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Il problema dell'adozione del figliastro (stepchild).


Mario1944

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Riprendo la questione che ho posta nel thread sulla legge delle unioni civili perché vorrei trattarne in modo più generale.

 

Mi domando se questa adozione del figliastro, tanto per chiamarla italicamente, non sia un falso problema, posto da ambedue le parti per altro, sia cioè dagli avversari del matriomonio e dell'unione, sia dai favorevoli.

 

Infatti, se si tratta di adozione normale, è senz'altro possibile nei termini della legge vigente, dato che quest'adozione non dipende dallo stato di celibe o di sposato dell'adottante o del padre naturale, mentre se si tratta di adozione speciale, dato che questa vuole ricreare una condizione di genitorialità naturale con madre e padre e che comunque è soggetta ad un giudizio d'idoneità e della coppia e dell'adottato, è praticamente impossibile che si ottenga, stanti anche le note difficoltà di fatto per le coppie etero regolarmente coniugate e formalmente idonee.

 

Non è che dunque ci s'impunti su casi rari e risolvibili altrimenti, cioè con l'adozione normale, offrendo così il pretesto, a chi s'oppone anche solo alle unioni civili a prescindere, per respingere l'unione civile in sé?

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Attualmente in Italia ( se non sbaglio, non è mia materia )

un single ( gay o etero ) può adottare solo minorenni a cui si è

legati da vincoli di parentela fino al 6° grado se orfani di padre e

madre o minorenni handicappati e orfani di entrambi i genitori

 

Ciò che si richiede con la legge sulle unioni civili è l'estensione

alla coppia gay della possibilità di adottare il figlio minorenne del

coniuge, nei casi in cui l'altro genitore sia morto o abbia rinunciato alle

sue prerogative

 

L'adozione "normale" presuppone un matrimonio eterosessuale di tre

anni minimo di durata etc quindi siamo esclusi e lo saremo anche dopo

 

Ciò che si potrebbe fare - semmai - è aspettare che il figlio diventi maggiorenne

per ricorrere alla adozione del maggiorenne, qualora vi siano più di 18 anni di

differenza di età

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L'adozione di maggiorenni serve a poco per i gay per me. Una coppia adotta il configlio per assicurargli la continuita' affettiva in tenera eta' nel caso in cui il genitore biologico muore.

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dato che quest'adozione non dipende dallo stato di celibe o di sposato dell'adottante o del padre naturale

E invece credo proprio di sì. Per adottare si deve essere sposati. Altrimenti nulla.

 

La questione è questa. Se fosse stata possibile l'adozione da parte dei single molte famiglie arcobaleno non si sarebbero viste costrette a ricorrere alla gpa (il che non è un male di per sé, però sono certo che alcuni avrebbero preferito l'adozione).

 

Qui il punto è se, allo stato delle cose, posto che è probabile un' espunzione della stepchild dal testo sulle unioni civili, la questione possa rientrare in un complessivo rimaneggiamento della normativa sulle adozioni. Il che sarebbe anche interessante...ma in questo momento non sono molto speranzoso

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davydenkovic90

Non ho capito il tuo ragionamento, sii più chiaro. In particolare non ho capito questo discorso:

 

 

Infatti, se si tratta di adozione normale, è senz'altro possibile nei termini della legge vigente, dato che quest'adozione non dipende dallo stato di celibe o di sposato dell'adottante o del padre naturale, mentre se si tratta di adozione speciale, dato che questa vuole ricreare una condizione di genitorialità naturale con madre e padre e che comunque è soggetta ad un giudizio d'idoneità e della coppia e dell'adottato, è praticamente impossibile che si ottenga, stanti anche le note difficoltà di fatto per le coppie etero regolarmente coniugate e formalmente idonee.

L'adozione "speciale" (se per speciale intendi l'adozione di un bambino abbandonato) non è consentita alle coppie gay e non lo è neanche col ddl Cirinnà. Ed è questo che differenzia, nella pratica, le unioni civili dai matrimoni.

Quello che si potrà fare, e che non si può fare adesso, è l'estensione della responsabilità genitoriale nel caso una delle due persone che si uniscono in un'unione civile, abbia un figlio biologico. Secondo la vigente legge questo possono farlo solamente le coppie sposate (necessariamente etero).

L'adozione che tu chiami "normale" non penso sia possibile al di fuori del matrimonio. (e quindi a maggior ragione non è possibile per le coppie gay)

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Direi che si debba considerare questo:

 

Enciclopedia Treccani:

ADOZIONE (I, p. 522; App. II,1, p. 26). - La l. 5 giugno 1967, n. 431 (poi inserita nel capo III del tit. VIII del lib. I del cod. civ., artt. 314/2-314/18) ha introdotto nell'ordinamento italiano una nuova specie di a., detta "adozione speciale", che differisce profondamente nelle finalità, oltre che nella procedura, dalla normale adozione. Mentre questa, infatti, ha il prevalente scopo di assicurare la discendenza dell'adottante ed è informata a principi privatistici, successori e patrimoniali, il nuovo istituto si propone in modo particolare di provvedere ai minori orfani e privi di assistenza o abbandonati dai propri genitori. L'a. speciale presenta, perciò, un prevalente carattere assistenziale e d'interesse pubblico, pur assicurando, in maniera indiretta e mediata, anche il soddisfacimento di interessi dell'adottante.

 

Non penso che una persona che voglia accedere all'unione civile, se mai sarà approvata, possa normalmente avere un figlio nelle condizioni "di orfano e privo di assistenza o abbandonato dai propri genitori".

 

Francamente mi pare che si stia trattando di casi estremi.

 

 

 

 

Per adottare si deve essere sposati.

 

Non  mi risulta:

articolo 291 del Codice civile:

(1) L'adozione è permessa alle persone che non hanno discendenti legittimi [231] o legittimati, che hanno compiuto gli anni trentacinque e che superano almeno di diciotto anni l'età di coloro che essi intendono adottare (2).

Quando eccezionali circostanze lo consigliano, il tribunale [312] può autorizzare l'adozione se l'adottante ha raggiunto almeno l'età di trenta anni, ferma restando la differenza di età di cui al comma precedente (3)".

Note:

(1) L'articolo è stato così sostituito dall'art. 1 della L. 5 giugno 1967 n. 431. Ai sensi dell'art. 35 disp. att. c.c., così come sostituito dall'art. 217 della L. 19 maggio 1975 n. 151, nel caso di minori d'età nell'ipotesi di cui al co. II provvede il Tribunale per i minorenni.

(2) La Corte costituzionale, con la sentenza n. 557 del 19 maggio 1988 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del presente articolo nella parte in cui non consente l'adozione a persone che abbiano discendenti legittimi o legittimati maggiorenni e consenzienti. Tale articolo inizialmente prevedeva che l’adozione di una persona maggiorenne fosse possibile solo per l’adottante il quale non avesse figli legittimi o legittimati (infatti la tradizione attribuiva all’adozione una funzione sostitutiva della paternità o maternità legittima, realizzata mediante la trasmissione del nome e del patrimonio). La stessa Corte Costituzionale è poi ulteriormente intervenuta con la sentenza n. 345/1992 affermando che, nel caso di incapacità dei figli di esprimere l’assenso perché interdetti, sia applicabile per analogia l’art. 297 c.c., comma II, così estendendo anche a tale caso il potere di valutazione comparativa degli interessi emergenti in subiecta materia attribuito dalla norma al Tribunale.
Infine, l'adozione non sarà possibile quando l’adottante abbia dei figli naturali riconosciuti minori o maggiorenni capaci e non consenzienti (così come affermato dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 245/2004).

(3) Poichè l'adottato maggiorenne deve avere almeno diciotto anni, l'adottante di conseguenza non potrà avere una età inferiore ai trentasei anni (a pena di nullità).

Edited by Mario1944
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@Mario 1944

 

L'art 291 CC riguarda il caso dell'adozione del maggiorenne

 

Cioè l'ipotesi che una persona senza figli adotti una persona adulta

a cui lasciare patrimonio e cognome etc

 

Non riguarda il caso di una coppia gay che abbia il desiderio di crescere

un figlio

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Mi risulta che i bambini siano generati da una madre e da un padre e quindi normalmente abbiano una madre ed un padre che, bene o male, si occupano di loro.

Le eccezioni ci sono, ma sono appunto eccezioni, trattarle come id quod plerumque accidit non è forse il modo migliore per risolvere tutti i problemi e tanto meno quelli delle omocoppie che chiedono una regolazione della propria vita in comune.

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Questi due articoli (il primo l' ho letto solo di sfuggita) spiegano un po' la situazione, che ormai dovrebbe essere quella che rimarrà anche nel futuro:

 

http://it.ibtimes.com/unioni-civili-tutte-le-bufale-sulla-stepchild-adoption-dallutero-affitto-ai-danni-ai-bambini-1437311#

 

http://www.ilpost.it/2016/02/11/la-stepchild-adoption-esiste-gia/

Edited by Bad_Romance
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La legge 4 maggio 1983, n.184 regolamenta i requisiti sia per l'adozione nazionale sia per quella internazionale. Nel caso di adozione internazionale lo Stato estero potrebbe porre criteri restrittivi rispetto alla legge italiana.

I requisiti fondamentali stabiliti dalla legge italiana, in sintesi, sono i seguenti:

  • L'adozione è consentita a coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni. Tra i coniugi non deve sussistere e non deve aver avuto luogo negli ultimi tre anni separazione personale neppure di fatto. Il periodo dei 3 anni può essere raggiunto computando anche un eventuale periodo di convivenza pre-matrimoniale more uxorio.
  • La differenza di età tra gli adottanti e l'adottato deve essere compresa dai 18 ai 45 anni. Uno solo dei due coniugi può avere una differenza di età superiore ai 45 anni, a patto che la sua età non superi i 55 anni. Inoltre il limite può essere derogato se i coniugi siano genitori di figli anche adottivi dei quali almeno uno sia in età minore, o quando l'adozione riguardi un fratello o una sorella del minore già dagli stessi adottato.
  • Gli adottanti devono essere affettivamente idonei a educare, istruire e mantenere i minori che intendono adottare. Questo punto viene verificato dal Tribunale per i minorenni di competenza tramite i servizi socio-assistenziali degli Enti locali.

 

Questo era wikipedia

 

ART. 6.


1. L'adozione e' consentita a coniugi uniti in matrimonio da almeno
tre anni. Tra i coniugi non deve sussistere e non deve avere avuto
luogo negli ultimi tre anni separazione personale neppure di fatto.

 
Legge 184 del 1983 in materia di adozioni...questo è l'art. 6 primo comma.
 
Mi pare abbastanza chiaro
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Ho sempre trovato questo argomento una tempesta in un bicchiere d'acqua, almeno ragionando in termini generali come è ovvio che sia quando si ha a che fare con una tematica di interesse generale.

 

Credo che l'adozione del figliastro avrebbe una applicazione pratica davvero molto rara, ho conosciuto decine di gay in vita mia ma quelli che avevano figli si contano davvero sulle dita di una mano, e questi pochi vivevano tutti la loro omosessualità in modo molto riservato in quanto accasarsi con un uomo per loro rischiava di creare problemi sociali al figlio o ai figli, la stepchild adoption non avrebbe nessuna applicazione nei gay che ho conosciuto io in tutta la mia vita, e credetemi sono tanti.

 

Sicuramente ci sarà qualche caso di applicazione pratica ma credo sia molto raro e poi alla fine nessuno vieta ad un ragazzo di vivere con il padre ed il nuovo compagno!

 

Credo altresì che il fenomeno dei gay sposati con figli sia destinato in futuro a diminuire sempre di più: a mio modesto avviso era abbastanza frequente nelle vecchie generazioni, per un uomo nato fino agli anni 70 accettarsi come gay era davvero difficilissimo e spesso avveniva avanti negli anni dopo un matrimonio nel disperato tentativo di "forzare" il proprio orientamento sessuale verso una più rassicurante eterosessualità, i giovani gay di oggi li vedo molto più disinibiti e maturi nell'accettare la loro natura; secondo me il fenomeno dei matrimoni di copertura, che danno origine ai casi che si vuole regolamentare, sono destinati a mio avviso ad essere sempre più rari.

 

La stepchild adoption a mio parere è un aspetto non fondamentale della legge, che è stato sfruttato abilmente dagli omofobici nemici della cirinnnà come specchietto delle allodole per far naufragare la legge, ricamandoci sopra la storiella dell'utero in affitto o dell'anticamera alle adozioni gay con cui c'entra come i cavoli a merenda.

Edited by atreio
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Forse un corso di aggiornamento non sarebbe male. I bambini sono generati solo dalle donne.

 

Ah sì?

devo aver sbagliato specie animale.....

 

 

 

 

Credo che l'adozione del figliastro avrebbe una applicazione pratica davvero molto rara,

 

E' questa la sostanza della questione:

parliamo di casi normali od eccezionali?

perché sacrificare ai casi eccezionali il regolamento dei casi normali forse non è né intelligenza politica né equità morale.

 

 

 

 

La stepchild adoption a mio parere è un aspetto non fondamentale della legge, che è stato sfruttato abilmente dagli omofobici nemici della cirinnnà come specchietto delle allodole per far naufragare la legge, ricamandoci sopra la storiella dell'utero in affitto o dell'anticamera alle adozioni gay con cui c'entra come i cavoli a merenda.

 

Hai lo stesso parere mio.....

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E' questa la sostanza della questione:

parliamo di casi normali od eccezionali?

perché sacrificare ai casi eccezionali il regolamento dei casi normali forse non è né intelligenza politica né equità morale.

 

 

 

Dalla mia esperienza di vita credo siano casi eccezionali!

Ogni singolo caso per quanto raro merita il massimo rispetto, ma qui parliamo di una legge che interessa milioni di persone e credo sia prioritario arrivare ad una forma di riconoscimento delle coppie gay ed avere alcune agevolazione come la pensione di revrsibilità: sicuramente sono tematiche di ben altra applicazione pratica.

Edited by atreio
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davydenkovic90
E' questa la sostanza della questione: parliamo di casi normali od eccezionali? perché sacrificare ai casi eccezionali il regolamento dei casi normali forse non è né intelligenza politica né equità morale.  

Quanto deve valere numericamente un caso per non essere considerato "eccezionale"?

La stepchild non è un fiorellino all'occhiello di chissà quale legge rivoluzionaria, è uno straccio di regolamentazione. E serve tanto ai genitori quanto ai bambini. E la legge deve per forza regolamentare certe situazioni.

 

 

a qui parliamo di una legge che interessa milioni di persone

 

Eh no, non arriviamo a un milione, sorry. I gay sono solo il 2-3% della popolazione. Quelli che vogliono sposarsi infinitamente meno.

Non varrebbe la pena fare una legge neanche sulle unioni civili, ci sono problemi più importanti, giusto?

 

Aggiungere o togliere la stepchild non varia il grado di boicottaggio che questa proposta di legge ha subito e subirà. 

Anche le unioni civili prestano benissimo il fianco a critiche. E chi non vuole la stepchild non vuole neanche le unioni civili. Non ci metterei la mano sul fuoco che, se per assurdo venisse stracciata la stepchild, la legge sulle sole unioni civili passerebbe

Edited by davydenkovic90
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Credo che l'unica specie animale in cu ii maschi fanno i figli e' il cavalluccio marino.

 

Non saprei, ma io ho scritto altro:

"Mi risulta che i bambini siano generati da una madre e da un padre"

 

 

 

 

Quanto deve valere numericamente un caso per non essere considerato "eccezionale"?

 

E' l'argomento del sorite:

quando un mucchio di grano è un mucchio e non alcuni grani?

In effetti è difficile dirlo.....

Comunque il problema si risolve osservando che i casi rari ed eccezionali possono ben essere considerati dalla legge, purché tale considerazione  non impedisca la considerazione dei casi diffusi e regolari, come sembra avvenga in questo caso.

 

 

 

 

E la legge deve per forza regolamentare certe situazioni.

 

Dimentichi però che già nel caso di coppie etero il passaggio giudiziale per l'esame d'idoneità dell'adottante è obbligato e quindi la legge per sé stessa non è efficace immediatamente solo in dipendenza della volontà dell'adottante.

Tra l'altro, secondo alcune interpretazioni, nell'interesse del minore già sarebbe possibile l'adozione del figlio minore del compagno non sposato, ma convivente, proprio in considerazione dell'interesse del minore.

 

 

 

 

Eh no, non arriviamo a un milione, sorry. I gay sono solo il 2-3% della popolazione. Quelli che vogliono sposarsi infinitamente meno. Non varrebbe la pena fare una legge neanche sulle unioni civili, ci sono problemi più importanti, giusto?

 

A parte la numerologia della gayezza, è pur vero che il giudizio di ciò che è opportuno regolare dipende anche, se non soprattutto, dalle possibilità giuridiche e politiche di approvare ed attuare il regolamento:

sulle unioni civili in sé non pare ci siano sostanziali opposizioni da gran parte delle forze politiche, mentre sulle adozioni le cose sono molto controverse, come s'è visto, se pur non sia addirittura impossibile avere una maggioranza politica sufficiente, quindi non si capisce perché si debba gettare la regolazione di molti casi possibili, per volere anche quella di pochissimi casi attuali, i quali per di più, come detto sopra, già sembra possano essere risolti interpretativamente.

 

 

 

 

Aggiungere o togliere la stepchild non varia il grado di boicottaggio che questa proposta di legge ha subito e subirà.

 

Questa è un'opinione che può pur essere vera, ma è contraddetta dalle dichiarazioni di gran parte delle forze politiche:

quindi è politicamente accorto togliere il pretesto a chi lo brandisce.

Edited by Mario1944
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davydenkovic90

 

 

sulle unioni civili in sé non pare ci siano sostanziali opposizioni da gran parte delle forze politiche

 

 

Questa è un'opinione che può pur essere vera, ma è contraddetta dalle dichiarazioni di gran parte delle forze politiche: quindi è politicamente accorto togliere il pretesto a chi lo brandisce.
 

E' solo una falsa apertura: chi è contro la stepchild non vuole neanche le unioni civili, in ultima analisi. E si batterà comunque per rimandare la votazione o per ottenere il voto segreto e sabotare il ddl.

Il pretesto è un falso pretesto e brandito male. Se davvero la stepchild sollevasse problemi morali introducendo pratiche discutibili soprattutto perché colpiscono minori, si potrebbe discutere. Ma non è così.

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Se dovessimo guardare i grandi numeri...

anche le unioni civili di omosessuali potrebbero passare in secondo piano rispetto ad altre questioni e sarebbero comunque rappresentative di una minoranza.. magari qualificata... ma sempre di minoranza si tratterebbe.

 

Sono molti, in questi giorni a pensarla così: "che il governo vada avanti, si facciano questi benedetti matrimoni froci e poi, FINALMENTE, ci si occupi di cose più importanti!"

 

Questo non vuol dire che il principio della Stepchild Adoption non sia sacrosanto.

 

E lo dice chi, come il sottoscritto, è partito nella discussione sulle Unioni Civili, sin dall'inizio, evidenziando che l'adozione sarebbe stata stralciata e che la legge priva delle adozioni non poteva essere considerata merda.

 

Ma visto che questa discussione "prescinderebbe" da quella relativa alle unioni civili... come si potrebbe non essere a favore della Stepchild Adoption, a maggior ragione perché relativa alle esigenze di un gruppo magari modesto di soggetti?

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Se dovessimo guardare i grandi numeri... anche le unioni civili di omosessuali potrebbero passare in secondo piano rispetto ad altre questioni e sarebbero comunque rappresentative di una minoranza.. magari qualificata... ma sempre di minoranza si tratterebbe.

 

Non è questione di minoranza o maggioranza in sé:

spesso le leggi si occupano di questioni che riguardano minoranze.

 

Ma nel caso specifico si tratta di stabilire se convenga omettere del tutto la regolazione delle unioni civili (che certo riguarda una minoranza dei cittadini), per non stralciare una regolazione, per altro solo di principio e forse neppure a rigore necessaria stanti alcune interpretazioni giurisprudenziali, che pare riguardare un'infima minoranza della minoranza.

 

Beninteso, uno può anche sostenere che eticamente sia necessario che simul stabunt aut simul cadent punto e basta, perché sui principii non si transige, ma politicamente non mi pare affatto conveniente, anche ammesso che il principio sia condivisibile, sul che ho qualche dubbio.

Edited by Mario1944
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davydenkovic90

 

 

politicamente non mi pare affatto conveniente,
 

Seguendo la tua linea di ragionamento, l'unica cosa politicamente conveniente, per un omosessuale in Italia, è nascondersi come si faceva negli anni 70, non avere il minimo desiderio di unirsi in coppia stabile e non avere figli. E smetterla di provare a fare queste leggi che puntualmente vengono silurate e ci riportano indietro di altri 10 anni.

Vedremo quando sarà stralciata la stepchild, se passeranno le unioni civili. Io ne dubito. Se c'è una forza politica (cattolica e trasversale) che non vuole la stepchild con scuse ideologiche, questa stessa forza si opporrà anche alle unioni civili, perché, sempre per la stessa ideologia, due uomini o due donne non formano una famiglia e non possono avere gli stessi diritti e doveri di una coppia sposata.

Forse con un ricambio generazionale della politica, fra un bel po' di anni potremmo ottenere direttamente il matrimonio.

Fare una legge non è uno scherzo, serve molto tempo e fare passi da lumaca trainandoci dietro tutto il cupolone di san pietro ogni volta, è peggio che non fare alcun passo.

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Mi scuso per errori eventuali, sono un  po' stupito da questa discussione, mi sembrava di aver capito che la famosa adozione del configlio fosse solo un'estensione esplicita di quel che prevede la legge attraverso l'adozione in casi particolari, in questo caso sarebbe una terza ipotesi rispetto alle due che hai elencato @Mario:

 

 

L'adozione in casi particolari è disciplinata dall'art. 44 della legge n. 184/83, riformato dalla legge n. 149/2001, il quale prevede ipotesi tassative che consentono tale adozione:

 

-persone unite al minore da parentela fino al sesto grado, o legate da un rapporto stabile e duraturo quando il minore sia orfano di padre e di madre;

-il coniuge nel caso in cui il minore sia figlio anche adottivo dell'altro coniuge;

-i minori orfani con minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali (art. 3 legge n. 104/92);

-impossibilità di affidamento preadottivo in caso di situazioni relative a particolari esigenze di natura assistenziale dell’adottando.

Questo tipo di adozione è consentita anche a chi non è coniugato (single).

 

A differenza del modello ordinario di adozione, l’adottato mantiene il legame con la famiglia di origine, e nei casi previsti dalla legge, è prevista la revoca dell’adozione.

 

 

 

Non ne so molto, ma per il caso dell' adozione del figlio del coniuge la giurisprudenza dovrebbe già essere(giustamente, in barba a questo stato fascista) andata nella direzione di estendere la possibilità di adottare anche al convivente. Tanto più nel caso in cui vi sia una unione riconosciuta dallo stato mi sembra evidente che ci sia un interesse da tutelare, anche se per @Mario-robot non è così comprensibile

Edited by Demò
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Seguendo la tua linea di ragionamento, l'unica cosa politicamente conveniente, per un omosessuale in Italia, è nascondersi come si faceva negli anni 70, non avere il minimo desiderio di unirsi in coppia stabile e non avere figli.

 

Non so quale sia la linea di ragionamento che mi attribuisci....

In ogni caso la politica dicono sia l'arte del possibile, se per te è quella dell'impossibile, prendo nota!

 

 

 

 

Tanto più nel caso in cui vi sia una unione riconosciuta dallo stato mi sembra evidente che ci sia un interesse da tutelare, anche se per @Mario-robot non è così comprensibile

 

Forse è Demo-biso-nte che non ha capito molto.....

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Non è questione di minoranza o maggioranza in sé:

spesso le leggi si occupano di questioni che riguardano minoranze.

 

Ma nel caso specifico si tratta di stabilire se convenga omettere del tutto la regolazione delle unioni civili (che certo riguarda una minoranza dei cittadini), per non stralciare una regolazione, per altro solo di principio e forse neppure a rigore necessaria stanti alcune interpretazioni giurisprudenziali, che pare riguardare un'infima minoranza della minoranza.

 

Beninteso, uno può anche sostenere che eticamente sia necessario che simul stabunt aut simul cadent punto e basta, perché sui principii non si transige, ma politicamente non mi pare affatto conveniente, anche ammesso che il principio sia condivisibile, sul che ho qualche dubbio.

 

Forse non mi sono spiegato.

Se inserita nella discussione sulle unioni civili la questione potrebbe essere analizzata anche attraverso la "lucidità" del pragmatico.

Ma se la spezzi e ne fai oggetto di una disamina a sè... il mio intervento non può prescindere dal giudizio sull'essenza della questione.

 

Se poi, a commento, facessimo ritorno alla contingenza, allora aprire una nuovo dibattito dopo 85 pagine di approfondimenti...

mi sembrerebbe un'inutile ridondanza.

 

Ma nel tuo ragionamento appare una considerazione che potrebbe rappresentare un approfondimento. Quando sostieni "per altro solo di principio e forse neppure" che cosa intenderesti?

Edited by ciuciuta
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Mario caro, probabilmente non ho capito il punto e non sarebbe male se tu lo esplicitassi, ad ogni modo hai aperto dicendo che la stepchild é inutile perché o si tratta dell'adozione normale di derivazione romana(del maggiorenne) o dell'adozione del minore in stato di adottabilità riservata alla coppia sposata.

Ti é stato fatto notare e non hai potuto contestarlo, che la stepchild riguarda l'adozione di un minore che ha(per la legge) un solo genitore e non é quindi minore abbandonato.

Attualmente quella legge richiede che l'adottante sia il coniuge.

La giurisprudenza sembra estendere al convivente.

In ogni caso la stepchild viene incontro al caso di un bambino che esiste e verrà adottato dal compagno del genitore.

Quello che non si concede é l'adozione speciale che continuerá a richiedere il matrimonio eterosessuale.

 

Ora, da qui non si scappa: la legge sulla stepchild é utile? Si.

É innovativa? Si, perché permette l'adozione tanto all'eterosessuale sposato, quanto al gay "in unione civile", scavalcando la giurisprudenza che parla di conviventi.

É una deroga insensata al sistema? Scusa Mario, perché dovrebbe diventarlo solo nel momento in cui permette ai gay di fare qualcosa che gli etero già fanno?

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Se inserita nella discussione sulle unioni civili la questione potrebbe essere analizzata anche attraverso la "lucidità" del pragmatico. Ma se la spezzi e ne fai oggetto di una disamina a sè...

 

Non ne ho fatto oggetto d'una disamina a sé a prescindere dalla discussione sulle unioni civili, ho solo separato il thread per comodità:

Mi domando se questa adozione del figliastro, tanto per chiamarla italicamente, non sia un falso problema, posto da ambedue le parti per altro, sia cioè dagli avversari del matrimonio e dell'unione, sia dai favorevoli.

 

 

 

 

Quando sostieni "per altro solo di principio e forse neppure" che cosa intenderesti?

 

Con "solo di principio" intendo dire che la possibilità d'attuare l'adozione del minore dipende sempre dalla "dokimasia" giudiziale dell'adottante e dell'adottato e che quindi è tutto da vedere che poi realmente i giudici concedano nei casi specifici l'adozione:

non mi sembra cioè, da quanto almeno ho capito, che si stabilisca un diritto immediatamente esercitabile in forza della semplice volontà dell'adottante ove siano presenti le circostanze previste.

Con "forse neppure (a rigore necessaria stanti alcune interpretazioni giurisprudenziali)" intendo dire che la lettera a) dell'articolo 44 della legge 184 del 1983, trattando di possibilità di adozione da parte di "persone legate da vincolo di parentela entro il sesto grado o da preesistente stabile rapporto, già permette l'adozione del minore dall'accoppiato col padre in unione civile ed in tal senso la legge è stata già applicata.

 

 

 

 

OT ti sei mai chiesto mario mai in pochi riescono a seguire e condividere i tuoi ragionamenti ?

 

Non pretendo condivisione, quanto alla comprensione, se mi spiego male, basta domandarmi chiarimenti, possibilmente dopo avere letto bene (cosa che tu evidentemente qui sopra non hai fatto.....).

 

 

 

 

Attualmente quella legge richiede che l'adottante sia il coniuge.

 

 

Non è vero:

vedi la lettera a dell'articolo 44 di cui qui sopra.

 

 

 

 

Ora, da qui non si scappa: la legge sulla stepchild é utile? Si. É innovativa? Si, perché permette l'adozione tanto all'eterosessuale sposato, quanto al gay "in unione civile", scavalcando la giurisprudenza che parla di conviventi. É una deroga insensata al sistema? Scusa Mario, perché dovrebbe diventarlo solo nel momento in cui permette ai gay di fare qualcosa che gli etero già fanno?

 

Il mio ragionamento è in rapporto alle difficoltà opposte da molti all'approvazione della legge sulle unioni civili in forza, fosse pure pretestuosa, dell'aggregazione dell'adozione del cosiddetto figliastro (britannicamente nominato):

non vedo tutta questa indecenza od anche solo inopportunità nel separare le due cose anche perché l'adozione d'un minore, come ho già detto poco sopra, non mi pare sia un diritto immediatamente esercitabile in forza della semplice volontà dell'adottante ove siano presenti le circostanze previste, infatti per adottare è necessaria la "dokimasia" giudiziale, necessità anche per le coppie etero.

 

Del resto faccio presente che pare si stia formando una maggioranza politica in questa direzione "separatista", quindi l'opposizione all'adozione non sembrerebbe essere stata così pretestuosa come alcuni pretendono e, se pur lo è stata, ora non sembra lo sia più.

 

Comunque, se vogliamo pensar male, forse la questione è stata deliberatamente ingigantita da entrambe le parti per potersi poi dichiarare vincitori cedendo o prevalendo su una faccenda tutto sommato marginale.

 

 .

Edited by Mario1944
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OT ti sei mai chiesto mario mai in pochi riescono a seguire e condividere i tuoi ragionamenti ?

 

OT io condivido quasi sempre le opinioni di mario :)

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Non è vero: vedi la lettera a dell'articolo 44 di cui qui sopra

 

non mi sembra che questa disposizione riguardi il caso delle coppie gay...

 

 

 

omunque, se vogliamo pensar male, forse la questione è stata deliberatamente ingigantita da entrambe le parti per potersi poi dichiarare vincitori cedendo o prevalendo su una faccenda tutto sommato marginale.  

 

E' ovvio, ma non è così marginale per noi gay che si faccia breccia nella comune opinione che due omosessuali non possano crescere un figlio. Ovviamente proprio per questo motivo l'introduzione della norma è contrastata. Ovviamente è diventata una bandiera politica, che vi si rinunci, di fronte ad una legge già al ribasso, è un po' umiliante. 

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Non è vero: vedi la lettera a dell'articolo 44 di cui qui sopra.

La lettera mi pare faccia riferimento al caso del figlio che sia rimasto orfano...quindi certo si applicherebbe al convivente del papà/mamma solo con la morte di quest'ultimo/a...ma nel frattempo? Ci si affida all'aleatorietà delle pronunce giurisprudenziali? 

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