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Vita da Omosessuale a SCUOLA: Episodi


marcolin94

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Mi sono innamorato di un mio professore. Penso che lui fosse gay..ci scambiavamo di quelle occhiate, il giorno della maturità mi ha abbracciato forte . Non abbiamo mai avuto l'opportunità di conoscerci meglio purtroppo visto che io all'epoca io ero studente e lui insegnante

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Beh nella mia scuola nessuno sapeva fossi gay (anche se forse qualcuno lo sospettava) e non l'avrei detto per nulla al mondo: sono cresciuto in un posto la cui gente è bigotta ed ignorante :fie:

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Le mie esperienze? Assolutamente positive. 

I miei compagni hanno sempre saputo di me, i miei professori sapevano che ero gay, addirittura la mia prof di italiano e latino mi ha anche visto mano nella mano col mio fidanzato e si è presentata.

Penso di aver avuto una situazione particolarmente facile ma c'è da dire che la scuola che ho frequentato era particolarmente piccola in cui il rapporto tra professori e alunni e di conseguenza tra prof e genitori è molto ravvicinato quindi ogni tentativo di discriminazione di qualsiasi tipo o di offesa è molto poco tollerata. 

C'è da dire che quando ero alla pubblica c'era meno attenzione a queste cose (ma forse è un caso).

 

Penso che bisogna avere anche il coraggio di rispondere con le rime e farsi amici un certo tipo di persone. 

Nessuno mi ha mai chiamato frocio o finocchio ma forse è anche per il mio carattere, :)

 

PS: ma tu sei quello del video? se si, complimenti anche per la volontà di parlare di te pubblicamente ed esprimerti in questo modo. 

Edited by lollone
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Adoro la r moscia di quel bel ragazzuolo nel video

 

Nessuno mi ha mai chiamato frocio o finocchio ma forse è anche per il mio carattere, :)

... Sai che a volte anche a me questa cosa ha fatto molto riflettere. :laugh:

 

Anche se ovviamente non posso sapere se parliamo dello stesso tipo di carattere

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davydenkovic90

Al contrario del tizio nel video, ho fatto il classico e nella mia scuola erano quasi tutte ragazze. Un mezzo incubo.

Comunque una scena carina la ricordo alle medie: io ero seduto in panchina e la professoressa di ginnastica, una vecchia nanetta mascolina, viene verso di me e di punto in bianco mi chiede: "ma tu... sei un maschio o una femmina?"

Io: -_-'''

Edited by davydenkovic90
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Al contrario del tizio nel video, ho fatto il classico e nella mia scuola erano quasi tutte ragazze. Un mezzo incubo.

Comunque una scena carina la ricordo alle medie: io ero seduto in panchina e la professoressa di ginnastica, una vecchia nanetta mascolina, viene verso di me e di punto in bianco mi chiede: "ma tu... sei un maschio o una femmina?"

Io: -_-'''

Era anche lei fan di Pokémon e non hai colto la citazione, cercava la tua amicizia

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Shell è probabile!! Secondo me dipende tutto dal carattere e dal modo in cui uno si pone. :)

 

ahahahah davy ... dovevi rispondere "lei cosa è"? Certo che queste donne ti perseguitano. 

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I problemi più grandi, per me, si manifestarono nel periodo in cui frequentai le Medie, perché mi trovai in una classe intrisa della feccia di periferia nonostante l'istituto si trovasse in una zona abbastanza 'agiata'.

I commenti caustici, relativamente all'età di riferimento, erano all'ordine del giorno e ne soffrii pesantemente.

Diverso è il discorso circa le Superiori, periodo durante il quale non ci furono problemi degni di nota, se non qualche acida frecciatina o qualche commento bruciante nei corridoi durante il mio regale passaggio. :asd:

Ebbi la fortuna di inserirmi in una classe ben assortita, e con dei compagni mentalmente dinamici.

Il mio professore di inglese delle Superiori era gay, capì di me fin dal 1° anno, e lo seppi grazie al fatto che ci siam tenuti in contatto anche oltre il termine del quinquennio.

Edited by Laen
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Ho fatto le superiori a cavallo tra gli anni 80 e 90, in un liceo scientifico della provincia del Veneto.

 

All'epoca era impensabile un outing, gay dichiarati non ne esistevano, si spettegolava su alcuni ma non c'era nulla di ufficiale, ricordo che avevo una professoressa di italiano che diceva senza mezzi termini che l'omosessualità è una malattia, e non era certamente cattiva anzi...era una donna per il resto molto umana e disponibile oltre che brava a insegnare!

 

 

Accadevano alcuni rari episodi di bullismo su ragazzi etichettati come gay, a me non è mai toccato perchè per fortuna ero un tipo molto maschile, lo sono sempre stato, ancora oggi quasi tutti gli uomini che incontro mi dicono che sono insospettabile!

 

I modelli etero quando ero ragazzo io erano talemente forti che, sebbene avessi unicamente fantasie erotiche gay, non mi rendevo neppure conto di esserlo, mi ero anche preso una cotta incredibile per il compagno fighetto, un classico, non vi dico la libidine quando lo vedevo in mutande durante l'ora di educazione fisica... eppure non riuscivo a rendermi conto di essere gay!

Una volta avevo parlato di queste fantasie con un sacerdote in confessione (ero molto devoto da ragazzo) il quale mi aveva detto di non preoccuparmi che con lo sviluppo sarebbe passsato tutto, e io da pirla ci credevo; a 18 anni davo per scontato che mi sarei sposato e avrei avuto due bambini, insomma.... l'omosessualità era un argomento talmente tabù che proprio non riuscivo a prenderla in considerazione!

 

Era veramente un altro mondo, ai giovanissimi di oggi quelli della mia generazione apparirebbero come gli uomini di neanderthal.

 

Spero che la mia testimonianza faccia capire che, nel bene e nel male, dei passi avanti sono stati fatti e non sempre è il caso di vedere sempre tutto nero!

Edited by atreio
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IlSuonatoreJones

Quello delle scuole medie è un periodo difficile per molti, in realtà a prescindere dall'essere o meno finocchi. A me non andò così male: mi toccò giusto un "frocio" ogni tanto. Effettivamente, a ferirmi all'epoca non erano le offese occasionali, quanto il fatto che i professori non facessero assolutamente niente. 

Col liceo, poi, le cose migliorarono: trovai molte (non tutte) persone aperte, sia compagni che professori.

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Essendo insegnante come potrei aiutare i ragazzi gay secondo voi? Molti li riconosco ma spesso non sanno nemmeno di esserlo coscientemente e cmq quasi tutti sono velati. Cosa sarebbe meglio fare o come comportarsi?

 

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Essendo insegnante come potrei aiutare i ragazzi gay secondo voi? [...] Cosa sarebbe meglio fare o come comportarsi?

Lasciare che le cose seguano le loro strade.

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IlSuonatoreJones

Essendo insegnante come potrei aiutare i ragazzi gay secondo voi? Molti li riconosco ma spesso non sanno nemmeno di esserlo coscientemente e cmq quasi tutti sono velati. Cosa sarebbe meglio fare o come comportarsi?

 

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I ragazzi vanno aiutati a prescindere, gay o meno che siano, se offesi. Non penso si possa far molto per aiutare un ragazzo ad accettare le proprie pulsioni sessuali... Però si può fare molto intervenendo in casi di bullismo.

Durante le scuole medie non penso si sia mai detto nulla ai ragazzi che mi dicevano "frocio", e lo stesso vale in realtà per me che stupidamente offendevo una coi denti tutti storti. Il miglior aiuto è educare al rispetto reciproco. Poi, che questo messaggio non possa essere colto da tutti è un altro discorso.

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davydenkovic90
Era anche lei fan di Pokémon e non hai colto la citazione, cercava la tua amicizia

E' vero, non l'ho colta. Comunque dovevo risponderle: "potrei farle la stessa domanda". Mannaggia, ma perché le risposte migliori mi vengono sempre in mente a distanza di anni??

Comunque io del frocio/finocchio me lo sono preso solo alle medie, appunto. Probabilmente ero in una fase particolare. Ero molto magro, avevo un cesto di capelli alla Macy Gray e indossavo pantaloncini corti... probabilmente ero particolare e forse anche effemminato, rispetto agli altri ragazzi. E quindi attiravo molto l'attenzione.

Una volta mi successe durante un campo solare nel mio circolo di tennis. Portavo dei pantaloncini verde pisello (erano comodissimi) ... diciamo che me la cercavo un po' eh... E anche lì giù coi vari "finocchio" da parte dei agazzi più grandi. Però quando si resero conto che a  tennis ero bravino, mi conquistai il loro rispetto e iniziammo anche ad andare d'accordo. Benché le mie compagnie preferite fossero comunque le ragazze trash, già allora il mio hobby preferito era arrivare al circolo, ordinare un cappuccino e fare colazione spettegolando con l'amichetta di turno. 

Molto divertenti erano tutte quelle volte in cui tentavo di schivare l'approccio delle ragazze. Non mi accettavo molto ed ero terrorizzato dall'idea che una ragazza ci provasse con me. Ne avevo baciate un paio per il gioco della bottiglia, ma mi aveva messo solo ansia la cosa e non mi era piaciuto affatto. La mia paura stava nel non sapere come reagire alla cosa.... Simulare male? Rifiutare? Confessare? Boh.

Avevo sviluppato tutto un arsenale di frasi di circostanza per liquidare queste tipette. Me ne capitava una ogni morte di Papa eh, non ero molto gettonato rispetto ad altri ragazzi. E quando non bastavano le frasi di circostanza per tenerle lontane, iniziavo a fare il finto svampito o il pazzo per far perdere loro interesse. In casi estremi mi è capitato di dire a una ragazza "Non mi toccare!" perché lei mi aveva messo una mano sulla coscia... Lo ricordo benissimo.... Oppure a volte magari parlavo con una e, durante il discorso, iniziavo a schioccare le dita e ci infilavo un bel "Come ti chiami te?", anche se sapevo benissimo il nome... ma era per dimostrarle scarso interesse o fingermi svampito per far andare male la conversazione e l'approccio in genere... Ero una persona di merda, però ero simpatico e non ho davvero mai fatto soffrire nessuna con questo comportamento, credo. Non giocavo con loro, nessuna si è mai innamorata di me, semplicemente tentavo di difendermi da un approccio etero perché in cuor mio sapevo che non era quella la mia natura... però allo stesso tempo non riuscivo né ad accettarmi né, ovviamente, a dichiararmi. E poi a scuola eravamo in pochissimi maschi e nessuno era gay quindi avevo le mani legate.

Però comunque ricordo con affetto e ironia quel periodo.

Edited by davydenkovic90
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facendo la ragioneria tutto liscio salvo qualche screzio in classe quando ci si doveva accordare per fare filone di massa e/o uscire tutti insieme... ognuno pensava ai cazzi propri :aha:

a livello omosex, in classe mia non c'erano ragazzi gay  e avevamo cosi terrore della prof di economia aziendale che pensavamo solo al bilancio e alle scritture contabili e indici :wub: 

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io ho fatto l'istituto tecnico in provincia, nessuno era dichiarato, di alcuni si indovinava, di alcuni si sospettava, tutto qui.

Io fui tacciato di omosessualità il primo anno, perché non facevo sport, avevo interessi umanistici, avevo una dizione quasi impeccabile e mi integravo abbastanza male.

Poi le cose cambiarono, l'ambiente del tecnico mi cambiò, mi integrai pienamente, e i dubbi sulle mie preferenze sessuali si dissolsero, tutti concordarono che non potevo che essere etero.

Da questo momento mi si iniziò a chiamare frocio apertamente (prima lo si diceva a mezza bocca, credo), in senso grezzamente scherzoso, ma io non me la presi mai. Non perché sono masochista, ma perché non avevo piena percezione del mio orientamento, e anche perché imparai che, se qualcuno mi dava del frocio non dovevo offendermi,  ma gli dovevo come minimo dire "fijo de puttana, va a morì ammazzato te e chi 'n te o dice".

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lecosechenondici

Io mi chiedo come si faccia ad attaccare in questo modo una persona che, se sovrappeso ecc, evidentemente qualche problema lo ha.

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Essendo insegnante come potrei aiutare i ragazzi gay secondo voi? Molti li riconosco ma spesso non sanno nemmeno di esserlo coscientemente e cmq quasi tutti sono velati. Cosa sarebbe meglio fare o come comportarsi?

 

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Dipende da cosa insegni: se insegni italiano potresti trattare l'argomento "discriminazioni alle persone omosessuali" come saggio breve o testo argomentativo. Diversamente, potresti far capire ai tuoi studenti il tuo orientamento (non esplicitamente). In quest'ultimo caso, credo che molti studenti gay (non dichiarati) verrebbero da te per chiederti consigli.

 

 

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Per conto mio la cosa migliore che potrebbe fare un insegnante sarebbe convincere la direzione a trattare esplicitamente il tema nella scuola in varie forme con ospiti esterni e discutendone nelle varie classi.

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Il modo migliore sarebbe essere un insegnante outed

( se ovviamente si insegna in una scuola pubblica )

 

In questo modo si dimostra coi fatti che non c'è niente

di cui vergognarsi

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LocoEmotivo

avevo interessi umanistici

Cosa che conferma sempre più i timori del mio Lodovico:

 

Ride il volgo se sente un ch'abbia vena

di poesia, poi dice: "è gran periglio

a dormir seco e volgergli la schiena.

 

Della serie: arte e gender.

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