cineconsiglio: Ti guardo - Leone d'oro venezia 2015

[freedog]

Mea culpa mea culpa mea maxima culpa!!

Da settimane NON ho avuto il tempo di segnalarvi che -ormai- son già 10 giorni che -finalmente, anche se nei soliti 4 sgabuzzini- si sta proiettando al cinema il film venezuelano che ha vinto il Leone d'oro a Venezia a settembre scorso (per rassegnazione sopravvolo sulla solita pessima traduzione italiota del titolo originale, che è Desde allà, ossia Da lì).
E, audite audite, trattasi di film drammatico (molto drammatico..) gay-themed.

 

Ma quella tra i protagonisti (Armando, odontotecnico abbiente di mezza età un filo sociopatico, ed Elder, ragazzo di strada di Caracas) è una relazione gaya particolare, che è difficile farvi capire senza fare spoiler -cosa che vorrei evitare!!-:
sfugge a qsi definizione, perchè quasi più cerebrale che fisica, come nei Role playing del primo Inarritu (e infatti lo sceneggiatore è lo stesso).

Consigliato, oltre che per l'intreccio omoerotico (ripeto: più cerebrale che fisico, fino al plagio) e psicanalitico (la figura del padre!!), anche perchè la trama svaria su vari piani:

 

• quelli della macchina da presa (dai primi piani intensi dei protagonisti ai piani squenza & le carrellate su Caracas, per tacer delle messe a fuoco molto particolari)
• quelli dei labirintici (e mal frequentati) palazzoni dei sobborghi di Caracas, contrapposti ai piani alti frequentati dal padre di Armando,
• i piani bassi della violenza fisica e verbale (e non manca la nota omofoba)
• i piani contraddittori della relazione che si crea tra i due protagonisti.

 

I generi di violenza affrontati (quella nei rapporti, la prevaricazione sociale, il sopruso come unico lessico giovanile nelle periferie della megalopoli nell'era post-Chavez, o quella della repressione inflitta e auto-inflitta) sono trattati in modo quasi manieristico; in questo riprende la linea tracciata dalla colombiana Vergine dei sicari di una quindicina d'anni fa. Altro tema che ricorda quella pellicola è la quasi totale anaffettività che dimostrano i maduros verso la.. carne fresca che sì tanto li appassiona.

 A Venezia molte anime belle si sono infastidite per le scene di sesso (e cmq il ragazzo -Luis Silva- ha un gran bel lato b..          );

però, specie quella nella parte finale del film, è MOLTO funzionale alla trama.

---

Film duro, difficile, spietato, senza speranza, direi crudo & crudele.

Da vedere, assolutamente.

Sperando che resista in sala ancora un po' di tempo!

Edited February 1, 2016 by freedog

[Bloodstar]

non sapevo fosse uscito. Me lo son proprio perso.

Eppure lo avevo seguito quando era in concorso a Venezia. Mi incuriosiva pure il fatto che molti dicessero fosse una ciofeca e molti, fra cui la giuria suppongo, lo considerassero valido assai.

 

Sta al Quattro Fontane, quanto dici possa reggere ancora?

Edited February 2, 2016 by Bloodstar

[freedog]

non sapevo fosse uscito. Me lo son proprio perso.

Eppure lo avevo seguito quando era in concorso a Venezia. Mi incuriosiva pure il fatto che molti dicessero fosse una ciofeca e molti, fra cui la giuria suppongo, lo considerassero valido assai.

 

Sta al Quattro Fontane, quanto dici possa reggere ancora?

ciofeca proprio no: c'ha un finale spettacolare, spiazzantissimo & crudelissimo.

 

A roma sta agli sgabuzzini di 4fontane & eden, oltre che al farnese;

se vuoi un consiglio, spicciati a andarlo a vedè oggi o domani, chè non so se lo ripiazzeranno da qualche altra parte da giovedì!

 

-dovrei fà un'altra volta il solito discorso sulla distribuzione conigliesca che non vuole rogne & polemiche coi preti quando il film può essere spiazzante o disturbante per i parrucconi; ma me sò quasi stufato de sta a dì sempre le stesse cose..-

Edited February 2, 2016 by freedog

[Bloodstar]

l'eden da casa mia è distante assai. Il Farnese ha orari scomodi (potrei andar domani alla spicciolata, tanto più che sarei a piazza di Spagna).

 

Va bene, vediamo che si può fare.

Edited February 2, 2016 by Bloodstar

[freedog]

a sor maè, te la spiego meglio: qua è cara grazia che ancora si riesce a programmà sto film alle microsale/sgabuzzini..

 

[c'avrei da raccontà tante storielle da addetto ai lavori su sta situascion, ma è meglio se lascio perde, sennò m'incazzo un'altra volta e rivolano le sedie come l'altra settimana.. -oh, non ce l'ho con voi, sia chiaro!!-]

Edited February 2, 2016 by freedog

[Efestione7]

E io peggio di te @@freedog, perchè sapevo che doveva uscire a gennaio e mi son proprio scordato!

Purtroppo in questa fetida e arcaica isola il film non viene trasmesso, chissà se e quando. Vi invidio.

[freedog]

l'eden da casa mia è distante assai. Il Farnese ha orari scomodi (potrei andar domani alla spicciolata, tanto più che sarei a piazza di Spagna).

 

Va bene, vediamo che si può fare.

mbè?

poi sei riuscito a annattelo a vedè?

che te ne parve??

[Bloodstar]

non ci sono andato per colpa di un comune conoscenza acida, che mi costrinse martedì e mercoledì sotto il Senato della Repubblica, in mezzo ad un torma di invertiti, e ieri, per somma tortura, mi impose la Traviata...

Quindi niente Desdè Allà

[freedog]

cmq ancora fai in tempo ad andarci, almeno questa settimana:

alla fine s'è trovata una sala dove proiettarlo al Mignon (il cinemino a via viterbo)

orari:

15.15-17.00-18.45-20.30

 

E portaci pure l'acidone: digli che te l'ho ordinato io!!

[Bloodstar]

grazie della dritta e soprattutto grazie degli orari.

Vediamo se domani o dopodomani riesco ad andarci.

[freedog]

portati appresso l'acidone;

x dire, puoi trascinarlo per i peli della barba...

Edited February 5, 2016 by freedog

[Krad77]

Sono andato a vederlo martedì sera.
Dopo il film mi sono letto un po' di recensioni, quella di mymovies e tutte quelle di filmtv.it - ho trovato gli spettatori particolarmente impreparati ed accecati di fronte a questa pellicola, per cui proverò a scriverne un po' io sperando di gettare una nuova luce sulla critica.

Un film nuovo e gli accecati dal voyeurismo: ragazzi di vita, amore e morte a Venez(uela)

Immediati sono i riferimenti a grande opere, letterarie e cinematografiche, che in qualche modo hanno segnato la storia dell'omosessualità nell'arte.
Partiamo dai ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini, non tanto il regista quanto lo scrittore di romanzi: Elder e il suo mondo, i suoi amici e la sua famiglia, sono il mondo sottoproletario di cui ci parla PPP, in una rappresentazione cinematografica che è la cosa più vicina, coincidente che abbiamo mai visto in decine di anni; a parte il possesso di un telefonino, nulla è cambiato per questo ragazzo... sicuramente non nelle condizioni di vita, anche se l'Elder del 2016 è diverso dai ragazzi di borgata del dopoguerra, come vedremo in seguito, per una capacità di provare un forte sentimento - questo a significare che l'amore oggi osa dire il suo nome, ed anche affrontarne le conseguenze, per quanto inaspettate (si veda la scena in cui il ragazzo viene cacciato di casa).
Se Pasolini nei suoi scritti predilige il punto di vista di questi giovanotti, simbolo dell'innocenza non ancora corrotta, in questo nuovo film si porta anche il punto di vista del borghese, l'acculturato, il ricco che da questi ragazzi è affascinato.
Un punto di vista che era al centro di Morte a Venezia, a cui è subito volata la mia mente, complici le associazioni tra Venezuela=piccola Venezia e il leone d'oro vinto, guardacaso, a Venezia. Aschenbach è borghese, di più, è scrittore e intellettuale dedito al rigore dell'arte tanto da essere diventato quasi ascetico. L'incontro con Tadzio è fatto di sguardi, di pedinamenti; il punto di vista del giovinetto (che sottoproletario non doveva essere, ma bello sicuramente) non è oggetto del libro, mentre in questo film venezuelano vediamo entrambi: Aschenbach e Tadzio, Pasolini e Ninetto sono finalmente riuniti e siamo pronti a vedere come si relazionano.
Qualcuno ha imprudentemente parlato di lotta di classe, volendo cogliere nella distanza, enunciata nel titolo originale, la distanza dell'estrazione sociale come dimostrazione di un atto di denuncia verso una società che separa i ricchi dai poveri: la distanza è di fatto incolmabile.
Ma chi ha una certa cultura gay (che secondo alcuni nemmeno esiste, buffo no?) dovrebbe sapere che il desiderio omosessuale è sempre stato veicolo di contatto tra mondi apparentemente inconciliabili. Voglio citare Proust nel 1921, da Sodoma e Gomorra: i sodomiti formano "una massoneria, ben più estesa, più efficiente e meno sospettata di quella delle logge, perché fondata su un’identità di gusti, di bisogni, di abitudini, di pericoli, di tirocinio, di sapere, di relazioni, di glossario, e nella quale gli stessi membri che vorrebbero non conoscersi, si riconoscono subito attraverso segni naturali o convenzionali, involontari o voluti, che al mendicante indicano uno dei propri simili nel gran signore a cui chiude lo sportello della carrozza, al padre nel fidanzato della figlia, a chi aveva intenzione di guarire, di confessarsi, o di trovare un difensore, nel medico, nel sacerdote, nell’avvocato di cui è andato in cerca [...]".
Ignorare questo, per un gay, significa ignorare la storia di Christopher Isherwood, di Oscar Wilde, di Pasolini, di Von Gloeden ecc. Il nostro amico Almadel stesso ribadisce che l'ambiente gay è quello in cui un avvocato può fidanzarsi con un muratore, un professore con un giovane cubista e nessuno ci vede niente di strano.

Sgombrata la strada dalla critica sociale, che può essere incidentale ma certo non il fine dell'opera, ci troviamo davanti l'altro grosso equivoco che ha (ironicamente) accecato gran parte del pubblico: la scopofilia come perversione, che sarebbe il vero tema di Desde allà. Tanto che il titolo, che tradotto letteralmente sarebbe semplicemente Da là, e che nell'ancora meno misterioso titolo internazionale era diventato From afar, in un'italietta cieca diventa Ti guardo.
Intendiamoci Armando è un voyeur, è innegabile. Ma posto questo, è forse diverso dal voyeurismo di Aschenbach, che era descritto meno esplicitamente sessuale, eppure carico di amore e desiderio?
Ma dietro il voyeurista si nasconde anche un solitario, un introverso che non sa vivere la vita, che riesce solo a guardarla dalla finestra di casa: un approccio più filosofico non certo ignorato da romanzi e produzioni filmiche: si vedano ad esempio l'inizio di Città di notte di Rechy o il recente Masters of sex della HBO. Dunque limitarsi a vedere il perverso, il guardone, significa non cogliere il personaggio che si muove, che si evolve, che smette pur con difficoltà atroci di essere colui che solo guarda - con una tensione sottile eppure costante per tutto il film, con le fasi iniziali di avvicinamento che ricordano l'addomesticare del Piccolo Principe con la Volpe. Da là quindi come può significare guardare da là, può significare anche partire da là, per arrivare... dove? La risposta di Elder, giovanissimo alla scoperta di cosa significhi stare con qualcuno che ti cura, che si cura di te, a cui importa, qualcuno che ha bisogno di te e di cui tu hai bisogno, è la scoperta dell'amore che è il vero tema centrale del film.
Forse Elder è un ragazzo che scopre la propria demisessualità: anche se viene mostrato avere un rapporto etero con una ragazza, e niente viene esplicitato, la mia sensazione è stata che fosse un rapporto sessuale, e non solo sessuale, ma proprio un fidanzamento di facciata, dettato dalla pressione sociale del "tutti fanno così", in un ambiente dove nessuno veramente si interessa a lui.
E se Elder e Armando si trovano, non è un accadimento inspiegabile perché non hanno nulla in comune, come ho letto da qualche parte: condividono un linguaggio, una formazione, una mascolinità che è data ben poco dalle parole (ci sono tanti silenzi nel film, e i dialoghi sono quelli indispensabili ad andare avanti "Vorrei conoscere tuo padre", "Sarò un ladro ma almeno non sono un frocio") e molto dai fatti: pestaggi, la coltellata con la sifda, il rompere degli oggetti vari a casa della sorella di Armando, il regalo dello scapolare, lo schiaffo e il bacio e il sesso. Per ribadirlo, dialoghi fondamentali non sono nemmeno messi in scena: non sapremo mai cosa ha detto Elder al padre di Armando, non sapremo mai cosa ha detto Armando quando ha telefonato alla polizia.
Non mi resta che da parlare dell'amarissimo finale, ma magari non ne parlo, magari lascio che lo vediate voi, che arriviate fino a là.

 

[freedog]

X curiosità: cosa esattamente non ti ha convinto delle recensioni che hai trovato sul web?

[Hinzelmann]

E' un po' un casino parlare di un film senza spoilerare

 

Il parallelo con Morte a Venezia mi pare alluda al fatto

che "guardare" per un omosessuale significa anche

"desiderare"

 

Cioè non è solo "non toccare" ma in positivo diventa

"desiderare"

[freedog]

 

 

E' un po' un casino parlare di un film senza spoilerare

fidati: soprattutto se si parla di QUESTO film, tocca fare delle contorsioni verbali folli per non dire niente!!

[Krad77]

X curiosità: cosa esattamente non ti ha convinto delle recensioni che hai trovato sul web?

Sostanzialmente due aspetti, come ho scritto nel mio post:

-l'accento sulla denuncia sociale, che è un tema presente ma non centrale a mio parere

-l'accento sulla perversione del voyeurista, tema su cui si sofferma (si ferma?) un'italietta morbosa finto-shockata trascurando il resto, e c'è tanto resto a mio parere