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De-classificazione omosessualità come malattia mentale


bubble1

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Buonasera! Vorrei chiedere agli utenti "adulti", visto che ancora non ero nato.. quali furono le reazioni in Italia nel '93(se non erro) alla notizia della cancellazione dell'omosessualità dalle malattie mentali fatta dall'OMS?. Sono molto curioso! :) 

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Risulta essere accaduto il 17 Maggio 1990.

 

Non ricordo qualcosa di particolare allora, forse perchè la notizia non fu divulgata oltre l'ambito medico.

Certamente poteva avere un effetto rilevante, ma più che altro in ambito giuridico, non molto o almeno non immediatamente in ambito etico sociale.

Comunque io non mi sono mai sentito "malato" né fisicamente né mentalmente!

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Non ci fu nessuna reazione perché nessuno ha recepito nulla, ancora oggi un buon 70-80% di persone in Italia pensano che l'omosessualità sia una malattia, figurati nel 1990.

Edited by Fantom
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Saramandasama

Diciamo che i closeted dell' epoca possono dar ben poca testimonianza. Sono una zavorra oggi, figurati nel 90'. Forse dovresti chiedere a qualche attivista 'attivo' dell'epoca.

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Capricorno57

Nel 90 ero alla terza relazione duratura (compreso un matrimonio) e di me lo sapevano in tanti, famiglia amici condòmini e colleghi di lavoro..

Semplicemente, ai tempi, non mi interessavo di cose che, evidentemente, mi riguardavano da vicino.

Mi dedicavo al lavoro, ai ragazzi, agli hobbies ed alle impennate in moto.

Partecipo a modo mio da poco più di un annetto, grazie all'iscrizione a questo ottimo Forum ed alla locale Arcigay.

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di sicuro non ci furono titoli a 9 colonne, tantomeno dibattito sui media

 

Anche perché la cosa aveva più che altro interesse medicinale e semmai giurisprudenziale per le connessioni tra ciò che è malato e quindi sanabile od addirittura sanando ed i diritti o doveri delle persone.

 

D'altra parte mancava uno strumento di comunicazione vastamente plurivoco come quello interreziale (o internettiano come si vuole chiamarlo) che permettesse non solo attraverso siti e blog, ma anche forum e chat di diffondere la notizia fuori ed oltre i canali mediatici più diffusi, che inevitabilmente e logicamente tendevano invece ad occuparsi soprattutto di notizie non specialistiche e d'interesse vasto, e questo a prescindere dalla propensione omofobica degli autori o degli editori.

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Buonasera! Vorrei chiedere agli utenti "adulti", visto che ancora non ero nato.. quali furono le reazioni in Italia nel '93(se non erro) alla notizia della cancellazione dell'omosessualità dalle malattie mentali fatta dall'OMS?. Sono molto curioso! :)

 

Quello a cui alludi è stato un percorso estremamente accidentato

lungo e non privo di contraddizioni

 

Onestamente la notizia del 1990 non mi ricordo neanche se la venni a sapere

 

Ricordo però che un certo successo riscuoteva nei primi anni '90, anche in ambiti gay e

continuò per anni ad averlo, la distinzione fra omosessualità ego-sintonica ed ego-distonica

 

In parole povere se la malattia era uscita dalla finestra, ci era rientrata sotto la forma

di un disturbo eventuale, che poi sarebbe stato riferito all'ostilità sociale ed infine alla

omofobia interiorizzata

 

Ma ci sono voluti anni, non è stato un cambiamento immediato

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In me destò preoccupazione il fatto

che la mia omosessualità potesse non essere sufficiente

per farmi saltare il servizio militare...

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è strano che una notizia riguardante un fatto etico così importante non abbia avuto la minima risonanza mediatica.. si vede che a molti dava fastidio! . 

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Non confondere l'etica con la medicina.....

prima di parlare, collega il cervello con la bocca, non ho confuso un bel ninente, faccio semplicemente notare che in questo caso un fatto medico ha anche risvolti sociali ed etici, il sapere non è a compartimenti stagni.

Edited by bubble1
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  è strano che una notizia riguardante un fatto etico così importante non abbia avuto la minima risonanza mediatica.. si vede che a molti dava fastidio! 

 

Non ricordando con precisione la risonanza mediatica nel 1990

si risponde male...

 

So che nel 1990 il Presidente Cossiga ricevette per la prima volta

una delegazione gay, ma per parlare di AIDS

 

Quel che intendo dire è che in generale, nel periodo 1990-1994 la

risonanza mediatica nei mass media era molto legata all'AIDS

 

Un'altra malattia, associata all'omosessualità, ci dava la possibilità

di ottenere degli spazi, al contempo però era limitante

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Ti sei alzato col piede sinistro?

Del resto quanto a collegamenti tra cervelli e bocche non sembra tu sia nelle condizioni migliori, visto che nel caso specifico proprio la derubricazione dell'omosessualità da malattia a naturalità avrebbe dovuto comportare una responsabilità etica e quindi una colpa in caso di comportamenti immorali che in caso di malattia mentale non c'era, perché normalmente essere matto o mentalmente confuso implicava irresponsabilità delle azioni formalmente immorali, tant'è vero che in caso di azioni delittuose si finiva non in carcere, ma nel manicomio criminale.

 

Comunque, tanti saluti a casa.

Edited by Mario1944
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Beh no, dal punto di vista giuridico non si è mai

detto che gli omosessuali fossero incapaci di intendere

e di volere

 

Al di là della discussione sul discorso etico, su cui non

entro

 

L'omosessualità, prevalentemente stava nei manuali di

criminologia. Sia come fattore di predisposizione a subire

crimini ( l'omosessuale vittima ) sia a commetterne ( l'omosessuale

criminale )

 

Non che fosse una presenza "assillante" soprattutto in Italia ci si

limitava a brevi cenni e trattazioni, mai però si è pensato che la

natura della malattia fosse tale da esentare da responsabilità

 

E' vero ciò che dice Almadel, che ad un certo punto si pensò di

"esonerare" i gay dal servizio militare ed Arcigay - magari può

sembrare oggi assurdo - si adoperava per questo

 

Ma l'esonero dal servizio militare discendeva in primo luogo dal

timore dei "contagi" omosessuali in caserma ( bisogna tornare

indietro negli anni '80 ) ed in secondo luogo dall'idea che un omosessuale

non avesse la "tempra morale" per sostenere un servizio in caserma etc

( in realtà il problema era -per i gay più evidenti- il mix fra machismo e nonnismo

che determinava un certo "panico" in parte anche giustificato....io personalmente

venni a sapere di un caso di suicidio )

 

EDIT per completezza di informazione

 

Originariamente si era esonerati per "inversione sessuale", poi nel 1985

si cambiò formula in "devianza sessuale" ed ancora nel 1995 si parlava

di "disturbi della sessualità" infine nel 1999 "parafilie e/o disturbi della

identità di genere"

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Nel 1999 ancora si parlava di disturbi, ma stralol

Non mi stupisco del pensiero omofobo attuale

...ed io che mi sono finto etero alla visita di leva per paura del nonnismo! Mannaggia a me!

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E' brutto da dire ma l'aids ha sdoganato i gay in molti paesi e ha permesso le leggi sulle unioni civili e matrimoni.

 

Se ha anche contribuoto a togliere la gayezza dalle malattie mentali e' difficile dirlo ma credo piu' che non l'abbia fatto.

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Ti sei alzato col piede sinistro?

Del resto quanto a collegamenti tra cervelli e bocche non sembra tu sia nelle condizioni migliori, visto che nel caso specifico proprio la derubricazione dell'omosessualità da malattia a naturalità avrebbe dovuto comportare una responsabilità etica e quindi una colpa in caso di comportamenti immorali che in caso di malattia mentale non c'era, perché normalmente essere matto o mentalmente confuso implicava irresponsabilità delle azioni formalmente immorali, tant'è vero che in caso di azioni delittuose si finiva non in carcere, ma nel manicomio criminale.

 

Comunque, tanti saluti a casa.

sento rumore di unghie sugli specchi, e ammettilo che hai detto una cagata dai (e adesso anche un'altra) non ti rispondo neanche.

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davydenkovic90

Be' c'è da dire che si trattava dell'organizzazione "mondiale" della sanità, non "italiana"... io non ero nato, ma penso che in italia abbia avuto, probabilmente, la rilevanza mediatica che ha avuto in Cina o in India o in paesi nei quali l'omosessualità, ad esempio, è ancora oggi reato. Come un qualcosa che "non ci riguarda", "ci sono cose più importanti". Del resto gli omosessuali stessi erano molto più chiusi in se stessi e non aspiravano più di tanto a uscire allo scoperto, come avviene oggi. (Cioè, magari un po' meno frequentemente di quanto accade oggi).

 

Però, anche se fosse passata inosservata, sicuramente è stata un'importante conquista per gli omosessuali nel senso che, per esempio, gli psicologi o psichiatri non possono più "curare" attraverso la psicoterapia o altre cure l'omosessualità di un ragazzo, proprio perché l'omosessualità non è considerata un disturbo e quindi in quel momento lo psicologo farebbe un abuso anche piuttosto grave, specie nei confronti di un bambino o adolescente.  Quindi le implicazioni etiche e sociali ci sono state senz'altro.

Inquietante è che tuttora esistano psicologi (come anche medici) che nel loro lavoro la trattino velatamente come una devianza e la mettano in relazione con il disagio familiare o sociale del ragazzo che semmai spesso è conseguente all'omofobia. E non solo nei casi di omosessualità egodistonica e quindi di disturbo della personalità dato da una non accettazione dei propri impulsi omosessuali (da valutare caso per caso e, sicuramente, non da risolvere vangelo alla mano) ma anche in tutti gli altri casi. 

Comunque psicologi come Nicolosi sono stati radiati dalle associazioni psichiatriche/psicologiche perché, appunto, tentano di far passare l'idea che l'omosessualità sia un comportamento appreso che possa essere curato attraverso la religione...

(a dir la verità credo che Nicolosi sia stato radiato dall'associazione psichiatrica americana e da altre associazioni scientifiche imporntati perché ha proprio falsificato i dati delle proprie ricerche...)

Edited by davydenkovic90
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Non ci fu nessuna reazione perché nessuno ha recepito nulla, ancora oggi un buon 70-80% di persone in Italia pensano che l'omosessualità sia una malattia, figurati nel 1990.

Solite percentuali messe a caso.

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Secondo l'ultimo rapporto ISTAT il 25,2% è abbastanza

o molto d'accordo sul fatto che l'omosessualità sia una

malattia

 

Purtroppo oltre ad essere l'ultimo è anche il primo rapporto Istat XD

 

In precedenza esistono sondaggi commissionati da Arcigay o organizzazioni

LGBT, che erano più "ottimistici" forse per il fatto che c'erano molti rifiuti alla

risposta

 

Però noi non abbiamo serie storiche di sondaggi come ne esistono negli altri

paesi, perchè degli Omosessuali a livello istituzionale fregava poco o niente

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Solite percentuali messe a caso.

Solito commento da gaia fiscalista

precisazione che non ho menzionato : sono percentuali riferite al numero di persone con cui parlo di omosessualità, la maggior parte tutti omofobi che credono che se fai una trasfusione col sangue di un gay, poi ci diventi, non sarà una percentuale ponderante ma almeno provo a spiegare alle persone ignoranti l'abc della sessualità.

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Vabbè ma comunque se il 25% degli Italiani ritiene i gay "malati"

a 26 anni di distanza dalla notizia della depatologizzazione, direi

che ragionevolmente questa notizia non è stata ben propagandata

 

Senza dover per forza arrivare a credere che siamo addirittura dei

vampiri...direi che basta e avanza

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L'OMS scientificamente e culturalmente e' poco importante. Basta pensare ai consigli che da del tipo che i gay dovrebbero prendere le medicine antivirali contro hiv come prevenzione per un loro possibile contagio da hiv. Consiglio che nessun paese segue.

 

Sul piano pratico penso che abbia avuto molte piu' conseguenze lo stralcio dell'omosessualita' della lista delle malattie da parte dell'associazioni psichiatri americana che lo stralcio da parte dell'OMS.

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L'OMS scientificamente e culturalmente e' poco importante. 

Bella battuta, me la segno così in futuro la posso usare. 

 

Se fosse vero quello che dici sui farmaci antivirali per hiv credo che sia un consiglio sensato, visto che siamo la categoria più a rischio di contagio. Non lo dicono certo per "omofobia". 

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Bella battuta, me la segno così in futuro la posso usare. 

 

Essendo svizzero per lui pure l'OMS è roba da poco.

Edited by Rotwang
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Originariamente si era esonerati per "inversione sessuale", poi nel 1985 si cambiò formula in "devianza sessuale" ed ancora nel 1995 si parlava di "disturbi della sessualità" infine nel 1999 "parafilie e/o disturbi della identità di genere"

 

Il problema della motivazione dell'esonero assumeva

un valore piuttosto rilevante perché in un primo periodo

il dato aveva diffusione all'interno dell'apparato statale.

E successivamente risultava comunque

un dato facilmente reperibile e divulgabile. 

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