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il gay pride ci divide?


kinbeat

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Ho letto testimonianze di gay che vivono in Iran in cui dicono che, paradossalmente, è più facile vivere come gay invece che come etero in Iran, ma è un discorso che sarebbe OT.

 

Si vabbè...stai a vedere che i gay in Iran sono dei privilegiati

 

Se questa è una opinione esemplificativa del tuo metro di giudizio

non mi pare si parta bene

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Conosco persone dal vivo che non hanno nessunissimo problema con gli omosessuali e anzi sono a favore di matrimonio e adozioni, ma che trovano eccessivi e nocivi certi atteggiamenti ai pride.

ed è qui che sbagli: chi ha ste remore, problemi di omofobia ce n'ha. Manco pochi, peraltro!

 

ti dirò di più: è il tipo di gente più infida, perchè simula qualche fattispecie di tolleranza che NON ha:

finchè gli stai lontano, nessun problema chè di te se ne frega.

 

Prova però a vedere come reagisce sta gente di vedute tanto aperte se poco poco scopre d'avecce un figlio rikkione!!

----

PS: cmq la foto di Fassino che hai postato è la prova provata del discorso che facevo prima: guarda quanti sono quelli in camicia o maglietta e quanti sono quelli pittati & ignudi che sì tanto ti fanno scandalo!!

Edited by freedog
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Se poi non si può neanche dire che, a proprio avviso, certi eccessi sono controproducenti e mancano di coerenza, senza passare per quelli bigotti o repressi

 

Il difetto di questa affermazione è che non può essere verificata

ed è anzi facile dimostrare il contrario.

 

Chi afferma che è controproducente dovrebbe portare

almeno un esempio di un Paese in cui gli eccessi dei Pride

non siano direttamente proporzionali ai diritti civili.

 

Se tu mi dicessi: "Hai visto in Russia? Niente nudità e parrucche al Pride

e guarda che diritti hanno rispetto alla Spagna!"

allora potremmo anche iniziare a ragionare sul fatto se sai controproducente o meno.

 

Poiché però è sempre vero il contrario,

la possibilità che sia controproducente

semplicemente non esiste.

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Saramandasama

sta categoria -ancora- me mancava..

eh, nun se finisce MAI de imparà, belle mie!!!

Un altro carino, appena scoperto, è " Ursula" , che sarebbe una lesbica ( persona di sesso femminile) bear, da non confondere con orso lesbico, ché vuol dire un' altra cosa. :)
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ma non esistono gli eccessi, tutti devono essere accettati

perché non si possono mettere paletti tipo "gay va bene purché non faccia x e y"

 

concordo che il matrimonio sia un'istituzione vecchia, vecchissima

e infatti dovrebbe essere interesse delle destre non permettere che si viva in modo sregolato e fuori dal sistema

e interesse delle sinistre prevedere forme alternative come la convivenza registrata

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Si vabbè...stai a vedere che i gay in Iran sono dei privilegiati

I due o tre intervistati dicevano che preferivano la loro condizione di omosessuali rispetto all'eterosessualità.

Il libro dove l'ho letto comunque è Global Gay di Frédéric Martel, un'inchiesta sulla condizione delle persone lgbt in tutto il mondo svolta in modo obiettivo (Martel è andato di persona nei vari posti), spesso diversa da quella che è la narrazione che ne dà l'occidente.

 

ed è qui che sbagli: chi ha ste remore, problemi di omofobia ce n'ha. Manco pochi, peraltro!

 

ti dirò di più: è il tipo di gente più infida, perchè simula qualche fattispecie di tolleranza che NON ha:

finchè gli stai lontano, nessun problema chè di te se ne frega.

 

Prova però a vedere come reagisce sta gente di vedute tanto aperte se poco poco scopre d'avecce un figlio rikkione!!

Secondo me vedi omofobia dove non ce n'è.

Davvero è omofobo ritenere che certi atteggiamenti ai pride siano eccessivi (ad esempio tizi palestrati che limonano o simulano atti sessuali in mutande sui carri)? Lo sarebbero anche se a compierli fossero un uomo e una donna, ma di coppie etero che limonano in mutande sui carri non ce ne sono.

Anzi, un esempio mi viene in mente: le Femen.

Non mi pare siano molto gradite per il loro modo di protestare, eppure sono donne, non uomini gay.

Quindi dove sta l'omofobia?

 

Chi afferma che è controproducente dovrebbe portare

almeno un esempio di un Paese in cui gli eccessi dei Pride

non siano direttamente proporzionali ai diritti civili.

Mi vengono in mente ad esempio i paesi dell'Europa dell'Est: prendiamo la Polonia.

Cerco immagini del pride di Varsavia e fra le altre trovo ad esempio questa e questa.

E non c'entra quanto questi eccessi siano presenti rispetto a quelli vestiti in maglietta e pantaloncini, perché puntualmente i primi verranno sovrarappresentati a scapito dei secondi.

 

PS: cmq la foto di Fassino che hai postato è la prova provata del discorso che facevo prima: guarda quanti sono quelli in camicia o maglietta e quanti sono quelli pittati & ignudi che sì tanto ti fanno scandalo!!

Mi tocca autoquotarmi. :D

In Italia è vero che il 99% sfila in maglietta e pantaloncini, ma puntualmente, per i motivi che ho già esplicitato sopra, quello che viene più mostrato e l'1% di eccessi.

Comunque a me personalmente non danno nessun scandalo, non ho nessun problema personale con la nudità e gli eccessi, ma ritengo siano lesivi alla causa comune che consiste nella rivendicazione dei diritti in primis.

Edited by Uncanny
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se non ti danno sì tanto scandalo, perchè ne stai (s)parlando da qualche decina di post?

chè alla tua obiezione che essi

siano lesivi alla causa comune che consiste nella rivendicazione dei diritti in primis.

ha già risposto saggiamente -as usual- almy:

Il difetto di questa affermazione è che non può essere verificata ed è anzi facile dimostrare il contrario.

 

Chi afferma che è controproducente dovrebbe portare almeno un esempio di un Paese in cui gli eccessi dei Pride non siano direttamente proporzionali ai diritti civili.

 

Se tu mi dicessi: "Hai visto in Russia? Niente nudità e parrucche al Pride e guarda che diritti hanno rispetto alla Spagna!" allora potremmo anche iniziare a ragionare sul fatto se sai controproducente o meno.

 

Poiché però è sempre vero il contrario, la possibilità che sia controproducente semplicemente non esiste.

 

se poi non lo vuoi capire, ce ne faremo una ragione!

Edited by freedog
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Mi vengono in mente ad esempio i paesi dell'Europa dell'Est: prendiamo la Polonia.

 

Quindi secondo te esistono Paesi

in cui ci sono sia i diritti civili che Pride "seri"?

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ha già risposto saggiamente -as usual- almy:

Ho fatto appunto l'esempio dell'omofobia in Polonia, che non consiste solo nella mancanza di diritti ma anche e soprattutto nella scarsa accettazione dell'omosessualità. E quest'ultima è legale dal 1932.

 

 

Quindi secondo te esistono Paesi

in cui ci sono sia i diritti civili che Pride "seri"?

Mi hai giusto fatto venire in mente un articolo che avevo letto quest'estate.

L'articolo è questo: http://icelandreview.com/news/2015/07/27/viking-ship-no-nudity-reykjavik-pride-parade?language=en

 

Páll Óskar also stated that there will be no “tits and asses” in this year’s parade, in an effort to make it more family-friendly.

“Respect the Pride parade enough not to show your bare ass. I know I have a great ass and I look fabulous in leather but that is something I am not displaying to five-year olds who come to see the Pride parade with their grandmothers. Additionally I have to admit I find it a bit odd to pull your pants down and at the same time demand respect,” he reasoned.

 

E si parla dell'Islanda, il paese - secondo diverse classifiche - più friendly al mondo.

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PS: cmq la foto di Fassino che hai postato è la prova provata del discorso che facevo prima: guarda quanti sono quelli in camicia o maglietta e quanti sono quelli pittati & ignudi che sì tanto ti fanno scandalo!!

Ma infatti a me fa rivoltare da quanto appaiono ridicole quelle 2 persone. Tralasciando il malgusto, a farmi rivoltare è proprio la quintessenza di egocentrismo e di poco valore che si dà alla propria persona. I tizi si vestono da freak perché molto probabilmente si compiacciono a sentirsi come tali e se questo non è triste...

 

 

 

 

Se tu mi dicessi: "Hai visto in Russia? Niente nudità e parrucche al Pride e guarda che diritti hanno rispetto alla Spagna!"

L'esempio c'entra come i cavoli a merenda. Bisogna parlare con cognizione di causa, altrimenti è inutile dare fiato alla bocca. Negli anni passati ci saranno stati pure freak (cosa che non ho riscontrato più di tanto negli ultimi), ma la questione dei diritti ha ben più con vedere col fatto che, dopo aver fatto vedere il culo o essersi messi la parruccona multicolor, nei rimanenti giorni i gay spagnoli ci mettevano la faccia essendo loro stessi. Nel cinema spagnolo esiste un vasto repertorio di film anni 90/2000 dove viene illustrata la realtà gay di quei tempi, non è PURA verità, ma è comunque vera in parte ed utile per farsi un'idea.

 

 

 

Davvero è omofobo ritenere che certi atteggiamenti ai pride siano eccessivi (ad esempio tizi palestrati che limonano o simulano atti sessuali in mutande sui carri)? Lo sarebbero anche se a compierli fossero un uomo e una donna, ma di coppie etero che limonano in mutande sui carri non ce ne sono. Anzi, un esempio mi viene in mente: le Femen. Non mi pare siano molto gradite per il loro modo di protestare, eppure sono donne, non uomini gay. Quindi dove sta l'omofobia?  

Appunto, ben detto.

 

 

 

ma non esistono gli eccessi, tutti devono essere accettati perché non si possono mettere paletti tipo "gay va bene purché non faccia x e y"  

Che belle parole... vedi per caso qualche etero che va in giro in pigiama? Non nascondetevi dietro la paraculata che "tutti devono essere accettati", ma ovvio, ci mancherebbe altro. Bisogna però comprendere che la comunità gay non può fare il bambino viziato di turno e riscrivere le regole del buon gusto perché deve fare i capricci. Se giri nudi, giri nudi non sei mica perdonato perché in quanto gay devi "esprimerti", ma di che stiamo parlando?

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Saramandasama

In Islanda il discorso è di diverso. Essendo il pride una delle feste più importanti nazionali che hanno. Su 300 mila abitanti, partecipando all'evento anche la meta della popolazione, che sia family friendly, mi sembra il minimo. Se in Italia ci fosse un pride con 5 milioni di persone con culi e tette all'aria.. Non si possono paragonare. In ogni caso in Islanda resta una festa colorata ed eccentrica. Cosa che all'italiota medio, sesso o non sesso,darebbe fastidio.

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@Uncanny, io ne ho fatti due di Pride senza musica e provocazioni.

Uno a Bologna nell'anno del terremoto in Emilia

e uno a Bassano del Grappa, ché passava per una strada storica.

Noi Italiani siamo i maggiori promotori dei Pride seri dell'Occidente (e si vedono i risultati)

E "tette e culi" li ho visto solo a Roma nel Pride del 2002.

 

Il confronto con l'Islanda mi piace, nella perfezione della sua disonestà intellettuale :)

Molti gay italiani infatti vorrebbero che ci pacificassimo senza aver vinto la guerra.

Da quest'anno l'Islanda potrebbe anche smettere di manifestare...

se succederà magari potremmo dire che è grazie all'assenza del Pride che hanno ottenuto diritti. :)

 

Il Pride è destinato a diventare sempre meno provocatorio nei Paesi in cui l'omosessualità è andata normalizzandosi.

Chi aveva il culo fuori nei Novanta nel 2000 si è sposato e nel 2010 è diventato papà.

Un ragazzo gay che a ventanni in Islanda ha già tutti i diritti, sarà certo meno arrabbiato del suo zio drag queen;

ma almeno avrà il buon gusto di riconoscere che se adesso è libero lo deve anche alle chiappe dello zio.

 

Il grosso problema di noi Italiani è che abbiamo sempre cercato un'omosessualità che piacesse a mamma e papà.

Il motivo per cui tu non vuoi i gay con le piume di struzzo non è per non scandalizzare i tuoi bambini - come in Islanda -

ma per non scandalizzare i tuoi genitori, perché credi (come tutti) che i diritti ci verranno elargiti dai "grandi", come una paghetta.

 

Quello che capiterà qui in Italia - capita già da anni e andrà aggravandosi -

saranno le continue migrazioni di gay verso Paesi più friendly,

dove le battaglie sono già avvenute e dove non è più necessario "scuotere le tette" per avere attenzione.

Così io potrò lamentarmi delle drag queen in italia e andare al Pride coi passeggini in Islanda

facendo finta di credere che siano stati i passeggini a rendere possibili le drag invece che viceversa.

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Su 300 mila abitanti, partecipando all'evento anche la meta della popolazione, che sia family friendly, mi sembra il minimo.

E perché non dovrebbe essere anche family friendly in Italia? Non capisco cosa c'entri il numero di chi vi partecipa rispetto alla popolazione.

Anche se fai diversi pride che raggiungono massimo 100mila partecipanti (Roma esclusa) come con l'Onda Pride, ci saranno bambini e famiglie che passano vicino alla sfilata e la guardano. Ci saranno anche famiglie e bambini che poi sul tg (se danno la notizia) potrebbero vedere immagini di eccessi e nudità del pride.

Poi in Italia con l'Europride del 2011 si è toccato il milione di partecipanti: ti sembrano pochi?

Inoltre, a parte il discorso sulla "family friendliness", il signor Óskar dice anche: "Additionally I have to admit I find it a bit odd to pull your pants down and at the same time demand respect" e non mi sembra ci sia nulla da aggiungere.

 

Noi Italiani siamo i maggiori promotori dei Pride seri dell'Occidente (e si vedono i risultati)

E "tette e culi" li ho visto solo a Roma nel Pride del 2002.

Se i risultati non si vedono identificherei il problema nella politica inconcludente (per numerosi motivi che non sto ad elencare), non nella troppa serietà dei pride. :D

Io comunque "tette e culi" li ho visti dai media (e sono i media a dare l'immagine di quella che è la manifestazione a chi non vi ha partecipato) anche quest'anno, nel pride romano, che è quello più importante e rappresentato (non ti metteranno mica quello che c'è stato a Benevento).

Perché probabilmente erano un'assoluta minoranza, ma ad essere sovrarappresentati sono stati gli eccessi, ad esempio il carro del Muccassassina.

Ecco l'immagine che mi dà l'articolo di Repubblica (non Il Giornale o Libero, Repubblica) a riguardo:

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Quello di Milano in confronto dà un immagine molto migliore; sempre dal rispettivo articolo di Repubblica:

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Allora se proprio non si può vietare alla gente di venire (s)vestita come preferisce, magari si possono evitare i carri tipo quello del Muccassassina, che poi finiscono per monopolizzare l'attenzione dei media, no?

 

 

Allora, riprendendo tutto il discorso che fai dopo, davvero adesso, nel 2015, c'è bisogno di farsi notare con tette&culi?

Non è una cosa che poteva aver senso negli anni '80 e '90 perché effettivamente si era invisibili e bisognava farsi notare a tutti i costi?

Ora non mi sembra che l'omosessualità sia argomento tabù e gli omosessuali si nascondano, quindi davvero credi che sia meglio dare alla società un'immagine come la prima di Roma rispetto a una come la seconda di Milano?

Edited by Uncanny
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E comunque sei tu ad aver chiesto:

Quindi secondo te esistono Paesi

in cui ci sono sia i diritti civili che Pride "seri"?

Io facendoti l'esempio dell'Islanda non ho fatto altro che risponderti: l'Islanda fa pride "seri", ha tutti i diritti civili ed è pure il paese più friendly al mondo.
Non vedo quindi perché dovrei essere intellettualmente disonesto. :))

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Saramandasama

Ho vissuto per diversi mesi in Islanda e ti posso garantire che tutti i diritti che ha ora l' Islanda, li ha ottenuti quando ancora mostravano tette e culi. Secondariamente, non è che ci fosse tutto questo mostrare. Anche perché, in piena estate, 20 gradi, ché è la temp.massima, dura per poche ore, fino alle 14. E non è che gli islandesi organizzassero il pride per mettersi con le chiappe al vento. Che, anche se in piena estate e con 20 gradi, il vento, quando inizia a soffiare, fa abbassare le temperature di 8 gradi in due secondi. Diciamo che il meteo ad agosto è come adesso in Sicilia.

Edited by Salamandro
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Ho vissuto per diversi mesi in Islanda e ti posso garantire che tutti i diritti che ha ora l' Islanda, li ha ottenuti quando ancora mostravano tette e culi.

E senza tette&culi credi che non li avrebbero ottenuti?

A che pro quindi se con tette&culi non si ottiene nulla (se non banalizzare la manifestazione che viene spesso identificata come "carnevalata" o "baracconata") e anzi si tende a dare alla società un'immagine distorta e caricaturale dell'omosessualità (che ricordo significare semplicemente "attrazione fisica e romantica verso una persona dello stesso sesso" e non altro)?

Vorrei quindi ribadire le sagge parole del signor Oskar: "Additionally I have to admit I find it a bit odd to pull your pants down and at the same time demand respect".

E il signor Oskar non mi pare sia il primo scemo che passa, anzi, è stato forse la figura di spicco dell'attivismo gay in Islanda.

La presenza di tette&culi la giustifico solo se è l'unico modo per farsi notare, in società in cui l'omosessualità è argomento tabù e in cui gli omosessuali vivono nascosti, in altre condizioni no.

Comunque facendo una ricerca di immagini relative a "Reykjavík Pride" la cosa più eccessiva che trovo sono un gruppo di ragazzi a petto nudo, cosa su cui non ho nulla da dire (e ovviamente, come dici tu, avendo temperature più fredde delle nostre, si vestono di più).

Poi secondo me in generale in questa discussione si sta facendo girare tutto troppo attorno al pride, come se fosse l'unica cosa determinante per avere diritti, quando ormai almeno in Italia sembra essere praticamente ignorato.

Ad esempio che impatto ha avuto sulla politica quest'anno? Credo nullo (non che con tutti gli altri sia stato diverso XD).

Ci sono invece tante altre cose che contribuiscono, secondo me in maniera più determinante, a influenzare la politica e a normalizzare l'omosessualità (cosa che il pride non fa affatto, e spesso fa esattamente il contrario, allontanando dalla normalizzazione).

Edited by Uncanny
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@@Uncanny, Uncanny non capisco cosa ti scaldi a fare contro Salamandro, insomma voglio dire sei un omosessuale invisibile, sei inutile alla causa gay e non parteciperai ai pride cosicché continuerai ad essere invisibile proprio come piace a Giovanardi, proprio come fanno altre centinaia di migliaia di omosessuali repressi e sessofobici cattoloco-italianetti.

 

Che problema c'è? Sei libero di non venire, Suor Germana sarà fiera di te!

Edited by Sampei
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Alla prima facevo riferimento parlando di ragazzi a petto nudo nel post precedente.

Riguardo le drag queen non ho particolari problemi.

La mia critica era più che altro rivolta alla nudità (del tipo tizi con addosso unicamente jockstrap oppure il tizio nella foto di Fassino che praticamente ha una piccola fascia che gli copre i genitali e basta).

Comunque il discorso che ho fatto negli ultimi due post rimane valido a prescindere da quello che hanno o non hanno fatto a Reykjavík.

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Che belle parole... vedi per caso qualche etero che va in giro in pigiama? Non nascondetevi dietro la paraculata che "tutti devono essere accettati", ma ovvio, ci mancherebbe altro. Bisogna però comprendere che la comunità gay non può fare il bambino viziato di turno e riscrivere le regole del buon gusto perché deve fare i capricci. Se giri nudi, giri nudi non sei mica perdonato perché in quanto gay devi "esprimerti", ma di che stiamo parlando?

 

ma veramente è proprio questo ciò a cui serve l'attivismo lgbt: scardinare l'ideologia del buon gusto, delle convenzioni e persino dei ruoli di genere per far capire che può esserci di tutto, ovunque e in quanti si vuole. ben svegliato.

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@Sampei: Ma che ne sai di quello che sono o non sono nella vita? XD

Mi conosci per caso?

Se critico gli eccessi del pride sono in automatico invisibile, represso, etc...? Vabbè, l'ho già detto nella prima pagina, se ritenete questo me ne farò una ragione, tanto l'avete detto a chiunque osasse fare la minima critica a certi atteggiamenti in qualsiasi discussione a riguardo.

Il criticare certi eccessi del pride (ma ho già detto due volte che ci parteciperei tranquillamente) poi mi rende automaticamente inutile alla causa gay, come se tra l'altro non esistesse niente al di fuori del pride che possa rientrare sotto la definizione di "causa gay"?

E in che modo mi sarei scaldato con Salamandro? Si sta semplicemente discutendo. Sei tu invece che sei partito con tutta una bellissima (e originalissima) serie di accuse. <3

 

@R.POST: Questa può essere una questione.

Ma cozza con la richiesta del matrimonio (che ok tu hai criticato, ma sei l'unico e poi ufficialmente è rivendicazione nei pride) e la volontà di normalizzare e conformare l'omosessualità all'eterosessualità nel senso di considerarli diversi solo per il fatto che in un caso si parla di persone di sesso opposto e nell'altro di sesso uguale.

Cosa ben diversa dalla tua visione di omosessualità come mezzo di sovvertimento degli schemi e delle convenzioni.

Poi sinceramente non capisco come nei fatti questo scardinamento possa avvenire.

Cioè ok, fai la tua sfilata con gonna e rossetto nonostante tu sia un uomo, fai l'anti-sistema, critichi il conformismo e quindi? Che effetto ha questo nei fatti? Perché altrimenti non vedo perché farlo se non per sé stessi, ma a questo punto non vedo perché farlo in una manifestazione pubblica che dovrebbe servire invece a dare un messaggio a qualcuno.

Questo qualcuno può pensare "figo", "che roba simpatica", "che baracconata" o qualsiasi altra cosa, ma poi nei fatti a cosa dovresti averlo convinto con il tuo atteggiamento?

Edited by Uncanny
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Nessuna delle foto riportate ritraggono i "culi al vento" o malgusto. Io personalmente non mi riferivo a soggetti simili, ma peggiori tipo i diavoli porno-trasgressive che avete postato prima. Questi immagini mi sembrano addirittura colorate, divertenti e scanzonate(esiste sto termine?). Non criticherei mai ste robe, mi riferisco a robe ben peggiori...

 

Ma ben svegliato di che? sei tu @r.post che immagini verità assolute totalmente fuori dal mondo proprio per la giusta logica detta da @uncanny . Se per te gay=anti-sistema fuori dalle convenzioni, allora con la ghettizzazione si è già tutto risolto da un pezzo e se per te sta bene così buon per te. Io sono più dell'opinione che non capisco perché un gay dovrebbe essere tagliato fuori dalla società convenzionale, cosa sono alieni?omosessuale vuol dire solo attrazione e amore per lo stesso sesso non mi risulta venga di serie l'appartenenza a un specie di partito politico anti-sistema.

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Comunque quello a cui fa riferimento R.POST al massimo riguarda l'attivismo queer, non l'attivismo lgbt.

Questa ideologia per cui bisogna "scardinare l'ideologia del buon gusto, delle convenzioni e persino dei ruoli di genere per far capire che può esserci di tutto, ovunque e in quanti si vuole" è tipica delle rivendicazioni queer (derivanti in parte dal femminismo radicale).

E i queer non si considerano neanche appartenenti al movimento lgbt, visto che sono contrari a qualsiasi etichetta "imposta dalla società eteronormativa" e sono contrari al matrimonio, poi sono contro al sistema binario di separazione dei sessi/generi e teorizzano la fluidità di genere, utilizzano gli asterischi (cosa che trovo particolarmente irritante) per creare un artificioso genere neutro nell'italiano anche se non esiste perché si usa il maschile per indicare al plurale entrambi i sessi (ma no, è maschilista!!1!) e altre cose che ora non mi vengono in mente.

E questi queer sono un movimento assolutamente minoritario rispetto a quello lgbt, che non ha nulla a che spartire col primo.

Edited by Uncanny
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Saramandasama

Che froci borghesucci del cazzo! Portata a casa la propria battaglia, le altre minoranze si fottessero, vero? E questi sarebbero i gay con una coscienza omosessuale in Italia, figuriamoci i velati..

Quando capirete che una società è civile anche quando un uomo con la gonna e la barba non creerà più scalpore, farete un passo avanti nel superare le vostre barriere di omofobia e eteronormativismo interiorizzato.

Del resto questa è l' Italia...

Meno male che non diventerete mai genitori. Sareste pessimi!

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Non ho nulla contro i queer.

Solo non capisco:

1- La loro coerenza con un pride che rivendica il matrimonio.

2- La loro coerenza con un movimento che vuole la normalizzazione dell'omosessualità.

3- Come la loro battaglia possa essere la stessa del movimento lgbt.

4- Come dovrebbero nei fatti raggiungere i loro obiettivi.

Cioè: credi davvero che la società vedendo in tv se va bene per una decina di secondi un uomo con rossetto e gonna pensi "Oh, ma che coraggioso, lui in fondo vuole esprimere se stesso, ognuno deve essere ciò che vuole, liberi tutti, da oggi non mi farò problemi a vedere donne barbute e uomini con rossetto e gonna"?

O forse penserà qualcosa di non esattamente positivo?

Come pensi che la società dovrebbe accettare questa liberazione sessuale da ogni vincolo?

Poi riguardo la liberazione sessuale da ogni schema e vincolo condivido questa riflessione dello psicanalista Massimo Recalcati (che non è certo un bigotto vicino alla Chiesa): http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/05/13/ma-per-la-vera-liberazione-sessuale-serve-altro30.html

Al posto di Conchita Wurst puoi mettere l'uomo in rossetto e gonna che appare al TG in un servizio sul pride.

Edited by Uncanny
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I due o tre intervistati

 

Ma questo la dice lunga sul tuo metro di valutazione, valuti la situazione di un paese

in cui i gay sono condannati a morte sulla base di due interviste

 

Posso capire al limite in un paese in cui l'omosessualità non sia punita con la condanna

a morte, cioè non esista una persecuzione legale da parte dello stato

 

Mettiamo pure i paesi dell'est europa...dove però come ben sai l'omosessualità in molti

casi era un crimine fino al 1992-1993 Ed anche quando non era un crimine, essendo dittature

comuniste, in cui lo Stato era essenziale per lavorare e vivere, c'era ovviamente una fortissima

spinta al conformismo per ovvie ragioni di autotutela

 

Nessuno sostiene che i gay, laddove minacciati di morte o di sistematica emarginazione legale

e sociale, debbano necessariamente andare incontro al martirio, in situazione in cui essendo una

minoranza devono confrontarsi con realtà in cui la libertà è sistematicamente negata per tutti

 

In questo caso "adattarsi" è una strategia di "sopravvivenza" perchè manca la libertà

 

PS in Islanda sono talmente "seri" che hanno musealizzato il fallo

https://it.wikipedia.org/wiki/Museo_fallologico_islandese

 

PPS Siam l'unico paese del mondo in cui - dopo aver interpretato la Teoria Queer al contario

ora si vedono sempre più interventi di utenti, che rivelano come la teoria del gender, abbia fatto

breccia e venga presa sul "serio" dai gay stessi.

 

Così non se ne esce...nel senso che veramente significa che siamo incorreggibili

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Il grosso problema di noi Italiani è che abbiamo sempre cercato un'omosessualità che piacesse a mamma e papà.

Il motivo per cui tu non vuoi i gay con le piume di struzzo non è per non scandalizzare i tuoi bambini - come in Islanda -

ma per non scandalizzare i tuoi genitori, perché credi (come tutti) che i diritti ci verranno elargiti dai "grandi", come una paghetta.

 

Quello che capiterà qui in Italia - capita già da anni e andrà aggravandosi -

saranno le continue migrazioni di gay verso Paesi più friendly,

dove le battaglie sono già avvenute e dove non è più necessario "scuotere le tette" per avere attenzione.

Così io potrò lamentarmi delle drag queen in italia e andare al Pride coi passeggini in Islanda

facendo finta di credere che siano stati i passeggini a rendere possibili le drag invece che viceversa.

:hail:  :hail:  :hail:  :hail:  :hail:  :hail:  :hail:  :hail:  :hail:  :hail:

 

Ora non mi sembra che l'omosessualità sia argomento tabù e gli omosessuali si nascondano,

ripeto: sto spacciatore deve avere degli allucinogeni fantastici, visto che ti portano in questo meraviglioso mondo parallelo!!!

:no:  :no:  :no:  :no:

Siam l'unico paese del mondo in cui - dopo aver interpretato la Teoria Queer al contario

ora si vedono sempre più interventi di utenti, che rivelano come la teoria del gender, abbia fatto

breccia e venga presa sul "serio" dai gay stessi.

 

Così non se ne esce...nel senso che veramente significa che siamo incorreggibili

ahimè, temo tu abbia straragione!!!

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