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Quanti siamo nel mondo e in Italia?


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Salv volevo sapere quanti siamo nel mondo e in Italia

 

Sarebbe da definire meglio a chi si riferisca la tua domanda di quantificazione:

supponendo tu ti riferisca a coloro che hanno pulsioni omoerotiche, è evidente che un accertamento del numero è cosa alquanto difficile soprattutto in un contesto etico culturale che è in gran parte ferocemente ostile (il mondo interamente considerato) oppure è stato ferocemente ostile fino a pochi decenni or sono (l'Italia) e solo recentemente è divenuto abbastanza tollerante, ma non certo ancora amico.

 

Anche indagini statistiche approfondite, ammesso che siano state fatte a livello non solo mondiale, ma anche italiano, dubito che possano far emergere pienamente e chiaramente una realtà diffusamente avversata ed aborrita.

 

Se poi penso che nella Grecia arcaica e classica l'avere esperienze omoerotiche non solo era considerata cosa normale, ma addirittura eticamente dovuta per un uomo degno di tal nome ed in certe comunità perfino legalmente obbligata per il cittadino, mi viene spontaneo domandarmi in primo luogo se certe minime percentuali oggi congetturate (2, 3, 5%) non rappresentino più che altro il numero di coloro i quali, più o meno apertamente, vogliano e possano resistere coraggiosamente ai condizionamenti oppressivi dell'omofobia ambiente e quindi in secondo luogo se invece la pulsione omoerotica non sia quella normalmente originaria in uomo, mentre quella eteroerotica sia avventizia perché sopravvenuta solo in quanto funzionale al desiderio di perpetuare sé stesso nella prole.

Edited by Mario1944

Certo ci sono i condizionamenti negativi etc

 

Resta il fatto però che in paesi più avanzati del nostro, le

percentuali non sono significativamente diverse dal nostro

 

Ovviamente a tutti noi farebbe piacere dire il contrario, ma

non si può negare che il 3,8%, precedentemente indicato

come indicativo di una situazione diversa negli USA, non lo

sia ( se è vero che sarebbe il risultato di G/L 1,7 % BM/BF 1,8%

T MtF/FtM 0,3% )

 

Può essere che sia ancora troppo presto, cioè con un certo

slancio "ottimistico" potremmo ipotizzare che i cambiamenti positivi

non si vedano ancora, ma ci saranno da qui ad X anni

 

Ma è o sarebbe un cambiamento che si proietta nel futuro, in quanto

tale anche necessariamente incerto

"In occasione della Giornata mondiale contro l'omofobia, l'Istat ha pubblicato i risultati della propria indagine sulla popolazione omosessuale italiana. 
Un milione di persone si è dichiarato omosessuale o bisessuale (pari al 2,4% della popolazione), il 77% si dice eterosessuale e lo 0,1% transessuale. L'Istat stesso, però, mette in guardia sul fatto che il dato non è di per sé esaustivo: il 15,6% del campione non ha fornito alcuna risposta al quesito ed il 5% ha scelto l'opzione "altro" senza specificare alcunché.
Il dato, pertanto, riguarderebbe unicamente le persone che hanno scelto di dichiararsi e la forbice di variabilità delle percentuali risulta veramente molto ampia."

 

 

Più chiaro di così..... 

 

 

La domanda da cui si è partiti faceva riferimento sia al mondo sia all'Italia. Allora riporto questi link.

La prima cosa che fa un represso è ripetere a se stesso di essere etero cercando di autoconvincersi di esserlo, questi soggetti quanti sono ? dove li vai a collocare questi ? in quel 15,6% che non si è dichiarato o nel 77% che si dichiara eterosessuale ?.

Nel 77% che si dichiara eterosessuale, dunque ripeto, impossibile avvicinarsi minimamente a un numero che può rispecchiare il vero numero.

La prima cosa che fa un represso

 

Potremmo anche chiederci se sia legittimo considerare gay, una ipotetica

persona che sia veramente repressa e scelga di non vivere e di non pensare

di non agire come gay

 

Questa ipotetica persona, se esiste, effettualmente non è gay

 

Un discorso è mentire per opportunismo e vivere la propria omosessualità

di nascosto, ma se non la si vive, non la si vive...da un punto di vista sociologico

è giusto che non sia considerata gay ( non è che noi per contare i cattolici dobbiamo

verificare se Dio esiste e la Bibbia ha ragione, accettiamo ciò che gli interessati ci

dicono, ciò in cui credono...lo stesso deve valere per l'omosessualità )

è comunque un approccio sociologico diverso da quello volto a verificare, potenzialmente, quale sia la percentuale di omosessuali (comprensiva di msm e fsf(?) ).

Non saranno gay, saranno comunque "persone con pulsioni omosessuali", per dirla come potrebbe fare un omosessuale cattolico rilasciando un'intervista all'Avvenire.

Ovviamente se vogliamo considerare l'interesse attuale di una platea di persone che si autoidentificano come gay a godere, ad esempio, dei diritti civili, potrebbe interessarci anche pensare che gli sforzi che compiamo per la nostra emancipazione siano destinati, un domani, a giovare ad una fetta di popolazione più ampia.

Andiamo pure a sindacare pensieri e pulsioni

che non si traducono neanche in comportamenti?

 

In questo modo finiamo per sembrare dei sacerdoti

gay...che ragionano esattamente come i nostri nemici,

io vi avverto Lol

 

Un discorso è comprendere psicologicamente il bisogno

di sentirsi "di più", altro discorso è il giustificare in nome

di questo, atteggiamenti che finiscono per contraddire la

nostra stessa identità ed i valori in cui dovremmo credere

 

Primo fra tutti la Libertà che implica anche la libertà di non

essere gay

Comunque, se la domanda è: quanti sono i gay in Italia, sperando di evitare errori marchiani,  il 2.4%(dati ISTAT) di 59.830.000,00 fa  1.435.920,00 tra froci e bisex

 

 

 

In occasione della Giornata mondiale contro l'omofobia, l'Istat ha pubblicato i risultati della propria indagine sulla popolazione omosessuale italiana. 
Un milione di persone si è dichiarato omosessuale o bisessuale (pari al 2,4% della popolazione), il 77% si dice eterosessuale e lo 0,1% transessuale. L'Istat stesso, però, mette in guardia sul fatto che il dato non è di per sé esaustivo: il 15,6% del campione non ha fornito alcuna risposta al quesito ed il 5% ha scelto l'opzione "altro" senza specificare alcunché.
Il dato, pertanto, riguarderebbe unicamente le persone che hanno scelto di dichiararsi e la forbice di variabilità delle percentuali risulta veramente molto ampia.
I dati sottolineano anche come siano gli uomini a dichiarare maggiormente la propria omosessualità (il 2,6% contro il 2,2% delle donne), e come ciò avvenga di più al nord (3,1%) rispetto al centro (2,1%) e al sud (1,6%). Tra i giovani la percentuale arriva al 3,2%, scendendo al 2,7% fra gli over 35 e ad uno 0,7% fra gli anziani.
Aggiungendo ulteriori elementi alla sola autodefinizione (ossia l'attrazione sessuale, l'innamoramento o l'aver avuto rapporti sessuali con persone dello stesso sesso), l'Istat ha elaborato un'ulteriore a stima che porta la percentuale di popolazione lgbt a circa 3 milioni di individui (pari 6,7% della popolazione).

 

 

volendo considerare che di quel 2.4% i gay puri siano solo l'1.4% avremo 837.620 tra froci e lelle, dei quali i 3/4 saranno froci.

Meno della popolazione di Torino.

 

http://www.istat.it/it/files/2012/05/report-omofobia_6giugno.pdf

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