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Marco Prato : criminalità e omosessualità a Roma..?


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se uno ha un istinto omicida, per non uccidere non dovrebbe assecondare sé stesso, ma un altro che gli raccomandasse di non uccidere.
 

 

Ma guarda che il mio discorso non era riferito agli istinti omicidi... era riferito alla EVIDENTE discrepanza tra uno che sogna di essere Dalida (così ho letto da altri forumer) e la barbetta ben curata, il cappello all'indietro, i muscoli, i peli e lo sguardo da "se ti piglio ti inculo".. 

 

Quindi... se veramente le cose così stanno... è per forza un Norman Bates de' noantri !

 

Ed è diventato Norman Bates perché ha represso il suo "sentirsi donna" fino a diventare l'esatto contrario... però con gli ovvi effetti collaterali...ossia essere diventato un psicopatico...

 

 

 

Non capite proprio che ha detto di sentirsi donna per farsi riconoscere uno stato di seminfermità, dicendo cose a caso e dimostrando di aver ucciso ma di non essere nelle proprie facoltà mentali e avere una pena meno dura? Questo tizio si sente donna quanto Rocco Siffredi.

 

Ma infatti spero per lui che sia così... se no davvero non so come abbia fatto a vivere finora 

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A mia detta, l'unica plausibile matrice omicida deriva dal suo sofferto passato di ragazzo grasso ed infelice.

E' probabile che abbia sviluppato una forte repulsione, dapprima recondita, verso l'intero genere umano bullizzante e non, repulsione che potrebbe aver alterato l'equilibrio psichico generando una situazione di instabilità colmata sommariamente dalla droga e dalla rivoluzione del suo aspetto fisico.

La psichiatria riconosce un ventaglio molto ampio di reazioni in tal senso, ed è probabile che lui abbia maturato istinti omicidi, enfatizzati dal consumo di stupefacenti, manifestatisi in quella circostanza.

Il resto, a mio avviso, è un contorno utile, ma non determinante.

Edited by Laen

 

 

Non sono minimamente preoccupato dalla correlazione gay=omicida perché è talmente irrazionale che appartiene a tempi ormai lontani e nemmeno Alfano o Giovanardi possono credervi o utilizzarla strumentalmente perché nessuno vi crederebbe. E' roba di trent'anni fa.

 

Che un'affermazione sia irrazionale non implica che non possa essere fatta e del resto il giudizio di che cosa sia razionale e che cosa irrazionale dipende necessariamente dai principi da cui l'affermante si muove.

Infatti non è affatto irrazionale che, posto che l'omoerotismo sia un'inclinazione peccaminosa ed odiosa al cospetto d'un dio o comunque contraria alla natura propria dell'uomo, si argomenti della sua correlazione con altri comportamenti similmente peccaminosi ed odiosi al cospetto d'un dio o comunque contrari alla natura propria dell'uomo e questo qualunque sia l'origine attribuita all'inclinazione.

Ti ricordo ad esempio che il catechismo cattolico anche recente interpreta l'omoerotismo come effetto d'un grave disordine morale.

 

 

 

 

 

Siamo allo stadio di consapevolezza dettato dai primissimi passi di SCOPERTA DA PARTE DEL GRANDE PUBBLICO di concetti come il Minority Stress, come l'autoemarginazione, come il bullismo omofobico, la strutturazione omofobica dell'adulto, l'utilizzo socialmente sostitutivo della droga.

 

Con ciò che vorresti affermare?:

che l'omicidio de quo è una sorta di manifestazione della ribellione contro l'omofobia ambiente?

L'ucciso sarebbe cioè il capro espiatorio rappresentativo di tutti gli omofobi sacrificato da una persona che ha patito l'omofobia?

 

A parte che ciò è tutto da dimostrare, tuttavia, se fosse vero, si porrebbe palesemente quella correlazione gay=omicida, che pur tu neghi sia impossibile oggi da credere anche da personaggi apertamente omofobi.

Certo sarebbe una correlazione causata dall'omofobia e quindi difensiva o meglio vendicativa, ma non perciò, se accettata e diffusa, meno dirompente a livello sociale.

Mario1944 credimi sulla fiducia, non siamo più ai tempi di Pasolini, possiamo permetterci di fare riflessioni nuove e differenti.

 

Io non voglio affermare nulla, sono piacevolmente sorpreso del fatto che sia possibile riflettere in maniera del tutto nuova, e perfino (certo in modo traballante ed impacciato) a livello dei media, sulle schizofrenie collettive ed intergenerazionali generate dall'omofobia. Non mi importa la lettura del singolo caso, mi importa che se ne parli in generale, mi importa che siano sviscerate cose che non potevano assolutamente esserlo fino a pochi anni fa perché c'erano altre urgenze come quella della più basilare parificazione giuridica, il cui processo è finalmente iniziato alleggerendo la comunità lgbt di un piccolo peso e permettendo appunto di approfondire anche nuove tematiche, anche nei loro aspetti più disturbanti ed infelici.

 

 

Ma guarda che il mio discorso non era riferito agli istinti omicidi...

 

OK

 

 

 

 

Mario1944 credimi sulla fiducia, non siamo più ai tempi di Pasolini, possiamo permetterci di fare riflessioni nuove e differenti.

 

Non sono credente ;-)

 

 

 

 

Io non voglio affermare nulla, sono piacevolmente sorpreso del fatto che sia possibile riflettere in maniera del tutto nuova, e perfino (certo in modo traballante ed impacciato) a livello dei media, sulle schizofrenie collettive ed intergenerazionali generate dall'omofobia.

 

Generate dall'omofobia o dall'omoerotismo?:

a me pare che nel titolo del topic e forse anche altrove si parli, da alcuni forse inconsapevolmente, da altri inconsultamente, da altri ancora scientemente, della causalità omoerotica, non di quella omofobica.

E peraltro anche la causalità  omofobica dovrebbe essere cautamente trattata, affinché non divenga un facile giustificazionismo che potrebbe inclinare molti, già mal predisposti od indifferenti, a riconoscervi una causalità omoerotica.

 

 

 

 

Non mi importa la lettura del singolo caso,

 

Il problema è che troppo spesso la mente umana inclina per induzione a fare del caso singolare un caso generale:

attenzione quindi a non stimolare o almeno a non favorire l'inclinazione con deduzioni arbitrarie.

LocoEmotivo

A mia detta, l'unica plausibile matrice omicida deriva dal suo sofferto passato di ragazzo grasso ed infelice.

Però usciamo da tutta questa logica quasi freudiana (e molto americana) per cui grandi traumi del passato creano grandi mostri del presente, eh.

Non sto dicendo che sia un'automatismo inevitabile: sto dicendo che è la più plausibile tra le possibilità, secondo me, insediata in un contesto che, tra stupefacenti e party, ha contribuito largamente a quanto avvenuto.

E' probabile che si sia sentito escluso ed emarginato, e terminata la rivoluzione estetica, potrebbe non esser mai riuscito a sentirsi veramente a proprio agio nel nuovo contesto nonostante ne fosse affascinato ed ammaliato, in quanto si è percepito desiderato, e bramato, ma con forti insicurezze che potrebbe non aver mai superato.

In casi limite, e con basi psicolabili di rilevanza, può portare a quanto successo.

E' inutile che facciate dello spiccio sarcasmo fuori luogo: non si tratta né di attenuanti né di giustificazioni, bensì penso sia la base su cui l'intero disastro è stato ricamato, di certo largamente più plausibile di tutte le digressioni filosofeggianti che in questo thread son state perpetrate.

Edited by Laen

Pare che Giulio Cesare, messo in guardia contro Marco Antonio, avesse risposto che non temeva i corpulenti sanguigni, qual era appunto Marco Antonio, ma i magri pallidi, qual era Caio Cassio Longino.....

Saramandasama

Meglio digressioni filosofeggianti che diagnosi psichiatriche fatte da non addetti ai lavori. Sono più gravi le seconde. Del pour parler in fondo non c'è bisogno di alcun titolo accademico, per una diagnosi psichiatra su uno squilibrato sì, e quindi forse sarebbe meglio non pronunciarsi.

La mia è una opinione analogamente a tutte le altre espresse, non ho certo la presunzione di aver compiuto una diagnosi. 

Pensavo fosse ovvio, ma dimentico sempre che qui occorre precisare anche il più infimo dettaglio !

 

 

E' probabile che si sia sentito escluso ed emarginato, e terminata la rivoluzione estetica, potrebbe non esser mai riuscito a sentirsi veramente a proprio agio nel nuovo contesto nonostante ne fosse affascinato ed ammaliato, in quanto si è percepito desiderato, e bramato, ma con forti insicurezze che potrebbe non aver mai superato.

 

Potrebbe essere, ma perché prendersela con l'ucciso?

che rappresentava per lui?

sé stesso quand'era grasso ed infelice?

dalle fotografie non parrebbe.

 

E comunque, terminata la "rivoluzione estetica" che gli mancava?

forse l'essere quella donna che non era?

Ma ritorna la questione:

che rappresentava l'ucciso che per di più era un maschio?

di logica avrebbe dovuto uccidere una donna, cioè quello che non aveva potuto diventare o che rappresentava la madre impedimento a diventarlo (sempre che sian vere le notizie in proposito).

 

Non è forse accaduto più semplicemente che, imbottito di droga, neppure capiva che cosa, perché ed a chi lo facesse?

Non a caso Marco Prato s'è trasfigurato in un magro disforico, suppongo .

:-))))

 

Demò, risparmiati, grazie!

Dai Laenone, di fronte alla possibilità di prenderci a borsettate mi sono già risparmiato, se volessi risponderti seriamente sarei molto piú noioso e violento. (meglio rimandarti al post salamandresco a questo proposito)

 

Semplicemente mi faceva ridere pensare che stessimo dando la colpa ai grassi

a me pare che nel titolo del topic e forse anche altrove si parli, da alcuni forse inconsapevolmente, da altri inconsultamente, da altri ancora scientemente, della causalità omoerotica, non di quella omofobica.

 

Vabé dimmi allora di grazia come farebbe a funzionare una causalità omofobica (auto-omofobica) su un eterosessuale... :azz:

Mario non credo che riuscirai ad accettare il mio precedente spunto di riflessione perché ogni tuo pensiero è comunque fedelmente strutturato sulla fuga e la negazione aprioristica dalla causalità omoerotica per motivi difensivi, certo comprensibilissimi nella tua epoca, ma che io vorrei concedermi l'ardito lusso di mettere un pochino in secondo piano.

Edited by Sampei

Ah, quanta fatica, dunque:

 

Non ho dato la colpa ai grassi, non so neanche in che modo la questione abbia potuto paventarsi: ho ritenuto possibile che una sua instabilità psichiatrica derivata dal bullismo subito potesse essere degenerata, con altri input enfatizzanti gravitanti intorno al punto nevralgico.

 

@Mario1944

Appunto, non penso assolutamente che la disforia di genere abbia avuto alcun ruolo: certamente la droga è stata la mano ferma che l'ha obnubilato, facendogli compiere il disastro, ma non riterrei così infondata l'idea che possa sottostare una problematica d'autostima/psichiatrica che l'ha reso un ragazzo instabile e potenzialmente pericoloso.

 

Ripeto, non si tratta né di scuse né di giustificazioni: è un mostro e va punito, a prescindere dalla causa.

 

Bando ai pensieri divertentissimi circa la colpevolizzazione dell'eccesso lipidico universale come causa dell'efferatezza torturatrice <3

 

AH: TUTTO segue la logica dell'IMHO...

:)

Edited by Laen

 

 

Appunto, non penso assolutamente che la disforia di genere abbia avuto alcun ruolo: certamente la droga è stata la mano ferma che l'ha obnubilato, facendogli compiere il disastro, ma non riterrei così infondata l'idea che possa sottostare una problematica d'autostima/psichiatrica che l'ha reso un ragazzo instabile e potenzialmente pericoloso.

 

Sì, però, perché prendersela con l'ucciso se c'era una problematica di autostima?:

che rappresentava per lui?

a quanto ho capito era uno incontrato occasionalmente e forse la prima (ed ultima....) volta.

Di logica (ammesso che ci sia una logica), se la sarebbe dovuta prendere con la madre, il padre, i conoscenti di lunga data che magari a suo tempo l'avevano ridicolizzato od emarginato o comunque con qualcuno che rappresentasse all'eccesso e fin dalla nascita quelle qualità che egli era riuscito a conseguire faticosamente e che forse riteneva precarie.

Se non c'è logica e mi pare non ce ne sia, l'ucciso è un vittima casuale:

passava di lì nel momento dell'accesso fulminante causato dalla droga.

Poteva essere chiunque altro od altra....

M'hai visto scrivere, per caso, che la vittima fosse il carnefice bullizzante su cui Prato ha voluto vendicarsi?

No, non ho mai asserito che la vittima fosse premeditata: ho solo lanciato un'idea, in base alla mia personalissima opinione, che una supposta instabilità l'abbia spinto a fare ciò che ha fatto, senza però che il contesto fosse strettamente premeditato, anzi: la droga l'ha scatenato, ha incendiato una personalità instabile, che l'ha portato a scagliarsi contro una povera vittima che nulla aveva a che fare con i problemi in essere.

Perché mi mettete in bocca cose che mai ho pensato? :lol:

Edited by Laen
Perché mi mettete in bocca cose che mai ho pensato?

 

Infatti non ho detto che tu l'abbia asserito, ho solo posto la questione, se ha ucciso per "problematica di autostima", perché se la sia presa con l'ucciso che (almeno apparentemente) con la sua autostima non c'entrava.

 

 

 

 

Mario non credo che riuscirai ad accettare il mio precedente spunto di riflessione perché ogni tuo pensiero è comunque fedelmente strutturato sulla fuga e la negazione aprioristica dalla causalità omoerotica per motivi difensivi, certo comprensibilissimi nella tua epoca, ma che io vorrei concedermi l'ardito lusso di mettere un pochino in secondo piano.

 

Non è che io neghi "aprioristicamente" la possibilità d'una causalità omoerotica in un certo omicidio od in un qualsivoglia atto criminoso, è che non mi pare accettabile che qui od altrove si  titoli e si parli come se ci fosse una correlazione normale, fosse pur dovuta e giustificata dall'omofobia ambiente:

tutte le volte che leggo il titolo del topic mi sembra d'essere additato come possibile criminale in quanto omosessuale!

Per fortuna non sono anche romano ;-)

 

Capisco che a te piaccia eccedere nel lusso, ma io preferisco attenermi all'antico precetto del meden agan, ne quid nimis, nulla troppo, soprattutto se la sua violazione potrebbe implicare un tirarmi la zappa sui piedi.....

Edited by Mario1944

Io non voglio affermare nulla, sono piacevolmente sorpreso del fatto che sia possibile riflettere in maniera del tutto nuova, e perfino (certo in modo traballante ed impacciato) a livello dei media, sulle schizofrenie collettive ed intergenerazionali generate dall'omofobia. Non mi importa la lettura del singolo caso, mi importa che se ne parli in generale, mi importa che siano sviscerate cose che non potevano assolutamente esserlo fino a pochi anni fa perché c'erano altre urgenze come quella della più basilare parificazione giuridica, il cui processo è finalmente iniziato alleggerendo la comunità lgbt di un piccolo peso e permettendo appunto di approfondire anche nuove tematiche, anche nei loro aspetti più disturbanti ed infelici.

 

Per stare sul pezzo, come giustamente faceva notare Hinz, dagli ultimi stralci di cronaca pare che il cattivo che non si accettava fosse l'altro...

 

Se non c'è logica e mi pare non ce ne sia, l'ucciso è un vittima casuale:

passava di lì nel momento dell'accesso fulminante causato dalla droga.

Poteva essere chiunque altro od altra....

 

Sì, la vittima è casuale, raccattato tra tanti, ma non passato lì per caso.

Da quel che è emerso nel we, mi pare di poter credere di più alla versione per cui il proposito omicida non partiva da Prato.

 

 

Sì, la vittima è casuale, raccattato tra tanti, ma non passato lì per caso.

 

No, certo, non passata di lì per caso, ma non mi pare ci sia stata una conoscenza tale che l'ucciso potesse formare oggetto di rappresentazione di qualcosa per l'omicida.

 

 

 

 

Da quel che è emerso nel we, mi pare di poter credere di più alla versione per cui il proposito omicida non partiva da Prato.

 

Ineffetti sembra stiamo parlando non dei fatti e delle persone implicate, ma di quello che di loro si dice, si sente dire, si ridice per sentito dire.....

Credo d'aver letto la totalità delle fonti che il web propone circa Prato e Foffo, e credo sia ormai innegabile l'instabilità psichiatrica del primo (circa il secondo m'astengo dal commentare).

Era recidivo in merito alle violenze fisiche, visto il pestaggio nei confronti di un suo amico risalente al mese precedente.

Molti suoi amici testimoniano di come la sua vita fosse rivolta all'estremo, ai comportamenti più spinti, con risvolti talvolta aggressivi: informazioni, queste, facilmente reperibili, con testimonianze risalenti anche a più di 4-5 anni fa.

L'evidenza farebbe pensare al fatto che l'omicidio di Varani sia stato l'ultimo, eclatante, disastroso atto di una persona con basi psicolabili ben chiare, note e manifestate, atti che la droga ha spesso esacerbato. La complicità con l'amico pare aver propulso il tutto.

Potrebbe darsi che la situazione derivi da una malsana degenerazione di un passato difficile, come supposto da me, o che derivi da una innata tendenza all'aggressività: qualsiasi sia la verità, al di sopra delle varie ipotesi, questo fatto evidenzia a chiare lettere quanto la droga, e i comportamenti spesso sottovalutati creino un connubio tremendo, da punire esemplarmente.

Edited by Laen

Francamente credevo che gli omosessuali fossero immuni da sentimenti di aggressività..

ma mi devo ricredere..

certo..... non si può mai idealizzare una certa realtà, credere che esistano solo aspetti positivi..

ma vedendo il profilo di questo ragazzo, non so, non concepisco proprio come possa aver fatto una cosa del genere.

Si è prima esseri umani. Se sei stronzo, lo sei a prescindere da tutto il resto.

beh adesso non parliamo di ''disforia di genere''..

Non mi sembra il caso.

 

Sul bullismo e sull'omofobia interiorizzata si può discutere.

Cmq specifico che non ho mai inteso mettere in correlazione omoerotismo con follia omicida.

 

Oggi al telegiornale hanno parlato di ''disturbi bipolari e depressive''.

Con gli stessi psicofarmaci con cui il ragazzo si sarebbe dovuto curare , ha stordito la vittima, poi torturatala ed uccisa.

Ora al di là di tutto non si può negare che poche persone omosessuali siano affette da depressione.

Mi sembra un male collettivo.

Edited by Olimpo

quand' è esattamente che voleva diventare donna?

Beh... a dire il vero suppongo lo abbia detto per scherzo.


quand' è esattamente che voleva diventare donna?

Beh... a dire il vero suppongo lo abbia detto per scherzo.

Lo avrebbe scritto, sembra, in una lettera che è stata rinvenuta

nella camera d'albergo dove avrebbe soggiornato dopo il delitto

avendo - in teoria - deciso di suicidarsi

 

Lettera o lettere che sarebbero state da consegnare ai genitori

dopo la sua morte

 

A questo dato di fatto la stampa avrebbe poi aggiunto il fatto che

sembra indossasse una parrucca per far sesso con Foffo ed alcune

foto ed interventi sui social in cui avrebbe detto di voler essere Dalida

 

Solo che in quelle stesse lettere neanche menziona l'omicidio ed il ruolo

e la sua responsabilità ( quindi sono lettere sospette...di un colpevole che

sa che Foffo sta andando alla polizia a vuotare il sacco e potrebbe aver inscenato

un tentato suicidio parlando a vanvera )

 

In secondo luogo se sono lettere di un drogato che scrive sotto l'effetto di sostanze

o di un bipolare in crisi psicotica, la loro attendibilità sarebbe tutta da vagliare

cmq c'era qsa che non mi quadrava troppo sul fatto che nessun vicino avesse brontolato..

scappa fuori che nel palazzo al piano di sotto abita la madre di Foffo; che casualmente non s'è minimamente accorta del viavai (e dell'eventuale casino) in quei giorni a casa del figlio

Edited by freedog

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