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il gay pride ci divide?


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Più cha altro sarebbe richiesto un minimo di coerenza logica interna al

discorso, se la gente aderisce ad una "propaganda queer" la motivazione

sarebbe politica, se esiste un disagio personale, la propaganda non c'entra

niente. Le due cose si escludono a vicenda.

 

Per quanto riguarda il disagio, ipotizzare che esistano gay socialmente paranoici

o sociopatici, non ha niente a che vedere con il concetto di omofobia interiorizzata

( anzi tendenzialmente chi definisce i gay paranoici è semmai omofobo e quindi NEGA

l'esistenza dell'omofobia interiorizzata )

E precisiamo anche che l'Iran non è l'unico paese islamico in cui vige la pena di morte, altrimenti qualcuno potrebbe pensare esiste una "narrazione occidentale" dell'ILGA volta a favorire gli esportatori di petrolio dell'Arabia saudita...

Diciamo che per motivi politici certe situazioni vengono taciute e altre fin troppo esaltate.

Si fa nascere quasi una nuova guerra fredda per la situazione in Russia (lungi da me difenderla, eh), ma non una parola spesa contro l'Arabia Saudita, dove se sei gay vieni direttamente ammazzato.

Se non è ipocrisia questa.

 

"si sta facendo girare tutto intorno al pride" o "STAI facendo girare"???? Chè onestà intellettuale [ammesso che ti sia noto il concetto; dettaglio tutto da dimostrare...] vorrebbe che ti rendessi conto che ne stai (s)parlando TU da qualche decina di post, senza schiodarti da lì!

Beh, mi sembra ovvio che se la discussione riguarda un certo tema, parlerò di quello, no?

Per il resto, mi tocca autoquotarmi:

Su questo siamo d'accordo.

Il pride è così e così rimarrà, quindi alla fine è inutile lamentarsene.

Il mio intento non era lamentarmi, semplicemente rispondevo alla domanda di chi ha aperto il thread ed esponevo il mio personalissimo punto di vista a riguardo.

Per il resto non ho mai aperto thread del tipo "I pride mi fanno schifo" e anzi non mi farei problemi a partecipare ad uno.

Se poi non si può neanche dire che, a proprio avviso, certi eccessi sono controproducenti e mancano di coerenza, senza passare per quelli bigotti o repressi (non mi riferisco al tuo commento in particolare, parlo in generale anche dopo aver letto altre discussioni molto accese sul tema) oh vabbè, me ne farò una ragione. :D

(ma che c'è di borghese in tutelare la coppia?)

E' borghese l'istituto del matrimonio in particolare, non la tutela della coppia, che può essere garantita anche con soluzioni giuridiche alternative come il patto di convivenza, il partenariato, il pacs, l'unione civile, etc...

 

A ogni modo, esibirsi in simili atteggiamenti provocatori (come l'esempio che continui a citare) anzitutto non può riassumere in sè e per sè la manifestazione. Piuttosto, rappresenta parte della stessa, una parte che personalmente non approvo, né condanno, proprio perché frutto di scelta individuale (narcisitica? può darsi, ma fottesega) che non nuoce a terzi.

Nuoce a terzi nel momento in cui questa parte spesso assai minoritaria del pride viene sovrarappresentata dai media a scapito dell'altra parte maggioritaria e quindi finisce per riassumere in sé e per sé la manifestazione.

Perché chi non ha partecipato al pride non può farsi un'idea della manifestazione se non attraverso i media.

Ed è scontato che i media si concentrino su questa parte minoritaria, visto che è quella che più divide l'opinione pubblica, crea scandalo e fa fare audience.

 

In secondo luogo, penso che un obiettivo primario del pride sia proprio sradicare il concetto di famiglia dalla sua attinenza borghese, ossia combattere il concetto di "famiglia tradizionale": essa di fatto non esiste, è una invenzione borghese-ottocentesca, un pretesto ideologico-politico per negarci pari possibilità. Ergo, non vedo come il gay pride possa essere definito contraddittorio.

Io invece, come dice Ilromantico, non vede perché bisognerebbe distruggere il concetto di "famiglia borghese-tradizionale", quando si può semplicemente fare in modo di evolverlo.

Se poi con "distruggere" tu intendi "far evolvere" allora il discorso cambia, ma "distruggere" mi sembra un termine abbastanza radicale e drastico.

 

Ergo, non vedo come il gay pride possa essere definito contraddittorio.

E' contraddittorio nel momento in cui vengono unite rivendicazioni queer, anti-conformiste e legate allo scardinamento delle convenzioni, con la rivendicazione del matrimonio, che di anti-conformista e anti-convenzionale non ha proprio nulla, il contrario anzi.

La prova provata di ciò è il fatto che i queer siano contrari al matrimonio.

Edited by Uncanny

 

 

E' contraddittorio nel momento in cui vengono unite rivendicazioni queer, anti-conformiste e legate allo scardinamento delle convenzioni, con la rivendicazione del matrimonio, che di anti-conformista e anti-convenzionale non ha proprio nulla, il contrario anzi. La prova provata di ciò è il fatto che i queer sono contrari al matrimonio.

 

Il Pride non è la manifestazione per il matrimonio same-sex,

ma la giornata in cui si ricordano i moti di Stonewall

e ciascuna parte del movimento di liberazione sessuale vi porta le sue istanze,

senza mettere reciproci veti che creerebbero solo polemiche.

Il Pride non è la manifestazione per il matrimonio same-sex, ma la giornata in cui si ricordano i moti di Stonewall e ciascuna parte del movimento di liberazione sessuale vi porta le sue istanze, senza mettere reciproci veti che creerebbero solo polemiche.

In teoria però una manifestazione dovrebbe portare un messaggio a qualcuno: alla politica ad esempio, o alla società.

E' la ratio di qualsiasi manifestazione.

Se viene portato come messaggio un po' tutto e il contrario di tutto (perché ogni movimento di liberazione sessuale avrà il suo), ricadendo anche in contraddizioni, non vedo come esso possa arrivare chiaro all'interlocutore ed essere efficace.

Immagina di avere le prove (che non hai) che se dalle manifestazioni si togliessero le drag avremmo i matrimoni gay;

poiché nessuno - nemmeno la Questura, figuriamoci gli organizzatori - può proibire a qualcuno di manifestare

l'unica alternativa sarebbe quella di scendere in piazza per i matrimoni in un giorno diverso dal 28 giugno.

Nuoce a terzi nel momento in cui questa parte spesso assai minoritaria del pride viene sovrarappresentata dai media a scapito dell'altra parte maggioritaria e quindi finisce per riassumere in sé e per sé la manifestazione.

Perché chi non ha partecipato al pride non può farsi un'idea della manifestazione se non attraverso i media.

Ed è scontato che i media si concentrino su questa parte minoritaria, visto che è quella che più divide l'opinione pubblica, crea scandalo e fa fare audience.

quindi NON la giudichi una colpa dei media che vanno a cercà solo le baracconate, ma dei baracconi medesimi e di chi non li caccia dalla sfilata...

 

ergo, tutto il lavoro che stiamo facendo perchè la piantino di fare ste operazioni scorrettissime sarebbe inutile;

epperò se vai a vedere la rassegna stampa x l'onda romana 2015 -e lo so non per sentito dire, ma perchè passavo di lì non per caso..- trovi foto & videi della testa del corteo (con Ignazio Marino in testa) e di TUTTO quel che c'era: tanti cartelli, magliette con slogan, famiglie con pargoli sul passeggino.

Perfino il tg4 NON ha fatto vedere il solito carro coi go-go boys in tanga (vecchia ripresa -credo di una decina d'anni fa- fatta non si sa dove, che il fu Emilio Fido tirava fuori tutti gli anni), ma una zoommata sul totale del corteo ripreso ai fori imperiali.

 

Insomma, ero quasi contento che finalmente cominciano a mostrà la totalità della sfilata, ma a quanto pare ci dobbiamo lavorare ancora sopra x far passare un msg corretto

 

Se tu invece continui a vedere sempre & solo riprese & foto di culi & tette al vento,

ok, prendo atto...

 

 

Se non è ipocrisia questa.

 

Ho capito, ma sarà un problema del Dipartimento di Stato americano

cioè continuo a non vedere il senso dell'osservazione, mi sono beccato

lazzi e frizzi di @Rotwang sulla ( per me ) evidente, strumentalizzazione

americana della questione gay fra Russia e Ucraina, ma certo la cosa

non riguarda minimamente l'Italia o il gay pride italiano.

 

Riguarda semmai l'origine americana della manifestazione, l'idea che sia

una festa comunitaria, come lo sono tutte le parate in America

 

Ma - a parte il fatto che se questa è l'obiezione - la sto formulando io, ora

perchè da ciò che hai scritto te non si capiva affatto, il valore politico della

manifestazione è la visibilità e l'orgoglio

 

Ed è la visibilità e l'orgoglio, perchè siamo una minoranza invisibile

 

Per questo motivo e non per altro l'idea americana della parata ha fatto

il giro del mondo ed è stata accolta dai gay Italiani e Islandesi

 

E certo lo sarebbe anche da Russi, Ucraini e Iraniani se lo potessero fare

Immagina di avere le prove (che non hai) che se dalle manifestazioni si togliessero le drag avremmo i matrimoni gay; poiché nessuno - nemmeno la Questura, figuriamoci gli organizzatori - può proibire a qualcuno di manifestare l'unica alternativa sarebbe quella di scendere in piazza per i matrimoni in un giorno diverso dal 28 giugno.

Tanto in Italia non avremmo i matrimoni a prescindere dai pride e dall'associazionismo.

O i diritti ci vengono imposti dall'alto o non se ne fa nulla.

(E comunque ho detto più volte che non ho problemi con le drag, ma s'è capito cosa vuoi dire  :D ).

Domani dovrebbe esserci una marcia per i diritti a Roma, ma il problema è che tutte queste manifestazioni diverse dal pride non sono per niente pubblicizzate e sponsorizzate e quindi finiscono per essere praticamente ignorate.

 

quindi NON la giudichi una colpa dei media che vanno a cercà solo le baracconate, ma dei baracconi medesimi e di chi non li caccia dalla sfilata...

Ma se ci metti le baracconate, o in generale cose che fanno scalpore, è ovvio che i media vanno a cercare quelle, per tutti i motivi già detti.

Succede così per ogni cosa.

Per esempio quest'estate c'era il monsignor qualcosa al meeting di CL, in cui aveva uno stand, che aveva detto che le coppie gay hanno più probabilità di beccarsi malattie o qualcosa del genere e i media hanno sovrarappresentato l'uscita di questo tizio perché sapevano che avrebbe fatto scalpore, oscurando il resto del meeting (poi lungi da me prendere le parti di CL, ma era per fare un esempio antitetico al pride).

Oppure ancora quando c'erano le manifestazioni no-expo in cui una minoranza di violenti, che ha messo a ferro e fuoco Milano, ha fatto passare tutto il movimento, composto per lo più da persone pacifiche, per violento. Perché? Perché il comportamento tenuto dai violenti ha fatto scalpore e quindi è stato sovrarappresentato.

Quindi vedi che è una regola generale dei media che non riguarda solo la rappresentazione del pride.

Quindi, se sai che i media vanno a concentrarsi su certe cose, semplicemente evitale.

Ok, non si potrà imporre un modo di vestire a chi marcia a piedi, ma i carri con sopra tizi ignudi si possono tranquillamente evitare.

Ho fatto l'esempio qualche post fa dell'articolo online di Repubblica sul pride romano, in cui il carro del Muccassassina ha monopolizzato l'intera attenzione e infatti una sua foto era messa come immagine di presentazione.

E comunque mi cadi un po' in contraddizione con questa frase:

ma a quanto pare ci dobbiamo lavorare ancora sopra x far passare un msg corretto

Prima mi dici che qualsiasi atteggiamento al pride va benissimo ed è degno di rispetto perché ognuno deve essere libero di comportarsi come preferisce, ma se vengono fatti vedere solo gli eccessi - che secondo te hanno pari dignità  rispetto agli atteggiamenti più moderati - viene fatto passare un messaggio scorretto.

Faccio quindi una domanda: sarebbe far passare un messaggio scorretto anche far vedere solo gli atteggiamenti moderati a scapito di quelli eccessivi?

 

ma certo la cosa non riguarda minimamente l'Italia o il gay pride italiano.

Ma infatti quello riguardava sempre l'OT dell'Iran che con il pride c'entra come i cavoli a merenda.

Edited by Uncanny

Infatti i diritti civili degli afroamericani negli USA sono arrivati grazie a quegli afroamericani che stavano in casa con la paura dei bianchi, portando così magicamente la società alla consapevolezza di una necessità di avanzamento dei diritti delle persone, mica per quei negri comunisti che facevano casino in piazza contro il KKK, i protestanti razzisti e i neonazisti.

Edited by Rotwang

Arrivati a pagina quattro mi sembra che la risposta che si può dare alla domanda che dà titolo al topic sia sì.
O meglio, riformulo: sì, su internet quando se ne parla in teoria.
Perché poi ha ragione Alma quando dice che il Pride, come evento a cui partecipare o addirittura per alcuni da organizzare, ci unisce, gli intellettualii borghesi con le drag i bear i leather ecc.
Chi ne rimane escluso è chi non ha il coraggio di partecipare - sarebbe da considerare se poi chi non ha il coraggio è un aspro critico anonimo su internet.

Vorrei suggerire a tutti di astenersi dall'andare sul personale...

Credo che sia ormai insita nel pride un'eterna diatriba da dress-code tra quelli del "ci devono essere tutti anche quelli in perizoma sono i media che non devono dare rappresentazioni forzate" e chi "no andiamo in giacca cravatta tutti se no è controproducente".
Del resto caratterizzava già i prodromi dell'associazionismo pre-Stonewall (si veda il film di Finch) e ce lo ritroviamo in Islanda nel 2015 (perché mi rifiuto di credere che la rispettabile opinione di Páll Óskar sia condivisa da tutti i partecipanti al Reykjavik pride). Ma mentre in Islanda si occupano di rendere il Gay Pride più family-friendly... da noi il Family Day è l'evento di punta anti-gay, e credo che questo non dobbiamo sottovalutarlo.

Oggi mi è venuta in mente una cosa, visto che mi piace girare tra siti zozzarelli come capita a molti di noi... esiste il world naked bike ride e le foto sulla rete abbondano, scrivetelo su google immagini e vedete che cosa vi salta fuori... ecco non mi sembra che la comunità dei ciclisti faccia delle grandi polemiche su opportunità, decenza, problemi di immagine

"Il problema sono i gay osceni su grindr, nel loro privato, che ritengono di poter fare

a meno di una vita pubblica gay, cosa che oggi è tecnicamente possibile"

 

Sono d'accordo, sono "osceni". Ma, ahinoi, mi rendo conto che se uno vuole solo fottere, alla fine se ne frega dei diritti, perché può anche vivere la sua sessualità in modo nascosto, ché è anche più eccitante...

 

Il problema sta proprio in cosa si desidera. Chi vuole avere una vita "pubblica" e riconosciuta come gay dovrebbe manifestare.

Il problema sta proprio in cosa si desidera. Chi vuole avere una vita "pubblica" e riconosciuta come gay dovrebbe manifestare.

 

Chi vuole vivere serenamente come gli capita la propria esistenza sessuale senza preoccuparsi di discriminazioni o "cacce alle streghe" dovrebbe manifestare per il progresso umano e civile, non si tratta di avere una "vita pubblica da gay", questo è un ragionamento da ritardati.

Edited by Rotwang

comunque mi cadi un po' in contraddizione con questa frase:

Prima mi dici che qualsiasi atteggiamento al pride va benissimo ed è degno di rispetto perché ognuno deve essere libero di comportarsi come preferisce, ma se vengono fatti vedere solo gli eccessi - che secondo te hanno pari dignità  rispetto agli atteggiamenti più moderati - viene fatto passare un messaggio scorretto.

Faccio quindi una domanda: sarebbe far passare un messaggio scorretto anche far vedere solo gli atteggiamenti moderati a scapito di quelli eccessivi?.

se cerchiamo di far passare il msg che ai Pride c'è posto per tutti, baracconi E sfilanti in jeans & t-shirt, dov'è la contradizione? :umnik:

Si chiama completezza dell'informazione.

Cosette che dovrebbero far rima con deontologia professionale & onestà intellettuale (toh, è la seconda volta che devo tirar fuori quest'ultima per risponderti. E non è una coincidenza..)

Chi vuole vivere serenamente come gli capita la propria esistenza sessuale senza preoccuparsi di discriminazioni o "cacce alle streghe" dovrebbe manifestare per il progresso umano e civile, non si tratta di avere una "vita pubblica da gay", questo è un ragionamento da ritardati.

oddio, sto a dà ragione a Rotwang!!

presto, i sali!!

(s)vengo!!! :mshok:  :mshok:  :mshok:  :mshok:  :mshok:  :mshok:  :mshok:  :mshok:  :mshok:

Io comunque "tette e culi" li ho visti dai media (e sono i media a dare l'immagine di quella che è la manifestazione a chi non vi ha partecipato) anche quest'anno, nel pride romano, che è quello più importante e rappresentato (non ti metteranno mica quello che c'è stato a Benevento).

Perché probabilmente erano un'assoluta minoranza, ma ad essere sovrarappresentati sono stati gli eccessi, ad esempio il carro del Muccassassina.

 

 

A Roma, come e forse ancora di più a Napoli, l'esistenza di una "cultura" gay è accettata da decenni ormai, c'è la gay street, ci sono bar e locali appositi, ecc... è ovvio che le manifestazioni siano più colorate ed eccessive, a Milano per lungo tempo, come in generale in tutto il profondo nord (provate ad organizzare un pride a Bergamo o Padova, se va bene ci va qualche decina di persone), l'omosessualità è stata a lungo un tabù, solo adesso sta uscendo qualcosa, anche se la regione fa continuamente iniziative omofobe, dato il potentissimo peso della chiesa locale. 

 

Per il resto è vero che i diritti avvengono di più tramite sentenze dei tribunali che con le manifestazioni dei pride...

L'esempio della segregazione razzista c'entra come i cavoli ai merenda, per molte ragioni, ma soprattutto per una semplice. I queer o baracconi fanno i rivendicativi in un giorno di manifestazione collettiva, ma poi i restanti giorni fanno le pecorelle da grindr e da locali ghettizzati quindi capirai che combattenti...ma finiamola per favore! Che poi non si è ancora capito cos'abbia di così combattivo un mero dress-code, senza un'azione concreta e utile, un look non serve a un cavolo! Se andassero in una taverna coi parrucconi o facessero un sit-in a un mercato(faccio i primi esempi che mi vengono a mente) allora sì che la cosa avrebbe senso, ma senza azioni concrete è solo un mero 'sfoggio' di look e frivolismo.

 

E @freedog nessuno mette in dubbio che al pride ci sia posto per tutti, il problema è la coerenza del DOPO pride. Non puoi fare il re del porno o il baraccone solo quel giorno se poi gli altri 364 giorni se un gay grindr o ghettizzato e non hai le palle di dirlo al lavoro o ai tuoi o ai tuoi amici. Per non parlare del fatto che quel look baraccone non lo useresti manco morto nella vita quotidiana. Ecco perché io rimango sempre più dell'idea che a fare i baracconi alla fine è gente disagiata che non ha nulla da perdere.

Beh no, se partecipi al pride vestito di pelle e mezzo nudo

non sei ghettizato, hai fatto esattamente il contrario sei uscito

alla luce del sole e ti sei fatto vedere esattamente per come sei

 

Allo stesso modo se sei una drag queen e ti esibisci anche nei

locali etc. Quando vai al pride non è una esibizione, ma un mostrarsi

esattamente per come si è

Beh no, se partecipi al pride vestito di pelle e mezzo nudo

non sei ghettizato, hai fatto esattamente il contrario sei uscito

alla luce del sole e ti sei fatto vedere esattamente per come sei

 

Allo stesso modo se sei una drag queen e ti esibisci anche nei

locali etc. Quando vai al pride non è una esibizione, ma un mostrarsi

esattamente per come si è

Ah beh, quindi domani mi vesto da unicorno e scendo per strada per far vedere a tutti il vero me stesso?

Queer, estremisti fuori di testa.

Vabbé @pix non essendoci motivazioni minimamente ragionevoli alle logiche queer estremiste le sparano grosse xD.

 

Ma ripeto, nessun leather va al lavoro mezzo nudo né lo fa coi suoi amici o familiari. Io comunque lunedi vado al lavoro in pigiama o costume da scoiattolo, faccio vedere il vero me stesso ahahhaaha xD.

Che disagio ragazzi... Più che estremismo queer sembra puro infantilismo delirante.

Vabbé @pix non essendoci motivazioni minimamente ragionevoli alle logiche queer estremiste le sparano grosse xD.

 

Ma ripeto, nessun leather va al lavoro mezzo nudo né lo fa coi suoi amici o familiari. Io comunque lunedi vado al lavoro in pigiama o costume da scoiattolo, faccio vedere il vero me stesso ahahhaaha xD.

Che disagio ragazzi... Più che estremismo queer sembra puro infantilismo delirante.

Ma quando poi qui si parla di mettere gonne o tute in pelle quando se a lavoro non indossi la cravatta quasi quasi ti licenziano. :D

 

 

Ah beh, quindi domani mi vesto da unicorno e scendo per strada per far vedere a tutti il vero me stesso? Queer, estremisti fuori di testa.

 

Intanto invece di offendere, cerca di ragionare ( se ti riesce, certo

ragionare è facoltativo...non offendere dovrebbe essere obbligatorio )

 

Io tutto sono nella vita tranne che un queer, di lavoro faccio l'avvocato

non la drag queen, ma le drag queen esistono, ci sono persone che vivono

larga parte dell'anno facendo questo

 

Possiamo usare anche il termine "queer" per il semplice fatto che correttamente

questa parola inquadra tante "diversità" fra loro eterogenee, per cui è l'unica parola

che abbiamo per identificare tante persone diverse fra loro: dal leather clubber alla

drag queen, al cubista amatoriale etc

 

Certamente gli ambienti gay sono anche frequentati da alcune persone un po' "fuori

di testa" non tutte necessariamente portate a vestirsi da "unicorni"...ma certo se io

vedessi un gay in un locale vestito da unicorno, delle domande me le farei ( su di lui )

 

Se vedo un leather, un orso, un cubista, una drag queen rientra invece nelle comuni

aspettative di chiunque frequenti il nostro mondo

 

Che Giovanardi non veda la differenza fra i primi ed i secondi, mi pare anche normale

che non le vediate voi mi pare abbastanza incomprensibile perchè anche se non avete

mai frequentato club gay, discoteche gay, bar gay, cruising gay etc dovreste almeno

conoscere quel minimo di cultura gay che vi fa capire la differenza ad un livello teorico

L'unico motivo per cui l'Italia è l'ultimo paese occidentale in ambito di riconoscimento giuridico dell'omosessualità è che almeno il 51% degli omosessuali italiani o di cultura italiana sono delle Binetti in miniatura.

 

Questa discussione, come le altre novecentomila identiche, ne è la prova.

Intanto invece di offendere, cerca di ragionare ( se ti riesce, certo

ragionare è facoltativo...non offendere dovrebbe essere obbligatorio )

 

Io tutto sono nella vita tranne che un queer, di lavoro faccio l'avvocato

non la drag queen, ma le drag queen esistono, ci sono persone che vivono

larga parte dell'anno facendo questo

 

Possiamo usare anche il termine "queer" per il semplice fatto che correttamente

questa parola inquadra tante "diversità" fra loro eterogenee, per cui è l'unica parola

che abbiamo per identificare tante persone diverse fra loro: dal leather clubber alla

drag queen, al cubista amatoriale etc

 

Certamente gli ambienti gay sono anche frequentati da alcune persone un po' "fuori

di testa" non tutte necessariamente portate a vestirsi da "unicorni"...ma certo se io

vedessi un gay in un locale vestito da unicorno, delle domande me le farei ( su di lui )

 

Se vedo un leather, un orso, un cubista, una drag queen rientra invece nelle comuni

aspettative di chiunque frequenti il nostro mondo

 

Che Giovanardi non veda la differenza fra i primi ed i secondi, mi pare anche normale

che non le vediate voi mi pare abbastanza incomprensibile perchè anche se non avete

mai frequentato club gay, discoteche gay, bar gay, cruising gay etc dovreste almeno

conoscere quel minimo di cultura gay che vi fa capire la differenza ad un livello teorico

Mi riferivo ai queer, non a te.

Parli di un certo tipo di abbigliamento in un certo tipo di ambiente. I queer parlano di un certo tipo di abbigliamento da applicare in ogni tipologia di ambiente.

Io direi tutto il contrario:tutti sono sono uguali, ma c'è chi fa del proprio orientamento un melodramma perché fa più comodo fare i diversi capricciosi ed infantili.

L'uguaglianza non ha nulla di rassicurante, mi sembra solo una cosa scontata e il minimo sindacabile.

Mi sono recentemente imbarcato su uno strano treno di pensieri...

quando c'è la sfilata del pride, qualunque organo di informazione riprende i carri colorati, gli omoni mezzi nudi, e altri "estremisti".

sebbene non ci sia nulla di problematico nello sfoggiare tutti questi colori, ho iniziato a pensare che fare certe dimostrazione estreme di diversità potrebbe fare più male che bene.

cioè,

da, secondo me, un senso di "noi vs loro", e in sostanza, ci divide, oltre a dare un'immagine sbagliata, ovvero. se fossi etero e moderatamente arretrato, vedendo il pride penserei "guarda quei pagliacci". senza mezzi termini.

voi cosa pensate? ci sto sbattendo la testa troppo forte, e do i numeri?

per arrivare all'accettazione del popolo, non sarebbe meglio portare in piazza dimostrazioni di normalità, per far capire che siamo anche noi membri funzionali della società, che siamo uguali a "loro"?

 

 

il gay pride divide ed è vissuto nel modo più sbagliato anche dagli stessi partecipanti. Conosco ragazzi che vi vanno per divertirsi e conoscere gente nuova e non per la parità dei diritti civili

 

se il gay pride fosse fatto da persone in maniera normale, da maschi come una protesa qualunque si otterrebbe una risonanza diversa, come si può dare l'immagine di essere dei buoni genitori e soprattutto degli amanti fedeli e monogami se ci si presenta mezzi nudi o vestiti da cubisti in locale per amanti del sadomaso. Bha!!

AndrejMolov89

Io direi tutto il contrario:tutti sono sono uguali, ma c'è chi fa del proprio orientamento un melodramma perché fa più comodo fare i diversi capricciosi ed infantili.

L'uguaglianza non ha nulla di rassicurante, mi sembra solo una cosa scontata e il minimo sindacabile.

Infatti, siamo tutti egualmente etero. 

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