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TUTTI IN PIAZZA PER L'UGUAGLIANZA il 23 gennaio 2016


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Condivido con voi un'iniziativa, secondo me da sostenere, che vede partecipi tutte le associazioni LGBT+, e non solo, d'Italia. 

Si tratta di affermare con forza e in maniera unitaria la necessità di far approvare il ddl sulle unioni civili e stepchild adoption, in opposizione alla campagna mediatica contraria delle associazioni cattoliche e di destra. 

 

La mobilitazione avverrà a livello nazionale il 23 gennaio 2016 e coinvolgerà il maggior numero di città possibili; proprio in questi giorni infatti le varie associazioni stanno organizzando le singole manifestazioni.

 

Per una volta che abbiamo l'opportunità di far sentire alla nazione la nostra voce e il nostro desiderio di ricevere diritti "simili" a quelli delle coppie eterosessuali (pari diritti è ancora un'utopia, lo sappiamo) direi che è l'ora buona per uscire dall'armadio di casa e lanciarci in piazza. 

 

Per le info sull'evento, piazze e associazioni coinvolte (in continua aggiunta): https://www.facebook.com/events/888317714571052/

 

Pagina Facebook organizzatrice: "Mamme che non voglio Adinolfi" https://www.facebook.com/mammechenonvoglionoandinolfi/

 

Per Roma e Milano, manifestazione "Family Gay": https://www.facebook.com/groups/940963905941244/?fref=ts

 

Descrizione evento ufficiale:

 

"Sabato 23 tutte e tutti in piazza per l'uguaglianza!
Il 26 Gennaio il senato inizierà a votare la legge sulle unioni civili. Il momento di far sentire la nostra voce è ora!

Organizza nella tua provincia una manifestazione o parecipa a quelle che saranno organizzate.
Le pubblicizzeremo qui!

Tutte e tutti in Piazza!

UNIONI CIVILI, ASSOCIAZIONI LGBT COMPATTE: "TANTE PIAZZE PER RACCONTARE L'UGUAGLIANZA"
Il 23 gennaio mobilitazione nazionale in numerose città italiane. Dal 26 gennaio presidio nei pressi del Senato.
8 gennaio 2016 - Non una ma tante piazze in tutta Italia per dare forza al traguardo dell'uguaglianza: in vista della discussione al Senato del ddl sulle unioni civili, le associazioni lgbt (Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit) si preparano a mettere in campo una mobilitazione capillare nelle principali piazze del Paese. Inoltre, nei giorni caldi della discussione a Palazzo Madama, cioè dal prossimo 26 gennaio, è previsto un presidio in piazza delle Cinque Lune, nei pressi del Senato, per testimoniare l'attenzione e l'apprensione per il dibattito in corso. "Non rispondiamo alla provocazione di chi in queste ore cerca di organizzare il solito schema delle piazze contrapposte: noi ci rivolgiamo al Paese intero", mettono in chiaro i portavoce delle associazioni. "Abbiamo individuato il prossimo 23 gennaio come giornata di mobilitazione nazionale: stiamo lavorando sui territori, coinvolgendo sia le forze della società civile sia il mondo associativo delle realtà lgbt, per costruire le reti necessarie per far esprimere a gran voce la domanda di diritti e di uguaglianza che in questo Paese da troppo tempo rimane inascoltata. Non parleremo di una legge, bensì di un valore, cioè dell'uguaglianza di tutti e tutte, e del diritto di vivere in uno Stato laico. Staremo assieme alle famiglie, a tutte le famiglie. Assieme alle persone". Attraverso le manifestazioni sarà rivolto il seguente appello a Governo e Parlamento:
"L’Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni.
Il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri.
Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese.
La reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati.
Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone.
Noi siamo sicuri di una cosa: gli italiani e le italiane vogliono l’uguaglianza di tutte e di tutti."
Nei prossimi giorni saranno forniti i dettagli relativi alle manifestazioni."

Edited by AlexTriv95
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Spero che  serva  x iniziare  un  nuovo percorso di uguaglianza     ; purtroppo  visti  i tristi sviluppi  di questa settimana    concordo anche  io   buona notte  a tutti   e un forte abbraccio   

In piazza per l'uguaglianza scenderei volentieri, ma le unioni civili non sono l'uguaglianza. Posso ingoiare il rospo del ddl Cirinnà (se si farà) perché quantomeno assicurerà alle coppie same sex (e ai loro figli) dei diritti di cui ora non godono, ma non scenderò in piazza per difendere una legge discriminatoria che mette nero su bianco il mio status di cittadino di serie B in quanto omosessuale. Va bene la realpolitik, ma la mia (la nostra) dignità è più importante: non posso chiedere niente di meno della piena parità e non posso ritenere sufficiente e quindi difendere niente che sia meno della completa uguaglianza.

“Una genuina lettura del principio di uguaglianza impone non soltanto il pieno riconoscimento delle unioni gay e lesbiche ma anche il godimento, senza condizioni, del diritto pieno e inviolabile di contrarre matrimonio civile . Le unioni civili e i PACS rappresentano dunque l'ultimo baluardo della segregazione e della discriminazione”

(M. Winkler, G. Strazio - L'abominevole diritto)

Il 23, in teoria, lavoro.

Se riesco ad agiustarmi il turno, quasi quasi...

 

"Qui si fa l'Italia o si muore"

E la morte potrebbe non essere la scelta peggiore, eh.

 

le unioni civili non sono l'uguaglianza.

Okay, okay.

Però in questo thread si parla della manifestazione, non dei diritti civili.

In piazza per l'uguaglianza scenderei volentieri, ma le unioni civili non sono l'uguaglianza. Posso ingoiare il rospo del ddl Cirinnà (se si farà) perché quantomeno assicurerà alle coppie same sex (e ai loro figli) dei diritti di cui ora non godono, ma non scenderò in piazza per difendere una legge discriminatoria che mette nero su bianco il mio status di cittadino di serie B in quanto omosessuale. Va bene la realpolitik, ma la mia (la nostra) dignità è più importante: non posso chiedere niente di meno della piena parità e non posso ritenere sufficiente e quindi difendere niente che sia meno della completa uguaglianza.

 

“Una genuina lettura del principio di uguaglianza impone non soltanto il pieno riconoscimento delle unioni gay e lesbiche ma anche il godimento, senza condizioni, del diritto pieno e inviolabile di contrarre matrimonio civile . Le unioni civili e i PACS rappresentano dunque l'ultimo baluardo della segregazione e della discriminazione”

(M. Winkler, G. Strazio - L'abominevole diritto)

 

 

E su questo non si discute. Credo che tutti siamo d'accordo col tuo pensiero.

Ma a essere realisti questa è l'occasione migliore per fare un primo passo... sinceramente penso che a chiedere "tutto e subito" rimarremo fregati ancora per qualche decennio, vista la classe politica e il pensiero che circola.

 

 

In piazza per l'uguaglianza scenderei volentieri, ma le unioni civili non sono l'uguaglianza.

E hai perfettamente ragione però, a onor del vero, il comunicato specifica anche che

 

Non parleremo di una legge, bensì di un valore, cioè dell'uguaglianza di tutti e tutte, e del diritto di vivere in uno Stato laico. Staremo assieme alle famiglie, a tutte le famiglie. Assieme alle persone" 

 

Poi è ovvio che intanto si guarda a questa legge.

Ho condiviso l'evento nazionale sulla pagina dei sentinelli della mia città, spero che anche da noi si faccia qualcosa e sicuramente parteciperò. Per fortuna l'associazionismo gay si è organizzato e farà da contraltare all'imminente Family Day contro il ddl Cirinnà a cui non parteciperanno alcuni esponenti cattolici, neanche alcune associazioni come Azione Cattolica, Opus Dei né CL (che ritiene che la Chiesa non debba organizzare manifestazioni) e la stessa CEI se ne tira fuori.

 

Le piazze per l'uguaglianza intanto si ampliano continuamente (mi spiace per marco7 e per Hinzelmann):

 

  1. Catania
  2. Cremona
  3. Foggia
  4. Modena
  5. Novara
  6. Pavia
  7. Perugia
  8. Reggio Emilia
  9. Roma
  10. Taranto
  11. Trieste
  12. Varese
  13. Vercelli
  14. Milano
Edited by Rotwang

E hai perfettamente ragione però, a onor del vero, il comunicato specifica anche che

 

Non parleremo di una legge, bensì di un valore, cioè dell'uguaglianza di tutti e tutte, e del diritto di vivere in uno Stato laico. Staremo assieme alle famiglie, a tutte le famiglie. Assieme alle persone"

 

Poi è ovvio che intanto si guarda a questa legge.

 

Sì, avevo letto il comunicato e effettivamente scritto così è condivisibile. Però, come dici tu, è ovvio che intanto si guarda a questa legge e che la manifestazione è organizzata di fatto per "difendere" questa legge. Io sono sempre stato del parere che scendere a compromessi sui diritti sia sbagliato, posso accettare che, vista la situazione italiana, la politica sia costretta a scendere a compromessi sui diritti, non posso accettare però di farlo io come militante. La mia posizione può essere: tu legislatore non sei riuscito a fare in questo momento meglio di questa legge, ne prendiamo atto, la giudichiamo un passo avanti ma insufficiente e discriminatorio, e da domani si inizia a pensare al matrimonio egualitario. Da qui a scendere addirittura in piazza per difendere una legge che di fatto mette nero su bianco un mio status di cittadino di serie B ce ne passa. Naturalmente è il mio parere personale di (ex) attivista molto intransigente. Io personalmente non me la scendo di scendere in piazza, certo non contesto la scelta di chi decide di farlo.

 

 

E su questo non si discute. Credo che tutti siamo d'accordo col tuo pensiero.

Ma a essere realisti questa è l'occasione migliore per fare un primo passo... sinceramente penso che a chiedere "tutto e subito" rimarremo fregati ancora per qualche decennio, vista la classe politica e il pensiero che circola.

 

Questo poteva andar bene 15 o 10 anni fa, oggi siamo circondati da paesi in cui il matrimonio è un diritto per tutti. Sono 20 anni che chiediamo qualcosa, adesso è il momento di chiedere tutto.

La quasi totalità dei paesi che hanno oggi il matrimonio egualitario sono prima passati per le unioni civili e anche i paesi che recentemente hanno approvato per la prima volta una legislazione hanno optato per una legge sulle unioni civili (vedi Cipro e Grecia).

Possiamo utilizzare i thread che parlano per l'appunto del ddl Cirinnà invece di confondere i piani e le discussioni?

Qui sarebbe il caso di parlare solo della manifestazione.

 

Infatti ho cercato di spiegare perché non parteciperò alla manifestazione, se sai leggere.

Io ci sarò se la organizzano a Napoli. Qualcuno andrà al presidio del 26?

 

Frequento l'arcigay di Napoli, i ragazzi hanno detto che si stanno adoperando per preparare la manifestazione in piazza :) per cui ci sarà Anche a Napoli ! 

Infatti ho cercato di spiegare perché non parteciperò alla manifestazione, se sai leggere.

 

La manifestazione è in generale per sostenere i diritti GAY, non solo le unioni civili ma anche la piena parità costituita dal matrimonio egualitario. Se tu non partecipi perché sei intransigentemente stupido mi dispiace.

Io credo che questa politica di sostegno a questa proposta di legge da parte dell'associazionismo gay si sia dimostrata in larga parte inefficace, ambigua e controproducente.

Le manifestazioni si fanno per chiedere ciò che si ritiene giusto, il confronto politico per accettare mediazioni.

Ha poco senso organizzare un evento dove si chieda per elemosina l'approvazione del ddl Cirinnà

Francamente non capisco perché non si chiedano diritti completi e poi eventualmente si *accettino* mediazioni che siano comunque edificanti, invece di partire già chiedendo l'approvazione di limitate misure inique per ottenere probabilmente risultati ancor più limitati ed iniqui.

D'altro canto è importante che il movimento sia coeso e compatto.

Non so se parteciperò a questa manifestazione, francamente ci devo pensare.

 

Possiamo utilizzare i thread che parlano per l'appunto del ddl Cirinnà invece di confondere i piani e le discussioni?

Qui sarebbe il caso di parlare solo della manifestazione.

Si stava appunto discutendo del perché sostenere o meno una manifestazione di questo genere, indipendentemente dal giudizio dui vari ddl in discussione.

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