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per caso anche lì sono imminenti le elezioni x il comune??

-chiedo perchè ignoro il dettaglio..-

Bah sì, oddio, ci saranno le comunali in FVG dal 12 giugno (dico dal perché ci sono gli eventuali ballottaggi e le votazioni stesse che ad esempio a Trieste sono in data diversa)

 

Sappi però che grazie al loro odio tu esisti, perchè se fosse per la

maggioranza assoluta degli abitanti di Udine, tu semplicemente non

esisteresti

 

Cioè, è meglio essere odiato o ignorato?

Purtroppo hai più o meno beccato il problema della situazione locale

 

Ineffetti già la presentazione delle ragioni del banchetto di protesta è volta ad una captatio benevolentiae che fa astutamente leva su una cosa normalmente inaccettabile per l'etica contemporanea di gran parte del mondo qual è la compravendita dei bambini, indicata come effetto principale e detestabile d'una "morale impazzita" che ha anche altri effetti, ma tollerabili o comunque non combattuti apertamente come la liceità dell'omosessualità "individuale", infatti:

"Mestroni precisa che la dimostrazione di ieri non era un'azione omofoba, «bensì un attacco al sistema capitalista del libero mercato»".

Altri effetti detestabili ed impugnabili sono indicati confusamente e collettivamente, ma sono apparentemente secondari perché l'attenzione è focalizzata sulla compravendita di bambini.

Mario, non mi è chiaro. Il tuo discorso è: fanno "astutamente leva" (con secondo fine -> ottenere consenso) sulla compravendita dei bambini in quanto eticamente sgradito dalla maggior parte del mondo, utilizzando la negatività della coppia omogenitoriale come mero mezzo (quindi senza interesse reale ad attaccare l'omogenitorialità) per affossare ancor di più la GPA? Prima voglio capire meglio questo

Edited by Shell

 

 

utilizzando la negatività della coppia omogenitoriale come mero mezzo (quindi senza interesse reale ad attaccare l'omogenitorialità)

 

No, non direi che è un mero mezzo, ma anzi che è uno dei fini in quanto il reale obbiettivo è la liceità morale dell'omoerotismo in sé, anche individualmente e privatamente "consumato", benché affermino il contrario dicendo:

"la dimostrazione di ieri non era un'azione omofoba".

Cioè a mio giudizio, forse sono troppo malizioso, ma a pensar male...., la compravendita di bambini è solo un pretesto ben trovato per accusare la "morale impazzita" di cui sarebbe l'effetto insieme ovviamente con la tolleranza se non addirittura il riconoscimento di pari dignità per l'omoerotismo, con tutto quello che ne consegue o ne può conseguire.

Certamente la compravendita di bambini, che peraltro non c'entra con l'utero in locazione né con l'adozione del figliastro né con l'adozione di un figlio da parte d'una coppia omosessuale o di un omosessuale singolo e neppure a ben vedere neppure con l'inseminazione senza atto sessuale d'una donna da parte d'un uomo per avere un figlio, è un tema "forte" che scuote le coscienze di tutti o quasi, indipendentemente dalle fedi religiose e dalle ideologie e quindi ben si presta ad esemplificare i perversi effetti della "morale impazzita".

 

 

 

 

la GPA

 

GPA significa?

No, non direi che è un mero mezzo, ma anzi che è uno dei fini in quanto il reale obbiettivo è la liceità morale dell'omoerotismo in sé, anche individualmente e privatamente "consumato", benché affermino il contrario dicendo:

"la dimostrazione di ieri non era un'azione omofoba".

Cioè a mio giudizio, forse sono troppo malizioso, ma a pensar male...., la compravendita di bambini è solo un pretesto ben trovato per accusare la "morale impazzita" di cui sarebbe l'effetto insieme ovviamente con la tolleranza se non addirittura il riconoscimento di pari dignità per l'omoerotismo, con tutto quello che ne consegue o ne può conseguire.

Appunto, è questo il discorso. Da quello che scrivevi avevo il dubbio che intendessi il contrario (cioè quello che ho proposto con "pensi questo?")

 

GPA significa?

Gestazione Per Altri, quello che tu chiami "utero in affitto"

Gestazione Per Altri, quello che tu chiami "utero in affitto"

 

Ah, ok, ma mi sembrerebbe meglio parlare di utero in locazione che di utero in affitto, dato che il frutto è d'origine "aliena" e nell'utero della locante è solo nutrito e quindi l'oggetto del contratto è solo l'uso dell'utero come ricettacolo vivente, senza godimento del frutto.

Comunque la locuzione "gestazione per altri" aderisce bene al caso ed è anche meno cruda che "utero in affitto" o "in locazione".

 

Direi che in sostanza si tratti d'un baliatico che, grazie ai progressi della medicina moderna, può incominciare anche dal momento successivo al concepimento invece che solamente da quello successivo alla nascita.

In tutto ciò a me pare che s'inserisca con piena legittimità etica anche la remunerazione della prestante l'utero.

Edited by Mario1944

Direi che in sostanza si tratti d'un baliatico che, grazie ai progressi della medicina moderna, può incominciare anche dal momento successivo al concepimento invece che solamente da quello successivo alla nascita.

In tutto ciò a me pare che s'inserisca con piena legittimità etica anche la remunerazione della prestante l'utero.

Stavo per scrivere "penso tu capisca perfettamente la differenza tra le due cose". :D

 

Il paragone madre surrogata - balia non è particolarmente felice, certo che poi le femministe si arrogano il diritto di decidere per le altre donne di fronte a discorsi in questi termini.

La badante si occupa del bambino di altri mentre la madre è a lavoro, una gestante sta generando suo figlio per poi darlo ad altri: la questione è molto più delicata e credo senza particolari dubbi (per semplice buonsenso, non esprimo niente di astruso) che meriti una considerazione radicalmente diversa

 

Per quanto riguarda la remunerazione, mi riserbo di riflettere su quel che dici. Ti chiedo però: secondo te perché la donazione di organi è e deve rimanere tale, una donazione? Faccio presente per scrupolo, ma sono sicuro tu lo sappia, che la vendita di organi (quindi remunerata) è illegale.

Edited by Shell
davydenkovic90
La badante si occupa del bambino di altri mentre la madre è a lavoro, una gestante sta generando suo figlio per poi darlo ad altri: la questione è molto più delicata e credo senza particolari dubbi (per semplice buonsenso, non esprimo niente di astruso) che meriti una considerazione radicalmente diversa

Ma quel figlio non è propriamente suo... l'ovulo viene da un'altra donna, in più la gestante è ben cosciente che sta portando a termine la gravidanza per altri, viene seguita da psicologi.

Certo nessuno di noi, credo, può lontanamente immaginare cosa prova effettivamente una donna californiana o canadese in una situazione del genere... ma io me le immagino un po' come delle balie, cioè delle donne che, in parte per soldi, in parte per vocazione (come tutti i lavori) si mettono a servizio della comunità in questo modo. Magari hanno già dei figli e non vorrebbero averne altri, però sono ben disposte e in grado di portare a termine una gravidanza e scelgono di farlo per qualcun altro... non ci vedo proprio nulla di così sconvolgente, in fin dei conti. Che siano pagate è giusto, spendono molto di sé e del proprio tempo per fare una cosa del genere e un semplice rimborso spese non è sufficiente.

Per quanto io possa aver spesso pensato a questa pratica con una certa diffidenza, non riesco a vederla come "comprare" un bambino, dato che due genitori che concepiscono l'idea di crescere un bambino non lo fanno solo per realizzarsi ma anche per dare nuovo impulso alla società, si sobbarcano numerosi obblighi e responsabilità e meritano un grande rispetto. C'è un forte pregiudizio moralistico che distingue fra l'avere figli a pagamento o come dono. In realtà non c'è molta differenza. Nessuno, tecnicamente, vende dei bambini. Quello che si vende è, semmai, tutto l'ingranaggio medico-legale che porta una coppia che non può avere figli in modo naturale ad averne in altro modo. Quando fai un trapianto di cuore non compri un cuore ma paghi i medici, gli infermieri, ecc per la disponibilità che hanno dato e per le capacità che hanno E nel caso della madre surrogata non stai affittando il suo utero ma stai avendo il suo tempo e le sue energie. Se queste donne affittano l'utero allora io che sono un matematico e mi faccio pagare per ciò che faccio, sto affittando il mio cervello.

In più, se ricorrere a questa pratica significa "comprare" un bambino, significa che i bambini sono proprietà dei genitori, cosa che non è assolutamente vera, neanche per chi ha figli naturalmente. I figli sono altre persone che i genitori aiutano e sostentano, fino ad una certa età, finché non sono autonomi e prendono liberamente la loro strada. Non si tratta di compravendita di esseri umani. Esattamente come non è eugenetica. E' vero che le madri vengono scelte sulla base di questionari e compatibilità, ma anche due coniugi etero si sono "scelti" in qualche modo, prima di fare figli naturalmente. 

"Utero in affitto" è un'espressione impropria, oltre che offensiva. Anche maternità surrogata lo è, perché non si tratta di "maternità"... Queste donne sanno benissimo che quel figlio non è loro. Credo che possano sviluppare forme di "legame" col bambino che portano in grembo, esattamente come una maestra o una balia o una baby sitter possono provare un sentimento materno verso un bambino che seguono, ma non la trovo una cosa negativa o preoccupante.

In questi casi, tra l'altro, non è come nella fecondazione assistita dove l'uomo che dona lo spermatozoo resta anonimo... gestanti e coppie si conoscono, instaurano un rapporto, c'è un legame talvolta di amicizia e di profondo rispetto credo anche molto bello... da un lato c'è un gesto altruista di una donna che porta a termine un lavoro (prendendo dei soldi, sì, ma pur sempre una cifra non elevatissima, che può corrispondere alla cifra che prenderebbero per un anno di lavoro, in fin dei conti lavorano 24 h su 24 e devono mantenersi in buona salute) ma pur sempre con uno spirito profondamente altruistico, e dall'altro lato ci sono due persone che hanno messo tutto il loro impegno e si sentono pronti a costruire una famiglia. 

Anche io mi interrogo ancora su questi temi e per il mio retroterra culturale e per la mia personalità penso che non riuscirei mai a ricorrere a una pratica come questa, in gran parte anche perché non penso che sarei un bravo genitore, però non ci trovo niente di male in chi l'ha fatto o lo vuole fare, anzi, inizio a stimarli molto e penso che siano esperienze di vita bellissime se per un attimo ci togliamo dagli occhi questa lente ipocrita che ci portiamo dietro da anni e anni di catechismo, messe e prediche e le guardiamo con un po' più di oggettività.

Chiaro che poi non vanno paragonate alle pratiche barbare che vengono fatte in Cina o in India (e spesso in paesi nei quali, ricordo, l'omosessualità è reato, quindi che Adinolfi o la Miriano non vengano a guardare noi se qualcuno va là a prendere bambini con metodi illegali e discutibili).

Edited by davydenkovic90

Il paragone madre surrogata - balia non è particolarmente felice, certo che poi le femministe si arrogano il diritto di decidere per le altre donne di fronte a discorsi in questi termini. La badante si occupa del bambino di altri mentre la madre è a lavoro, una gestante sta generando suo figlio per poi darlo ad altri:

Veramente la badante non è la balia:

la balia allatta e cura il bambino nelle sue necessità fisiologiche quotidiane sostituendosi fin dalla nascita alla madre che non può o non vuole farlo e quindi ha un'intimità molto maggiore col bambino d'una semplice badante o governante, per usare un termine dei miei tempi.

Oggi la balia è una figura in disuso anche nelle famiglie più ricche, ma ancora ai miei tempi era la regola anche nelle famiglie semplicemente benestanti.

 

A parte questo, tu mi pare ti riferisca al caso d'una donna gestante (gestare propriamente significa portare su di sé) che sia anche madre del bambino che porta in grembo in quanto l'ovulo è suo, mentre io mi riferisco al caso di una donna gestante che non sia anche madre del bambino che porta in grembo in quanto l'ovulo non è suo, ma d'un'altra donna.

questa dovrebbe essere appunto detta propriamente gestazione per altri, perché la gestante non è anche madre naturale del feto, ma solo ospite nutritrice d'un feto altrui.

A me sembra quindi che in questo caso (donna gestante un feto altrui) la faccenda non sia sostanzialmente diversa dall'uso d'un'incubatrice in caso di nascita prematura o addirittura di prelevamento del feto per morte o malattia della madre prima della nascita:

il feto non può crescere nel grembo materno e quindi lo si inserisce altrove.

 

Il paragone con la balia vale per il momento successivo alla nascita con riferimento alle necessità fisiologiche elementari del bambino ed in particolare di quelle alimentari dell'allattamento che sono (erano.....) soddisfatte dalla balia:

la balia sostituisce (sostituiva.....) la madre nell'allevamento ed in particolare nella nutrizione per allattamento d'un bambino altrui dopo la nascita, così come la gestante d'un feto altrui sostituisce la madre nella nutrizione e nell'allocazione del feto prima della nascita.

 

Paragoni a parte, non riesco a vederci eticamente una cosa indecente neppure mettendomi nei panni d'una persona che abbia fede in un dio creatore ed in un'anima immortale infusa fin dal principio nel feto:

si tratta semplicemente della possibilità offerta dalla medicina di supplire a carenze fisiologiche della madre nella gestazione, non nella procreazione.

Certamente si evita l'atto sessuale tra i genitori, se non quando si prelevi il feto già formato, ma questo almeno da un punto di vista cristiano, data la sostanziale sessuofobia di tale religione che privilegia sempre la castità, non dovrebbe essere un male, anzi!

 

Per quanto riguarda la remunerazione, mi riserbo di riflettere su quel che dici. Ti chiedo però: secondo te perché la donazione di organi è e deve rimanere tale, una donazione? Faccio presente per scrupolo, ma sono sicuro tu lo sappia, che la vendita di organi (quindi remunerata) è illegale.

Be' prima che la vendita è vietata la menomazione fisica volontaria di sé, anche gratuita:

articolo 5 del codice civile"Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume".

 

Comunque nel caso di prelevamento di organi c'è una menomazione dell'integrità fisica ed infatti è vietata, che sia gratuita o no, mentre nella gestazione per altri non c'è alcuna menomazione, perché il feto è naturalmente espulso, anzi è destinato ad essere espulso dal corpo della gestante, che ne sia madre biologica o no.

Semmai la cosa potrebbe essere assimilata alla sottrazione del figlio alla madre che l'ha generato subito dopo la nascita, ma la gestante per altri sa fin dal principio che quello che porta in sé non è suo, ma altrui e che è destinato ad altri e proprio per ciò offre il proprio grembo per la gestazione.

 

In tutto ciò mi pare ragionevole considerare la remunerazione della gestazione eticamente lecita ed anzi anche opportuna, se non necessaria, anche al fine di assicurarsi che la gestante presti la sua opera al meglio, né più né meno di come accadeva con le balie, per l'opera o per la remunerazione delle quali nessuno mi risulta si sia mai indignato:

semmai l'indignazione c'era per madri negligenti od assenti nell'allevamento dei figli, ma non per l'uso del baliatico in sé, che del resto non raramente era necessario per carenze fisiche o psicologiche della madre.

Edited by Mario1944

Stai confondendo un po' le acque, ma non importa (io stesso dissi che la questione merita una mia riflessione futura)

Mi limito a rimanere sul mio input
 

Be' prima che la vendita è vietata la menomazione fisica volontaria di sé, anche gratuita:
articolo 5 del codice civile"Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume".

Comunque nel caso di prelevamento di organi c'è una menomazione dell'integrità fisica ed infatti è vietata, che sia gratuita o no, mentre nella gestazione per altri non c'è alcuna menomazione, perché il feto è naturalmente espulso, anzi è destinato ad essere espulso dal corpo della gestante, che ne sia madre biologica o no.


Eh no. Qua ti volevo

Credi che il corpo della donna in gravidanza torni ad essere lo stesso, una volta che "il feto è naturalmente espulso"? I processi di sviluppo dell'embrione, con relative modificazioni morfologiche dei due organismi (gestante e feto), sono leggermente più complessi, a livello di ripercussioni somatiche, del processo di peristalsi che porta alla "espulsione" della materia fecale. E questo dopo una gravidanza

Sono conscio del fatto che questa mia considerazione mi si possa ritorcere contro, ma d'altronde è un dato di fatto. Anche perché se vogliamo paragonare la gestazione ad un lavoro con tanto di stipendio, stiamo sostanzialmente parlando di una serie di gravidanze a profusione (con relative conseguenze) per guadagnarsi da vivere. E non è per ora una questione, coi mezzi attuali, che intendo trattare all'acqua di rose

 

 

 

@davydenkovic90 (oh è inutile, non sono mai riuscito a far partire 'sti tag del forum)

 

Asp, non mescolare il pagamento delle beghe burocratiche/assicurative con il compenso lavorativo. Ho risposto sopra a Mario

Edited by Shell

Stai confondendo un po' le acque, ma non importa (io stesso dissi che la questione merita una mia riflessione futura)

 

Mi limito a rimanere sul mio input

 

 

Eh no. Qua ti volevo

 

Credi che il corpo della donna in gravidanza torni ad essere lo stesso, una volta che "il feto è naturalmente espulso"? I processi di sviluppo dell'embrione, con relative modificazioni morfologiche dei due organismi (gestante e feto), sono leggermente più complessi, a livello di ripercussioni somatiche, del processo di peristalsi che porta alla "espulsione" della materia fecale. E questo dopo una gravidanza

 

Sono conscio del fatto che questa mia considerazione mi si possa ritorcere contro, ma d'altronde è un dato di fatto. Anche perché se vogliamo paragonare la gestazione ad un lavoro con tanto di stipendio, stiamo sostanzialmente parlando di una serie di gravidanze a profusione (con relative conseguenze) per guadagnarsi da vivere. E non è per ora una questione, coi mezzi attuali, che intendo trattare all'acqua di rose

 

 

 

@davydenkovic90 (oh è inutile, non sono mai riuscito a far partire 'sti tag del forum)

 

Asp, non mescolare il pagamento delle beghe burocratiche/assicurative con il compenso lavorativo. Ho risposto sopra a Mario

concordo in pieno col tuo pensiero.

 

 

Stai confondendo un po' le acque

 

Ah, be', a me pareva d'averle fatte più limpide ;-)

semmai stiamo andando molto off topic.....

 

 

 

 

Credi che il corpo della donna in gravidanza torni ad essere lo stesso, una volta che "il feto è naturalmente espulso"? I processi di sviluppo dell'embrione, con relative modificazioni morfologiche dei due organismi (gestante e feto), sono leggermente più complessi, a livello di ripercussioni somatiche, del processo di peristalsi che porta alla "espulsione" della materia fecale. E questo dopo una gravidanza

 

Quindi tu assimili l'espulsione del feto ad una menomazione della donna?:

è un'opinione su cui non posso dare giudizi non essendo medico e nemmeno femmina, ma, se questo è vero, allora qualunque parto implica una menomazione, qualunque sia l'origine del feto.

Peraltro, mettendomi nella mente della donna, suppogno che almeno psicologicamente la menomazione, se pur si senta, sia maggiore nel caso l'ovulo sia suo, che nel caso l'ovulo sia d'un'altra donna ed essa abbia accettato spontaneamente di farlo maturare in sé.

 

 

 

 

Sono conscio del fatto che questa mia considerazione mi si possa ritorcere contro, ma d'altronde è un dato di fatto. Anche perché se vogliamo paragonare la gestazione ad un lavoro con tanto di stipendio, stiamo sostanzialmente parlando di una serie di gravidanze a profusione (con relative conseguenze) per guadagnarsi da vivere. E non è per ora una questione, coi mezzi attuali, che intendo trattare all'acqua di rose

 

Sì, va be', ma, se è una scelta della donna che offre la gestazione, il numero eccessivo di gravidanze per lucrare uno stipendio è un problema di salute sua che comunque vale per qualsiasi lavoro usurante una donna possa (o debba) scegliere di svolgere.

Questo timore tra l'altro dovrebbe far dirigere anche il legislatore verso una regolazione della faccenda, dato che comunque la richiesta c'è, invece che verso il divieto assoluto che favorisce appunto abusi in luoghi dove le donne hanno minori o non hanno affatto diritti, salvo che ovviamente non si consideri eticamente inaccettabile la cosa, ma con tutte le implicazioni irrazionali che ciò implica.

E' un po' come la questione della prostituzione nelle case chiuse, che moralmente appariva ed ancor oggi a molti appare inaccettabile, ma che tuttavia garantiva e garantirebbe ancor più oggi le prostitute, anche medicamente, assai più che l'attuale "stato brado".

Purtroppo quando si ha a fare con attività sessuali e generative la passionalità prevale sulla razionalità, ovviamente sempre con il pretesto della pietà o della dignità.

davydenkovic90
@davydenkovic90 (oh è inutile, non sono mai riuscito a far partire 'sti tag del forum)   Asp, non mescolare il pagamento delle beghe burocratiche/assicurative con il compenso lavorativo. Ho risposto sopra a Mario

 

 

Anche perché se vogliamo paragonare la gestazione ad un lavoro con tanto di stipendio, stiamo sostanzialmente parlando di una serie di gravidanze a profusione (con relative conseguenze) per guadagnarsi da vivere. E non è per ora una questione, coi mezzi attuali, che intendo trattare all'acqua di rose

 

Non le mescolo io, sono mescolate già di per sé. Non si tratta di andare lì e comprare un bambino "finto" o costruito ad arte, ma c'è tutto un ingranaggio ben più complicato e, a mio parere, rispettoso delle varie parti. Bambino incluso, perché viene affidato a un'ottima famiglia, ricca, che lo vuole e che senz'altro lo crescerà nel migliore dei modi.

Una gestante per altri non può concepire il suo come un lavoro su cui vivere. Queste donne vengono selezionate perché hanno già una casa, hanno già una disponibilità economica, sono donne privilegiate che di quei 20 mila euro (o 40, o 60 o 100) a seconda di quante gravidanze fanno, potrebbero benissimo fare a meno per vivere. Quindi non credo che ci sia il problema di donne che facciano gravidanze a profusione per soldi. C'è una componente altruistica molto forte, nonostante percepiscano un compenso, che va dai 20 ai 40 mila dollari. Che comunque non sono una cifra astronomica, è il compenso che avrebbero preso facendo un qualsiasi altro lavoro per un anno e che non hanno magari potuto svolgere perché erano impegnate a portare a termine la gravidanza o perché, molto più banalmente, non ci sono altri lavori che avrebbero voluto o potuto fare. Sono in buona salute e sono disponibili a portare a termine la gravidanza per qualcun altro. Be', che c'è di male se lo fanno davvero?

 

 

è un'opinione su cui non posso dare giudizi non essendo medico e nemmeno femmina, ma, se questo è vero, allora qualunque parto implica una menomazione, qualunque sia l'origine del feto.

Più che altro, qualunque lavoro comporta uno stress o menomazione psicofisica.

 

Ripeto, non posso dirlo con certezza perché non sono una donna, ma penso che in una situazione come quella "californiana" se fossi nei panni della madre surrogata, non mi sentirei affatto usata da nessuno, anzi, mi sentirei probabilmente orgogliosa di aver fatto qualcosa per qualcun altro e di aver speso bene il mio tempo.. di aver affidato a qualcuno un figlio, non mio, che sicuramente saprà crescerlo al meglio.

Esattamente come sono orgoglioso di mettere a servizio il mio cervello e di perdere i miei pomeriggi, per esempio, per spiegare cose a uno studente motivato che in quel momento si sta servendo di me e del mio cervello, dell'impegno che ho profuso negli anni per arrivare a imparare determinate cose. 

Come se fossi, ad esempio, una maestra di asilo nido, non mi sentirei "usata" dalle madri che vanno a lavorare e mi lasciano i loro figli...

ed è una situazione ben diversa perché una maestra di asilo fa una carriera in quanto tale, mentre qui non succede.

Il denaro è dato per il lavoro svolto e la disponibilità data, non per l'affitto di parti del corpo, né per il bambino in quanto "oggetto". 

Edited by davydenkovic90

no, è che data la crisi i precari non possono permettersi di fare figli e le coppie ricche sterili possono "comprarselo" tramite procedure di inseminazione artificiale o utero in affitto.

 

poi oltre al danno la beffa, cioè i sinistrati che ripetono a pappagallo le parole della boldrini secondo la quale l'italia ha bisogno della natalità degli immigrati - e tu lì lì quasi a dargli una cartone in faccia perché tanti italiani vorrebbero farsi una famglia ma non possono perché costretti al lavoro in nero, senza prestiti e tutela alcuna.

Le gravidanze con utero in affitto per genitori italiani sono poco piu' di 200, dunque pochissimi rispetto al totale dei nuovi nati.

 

I figli da procreazione medicalmente assistita in svizzera invece sono molti, quasi il 10% dei nati e sono pagate dalle assicurazioni mediche obbligatorie in svizzera per chi non si rivolge a centri privati non riconosciuti dalla sanita' pubblica.

 

 

il messaggio "solo chi ha soldi può avere figli" di base è giusto.

 

Il significato di "avere soldi" è molto vago:

se non "hai un soldo", non puoi neppure mangiare, vestirti, dormire al coperto, usufruire dei servizi essenziali per una normale vita civile.

Certamente avere figli implica costi non trascurabili e non è più vero, se mai lo sia stato, che un figlio nasce con la pagnotta in mano ed altrettanto certamente procurarsi, specialmente all'estero, una donna che si assuma per nove mesi l'onere fisico e psicologico d'una gestazione per conto altrui non è gratuito neppure se essa rinunci al suo compenso.

 

Però questo che implica?:

l'illiceità morale della gestazione per conto altrui?.

Mi sembra un salto logico arduo.

Logica vorrebbe semmai che si esigesse che tale gestazione, se necessaria e se chi la chiedesse non "avesse i soldi", fosse onere del Servizio Sanitario.

 

E' evidente che tutta l'impostazione almeno nella baracca udinese, incominciando dai bambolotti col cartellino del prezzo, semplifica ridicolmente e ridicolizza assurdamente problemi etici complessi che dovrebbero essere  trattati seriamente, fosse pure partendo dai principi etici che paiono ispirare i dimostranti de quo.

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