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Ragionevoli dubbi


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Citando il titolo di una tra le mie letture preferite, descrivo -per chi avrà la pazienza e la gentilezza di leggere- la mia situazione, peraltro estremamente comune. Ho una relazione che dura ormai da due anni, con un ragazzo che adoro e a cui tengo moltissimo. Abbiamo avuto fin da subito alti e bassi, ma ogni nostro litigio si è sempre svolto in modo sommesso, atipico. Mai un diverbio, sempre infiniti e a volte insopportabili silenzi. Ogni volta che il nostro rapporto sembra essere giunto ad una conclusione, puntualmente, rinasce; con qualche acciacco, ma prosegue, nonostante tutto. Più di una volta da parte sua ho ricevuto smentite piuttosto che conferme, e non di rado l'ho visto vacillare sul da farsi (è la sua prima storia di lunga durata). Difficilmente esprime un disagio o un parere in maniera netta per ciò che riguarda il nostro vissuto insieme, e devo essere sempre io ad interpretare i suoi sentimenti, le sue 'mezze frasi' o i suoi piccoli cambiamenti d'umore. Io lo amo, anche se da parte sua percepisco un distacco di giorno in giorno crescente, un divario che si allarga lento e inarrestabile. I momenti d'intimità decrescono in frequenza e in intensità, e le giornate hanno perso il colore e la vitalità di un tempo, cadendo sempre più spesso nel grigio piattume della routine. Ho paura di lasciarlo: forse perchè so che in fondo me ne pentirei, forse perchè ora si trova in una condizione (sia in termini di studio che in termini di affetti) in cui ha bisogno di un sostegno da parte mia. Cosa mi consigliereste di fare? Grazie in anticipo per i vostri pareri :)

Edited by Steam
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https://www.gay-forum.it/topic/32228-ragionevoli-dubbi/
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L'atmosfera claustrofobica e tetra che si è creata è dovuta molto probabilmente a dei "non-detto" importanti che sono rimasti sotto il tappeto a putrefarre invece di essere adeguatamente eviscerati. Il fetore però non si può nascondere sotto il tappeto, e aleggia nell'aria appestando le vostre giornate.

 

Perché quelle cose sono finite sotto il tappeto? Forse troppa paura di affrontarne le conseguenze, o semplicemente il panico dell'inesperienza ha avuto la meglio... chissà.

 

Hai idea di cosa potrebbe esser stato lasciato cadere laggiù? Che cosa avete più o meno consapevolmente messo a tecere insieme rinchiudendolo nel non raccontabile? C'è un contenuto per riempire questo silenzio? Perché è così inenarrabile, che implicazioni ha?

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https://www.gay-forum.it/topic/32228-ragionevoli-dubbi/#findComment-907762
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Cerca di capire cosa gli passa per la testa. Parlare é la via migliore Secondo me.

 

Se poi non va, meglio mollarsi ora che tra un anno..

Fosse semplice..è che anche parlando, cercando di capire, ci si ritrova sempre al punto di partenza :/

 



L'atmosfera claustrofobica e tetra che si è creata è dovuta molto probabilmente a dei "non-detto" importanti che sono rimasti sotto il tappeto a putrefarre invece di essere adeguatamente eviscerati. Il fetore però non si può nascondere sotto il tappeto, e aleggia nell'aria appestando le vostre giornate.

Perché quelle cose sono finite sotto il tappeto? Forse troppa paura di affrontarne le conseguenze, o semplicemente il panico dell'inesperienza ha avuto la meglio... chissà.

Hai idea di cosa potrebbe esser stato lasciato cadere laggiù? Che cosa avete più o meno consapevolmente messo a tecere insieme rinchiudendolo nel non raccontabile? C'è un contenuto per riempire questo silenzio? Perché è così inenarrabile, che implicazioni ha?
Probabilmente hai ragione Sampei. Riconosco che da parte mia c'è una certa difficoltà ad affrontare con fermezza situazioni di questo genere, forse perchè per mia indole piuttosto pavido e spaventato dalle conseguenze di un mio intervento, anche non 'definitivo'. Tengo molto a lui, però sento contemporaneamente crescere questo disagio, anche da parte sua, un'incomunicabilità che ci pervade e ci immobilizza.
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davydenkovic90

sei il mio ragazzo? 

mi trovo in una situazione quasi del tutto identica alla tua, sono fidanzato da quasi 2 anni e mi ritrovo in quello che scrivi, a parte il discorso dei momenti felici che si diradano, perché, ad esempio, nel nostro caso questo non è avvenuto in maniera significativa (e ti invito a riflettere anche sulla tua situazione.. dopo due anni è normale che ci sia un piccolo rallentamento, e poi il passato ci sembra sempre migliore del presente) e a parte il discorso del "non lo lascio perché non voglio fargli del male" che io non provo verso di lui.

Il mio problema, ad esempio, è che cerco spesso un dialogo che non trovo mai e il rapporto è diventato una routine di avvenimenti, di uscite, di cose da fare, ma non è fatto di confidenze reciproche, dialogo, scambio di opinioni. Ogni relazione ha dei limiti, questo si sa, quindi diciamo che è fondamentale apprezzare i lati belli di una persona o di un rapporto e lasciar correre qualche cosa che non funziona proprio alla perfezione.

Ma a volte uno si chiede se vale la pena continuare, se il rapporto con questa persona ti fa stare bene o meno.

Io non mi sono ancora dato una risposta definitiva, ogni volta che ho cercato di parlargli di questi problemi, lui non si è mostrato molto aperto al dialogo, mi ha solo liquidato con poche frasi, poi magari mettevo da parte la discussione, smettevo di pensarci, andavamo a fare qualcos'altro, e tutto ricominciava da capo come prima. Ho provato a pensare di lasciarlo, ma nella mia testa non vedo nessun altra possibilità oltre a lui, cioè, non vedo nessun altro (e non perchè non ne conosca altri o non ne abbia conosciuti, ma proprio perché mi piace solo lui, e questo vuol dire proprio che sono innamorato, secondo me) però in alcuni momenti mi  sento sempre un po' solo e lasciato in balìa dei miei pensieri e dei miei discorsi, senza avere dall'altra parte nessun segnale di vita.

Un esempio, per dire, è il fatto che io abbia voluto tentare di essere più "attivista" per la causa lgbt: a lui non interessa e non partecipa, non dialoga con me sui temi di cui ci sarebbe da parlare... ma anche su cose molto più terra terra, cioè, magari gli chiedo un parere su un dato argomento e la discussione dopo pochissime battute cade subito a zero, a meno che non si parli dei suoi interessi.  E ancor più banalmente io spesso vorrei anche solo stare con lui e parlare di qualcosa, seduti da qualche parte, o insieme a casa di sera... invece lui cerca sempre il contesto al di fuori di casa, tipo andare a cena fuori, andare al cinema, girare per negozi e cose del genere. Tutte cose carine, per carità, ma è evidente che passare del tempo insieme semplicemente a parlare di noi e di quello che ci frulla in testa come facevamo magari all'inizio del nostro rapporto, non interessa più.

Non dovresti stare con lui perché ti fa pena per le difficoltà che ha nella vita, questo mi sento di consigliartelo. Su tutto il resto, ti capisco e spero che tu possa risolvere o capire meglio la situazione insieme a lui.

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sei il mio ragazzo?
mi trovo in una situazione quasi del tutto identica alla tua, sono fidanzato da quasi 2 anni e mi ritrovo in quello che scrivi, a parte il discorso dei momenti felici che si diradano, perché, ad esempio, nel nostro caso questo non è avvenuto in maniera significativa (e ti invito a riflettere anche sulla tua situazione.. dopo due anni è normale che ci sia un piccolo rallentamento, e poi il passato ci sembra sempre migliore del presente) e a parte il discorso del "non lo lascio perché non voglio fargli del male" che io non provo verso di lui.
Il mio problema, ad esempio, è che cerco spesso un dialogo che non trovo mai e il rapporto è diventato una routine di avvenimenti, di uscite, di cose da fare, ma non è fatto di confidenze reciproche, dialogo, scambio di opinioni. Ogni relazione ha dei limiti, questo si sa, quindi diciamo che è fondamentale apprezzare i lati belli di una persona o di un rapporto e lasciar correre qualche cosa che non funziona proprio alla perfezione.
Ma a volte uno si chiede se vale la pena continuare, se il rapporto con questa persona ti fa stare bene o meno.
Io non mi sono ancora dato una risposta definitiva, ogni volta che ho cercato di parlargli di questi problemi, lui non si è mostrato molto aperto al dialogo, mi ha solo liquidato con poche frasi, poi magari mettevo da parte la discussione, smettevo di pensarci, andavamo a fare qualcos'altro, e tutto ricominciava da capo come prima. Ho provato a pensare di lasciarlo, ma nella mia testa non vedo nessun altra possibilità oltre a lui, cioè, non vedo nessun altro (e non perchè non ne conosca altri o non ne abbia conosciuti, ma proprio perché mi piace solo lui, e questo vuol dire proprio che sono innamorato, secondo me) però in alcuni momenti mi sento sempre un po' solo e lasciato in balìa dei miei pensieri e dei miei discorsi, senza avere dall'altra parte nessun segnale di vita.
Un esempio, per dire, è il fatto che io abbia voluto tentare di essere più "attivista" per la causa lgbt: a lui non interessa e non partecipa, non dialoga con me sui temi di cui ci sarebbe da parlare... ma anche su cose molto più terra terra, cioè, magari gli chiedo un parere su un dato argomento e la discussione dopo pochissime battute cade subito a zero, a meno che non si parli dei suoi interessi. E ancor più banalmente io spesso vorrei anche solo stare con lui e parlare di qualcosa, seduti da qualche parte, o insieme a casa di sera... invece lui cerca sempre il contesto al di fuori di casa, tipo andare a cena fuori, andare al cinema, girare per negozi e cose del genere. Tutte cose carine, per carità, ma è evidente che passare del tempo insieme semplicemente a parlare di noi e di quello che ci frulla in testa come facevamo magari all'inizio del nostro rapporto, non interessa più.
Non dovresti stare con lui perché ti fa pena per le difficoltà che ha nella vita, questo mi sento di consigliartelo. Su tutto il resto, ti capisco e spero che tu possa risolvere o capire meglio la situazione insieme a lui.
Grazie della risposta, o del lungo sfogo, come preferisci, che ho letto e che condivido in toto. E' bello sapere di non essere soli a vivere circostanze simili :)
Spesso mi sento anch'io un po' abbandonato a me stesso, probabilmente è il termine giusto. E' venuta meno la complicità dell'inizio, e al suo posto si è fatta strada un'inibizione da entrambe le parti, barriere che si innalzano invece che essere abbattute.

 



non hai risposto però alla mia domanda. pensaci su un po'.

Dare una risposta immediata non è facile, ma riconosco che è un ottimo spunto di riflessione da cui partire. Lui potrebbe 'aver nascosto sotto il tappeto', mi duole ammetterlo, una progressiva perdita di attrazione nei miei riguardi, e io la paura di perderlo se mi esponessi maggiormente sotto questo profilo. Però non so se effettivamente è così, questo è quello che mi verrebbe da pensare di primo acchito. Dovrei rifletterci su. Edited by R.POST
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davydenkovic90
Grazie della risposta, o del lungo sfogo, come preferisci, che ho letto e che condivido in toto. E' bello sapere di non essere soli a vivere circostanze simili :) Spesso mi sento anch'io un po' abbandonato a me stesso, probabilmente è il termine giusto. E' venuta meno la complicità dell'inizio, e al suo posto si è fatta strada un'inibizione da entrambe le parti, barriere che si innalzano invece che essere abbattute

Già, ti chiedo scusa, probabilmente era più uno sfogo il mio, che non una risposta. Visto anche che, a parte alcune cose in comune, la tua situazione è un pochino diversa dalla mia. Non ho mai aperto un topic perché anche il mio ragazzo è sul forum e non me la sono sentita. Questo credo sia il primo messaggio in cui parlo di queste cose.

Io ad esempio sto anche molto bene con il mio ragazzo, a me indubbiamente ci tiene, gli fa piacere vedermi e passare il tempo con me, credo. Il problema è un'indifferenza verso i ragionamenti che vorrei fare, la mancanza di dialogo... per il resto andiamo anche d'accordo: lui è una delle persone più simpatiche che conosca, ad esempio. E mi sa far ridere come pochi, in certi momenti. Quindi metto anche questo sulla bilancia quando valuto la situazione.

Potresti riflettere sulle cose che vi hanno tenuto legati per due anni: ci sono cose che ti fanno stare bene di lui e viceversa (lui di te)? O pensi che ti stia solo sfruttando perché ha altri problemi e gli fai "comodo", in un certo senso?

Edited by davydenkovic90
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fai due cose:

 

1) non rispondere più volte di seguito ma scrivi tutto in un unico messaggio

 

2) se pensi che sia il caso, aspetta che il suo momento no passi (in termini di giorni, non mesi) e poi sedetevi a tavolino per discutere della cosa senza però minacciare la rottura in caso lui continui a rispondere a monosillabi. se minacci la rottura lui sul momento si scuoterà, magari, ma solo perché fiuta l'emergenza e non perché ha davvero recepito il messaggio. oh, poi magari può essere che lui è davvero questo tipo di persona e stiate semplicemente crescendo distanti.

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https://www.gay-forum.it/topic/32228-ragionevoli-dubbi/#findComment-907781
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Potresti riflettere sulle cose che vi hanno tenuto legati per due anni: ci sono cose che ti fanno stare bene di lui e viceversa (lui di te)? O pensi che ti stia solo sfruttando perché ha altri problemi e gli fai "comodo", in un certo senso?

Sicuramente ci sono cose che di lui mi piacciono, il problema di base non riguarda me. Le mie perpessità sono secondarie ai suoi atteggiamenti, per così dire, indefiniti nei miei riguardi. Il mio più grande timore è che lui non voglia lasciarmi per paura di ferirmi e di ferirsi a sua volta. In fondo, penso di rappresentare un porto sicuro per lui, un riferimento importante così come lo è lui per me. Non credo che stia con me per una questione di comodità, anzi, essendo de facto non dichiarato neanche con i genitori, la mia presenza porterebbe solo disequilibrio in tal senso.

 

 

fai due cose:

 

1) non rispondere più volte di seguito ma scrivi tutto in un unico messaggio

 

2) se pensi che sia il caso, aspetta che il suo momento no passi (in termini di giorni, non mesi) e poi sedetevi a tavolino per discutere della cosa senza però minacciare la rottura in caso lui continui a rispondere a monosillabi. se minacci la rottura lui sul momento si scuoterà, magari, ma solo perché fiuta l'emergenza e non perché ha davvero recepito il messaggio. oh, poi magari può essere che lui è davvero questo tipo di persona e stiate semplicemente crescendo distanti.

 

Ti ringrazio per il consiglio e ti chiedo scusa per le risposte 'multiple', mi muovo ancora un po' a tentoni qui XD

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davydenkovic90
Il mio più grande timore è che lui non voglia lasciarmi per paura di ferirmi e di ferirsi a sua volta. In fondo, penso di rappresentare un porto sicuro per lui, un riferimento importante così come lo è lui per me. Non credo che stia con me per una questione di comodità

 

Non ti lascia per paura di ferirti, ma forse vorrebbe farlo?

Rapresenti un porto sicuro per lui? Perchè?

Non sta con te per comodità? Non è contraddittorio con quello che hai appena detto (che per lui sei un porto sicuro)?

Devi parlarci e riflettere molto, anche in modo un po' più crudo di come fai, secondo me. Guardare un po' più in faccia a tutta la situazione senza ipocrisie.

Edited by davydenkovic90
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Non ti lascia per paura di ferirti, ma forse vorrebbe farlo?

 

Che non mi lasci per paura di ferirmi è solo una mia supposizione. Non so se voglia farlo o meno.

 

Rapresenti un porto sicuro per lui? Perchè?

Non sta con te per comodità? Non è contraddittorio con quello che hai appena detto (che per lui sei un porto sicuro)?

 

Forse non hai tutti i torti. Pensavo di controbattere a questa tua risposta, e invece non ci sono riuscito, in tutta sincerità. Diciamo che più che di comodità, si tratterebbe di tranquillità, contro il rischio di affrontare nuovamente il mare aperto e i suoi flutti impietosi. In fin dei conti, l'appoggio e il sostegno che ne traiamo è vicendevole. Il problema è che io non sto con lui solo per questa ragione. Dovrei capire se la pensa come me, oppure no.

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Secondo me ti stai un po' troppo concentrando su cosa LUI prova, su quali sono i SUOI dubbi, su quali SUE insicurezze si agitano, su come LUI affronterebbe implicazioni e conseguenze del dialogo ecc.

 

E TU in tutto questo dove sei? Devi ascoltarti con molta più attenzione di quanto tu non stia facendo adesso, perché è anche questo che chiarirà le cose, prima che ad entrambi, proprio a te stesso.

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forse perchè ora si trova in una condizione (sia in termini di studio che in termini di affetti) in cui ha bisogno di un sostegno da parte mia.

 

Riferisci marginalmente di "necessità di sostegno affettiva" ma non definisci, giustamente, la ragione per cui al momento possa necessitare più che mai del tuo supporto.

 

Non è che la causa retrostante qs necessità infici la sua verve erotico-relazionale e influisca negativamente sulla qualità del vostro rapporto?

Probabilmente sussistono disagi sottostanti che nulla hanno a che vedere col vostro rapporto ma di cui, per possibili molteplici ragioni, non ha voglia di disquisire.

 

Fossi in te, lo spronerei maggiormente affinché parlasse, s'aprisse e ti confidasse anche il più irrisorio dei disagi.

Non è da escludere che la percezione d'esser messo alle strette possa spremerlo e quindi far fuoriuscire l'eventuale marcio che condiziona la vostra routine.

Edited by Laen
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Direi che soffri molto per il fatto che non parliate di voi e delle vostre sensazioni e che questo è legato a un momento in cui anche il legame in termini fisici è in discesa. Mi sembrate tuttavia molto legati da affetto perciò mi chiedo se sia davvero così difficile riuscire tra voi a confrontarsi su questo. E nel caso in cui lo sia (come pare di leggere tra le tue risposte) chiedervi, nella vostra logica di coppia quanto questo conta per entrambi. Perchè sembra sia motivo di sofferenza per te, tale da farti vacillare sulla certezza del vostro rapporto. Certo per noi dall'esterno i passi da compiere sembrano semplici e obbligati, tuttavia per me necessiti di una chiarezza tua personale rispetto a ciò che vi unisce, chiedi, necessiti ecc e poi poterti rivolgere a lui per chiarire le stesse cose. In questi momenti sarebbe auspicabile ridurre gli argomenti alle cose fondamentali ed essenziali, perchè di questo stai parlando: ha senso di esistere la relazione così com'è? E se no, cosa potete fare entrambi?

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Io ho letto l'intervento di davydenkovic90 ed ho capito

i problemi che solleva, francamente leggendo i tuoi riesco

solo ad intuire una insoddisfazione di fondo, ma non identifico

dei problemi chiari

 

A me pare anche che tendi a proiettare ciò che senti tu, le tue

paure i tuoi dubbi su di lui, piuttosto che identificare bene due persone

diverse con un proprio carattere e caratteristiche, che magari non vanno

più d'accordo come un tempo

 

Questa sensazione deriva forse anche dal fatto che non riesci molto a

descriverlo, come persona

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Grazie a tutti per le risposte. Sicuramente tendo molto ad interiorizzare il problema, e a descriverlo partendo da me stesso, prima che da lui. Io penso di sapere ciò che voglio. So che questa situazione non mi fa vivere serenamente la relazione e sono intenzionato a fare qualcosa per risolvere, o tentare di risolvere, questa chiusura al dialogo che avviene primariamente in lui e che alla fine finisce per coinvolgere anche me. Io però non ho perso la voglia di parlare e di confrontarmi, e a questo punto, credo che lo farò. Tenterò ancora una volta di spronarlo ad aprirsi e confidarsi appieno sulle problematiche che lo riguardano e che ci riguardano, come coppia. Probabilmente mi sono espresso male, ma la mia idea su ciò che vorrei da lui e dal mio stare insieme con lui è molto chiara. Io gli voglio un bene immenso, e per me non si tratta di amicizia, come qualcuno ha ipotizzato in precedenza, è amore e continua ad esserlo. Rifletterò su quanto mi avete detto e proverò a parlarci apertamente.

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E' venuta meno la complicità dell'inizio, e al suo posto si è fatta strada un'inibizione da entrambe le parti, barriere che si innalzano invece che essere abbattute.

strano!

di solito la complicità si acquisisce col tempo!!

 

Non credo che stia con me per una questione di comodità, anzi, essendo de facto non dichiarato neanche con i genitori, la mia presenza porterebbe solo disequilibrio in tal senso.

aspetta: due anni che inciuciate e i suoi forse nemmeno sospettano niente??

ma si fanno di valium o cosa??

 

E TU in tutto questo dove sei? Devi ascoltarti con molta più attenzione di quanto tu non stia facendo adesso, perché è anche questo che chiarirà le cose, prima che ad entrambi, proprio a te stesso.

quotone x Sampei!!!

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strano!

di solito la complicità si acquisisce col tempo!!

 

Vero. Tuttavia, soprattutto nell'intimità, l'intesa ha avuto un calo non indifferente.

 

 

aspetta: due anni che inciuciate e i suoi forse nemmeno sospettano niente??

ma si fanno di valium o cosa??

 

 I genitori lo sospettano, eccome. Lui però in tal senso non si è mai voluto esporre direttamente, e io non posso, più che dargli dei consigli, costringerlo a farlo; rimane una sua scelta. Tuttavia, loro continuano ad insistere e a tartassarlo di domande, quindi no, direi che se le cose restano così, per lui non è una situazione di comodità.

 

 

quotone x Sampei!!!

 

Sampei ha ragione, dovrei riflettere e dare più ascolto a me stesso. Prendere decisioni drastiche è difficile, e proprio per questa ragione, vorrei tentarle tutte per tentare di recuperare un rapporto a cui tengo molto emotivamente.

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Vero. Tuttavia, soprattutto nell'intimità, l'intesa ha avuto un calo non indifferente.

mmhh.. ma il calo è stato dell'intesa o dell'intimità vera & propria?

chè, ti ripeto, se stai con uno l'intesa (fisica, sessuale, mentale) col tempo non può che aumentare!!

-cose tipo capirsi al volo con mezza occhiata difficilmente ti riescono con uno che conosci/frequenti da poco!!-

 

Sampei ha ragione, dovrei riflettere e dare più ascolto a me stesso. Prendere decisioni drastiche è difficile, e proprio per questa ragione, vorrei tentarle tutte per tentare di recuperare un rapporto a cui tengo molto emotivamente.

quindi una parte di te vorrebbe chiuderla qua, eh?

qui però mi taccio: il rapporto costi/benefici di una scelta del genere puoi farlo soltanto tu!!!

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