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[BISEX] Bisessualità, cos'è e come comportarsi


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Ci si autodefinisce bisex, gay, etero non è che arriva un altra persona a dirti: tu sei gay perché gli altri ti considerano tale, oppure tu sei etero perché io ti considero così

Va a dirlo a rotwang che lui ha il potere di dire chi e' bisex e chi e' gay o a tante mamma di gay che non vogliono o non possono credere di avere il figlio frocio.

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  • nicola89b

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iuliuscaesar

Il fatto è che per alcuni basta dare un bacio stampo a un uomo per essere minimo un bisex...se non un gay represso. Valli a capire! D'altra parte non capisco neanche chi si definisce bisex e magari se lo fa buttare dai maschi tutte le sere o viceversa quello che si tromba tutte basta che respirino e l'ultimo pisello che ha visto l'ha visto in palestra!

iuliuscaesar

Faby si fa per dire...mica sono dio in trono, non giudico nessuno. Solo che quando sento certe cose i dubbi mi vengono. Tipo un tizio che dice di essere bisex ma poi sta tutti i giorni su Grindr o a provarci coi suoi conoscenti ed è passivo. Ma ha detto di essersi fatto una una volta. Qualche dubbio sorge...non che me ne freghi, ma giusto per una questione puramente "scientifica".

 

Ognuno si definisce etero, gay o bisex in base a una propria definizione di questi termini.

 

Dunque non puoi paragonare scientificamente quello che persone diverse vogliono dire quando dicono di essere bisex.

 

Non credo esista una definizione scientifica di bisex.

 

Ad esempio oggi negli studi su hiv si parla di uomini che hanno rapporti sessuali con uomini e non di gay o di bisex.

 

Se definisci gay o bisex devi dire se ti basi in base a cio' che provi per altre persone o cio' che fai come sesso con loro.

 

Se definisci bisex come persone che hanno rapporti sessuali con entrambi i sessi in pratica escludi tutte le persone vergini da una classifica gay, etero, bisex e questo e' un nonsenso. Un adolescente ad esempio puo' benissimo sentirsi bisex o gay senza aver mai fatto sesso con altri. E anche un adulto. Anche se un adulto ha fatto sesso solo con uomini puo' sentirsi bisex.

Edited by marco7

Negli studi su infezioni hiv non e' importante se uno e' gay o bisex o se si dice etero ma scopa con maschi.

 

L'unica cosa che conta e' con chi si fa sesso e per questo si classificano gli uomini che fanno sesso con uomini.

 

Alla tv svizzera hanno mostrato che molti prostituti di zurigo sono uomini etero che vogliono fare solo l'attivo e che mantengono la loro famiglia con figli nel paese d'origine prostituendosi e dicono di essere etero.

Edited by marco7

Non è che "bisessuale" devi scriverlo nella carta d'identità.

 

A me di solito la definizione di "gay" va benissimo

anche se in passato ho fatto sesso con donne

e mi capita spesso di infilare la lingua in bocca a ragazze.

Non mi definisco "bisex" perché secondo me "non basta"

e "gay" mi descrive meglio di "bisex"

Sono completamente d'accordo con Alma! E' quello che provo sempre a spiegare a chi mi dice "eh ma sei stato con delle ragazze, sei bisex"

 

 

Sono completamente d'accordo con Alma! E' quello che provo sempre a spiegare a chi mi dice "eh ma sei stato con delle ragazze, sei bisex"

 

Quello che può venire contestato ad Almadel (cosa fatta più volta da rot), è il fatto che è andando con donne e gli è piaciuto a tal punto da continuare ad andarci, almeno credo di aver capito così. Dipende quindi se tu essendo stato con le ragazze ci riandresti o no, tutto qui. Se comunque non ti fa schifo ed anzi, pensi di continuare ad andarci, darsi del bisex non è così sbagliato. Magari senti di potersi innamorare solo di uomini con una certa intensità, ma con le donne ci può essere solo sesso (potrebbe essere ad esempio questa la causa di Almadel, ma io sto sparando a caso solo lui può dire la verità su se stesso).

 

E' come dire un etero che va con un uomo, gli è piaciuto ma vuole continuare a definirsi etero perché non può innamorarsi di un uomo (e non per tutti è questione di omofobia interiorizzata).

Il punto non credo riguardi i sentimenti, ma la prospettiva.

Nessuno di noi si dichiara in base alle esperienze fatte,

quanto piuttosto rispetto all'attrazione presente.

Io mi dichiaro gay perché non penso che tornerò a far sesso con le donne.

 

Per Rotwang non c'è differenza tra le sue esperienze e le sue prospettive

e immagina che sia così per tutti.

Quello che può venire contestato ad Almadel (cosa fatta più volta da rot), è il fatto che è andando con donne e gli è piaciuto a tal punto da continuare ad andarci, almeno credo di aver capito così. Dipende quindi se tu essendo stato con le ragazze ci riandresti o no, tutto qui. Se comunque non ti fa schifo ed anzi, pensi di continuare ad andarci, darsi del bisex non è così sbagliato. Magari senti di potersi innamorare solo di uomini con una certa intensità, ma con le donne ci può essere solo sesso (potrebbe essere ad esempio questa la causa di Almadel, ma io sto sparando a caso solo lui può dire la verità su se stesso).

 

E' come dire un etero che va con un uomo, gli è piaciuto ma vuole continuare a definirsi etero perché non può innamorarsi di un uomo (e non per tutti è questione di omofobia interiorizzata).

Il punto non credo riguardi i sentimenti, ma la prospettiva.

Nessuno di noi si dichiara in base alle esperienze fatte,

quanto piuttosto rispetto all'attrazione presente.

Io mi dichiaro gay perché non penso che tornerò a far sesso con le donne.

 

Per Rotwang non c'è differenza tra le sue esperienze e le sue prospettive

e immagina che sia così per tutti.

Ricondivido quanto detto da Alma, è lo stesso che è capitato a me

Ah okay, allora è giusto che tu ti dichiari gay se non senti questa pulsione. Non capisco perché infatti se una persona ha fatto delle esperienze e ha capito che non vuole rifarle si debba dichiarare bisex di fatto. Ne conosco di ragazzi e ragazze che hanno fatto un unica esperienza omosessuale e a cui "non ha detto nulla". Non mi sognerei mai di dire che sono dei bisex perché si sono tolti una curiosità. Al più potrei dire che sono delle persone aperte di mente, ma da qui ad essere bisessuali ci corre.

Edited by nicola89b
AndrejMolov89

Ah okay, allora è giusto che tu ti dichiari gay se non senti questa pulsione. Non capisco perché infatti se una persona ha fatto delle esperienze e ha capito che non vuole rifarle si debba dichiarare bisex di fatto. Ne conosco di ragazzi e ragazze che hanno fatto un unica esperienza omosessuale e a cui "non ha detto nulla". Non mi sognerei mai di dire che sono dei bisex perché si sono tolti una curiosità. Al più potrei dire che sono delle persone aperte di mente, ma da qui ad essere bisessuali ci corre.

Il problema sostanziale di Rot che secondo lui sono tutti bisessuali se hanno avuto attrazioni momentanee o esperienze con le donne. Questa è una forma di violenza nell'identità di ciascuno di noi. E' come se io facessi la statistica di tutti coloro che ti sei fatto e dicessi dato che ultimamente ti sei fatto 10 uomini e zero donne sei gay get over it. 

 

L'identità non è solo un concetto che deriva dallo storico delle tue relazioni, ma di quello che effettivamente stai sentendo. Normalmente, soprattutto per gli omosessuali, le proprie pulsioni vengono represse in favore di una condotta eterosessuale. Raramente una persona non passa una fase di facciata eterosessuale, e qui puoi vedere un casino di esempi di persone che si dichiarano gay, pur avendo avuto relazioni, anche importanti con donne. (O viceversa). La questione è che molte volte pur avendo coscienza di sé, la questione di arrivare all'identificazione e cercare ciò che si vuole realmente, è un percorso tutt'altro lineare. Da questo punto di vista mi ritengo fortunato, sapevo cosa mi piaceva sin dall'inizio e dato che ero sfigato ed associale non avevo delle pressioni per comportarmi mediamente come i miei compagni, per esempio. Io sono convinto che l'orientamento non sia acquisito, ma qualcosa di innato - a prescindere dalle origini -, ma sono anche convinto che a causa delle pressioni sociali il comportamento differisca dall'orientamento. Ecco, Rotwang nega assolutamente  questi passaggi travagliati, imponendo la sua divisione morale e di orientamento sessuale. 

 

 

L'identità non è solo un concetto che deriva dallo storico delle tue relazioni, ma di quello che effettivamente stai sentendo. Normalmente, soprattutto per gli omosessuali, le proprie pulsioni vengono represse in favore di una condotta eterosessuale. Raramente una persona non passa una fase di facciata eterosessuale, e qui puoi vedere un casino di esempi di persone che si dichiarano gay, pur avendo avuto relazioni, anche importanti con donne.

 

Questa affermazione era vera in passato, quando a causa della repressione e della

censura la scoperta dell'omosessualità era ritardata, rispetto allo sviluppo sessuale

ora sempre più spesso si generalizza una situazione per la quale molti gay non hanno

visto una vagina con il canocchiale...perchè entro i 14 anni già si sa di essere gay

 

La presunzione di eterosessualità sta cadendo

 

Quanto al fatto di autoidentificarsi è chiaro che ognuno sceglie il suo criterio personale

non può che essere vero così, io potrei sostenere anche che il mio modo è quello giusto

ma se anche lo illustrassi o spiegassi non cambierebbe il fatto che ognuno segue il suo

e forse è pure giusto che sia così, trattandosi di una libera autoidentificazione.

AndrejMolov89

 

 

Questa affermazione era vera in passato, quando a causa della repressione e della censura la scoperta dell'omosessualità era ritardata, rispetto allo sviluppo sessuale ora sempre più spesso si generalizza una situazione per la quale molti gay non hanno visto una vagina con il canocchiale...perchè entro i 14 anni già si sa di essere gay  
Secondo me dipende dal contesto. Io abitando in provincia notavo che l'assenza di alte concentrazioni gaye rendeva difficile sia il percorso che anche trovare persone con le quali identificarsi. Mentre in città credo che sia più facile.

Per quanto riguarda l'autoidentificazione, diciamo che seguiamo un percorso di autonarrazione continuo. Sostanzialmente ci definiamo con il nostro vissuto non con una mera statistica dei rapporti sessuali. Se dovessimo esprimere la mia sessualità in funzione del numero di atti sessuali degli ultimi mesi sarei completamente assessuale 
Secondo me dipende dal contesto. Io abitando in provincia notavo che l'assenza di alte concentrazioni gaye rendeva difficile sia il percorso che anche trovare persone con le quali identificarsi. Mentre in città credo che sia più facile.

 

Questo è sicuramente vero, ma io non intendevo dire che a 14 anni si sono già fatte

esperienze sessuali di tipo interrelazionale, o si è sessualmente "attivi". Anzi per assurdo

che sia il sapere cosa una atto sessuale significa, potrebbe anche ritardarlo ; mentre un tempo

magari si faceva senza pensare a cosa si stava facendo

 

L'esperienza gay di un omosessuale è spesso ritardata, verso la fine del liceo o della scuola

superiore ( se in città ) o all'inizio dell'università se in provincia

 

Però il ragazzo sa di essere gay da prima

AndrejMolov89

Questo è vero, è che ormai mi riferisco alla mia generazione XD 10 anni fa. Io sapevo di essere gay da 11 anni, esfruttavo gli influssi ormonali dei miei compagni per farmeli allegramente. XD
Io sono sbocciato definitivamente all'università. 

Allora, un gay che PROVA a fare sesso con una donna, e ovviamente non ci riesce o ci riesce con fatica sessuale infinita, è omosessuale, soprattutto perché se ci riproverà gli toccherà lo stesso tormento. Ma se un uomo, che si definisce gay, ha fatto e fa sesso con piacere col genere femminile, ne ha tratto godimento e soddisfazione, beh non è definibile come gay, per nulla al mondo. Per me la violenza è definire gay un bisessuale.

gli toccherà lo stesso tormento

 

Addirittura...una tortura XD

 

L'idea di essere costretti dal timore di sofferenze indicibili

ad accostare solo maschi, deve tranquillizzarti ma è latamente

misogina ed irrealistica

 

Al più sarà una esperienza frustrante o deludente o insoddisfacente

ma addirittura tormentosa, no

 

A meno che non vi sia alle spalle un padre armato di bastone che dice

al figlio, fai sesso con questa puttana altrimenti ti picchio...

Allora, un gay che PROVA a fare sesso con una donna, e ovviamente non ci riesce o ci riesce con fatica sessuale infinita, è omosessuale, soprattutto perché se ci riproverà gli toccherà lo stesso tormento. Ma se un uomo, che si definisce gay, ha fatto e fa sesso con piacere col genere femminile, ne ha tratto godimento e soddisfazione, beh non è definibile come gay, per nulla al mondo. Per me la violenza è definire gay un bisessuale.

Quanti pipponi scritti pieni di niente aka non pensare prima di scrivere, quando è così semplice e LOGICO che avete scomodato persino Rotwang ghgh

Considerazioni: scritturatevi per un talk show!!

 

 

Allora, un gay che PROVA a fare sesso con una donna, e ovviamente non ci riesce o ci riesce con fatica sessuale infinita, è omosessuale, soprattutto perché se ci riproverà gli toccherà lo stesso tormento. Ma se un uomo, che si definisce gay, ha fatto e fa sesso con piacere col genere femminile, ne ha tratto godimento e soddisfazione, beh non è definibile come gay, per nulla al mondo. Per me la violenza è definire gay un bisessuale.

 

E se un uomo ha fatto sesso con una donna, non gli ha fatto schifo, ma paragonandolo con quello maschile gli sembra nulla e quindi "sceglie" di andare solo con uomini perchè si sente decisamente di più a suo agio e non vuole piu andare a donne cosa è?

AndrejMolov89

Allora, un gay che PROVA a fare sesso con una donna, e ovviamente non ci riesce o ci riesce con fatica sessuale infinita, è omosessuale, soprattutto perché se ci riproverà gli toccherà lo stesso tormento. Ma se un uomo, che si definisce gay, ha fatto e fa sesso con piacere col genere femminile, ne ha tratto godimento e soddisfazione, beh non è definibile come gay, per nulla al mondo. Per me la violenza è definire gay un bisessuale.

Il problema del tuo ragionamento è che tu definiresti bisessuale una persona con questo criterio, ma al contempo una persona che magari ha provato piacere con una donna, ma al contempo ha capito che non era una forma di piacere soddisfaciente e completa, si dichiara gay perché è ciò che aderisce meglio alle sue pulsioni e desideri. Dicendogli che sono bisessuali semplicemente usi una forma di violenza nel rispetto della loro emotività e del loro percorso. Non è così banale come discorso e bisogna essere consci che molte persone gay hanno attraversato una parte della loro vita "comportandosi" come eterosessuali reprimendo parte dei loro desideri, ma al contempo cercando e magari ottenendo piacere da una relazione eterosessuale. Quando si liberano di questi legacci sostanzialmente non tornano indietro. Ne conosco una ventina che hanno fatto questo percorso, e ripensando al passato "eterosessuale" si accorgevano che il sesso con la loro patner mancava di qualcosa così come la relazione amorosa annessa. Questo implica che la sessualità ha una sua certa complessità e le rigidità classificative sono nomologiche e utili nel definirsi o fare semplicemente delle statistiche. 

Quando tu dici che sono loro che si fanno una violenza non dichiarandosi bisessuali, mostri un certo livello di ottusità sull'argomento. Del resto parti dall'idea che l'orientamento sia qualcosa di completamente cosciente, ovvero per te è impensabile che una persona non riconosca le sue pulsioni, o in qualche modo debba scoprirle con un percorso di esperienza emotiva e sessuale. 

Io invece non mi pongo il problema suddetto, riconosco che la consapevolezza del proprio orientamento non è necessariamente lineare, ed anzi, potrebbe essere complicata. Quello che mi da fastidio generalmente è quando qualcuno rifiuta il concetto di orientamento o di identità preferendo rifiutare di "identificarsi" in qualcosa. Questo processo di negazione del concetto di orientamento in favore di qualcosa di fumoso, indefinito, la trovo una cretinata residuale di omofobia interiorizzata. Per esempio chi rifiuta il concetto di orientamento sessuale definendolo qualcosa di culturale e basta lo ritengo un po' scemo a prescindere. Però, da un lato non nego che la cultura potrebbe creare ostacoli nei confronti dell'essere consapevoli riguardo il proprio orientamento per svariate ragioni. Quel che è interessante è che nel 99% dei casi chi ha avuto delle prime esperienze con il sesso opposto, e si dichiara successivamente gay inizia letteralmente ad essere vagina/pene fobico XD. Cioè è questo il lato interessante della vicenda, che non appena il processo di consapevolezza è completo, è irreversibile. Questo capita raramente nella parte opposta: eterosessuali curiosi, anche se conosco una persona che per ragioni astruse riteneva di essere gay, e ha fatto sesso con un uomo solo per questo timore, per poi diventare uno sfonda fagiane bassista di prima categoria. Cioè ho conosciuto un caso opposto in cui la sperimentazione omosessuale è stata confermativa del proprio orientamento sessuale eterosessuale. Era anche un tipo simpatico, era diventato una sorta di figlio, poi è diventato vegano e ho dovuto ripudiarlo.

Io da canto mio non ho mai vissuto esperienze di dubbio riguardo me stesso, o altro, semmai ho avuto problemi di integrarmi in qualcosa di vagamente omosessuale prima dell'università. 

Una tortura, dovrebbe esserci se c'è violenza, costrizione fisica

o psicologica.

 

Non può esserci violenza in un atto di libertà

 

Il problema è che per te la sessualità non è libera e la libertà ti

mette a disagio

Una tortura, dovrebbe esserci se c'è violenza, costrizione fisica

o psicologica.

 

Non può esserci violenza in un atto di libertà

 

Il problema è che per te la sessualità non è libera e la libertà ti

mette a disagio

 

Tortura in senso lato, fai sesso con quello che per natura non ti attrae e ti costringi a farlo? Com'è? Bello? Appagante? Per me sarebbe una tortura. Vai a fare sesso coi cani allora, tanto il pene è meccanico e si alza con tutti e tutto no?

Perché la definizione di etero che fa sesso con uomini non è accettata, mentre di gay che fa sesso con donne sì?

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