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Un bacio - Ivan Cotroneo


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Il 31 (->settimana prox) uscirà in 180 cinema italici -per fortuna verrà distribuito MOLTO meglio di Weekend, insomma..- il nuovo film del buon Ivan (tratto dal suo omonimo romanzo di 4 o 5 anni fa, adesso non ho la cartella stampa sottomano).

[x chi non lo conoscesse, è l'ideatore/deus ex machina delle fiction tv meno peggio in circolazione, vedi ad es. Tutti pazzi x amore; un suo altro film, La kriptonite nella borsa, parlava in modo quasi poetico dell'omosessualità ambientando la trama negli anni 70].

 

Questo è un film sull’adolescenza (i protagonisti sono 3 liceali veneti 16enni), sulle prime volte, sulla ricerca della felicità. Ma anche sul bullismo e sull’omofobia. Sui modelli e sugli schemi che impediscono di essere felici e di trovare la strada della personale felicità.

segue trailer-

https://youtu.be/wtVCg7pPXwI

Anche stavolta Cotroneo è riuscito a raccontare la società (mondo gayo incluso) sì con leggerezza, ma non con banalità.

In una commediola che, pur essendo senza eccessive pretese, risulta essere una gradevole visione.

 

Consigliata

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sì purtroppo sì :( vabbè lo vedrò il prossimo fine settimana!!

anche se il cinema in cui lo trasmettono sta a 30 km di distanza e mi dovrò far accompagnare...!!

Speriamo io ci tengo tanto....

un conto è vederlo al cinema un conto sul computer ( e cmq credo che prima di trovarlo in dvd ci vorrà)

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Deludente e privo di equilibrio.
Forse sono troppo vecchio: posso accettare la sovrimpressione dei messaggi watsapp
ma le farfalline colorate non riesco proprio a digerirle.

Il finale "alternativo" politically correct è peggio della posologia dell'apo-epa.
I 3 protagonisti hanno le fisic du role ma "Lorenzo", quando parla, è meno credibile di un
Gabriel Garko intento a presentare un cantante di Sanremo...

Meglio Blu e Antonio...

Salvo i papà del gruppo che, per altro, sembrerebbero lavorare per la stessa azienda
ed occupare 3 diverse posizioni nella scala sociale. Il papà di Blu, dirigente, con una
bella villetta indipendente, il papà di Lorenzo, responsabile di reparto, con un appartamento
moderno di un quartiere medio-borghese. Il papà di Antonio, addetto alla sorveglianza,
di estrazione più umile...

Questi papà sembrano incredibilmente capaci di comprendere i loro figli, più di quanto,
ad esempio, non ne risultino in grado le rispettive madri (parlo di papà anche se sarebbe un po'
improprio rispetto al personaggio di Lorenzo), spesso troppo prese da sé stesse, o
deboli, o diversamente ansiose...

Un film comunque "utile", visto che ancora, nel 2016, sono presenti in sala
giovani sedicenni con ragazza al seguito che, per promuovere la propria
mascolinità, devono esprimere pubblicamente il proprio dissenso ad
ogni minimo accenno di affettività omosessuale...

Edited by ciuciuta
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  • 6 months later...

L'ho visto ieri
Non è così male, è un film mainstream, ogni paragone con film o registi d'essai sarebbe improprio
del resto chi conosce i lavori di Cotroneo come sceneggiatore televisivo non ne sarà sorpreso
forse è La kriptonite nella borsa che ha un approccio un po' più intellettuale, parlo del film, ma credo che sia solo un caso dovuto alla particolare magia del racconto d'infanzia autobiografico
sarebbe interessante andare ad analizzare i consistenti cambiamenti fatti dall'autore rispetto al libro omonimo

il film ha un unico difetto, purtroppo è bello grosso, e si chiama Rimau Ritzberg Grillo
un attore troppo troppo acerbo in un cast che invece funziona. Sarebbe stato fastidioso persino in un ruolo secondario, e addirittura è protagonista

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https://www.gay-forum.it/topic/32567-un-bacio-ivan-cotroneo/#findComment-953463
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il film ha un unico difetto, purtroppo è bello grosso, e si chiama Rimau Ritzberg Grillo

un attore troppo troppo acerbo in un cast che invece funziona. Sarebbe stato fastidioso persino in un ruolo secondario, e addirittura è protagonista

 

Vero

 

Il film già di per sé è un film sostanzialmente stupidino, se poi il protagonista recita da webserie affossa la buona presenza degli altri attori (la ragazza soprattutto) e non ne esce molto bene

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Si fa male una critica al film di un regista che è uno

sceneggiatore, che è pure il soggettista e per giunta

ha scritto il libro da cui il soggetto è tratto

 

Di fatto ha fatto tutto lui

 

Forse l'errore è questo...il risultato è un processo di

semplificazione ed impoverimento, come se l'autore

avesse avuto la forza di "togliere" e basta

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come se l'autore avesse avuto la forza di "togliere" e basta

non lo so se volesse "togliere" o cercasse di adeguare la narrazione al medium che stava utilizzando.

col risultato che forse il film (destinato ad un pubblico più ampio del libro -che cmq non ho letto -> la mia è un'ipotesi-) risulta meno d'impatto di quanto sia stata la pagina scritta

-se dovessi incrociarlo, glielo chederò-

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Quel che intendevo dire io è che nel processo di adattamento forse

può aiutare una dialettica fra più teste ( il regista + lo sceneggiatore

+ il soggettista + l'autore )

 

Fare il regista, lo sceneggiatore ed il soggettista di se stesso, forse

non è una idea brillante

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Beh per il film ha preso una cosceneggiatrice no? Se non sbaglio ho letto due nomi...

 

E poi abbiamo un precedente illustre di uno scrittore che si è sceneggiato e poi ha diretto il film dal suo libro, con risultati eccezionali: "The perks of being a wallflower" a cui noi ovviamente abbiamo stravolto il titolo (ma per una volte ne abbiamo messo uno non così orribile) "Noi siamo infinito"

 

In questo film americano come abbia fatto lo sceneggiatore ad ottenere anche la regia è un gran mistero.

Però lui aveva Logan Lehrman Ezra Miller ed Hermione, probabilmente il direttore di casting aveva i controcoglioni. Cotroneo a quanto ho letto ha fatto un casting a 1500 ragazzi sconosciuti, che è una cosa che in italia va molto ma che dire il risultato l'ho già scritto.

 

Inoltre Chbosky, è lui lo scrittore di The perks, segue fedelmente il libro adattandolo al nuovo mezzo espressivo, invece io ho avuto l'impressione che Cotroneo avesse proprio piacere di alleggerire le vite dei suoi personaggi togliendoli dalle situazioni pesantissime in cui li aveva infilati. Ho pensato che volesse dare un destino diverso a due personaggi che gli piacevano, cosa che è riscontrabile nel "doppio" finale.

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Beh per il film ha preso una cosceneggiatrice no? Se non sbaglio ho letto due nomi...

 

Sì ma è la stessa de La kriptonite nella borsa

 

Cioè siamo alle solite, se l'è scelta lui, come gli attori

con il casting

 

Per carità non sto dicendo che non le puoi azzeccare tutte

dico soltanto che è un po' dilettantistico

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E poi abbiamo un precedente illustre di uno scrittore che si è sceneggiato e poi ha diretto il film dal suo libro

Per tacer del cinema di Pasolini e dei suoi ragazzi di vita borgatari (ma è il primo nome che mi è passato per la capa)

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ALERT SPOILER NON LEGGETEMI SE SIETE SPOILEROFOBI

 

 

L'ho visto questa estate, chissà come mai ho totalmente bypassato questo topic?

 

Dunque l'idea è molto bella, ma a conti fatti ci sono delle slabbrature imbarazzanti che trascinano un film che poteva essere un gioiellino (cazzo uno fra i primi adolescenziali scolastici gay completamente contestualizzati nella provincia italiana postmoderna) nel baratro della miniserie doppiata di merda stile Cesaroni o Medico in Famiglia su Raiuno.

 

Inizio dalle cose positive.

Io non ho letto il libro, ma mi hanno detto che Blu nemmeno esisteva: l'idea di inserirla come personaggio-narratore secondo me è stata molto azzeccata, e l'idea di strutturare la narrazione sotto forma di "diario alla se stessa del futuro" è una cosa molto fine e delicata che mi è piaciuta moltissimo (si lo so sono una quattordicenne inside).

 

In un primo momento avevo storto il naso agli "accessi di favolosità" con colorini canzoncine e brillantini che ci sono quando Lorenzo crea i suoi dialoghi immaginari e le sue scene di vita immaginate.

 

Poi però mi sono accorto che sono, nella loro stupidità, chirurgicamente realistiche, sono l'esemplificazione più tenera e brutale del disturbo istrionico di personalità che cova in ogni omosessuale.

 

La struttura del racconto riesce a reggere decisamente bene fino al climax finale.

 

Nel momento in cui sta per esplodere il fattaccio, però, la narrazione letteralmente degenera e l'impianto si sfascia. Le storie intrecciate dei tre ragazzi entrano nel clou, il film inizia a sviscerare (sembra che inizi!!!) argomenti attualissimi e terribili, la frattura del rapporto madre-figlia, la violenza sessuale, la compulsione ossessiva del genitore sul figlio superstite, il peso di avere un fratello fantasma, la difficoltà di un dialogo con un figlio adottivo, l'inettitudine degli insegnanti nel trovare un'intesa con gli alunni, il bullismo e l'isolamento adolescenziale... Ma ecco che il film si ingorga.

 

E' semplicemente troppo, e le storie e i temi si intrecciano e implodono in un finale affrettatissimo che tira le fila di argomenti così delicati con una approssimazione indegna.

 

Il dramma finale potrebbe comunque rappresentare un epilogo raffazzonato ma comunque "pulito" dell'intreccio... Invece no.

 

 

Invece no.

 

Ecco che arriva la schifezza finale con gli attorini radunati sotto una luce da dissolvenza post-mortem, guardando in camera benevoli e onniscenti per delucidare lo spettatore sulla necessità di modificare l'epilogo di "queste vicendacce" e suggerendo ipotesi di finali alternativi in stile pubblicità progresso, con scenette guidate al limite dell'imbarazzante con cui pare quasi che si voglia dire "oddio se sei etero e hai visto questo film aspetta, ecco qui la guida a come reagire se ti capita una cosa del genere".

 

ARGH!

Edited by Sampei
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  • 7 months later...

L'ho visto oggi e non mi è piaciuto molto, per una serie di fattori (attenzione, contiene anticipazioni).

  1. Lorenzo è troppo stereotipato, fino all'inverosimile: voglio capire il ragazzo effemminato amante della moda, ma il suo vestiario è davvero eccessivo per essere credibile, così come il suo linguaggio e i suoi modi da "diva" (parole sue). Il livello recitativo è basso, forse è il primo ruolo rilevante affidato all'attore.
  2. Non mi è assolutamente piaciuta la scena del colloquio dalla preside, lo trovo profondamente diseducativo: seppure la professoressa sia velatamente omofoba, gli studenti devono attenersi ad un codice di comportamento a scuola. Difatti Lorenzo si veste come qualcuno che sta per andare in discoteca o ad una festa. I genitori adottivi sono troppo permissivi, tendono a scusare il ragazzo, dando tutta la colpa del comportamento degli altri studenti alla professoressa. In più, cosa gravissima, il padre adottivo si permette di dare della "stronza" alla suddetta. Terribile!
  3. Forse mi sono perso qualcosa durante il film ma del compagno di Blu non se n'è proprio parlato fino a quando non salta fuori verso la fine, mollando la bomba (un po' forzata).
  4. L'etica degli adulti: una mamma che scrive cose private sulla figlia, che la umilia con dichiarazioni (anche forti) che fanno capire quanto poco la stimi non può essere perdonata! Che poi l'invito al perdono viene dal padre di Blu, che dichiara di sapere che la moglie lo considera un fallito, facendo spallucce con rassegnazione dicendo alla figlia che nel matrimonio va così. Scherziamo?
  5. L'attore che interpreta l'altro ragazzo è un blocco di ghiaccio. Non credo funzioni molto il fatto che lui nasconda la sua omosessualità fingendo di avere una cotta per Blu. Perché? Tra l'altro mi sembrava molto convincente.
  6. Il finale non l'ho capito. Sollevato dal fatto che abbiano messo in cattiva luce la caccia con la storia dell'aggressione armata ma... l'amico di Lorenzo è così fuori? Per tutto il film a me non sembra. Difatti il tizio frequenta gli altri due, sembra abbastanza a suo agio. Se fosse stato un gay represso a questi livelli, non avrebbe frequentato così assiduamente Lorenzo. La parte in cui lui dice a Lorenzo di pensare bene al suo abbraccio, che probabilmente non è quello che vuole, mi ha lasciato basito: si sta dando la colpa a Lorenzo per il disturbo psicologico dell'altro? Infine, perché Blu nella lettera a sé stessa dice che non dimenticherà mai ciò che è accaduto, neppure da adulta? Sarebbe stato più logico farle dire che la sua gioventù, dopo questo evento, è bella e che finita. 
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