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Sessualizzazione ed oggettivazione


Freewheeler

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la tendenza a iper mascolizzare per aderire agli standard eteronormativi percepiti.

 

Eccoci qua.

Questo secondo me è il punto critico della discussione.

 

I gay che vanno in palestra, orgogliosi del proprio pelo e della pancia,

quelli con le camicie da boscaiolo e le giacche di pelle,

non lo fanno per aderire agli standard eteronormativi:

lo fanno per piacere ai gay passivi.

 

Se rispondono a uno standard, rispondono a uno standard omonormativo:

in cui l'Attivo deve essere un maschio virile peloso grosso e cazzuto,

non certo per conformarsi a un ideale etero molto vago...

 

A parlare contro i Pride sono i Signorini, i Povia, gli Zeffirelli,

le Platinette, gli Zero, i Dolce e i Gabbana, i Mora e i Malgioglio (e purtroppo il mio amato Paolo Poli).

La lista di checche destrorse è pressocché infinita,

gente per cui fare l'amante di un etero (e fingersi etero a propria volta) era la migliore delle prospettive.

 

Non sono certo così tutte le checche, per Dio!

Ma su molte di essere agisce terribile questo gusto per il fascismo:

farlo di nascosto, rubare i mariti, la parrucca al sabato e la messa la domenica.

 

Ed è per compiacere queste froce che noi Attivi ci agghindiamo come piccoli gerarchi

o - nella migliore delle ipotesi - come novelli Che Guevara o Leonida alle Termopili.

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@R.POST Auspico anche io che in futuro vada così. Credo anche però che prendere solo atto di certi fenomi non sia sufficente se non vengono anche compresi nelle loro implicazioni.

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@Almadel Potrebbe essere possibile pensare che alcuni gay passivi cerchino attivi molto maschili perché cercano una virilità che precepiscono come mancante in loro. Trovo la tua teoria interessante anche se per esperianza individuale non la condivido (sono passivo e i partner che ho avuto sono in maggioranza meno dotati e spesso anche più minuti fisicamente di me, infatti agli oltri degli altri sembro sovente io l'attivo della coppia).

Edited by Freewheeler
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Ma vuoi discutere di un argomento del genere in un forum gay?È un caso perso in partenza xD. Non è una comunità aperta all'autocritica. Trovo però comprensibile non volersi esporsi all'autocritica se non "c'è nulla da fare". In soldoni, se uno ha vissuto un'adolescenza triste, non ha mai sviluppato omoaffettività e si è lanciato in incontri mordi e fuggi, che deve dire?È sensato che tiri acqua al suo mulino, tanto non può comprendere e non può cambiare.

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Potrebbe essere possibile pensare che alcuni gay passivi cerchino attivi molto maschili perché cercano una virilità che precepiscono come mancante in loro.

 

Davvero pensi una cosa simile?

E i gay attratti dagli effeminati cosa cercano?

Io ti consiglio di non psicologizzare

se non sei disposto a estendere a tutti la tua generalizzazione.

 

[segnati il nome de "ilromantico"

su Wikipedia alla voce "omofobia interiorizzata" c'è la sua foto (vuota) ]

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virilità che precepiscono come mancante in loro

 

e gli otter con la camicia da boscaiolo che cercano otter con la camicia da boscaiolo? :)

 

Adesso non puoi venirmi a dire che se un gay è mediamente maschile o più è solo un represso, perchè questa è l'opinione dei gay effeminati e invidiosi dei maschili che non solo li snobbano, ma hanno pure più successo di loro. D'altronde uscire con effeminati versatili o attivi  che si rivelano leghisti non ha prezzo :).

 

Sono dunque vittime in cerca di accettazione? No, e sai perchè? Il motivo è di per se evidente, un gay può essere razzista come qualsiasi altra persona, vedi il qui presente ilromantico.

 

Perchè un etero fascista è stronzo mentre un gay fascista è vittima? Dov'è la giustizia, la responsabilità personale in questa visione del mondo?

 

Quelli che sostengono tesi come le tue, perchè a questo punto è evidente che stai usando degli articoli per dare un fumus di affidabilità scientifica alle tue opinioni personali, tendono a pretendere che le supposte vittime diventino vittime per definizione e sempre restino tali, perchè trovano inconcepibile, nella loro visione del mondo, che esista la libertà personale di autodeterminarsi, come individui, non come macrocategorie.

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@almadel

Hahaha. In realtà agli utenti come te rode perché sapete bene che le mie critiche non sono mosse da omofobia interiorizzata(che dirlo a me equivale dire razzista a un bianco sposato con una di colore xD). Il replicare credendo di screditarmi non fa altro che confermare la mancanza di autocritica e la paura della riflessione.

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Adesso non puoi venirmi a dire che se un gay è mediamente maschile o più è solo un represso, perchè questa è l'opinione dei gay effeminati e invidiosi dei maschili che non solo li snobbano, ma hanno pure più successo di loro. D'altronde uscire con effeminati versatili o attivi che si rivelano leghisti non ha prezzo :).

 

Non dico che un gay maschile è represso, tutt'altro. Dico che potrebbe succedere che un uomo gay introietti così profondamente il concetto omofobico che essere gay voglia dire essere più vicino alla donna che all'uomo da cercare questa virilità, di cui l'omofobia interiorizzata lo priva, in partner particolarmente mascolini. Secondo voi è possibile che l'eteronormatività assorbita possa portare a questo? Edited by Freewheeler
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Sinceramente io non mi spingerei a dire

né che l'omofobia interiorizzata ci spinga a essere più virili

né che ci renda effeminati (e ci spinga verso partner più virili).

 

Se non altro perché già essere effeminati è una rogna,

se in più devo pure sentirmi dire che è colpa della mia omofobia interiorizzata... :)

 

Ovviamente mi piacerebbe un mondo dove agli effeminati

piacessero anche partner effeminati

per ricreare quel processo che ha emancipato gli Orsi.

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@Almadel Tempo fa lessi un articolo di alcuni uomini gay, provenienti da diverse parti d'Europa, in cui notavano che nei paesi in cui l'omosessualità è maggiormente accettata ci sono meno comportamenti ritenuti "effemminati". Anche il fatto di aver conosciuto gay (passivi) attratti solo da etero e/o bisex perché incapaci di provare attrazione per altri gay (considerati "non abbastanza virili") mi ha fatto considerare l'ipotesi della natura omofoba dell'iper mascolizzazione. Se questa dovesse essere vera andrebbe altresì distinta un'effemminatezza di origine eteronormativa e una semplice effemminatezza di indole.

 

@Demò Faccio un'enorme fatica a comprendere come alcuni gay possano essere fascisti. Colpa del mio antifascismo epidermico.

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Perché in questo forum c'è l'ossessione dei gay effeminati vs i "virili". Sono concetti degli anni 80...santo cielo!!! Potrò criticare ben altre cose, ma da anni nella comunità gay spagnola non ho mai sentito ste fregnacce anni 80 di "omofobia interiorizzata" e gay effeminati/donne mancate. Posso capire l'italiano medio, ma non me l'aspetto dal gay medio italiano. -_-'

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@Ilromantico Il gay medio spagnolo cosa ti aspetti che pensi quando un altro gay gli dice che è attratto solo dagli uomini etero perché non considera gli omosessuali dei "veri uomini"?

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Certamente si può sostenere che se io e Demò andiamo

in palestra per farci i muscoli, lo facciamo perchè ci piace

un corpo più "maschile"

 

Però questo non è così fuori dal mondo, se è vero ciò che

dicevo prima e cioè che pure gli attori di Hollywood fanno la

stessa cosa. Più si afferma in generale la parità dei sessi più

si cerca di sessualizzare il corpo che distingue il maschio dalla

femmina. Questa è l'ipotesi, no?

 

Si può sostenere che, in quanto gay, essendo cresciuti in una

società che tendenzialmente ci dice che saremmo dei maschi

diversi o "sensibili", abbiamo una motivazione in più rispetto ad

un maschio etero, per farlo.

 

Ma questo di per sé non significa che siamo complessati, o effeminati

o passivi o quel che volete voi, se è il modello dominante che vige per

tutti. Semmai potremmo vivere la cosa male se, avendo questi complessi

ci riteniamo inadeguati, nonostante si vada in palestra

 

Non possiamo dire che "l'effeminato" è omofobo VS il "maschile" non è

omofobo, o viceversa...esistendo vari modi di vivere l'omosessualità, ci

sono vari modi di essere omofobi e varie vie di fuga dall'omofobia interiorizzata

o varie trappole in cui si finisce fatalmente per illudersi di andare da qualche

parte, mentre si sta fermi.

 

Altrimenti rischiamo esiti "lombrosiani" cioè pretendiamo di toccare con mano

in senso fisico, ciò che non può essere toccato essendo "psicologia" cioè un

qualcosa che attiene solo ai modi del ragionare, non ad altro

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Ma questo di per sé non significa che siamo complessati, o effeminati

o passivi o quel che volete voi, se è il modello dominante che vige per

tutti. Semmai potremmo vivere la cosa male se, avendo questi complessi

ci riteniamo inadeguati, nonostante si vada in palestra

 

Non possiamo dire che "l'effeminato" è omofobo VS il "maschile" non è

omofobo, o viceversa...esistendo vari modi di vivere l'omosessualità, ci

sono vari modi di essere omofobi e varie vie di fuga dall'omofobia interiorizzata

o varie trappole in cui si finisce fatalmente per illudersi di andare da qualche

parte, mentre si sta fermi.

 

L'oggettivazione e l'insoddisfazione che ne consegue riguardano come chi la esperisce percepisce il prorpio corpo, non come questo è di fatto (i vigoressici per esempio sviluppano i muscoli in modi e livelli che possono finanche danneggiare il corpo stesso e sono comunque insoddisfatti).

 

È interessante riflettere su come l'omofobia e l'eteronormativismo sono stati notati impattare sulla vita degli uomini gay in un modo più sottile e sotterraneo di quanto si creda comunemente. In un periodo, come quello che stiamo vivendo, in cui l'omossessualità è più accettata forse anche l'omofobia prende piaghe meno palesi e più insidiose.

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Mah...dunque ho seguito la discussione un po' a pezzi e non ho letto gli articoli che hai linkato...ci sarebbero tante cose da dire.

 

Ha ragione chi ha detto che chi valuta il proprio valore come persona solo commisurandolo alla propria "appetibilità" sessuale lo fa per altri problemi che evidentemente gli impediscono di accorgersi che invece esistono tanti altri modi e canali per sentirsi realizzati, apprezzati dagli altri e bene con se stessi.. quindi se uno arriva a trasporre il "penso dunque esisto" in "sono gnocco dunque esisto" lo può fare e va bene così...se questo poi possa portare chi lo fa a sentirsi stressato, inadeguato, sotto pressione, insoddisfatto e con una qualità di vita peggiore.... non lo so francamente! Può darsi... perché potrebbero nascere pensieri tipo.... agli altri piaccio solo perché vogliono scoparmi... per gli altri sono solo un corpo... ecc... però se arrivi a ciò è perché sei tu che percepisci te stesso così (per altre ragioni) e non perché necessariamente sia questo quello che gli altri pensano o vogliono vedere in te.

 

Poi... il fatto dell'oggettivazione e sessualizzazione è inevitabile secondo me! Anche gli etero si sessualizzano... fa parte del diventare sessualmente attivi e adulti... quindi boh sinceramente non capisco! L'unico modo per non oggettivarsi e sessualizzarsi sarebbe quello di farsi monaci e vivere in castità, altrimenti non vedo come tu possa avere una vita sessuale e affettiva se non entri nelle "dinamiche dell'attrazione" che regolano i rapporti umani... volenti o nolenti è così... e lo sappiamo bene! 

 

Poi se posso aggiungere una cosa che forse c'entra poco con il topic ma che mi è venuta in mente... sarò contento quando smetteremo di dare un imprinting sessuofobico ai nostri figli e incominceremo tutti e vivere il sesso in modo NORMALE !! senza farlo passare per qualcosa di trasgressivo... e soprattutto svincolandolo da standard di bellezza fisica inarrivabili...  si eviterebbero così un sacco di problemi a tutti... di inadeguatezza, di ansia da prestazione e di senso di inibizione... e con ciò tutte le cose che si fanno per "risolvere" (si fa per dire) questi problemi. 

Edited by Beppe_89
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Poi... il fatto dell'oggettivazione e sessualizzazione è inevitabile secondo me! Anche gli etero si sessualizzano... fa parte del diventare sessualmente attivi e adulti... quindi boh sinceramente non capisco! L'unico modo per non oggettivarsi e sessualizzarsi sarebbe quello di farsi monaci e vivere in castità, altrimenti non vedo come tu possa avere una vita sessuale e affettiva se non entri nelle "dinamiche dell'attrazione" che regolano i rapporti umani... volenti o nolenti è così... e lo sappiamo bene!

È senza dubbio piacevole, gratificante e sano essere l'oggetto contraccambiato di un desiderio sessuale. Diventa negativo quando si basa il proprio valore umano solo su questo; gay, etero, uomo o donna che sia.

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Diventa negativo quando si basa il proprio valore umano solo su questo; gay, etero, uomo o donna che sia.

 

Certo.. però, RIPETO, se lo fai è un problema tuo... Perché sei tu che decidi di valutare il tuo valore umano in base alla grandezza dei tuoi bicipiti, alla lunghezza del tuo pene, alla definizione dei tuoi addominali e alla rigidità del tuo collo... i perché che ti portano a farlo possono essere molteplici e non tutti imputabili alle pressioni sociali.

Sta di fatto che se diventi un pianista di successo alle tue esibizioni ti applaudiranno per come suoni e non per le tue chiappe sode... quindi prima di dare la colpa alla società forse bisognerebbe capire se queste dinamiche non siano solo il frutto di una PIGRIZIA INTELLETTUALE... perché... parliamoci chiaro... diventare muscolosi è decisamente il modo più immediato, semplice ed efficacie per attirare l'attenzione degli altri... molto più che imparare a suonare il piano. passare le notti come volontario della croce rossa, o sviluppare un senso critico o dell'ironia che rende piacevole parlare con noi.

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Beppe_89 Sono d'accordo con te! Quando si parla di oggetivazione non si intende una scelta cosciente, ma un meccanismo psicologico molto sottile e subdolo.

 

Anche io considero la responsabilità individuale come un elemento fondamentale nell'agire umano, però non bisogna sottovalutare l'influenza dei meccanismi psicologici e sociali.

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Troppi interventi e troppi argomenti collaterali, è impossibile formulare una risposta esaustiva per ogni tematica sviluppata.

Mi limito a dire che ritengo ormai primitiva e superficiale la considerazione che un ragazzo sessualmente promiscuo sia irrimediabilmente superficiale nella quotidianità in ogni suo aspetto.

Il cardine per una serena routine sta nell'essere onesti e trasparenti con le persone con cui ci si relaziona sessualmente. Quando presente affinità comportamentale e di pensiero, non dovrebbero sussistere né problemi né l'infinita quantità di disquisizioni su quanto la promiscuità sia becera ed indegna per persone che si definiscono moralmente solide.

A mia detta, chi considera deprecabile il comportamento sessuale vive nell'insoddisfazione e nella logorante sensazione di non poter essere così sessualmente disinibito: il problema però è retrostante ed andrebbe trattato nello specifico.

Troppo spesso si idealizza il sesso soltanto come espressione carnale di un solido affetto: è quasi svilente, agli occhi di molti, considerare la possibilità del sesso come semplice divertimento, legittimo e rispettabile, tra due persone consenzienti.

Il fatto che esista il sesso fine a sé stesso, che quindi si esprime in un inquadramento del partner erotico come oggetto di desiderio e di piacere, non dovrebbe sovrapporsi e sostituirsi al sesso come espressione amorosa: perché non possono convivere entrambi come legittimo comportamento umano senza contrastarsi l'un l'altro, ognuno perpetrato a piacimento dei soggetti stessi?

A mio avviso c'entrano poco eterosessualità ed omosessualità: è una riflessione che fa capolino prima o poi tra tutti, in quanto intrinseca del comportamento umano.

Tutte le varie problematiche per cui l'ipersessualità promiscua diventa un palliativo vanno trattate a priori e, quindi, esulano dall'analisi del comportamento oggettivante stesso.

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Troppi interventi e troppi argomenti collaterali, è impossibile formulare una risposta esaustiva per ogni tematica sviluppata.

Mi limito a dire che ritengo ormai primitiva e superficiale la considerazione che un ragazzo sessualmente promiscuo sia irrimediabilmente superficiale nella quotidianità in ogni suo aspetto.

Il cardine per una serena routine sta nell'essere onesti e trasparenti con le persone con cui ci si relaziona sessualmente. Quando presente affinità comportamentale e di pensiero, non dovrebbero sussistere né problemi né l'infinita quantità di disquisizioni su quanto la promiscuità sia becera ed indegna per persone che si definiscono moralmente solide.

A mia detta, chi considera deprecabile il comportamento sessuale vive nell'insoddisfazione e nella logorante sensazione di non poter essere così sessualmente disinibito: il problema però è retrostante ed andrebbe trattato nello specifico.

Troppo spesso si idealizza il sesso soltanto come espressione carnale di un solido affetto: è quasi svilente, agli occhi di molti, considerare la possibilità del sesso come semplice divertimento, legittimo e rispettabile, tra due persone consenzienti.

Il fatto che esista il sesso fine a sé stesso, che quindi si esprime in un inquadramento del partner erotico come oggetto di desiderio e di piacere, non dovrebbe sovrapporsi e sostituirsi al sesso come espressione amorosa: perché non possono convivere entrambi come legittimo comportamento umano senza contrastarsi l'un l'altro, ognuno perpetrato a piacimento dei soggetti stessi?

A mio avviso c'entrano poco eterosessualità ed omosessualità: è una riflessione che fa capolino prima o poi tra tutti, in quanto intrinseca del comportamento umano.

Tutte le varie problematiche per cui l'ipersessualità promiscua diventa un palliativo vanno trattate a priori e, quindi, esulano dall'analisi del comportamento oggettivante stesso.

 

Impeccabile, lasciatelo dire.

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Con il relativismo si può giustificare tutto... Non è un argomenti valido, anche perché si basa sull'ipotesi abbastanza prepotente di un egocentrismo perfetto e che giustifichi tutto.

È verissimo che il palestrato muscoloso sciupafemmine è felice nel suo status di latin-lover uomo-oggetto, ma NON è una cosa tanto diversa da chi usa il potere dei soldi o di una gerarchia sociale. Non raccontiamo fiabe, non è il massimo piacere solo per un aspetto e non in tutti gli aspetti.

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Un latin lover eterosessuale muscoloso e per giunta coi soldi

dal punto di vista della letteratura femminista sarebbe il Maschio

egemone, cioè tutto fuorchè un uomo-oggetto

 

Sarebbe il maschio che detenendo interamente il potere, reifica

totalmente le donne e ne fa un collezionismo

 

Per poter trovare un uomo oggetto, per come lo definiscono certi

studi nel campo eterosessuale dobbiamo pensare al toy-boy, cioè

ad una situazione di potere che si inverte

 

Poi - ovviamente- si può dare un giudizio negativo di entrambi questi

uomini, come anche no questo è soggettivo, ma non si può dire che

siano due uomini-oggetto alla stessa maniera, altrimenti non ci si capisce

niente

 

La domanda semmai dovrebbe essere come fa il toy-boy eterosessuale

a mantenere la propria autostima maschile, in una situazione che secondo

i paradigmi tradizionali, è invertita. La risposta "tradizionalista" sarebbe che

ci riesce "male" ( in Colazione da Tiffany, Capote postula l'incontro con una

donna ancora più fraglie di lui, da proteggere )

 

Ma non è che ci riesce "male" perchè è bello come un dio greco, ha addominali

da urlo e si è sessualizzato, come direste voi

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Un latin lover eterosessuale muscoloso e per giunta coi soldi

dal punto di vista della letteratura femminista sarebbe il Maschio

egemone, cioè tutto fuorchè un uomo-oggetto

 

Sarebbe il maschio che detenendo interamente il potere, reifica

totalmente le donne e ne fa un collezionismo

Nella letteratura femminista questo tipo di uomo è il soggetto

per eccellenza, mentre la donna è nella condizione di oggetto.

La prima a teorizzarlo fu de Beauvoir nel Secondo sesso.

 

Però qui si parla di dinamiche tra uomini e donne eterosessuali.

Paradossalmente in quelle tra uomini omosessuali è stato notato come

(a causa delle pressioni omofobe ed eteronormative) sia l'iper mascolinizzazione

a caratterizzare chi è oggettivato e\o si auto oggettivizza.

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Le dinamiche sono sicuramente diverse...ma se io sfoglio

una rivista il corpo maschile è "potente", "prestante" non è

"oggettificato" ( se il problema è impostato lungo l'asse del

genere, oggettificato è il corpo della donna che serve a dare

piacere al maschio, non può essere vero il contrario )

 

Se Demò era un ragazzino introverso ed ha avuto dei problemi

crescendo come gay, se ad Hinzelmann tiravano le pietre, abbiamo

buone probabilità di avere dei problemi relazionali

 

Torniamo a casa e sbaviamo su questi corpi maschili PRESTANTI

avendo chiara la consapevolezza del fatto che noi siamo lontani mille

miglia dall'idea di essere dei maschi performativi ( lui non riesce ad

avere amici, ed io neanche a difendermi fisicamente )

 

Il problema sta nell'enorme distanza tra la nostra condizione di maschietti

froci in difficoltà che devono crescere nell'ostilità e questa immagine maschile

vincente, che vediamo sulle riviste.

 

Se - al limite - io sviluppo dei problemi legati al mio aspetto fisico ed al giudizio

degli altri, è per il fatto che mi tirano le pietre ed allora cercherò di avere un aspetto

fisico "dimostrativo" che mi conforti in questa insicurezza di base.

 

Non credo di pensare che devo avere questo aspetto fisico per dare piacere solo

a Demò e rendermi un oggetto sessuale per lui, quando la comunicazione che ricevo

è tutta di segno contrario

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Hinzelmann non so se hai seri problemi a capire o vuoi cambiare le carte in tavola... A parte che io parlavo di o un uomo muscoloso o uno con i soldi, non il pack completo del maschio bellissimo e ricco. Il muscoloso o il riccone non saranno oggetti nel senso di un toy-boy, ma è una detenzione di potere "fittizia" difatti si viene sfruttati per essere muscolosi o ricconi.

Si può obiettare "se sta bene a loro" e sono d'accordo, ma ciò non toglie che non piace la persona nella sua interezza, ma solo un mero aspetto con tutti i limiti e i problemi che inevitabilmente usciranno fuori. A me ad esempio coppie come ronaldo e la ex mi trasmettono un senso di triste e patetico che non ti dico. Proprio perché parto col pregiudizio che sono amori meramente fisici e per interessi mediatici e pecuniari.

 

Il vero successo è riuscire a piacere per quello che si è e trovareuna persona che piaccia e riunisca tutti gli aspetti ideali. Il

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Trovo piuttosto inconsueto tutto questo discorso sull'oggettivazione senza mai citare la perversione.

Oggettivare un altro(/a) è caratteristica essenziale nelle perversioni. La chiave per comprendere quando la situazione diventa rischiosa è capire quando diventa pervasiva, cioè quando l'oggettivazione è sempre presente e si è impossibilitati a vedere l'altro come soggetto.

Perché c'è una bella differenza fra chi una sera vuole uscire ed avere un'avventura di una notte, e chi non è capace di avere una relazione intima mai.

 

A livello di psicologia sociale, devo dire che probabilmente la comunità gay è più tollerante verso una certa dose di oggettivazione, che entro certo limiti ritiene accettabile (ed erotica) ed ha anche una serie di contromisure pronte (ironia ed autorinia ad esempio). Le donne sono molto più in difficoltà per motivi strutturali millenari fino ad arrivare ad un'ancestrale contrapposizione tra sesso forte/sesso debole.

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parto col pregiudizio che sono amori meramente fisici e per interessi mediatici e pecuniari.

 

Tu puoi avere tutti i pregiudizi che vuoi, se vogliamo fare un discorso

"culturale" che abbia una minima plausibilità, sono però consentiti tanti

approcci diversi, purchè siano coerenti

 

L'idea femminista è che la comunicazione sociale gender-basis NON sia

neutrale, bensì - dicono loro - orientata ad oggettivare le donne

 

Se le femministe hanno ragione il maschio non è oggettivato, altrimenti

si può tranquillamente dire che le femministe hanno torto ( io non è che

sono una femminista XD )

 

Anzi, semmai, si dovrebbe dire al contrario che tendenzialmente il maschio

non può-potrebbe oggettivarsi e il maschio gay deve "infrangere" questo

paradigma ricostruendo una sua idea di maschilità

 

Altrimenti si dice - e si può dire - qualcosa di diverso, in genere si leggono

discorsi critici sul "consumismo" che sono più neutrali: siamo tutti reificati

perchè il marcato capitalista ci vuole meri consumatori etc etc

 

Quel maschio, allora, non è un edonista onnipotente perchè deve comprare

il profumo, la macchina avere quel corpo per poter interpretare quel ruolo.

Se era questo che volevi dire, come vedi non ho problemi a scrivertelo io

 

Certo la comunicazione sociale è la stessa, sia per gli etero che per i gay

possono variare le dinamiche, l'impatto, ma non il presupposto, se il presupposto del

discorso che poniamo è la comunicazione sociale.

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@Almadel Tempo fa lessi un articolo di alcuni uomini gay, provenienti da diverse parti d'Europa, in cui notavano che nei paesi in cui l'omosessualità è maggiormente accettata ci sono meno comportamenti ritenuti "effemminati". 

 

...questo non è appunto un po' in controtendenza coll'ipotesi che la virilizzazione occorra per aderire ad un modello eteronormativo...?

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