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Abolizione universale della maternità surrogata: parte dalla Francia


Rotwang

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LifeGate

 

Il Parlamento francese ha dedicato una giornata di studio all’utero in affitto. È nata la Carta per l’abolizione universale della maternità surrogata.

 

Un passaggio solenne a coronamento dell’impegno di lunga data dei progressisti e del femminismo francesi, capofila la “storica” Sylviane Agacinski, a cui si sono unite però anche le associazioni cattoliche per la famiglia. Tutti insieme contro la pratica dell’utero in affitto, o Gpa, la gestazione per altri, o maternità surrogata.

Nelle tre ore di dibattito al Parlamento francese hanno preso la parola intellettuali, studiose ed economiste. È stato raccontato, con documenti e testimonianze, che l’utero in affitto non è – nella stragrande maggioranza dei casi – un dono o un’espressione di solidarietà, ma una sopraffazione nei confronti delle donne più povere.

Hanno fatto sensazione in particolare i racconti della situazione in India dove, così come in Thailandia, migliaia di donne sono diventate oggetto di un crescente “sistema di produzione biotecnologica di bambini”, come l’ha definita in apertura la filosofa femminista francese Sylviane Agacinski, vera anima dell’operazione, moglie dell’ex primo ministro socialista Lionel Jospin. L’autrice di Corps en miettes (“Corpi sbriciolati”, Flammarion) ha accusato i giornali che “si sono smarriti volendo vedere un presunto progresso. Si parla della felicità delle coppie che vogliono un bambino a ogni costo, al punto che si è radicata l’idea che esista un diritto al figlio, indipendentemente dai mezzi per farlo nascere. Nonostante questa propaganda, si comincia a comprendere, grazie a numerosi documentari, la violenza che rappresenta, per le donne, l’ingresso della maternità su questo mercato”.

 

I tre raggruppamenti che hanno dato vita all’iniziativa francese sono il Cadac (Collettivo diritti delle donne), il Clf (Coordinamento Lesbiche francese) e il Corp (Collettivo Rispetto della Persona) capitanato per l’appunto da Agacinski. È giunta in Europa per partecipare alla campagna anche Jennifer Lahl, la leader americana fondatrice del Center for bioethics and culture network, divenuta con i suoi documentari e le sue petizioni un punto di riferimento globale della battaglia civile. Dall’Italia è partita anche una delegazione di Se non ora quando – Libere, l’organizzazione che ha promosso una raccolta firme di sostegno alla petizione internazionale del cui drappello fanno parte Francesca Izzo, Francesca Marinaro, Ilenia De Bernardis, Sara Ventroni, Antonella Crescenti.

 

Non serve regolamentare il settore, si è detto, ma abolirlo ovunque

Violenza, schiavitù, mercato neocoloniale sono state le immagini più evocate. La lotta alla maternità surrogata ha a che fare con la lotta alla prostituzione, perché in ambedue si vendono corpi di donna. Dunque, una delle prime sfide è combattere la visione edulcorata della maternità surrogata, forse anche a partire dal nome: maternità evoca qualcosa di bello e positivo: forse meglio il più crudo “utero in affitto”.

 

Cosa dice la carta francese contro l'utero in affitto

È significativo che in prima linea contro l’utero in affitto ora ci sia proprio la Francia, patria dei diritti dell’uomo, dove in questi mesi si è vissuta una polemica simile a quella italiana sui matrimoni gay. La nuova Carta francese stigmatizza l’utero in affitto come “pratica sociale realizzata da imprese che si occupano di riproduzione umana, in un sistema organizzato di produzione che comprende cliniche, medici, avvocati, agenzie… Il corpo delle donne è richiesto come risorsa a vantaggio dell’industria e dei mercati della riproduzione… La maternità surrogata fa del bambino un prodotto con valore di scambio, in modo che la distinzione tra persona e cosa viene annullata”. La carta si conclude con la richiesta “di opporsi fermamente a tutte le forme di legalizzazione della maternità surrogata sul piano nazionale e internazionale» per pervenire a «una convenzione internazionale per l’abolizione della maternità surrogata”.

In chiusura, parlamentari non solo francesi hanno firmato la “Carta per l’abolizione universale della maternità surrogata”, già disponibile in 7 lingue (italiano compreso) sul sito dell’associazione Corp, dove può essere sottoscritta online.

Edited by Rotwang
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Curiosa la presenza del coordinamento lesbiche francese . Fa pensare che, dato che comunque loro l'utero per vivere una famiglia omogenitoriale ce l'hanno, non si pongono il problema poichè non ne vengono sfiorate .

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Sono quelle crociate in stile "le canne bruciano il cervello quindi dobbiamo continuare a vietarle" che non fanno altro che incrementare il consumo di canne e rendere più florido, stabile e dinamico il mercato sottobanco della mary.

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In pratica secondo me a vietare la gravidanza in affitto si sottintende (perche' la donazione di ovuli e' sempre ammessa):

 

1. la madre gestante e' il vero genitore e non la madre biologica

 

2. come conseguenza del punto uno: i padri sono genitori meno importanti delle madri gestanti e dunque una disuguaglianza genitoriale.

 

Abolite ovunque l'utero in affitto mi sembra difficile perche' ci sono paesi che fanno buoni affari con esso purtroppo. L'utero in affitto per me non puo' essere un'industria nazionale.

Edited by marco7
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Che tristezza. Mi chiedo come sia possibile basarsi sull'esempio dell'India per chiedere l'abolizione della GPA anche in paesi, come gli USA o il Canada, in cui il contesto è radicalmente diverso.

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Mi colpisce in particolare, per la sua falsità, la frase "E allora si rivolgono a donne molto fragili, reclutate su un grande mercato che possiamo qualificare come neocoloniale”.

 

Ecco un esempio di donna molto fragile:

 

 

Ed eccone altri:

 

 

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E' senz altro reale che vi sia nei paesi del terzo mondo (e non solo) una così alta percentuale di donne sfruttate, lungi da me mettere in dubbio questo. E chiaramente sarei a favore di una scomparsa di questo fenomeno quando è del tutto selvaggio.

 

Ma negare che con opportuni meccanismi, divieti e controlli, questa può essere una pratica alternativa per dare una nuova vita, mi pare uno scempio.

 

Ma in Francia son quelli che anzichè educare i bambini a bere poco le bevande gassate, elimininano direttamente le bevande .

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Io non capisco alcune femministe.

Prima dicono "ogni donna è padrona del suo corpo", discorso fatto per l'aborto e che io condivido.

Ora invece vogliono essere loro a stabilire come le donne debbano usare il loro corpo.

E tra l'altro la GPA è una pratica che mira a generare una nuova vita, che non dovrebbe avere nulla di così rivoltante.

 

E non è in tutti i paesi a pagamento (guardare Canada, Olanda, Danimarca e Regno Unito).

Capisco se si parla di donne povere sfruttate, ma la legalizzazione della surrogazione non fa altro che evitare che si verifichi lo sfruttamento contro il quale tanto si battono.

Edited by Lor24
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Un figlio nato da una donna americana surrogata e dai suoi ovuli può richiedere la cittadinanza americana o è obbligato ad avere quella 

della madre per esempio italiana che lo ha cresciuto ?

 

In USA vige lo ius soli, quindi tutti i bimbi nati da GPA in USA hanno la doppia cittadinanza, quella statunitense e quella dei genitori.

 

PS: ribadisco ancora una volta che per fare la GPA in USA è necessario che la donatrice di ovulo (quindi la madre biologica) e la portatrice (la madre gestazionale) siano due persone distinte.

Edited by SanRoger
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IlSuonatoreJones

L'errore è semplicemente quello di confondere il particolare con l'universale, ossia i terribili casi di sfruttamento con la prassi generalizzata dell'utero in affitto. 

Lodevole l'intento di voler salvaguardare donne disperate, ma direi che non è assolutamente questa la modalità opportuna: essa, piuttosto, arriverebbe ad ottenere un risultato opposto.

Le "associazioni cattoliche per la famiglia", poi, mi fanno venire l'orticaria, considerando che la loro adesione non è certo spinta dalle morte di fame cinesi, quanto dal voler salvaguardare la "natura delle cose" per partito preso, perché Jesus vuole così.

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Onestamente non capisco le posizioni degli oppositori alla maternità surrogata. Se l'ente che si occupa della faccenda verifica che le donne in questione non lo fanno per necessità economica e le stesse vengono preparate a quello a cui vanno incontro (come mi sembra che succeda nei paesi occidentali in cui la GPA è permessa), allora quali sono le concrete argomentazioni dei detrattori?

Perché alla luce di queste due condizioni tutte le obiezioni che ho sentito non mi sembrano affatto valide.

Edited by wwspr
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Forse una donna davvero disperata sarebbe quella che per ragioni di salute non potrebbe accedere alla gestazione per conto di una coppia(comprensiva di spese mediche pagate, lauto rimborso, possibilità di vivere dignitosamente ante e post parto)

 

Una donna disperata a questo punto potrebbe cercare cibo in una discarica per mantenere sè ed i propri figli

 

Poverina, fortuna che quegli stronzi dei gay non hanno avuto occasione di sfruttarla.

Edited by Demò
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Onestamente non capisco le posizioni degli oppositori alla maternità surrogata. Se l'ente che si occupa della faccenda verifica che le donne in questione non lo fanno per necessità economica e le stesse vengono preparate a quello a cui vanno incontro (come mi sembra che succeda nei paesi occidentali in cui la GPA è permessa), allora quali sono le concrete argomentazioni dei detrattori?

Perché alla luce di queste due condizioni tutte le obiezioni che ho sentito non mi sembrano affatto valide.

 

A me la questione sembra abbastanza chiara, purtroppo: una certa categoria di femministe (quelle che per motivi puramente ideologici non riescono ad accettare che una donna possa liberamente decidere di portare avanti una gravidanza per altri) sta usando l'argomento dello sfruttamento delle donne in paesi come l'India per proporre un bando internazionale della GPA, indipendentemente dal paese in cui questa sia praticata e da come sia regolamentata. Un'operazione che trovo estremamente disonesta, ca va sans dire-

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Oddio un uomo incinta mamma che orrore se vedessi il mio futuro compagno con il pancione non penso che riuscirei ancora a scoparmelo.

 

É un Po come la prostituzione è immorale ma qualcuno dovrà pur farlo

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finalmente. Ed esatto, ormai si confonde ogni novità, peraltro relativa, con il "progresso". Facciamoci un esame di coscenza e finiamola tutti di agire sulla esclusiva spinta dell'ideologia. Non si puó sempre avere tutto, accettiamo che due maschi o due femmine non possono procreare. A volte sentendo questi capricci veramente da checche mi vergogno, essendo bisessuale, di essere forzosamente rappresentato da certe associazioni "lgbt". Basta, sta diventando una cosa nauseabonda ragazzi!

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Saramandasama

Noi invece restiamo sempre più disgustati da queste incursioni di bisessuali troll? Che cercano con il loro esprit du temps del secolo scorso, di ritardare quello che in tutti le realtà civili emancipate europee e non solo, è la normalità. Non vi sta bene. Prenotate un one way per Teheran e restateci!

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finalmente. Ed esatto, ormai si confonde ogni novità, peraltro relativa, con il "progresso". Facciamoci un esame di coscenza e finiamola tutti di agire sulla esclusiva spinta dell'ideologia. Non si puó sempre avere tutto, accettiamo che due maschi o due femmine non possono procreare. A volte sentendo questi capricci veramente da checche mi vergogno, essendo bisessuale, di essere forzosamente rappresentato da certe associazioni "lgbt". Basta, sta diventando una cosa nauseabonda ragazzi!

In che modo il desiderio di genitorialità per una coppia omo è un capriccio, mentre per una coppia etero è un diritto?

Anche per una coppia etero sterile è un capriccio?

Mah. Forse avrei dovuto ignorare il tuo commento, ma saperti oltretutto bisessuale mi ha irritato non poco (chissene frega dei froci, tanto ti puoi sposare con una donna. Soltanto il tuo desiderio di costruire una famiglia è legittimo, ovvio).

Edited by wwspr
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KrarayanDasH999

Mi colpisce in particolare, per la sua falsità, la frase "E allora si rivolgono a donne molto fragili, reclutate su un grande mercato che possiamo qualificare come neocoloniale”.

 

Ecco un esempio di donna molto fragile:

 

https://www.youtube.com/watch?v=1uFvcAHxNlM

 

Ed eccone altri:

 

https://www.youtube.com/watch?v=5BGkaeZftDY

 

https://www.youtube.com/watch?v=91b9VBIZCns

THIS B)
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Quello che dovremmo invece accettare, e che ormai è un dato di fatto, piaccia o no, è che le tecniche di fecondazione assistita sono in grado di rendere oggi fertili anche le coppie di donne e le coppie di uomini. I gay e le lesbiche di oggi si sono resi conto che la loro condizione non li condanna alla sterilità, si sono resi conto che possono avere dei figli e che sono in grado di crescerli altrettanto bene di quanto possa fare una coppia etero. Che lo si voglia o meno, la strada è segnata, i gay e le lesbiche genitori sono sempre di più e continueranno ad essere sempre di più. Per questo è inutile porre divieti ideologici ed è invece sensato normare quella che è già una realtà.

La critica alle pratiche di fecondazione assistita può essere a mio parere portata solo quando queste pratiche danneggiano in qualche modo i soggetti che vi sono coinvolti. Ogni altra critica di matrice ideologica (tipo: le coppie di donne e le coppie di uomini non devono avere figli perché la natura non lo ha previsto per loro, un bambino deve avere un padre e una madre, la gpa non è etica perché viene "usato" il corpo della donna, ecc. ecc.) per me è senza senso.

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  • 1 month later...

La Repubblica

 

"Chiunque, in qualsiasi modo, organizza, pubblicizza, utilizza o ricorre alla surrogazione di maternità è punito con la reclusione da 2 a 5 anni e con la multa da 1,2 milioni a 2 milioni di euro". E' quanto prevede l'articolo 1 del Ddl 'Proposta di legge sulla disciplina del divieto di maternità surrogata', presentata a Roma dai ministri della Salute, Beatrice Lorenzin, e degli Interni, Angelino Alfano insieme alle parlamentari di Area popolare e ad esponenti del movimento 'Idea' di Gaetano Quagliariello. Per fare un banale esempio di attualità, se una legge simile fosse stata in vigore sarebbero finiti in carcere con i loro compagni sia il leader di Sel, Nichi Vendola, che il deputato Sergio Lo Giudice, entrambi omosessuali e freschi genitori grazie alla maternità surrogata.

 

"Chiunque organizza o pubblicizza - continua l'articolo 1 del Ddl - la commercializzazione di gameti o embrioni è punito con la reclusione da 1 a 3 anni e la multa da euro 600.000 a euro 1.000.000". L'articolo 1 del Ddl, secondo i promotori, dovrebbe sostituire l'articolo 12 della legge 40. Lo stesso articolo stabilisce che, "salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la pena della reclusione da 2 a 8 anni e con la multa da euro 25.000 a 200.000, chiunque commercia, vende, acquista ovvero, in qualsiasi modo e a qualsiasi titolo, riceve un compenso per ottenere cellule e tessuti di origine umana prelevati da persona vivente".

 

"Con il ddl e la mozione per perseguire l'utero in affitto come reato universale - ha spiegato Valentina Castaldini, portavoce Ncd -  abbiamo presentato in Parlamento due atti a tutela delle donne e dei futuri bambini. E' una pratica che finalmente può essere effettivamente perseguita come reato anche se fatta all'estero con pene severe. Dobbiamo dare alla giustizia gli strumenti per difendere i diritti e i nostri valori. Sono sicura che ci sarà una convergenza trasversale di tutto il Parlamento". "L'utero in affitto è punito in Italia dalla legge 40 - ha aggiunto il senatore di Ap, Nico D'Ascola - . Ciononostante, questo è il punto, è un divieto eludibile, queste pratiche sono addirittura pubblicizzate. Sorge una questione giuridica semplice, non si puó punire in Italia ció che è commesso all'estero. Questo porta all'introduzione di una disposizione che renda punibile la violazione dell'articolo 12 della legge anche se commesso all'estero".

 

"Area popolare - ha aggiunto la deputata Paola Binetti - sottopone una mozione e un disegno di legge alla maggioranza e all'intero Parlamento, che porteremo avanti con forza. Queste due azioni parlamentari sono il nostro modo per blindare il testo sulle unioni civili e per ribadire con fermezza che il nostro sì a certi valori permane anche attraverso tutti gli strumenti normativi che la legge ci consente. Queste due scelte di oggi rispondono al desiderio di sostenere un progetto politico molto più ampio che fa della famiglia il cuore intorno al quale deve ruotare tutta l'azione politica del nostro Parlamento". A completare lo schieramento anche la sottosegretaria Dorina Bianchi: "Contro l'utero in affitto, Area Popolare porta avanti una battaglia di civiltà. La pratica della gestazione per altri è un'aberrazione. E' impensabile ridurci a un apparato riproduttivo a disposizione dei desideri di genitorialità di altri. Per questo auspico una larga convergenza in Parlamento sul disegno di legge e sulla mozione che abbiamo presentato. La maternità è e deve restare un atto d'amore fra un uomo e una donna e non merce di scambio. Non esiste un diritto ad avere figli a tutti i costi ma esiste il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre e una loro identità".

 

Prima a commentare l'iniziativa è stata Filomena Gallo, segretario dell'associazione Luca Coscioni: "Mi auguro che Governo e Parlamento italiano non si imbarchino in una nuova insensata crociata internazionale, proponendo la messa al bando della maternità surrogata e scontrandosi con alcune delle più importanti democrazie liberali al mondo". "Oltre a danneggiare il diritto all'autodeterminazione individuale di tante donne - afferma Gallo - , esporrebbero le istituzioni italiane a nuove umiliazioni internazionali, come già accaduto per le condanne europee in materia di fecondazione assistita e aborto".

Il Ddl prevede anche una responsabilità amministrativa degli enti: "In relazione alla commissione dei delitti di cui all'articolo 12 della legge 40, si applicano all'ente, anche di diritto straniero, nella cui struttura è commesso il delitto la sanzione pecuniaria fino a 800 quote e le sanzioni interdittive previste dall'art. 9 comma 2 per una durata non inferiore ad 1 anno". L'articolo 3 del Ddl sottolinea la necessità della tracciabilità a scopi medici per i nati da maternità surrogata e stabilisce che è "garantito il diritto alla conoscenza delle proprie origini e la tracciabilità a scopi medici, per i nati da maternità surrogata. Nel certificato di nascita vanno riportati gli estremi anagrafici dei genitori biologici che hanno contribuito al concepimento e al parto, ovvero padre e madre genetica, nonché madre gestazionale".

Quanto al dubbio che la legge penale italiana possa essere applicata per fatti commessi all'estero, i promotori del Ddl affermano che "secondo le più autorevoli ricostruzioni scientifiche, la legge penale italiana è, quanto alla sua sfera di applicazione in rapporto al territorio, caratterizzata dal principio della tendenziale universalità. Al riguardo basterà ricordare che l'articolo 7 Codice penale contiene un catalogo di reati ai quali è applicabile la legge penale italiana - senza alcun condizionamento alla punibilità e procedibilità - indipendentemente dal luogo in cui essi siano stati commessi".

Edited by Rotwang
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Se vietassero la gpa in tutto il mondo, i casi di sfruttamento aumenterebbero a dismisura! Le coppie prenderebbero i 150.000 €, li darebbero in mano a una del terzo mondo e allora sì che sarebbe sfruttamento!

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