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Pacs: il punto della situazione


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Questo è solo un altro passo in una strategia più ampia che mira, a mio parere, a rimettere in discussione, a tempo debito, la legge sull'aborto e sul divorzio. La nota della CEI è un vero e proprio manifesto politico, a mio avviso.
E' certo che la strategia è a tutto campo. Sono d'accordo con THX e trovo che le stesse parole di Salvi - « a prendere alla lettera la CEI dovremmo anche abrogare eccetera » - siano in certo modo surreali! Questi politici presuntamente progressisti si comportano come dei subalterni rispetto ai loro veri superiori, le Autorità Vaticane (non gli elettori, non lo Stato). In nessun Stato laico parole simili sarebbero pronunciate da un'Autorità parlamentare: sembra quasi un messaggio in codice. Del resto è continuo questo ventriloquio dei politici italiani il cui interlocutore presente o assente è sempre il Vaticano. Il problema poi non è che il Pd si faccia o non si faccia, che Mussi esca (tanto si federerebbe) o no, ma che la linea politica sia comunque questa.
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Heh, magari fossero PACS. Paradossalmente sono meglio i PACS alla Padovana (che pure non sono nulla di che, anzi...) rispetto a dei regolamenti senza senso e reale valore come quelli previsti dai DICO :\Ci credo che i giuristi laici o meno si siano messi le mani nei capelli dopo aver letto la bozza di legge. Ma tant'è, con una maggioranza contenete i teodem e una opposizione che cavalca il populismo conservatore... più di questo sarà difficile ottenere.

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Che una interlocuzione col Vaticano ci sia è innegabile.Prendiamo il lato positivo della cosa...Di fatto il Vaticano li sta prendendo a padellate!! :DCioè SE i DiCo dovevano essere la logica del compromesso laico-cattolicoin previsione del PD, la risposta Vaticana è stato un sonoro: DONG...!!A questo punto per noi va bene, no?Cioè in fondo, a parte Almadel che aspetta goloso il fuoriuscitismo DS :roll:la risposta di Salvi io la leggerei così...caro Fassino ti stanno prendendo apadellate, vuoi continuare a porgere l'altra guancia ?

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Che una interlocuzione col Vaticano ci sia è innegabile.Prendiamo il lato positivo della cosa...Di fatto il Vaticano li sta prendendo a padellate!! :DCioè SE i DiCo dovevano essere la logica del compromesso laico-cattolicoin previsione del PD, la risposta Vaticana è stato un sonoro: DONG...!!A questo punto per noi va bene, no?Cioè in fondo, a parte Almadel che aspetta goloso il fuoriuscitismo DS :roll:la risposta di Salvi io la leggerei così...caro Fassino ti stanno prendendo apadellate, vuoi continuare a porgere l'altra guancia ?
Fa bene Mussi a minacciare scissioni. Il PD è utile al paese nell'ottica di bacino elettorale, ma a livello di contenuti è una piaga!Io vedrei meglio un partito liberal socialista, DS-SDI-IDV. Anche se in effetti DS e IDV non stanno benissimo insieme... (i DS dovrebbero mettersi in riga).Ma almeno avremmo un polo laico sufficientemente rilevante e non estremista ^^
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Ahimè al peggio non c'è fine...Non sono riuscito a trovare il progetto Teo-dem di modifiche al Codice Civile.Ebbene sì, cari amici, pare che abbiano intenzione di proporre un testo loro,alternativo ai DiCo, ma a questo punto direi soprattutto ai CUS.Intanto, come saprete i parroci scendono in piazza...In Senato parte il contro-tiro alla mossa SalviSen. Rubinato ( Aut ):Dopo aver espresso l'esigenza di distinguere tra coppie eterosessuali, che legittimamente possono essere definite famiglie di fatto, e coppie omosessuali che non potranno mai essere considerate famiglie, osserva che, per quanto non sia possibile equiparare giuridicamente le famiglie di fatto alle famiglie legittime, occorre riconoscere che le unioni nelle quali sono presenti figli costituiscono una risorsa per la società, anche in ragione dell'impegno educativo che i genitori conviventi hanno nei confronti della prole.Richiamando il principio di ragionevolezza, in base al quale una coerente attuazione dell'uguaglianza richiede di disciplinare in modo uguale situazioni uguali e in modo diverso situazioni diverse, l'oratrice ritiene opportuno intervenire esclusivamente laddove si palesi necessario. Quanto alla complessa problematica delle coppie omosessuali, la senatrice rileva la non opportunità di applicare loro i diritti propri di formazioni sociali diverse, quali la famiglia legittima o di fatto, ritenendo invece corretto dare risposte specifiche a situazioni in cui sia palese l'esigenza di superare odiose discriminazioni sul piano dei diritti civili e patrimoniali.http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=15&id=262018Chi ha avuto la pazienza di leggermi saprà che avevo previsto la discriminante coppie etero con figli...socialmente utili e omosessuali ( socialmente inutili ) altro che DiCo...qui si formalizza il doppiobinarioPSl'interpretazione giuridica dell'art. 3 "uguaglianza nella ragionevolezza" è ovviamente orribile.Però vi anticipo che è una formula usata ( ovviamente non con riguardo al nostro caso )dalla Corte Costituzionale per distinguere i trattamenti legittimamente differenti dalle discriminazioniillegittime ( purtroppo esiste un cd diritto vivente oltre al diritto formale ).

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Se ho capito bene, si starebbe considerando la "soluzione svizzera"? Un testo riservato esclusivamente alle coppie omosessuali? Sia come sia, sarebbe una discriminazione nella discriminazione.

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No THX peggio... :vomit:un testo riservato alle coppie eteroe delle modifiche a singole norme del codice civile che consenta ai gaydi disporre di alcuni diritti individuali

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Guest equalmarriage

Hinzellman...Paradossalmente sarebbe migliore l'ipotesi che riporti te.Non ci sarebbe ghetto anti-conquista del Matrimonio...e nel giro di poco la normativa esclusivamente per etero verrebbe estesa ai gay in seguito a una ondata di indignazione internazionale (o in seguito a una causa legale italiana o eventualmente in sede europea, come avvenuto nella vicina Austria).

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Cassata dai vescovi anche la proposta di "contratto di unione solidale", il forzista Biondi va su tutte le furie...BIONDI (FI): INACCETTABILE AVERE VESCOVI NEL LETTO Oliari: "I politici seri sanno di dover curare l'interesse del popolo" mercoledì 04 aprile 2007 , di DIRERoma, 4 apr. - "Per me e' inaccettabile avere i vescovi nel letto".Alfredo Biondi (Fi) reagisce duramente, intervistato oggi dal 'Corriere della Sera', di fronte alla bocciatura daparte di monsignor Betori anche di proposte di legge più moderate, come la sua, che per le coppie di fatto prevede la strada del "contratto di unione solidale" da firmare e registrare davanti ad un notaio."Persino nella prima nota dei vescovi si parla di salvaguardare i diritti individuali dei conviventi.Possibile - chiede Biondi - che ora ritengano che due cittadini non possano avere il diritto di andare da un notaio e istituzionalizzare il loro rapporto con un contratto di mutuo soccorso e di solidarieta'?".Inoltre, il parlamentare forzista sottolinea: "Qui si vogliono additare come peccatori sulla pubblica piazza le persone che convivono, siano dello stesso sesso o di sesso diverso". Questo, nonostante la sua proposta di legge, basata solo su una serie di diritti di solidarieta', elimini "ogni rischio di ambiguita' sull'eventuale riconoscimento del matrimonio tra omosessuali". Ma se neanche questo e' ammissibile, conclude Biondi, "vuol dire che un giorno o l'altro ci potremo trovare in camera da letto un carabiniere. O peggio un vescovo".----DICO:OLIARI,BIONDI HA RAGIONE,CI TROVEREMO VESCOVI NEL LETTO(ANSA) - ROMA, 4 APR - ''Trovo tutt'altro che sarcastica la presa di posizione del senatore Alfredo Biondi: i vescovi vogliono avere il pieno controllo della vita affettiva e sessuale degli italiani''. Lo afferma Enrico Oliari, leader di GayLib, l'associazione dei gay liberali e di centrodestra, sostenendo che ''i continui e martellanti interventi della Cei e della Chiesa stanno portando la discussione politica all'epoca giolittiana, quando la societa' si trovava in un forte contrasto fra clericali ed anticlericali''.''Non e' un problema - continua Oliari di interferenza: i politici seri sanno di dover curare l'interesse del popolo italiano e non di quello vaticano; semmai e' un problema la violenza con cui la Cei e la Chiesa intervengono sulla problematica dei diritti dei conviventi, un'arroganza che fa leva sulla fede e sulla coscienza dei cittadini, anche dei piu' deboli''.''La Chiesa - conclude - e' una lobby potentissima, che vuole governare le coscienze, influenzare le leggi e prendersi i soldi dell'8 per mille degli italiani: mi auguro che i rappresentanti del popolo ne sappiano prendere atto''.

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Vedi THX?Contro i CUS...Scusami Equal...capisco che per te conta il matrimonio e qualunque forma di legalizzazione alternativa lapercepisca come una minaccia...Ma da qui a prevedere ondate di indignazione internazionale...a breve!!Suvvia siamo un poco ragionevoli, nessuno alzerà un dito all'estero su questa cosae quanto alla possibilità di arrivare in via giurisprudenziale alla equiparazione ad unCUS riservato per legge agli etero, ancora manco c'è la legge....figuriamoci, passerebbero 10anni da oggi. Di matrimonio se ne va a parlare nel 2018...Non è vero che ogni avanzamento sia positivo ma neanche che ogni arretramento sia positivo.

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Vedi THX?Contro i CUS...
Vedo eccome, caro Hinzelmann! Ma sono sicuro che alla fine si opporranno anche alle modifiche a singole norme del codice civile! Da più di un anno a questa parte, abbiamo assistito a una contrattazione sempre più al ribasso: siamo partiti, ricordioamocelo bene, dalla promessa inziale dei Pacs, alle sette righe del programma dell'Unione, ai DiCo, al CUS, per finire alle "modifiche di alcune norme del codice civile"! Rimarremo con un pugno di mosche in mano.
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Guest equalmarriage

Hinzelmann...A me vanno benissimo forme di legalizzazione alternativa.Basta che non siano "solo per gay". Quelle sì che sarebbero una minaccia.Prima ho semplicemente detto che fra l'ipotesi svizzera e quella che hai fatto te (CUS solo x etero, ai gay modifichette al c civ.) sarebbe meglio quella che hai fatto te (ovvio che però noi dobbiamo fin da ora lottare per un CUS etero e gay).L'indignazione internazionale ci sarebbe, se stimolata anche da noi.Nessuno alzerebbe un dito? Non credo.10 anni da oggi? Dipenderebbe... dal contesto internazionale (da quanti altri Paesi attorno a noi avanzeranno ancora di più in materia e in materia di nozze/adozioni gay), da quanto noi saremmo convinti e decisi nel lottare per l'apertura del CUS ai gay (e lo saremmo), da eventuali cause legali (anche l'iniziare cause legali può avere potere di pressione e promozione mediatica, non necessariamente occorre pensare che il successo sia conseguenza solo di un esito finale definitivo in senso positivo tra chissà quanti anni), eccetera.Di Matrimonio se ne andrebbe a parlare nel 2018?Con una unione svizzera forse... anzi no, con quella nel 2030 come minimo.

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Guest equalmarriage

Hinzelmann...Non ho per niente fatto riferimento al concetto di "priorità" europea.Ho accennato a una maggiore partecipazione internazionale alla lotta italiana.In merito a quanto si sta facendo per Russia e Polonia:a me risulta che le mobilitazioni ci siano, o cmq comincino molto ad esserci.Manifestazioni di protesta a Londra, Parigi...Human Rights Watch attivata...I sindaci di Parigi, Londra e Berlino che protestano congiuntamente e duramente durante un vertice che vede presente il sindaco di Mosca,...eccetera ecceteta eccetera

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ah beh, una manifestazione non si nega a nessuno.... ;)Comunque speriamo di non dover arrivarci alla scelta frala legge ghetto svizzera e la legge ghetto dei teo-dem.

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Guest equalmarriage
Comunque speriamo di non dover arrivarci alla scelta frala legge ghetto svizzera e la legge ghetto dei teo-dem.
Ok. Ma la legge dei teo-dem che dici te non la riterrei una legge ghetto.Sarebbe comunque scriteriata, ma non ci recinterebbe.
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Se non è una ghettizzazione avere una legge specialedi modifica di alcuni articoli del codice civile contro unaorganica disciplina contrattuale dell'unione ( riservataagli etero ) sul presupposto che le nostre convivenzenon hanno utilità sociale in quanto improlifiche...Evidentemente tu per recinzione pensi al filo spinato eal campo di concentramento: questo in effetti non c'èscritto

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Guest equalmarriage

Hinzelmann...se non ricordo male la "proposta" teo-dem a cui prima abbiamo fatto riferimento era quella volta a fare un CUS esclusivamente etero + alcune modifiche al Codice Civile (modifiche basate sugli "individui", quindi x tutti) originate dall'emersione sociale e mediatica della questione coppie gay.Qui non vedo nessuna categoria ghettizzata.Ripeto... sarebbe cmq una legge scriteriata, ma non un ghetto.

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Va bene, diciamo un trattamento differenziato basato sul fattoche noi non possiamo ottenere un riconoscimento come coppiaperchè improlifici e privi di utilità per la società. A questo puntoavremmo due situazioni differenziali:--l'unione civile eterosessuale CUS vs i diritti individuali gay--il matrimonio eterosessuale vs i diritti individuali gaydue situazioni differenziali basate sul fatto che non possiamonè dobbiamo avere figli.Quindi due ostacoli da rimuovere per arrivare al risultato finale, poichè è evidenteche mai una corte arriverebbe a rimuovere la discriminazione matrimoniale prima di aver rimosso quella sulle unioni civili. Non solo ma le due leggi si terrebbero a vicendaessendo una doppia distinzione fondata sul medesimo principio.Che poi gli etero oltre al matrimonio e al CUS abbiano pure i diritti individuali inquanto singoli non aiuta affatto anzi si dirà: siete trattati in modo uguale, nonc'è discriminazione. Gli altri istituti vi sono preclusi di natura....o no?

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Guest equalmarriage

Hinzelmann...I diritti individuali sono diritti individuali... non diritti individuali "gay"Sono diritti per tutti.L'esclusione matrimoniale non è fondata sul nostro non poter procreare (il Matrimonio non ha come requisito il poter procreare, nè l'essere idonei all'adozione o alla procr assistita). A dire il vero è anche improprio parlare di esclusione: non vi è esclusione dei gay dal Matrimonio: il Codice Civile dà solo per scontato che le coppie che si sposano sono di sesso diverso. Ai gay italiani è impedito di sposarsi a causa del pregiudizio imperante, che porta molti a interpretare in senso restrittivo, e incostituzionale, le norme che disciplinano l'accesso al Matrimonio.L'eventuale esclusione delle coppie gay, in quanto coppie gay, da un CUS anch'essa non potrebbe essere fondata sul nostro non poter procreare. Al di là delle intenzioni dei catto-omofobi.Io non sto sostenendo che questa qui sia la strada maestra (io sostengo il CUS per tutti)... sto semplicemente dicendo che piuttosto dell'unione solo per gay meglio la proposta di un CUS solo per eterosessuali. Tutto qui.PS: in Inghilterra vige dal 2004 l'unione ghetto solo per gay. Sai cosa ha risposto mesi fa l'Alta Corte di Londra alla richiesta di riconoscimento di Matrimonio avanzata da una coppia lesbica? "NO! Pereppeppero... siete trattati in modo uguale, non c'è discriminazione. Il Matrimonio vi è precluso di natura."

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Va beh...Equal,se la vuoi capire la capisci altrimenti non ci si può incartare :asd:Due istituti riservati agli etero e da cui i gay sono esclusi sono due discriminazioniPosso consentire con te che la modifica al codice civile di per sè non sia unghetto ma se intorno ci sono due istituti riservati da cui noi siamo esclusiforse non è neanche l'isola del tesoro...Mi dispiace, ma la tesi cattolica, per quanto sgradita è costituzionalmentesostenibile, sia logicamente che culturalmente...ed in effetti è il diritto viventein Italia, poichè se vai in Comune ti viene precluso di sposarti e questo caro Equalin uno stato di diritto è diritto, non mero pregiudizio.

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Guest equalmarriage

Hinzelmann...La tesi cattolica sarebbe sostenuta da Costituzione, cultura e logica? Cosa ???? Ma ti rendi conto di quello che dici ????. Non so da dove te prenda ispirazione, ma se dici così vuol dire che siamo proprio su due pianeti diversi.PS: io capisco perfettamente, te forse non segui bene quello che scrivo.  :P

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Questi sono i fatti Equal, piacciano o non piacciano...non le mie opinioni.La Costituzione non è solo un elenco di norme formali, ma iltessuto vivente e certo modificabile di norme scritte e applicate:di principi generali, metaprincipi, norme dispositive loro interpretazionie quindi il loro risultato ermeneutico: il diritto vivente ( e vigente )La Costituzione contiene potenzialmente una interpretazione diversa?sì, certo...vorrei vedere non lo pensassiresta il fatto che se si fosse affermata noi avremmo già l'accesso alla leggematrimoniale, invece che il divieto d'accesso per violazione dell'ordine pubblico.In un ordinamento democratico l'ordine pubblico è costituzionale, non può essereincostituzionale altrimenti non ci sarebbe perchè illegittimo...quindi oggettivamentedevi prendere atto del fatto che nel nostro ordinamento repubblicano esiste unainterpretazione della norma che legittima la differenziazione nell'accesso al matrimoniocon ciò escludendo ai sensi dell'art 3, che possa parlarsi di discriminazione.Il chè in parole povere significa che i cattolici hanno dalla loro la situazione di vantaggiodi chi difende l'esistente.Logicamente è possibile estendere questo ragionamento ed in effetti è ciò che fanno, tantoè vero che dicono: rendiamo questa differenziazione sistematica estendendola alle coppiedi fatto ( il chè dal mio punto di vista significa aggiungere una seconda discriminaziona, dalloro una seconda differenziazione ) Ovviamente io ho capito benissimo quello che dici...spero anche io e credo sia vero che nonsi arrivi addirittura ad una modifica ghetto del codice civile, per quanto niente impedirebbe diprevedere norme su coppie solo etero e norme su individui solo gay. Non lo credo possibilepoliticamente perchè i cattolici non sono così forti...Tuttavia tu trascuri secondo me il latopubblicistico della vicenda

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Guest equalmarriage

Hinzelmann...io parlo in maniera più semplice.Allora:Nè nella Costituzione nè nel C Civile esiste un divieto anti-nozze gay.Esiste una volontà diffusa (originata esclusivamente dal pregiudizio anti-omosessuale, che poi a seconda delle persone che la hanno viene mascherata dietro le pseudo-motivazioni più diverse, più impensabili e irrazionali) di interpretare le norme matrimoniali e l'art. 29 della stessa Costituzione in senso restrittivo verso le coppie gay (anche il concetto di ordine pubblico tirato in ballo nel caso della trascrizione di un matrimonio tra gay celebrato all'estero, mi pare celebrato in Olanda, si basa su questa volontà di interpretare in senso restrittivo tali norme).L'interpretazione in senso restrittivo è contro ogni logica e contro i principi fondamentali di eguaglianza e nondiscriminazione esplicitati nella Costituzione stessa, ergo non può essere sostenibile una interpretazione del genere.L'unica interpretazione corretta delle norme matrimoniali e dello stesso art. 29 della Costituzione è quella che non confligge con i principi fondamentali della Costituzione stessa, ergo quella che include i matrimoni tra gay.La lotta matrimoniale dei gay in Italia è per difendere, affermare, l'esistente, cioè di far prendere atto alla collettività italiana della situazione reale delle cose. La lotta dei cattolici in Italia è affinchè si continuino a travisare le cose.Un CUS solo etero/solo gay sarebbe per definizione incostituzionale; dei diritti individuali solo etero/solo gay sarebbero per definizione incostituzionali.

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Equal...non è che esiste una volontà diffusa di interpretare in senso restrittivo!!Detto così parrebbe che si misurino due opzioni intellettuali.Purtroppo la loro è quella vigente.Tu puoi dire che è un travisamento dei fatti e questa è una opinioneche intellettualmente condivido, come condivido il tentativo di rovesciarla.Fermo rimanendo, che il nostro non è un ordinamento di common law percui occorrerebbe una pronuncia della Corte Costituzionale per sancire unanuova norma valevole per tutti. Però le fonti del diritto in italia sono: la legge, le sentenze della corte costituzionaleil referendum, i regolamenti, i decreti legge, i decreti legislativi, le circolari amministrative.Ora ciò che noi auspichiamo sarà diritto quando sarà contenuto in una di queste fonti.Nella Costituzione tanto per capirci c'erano le regioni, c'erano espressamente dal 1948, ma leregioni sono diventate realtà effettiva nel 1968-1972...quando si son fatte le leggi per attuarela costituzione, ovvero oltre venti anni dopo.

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Guest equalmarriage

Vi è sì volontà diffusa di interpretare in senso restrittivo, e in palese contrasto coi principi della Costituzione, delle norme che (come puoi vedere coi tuoi occhi) NON VIETANO ai gay di sposarsi, NON DANNO UNA DEFINIZIONE in senso esclusivamente eterosessuale del Matrimonio.Tale interpretazione, ora imperante, è un'interpretazione scorretta.Sebbene sia quella ora applicata.Probabilmente qui stiamo dicendo la medesima cosa con termini differenti.Sulla questione legale, io credo che anche in Italia potrebbe benissimo essere portata avanti una causa in grado di eliminare subito l'esclusione che di fatto c'è delle coppie gay dal Matrimonio. La C Costituzionale è, in fondo, il cane da guardia della Costituzione... quindi dell'art. 3 della Costituzione stessa... quindi anche dell'interpretazione corretta da dare alle norme matrimoniali.Da www.cortecostituzionale.it"[L]e norme delle leggi non vengono in considerazione solo nel loro significato generale ed astratto, ma nelle loro possibili applicazioni e conseguenze nei casi concreti. Non è più l'astrattezza della regola di diritto, ma la concretezza dei casi della vita, ciò di cui si discute davanti ai giudici. I problemi di costituzionalità si moltiplicano, allora, sotto il segno dell'infinita varietà di situazioni cui le leggi si devono applicare.La Costituzione non è, del resto, soltanto un insieme di norme specifiche: è il testo che contiene ed esprime i principi di fondo che debbono ispirare l'intero sistema giuridico. Quindi i problemi di costituzionalità delle leggi non si riducono quasi mai ad un semplice,confronto tra norme della legge e norme della Costituzione, ma investono il modo in cui i principi costituzionali si concretizzano nelle singole discipline legali e nella loro applicazione.Per esempio, moltissime questioni (...) vengono sollevate invocando il principio costituzionale di eguaglianza --tutti i cittadini... : articolo 3 della Costituzione--Per dire se questo principio è rispettato o meno, occorre chiedersi se una concreta disciplina legale, così come si applica o per le conseguenze che comporta rispetto alle varie situazioni di fatto, risponda o meno al criterio -generico ma penetrante -dell'uguale valore di ogni persona e della ragionevolezza dei diversi "trattamenti" legali. E non è certo netto il confine tra legittime diversificazioni operate dal legislatore, nell'esercizio del suo compito di adattamento della legge ai mutevoli obiettivi politici, e discriminazioni costituzionalmente inammissibili.Inoltre, il significato delle disposizioni legislative e il modo in cui esse si combinano l'una con l' altra nel sistema non sono sempre chiari ed univoci.I modi di affrontare e risolvere i problemi giuridici sono spesso molteplici, ed è compito dei giudici trovarli, interpretando e applicando le leggi. In quest'opera il richiamo ai principi costituzionali dovrebbe essere costante. Non è raro che i giudici, nell'incertezza sulla interpretazione delle leggi, si rivolgano alla Corte sollevando dei dubbi di costituzionalità che sono risolvibili dando alle leggi una corretta interpretazione, adeguata ai principi costituzionali. E la Corte -il cui compito pure non è quello della interpretazione delle leggi, ma quello del controllo della loro conformità alla Costituzione -non di rado risponde indicando l'interpretazione più corretta, o invitando il giudice a trovarla."

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il mondo come volontà e rappresentazione.... :Da parte gli scherziSi capisco il discorso implicito alla citazione.Tu parli della interpretazione di adeguazione costituzionale?Ovvero quel principio secondo il quale fra due interpretazioni di una stessa disposizione di leggedovrebbe scegliersi quella interpretazione che consenta alla norma di essere costituzionalmenteadeguata. E' un principio di ovvia economia, nel senso che prima di abrogare una disposizione sivede se è possibile interpretarla in modo che possa essere costituzionalmente legittima.Il punto è che l'art 3 è un principio generale, ma pure generico. La posizione cattolica ne tiene contosostenendo che nel nostro caso non vi sia discriminazione ma differenziazione di diverse situazioni.Tieni conto che la corte di fatto autorizza differenti trattamenti se "ragionevoli", quindi dovremmoritenere irragionevole il fattore "discriminante" o "differenziante"( lo citi pure tu ).Ecco allora che si dice non è irragionevole dicriminare, perchè manca alla coppia gay la capacitàprocreativa che rende la coppia etero degna di riconoscimento legale, in quanto di utilità sociale.Ovvio io non condivido ma ha una sua logica...La Corte ha quello che si chiama self restraint, ovvero cerca di limitare i suoi interventi laddoveritenga che la questione di legittimità possa interferire con margini di apprezzamento discrezionale delParlamento. Questo per rispetto dovuto all'art 1 ovvero alla sovranità popolare al contrario di quantoavviene negli USA. Se ci aggiungi che spesso questo in realtà è un togliersi dalla mischia dalle questioni politicamente scottanti e che i giudici costituzionali sono di nomina politica....In poche parole a mio avviso la corte risponderebbe che sono possibili 2 interpretazioni diverse e spetta al Parlamento scegliere, nei limiti del parametro della ragionevolezza. Fra venti anni forse il risultato potrebbe essere diverso, ma oggi ti rispondono così-- il che non significa che non valga la pena di tentare come fanno a Firenze...

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Guest equalmarriage

Hinzelmann...Io la tesi catto-omofoba non penso abbia una sua "logica". Non ha logica il voler escludere le coppie gay in quanto non figliative e contemporaneamente non richiedere alle coppie che accedono al Matrimonio la capacità almeno presumibile a procreare (o cmq l'idoneità ad adozione e procreazione assistita) e l'impegno di avere figli in qualche modo. Non ha logica nemmeno il voler far finta che le coppie gay siano di per sè inidonee all'adozione di bambini e all'accesso alla procreazione assistita (la ricerca internazionale insegna). La loro è una posizione irrazionale, causata esclusivamente dall'omofobia, dalla volontà di andare contro le persone omosessuali per proprie brame economiche o di potere. Su questo potremmo andare avanti ore e ore... rimando alle discussioni fatte in precedenza.Non so se la Corte Costituzionale in questo periodo, per convenienza politica o per voglia di togliersi la "patata bollente", agirebbe come ipotizzi te... se sì rinnegherebbe la propria natura, andrebbe contro la stessa decenza. Non sei affatto contro il Parlamento, quindi contro la sovranità popolare, se stai eliminando un'interpretazione restrittiva la quale viola il principio fondamentale di eguaglianza di tutti di fronte alla legge presente nella Costituzione, Costituzione che tra l'altro è voluta e plasmata essa stessa dal legislatore, dal popolo.

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Io parlavo di logica giuridica del ragionamento: che c'è.I motivi pregiuridici sono giuridicamente irrilevanti: è sociologia.Si può fare un discorso logico, seppur ingiusto. Questo di per sèpoco sposterebbe se non fosse che la corte censura i trattamentilegali diversificati, decisi dal parlamento, solo nei casi in cui siano irragionevoli.Quanto alla Corte Costituzionale, se facesse ciò che io pensonon farebbe altro che ciò che sinora ha sempre fatto ed è lecito aspettarsicontinui a fare...se ci stupirà con una decisione di rottura ovviamenteio ne sarò doppiamente felice perchè la riterrò del tutto inaspettata.

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