conrad65 Posted September 11, 2016 Share Posted September 11, 2016 (edited) Gli usa hanno solo lei e trump come scelta ? Valli a capire. marco7 ho visto anche io quel video, più volte: ovviamente non è un colpo di calore anche la frase detta dalla Clinton dopo essersi ripresentata in pubblico è totalmente fuori contesto: come fa a parlare di "bellissima giornata" se stava alla commemorazione della maggiore strage terroristica di tutti i tempi? in rete ci sono altri filmati in cui la Clinton improvvisamente perde il controllo e la coordinazione muscolare, lasciandosi andare a movimenti oscillatori, soprattutto della testa Edited September 11, 2016 by conrad65 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted September 11, 2016 Share Posted September 11, 2016 In un altro video dicevano che faceva uno scherzo o qualcosa di simile ma in questo video non ci sono scuse. Non coordinava i movimnti e non stava in piedi da sola. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 11, 2016 Share Posted September 11, 2016 Gli usa hanno solo lei e trump come scelta ? Valli a capire. Beh non è vero Non a caso si elegge un ticket presidenziale, che comprende anche un Vicepresidente, nella fattispecie Tim Kaine Svolge le funzioni di presidente in qualsiasi caso il presidente ne sia impedito e, come detto, succede al presidente in caso di vacanza della carica di questo. Il presidente può anche delegargli temporaneamente le sue funzioni in caso di una prevista e limitata indisponibilità (ad es. in caso di intervento chirurgico). Essendo quindi un potenziale presidente, la Costituzione prevede che i candidati alla Vicepresidenza debbano avere gli stessi requisiti necessari per la carica di presidente. A differenza del presidente però, il vicepresidente non è soggetto al limite dei due mandati consecutivi. Con l'approvazione del 25º emendamento (nel 1967), in caso di vacanza della carica di vicepresidente il presidente nomina il nuovo vicepresidente, il quale però, prima di assumere le funzioni, deve essere confermato da entrambe le camere del Congresso. fonte wikipedia Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted September 11, 2016 Share Posted September 11, 2016 (edited) Il vicepresidente diventa importante se il presidente muore o deve lasciare. Nessuno vota in base al vicepresidente. Puo' fare il vicepresidente per piu' di due mandati proprio perche' conta poco. Edited September 11, 2016 by marco7 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted September 11, 2016 Share Posted September 11, 2016 una campagna elettorale è un onere pesante: se la Clinton ha un problema serio, non potranno nasconderlo molto a lungo temo che l'effetto potrebbe essere quello di spostare i consensi verso Trump Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted September 11, 2016 Share Posted September 11, 2016 (edited) Kennedy nascose che prendeva cortisone ad alti dosi per una sua malattia. Edited September 11, 2016 by marco7 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 11, 2016 Share Posted September 11, 2016 Vengono eletti congiuntamente, vedi tu....Lol Sono stati Vicepresidenti Truman, Nixon, Lyndon Johnson Ford e George Bush Sr Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted September 11, 2016 Share Posted September 11, 2016 I vicepresidenti diventano importanti solo al momento che diventano presidenti se lo diventano. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 11, 2016 Share Posted September 11, 2016 Beh mi pare logico -essendo dei Vice-presidenti- che diventino importanti quando servono effettivamente Il problema si pose forse con il secondo mandato di Reagan che tuttavia fu rieletto, come anche fu eletto poi il suo vice Bush Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Layer Posted September 11, 2016 Share Posted September 11, 2016 Nel 2012, al massimo 2013, mi pare ebbe una commozione cerebrale a causa di una caduta. Che abbia il morbo di Parkinson lo si vocifera da un po', comunque. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted September 11, 2016 Share Posted September 11, 2016 http://www.rsi.ch/news/mondo/Hillary-ha-la-polmonite-8002742.html Mah. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Bad_Romance Posted September 12, 2016 Share Posted September 12, 2016 Gli è stata diagnosticata una polmonite, in effetti la situazione non è delle migliori. Sono mesi che Trump la accusa di essere malata (ma anche Trump ha 70 anni e non è trasparente sulle suo condizioni di salute e sui suoi redditi). Inoltre la Clinton è una donna ed è attaccabile sul marito e sulla fondazione Clinton. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted September 12, 2016 Share Posted September 12, 2016 la diagnosi di polmonite lascia molti dubbi ci sono voci, riprese stamattina dal Corriere della Sera, che i democratici cambieranno candidato alla presidenza http://www.corriere.it/esteri/16_settembre_12/caso-clinton-democratici-spunta-ipotesi-un-candidato-alternativo-b9053362-787d-11e6-83b8-0f3d7d1c35c5.shtml non esistono dei precedenti Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 12, 2016 Share Posted September 12, 2016 Beh ma dovrebbe ritirarsi lei, altrimenti non è possibile Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted September 12, 2016 Author Share Posted September 12, 2016 (edited) The Post Internazionale La candidata democratica alle presidenziali Usa, Hillary Clinton, ha annullato il suo viaggio in California, dopo che le è stata diagnosticata una polmonite. Durante le commemorazioni dell'11 settembre un malore l'aveva colpita, costringendola ad andare via dall'evento prima della fine. La malattia le era stata diagnosticata già il 9 settembre ed era sotto antibiotici. Lo svenimento, subito dopo il quale è stata portata a casa della figlia Chelsea, è stato causato dalla disidratazione. Secondo il suo medico, la dottoressa Lisa Bardack, Clinton si sta già riprendendo. Il 12 settembre sarebbe dovuta partire per la California ma il viaggio è stato annullato perché i medici le hanno consigliato di riposare. Il suo avversario Donald Trump già un mese fa aveva sostenuto che Clinton non avrebbe avuto la capacità di resistenza fisica e mentale per "essere un buon presidente e per combattere lo Stato islamico". Nell'intero partito repubblicano le sue condizioni di salute sono oggetto di discussione da tempo. La dottoressa Bardack ha detto che Clinton è "in ottima salute e in forma per servire come presidente degli Stati Uniti", aggiungendo che si è del tutto ripresa da un intervento chirurgico che aveva subito nel 2012 per un coagulo di sangue. Lo staff medico ha detto che si tratta di "walking pneumonia", o polmonite da micoplasma, una forma più lieve e che non richiede ricovero. La polmonite è essenzialmente una infezione dei polmoni che causa infiammazione delle sacche d'aria e li riempie di liquido. I sintomi possono includere tosse, febbre, stanchezza, brividi e mancanza di respiro. Ci sono due tipi di polmonite - batterica o virale. La polmonite batterica si cura con antibiotici, in alcuni casi gravi può essere fatale. I sostenitori della candidata democratica accusano i suoi avversari di aver messo in piedi una cospirazione esagerata sulla sua salute. In generale, le condizioni di salute dei presidenti, sono argomento di discussione molto acceso negli Stati Uniti, in particolar modo quelle sui candidati alla presidenza. Mancano ormai pochi giorni al primo dibattito faccia a faccia tra Clinton e Trump, che si terrà il prossimo 26 settembre e la situazione è molto tesa. Edited September 12, 2016 by Rotwang Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted September 12, 2016 Share Posted September 12, 2016 a fare una buon lavoro sia i democratici che i repubblicani ritirano entrambi i loro candidati. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fabius81 Posted September 12, 2016 Share Posted September 12, 2016 Hillary Clinton ha chiaramente dei problemi di salute piuttosto seri, potrebbe verificarsi il caso che vinca e che sia costretta a dimettersi per ragioni di impedimento, fino ad oggi però è successo solo nel caso di morte che sia subentrato il vice. Comunque gli Stati Uniti hanno avuto anche un presidente morto dopo 31 giorni dal suo insediamento! https://it.wikipedia.org/wiki/William_Henry_Harrison Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 12, 2016 Share Posted September 12, 2016 I gay vogliono il melodramma presidenziale Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted September 12, 2016 Author Share Posted September 12, 2016 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted September 12, 2016 Share Posted September 12, 2016 Se un presidente usa muore o si dimette subentra il vice. Viene rimpiazzato anche il vice con uno nuovo o restano senza vicepresidente ? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fabius81 Posted September 12, 2016 Share Posted September 12, 2016 Se un presidente usa muore o si dimette subentra il vice. Viene rimpiazzato anche il vice con uno nuovo o restano senza vicepresidente ? Subentra il vice, mi sbagliavo sul fatto che non si sia mai dimesso un presidente, lo ha fatto Nixon nel 1973 e subentrò Gerald Ford, che era il suo vice. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted September 12, 2016 Share Posted September 12, 2016 Si fabius. Io chiedevo se si fa un nuovo vicepresidente dal nulla visto che il vice diventa presidente e si libera il posto di vice. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fabius81 Posted September 12, 2016 Share Posted September 12, 2016 Si fabius. Io chiedevo se si fa un nuovo vicepresidente dal nulla visto che il vice diventa presidente e si libera il posto di vice. Si, ne viene nominato uno dal presidente. Nel caso di Gerald Ford fu nominato Nelson Rockfeller. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted September 15, 2016 Share Posted September 15, 2016 http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2016/09/15/usa2016-trump-hillary-non-sta-in-piedi_0ede5627-c172-4446-8be4-94a3180366d8.html Povera america con quei due candidati. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted September 15, 2016 Share Posted September 15, 2016 (edited) @@marco7, poveri noi dovrebbe esserci il primo scontro televisivo il 26 Settembre, forse capiremo qualcosa di più sulle precarie condizioni mentali dei due candidati anche le condizioni mentali dell'ex presidente Bush andrebbero verificate, ma per fortuna in questo momento il massimo problema che può creare è quello di mettere il sale nel caffè o di toccare il culo alla badante Edited September 15, 2016 by conrad65 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted September 20, 2016 Share Posted September 20, 2016 (edited) gira da un po' su Twitter la notizia che il vecchio Bush padre avrebbe detto, a una Kennedy, che alle prossime elezioni voterà per Clinton, ossia per la moglie di colui che lo ha battuto alla presidenziali del 1992 http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-09-20/no-trump-vecchio-bush-vota-hillary-clinton-095049.shtml?uuid=AD9TSnNB&refresh_ce=1 l'elezione di Trump è sempre più probabile tutti questi personaggi dell'establishment, sia democratico che repubblicano, quando dicono che Trump è "inadatto" a fare il presidente, cosa vogliono dire? forse che non ha la "qualifica" necessaria per diventarlo? gli mancherebbe qualche rotella o gli manca qualche timbro? Edited September 20, 2016 by conrad65 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Uncanny Posted September 24, 2016 Share Posted September 24, 2016 (edited) Secondo un recente sondaggio della NBC il 72% degli elettori registrati LGBT supportano Clinton rispetto ad un 20% che supporta Trump. Trump si è definito come il miglior candidato per combattere per i diritti LGBT, ma la sua decisione di nominare Mike Pence come vice-presidente è stata vista da alcuni come contraddittoria rispetto alle sue dichiarazione LGBT-friendly. Se si aggiungono Gary Johnson del Libertarian Party e Jill Stein del Green Party, la Clinton ottiene il 62% del supporto, Trump il 15%, Johnson il 13% e Stein l'8%. Nelle scorse elezioni gli elettori LGBT hanno giocato un ruolo importante, infatti secondo gli exit polls della NBC il 5% degli elettori del 2012 si identificava come LGB (non furono inclusi i transgender) e il 76% di essi votò Obama. Fra coloro che non erano LGB il 49% voto Obama e il 49% Romney. Il 78% degli elettori registrati LGBT approva l'operato di Obama. Il 59% degli elettori registrati LGBT ha una impressione positiva della Clinton mentre il 41% ne ha una negativa. Per Trump invece le impressioni positive sono del 17% e quelle negative dell'82%. La comunità LGBT ha storicamente supportato il Democratic Party e il sondaggio rileva che il 70% degli elettori registrati LGBT sono democratici. Il 18% si identifica come repubblicano e il 13% come indipendente. La comunità LGBT è stata un importante gruppo per la rielezione di Obama quattro anni fa e sarà un gruppo chiave per il Democratic Party di nuovo a novembre. http://www.nbcnews.com/feature/nbc-out/poll-lgbt-voters-support-clinton-over-trump-n653491?cid=sm_tw Edited September 24, 2016 by Uncanny Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted September 26, 2016 Author Share Posted September 26, 2016 (edited) Il Post Hillary Clinton e Donald Trump, candidati del Partito Democratico e del Partito Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, si confronteranno in tv per la prima volta in questa campagna elettorale lunedì 26 settembre alle 21 – quando in Italia saranno le tre del mattino di martedì 27 settembre – all’università di Hofstra, nello stato di New York. È un dibattito particolarmente atteso, molto più degli altri del passato recente, e non solo per l’attesa che i media stanno montando con dirette no-stop e spot in stile Super Bowl: ci si aspetta un pubblico superiore ai 100 milioni di persone, che ne farebbero il più visto di sempre. Parte della grande attesa si deve al momento particolare in cui arriva il primo confronto tv, storicamente il più incisivo e seguito del ciclo (ce ne saranno altri due il 9 e il 19 ottobre, e uno tra i candidati vice il 4 ottobre): nel corso di settembre Donald Trump ha rimontato praticamente tutto lo svantaggio che aveva accumulato nei sondaggi dopo le convention estive, e ora è praticamente alla pari con Hillary Clinton. La ragione principale di attesa però sono i candidati stessi: da una parte ci sarà la prima donna candidata alla presidenza da un grande partito americano, già moglie di un popolare ex presidente, senatrice e segretario di Stato; dall’altra un famosissimo imprenditore e personaggio televisivo che ha vinto a sorpresa le primarie del suo partito, a forza di dichiarazioni eclatanti, insulti e promesse di “rifare grande l’America”. Come ha scritto James Fallows sull’Atlantic: «Questi dibattiti andranno visti perché saranno lo scontro politico, personale e intellettuale più estremo nella storia della democrazia americana. Emisfero destro del cervello contro emisfero sinistro; pancia contro testa; istinto contro calcolo; es contro super io; e ovviamente uomo contro donna. Le convention dei partiti quest’estate hanno mostrato un grande contrasto di tono, immagine e protagonisti. Ma sono avvenute in momenti diversi e in città diverse. Il primo dibattito sarà la presenza di materia e antimateria nello stesso momento e nello stesso posto. I grandi eventi sportivi, come le Olimpiadi o le finali dei Mondiali, sono diversi da tutte le altre cose che vediamo in tv – e attirano un pubblico enorme, in diretta – perché nessuno sa come andranno a finire. Lo stesso vale per i dibattiti tra i candidati alla presidenza, soprattutto se uno di questi è Donald Trump.» Come funziona il dibattito I dibattiti tra i candidati alla presidenza e alla vicepresidenza sono organizzati da una commissione indipendente, e possono parteciparvi tutti i candidati che nel periodo precedente al confronto arrivano almeno al 15 per cento dei consensi nella media dei sondaggi nazionali. Il dibattito durerà 90 minuti, senza interruzioni pubblicitarie, e sarà diviso in tre blocchi tematici da mezz’ora: “America’s Direction”, “Achieving Prosperity”, “Securing America”. Gli argomenti possono essere cambiati fino all’ultimo momento in base alle notizie di attualità. Il moderatore aprirà ogni segmento con una domanda a cui i candidati potranno rispondere per due minuti, senza interrompersi. Starà al moderatore poi portare avanti la discussione, permettendo ai due candidati di rispondersi a vicenda ma evitando continui botta e risposta. Cosa tenere d’occhio quando parlerà Donald Trump Come ogni candidato alle elezioni, Trump vorrà mostrarsi “presidenziale”: qualcuno che sia credibile – se non addirittura auspicabile – immaginarsi alla Casa Bianca a prendere quotidianamente decisioni molto importanti. Il suo stile abrasivo e le sue proposte radicali gli hanno permesso di vincere le primarie del Partito Repubblicano ma sono state una zavorra dall’estate in poi: Trump ha davanti il secondo candidato più impopolare da quando si misura la popolarità dei candidati con i sondaggi, cosa che avrebbe potuto farlo stravincere se non fosse che il più impopolare di sempre è lui. I sondaggi dicono che tutt’ora la maggioranza degli americani non lo considera in grado di fare il presidente, e anche nei suoi momenti migliori non ha mai superato il 43 per cento nella media nazionale dei sondaggi. Donald Trump non ha mai partecipato a un confronto tv con un solo avversario, ma ne ha affrontati 11 piuttosto affollati durante la campagna elettorale per le primarie. In questi 11 confronti, così come nelle sue varie apparizioni pubbliche, Trump ha oscillato tra due versioni molto diverse di sé: il provocatore che insulta continuamente i suoi avversari e dice cose esagerate che poi è spesso costretto a ritrattare, soprattutto fino a un paio di mesi fa; l’outsider dalle posizioni dure ma dai toni più sobri e normali,soprattutto da quando ha cambiato staff e quando ha davanti un gobbo elettronico. Non è chiaro quale versione di Trump si presenterà al dibattito stanotte, né se saprà o vorrà mantenere lo stesso stile per 90 minuti che non prevedono interruzioni pubblicitarie per mettere in ordine le idee o schermi da cui leggere. Inoltre, più di una volta Trump ha mostrato di avere poca dimestichezza con i dati e i dettagli delle policy: qualche settimana fa, per esempio, ha detto che la Russia non avrebbe mai invaso l’Ucraina (è successo due anni fa). Un errore del genere stanotte potrebbe pesare molto. Cosa tenere d’occhio quando parlerà Hillary Clinton Clinton ha molta più esperienza di Trump nei dibattiti a due: ne ha affrontati 13, tre contro Rick Lazio quando era candidata al Senato nel 2000, cinque contro Barack Obama alle primarie del 2008, cinque contro Bernie Sanders alle primarie del 2016. E farà sicuramente meno fatica di Trump ad apparire “presidenziale”, visto che sulla base dei suoi precedenti incarichi è considerata la persona più qualificata che si sia mai candidata alla presidenza degli Stati Uniti: i suoi problemi principali stanotte saranno altri due. Il primo riguarda se stessa: Clinton è considerata inaffidabile, opaca e bugiarda da moltissimi elettori e soprattutto dai più giovani, che alle elezioni del 2008 e del 2012 avevano votato in maggioranza per Barack Obama e che la considerano spesso un pezzo dell’establishment che andrebbe sconfitto e non mandato alla Casa Bianca. Per questo motivo, Clinton dovrà cercare di rispondere con credibilità e chiarezza alle domande che potrebbe ricevere – dal moderatore o da Trump – riguardo il suo uso di un server di posta privato quando era segretario di stato o le donazioni ricevute dalla fondazione benefica di famiglia. Il secondo problema riguarda Trump, che potrebbe attaccarla duramente o addirittura insultarla, citando storie che di solito restano fuori dai dibattiti televisivi come le infedeltà coniugali di suo marito Bill o le teorie del complotto sul suo stato di salute. La grandissima parte degli esperti di comunicazione sostiene che, qualora Trump la prendesse di petto, Clinton dovrebbe evitare di rispondere a tono, per mostrare così la differenza di livello tra lei e il suo avversario e spingere il pubblico a solidalizzare con lei. Allo stesso modo, la pacatezza di Clinton non dovrebbe sembrare altezzosa o presuntuosa, cosa che invece rafforzerebbe le idee di chi la vede come parte dei cosiddetti “poteri forti”. Come si vince un dibattito? Per avere la risposta a questa domanda basterà aspettare un paio d’ore dopo la fine del confronto tv, quando saranno diffusi diversi sondaggi – generali e segmentati secondo criteri demografici, geografici e politici – che diranno chi secondo gli americani se la sarà cavata meglio. Anche questi sondaggi però vanno interpretati con attenzione: chi ha già deciso chi votare tende a preferire sempre il suo candidato ai dibattiti, mentre gli elettori ancora indecisi non sono di per sé rappresentativi del paese intero. Il modo migliore per sapere chi ha vinto il dibattito sarà quindi aspettare qualche giorno e vedere se e come si muoveranno i sondaggi nazionali e quelli stato per stato (preferendo sempre guardare le medie invece che i singoli sondaggi). In generale, giudicando un dibattito tv è sempre meglio lasciar perdere le nostre opinioni sulle idee dei candidati: un confronto tv non è un convegno in cui si confrontano le riforme proposte e si decide chi ha le migliori: altrimenti le regole non sarebbero così serrate, altrimenti le risposte non durerebbero un minuto e mezzo. Un dibattito televisivo è una performance. I candidati espongono le loro idee in pochi minuti, con efficacia e persuasività, e sono sottoposti a una prova caratteriale: devono dimostrare di saper reggere la pressione, di saper gestire le critiche dell’avversario e le domande dei giornalisti, di capire quando andare all’attacco e quando usare una battuta di spirito per alleggerire. E devono farlo non solo con le loro parole ma con il loro corpo: con le facce, con le smorfie, con i gesti, con gli sguardi. Si tratta insomma spesso di una questione di sfumature, e anche per questo tutti i candidati alla vigilia di un dibattito giocano ad abbassare le aspettative su di sé e alzarle sull’avversario: in questo caso però le aspettative sono evidentemente più alte per Hillary Clinton, per via della sua maggiore esperienza, e più basse per Donald Trump, a cui potrebbe bastare non fare disastri per descriversi come “presidenziale”. I disastri, però, possono capitare; così come può capitare – soprattutto a uno che parla come Trump – una di quelle battute da dieci parole così efficaci che definiscono l’intera discussione e condizionano la campagna elettorale. Un dibattito sposta qualcosa? Sì. Anche senza arrivare ai famosi esempi di Richard Nixon contro John Fitzgerald Kennedy nel 1960 o di Gerald Ford contro Jimmy Carter nel 1976, basta vedere a cosa accadde nel 2012 dopo il primo dibattito televisivo tra Barack Obama e Mitt Romney, che fu nettamente vinto da quest’ultimo. Questo è quello che successe nei sondaggi, se guardate i dati da ottobre in poi: Romney rimontò tutto lo svantaggio e superò persino Obama, la corsa diventò molto più equilibrata e si decise solo negli ultimi giorni. Il moderatoreIl dibattito sarà condotto da Lester Holt, giornalista di NBC esperto e noto per essere piuttosto equo e diretto. Holt non è affatto invidiato dai suoi colleghi: comunque andrà stasera, qualcuno lo criticherà moltissimo. I Democratici vogliono che faccia da fact-checker, interrompendo i candidati quando citeranno dati falsi a sostegno delle proprie tesi, cosa che Trump fa continuamente; i Repubblicani vogliono che si limiti a governare la discussione senza intervenire. Nel 2012 il primo dibattito fu condotto da Jim Lehrer, che fu molto criticato dai colleghi e sui social network per aver lasciato praticamente mano libera ai candidati, che si interruppero a vicenda e sforarono più volte i tempi; il secondo dibattito fu condotto da Candy Crowley, che invece a un certo punto interruppe Romney per correggere una cosa falsa che aveva detto, e fu criticata anche lei per ragioni opposte. Donald Trump nei giorni scorsi ha accusato Holt di essere Democratico, ma in realtà Holt è registrato nelle liste elettorali come Repubblicano da molti anni. Come vedere il dibattito tra Clinton e Trump Il confronto tv sarà trasmesso in Italia da SkyTg24 e RaiNews24, entrambi in chiaro, con traduzione simultanea in italiano. Se siete abbonati al pacchetto News di Sky potete seguirlo direttamente sulle tv americane, senza traduzione: lo trasmettono praticamente tutte, da CNN a FOX News, da ABC a MSNBC. Se non avete una tv a portata di mano, tenete conto che sia SkyTg24 che RaiNews24 si vedono gratuitamente in streaming, e che i dibattiti saranno trasmessi in streaming in inglese anche su Facebook e su Twitter. Edited September 26, 2016 by Rotwang Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted September 27, 2016 Author Share Posted September 27, 2016 http://video.sky.it/news/mondo/clintontrump_primo_scontro_in_tv/p2861.pls Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted September 27, 2016 Share Posted September 27, 2016 Non e' stato un bel dibattito. Pochi contenuti e molte offese. Parlavano piu' di loro o dell'altro che dei temi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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