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Pacs: il punto della situazione


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DIECI “STRANEZZE” CHE NOI GAY PROPONIAMO DI CORREGGERE Articolo di Aurelio Mancuso, di analisi dell'articolato, svolta grazie al supporto dei giuristi Arcigay sabato 10 febbraio 2007 , di Il RiformistaNotiamo quasi con ironia, che i giornali di tutta Italia si sono lanciati in analisi ardite rispetto al disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri. Un disegno di legge, appunto, quindi, che avrà un iter parlamentare non facile, anzi molto accidentato. Dove la cosa più probabile che accadrà, visto che si parte dal Senato è che i teo dem affilino le armi, cercando di svuotare ulteriormente un provvedimento già assai zoppicante e pasticciato. Lasciamo da parte, almeno per una volta gli anatemi dei vescovi italiani, che sembrano ormai concentrati solamente sulle coppie conviventi, d’altronde descritte dal cardinale di Torino come la rappresentazione del diavolo (poveretto con tutto quello che ha da fare…), per accendere invece i riflettori sul testo licenziato in sede ministeriale. Ebbene eccoci al testo. Partiamo all’articolo 1, vero paradigma del pensiero riformista del nuovo partito democratico: non dire ciò che bisognerebbe dire, cercando di dire il meno possibile. Davvero una comica, che si esplica nella sottoscrizione “contestuale”, ma non congiunta di convivenza. Sapete qual è la preoccupazione di fondo? Non dare modo ad alcun peccatore e peccatrice convivente di poter nemmeno accennare ad un festeggiamento, o cerimonia, né davanti alla povera ed incolpevole impiegata dell’anagrafe, né nel raggio di un chilometro quadrato (chiese incluse naturalmente). La dispersione del riso verrà vietata con un regolamento attuativo, che prevederà pure il divieto di portare all’occhiello fiori, di vestire in modo elegante o troppo colorato, e l’installazione di un macchinario apposito che vaglierà la veridicità matrimoniale delle fedi al dito. Vi è poi da aggiungere che la dichiarazione tramite raccomandata, è il massimo dell’ipocrisia ed inoltre apre il varco alle false convivenze. Proprio sul tema delle convivenze il disegno di legge è confuso, infatti,la convivenza è la condizione indispensabile per effettuare la dichiarazione, ma dateci l’opportunità che sia perlomeno agibile rispetto alla possibilità di regolarizzare il partner straniero privo di permesso e, che ci siano punteggi nelle graduatorie lavorative per il ricongiungimento al partner con cui si vuole andare a convivere. Inoltre impedire che si possa dichiarare una convivenza con l’amministratore di sostegno è in contrasto con l’attuale legislazione vigente che prevede già che sia proprio il coniuge o il convivente ad assumere questo ruolo. Altra assurdità dai connotati un po’ burleschi è il fatto che nell’articolato, manca la possibilità di recesso della dichiarazione, che è in contrasto con il fatto che la stessa è resa in modo volontario. Boh magari non se sono accorti… Qualcuno ci spiega perché non è prevista la comunione dei beni? Forse perché nel grande turbinio di incontri, emendamenti e contro emendamenti, non si è pensato alle condizioni concrete delle persone, Per continuare con l’analisi della legge, ci sembra assurdo che l’accesso alle strutture sanitarie, non sia un diritto garantito ed invece lasciato alla buona volontà dei singoli ospedali. Ma diamo i numeri? Ma chi ha deciso una cosa simile? E’ come a dire ogni medico o responsabile di struttura sanitaria, cattolico integralista, omofobo ed anti libertario si può prendere il gusto del negare il permesso, alla faccia del diritto!Passiamo poi alla reversibilità della pensione che viene rimandata alla successiva riforma, e quì Ponzio Pilato non poteva fare di meglio: volete almeno esplicitare in modo chiaro i principi e definire i tempi? Potremmo scrivere un trattato su questa legge, ma poniamo ancora alcune semplici questioni: nella legge il permesso di soggiorno, è possibile solo per il partner straniero già regolarmente soggiornante in Italia, quindi, a dire tutti gli altri si arrangino; per quanto riguarda la successione ereditaria, i nove anni previsti sono troppi e discriminatori. va, inoltre, introdotta la successione necessaria per il partner convivente e parificata la tassa di successione a quella prevista per i familiari; ci piacerebbe, se non è troppo disturbo, che la successione nel contratto di locazione, sia immediata, come tra l’altro ha già stabilito dalla Corte costituzionale e non legata ai tre anni di convivenza. Infine, per l’impresa familiare, viene riconosciuta al partner la partecipazione agli utili, ma non ai miglioramenti dell’impresa e non si tiene conto del lavoro casalingo. Come si vede, grazie al lavoro instancabile e prezioso dei nostri giuristi, Arcigay propone dieci sostanziali modifiche riformiste e di buon senso, che ci permetterebbero di affermare che il disegno di legge può essere un buon punto di partenza. Ma per ora si è dovuto dare retta a Rutelli, che da vero e sincero omofobo si è opposto strenuamente fino all’ultimo minuto, affinché nella legge scomparissero le coppie dello stesso sesso. Quindi, ora inizia una fase politica nuova che vivrà in Parlamento e nel Paese. Per questo Arcigay e tutto il movimento lgbt italiano organizza per il 10 marzo una grande manifestazione nazionale a Roma dal titolo eloquente “Sveglia è l’ora dei diritti!”.

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Come il buon Equalmarriage vi direbbe (e vi dirà, se glielo chiederete) i Di.Co. non sono i Matrimoni.Ci assomigliano pure troppo come base per la rivendicazione del Matrimonio medesimo (qualcuno ci dirà: "ma non avete i Di.Co? Volete l'abito bianco, per forza?). Si sa che meno si ha, più si può sperare di ottenere: le rivoluzioni le fanno i morti di fame.Quindi fare il paragone con i matrimoni è inopportuno (secondo me, sono pure meglio: ma, si sa, a me il Matrimonio fa schifo).Come vi spiegherà sempre il solito Equalmarriage, il Movimento Gay sarà naturalmente portato a chiedere il Matrimonio per concludere la sua "parabola di normalizzazione".In una prospettiva rivoluzionaria del "tanto peggio, tanto meglio" se i Di.Co non passano al Senato ci sarà una nuova stagione di lotte.Pertanto comprendo i "nasi storti" da parte di Rifondazione e della Rosa nel Pugno: speravano forse in un testo che non fosse frutto di una mediazione per potersi smarcare dal Centro.In realtà, come diceva Dago quando parlava di "Amore", il problema centrale diventerà proprio la discriminazione sistematica dei gay (e del loro mondo emotivo) che continua a essere parte consistente della propaganda di centro- destraSe passeranno i Di.Co, la prossima cosa interessante si chiamerà "REFERENDUM ABROGATIVO" perchè scommetto la mia anima immor(t)ale che a qualcuno verrà in mente di farlo. A quel punto sarà uno spasso; mi immagino già i compagni che cercheranno di imbarazzarmi (ricordando la condanna dell'astensionismo ai tempi della "fecondazione assistita") quando farò la campagna per il Non Voto: NON VOTATE CONTRO I GAY, STATE IN FAMIGLIA.Ma... una cosa per volta!1) Il Senato. Se non passa: CASINO!2) Se passa: FESTA!(Programma semplice, ma efficace. Consiste nel fare baccano, qualunque cosa accada).  :sisi:

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Già...I DICO (diritti ai conviventi) non sono il matrimonio.Non lo sarebbe nemmeno un PACS simil-nuziale.Solo il matrimonio è il matrimonio.E il movimento gay è naturalmente portato a rivendicare l'apertura del matrimonio. Per una questione fondamentale di eguaglianza, pari dignità sociale, non per una fantomatica normalizzazione. La fine dell'esclusione omofobica dalle norme che disciplinano il matrimonio non rende nè più nè meno normali o anormali, ma persone finalmente considerate e trattate non più da individui di seconda classe ma allo stesso livello di tutti gli altri, degni finalmente di decidere per noi stessi (ora è lo Stato che decide per noi, marchiandoci a priori in quanto indegni di poter accedere a tale istituzione).Tuttavia... a sentirmi dire che dovrei festeggiare come o addirittura di più dei francesi, mi viene molto da ridere. A quanto mi risulta, e chiedo scusa se erro, nel ddl del governo l'affettività di una coppia viene messa assieme all'affetto che lega una zia a una nipote, e la cosa principale... quella più importante... cioè la creazione di un nuovo istituto giuridico di unione NON C'E'. Non c'è. I francesi, nel 1999, si sono visti approvare il CONCUBINAGE, che riconosce esplicitamente e dà rilevanza ai rapporti di coppia esistenti de facto, e il PACS (PACTE CIVIL DE SOLIDARITE'), istituto giuridico finalizzato a ufficializzare e regolamentare la volontà di costituire una "vie commune" indipendentemente dal sesso, vietato ai parenti vari come nel matrimonio. E' logico che non esulto come, o più di, un francese... mi hanno bocciato il SIMIL-MATRIMONIO!A me, più di guadagnare 2 o 3 dirittini in più, per quanto importanti che siano, mi frega maggiormente il come la mia relazione col mio partner viene considerata e trattata ogni giorno, come io vengo considerato e trattato ogni giorno. Coi PACS francesi, anche se magari (ma non ci credo molto) con qualche dirittino in meno, sarei considerato e trattato da persona la cui possibilità di amare e unirsi è stata riconosciuta... col ddl Bindi-Pollastrini soprannominato DICO (diritti ai conviventi) no, assolutamente no. Come posso quindi esultare più o meno come, se non di più, dei gay francesi del '99 ????PS: in molti comuni francesi, da anni, l'istituto giuridico di unione lì esistente per le coppie di fatto (il PACS) è celebrato in Municipio con cerimonia simil-nuziale. Con il ddl soprannominato DICO questo non può accadere, anche perchè non si tratta di un nuovo istituto giuridico che sancisce una unione ma solo e unicamente di una serie di diritti o dirittini in più a conviventi accertati.

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Le tue obiezioni non hanno senso, Equal.Che senso ha infatti per chi rivendica con tanta forza il matrimonio gay, un "matrimonio di serie b"?Se aspetti il dolce, perchè vuoi la pastasciutta zuccherata?Eppure ricordo che avevamo letto con interesse il documento del "Mario Mieli" che chiedeva 1)diritti per i singoli conviventi, 2)l'abbandono del PACS e 3)la proiezione della lotta politica verso il matrimonio?Ricordo male?Per quanto mi concerne i Di.Co. sono appunto troppo "matrimoniali" per i miei gusti; considero demenziale la trovata degli alimenti, appunto.Se il Matrimonio è un'altra cosa, cosa te ne fai del PACS?Ammetterai che erano necessari dei diritti per i conviventi che non desiderano sposarsi, giusto?Perchè vuoi caricare di simbolismo una cosa che non deve averlo, se non per ammettere il declassamento dell'omosessuale rispetto all'etero?Rimani proiettato sul Matrimonio Gay e saluta con gioia questi "diritti individuali". Non nascono per dare dignità all'amore gay, ma per essere utili alle persone gay. Sono fatti per TE e NON per la TUA COPPIA (almeno nell'intento delle legislatrici).

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Guest equalmarriage

Lo spiego subito, amico Almadel.Un "matrimonio di serie b" indipendente dal sesso delle coppie è sacrosanto (non vedo perchè dire no a chi, etero o gay, si vuole ufficializzare, vincolare, in un modo diverso da quello tradizionale) e, soprattutto, crea migliori condizioni per, quindi AGEVOLA, L'APERTURA DEL MATRIMONIO VERO. Già... in quanto: 1) dà una prima forma di riconoscimento positivo, celebrazione, accettazione di fronte alla legge e alla società, alle relazioni d'amore che noi gay (e lesbiche) formiamo senza l'effetto ghettizzazione (ostacolante l'apertura del matrimonio) che è proprio dei matrimoni di serie b limitati alle sole coppie gay, come quello danese.2) comporta una maggiore apertura mentale della collettività verso le "nuove formazioni sociali", quindi maggiore in generale verso l'amore al di fuori di stereotipizzazioni classiche (cosa che torna anch'essa utile nel dibattito nuziale);Il Mieli aveva detto un qualcosa di intelligente ("fuocalizziamoci sulla rivendicazione matrimonio"), ma -realisticamente- non pensi che prima di arrivare alla conquista del matrimonio qui in Italia si passerà per una unione registrata?? Io sinceramente sì. Allora, tantovale sostenerla (facendo in modo che venga come è meglio che venga)... certo, io dico, mantenendo il focus sulla rivendicazione matrimonio.I DICO non possono essere considerati un matrimonio di serie b, in quanto sono "diritti (in più) ai conviventi" legati da affetto e voglia di assistersi, anche fratello e sorella o zia e nipote, dopo che la coabitazione è stata accertata sfruttando una legge sulle anagrafi fatta nel lontanissimo 1989. Non vi è nessuna stipula di contratto. Dopodichè... il diritto agli alimenti ti sembra troppo? Ok.

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Scusa Equal, credi di essere realista quando immagini, tutti insieme:1) I Di.Co: diritti di singoli conviventi2) I PACS: istituzionalizzazione della convivenza non matrimoniale3) E i Matrimoni?Cosa minchia me ne farei di un PACS se ho i Di.Co e i Matrimoni Gay?Perchè allora non quattro diversi istituti? :sisi:

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Una domanda tanto per mostrare la mia ignoranza e dare un po' di tregua a Equal e Almadel. Stavo pensando al film "Il padre delle spose", momento in cui tornano in Italia e la figlia(italiana) è all'ospedale malata. Nel caso i DI.CO divenissero effettivi una coppia pacsata(come per esempio il nostro cambiapelle) o sposata in spagna verrebbe riconosciuta in Italia o la situazione rimarrebbe tale e quale ad ora? Mi spiego meglio, perché io per prima non sono pratica della cosa: mettiamo che cambiapelle(non me ne volere, sei l'unico esempio che ho e ti auguro tutto il bene possibile in reatà) sia in italia col suo uomo, e fingiamo che siano in vigore i DI.CO. Il marito di CP verrebbe considerato come famigliare e quindi adatto a scegliere per lui in caso lui non fosse cosciente?Grazie per le delucidazioni che so saprete darmi!PS: ammesso, Almadel, che a te il matrimonio non piaccia: in un mondo migliore dove l'italia è al passo coi tempi se non avanti non credi sarebbe giusto avere anche noi la possibilità di scelta tra DI.CO e matrimonio(civile)? Non per lamentarmi, ma tanto per dire...

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Certo Wythe,l'idea è avere sia i Di.Co. che i Matrimoni Gay...Con la scusa dei Di.Co. si potrà recepire l'indicazione del Parlamento Europeo in merito; quindi credo proprio che non ci saranno problemi....

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Un paio di settimane fa c'è stato un incontro a livello europeo per stabilire modi e termini per armonizzare le legislazioni nazionali in materia di unioni civili al fine del reciproco riconoscimento tra Stati membri dell'Unione europea. L'Italia, come sempre, è in ritardo e, di conseguenza, i DICO – o quel che sono – sono ineludibili a questo punto. Si faranno e, all'italiana, si scaricherà la "colpa" all'Europa, sostenendo, appunto, che "è l'Europa che ce lo chiede".

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Guest equalmarriage

Almadel...Certo che sono realista.Mano mano avremo tutto ciò. Sempre che lo pretendiamo, ovvio.Il problema non è te cosa tu, personalmente, te ne faresti del PACS... il problema è perchè mai dire "no" a chi vuole ufficializzarsi, vincolarsi, in modo alternativo a quello nuziale. In fondo, non l'ha mica prescritto il medico che il matrimonio debba essere la sola e unica forma di istituzionalizzazione delle unioni. A maggior ragione valutando il fatto che il PACS agevolerebbe l'apertura del matrimonio. Poi, scusa, te lo ripeto: una unione registrata è pressochè inevitabile, sulla strada del matrimonio... tantovale fare in modo che venga bene.In Francia cosa pensi sia accaduto? Lì hanno concubinage, pacs e matrimonio (il qiuale sarà aperto ai gay, adozioni incluse, quando vincerà il centrosinistra).

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Guest equalmarriage
Nel caso i DI.CO divenissero effettivi una coppia pacsata(...) o sposata in spagna verrebbe riconosciuta in Italia o la situazione rimarrebbe tale e quale ad ora? ... mettiamo che cambiapelle(...) sia in italia col suo uomo, e fingiamo che siano in vigore i DI.CO. Il marito di CP verrebbe considerato come famigliare e quindi adatto a scegliere per lui in caso lui non fosse cosciente?
A me risulta che nel caso i DICO (Diritti per i COnviventi) venissero approvati (sottinteso: così come li ha proposti il governo) i gay (italiani o no) pacsati in Francia o sposati in Spagna continuerebbero ad essere considerati in quanto singles dal nostro ordinamento; potranno cmq certificare convivenza anche loro (visto che per la legge italiana sono singles) e avere gli stessi DICO in materia di sanità che hanno i comuni gay italiani. Non credo che si potrebbe tirare in ballo alcuna direttiva europea sul riconoscimento reciproco delle unioni visto che mi ricordo (anche se non so se effettivamente ricordo bene oppure male) che tale direttiva vale solo per le nazioni che riconoscono LE UNIONI. I DICO sono diritti in più ai conviventi... non sono un'unione, un PACS, come accade ad es. in Francia.
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Berlusconi: "E' stato svilito il significato di famiglia". :sisi:;) ;)***Da corriere.itBerlusconi boccia i Dico senza appello«Nozze di serie B, spaccheranno il governo»Il ministro Mastella: «Non siamo a rischio, ma il decreto legge al Senato non passerà»ROMA - I Dico sono «un matrimonio di serie B». Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi boccia senza appello la legge sui diritti di convivenza. Secondo l'ex premier, è stato svilito il significato di famiglia. «Arriveranno alle adozioni gay», prevede Berlusconi in una lunga intervista al Messaggero. E assicura: «Nessun senatore di Forza Italia voterà con il governo», anche se conferma che lascerà libertà di coscienza: «Su temi di questo tipo - dice Berlusconi - in un partito liberale, la libertà di coscienza è doverosa». «Su questa legge - prosegue il leader di centrodestra - l'Unione non riuscirà a mantenersi compatta e accelererà la sua disgregazione». MASTELLA: «AL SENATO NON PASSA» - Una più rosea previsione sulla tenuta della maggioranza arriva invece da un altro detrattore dei Dico, il ministro Mastella: «Escludo che sui Dico il governo sia a rischio» sostiene il Guardasigilli secondo cui però che il disegno di legge del governo sui diritti dei conviventi in Senato non passerà: «Per questa legge mancano i numeri, in Senato i Dico non passeranno» assicura Mastella in un’intervista al quotidiano «La Stampa». Il ministro spiega che per capire che si va verso una bocciatura dei Dico «basta ascoltare i senatori a vita», sottolineando che «dato che il governo ha messo l’intera vicenda sul piano politico» mancherà il soccorso dai laici del centro-destra. «Io farò quello che ho detto, in Senato voterò contro, l’Udeur non ha mai sottoscritto il programma dell’Unione dove si parla di Pacs» spiega Mastella. Il ministro spiega che il ddl presentato dal governo «è uno sbaglio clamoroso perché ricompatta l’opposizione» e invita infine il governo a non «confidare in Berlusconi, il solito salvagente che ci tiene uniti. Preghiamo il Padreterno perché ci conservi Berlusconi a lungo in salute».11 febbraio 2007

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Una domanda tanto per mostrare la mia ignoranza e dare un po' di tregua a Equal e Almadel. Stavo pensando al film "Il padre delle spose", momento in cui tornano in Italia e la figlia(italiana) è all'ospedale malata. Nel caso i DI.CO divenissero effettivi una coppia pacsata(come per esempio il nostro cambiapelle) o sposata in spagna verrebbe riconosciuta in Italia o la situazione rimarrebbe tale e quale ad ora? Mi spiego meglio, perché io per prima non sono pratica della cosa: mettiamo che cambiapelle(non me ne volere, sei l'unico esempio che ho e ti auguro tutto il bene possibile in reatà) sia in italia col suo uomo, e fingiamo che siano in vigore i DI.CO. Il marito di CP verrebbe considerato come famigliare e quindi adatto a scegliere per lui in caso lui non fosse cosciente?Grazie per le delucidazioni che so saprete darmi!PS: ammesso, Almadel, che a te il matrimonio non piaccia: in un mondo migliore dove l'italia è al passo coi tempi se non avanti non credi sarebbe giusto avere anche noi la possibilità di scelta tra DI.CO e matrimonio(civile)? Non per lamentarmi, ma tanto per dire...
A rigore a mio parere un matrimonio regolarmente celebrato e riconosciuto secondo la legislazione di un altro Paese (al momento potrebbero essere Sapagna, Belgio, Olanda, canada e Sudafrica) dovrebbe essere ricononosciuto in Italia automaticamnete (secondo la legge italiana in quelle norme che sono chiamate di "diritto privato internazionale che regolano i rapporti tra ordinamenti diversi). Questo riconoscimento è stato negato a una coppia di latina sposatasi in Olanda con l'argomentazione abbastanza fragile di considerarlo "contrario all'orine pubblico!".Una legge pur limitata che riconoscesse le coppie anche omosessuali sicuramente cancelllerebbe questo ostacolo. Quanto al la questione di altre formule di unioni registrate, pacs e simili previsti in molti ordinamenti europei secondo me si provvederà a capire come funzionerà o in sede di correzione del ddl Bindi Pollastrini o, più probabilmente, in sede di decreti applicativi della eventuale legge. Anche perché l'ordinamento europeo prevede la libertà di movimento dei lavoratori e delle persone e la conservazione di diritti acquisiti quindi una forma di adeguamento e armonizzazione non potrà non essere considerata.Una considerazione mi viede da farla. Se questa legge sui diritti dei conviventi riguarda anche amici, fratelli e sorelle nonni e nipoti e quant'altro, perché limitarala alla coppia? Se le "esmplari" sorelle vedove fossero tre anziché due che fanno la conta? se il nonno ha 3 nipoti coi quale convive? ( dubito che prima i nipoti non potevano visitarlo).E poi qualcuno lo idceva già èerché anche il diritto più elementare come quello di visita in ospedale non è fissato in regime di parità con i familiari stretti ma viene rinviato ai regolamenti dei singoli ospedali? che senso ha?Io sono d'accordo che da qualche parte bisogna pur partire... e visto in senso generale una legge che regoli le convivenze, magari non solo quelle di coppia, può essere leggera quanto basta a non diventare un giogo sulla schiena di aveva deciso di non legarsi in altro modo, ma ora come ora certe ipocriti giri di parole, certi infingimenti, sembranoo ancora una volta a colpire e delegittimare (perché non sono famiglia, per carità) proprio quelle coppie che non posso scegliere, invece, se unirsi in matrimonio, quindi quelle omosessuali.Quanto allo champagne o alla delusione faccio notare che in Francia la legge sul PACS è stata approvata nel 1999 quindi quasi otto fa... e che di acqua ne è passata sotto i ponti da allora. Anche nelle aspettative delle persone e delle coppie omosessuali. Se questi Di.Co. fossero stati proposti nel '97 penso che sarebbero stati accolti anche in Italia come una grande vittoria e una splendida novità... oggi a 8 anni dal PACS francese, con il matrimonio gay in Olanda e nella cattolicissima Spagna, è chiaro che le aspirazioni si sono innalzate e che i gay Italiani vorrebbero guardare lontano, aspirerebbero agli stessi diritti che vedono ormai riconosciuti in quasi tutta l'europa occidentale. Non si capisce perché l'ingerenza vaticana e lo stato comatoso della nostra politica dovrebbero ridulci alla condizione di Paese arretrato e noi dovremmo anche gioire di questo. Di un Centro Sinistra che con gran fatica, molti se, molti, ma, con timidezza, titubanza, linguaggi viscidi e compromissori si allinea subito dietro le destre del resto d'Europa.Bene ogni passo avanti, sosteniamo ogni segnale di miglioramento, ma non riesco ad esultare. mi spiace...
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Istat, aumentano le coppie di fatto e i figli nati fuori dal matrimonioROMA - In Italia le coppie di fatto sono in continuo aumento, un fenomeno al quale corrisponde una diminuzione dei matrimoni. Non solo: sono sempre di più le coppie di fatto che scelgono di avere dei figli. L'incidenza dei bambini nati al di fuori del matrimonio, attesta l'Istat nell'indagine 'Il matrimonio in Italia: un'istituzione in mutamento', è attualmente intorno al 15 per cento, cioè quasi 80.000 nati all'anno, quasi il doppio rispetto a 10 anni fa, quando questo valore era pari all'8 per cento."Questo fenomeno - spiega l'Istat - va interpretato nel quado più generale delle trasformazioni dei comportamenti familiari. Sono infatti sempre più numerose le coppie, ormai oltre 500.000, che scelgono di formare una famiglia al di fuori del vincolo del matrimonio".Oltre alla tendenza a vivere la vita di coppia senza contrarre matrimonio, si è rafforzata nel 2005 (anno di riferimento dell'indagine) la tendenza a posticipare l'età delle nozze per chi invece continua a fare questa scelta: attualmente infatti gli sposi alle prime nozze hanno un'età media che è intorno ai 32 anni e le spose quasi 30, quattro anni in più dell'età che avevano in media i genitori al primo matrimonio.Dimenticavo... le coppie di fatto NON sono famiglia.

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Ruini lancia l'attacco totale alle istituzioni. Quando il gioco si fa duro...***da repubblica.itIl presidente della Cei annuncia un documento scritto, "chiaro e vincolante"con cui i vescovi italiani ribadiranno la loro totale opposizione al ddl del governoDico, Ruini: "Presto una notaimpegnativa per tutti i cattolici"Il cardinale Camillo RuiniROMA - Il presidente della Cei, Camillo Ruini, oggi ha annunciato - a proposito dei Dico - "una parola meditata, una parola ufficiale, che sia impegnativa per coloro che accolgono il magistero della Chiesa e che possa essere chiarificatrice per tutti". Il cardinale, che ha fatto questo annuncio a margine del convegno nazionale dell'Opera romana pellegrinaggi, non ha precisato però i tempi di questa nota dei vescovi italiani. Alla richiesta di un (ennesimo) commento sul disegno di legge sulle convivenze di fatto, Ruini ha risposto: "sS queste cose sono state già dette da parte nostra tante cose importanti e, credo, tutto ciò che è necessario. Quindi è inutile che io aggiunga qualche battuta estemporanea". "Potrà essere importante - ha proseguito subito dopo - una parola meditata, una parola ufficiale che sia impegnativa per coloro che accolgono il magistero della Chiesa e che potrà essere chiarificatrice per tutti". E dunque, l'offensiva della Chiesa contro la proposta di legge sulle unioni di fatto - con l'istituzione dei cosiddetti dico - va avanti con forza. Anzi, si intensifica. Perché stavolta, come ha lasciato intendere Ruini, si tratterà non di semplici dichiarazioni rilasciate in pubblico, ma di una memoria scritta, "chiara e vincolante" - secondo le parole del numero uno della Cei - per tutti i cattolici. (12 febbraio 2007)

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Ruini ha ragione.Anche a mio avviso i cattolici non devono:1) Utilizzare i Di.Co.2) Divorziare3) Usare metodi contraccettivi4) Non fare sesso se sono omosessuali5) Non fare sesso se sono sterili o in menopausa6) Non masturbarsi.Fa bene a ribadirlo.Il Sesso serve alla procreazione e la Famiglia è il luogo naturale in cui questo avviene. Auguri!Ma la Vita è un'altra cosa (quella per intenderci che va dalla Nascita alla Morte e non quella che va dalla Morte all'Infinito)... Andremo all'Inferno? Pazienza...

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Il Papa: "Nessuna legge può sovvertire la famiglia"Giusto!! Ha ragione il papa, nessuna legge può sovvertire la famiglia. Essa continuera' ad esistere, coi pacs, coi DI.CO, con il matrimonio e con le unioni civili... :gha:

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Per rispetto alla famiglia naturale fondata sul matrimonio e sulla procreazione, da oggi in poi tutte le coppie potranno valersi soltanto dei Di.Co. Al matrimonio potranno accedere soltanto dopo avere maturato il requisito minimo di un figlio entro i primi tre anni di convivenza (regolarmente registrata: farà fede il timbro postale della raccomandata con ricevuta di ritorno).

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Ormai siamo al delirio, dire che le ingerenze della chiesa siano eccessive e' un eufemismo.  Mi chiedo come mai, quando alcuni ambasicatori hanno parlato di quello che si aspetterebbero dal governo italiano in riferimento alla nostra presenza militare in Afghanistan, si sono levati scudi sul diritto dello stato italiano a prendere decisioni senza alcuna interferenza esterna, e poi, nel caso del vaticano, ci sono stati solo sporadici interventi in difesa delle libere scelte della Repubblica, e addirittura abbiamo assistito al capo dello stato che richiamava al dialogo col papa, per rispettare la sensibilita' di chi si sente cattolico.E chi si sente laico chi lo rispetta?Mi chiedo se Napolitano non si stia domandando che forse, quella in Spagna, sarebbe stata un'occasione per starsene zitto, mentre ora sarebbe il caso di difendere questa povera repubblica, cosi' violentemente attaccata da un sovrano straniero!

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Anche a mio avviso i cattolici non devono:1) Utilizzare i Di.Co.2) Divorziare3) Usare metodi contraccettivi4) Non fare sesso se sono omosessuali5) Non fare sesso se sono sterili o in menopausa6) Non masturbarsi.
Almadel, troppe negazioni... sei stato contagiato dal dottor Ratzinger?
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Guest equalmarriage

Dobbiamo intestardirci sul Registro, ignorando dico e dichiniPACS, PACS e ancora PACS.Dobbiamo mettere in chiaro che la questione coppie di fatto non si affronta decentemente, quindi appena appena al livello dell'accettabilità, se non si crea un Registro delle coppie di fatto (PACS) con relativi diritti e doveri, possibilità di metetre in comune i beni inclusa. Finchè non ce li danno, dobbiamo dar battaglia. Senza desistere lasciandoci troppo sviare da discorsi su diritti individuali come appunto il discorso dei dico, nato apposta col proposito di ridurre il dibattito politico sulle COPPIE di fatto che formiamo a un dibattitino ridicolo su alcuni parzialissimi diritti malgarantiti a singole persone. Se, nel frattempo che noi lottiamo per il PACS, approvano i dico (quegli pseudo-dirittini per i conviventi) dobbiamo mostrarci indifferenti... anzi oltraggiati visto che stanno cercando di farci apparire risolta la cosa senza creare una unione registrata per i fidanzati che desiderano unirsi in un nuovo istituto giuridico.Se gioiamo per i DICO, abbiamo perso. Non verremo mai minimamente presi sul serio in ciò che esigiamo poichè in quel caso sarà chiaro che a noi fondamentalmente non importa se le richieste che facciamo vengono accolte oppure no ma solo che venga approvato un qualcosina in materia, che ci buttino il solito bricciolino di mollica di pane e una pacca sulle spalle. Non ci riconoscono come coppie che intende ufficializzare e regolamentare una comunione di vita? fa niente... no?? basta che approvino un qualcosa. Non ci vogliono far accedere al matrimonio? Fa niente, e che importa... per i prossimi 100 anni ci può anche andare bene così... basta che approvino un qualcosa... Pessima impressione faremmo. Forse, parzialmente, la stiamo già facendo. In tal caso, svoltiamo.

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Equal, ammiro il tuo ottimismo, ma forse ti è sfuggito ciò che ha dichiarato l'on. Ruini stamani. La Santa Sede si appresta a emettere una nota ufficiale vincolante che ha lo scopo di mettere in scacco i politici cattolici al governo (credo che sia la prima volta nella storia della Repubblica, a parte, forse, all'epoca della legge sul divorzio). Sono sicuro che i nostri politicanti si genufletteranno senza esitare agli ordini d'Oltretevere non tanto per timore di ricevere una bolla di scomunica papale quanto per il timore di non essere rieletti, se è vero che, con l'attuale sistema elettorale, basta spostare pochissimi voti da un partito all'altro per perdere la poltrona. Siamo alle prove generali di regime teocratico.

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Guest equalmarriage

THX1138...La Chiesa è in guerra con noi, ed è inumanamente scrupolosa e preventiva.Questo però lo sapevamo già da prima, prima di chiedere i PACS addirittura.Che c'entra?Forse vuole dire che non dobbiamo insistere per il Registro e per i Matrimoni?Allora che ci lamentiamo a fare?? Arrendiamoci.

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Il ddl parla di DICO, questa e' la realta', piaccia o non piaccia. Ed e' su questo che ci sara' lo scontro in Parlamento, e sempre di piu' sta diventando una battaglia sulla laicita' dello stato.La veemenza della Chiesa e' diventata intollerabile e intollerante, lo sapevamo, certo, sono sempre stati cosi', ma non ricordo tanta sfacciataggine come in questo periodo.E questo non significa che non dobbiamo insistere, bisogna continuare, sia sostenedo i DICO, sia chiedendo di piu', come sta accadendo in Francia.Mi fa rabbia sentire Prodi dire semplicemente:"sono sereno sui DICO". Non basta essere sereni, bisogna essere piu' duri, dare un segnalre piu' forte.

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Dago, il papa alza il tiro "nessuna legge - ha scandito il Papa - può sovvertire la norma del Creatore senza rendere precario il futuro della società con leggi in netto contrasto con il diritto naturale"E' da quando l'uomo ha iniziato a confutatare le norme del Creatore che noi siamo progrediti... sarà la strada giusta? Ancora dal diritto naturale, ha aggiunto Benedetto XVI, derivano "altri principi che regolano il giudizio etico rispetto alla vita da rispettare dal momento del concepimento alla sua fine naturale, essendo la vita un dono gratuito di Dio del quale l'uomo non può disporre"Nuova legge Ruini-Ratzinger : "L'uomo non può disporre della sua vita"piccolo comma aggiuntivo "ma la chiesa sì"Per finire, quello che la Chiesa non transige non è il merito del dibattito che QUALSIASI persona di buonsenso direbbe inutile: Un riconoscimento giuridico delle coppie di fatto è d'obbligo. Essa transige sul atto che si violino i suoi precetti e su questi alza le barricate.

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@ EqualNon ho assolutamente detto che dobbiamo gettare la spugna, ci mancherebbe. Ma, come sai, la nostra è una democrazia rappresentativa, e sgomenta vedere che i rappresentanti che abbiamo eletto per governarci fanno riferimento invece ai diktat di uno Stato estero in barba al Concordato e al mandato che hanno ricevuto dagli italiani. A questo punto, resta solo la piazza. Ma quanti gay credi che scenderanno in piazza a protestare? Per uno che lo fa, ce ne sono 999 che continuano a nascondersi dietro doppie vite, mezze vite, finte vite e via dicendo. Quando sarà cresciuta la consapevolezza di tutti quanti, forse qualcosa di più si riuscirà a ottenere. Per ora, sarà un miracolo se riusciremno a ottenere 'sti Di.Co.

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Guest equalmarriage

Ma... THX1138,...se trattiamo i dico appunto da conquista, da addirittura "miracolo" per il quale esultare, e non per quello che in realtà sono (un no ai PACS che rimarrebbe per molto molto tempo) non possiamo mobilitare nemmeno quelle poche persone a cui ti riferisci, e che con un po' di impegno in più potrebbero mobilitarle moltissime altre a partire dagli etero. D'altronde... la mobilitazione nasce dalla consapevolezza di star subendo un torto, una violenza, una privazione, una presa in giro; se serpeggia la tendenza a esultare per ogni leggina che viene approvata (anche se questa leggina è una pietra tombale sulla discussione politica in merito alle cose che vogliamo) è logico che molti gay non percepiscono di star subendo un torto, una violenza, una privazione, di essere letteralmente presi in giro dai partiti che hanno votato, e quindi è logico che stentano a mobilitarsi in piazza. La poca mobilitazione nasce anche da questo... da una tendenza che serpeggia a dire "ma sì, tanto a me per ora basta che trovino un compromesso per una leggina, e il compromesso alla fine si trova sempre o quasi, poi vedremo il resto" invece che dire "eh no, cari miei politici di merda, ora mi ascoltate... o approvate i pacs o di soluzione al problema coppie di fatto non potete permettervi di parlare perchè se no ledete la mia persona, e ben presto la vostra poltrona".

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Io spero che una speranza per il futuro possa venire da qualche direttiva europea sulle unioni gay che obblighi l'italia a farla propria, perché questa legge fa letteralmente schifo e non credo che questo governo condizionato com'è dai cattolici approvi cambiamenti migliorativi che ci avvicinino alle legislazioni più avanzate negli altri paesi europei. Politicamente questo paese è troppo immaturo per accettare i matrimoni gay. I libertari e la sinistra in questo paese sono minoritari e i cattolici condizionano la vita politica dalla fondazione della repubblica ad oggi. E' difficile credere che la loro sensibilità su questi temi possa cambiare nei prossimi anni.

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Equal, penso che alla stragrande maggioranza dei gay, una legge del genere interessi poco perché, in Italia, la stragrande maggioranza dei gay vive ancora "in the closet" e gli sta bene così. Vedremo quale sarà la mobilitazione dei gay per la manifestazione del 10 marzo. Lo ripeto: se non si scende in piazza a centinaia di migliaia, saremo sempre un soggetto "invisibile", "silente" e "indefinito" su cui tutti si si sentiranno in diritto di sparare a zero, impunemente.

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Cari, il numero di partecipanti alla manifestazione e' importante, ma sino ad un certo punto.Sono d'accordo con THX quando dice che la maggior parte dei gay italiani vive "in the closet", avanzando sempre i soliti motivi  (abito in provincia, i miei non capirebbero ecc... ecc... ecc..., al lavoro non posso dirlo....) perche' in fondo, quando si considera l'omosessualita' un qualcosa di parallelo alla propria vita ufficiale, certe questioni come i pacs hanno poca importanza.La rivoluzione, il miracolo, si avrebbe  se molti di questi gay italiani cominciassero a cambiare atteggiamento, e questo accadra' soltanto quando la pressione della societa' diventera' meno opprimente.L'approvazione dei DICO sarebbe un piccolo passo in questo senso, anche se non sono come i PACS, anche se la discriminazione rimarrebbe, anche se Equal ha pienamente ragione su molte questioni che pone, la vittoria dei DICO significherebbe una sconfitta della Chiesa e d tutti coloro che rendeno questo paese opprimente e soffocante per molti gay...

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