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Infatuazione, affetto, amore o cos'altro? Riflessioni varie...


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Non riesco più a capire cosa provo per una donna...

Si tratta di una persona che non posso avere in nessun senso, e che mi è vicina, in senso fisico, geografico, ecc. Stiamo nello stesso paesino, in pratica.

In seguito a varie vicende, infatti, con lei ho praticamente chiuso; tuttavia, mi sono resa conto di volerle ancora bene, ma non intendo sentirla più. Preferisco starle lontana, piuttosto che averla come amica/conoscente. Non voglio il suo male, l'accetto per com'è fatta (è un tipo "birichino" e bisex da quel che ho potuto capire), ma non riesco a comunicarle quello che sento e provo sempre più imbarazzo per questo. Ho sempre avuto la tentazione di scriverle per spiegarle cosa mi è successo, ma non lo faccio perchè non so che reazione avrebbe.

Lei è al centro ancora delle mie fantasie sessuali, oppure la immagino mentre ci abbracciamo in riva al mare, ecc. Pur sapendo che non potrò mai fare nulla con lei.

Io finalmente ho capito solo una cosa: Le favole non esistono, non posso aspettarmi amori semplici, facili, storie tranquille... Forse dovrò rassegnarmi a vivere amori complicati e mai vissuti, dovrò accettare che la realtà è ben più dura di quel che sembra. Prepararmi psicologicamente a questo, insomma.

Riuscirò ad innamorarmi di un'altra ragazza, senza pensare più a lei? Oppure mi aspetta un futuro di sbandamenti continui, paralleli? Rimarrà per sempre nella mia testa, questa tizia?

Forse è davvero ora di crescere, guardare in faccia la realtà per quella che è. Forse meritavo questa situazione.

 

Sono delle riflessioni che mi ritrovo a fare anche io nei confronti di una persona del mio recente passato.

 

Il problema, secondo me, non è tanto la persona oggetto dell'infatuazione, ma ciò che l'infatuazione stessa ha rappresentato per me/te. Si è trattato forse di qualcosa di eccessivamente sconvolgente rispetto alla norma, ma questo non ha a che fare con la persona in quanto tale, ma con noi stessi, e con il fatto che eravamo in un momento particolarmente delicato e recettivo delle nostre vite nel momento in cui questa infatuazione è intervenuta a scardinare le nostre certezze e a sconvolgere i nostri piani, facendoci capire mille cose e gettando incertezza su mille altre cose, obbligandoci a riflettere come mai avevamo fatto prima sul significato delle nostre azioni e interazioni e sulle ragioni che ci diamo per giustificare la nostra vita, aprendoci a possibilità di cui non concepivamo l'esistenza, ricordandoci o facendoci scoprire l'importanza di determinati valori e determinate esperienze che avevamo messo da parte o sempre ritenuto secondari.

 

Non potendoci liberare di questo ricordo, forse dobbiamo chiederci se è realmente la strada giusta quella di voler occultare queste sensazioni e queste riflessioni. E se invece valesse il contrario? E se fosse più proficuo trarre da queste esperienze quante più riflessioni possibile? E se potessimo trovare la pace non cancellando, ma al contrario appropriandoci completamente e definitivamente di quello che ci è accaduto, facendo in modo che finalmente diventi parte di quello che siamo, e della nostra nuova personalità? E se il modo giusto di reagire e rialzarsi fosse proprio quello di abbattere ogni residua resistenza, accantonare ogni indignazione razionale per quanto accaduto e accettare ciò che ci ha travolto come un'occasione irripetibile e preziosissima per ricostruire la nostra personalità e la nostra visione del mondo sotto una luce radicalmente diversa?

 

Per esempio l'espressione dei sentimenti, la loro analisi e la loro contemplazione, così fortemente riprovata dai canoni sociali attuali e così sprezzantemente ripudiata dalle visioni performanti e iperrazionali, non potrebbe viceversa essere il modo per metabolizzare fisiologicamente ciò che, se rimane inespresso, mascisce nel patologico portandoti verso l'esplosione?

Non esistono amori facili per la diretta estensione del concetto che non esistono personalità facili.

Anche la personalità meno articolata è vittima di altalenanze emotivo-caratteriali la cui immediata conseguenza, in un rapporto di coppia, si concretizza in un'instabilità relazionale.

 

L'azione più saggia consiste nel filtrare queste esperienze ed evitare che i progressi, le evoluzioni e le maturazioni sfumino e rendano vano il corredo emozionale vissuto.

 

Malgrado l'infausto epilogo della vicenda in merito, sono convinto che qualcosa di positivo ti sia rimasto, e come tale è giusto che venga reso parte integrante del tuo bagaglio che ti serva, in futuro, come arma a tuo vantaggio.

E' un blando palliativo, ne sono consapevole, ma funziona così.

 

Le storie facili sono insipide, contraddistinte da distanza ed impermeabilità emotiva, tali per cui nutrire riserve circa il merito d'esser vissute o meno.

Non precluderti nulla, non gettare la spugna. Parti dal presupposto che la verve che tanto bramiamo è sia positiva che negativa, e come tale vanno accettati ambedue gli aspetti.

Avete entrambi perfettamente ragione, cercherò di appropriarmi di quest'esperienza nel modo più fruttuoso possibile. Mi si sono aperti degli orizzonti e forse c'è ancora molto da capire e scoprire dentro di me... 

Ti andrebbe di spiegare perché hai scritto che è una persona che non puoi avere in nessun senso?

Si tratta di una persona senza sentimenti, che pensa solo a lei stessa, non intende avere nessun rapporto di amicizia o di affetto. Ecco cosa volevo dire.

  • 3 weeks later...

Secondo me le cose si aggiustano solo con il tempo. Non è facile smettere di pensare ad una persona da un momento all'altro, ma solo con il passare del tempo e con la conoscenza di nuove persone.

Io mi sono infatuata di una donna e questa cosa è durata ben 5 anni, nonostante fossi consapevole dell'impossibilità di una storia tra noi. Ti dico solo che prima, solo con il vederla mi sentivo "male" e quando parlavamo mi incartavo ed ero impacciatissima (la vedevo quasi tutti i giorni), ora la vedo in rare occasioni e parliamo tranquillamente, ho capito che la cosa non era possibile e mi è passata, anche se come ho detto ci sono voluti 5 anni!!! 

Allontanati da persone che non sanno dare affetto, ne soffrirai solo. Se conosci nuove persone, ti dimenticherai di lei o comunque non ci starai più male.

Secondo me le cose si aggiustano solo con il tempo. Non è facile smettere di pensare ad una persona da un momento all'altro, ma solo con il passare del tempo e con la conoscenza di nuove persone.

Io mi sono infatuata di una donna e questa cosa è durata ben 5 anni, nonostante fossi consapevole dell'impossibilità di una storia tra noi. Ti dico solo che prima, solo con il vederla mi sentivo "male" e quando parlavamo mi incartavo ed ero impacciatissima (la vedevo quasi tutti i giorni), ora la vedo in rare occasioni e parliamo tranquillamente, ho capito che la cosa non era possibile e mi è passata, anche se come ho detto ci sono voluti 5 anni!!! 

Allontanati da persone che non sanno dare affetto, ne soffrirai solo. Se conosci nuove persone, ti dimenticherai di lei o comunque non ci starai più male.

Guarda, è la stessa cosa che è accaduta a me, più o meno...

Io le voglio ancora bene. Diciamo che, comunque, sono migliorata emotivamente rispetto al passato, ma ogni tanto un pensiero va a lei.

Edited by LadyOscar82

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