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Attentati a Bruxelles


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La Repubblica

 

Bruxelles, il cuore dell'Europa, è sotto attacco. Prima due esplosioni all'aeroporto di Bruxelles Zaventem alle 8 del mattino che hanno ucciso almeno 13 persone e ne ha ferite 35. Un'ora dopo due altre bombe sono esplose in centro, alle fermate di Metro Maelbeek e Schumann, vicino alle istituzioni europee. Secondo i media belgi 10 persone hanno perso la vita, portando complessivamente il bilancio delle vittime a 23. Un assedio che segue di tre giorni dall'arresto di Salah Abdeslam, il principale ricercato per gli attentati di Parigi del 13 novembre.

 

Le esplosioni a Zaventem sono avvenute nella hall delle partenze, al terminal A, accanto al banco della American airlines e della Brusseles Airlines. La polizia ha evacuato lo scalo, interrotto i voli e i collegamenti ferroviari.  La rete pubblica belga Vrt lo ha definito "un attacco suicida" nel quale avrebbe agito almeno un kamikaze. Fonti governative parlano di un attentato. Prima delle due esplosioni, secondo l'agenzia di stampa Belga, si sarebbero sentiti urli in arabo e spari.

 

La Commissione europea ha avvertito tutti i suoi dipendenti a restare a casa o all'interno dei loro uffici.

Edited by Rotwang
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Stib: "15 morti e 55 feriti di cui 10 critici nell'esplosione a Maelbek"
È di 15 morti e 55 feriti, di cui dieci in condizioni critiche, il bilancio dell'eplosione all'interno della stazione della metropolitana di Maelbeck a Bruxelles.

Lo rende noto lo Stib, l'Ufficio centrale dei trasporti della capitale belga

-ansa 11.39-

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Quando investiranno realmente per la sicurezza

pixettì, quella della sicurezza è puro fumo agli occhi!!

trattasi di sensazione percepita, più che di tutela concreta: per dire, non è che adesso che ci stanno i big jim coi mitra spianati alle stazioni, la metro a roma è diventata un posto superblindato!!!

 

più realisticamente, potrà succedere quando cominceranno TUTTI davvero a chiudere a daesh & co. i rubinetti che li finanziano;

esempi fatti un po' a memoria: smettendo di comprargli petrolio sottocosto in iraq & Libia, reperti archeologici, droga afghana, armi dagli arsenali degli stati collassati, riscatti dei sequestri, eccetera eccetera

Edited by freedog
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Il Post

 

Con gli attentati di oggi a Bruxelles, per la seconda volta in pochi mesi una piccola nazione europea – il Belgio – si è ritrovata al centro delle attenzioni del mondo e di chi si occupa di terrorismo internazionale. Lo scorso novembre, pochi giorni dopo gli attacchi di Parigi, emerse che gli attentatori erano cittadini belgi oppure francesi che avevano vissuto a lungo in Belgio; una settimana dopo la polizia aveva trovato e ucciso Abdelhamid Abaaoud, cittadino belga considerato l’ideatore dell’attacco; per diversi giorni le operazioni di polizia collegate agli attacchi di Parigi erano andate avanti soprattutto in Belgio e precisamente a Molenbeek, un quartiere di Bruxelles. Pochi giorni fa l’ultimo attentatore di Parigi ancora ricercato, Salah Abdeslam, è stato arrestato proprio a Molenbeek.

 

Le zone del mondo occidentale in cui si è registrato un aumento delle attività collegate all’estremismo islamico hanno alcune cose in comune: una consistente e poco integrata comunità musulmana, un alto livello di disoccupazione giovanile in quella stessa comunità, la facilità a procurarsi armi, la disponibilità di un sistema di comunicazioni e trasporti molto fitto e affidabile, le autorità anti-terrorismo inefficaci e mal equipaggiate, una grande instabilità politica. Il Belgio queste caratteristiche ce le ha tutte, e da molto tempo è noto il suo problema con il terrorismo islamico e il jihad.

 

Il Belgio è, per esempio, il paese che in proporzione fornisce più combattenti al jihad tra tutti gli stati europei: negli ultimi anni centinaia di cittadini belgi sono andati a combattere in Medioriente insieme a gruppi estremisti come lo Stato Islamico o al Qaida. Nel 2005 la prima donna europea a compiere un attentato suicida fu una donna belga di Charleroi, convertita all’Islam: attaccò un convoglio statunitense in Iraq. Nel 2008 fu scoperta e smantellata un’organizzazione – “Sharia4Belgium” – che reclutava giovani belgi musulmani per mandarli nei campi di addestramento di al Qaida. Diversi esperti ritengono che proprio “Sharia4Belgium” abbia avuto una grossa influenza nella diffusione dell’estremismo islamico in Belgio, ma in molti hanno osservato un generale aumento dell’aggressività e del conservatorismo tra i giovani musulmani immigrati di seconda generazione, fomentato anche dalla propaganda estremista e intollerante disponibile online, anche quando non produce azioni violente.

 

Dall’altra parte, però, non risulta che nessuno dei terroristi di Parigi fosse particolarmente povero. Un attivista locale ha detto al Guardian che gli estremisti e la loro propaganda «danno alla normale ribellione giovanile una dimensione islamica», e così facendo istigano i giovani musulmani a diventare dei «martiri» e fare qualcosa di grande con le loro vite. Le facili comunicazioni con i loro coetanei che sono già partiti verso la Siria rappresentano un ulteriore elemento allettante: al di là dell’eventuale condizione di disagio, secondo le persone che studiano il fenomeno esiste anche una radicalizzazione per “idealismo” o militanza politica, che coinvolge persone istruite e provenienti da famiglie senza problemi economici.

 

Le difficoltà nel contrastare il terrorismo e la violenza dipendono anche dalla complicata frammentazione amministrativa del Belgio in generale e di Bruxelles in particolare. Il Belgio è sostanzialmente diviso in due, tra una parte che parla francese e un’altra che parla fiammingo. Le polizia e i servizi segreti delle due comunità per anni hanno comunicato poco e male, e sono stati mal finanziati. La stessa regione di Bruxelles è molto frammentata: ha 19 sindaci e 6 dipartimenti di polizia, per esempio, che spesso non si passano le informazioni l’uno con l’altro. Un articolo di Politico molto letto e apprezzato, uscito dopo gli attentati di Parigi del 2015, ha definito il Belgio anche per questo “uno stato fallito”: disorganizzato e privo di una vera identità nazionale.

 

In tutti gli altri paesi europei, la lotta contro il terrorismo si fa centralizzando la gestione del potere, delle persone e del denaro a disposizione delle autorità. Per combattere il terrorismo, specialmente nell’era digitale, servono squadre di specialisti di tecnologia, sorveglianza e intelligence, e serve che le nazioni condividano le informazioni in loro possesso. Anche per via delle sue divisioni linguistiche, il Belgio è andato nella direzione opposta. Dopo ogni elezione politica ci sono infiniti negoziati per formare un governo – qualche anno fa il paese restò senza un governo per 532 giorni – e questi negoziati si concludono sempre con la devoluzione di nuovi poteri alla regioni.

 

Poi c’è Molenbeek, un quartiere di Bruxelles con 90.000 abitanti, l’80 per cento di religione musulmana, che si estende per poco meno di sei chilometri quadrati. Prima che Molenbeek diventasse famoso per le molte cellule terroristiche che lo hanno usato in questi anni come base e rifugio, a Bruxelles era famoso per il suo livello di criminalità: era il classico posto in cui è meglio non andare la sera, e in cui la polizia passa raramente. Molenbeek non è troppo lontano del centro di Bruxelles: per arrivarci dalla Grand Place – la piazza centrale di Bruxelles, considerata il centro del centro – ci vogliono solo sedici minuti a piedi. A Molenbeek ci sono 22 moschee, attorno alle quali si raccoglie la numerosa comunità musulmana locale.

 

A Molenbeek sono legati l’attentato al Museo Ebraico di Bruxelles del maggio 2014, la cellula jihadista di Verviers che stava organizzando attentati in Europa smantellata nel gennaio del 2015 e l’attentato fallito sul treno francese dell’agosto 2015 (il New York Times ha spiegato chiaramente i dettagli dei legami tra Molenbeek e ciascuno di questi episodi). Da questo quartiere erano anche partiti i due terroristi che – fingendosi due giornalisti – due giorni prima dell’11 settembre 2001 uccisero il militare e politico afghano Ahmed Shah Massoud, principale oppositore del regime dei talebani; e qui avevano vissuto due dei protagonisti degli attentati di Madrid del 2004. A Molenbeek è collegato anche l’attacco al supermercato kosher di Parigi successivo all’attentato contro la redazione di Charlie Hebdo, all’inizio di gennaio: Amedy Coulibaly, l’uomo che uccise quattro ostaggi nel supermercato e che era un simpatizzante dell’ISIS, aveva comprato le armi usate nell’attacco a Molenbeek. E a Molenbeek sono collegati gli attentati di Parigi dello scorso novembre, come sappiamo.

 

Negli scorsi mesi la polizia anti-terrorismo belga ha intensificato indagini, perquisizioni e arresti, con l’aiuto soprattutto della Francia. I giornali internazionali hanno raccontato voci – mai ufficialmente confermate, ma considerate credibili – sul nervosismo delle autorità francesi per l’inefficienza dei loro colleghi belgi, per la loro scarsa preparazione e organizzazione. Venerdì scorso le autorità belghe hanno arrestato Salah Abdeslam, l’ultimo ricercato per gli attentati di Parigi, rintracciato dopo il ritrovamento piuttosto casuale di un bicchiere da cui aveva bevuto. Subito dopo l’arresto di Abdeslam, il presidente francese François Hollande e il primo ministro belga Charles Michel hanno parlato insieme alla stampa, congratulandosi a vicenda per il successo dell’operazione.

Edited by Rotwang
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sempre per la serie follow the money,

a corollario di quanto scrivevo prima, pare proprio che "il terrorismo spot, al di là dei danni locali e delle ripercussioni a breve termine, non fa troppi danni all'economia"

 

http://www.repubblica.it/economia/2016/03/22/news/le_bombe_di_bruxelles_accelerano_la_fine_di_schengen-136095848/

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Saramandasama

Sì, diamo la colpa solo a Daesh, la connivenza di migliaia di musulmani residenti a Molenbeek(più di 40 mila) che hanno tenuto al sicuro per mesi Salah Abdeslam è giustamente irrilevante, nevvero..

 

E del resto noi italiani siamo abituati..

Con le mamme coraggio che si mettono davanti alle volanti della polizia per non far arrestare i loro pargoletti mafiosi.

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L'attentato non è stato scelto casualmente, ma hanno voluto colpire, ancora una volta un simbolo dell'Europa e dell' "occidente", Brussels infatti è :

 

- sede dell'Unione Europea

- sede della Nato

 

le uscite della metropolitana attaccate sono proprio quelle nei pressi delle due istituzioni.

 

Che altre spiegazioni avrebbe avuto un attacco contro un paese come il Belgio? Nella mente malata dei jihadisti c'è un odio verso la Francia (ragioni coloniali, guerra in Libia), verso l'Inghilterra (idem), verso gli Stati Uniti (guerra del Golfo, guerra in Irak), verso la Russia (guerra in Afghanistan, guerra in Cecenia), ma cosa avrebbe mai fatto il Belgio nella sua storia contro il mondo arabo/islamico???

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Ilromantico

Credo che @salamandro abbia afferrato il punto, la dinamica ricorda un po' le mafie nostrane, ma in chiave terrorista. Il reale problema è la rete di protezione e indiffiferenza offerta dalla comunità musulmana. Sappiamo benissimo che ci sono tantissimi musulmani che non hanno colpe e che generalizzare non porta a nulla, ma da lì la domanda che faccio da un anno: vale davvero la pena? Se per vivere nel multiculturalismo dobbiamo vivere col rischio costante di attentati di questo tipo, ma che senso ha tutto ciò?

L'Europa è al momento buonista perché non più abituata a certe realtà, ma se dovessimo subire altri attentati la risposta a un certo punto non potrà che essere una vera guerra e l'espulsione forzata dei musulmani. Scenari crudeli e fantasiosi per i buonisti, ma la realtà non coincide sempre con l'idealismo.

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Al di là del merito, vi ricordo che la Merkel ha appena

deciso che il controllo alle frontiere europee dovrebbe

farlo la Turchia

 

E non mi pare che la Merkel sia stata così buonista con la Grecia

che sarebbe stato il paese europeo di frontiera -naturale destinatario

di finanziamenti, per tenere le suddette frontiere chiuse

 

Non è necessario essere "buoni" per prendere decisioni "cattive"

basta fare qualcosa di sbagliato, senza spiegarci neanche i motivi

veri, per cui lo si fa

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L'idea non é forse riempire la turchia di campi profughi permanenti per i siriani?

In fin dei conti se arrivano in Grecia c'é il problema di redistribuirli tra i paesi membri. Non so cosa faresti tu, Hinzelmann, anche se non essendo tu in politica(che io sappia) non é necessario che tu abbia in mente alternative, peró se nessun paese la vuole e le destre xenofobe mugghiano, non me la sento di dire che tenerli in Turchia é un'idea sbagliata

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Ti faccio notare che in cambio della disponibilità Turca a trattenere

sul suo territorio tutti i profughi l'Europa accetta di svuotare i campi

profughi turchi degli attuali 72.000 occupanti secondo la regola "uno contro

uno"

 

Per ogni reimpatriato dalla Grecia, la turchia ci manda uno di questi 72.000

profughi fino ad esaurimento del numero di profughi che attualmente trattengono

Mi spieghi la logica intrinseca di una decisione del genere? Scambiamo 72.000

profughi che stanno in Grecia con 72.000 profughi che stanno in Turchia

 

Poi ci sono fra 1 o 2 milioni di profughi che la Turchia lascia attualmente liberi

che in teoria la turchia dovrebbe mettere in nuovi campi profughi che dovrebbero

essere finanziati coi nostri soldi ( Tu reputi la turchia più affidabile della Grecia? Io

no...) se però la Turchia chiede lo svuotamento dei campi attuali, evidentemente

non ha fretta di farne di nuovi

 

La Turchia è parte in causa nel conflitto Siriano, opera contro i Curdi ( l'unico gruppo

che tutti gli Occidentali appoggiano perchè si limita a difendere il proprio territorio )

sostiene i Fratelli Musulmani e alimenta il conflitto, non bloccando le frontiere con DAESH

che è la fonte stessa del problema

 

Quindi noi diamo soldi ai Curdi ed ai nemici dei Curdi, cioè i Turchi. Siamo contro DAESH

ma facciamo finta di non sapere che i rifornimenti a DAESH passano dalla Turchia e riteniamo

che lo stesso paese che non chiude le sue frontiere con DAESH sarebbe attendibile quando

si tratterebbe di farlo con noi

 

A me pare una cosa ridicola, ma non per buonismo

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Il buonismo lascialo ad ilromantico perfavore....si, sembra ridicolo e non sapevo nulla dello scambio tra profughi, tuttavia abbiamo visto noi Italiani al tempo di Gheddafi che i paesi transito per gli immigrati facilmente ricattano gli stati europei, avendo a loro favore la pressione dell'opinione pubblica sui governanti.

 

Quello che penso di poter continuare a pensare é che sono saltate fuori troppe grane all'interno dell'UE e davvero sui siriani rischiano di saltare i cardini dell'Unione, vedasi la libera circolazione.

Se deve decidere la Merkel perché gli altri devono mostrare ai loro elettorati che non sono buonisti, confermo che almeno il risultato di chiudere l'autostrada balcanica dei profughi in favore di uno scambio controllato mi sembra un tampone urgente e necessario.

E tenere fuori la Grecia é forse l'unico regalo fatto al suo governo...

Edited by Demò
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Conoscendo i Greci ed il loro "amore" per i Turchi dubito che la decisione della

Merkel sia vista con favore dalla loro opinione pubblica, ma diciamo anche che la

Merkel ha già ampiamente dimostrato di sbattersene dell'opinione pubblica greca

 

Gheddafi certamente era quello che era...però noi non abbiamo concesso ai Libici di

entrare in Europa senza visto, come dal Giugno prossimo sarà concesso ai Turchi, o il

rilancio dell'Unione Doganale fra Turchia e UE e del processo di adesione della Turchia

all'UE.

 

Noi avevamo promesso a Gheddafi il raddoppio della via balbia e di venire a Roma a fare

il pagliaccio ed umiliarci...cosa che certo ha ferito il nostro amor proprio e la nostra immagine

ma aveva meno implicazioni pratiche della decisione della Merkel ( certamente più decorosa

ma anche molto più pericolosa )

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Secondo me dietro questo fantomatico isis non vi e' chi ci si aspetta di trovare . Troppo semplice isis attacca proprio quando si deve intervenire in libia e si tentenna . Sicuro faranno un altro attentato in usa e il panino e' pronto , donald trump guerrafondaio e un europa di falchi che vogliono la guerra . Contro cosa poi !!!! Tanto per spendere un po di soldi in armamenti ......

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Mah oggi è l'Isis ieri era Alqaeda l occidente è riuscito a creare anche la moda delle organizzazioni terroristiche un po come ieri c'era la Nokia ed oggi la Samsung e la Apple. Mah che le realtà terroristiche abbiano lati oscuri penso sia evidente è anche vero che tra il non capire una realtà e lanciarsi in fantasiose teorie ce ne corre. Gli antichi non capivano cosa fosse quella palla di fuoco in cielo ed inventarono Apollo per spiegarsela ebbene se di fossero fermati a quello che osservavano cioè una palla di fuoco in cielo sarebbero stati più vicini alla realtà rispetto alla spiegazione fideistica che si diedero.

 

Inviato dal mio SM-G903F utilizzando Tapatalk

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Tutto questo ha un nome che tutti si sono dimenticati che qui in italia solo quelli che hanno piu di 40 anni e una coscienza politica dovrebbero ricordare STRATEGIA DEL TERRORE . Postulata scritta e applicata con le stragi in italia da menti militari americane con l ausilio di gladio . Nessuno fa il paragone e' la stessa cosa solo che prima gli attentatori non si amazzavano con la bomba . Ora la nuova strategia mondiale del terrore sembra esere credibile perche' ci sino i kamikaze ma e' solo cambiato il comando che ora e' piu occulto . Adesso il terrorismo viene sfruttato a fini economici negli anni 70 per fermare il comunismo . Scommetto che l europa si divide la libia e che l america si mette di teaverso in siria verranno fuori due stati uno sotto la russia e uno sotto l america .

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Non ce la fanno a fare un attentato senza quei piccoli dettagli che li sputtanano, non ce la fanno, ogni volta è sempre cosi.

Vabbè, tanto la massa ci crede.

 

Non mi sembra bello scrivere queste puttanate, soprattutto nei confronti della memoria delle vittime e dei loro familiari. Ma una dignità ce l'hai?

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Ilromantico

Ecco, mancavano i soliti complottisti... Un po' do dignità ed umanità... idioti!!!! Perché bisogna essere proprio disumani per speculare su certi argomenti.

 

Il problema è gravissimo. Si parla di persone che stanno protette nei loro ghetti, nate in europa e che non lo fanno sempre per disperazione economica(alcuni terroristi hanno soldi e studi). È l'instaurazione di una vera e propria mafia con stampo terroristico. Perfino le mafie hanno in certo codice morale, mentre questi mostri si fanno esplodere cercando di fare più danno possibile. Perché già fare esplodere civili è disumano, ma aggiungere pure dei chiodi per far soffrire i superstiti è da sadici perversi.

E vomitevoli sono pure alcuni giornalisti che invece di aiutare i feriti si preoccupavano di filmarli e fare una foto: Carogne!!!!

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Ecco, mancavano i soliti complottisti... Un po' do dignità ed umanità... idioti!!!! Perché bisogna essere proprio disumani per speculare su certi argomenti.

 

Il problema è gravissimo. Si parla di persone che stanno protette nei loro ghetti, nate in europa e che non lo fanno sempre per disperazione economica(alcuni terroristi hanno soldi e studi). È l'instaurazione di una vera e propria mafia con stampo terroristico. Perfino le mafie hanno in certo codice morale, mentre questi mostri si fanno esplodere cercando di fare più danno possibile. Perché già fare esplodere civili è disumano, ma aggiungere pure dei chiodi per far soffrire i superstiti è da sadici perversi.

E vomitevoli sono pure alcuni giornalisti che invece di aiutare i feriti si preoccupavano di filmarli e fare una foto: Carogne!!!!

 

Non bisogna andare a scomodare i rettiliani per capire cosa c'è veramente sotto.

 

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