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Sessualizzazione ed oggettivazione


Freewheeler

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Ah cicco perché invece de stà a chiacchierà nun me quoti il messaggio ndo parlo de sensi de colpa e rigurgiti bakkkkettoni?!

perchè te dovrei cità le ultime 60 risposte al topic..

è proprio sto concetto di sessualizzazione a esse MOLTO moralista (se non te pice che lo chiamo bakkettone, lo posso ribattezzà così);

 

se ne straparli così tanto, vuol dì che qualche quintalata de sensi di colpa te la trascini appresso,

sennò manco avresti considerato tutto sto discorso.

 

that's easy!

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Saramandasama

Che poi potevi citare lo stralcio di Wikipedia in tedesco.

Lì la Martha Nussbaum è citata apertamente...

https://de.m.wikipedia.org/wiki/Sexualisierung

 

Che poi è contro la pornografia, ma a favore della prostituzione e del burqa.. Un tantino confusa!

 

Viene inoltre approfondito e raffinato il concetto di "oggettificazione" (objectification) originariamente avanzato da Catharine MacKinnon e Andrea Dworkin - concetto che designa l'atto con cui, in certe situazioni culturali e sociali, alcuni individui vengono ridotti al rango di puri oggetti. Per la Nussbaum, ciò si presenta secondo sette caratteristiche: la strumentalità, il rinnegamento dell'autonomia, l'inerzia, la fungibilità, la violabilità, la proprietà da parte di terzi e il rinnegamento della soggettività dell'individuo. La sua caratterizzazione della pornografia come uno strumento per l'oggettificazione, la pone in disaccordo con l'estrema libertà sessuale difesa dalle femministe; allo stesso tempo però scrive a favore della legalizzazione della prostituzione, posizione che ha riproposto nel 2008 in un saggio successivo allo scandalo Spitzer[18].Recentemente ha preso posizione in favore del burqa di cui considera discriminatoria la proibizione.

Edited by Salamandro
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perchè te dovrei cità le ultime 60 risposte al topic..

è proprio sto concetto di sessualizzazione a esse MOLTO moralista (se non te pice che lo chiamo bakkettone, lo posso ribattezzà così);

 

se ne straparli così tanto, vuol dì che qualche quintalata de sensi di colpa te la trascini appresso,

sennò manco avresti considerato tutto sto discorso.

 

that's easy!

That's easy 'sto gran par de ciufoli! Ho scritto diverse volte che su questo topic non voglio fare discorsi di morale, solo riflettere su un fenomeno psicologico e sociali che esiste in diversi ambiti. Se tu poi vuoi darne una connotazione morale sei libero di farlo, ma sei tu che la stai perpuetando.

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Quindi qualsiasi teoria (e vari studi corroboranti) sull'esistenza della pressione e delle aspettative sociali nelle dinamiche umane sono confutate perché tra i gay esiste il mondo bear? Se è per questo tra gli etero esiste da sempre un filone erotico sulle donne in sovrappeso, ma non l'ho mai sentito usare come argomento per risolvere i problemi di disturbi alimentari.

 

Nel mondo etero manca la simmetria.

Il maschio che desidera la donna grassa non emancipa il proprio desiderio

(infatti non è una "comunità", ma un "filone erotico": praticamente delle parole chiave su youporn);

ma ovviamente sì, gli estimatori delle donne grasse sono portati dalle femministe come esempi,

pensa ai vari "le vere donne hanno le curve" o cose simili.

 

Le donne grasse hanno reagito dicendo che il loro corpo era ugualmente erotico,

non diversamente da come hanno reagito gli Orsi; ma se lo sono dette da sole:

perché i maschi etero attratti dalle donne grasse vivono il loro desiderio clandestinamente.

 

Stupidamente l'attrazione verso le donne grasse viene spesso usata

per tentare di contrastare l'anoressia ("Ma a noi maschi così magra non piaci! Mangia sù!")

perché vi siete convinti di questa cosa assurda che si sia anoressiche per "sembrare modelle"

e che sia un problema legato alle pressioni della società dei consumi...

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@Salamandro, non so se basti;

ma cos'altro dovrei aspettarmi nel 2015 più di un sito?

Bisogna però ammettere che "molti siti dedicati"

non è affatto in contraddizione con "viverlo clandestinamente".

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Le donne grasse hanno reagito dicendo che il loro corpo era ugualmente erotico,

non diversamente da come hanno reagito gli Orsi; ma se lo sono dette da sole:

perché i maschi etero attratti dalle donne grasse vivono il loro desiderio clandestinamente.

 

Stupidamente l'attrazione verso le donne grasse viene spesso usata

per tentare di contrastare l'anoressia ("Ma a noi maschi così magra non piaci! Mangia sù!")

perché vi siete convinti di questa cosa assurda che si sia anoressiche per "sembrare modelle"

e che sia un problema legato alle pressioni della società dei consumi...

La comprensione dell'oggettivazione serve appunto per reagire ed accettare il proprio corpo (e quello degli altri).

 

Che le pressioni sociali (tra cui ci sono l'omofobia e l'eteronormatismo) portino disturbi (tra cui quelli alimentari) all'individuo che si sente inadeguato è una teoria corroborata da diversi studi fatti negli ultimi decenni e in culture diverse. Mettersi a mangiare perché "così piaci di più" è l'altra faccia balorda di una mentalità che spinge ad "essere" per piacere agli altri.

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ovviamente sì, gli estimatori delle donne grasse sono portati dalle femministe come esempi, pensa ai vari "le vere donne hanno le curve" o cose simili.

 

Sì ma deve essere chiaro che non è che le femministe sparino "a caso"

ovviamente hanno un loro obiettivo

 

L'obiettivo delle femministe non è certo andare contro forme di sessualità

alternative o secondarie, il loro obiettivo principale è la polarizzazione di

genere del desiderio sessuale

 

E' l'uomo "che non deve chiedere mai" della pubblicità, il fatto cioè che - nella

nostra società - da un lato si sostiene la "coppia convergente" maschio-femmina

in cui il sesso serve ad una comunicazione intima-affettiva, dall'altro però si veicola

una strutturazione del desiderio fortemente polarizzata secondo il genere, che secondo

loro "depersonalizza" i maschi e le femmine etc

 

E' chiaro poi - che a prescindere da ciò che loro dicono - possiamo dire che nella nostra

società c'è sempre una ridefinizione di ciò che è normale e ciò che è "alternativo"

 

Ad esempio su questo forum vediamo che l'idea - gay - della coppia paritaria crea una

certa ostilità per l'idea di amori intergenerazionali, ogni modello dominante può produrre

"ostilità", ma anche una "tollerante indifferenza" ( il BSDM è indifferente, non serve certo

a sostenere il matrimonio gay è relegato alla sfera sessuale ma non determina ostilità )

 

Rischiamo però di smarrire il filo del discorso, certo è che la versione gay è la coppia

"paritaria" e non "convergente" per il semplice fatto che non esiste un desiderio che

possa strutturarsi in modo diverso, secondo il genere e poi debba convergere verso

una intimità affettiva ( i gay appartengono allo stesso genere )

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Non ho letto tutti gli interventi ma per l'idea che mi sono fatto mi viene da pensare ma cosa c'è di male nell'essere "oggettivizzati sessualmente"?

A me l'idea di essere un oggetto di desiderio sessuale mi lusinga, anzi in tutta sincerità non capisco tante menate che si fanno le donne o meglio, le capisco in determinati contesti ma tutto sommato è sempre una forma di apprezzamento.

Se quei due tizi ti hanno contattato per fare una cosa a tre, penso che sia comunque una cosa che lusinghi, a me farebbe molto piacere che qualcuno potesse considerarmi in questi termini a prescindere da un'eventuale accettazione o meno.

La realtà è che i gay maschi sono molto più aperti sessualmente, molto più liberi tali da poter riuscire a vivere la sessualità per quello che è.
Io ad esempio, fino adesso ma forse sto cambiando non lo so, mi sento di poter dire di essere più "donna" nel modo di approcciarmi al sesso ma ad ogni modo invidio chi riesce ad avere questo approccio più giocoso sebbene anche più "consumista" del sesso e delle persone.

L'importante è essere chiari nelle intenzioni e nel rispetto reciproco.

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Non ho letto tutti gli interventi ma per l'idea che mi sono fatto mi viene da pensare ma cosa c'è di male nell'essere "oggettivizzati sessualmente"?

 

Essere l'oggetto dei desideri sessuali di qualcuno che contracambi è sano e godibile. Legare il valore di se stessi solamente all'attrazione sessuale che suscitiamo negli altri è la sessualizzazione. Negli studi che ho linkato hanno notato che questo impatta in negativo sulla qualitá della vita di chi lo prova.

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@freewheeler, noi stiamo qui a risponderti come tanti scemetti, vorrei però domandarti esattamente qqual'è il senso del tuo intervento.

Posti qualche link a degli articoli, dici che non li condividi.

Ti si risponde criticando il contenuto di questi articoli e tu, in loro difesa, ne posti altri.

Rimescoli la minestra sempre riproponendo questa cosa sulla sessualizzazione che pare uscita da un'enciclica di benedetto xvi.

 

Poi continui a dire che non vuoi fare la morale e che gli articoli in questione non ti rappresentano, però mi sembra che tu non ti faccia troppi problemi a decidere per conto nostro quando qualcosa è "sano e godibile".

 

Dunque ti domando, qual'è il senso di questo topic e cosa vuoi dirci?

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@freewheeler, noi stiamo qui a risponderti come tanti scemetti, vorrei però domandarti esattamente qqual'è il senso del tuo intervento.

Posti qualche link a degli articoli, dici che non li condividi.

Ti si risponde criticando il contenuto di questi articoli e tu, in loro difesa, ne posti altri.

Rimescoli la minestra sempre riproponendo questa cosa sulla sessualizzazione che pare uscita da un'enciclica di benedetto xvi.

 

Poi continui a dire che non vuoi fare la morale e che gli articoli in questione non ti rappresentano, però mi sembra che tu non ti faccia troppi problemi a decidere per conto nostro quando qualcosa è "sano e godibile".

 

Dunque ti domando, qual'è il senso di questo topic e cosa vuoi dirci?

Il senso del topic è mettere in tavola un fenomeno che è stato rilevato esistere anche tra gli uomini gay ed essendo su un forum gay mi sembra il luogo più consono per proporlo. Per farlo ho proposto sia articoli "giornalistico" che letteratura scientifica in merito.

 

Le critiche fatte fin'ora hanno a che fare con quello che ho linkato. Se tu poi vuoi conoscere il mio parere personale in merito (visto che fin'ora mi sono limitato a citare senza giudicare nulla) basta chiedere ;)

Edited by Freewheeler
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Legare il valore di se stessi solamente all'attrazione sessuale che suscitiamo negli altri è la sessualizzazione

 

Ma non è così immediato, quegli studi possono semplicemente fotografare

un insieme di persone che hanno problemi di autostima di identità etc

 

Però non si può dire che nella nostra società è il sesso a definire il successo

e al contrario il "perdente", questa può essere al più una dinamica adolescenziale

dove al ragazzino si richiede di diventare maschio adulto e dimostrarsi capace di

conquistare una donna ( che ovviamente farà resistenza preferendogli un maschio più

grande etc ). Poi si potrebbe discutere su cosa si richieda ad un adolescente gay...

 

Dopodichè però ad un adulto si dice altro

 

Si dice che:

 

1) l'amore va sessualizzato 2) il sesso va erotizzato ( cioè deve dare piacere )

3) il sesso è un canale comunicativo legittimo ed autonomo se crea intimità

I punti 1-2-3) definiscono la mia identità sessuale e possono esistere più identità

sessuali che hanno pari dignità ( gay etero lesbica ) aderendo allo stesso schema

 

Nel dire questo io sto dicendo una serie di cose "impegnative"

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Questi studi mi hanno colpito perché si collegano tutti a un'oggettivazione

che riguarda l'attrazione sessuale, il quale sarebbe la causa di

problemi di autostima, identità, ecc. Il bello è che gli studi

sono stati tutti condotti su uomini e donne adulti e i risultati

non si sono mostrati sporadici ma sistematici. Spero che

il fenomeno possa essere approfondito ulteriormente per

capire quali limiti e\o quali ampiezze tocca questa teoria.

 

Capisco bene che tocchiamo vari campi "impegnativi", per questo

mi limito a considerare solo gli elementi che gli studi portano

in campo senza soffermarmi troppo su altri possibili fattori.

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Non darei così per scontato che un gay a 27 anni sia propriamente

adulto, un po' perchè oramai l'adolescenza tende a prolungarsi e poi

perchè - fra CO inserimento in una comunità gay e prime esperienze -

io direi che al contrario sia tendenzialmente ancorato ancora a delle

dinamiche da adolescenza ritardata

 

Molti gay in effetti iniziano a sbloccarsi intorno ai 18-20 anni

 

Comunque che i gay mediamente abbiano problemi di autostima, non

c'era certo bisogno di questa teoria per saperlo, si possono trovare valanghe

di studi in merito che prescindono dall'oggettivizzazione ed evidenziano lo stesso

problema che viene ascritto a minority stress, CO, etc

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Francamente mi risulta più facile credere

che siano le persone con dei problemi

a legare il loro valore solo a quanto sono attraenti

piuttosto che ribaltare la causa con l'effetto.

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Questi studi mi hanno colpito perché si collegano tutti a un'oggettivazione che riguarda l'attrazione sessuale, il quale sarebbe la causa di problemi di autostima, identità, ecc.

ok, fammi capire st'oggettivazione dove l'hai scovata, chè sinceramente, non la vedo proprio!

anzi, più che studi comportamentali sembrano usciti da qualche sondaggio commissionato da moige et similia per darsi qualche supporto *scientifico* ai loro (pre)giudizi tipo "ma quanto sono sporcaccioni & libertini sti froci, che schifo!!"

 

per dire: qual è il campione che hanno esaminato per arrivare a queste conclusioni?

esaustivo?

parziale?

solo di volontari?

dove/come l'hanno selezionati? chè all'uscita delle dark room non è detto che troverò lo stesso *tipo* di gay che potrei incontrare al club dei melomani...

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ok, fammi capire st'oggettivazione dove l'hai scovata, chè sinceramente, non la vedo proprio!

anzi, più che studi comportamentali sembrano usciti da qualche sondaggio commissionato da moige et similia per darsi qualche supporto *scientifico* ai loro (pre)giudizi tipo "ma quanto sono sporcaccioni & libertini sti froci, che schifo!!"

 

per dire: qual è il campione che hanno esaminato per arrivare a queste conclusioni?

esaustivo?

parziale?

solo di volontari?

dove/come l'hanno selezionati? chè all'uscita delle dark room non è detto che troverò lo stesso *tipo* di gay che potrei incontrare al club dei melomani...

 

Dato che non li hai notati riposto di seguito i link sugli studi (la seconda metà della pubblicazione riguarda la metodologia)

che rispondo in modo appropriato a tutte le domande che hai posto, buona lettura :)

 

 

http://vc.bridgew.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1063&context=honors_proj

 

http://citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/download?doi=10.1.1.517.3484&rep=rep1&type=pdf

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17440202

 

 

Francamente mi risulta più facile credere

che siano le persone con dei problemi

a legare il loro valore solo a quanto sono attraenti

piuttosto che ribaltare la causa con l'effetto.

 

E' questo il dato interessante che emerge dagli  studi:

che quella che per te è un effetto sia la causa e viceversa.

Non è un caso che esista anche una correlazione, negli

uomini gay che manifestano questo fenomeno, tra l'omofobia

percepita e l'auto oggettivazione. 

 

"Previous research has shown that minority stress factors like social stigmas, internalized homophobia, and anti-gay attacks have all been associated with body dissatisfaction." (Objectification Theory and Gay Men, p. 8 )

 

 

Non darei così per scontato che un gay a 27 anni sia propriamente

adulto, un po' perchè oramai l'adolescenza tende a prolungarsi e poi

perchè - fra CO inserimento in una comunità gay e prime esperienze -

io direi che al contrario sia tendenzialmente ancorato ancora a delle

dinamiche da adolescenza ritardata

 

Molti gay in effetti iniziano a sbloccarsi intorno ai 18-20 anni

 

Comunque che i gay mediamente abbiano problemi di autostima, non

c'era certo bisogno di questa teoria per saperlo, si possono trovare valanghe

di studi in merito che prescindono dall'oggettivizzazione ed evidenziano lo stesso

problema che viene ascritto a minority stress, CO, etc

 

Questo rende ancora più rilevante l'esplorare determinate dinamiche in

una comunità dove la discrepanza tra età "biologica" e "psicologica"

è sensibilmente più alta che altrove.

 

La teoria sull'oggettivazione e della sessualizzazione fa solamente parte

della più ampia categoria teorica che in psicologia e sociologia si adotta

per studiare i problemi di autostima, auto accettazione, ecc.

Edited by Freewheeler
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Non è un caso che esista anche una correlazione, negli uomini gay che manifestano questo fenomeno, tra l'omofobia percepita e l'auto oggettivazione.

 

Quindi il sentirsi oggettivati è un problema degli effeminati?
Di questo però ce ne eravamo già accorti.

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Quindi il sentirsi oggettivati è un problema degli effeminati?

Di questo però ce ne eravamo già accorti.

 

Non lo so, negli articoli che ho letto non si parla di correlazione tra effeminatezza

e percezione dell'omofobia, ma tra quest' ultima e l'omosessualità.

In fin dei conti l'omofobia è una questione con cui tutti noi gay prima o poi

facciamo (o abbiamo fatto) i conti quindi ci riguarda tutti: bear, twink, dilf, ecc.

 

E' stata notata una correlazione anche tra iper mascolinizzazione e percezione

omofobica, che ha portato a teorizzare che per compensare la mancata accettazione

sociale in quanto gay si tenda a sembrare più mascolini.

(Della serie: vado tre volte a settimana in palestra, mi faccio crescere la barba e parlo

di calcio e formula uno così "sono" meno gay e quindi più accettabile per la

società eteronormativa).

 

"It has been theorized that gay men might conform to masculine norms in response to their perceived inadequacy and gender nonconformity by putting greater importance on their body shape (Wood, 2004)" (Self- and PartnerObjectification Within Same-Sex Relationships, p. 12 )

Edited by Freewheeler
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Ah, quindi è il contrario!

 

Se la percezione dell'omofobia è correlata sia all'ipermascolizzazione

sia all'oggettivazione sessuale allora i più a rischio sono i gay virili!

 

Questo però ribalta la prospettiva femminista.

A essere abbassati a "stantuffo umano"

e definiti in base ai centimetri del loro pene

sono principalmente i maschi che svolgono un ruolo insertivo.

 

Non che non lo potessi supporre, ma credevo che comunque

- per imitare il cliché femminista - se ne sarebbero lamentati gli effeminati

col classico "i gay pensano solo a scopare!"

La cosa devo dire che invece mi stupisce in positivo.

 

Mentre nell'eterosessualità quasi tutte le forme di oggettivazione fisica riguardano le femmine,

nell'omosessualità maschile è sempre il cosiddetto "attivo" a farne le spese:

lunghezza del pene, muscoli (o pancia), pelo & barba, altezza, lunghezza del piede, età.

Il "passivo" lamenta di trovare "persone poco serie"

e non di essere scartato perché inadeguato rispetto a un canone estetico.

 

(Questo spiega perché nella mia palestra gli unici quattro gay che ho riconosciuto

sono tutti e quattro noti nella comunità gay per essere" solo attivi".)

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E' questo il dato interessante che emerge dagli  studi:

che quella che per te è un effetto sia la causa e viceversa.

Non è un caso che esista anche una correlazione, negli

uomini gay che manifestano questo fenomeno, tra l'omofobia

percepita e l'auto oggettivazione. 

 

"Previous research has shown that minority stress factors like social stigmas, internalized homophobia, and anti-gay attacks have all been associated with body dissatisfaction." (Objectification Theory and Gay Men, p. 8 )

 

Nella riga che tu citi si parla di associazione (lo si traduca pure come correlazione); in base a cosa si stabilisce qual è la causa e quale l'effetto?

Perdonami non ho letto con attenzione gli articoli da te linkati, perciò non so se vengano portate evidenze che, diacronicamente, ci mostrino cosa precede e cosa segue.

 

"It has been theorized that gay men might conform to masculine norms in response to their perceived inadequacy and gender nonconformity by putting greater importance on their body shape (Wood, 2004)" (Self- and PartnerObjectification Within Same-Sex Relationships, p. 12 )

 

Non sarà un'ipotesi un po'...datata? E ora che ci penso, pur con un numero contenuto di frequentazioni, non posso proprio dire che i gay palestrati che ho incontrato facessero molto per mascolinizzarsi (ad eccezione della sala pesi la loro "quotidianità" prevedeva passatempi, hobby e frequentazioni molto più "gay" dei miei). Però trattandosi di un'ipotesi piuttosto vaga m'accorgo che proprio quando cerco di confutarla potrebbe ritorcemisi contro.

Edited by schopy
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@Almadel Per esperienza personale posso dire effettivamente che sento lamentare più i passivi degli attivi che incontrano che il contrario. Forse perché gli attivi sono oggetto di aspettative iper mascolizzanti molto forti.

 

Preciso dicendo anche che negli studi che ho letto e linkato non si fa differenza tra gay attivi e passivi. Sarebbe quindi interessante leggerne uno in cui sia contemplata la tassonomia in merito al ruolo sessuale.

Edited by Freewheeler
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Nella riga che tu citi si parla di associazione (lo si traduca pure come correlazione); in base a cosa si stabilisce qual è la causa e quale l'effetto?

Perdonami non ho letto con attenzione gli articoli da te linkati, perciò non so se vengano portate evidenze che, diacronicamente, ci mostrino cosa precede e cosa segue.

 

 

Non sarà un'ipotesi un po'...datata? E ora che ci penso, pur con un numero contenuto di frequentazioni, non posso proprio dire che i gay palestrati che ho incontrato facessero molto per mascolinizzarsi (ad eccezione della sala pesi la loro "quotidianità" prevedeva passatempi, hobby e frequentazioni molto più "gay" dei miei). Però trattandosi di un'ipotesi piuttosto vaga m'accorgo che proprio quando cerco di confutarla potrebbe ritorcemisi contro.

 Ci ho pensato, ma non credo sia datata (ameno non per ora).

Basti pensare a quei gay che trovano insopportabili gli effemminati ("è perché vanno in giro loro che la società non ci accetta")

oppure che contestano il gay pride ("è una carnevalata, così la società non prenderà mai in considerazione le nostre istanze, bisogna andare in giacca e cravatta")

C'è un motivo se tutti questi atteggiamenti che tendono a iper mascolizzare sono tutti indirizzati al farsi accettare da chi gay non è.

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Certo che se si fa uno studio e si finisce per uscirsene con i peggiori stereotipi dei gay sui gay(o cose ovvie), era meglio andare a funghi. Anche se sono pieni di nichel.

Edited by Demò
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Basti pensare a quei gay che trovano insopportabili gli effemminati ("è perché vanno in giro loro che la società non ci accetta") oppure che contestano il gay pride ("è una carnevalata, così la società non prenderà mai in considerazione le nostre istanze, bisogna andare in giacca e cravatta") C'è un motivo se tutti questi atteggiamenti che tendono a iper mascolizzare sono tutti indirizzati al farsi accettare da chi gay non è.

 

Non semplificare in questo modo, però

Le tre categorie che citi:

1) Gay che accusano gli effeminati di causare l'omofobia

2) Gay che accusano il Pride di essere una "carnevalata"

3) Gay che accentuano la loro virilità

non si sovrappongono affatto tra loro.

 

Ci sono di mezzo infatti vari posizionamenti

sia di idee politiche sia di ruolo sessuale.

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Certo che se si fa uno studio e si finisce per uscirsene con i peggiori stereotipi dei gay sui gay(o cose ovvie), era meglio andare a funghi. Anche se sono pieni di nichel.

Quindi riflettere su quali questioni portano i gay a stereotiparsi e discriminarsi da soli per te è peggio di andare a funghi?

Nessuno ti trattiene dal farlo ;)

 

(Se vuoi ti mando in privato un bell'articolo su come

depurarsi dai metalli pesanti assimilati tramite gli alimenti!)

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Non semplificare in questo modo, però

Le tre categorie che citi:

1) Gay che accusano gli effeminati di causare l'omofobia

2) Gay che accusano il Pride di essere una "carnevalata"

3) Gay che accentuano la loro virilità

non si sovrappongono affatto tra loro.

 

Ci sono di mezzo infatti vari posizionamenti

sia di idee politiche sia di ruolo sessuale.

 

Concordo! Non intendo dire che le tre

categorie si sovrappongano ma che

tutte e tre possono avere tra le cause comuni

la tendenza a iper mascolizzare per

aderire agli standard eteronormativi percepiti.

Nel mentre ci sono moltissime varianti tra

cui la politica, la cultura e il luogo geografico

da cui si è influenzati.

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il punto è che non c'è molto da riflettere, semmai solo da prendere atto che, in questa fase storica di transizione omosessualità malattia/normale, etero e gay stanno ancora vivendo ambienti diversi, con prospettive diverse e riferimenti culturali diversi.

 

vedrai che, tra molti anni, quando i bambini cresceranno a colpi di film disney o telefilm pomeridiani dove l'omosessualità viene rappresentata come semplice standard, la vita gay non sembrerà più così dissociata e perversa (per me non lo è ma per alcuni sì a quanto sembra) avendo tutti assorbito gli stessi atteggiamenti culturali che non portano nessuno a rifiutarsi, vivere di nascosto o credere che ci sia solo l'incontro toccata e fuga.

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