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Bisessualità: dati in forte crescita tra gli adolescenti italiani


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Ancora bisessualità. Un servizio trasmesso ieri su La7 da Tagadà ha mostrato che tra, gli adolescenti in Italia, il 35% dei ragazzi ha già praticato l’omosessualità e si definiscebisessuale, contro il 65% delle ragazze.

Cifre altissime se consideriamo la realtà degli adulti attuali, per i quali l’eterosessualità è sempre stata data per scontata. Secondo uno studio dell’Istituto di Ortofonologia, infatti, i dati parlerebbero di un altissimo 35% anche per il pubblico maschile, nonostante le ragazze sembrerebbero moltopiù disposte a parlare della propria bisessualità e a dichiararsi tali, rispetto ai maschi. Ma di questo ne avevamo già parlato in precedenza.

Googlando il termine “bisessualità“, il motore di ricerca più famoso al mondo rintraccia informazioni di vario tipo: prevale, e fortunatamente diremmo noi, il recente articolo di Vice Itali aintitolato “Essere bisessuale mi ha cambiato la vita“, ma anche contenuti fuorvianti come un articolo su Medici Italia, che la definisce una “non coincidenza tra sesso biologico e identità di genere“, o vari altri siti che propongono test sulla bisessualità i cui risultati tendono verso l’eterosessualità riducendo gradi diversi di bisessualità a semplici “fantasie erotiche”. E ancora:forum dove le persone si domandano come comportarsi con un uomo bisex o siti gay cheaccusano i bisex di essere gay repressi e via dicendo. Insomma, la bisessualità ha finora suscitato, indubbiamente, un grande spavento e dei grandi dubbi.

Ma, finalmente, l’interesse in crescita sul tema sta spingendo a nuove indagini, da quella sui 1000 teenagers testati negli USA a quest’ultima statistica, dove sono gli  adolescenti italiani ad esser presi in esame. Statistiche e analisi affermano ben altro rispetto al passato, ovvero che labisessualità esiste, che non è una moda, non è indecisione nè repressione, ma è unorientamento sessuale come gli altri che riguarda, tra l’altro, la maggior parte delle persone e che gli adolescenti lo dichiarano serenamente.

Questo cosa significa? Che gli adolescenti stanno forse crescendo in un mondo diverso, più aperto in tal senso, dove fare sperimentazioni sulla propria sessualità non è più un problema né un taboo? Può darsi. Vi sarebbe un incredibile miglioramento della società se le nuove generazioni fossero, davvero, più libere di essere se stesse.

Ed è giusto che proprio noi, lesbiche, gay, transessuali, intersex e queer, portiamo avanti un dibattito, nelle associazioni, nei collettivi e nella vita, sulla bisessualità, iniziando a valutarla in altri termini, rispetto a quanto sentito finora. Vogliamo che la nostra sia una comunità allargata e inclusiva? Siamo pronti a schierarci dalla parte dei bisessuali e a portare avanti la loro causa,

 

Fonte: http://www.gay.it/news/GenerazioneZ-e-Scala-Kinsey-a-confronto--giovanissimi-sempre-piu-bisex

Video: http://www.bitchyf.it/il-60-dei-ragazzi-italiani-si-dichiara-bisessuale-video/

 

 

Klopp.jpg

Capricorno57

A mio modesto parere stiamo assistendo a una de-mitizzazione di diversi traguardi che 40 / 50 anni fa rappresentavano tappe fondamentali per un ragazzino.
 
Lo stereo ed i 33 giri erano un sogno diffuso ma riservato a pochi figli di benestanti.
Oggi qualunque smartphone riproduce musica, fa le foto ma soprattutto consente di comunicare.
Il motorino (quello vero, non lo scooter) era il sogno realizzabile di ogni quattordicenne e rappresentava tangibilmente il desiderio di libertà di movimento parallelo alla voglia di motore e di velocità, su asfalto o sterrato.
Spesso lo stereo ed il motorino, nuovi o usati, erano una opzione, una alternativa offerta dalle famiglie sia operaie sia impiegatizie in tempi di sviluppo, di lavoro diffuso, di vacche grasse: io scelsi senza dubbio il motorino da cross, e fu l'inizio di una grandissima passione per le 2 ruote...
Ora davanti alle scuole sono parcheggiati pochissimi scooter e qualche figlio di benestante arriva in Twizzi: solo utilitarie: fine dei motorini da strada, da cross, della voglia di andare.


Venendo al dunque, il primo bacio, il primo sesso erano esperienze circondate da un alone di mistero, roba da grandi, da 18enni.
Ora (già da un bel po') mi pare di assistere a un comportamento diffusamente disinibito, direi utilitaristico, dei cuccioli di entrambi i sessi, e "la prima volta" pare una pratica da sbrigare il più presto possibile, di conseguenza sta crollando anche il mito della coppietta fissa: il sesso si fa più che si può quando si può e con chi si può.
Cadendo progressivamente (e secondo me fortunatamente) il tabù, ogni esperienza sessuale ha e avrà sempre più ragione di esistere e di essere portata a compimento: vogliamo negare che, in qualche modo, mediamente, accarezzare baciare toccare un corpo umano consenziente e disponibile, sia un'esperienza arrapante? e vogliamo negare che, alla lunga, più è facile fare sesso più esso perde quell'antico fascino legato anche alla trasgressione?
La progressiva caduta dei tabù, delle barriere morali, non può che portare a una "bisessualità" diffusa ed a una più che occasionale fluidità di comportamento. Sta avvenendo anche in politica...

Credo che in un futuro auspicabile l' Arcigay non abbia più senso di esistere, o che ce l'abbia tanto quanto il Club dei Biondi.

Propongo l'emendamento Orfeo di modifica della legge 2041 Rotwang-Cirinnà sullo status dei bisessuali.

Ogni persona di sesso maschile che ha avuto un rapporto sessuale con una persona di sesso femminile almeno una volta nella vita sarà catalogato come bisessuale, ma potrà opporsi entro 25 giorni dalla data di registrazione nell'archivio di stato civile se dimostra che non c'è stata eiaculazione di sperma.

A dire il vero io non condivido molto di ciò che ha scritto Capricorno57...

 

I dati noti ci suggeriscono che l'età del primo rapporto sessuale - in quei paesi

in cui la sessualità giovanile è studiata - si viene a stabilizzare dalla seconda

metà degli anni '80 in poi

 

Il 96% dei giovani italiani fra i 18 ed i 24 anni vivono coi genitori, l'età media del

primo rapporto sessuale è 19 anni perchè si aspetta di fare "coppia fissa" con qualcuno

( questo magari vale meno per i gay...ma gli etero russi fanno sesso a caso nel 30% dei

casi e non sono certamente una popolazione friendly )

 

Le cose mi paiono più complicate

Passi lo sdoganamento dei tabù, passi l'eco modaiola che alcune dichiarazioni di bisessualità spesso generano, ma bisogna stare attenti ad imputare alla nuova fluida sessualità qualsiasi aneddoto comportamentale.

Si legittima la convinzione che gli eterosessuali autentici non esistano più, e viceversa, e non so quanto tutto ciò sia proficuo.

Il fatto che si sperimenti con meno remore è senz'altro vero, ma l'auspicare che in futuro sarà tutto fluido è francamente eccessivo: l'articolo riportato, tra l'altro, confonde/sovrappone i due collaterali ma differenti concetti di "genere" e "sessualità", motivo per cui covo riserve sull'attendibilità di quanto riportato.

Edited by Laen

Passi lo sdoganamento dei tabù, passi l'eco modaiola che alcune dichiarazioni di bisessualità spesso generano, ma bisogna stare attenti ad imputare alla nuova fluida sessualità qualsiasi aneddoto comportamentale.

Si legittima la convinzione che gli eterosessuali autentici non esistano più, e viceversa, e non so quanto tutto ciò sia proficuo.

Il fatto che si sperimenti con meno remore è senz'altro vero, ma l'auspicare che in futuro sarà tutto fluido è francamente eccessivo: l'articolo riportato, tra l'altro, confonde/sovrappone i due collaterali ma differenti concetti di "genere" e "sessualità", motivo per cui covo riserve sull'attendibilità di quanto riportato.

Questa scena è la società quando gli arriva una nuova conoscenza: 

http://latimesblogs.latimes.com/.a/6a00d8341c630a53ef015391422b9f970b-pi

 

E questo so io, e chi come me:

http://i.imgur.com/xkYkUoG.webm

Edited by Amodeus

Stando agli ultimi dati in mio possesso di qualche anno fa, per dire:

 

il 45% dei maschi Siciliani dichiarava il primo rapporto sessuale a 15 anni

contro il 20% delle femmine siciliane

 

Al contrario il 15% dei maschi del Nord-ovest contro oltre il 25% delle Femmine

 

Quindi i Siciliani sono "avanti" e "bisex" per mancanza di donne e le Piemontesi

per mancanza di maschi?

 

 

Quindi i Siciliani sono "avanti" e "bisex" per mancanza di donne e le Piemontesi per mancanza di maschi?

 

No significa che i maschi siciliani sono molto più precoci dei colleghi piemontesi.. e che le femmine piemontesi sono un po' più precoci delle colleghe siciliane..

 

Ci sta... il sud è più tradizionalista del nord... quindi al sud alle ragazze viene insegnato di aspettare e ai maschi che invece possono fare cosa vogliono...per dimostrare la loro virilità (sicula in questo caso) 

 

al nord invece le ragazze sono più libere e i maschi sono un po' più tardi :D 

Capricorno57

Mah. Non ho dati da analizzare, le mie sono semplici impressioni. 

Vedo molti approcci estremamente disinibiti tra giovani e molto giovani, poi boh, sarà tutto e solo cinema. 

Vedo un po' di quel succede durante le "vasche" del sabato pomeriggio, o nel cortile della scuola nell'intervallo, e qualche confidenza di figli/figlie ormai cresciutelli di amici. La pillola presa a 16 anni.

Ben vengano, secondo me, anche gli "echi modaioli" se servono ad aprire le gabbie. 

Mi auguro che i giovani etero, omosessuali, bisex e presunti tali, approfittino delle possibilità che hanno, e facciano alla luce del sole quello che in fondo parecchi loro genitori fanno di nascosto... 

Qui dalle mie parti la stragrande maggioranza degli adolescenti, diversamente da 40 anni fa, vivono con la famiglia in paesoni, nelle cittadine, hanno abbandonato la montagna le valli secondarie e le frazioni già da un bel po', con tutto quello che consegue in termini di libertà e visibilità. Dopo i dodici anni in chiesa non ci va quasi nessuno. 

 

(Mi piace pensare al sesso come un gioco, uno sfogo, piuttosto che la manifestazione dell'Amore Supremo, anche all'interno di una coppia chiusa e ultraventennale come la mia.)

Guarda, io per primo non ho certezze "granitiche"

 

Forse però non possiamo assumere come dato di avanzamento

sociale la precocità del primo rapporto sessuale, senza considerare

il fatto che nell'Italia premoderna di 40-50 anni fa moltissimi ragazzi

a 14 anni già lavoravano

 

Fino agli anni '80 meno del 30% dei ragazzi si diplomavano alle superiori

e come tu stesso noti, stava avvenendo un processo di inurbamento di massa

tale per cui il paragone fra "ragazzi di città" prima e dopo la rivoluzione sessuale

degli anni '60, taglia fuori quella larghissima parte del paese per cui il "prima" non

era la società vittoriana-borghese, ma la civiltà contadina.

 

Il forte divario fra comportamenti dei maschi e delle femmine al Sud, sconta un diverso

atteggiamento di genere, tipicamente patriarcale ( orgoglio del maschio precoce e vergogna

della femmina...che ragionevolmente mentono ) mentre appare più ragionevole pensare che

lo sviluppo più ritardato nei maschi, rispetto alle femmine oltre alla loro tendeva ad accompagnarsi

a ragazzi più grandi, potrebbe deporre a favore della veridicità dei risultati del nord

orgoglio del maschio precoce e vergogna della femmina...che ragionevolmente mentono

 

sì anche questo è vero

 

però da figlio del meticciato del boom economico (mia madre è pugliese e mio padre piemontese) ti posso dire che un po' è vero che i ragazzi del sud sono più "svegli"... io ricordo che da bambino quando andavo in vacanza nel paese d'origine di mia madre pensavo che i miei cugini fossero dei selvaggi (perché era loro permesso fare tutto quello che volevano...compreso guidare lo scooter a 12 anni senza casco) .. però ero ben contento di adeguarmi a quell'andazzo.. tant'è vero che mia nonna ci chiamava " figgh' i zo! " (figli dello zoo) ... poi ero costretto a tornare nella fredda e severa Torino dove dovevo fare le cose come volevano i miei :)

 

parlo della metà degli anni 90.. ora le cose sono sicuramente molto cambiate 

Edited by Beppe_89

Quel che si può dire, rispetto ad un divario geografico

così marcato è che forse sono in parte vere entrambe

le spiegazioni, in parte c'è una sovrastima ed in parte

i ragazzi del Sud sono più "svegli"

 

In linea generale si è portati a ritenere che siano più "precoci"

i ragazzi "popolari" o che hanno nutrite frequentazioni di gruppo

questo potrebbe trovare corrispondenza anche in un diverso "stile

di vita" che al Sud favorisce i contatti sessuali fra adolescenti.

 

Uno schema del tipo repressione* VS libertà, risulterebbe però

largamente smentito, potrebbe funzionare come criterio interpretativo

solo per spiegare il comportamento delle ragazze, o al limite dei maschi

gay, ma non dei maschi etero

 

EDiT

 

*Se per repressione intendiamo una repressione di tipo morale, o religiosa

altro discorso se interpretassimo come repressivo uno stile di vita, in cui il

tempo libero del ragazzo è canalizzato in attività sorvegliate dagli adulti, mentre

magari al Sud è lasciato allo stato "brado" a scorrazzare in città o paese.

 

Qualunque sia la spiegazione - ed io non ne ho una - ho solo dei suggerimenti

non c'è forse una corrispondenza automatica fra comportamenti e morale sessuale

Stando agli ultimi dati in mio possesso di qualche anno fa, per dire:

 

il 45% dei maschi Siciliani dichiarava il primo rapporto sessuale a 15 anni

contro il 20% delle femmine siciliane

 

Al contrario il 15% dei maschi del Nord-ovest contro oltre il 25% delle Femmine

 

Quindi i Siciliani sono "avanti" e "bisex" per mancanza di donne e le Piemontesi

per mancanza di maschi?

lol che dici, Hinzel frena

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