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straordinario attore, scrittore, uomo di teatro e di spettacolo

mi capitò di incontrarlo per caso a tarda ora, una Domenica sera, alla Stazione di Santa Maria Novella a Firenze tantissimi anni fa: eravamo in fila per prendere il taxi, lui davanti a me: ovviamente lo riconobbi, la tentazione di dirgli qualcosa era molto forte ma non dissi niente perché pensavo di poterlo disturbare

altri invece, che lo hanno incontrato per caso, non si sono fatti i miei scrupoli e gli hanno esternato la loro ammirazione: ecco posto una testimonianza risalente allo scorso Natale, appena ripescata grazie a Twitter

 

http://www.topipittori.it/it/topipittori/i-bambini-sono-esseri-fortissimi

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davydenkovic90

io ero un suo fan anche se l'avevo conosciuto principalmente per delle sue interviste recenti (ce n'è anche una alle Invasioni Barbariche) ma non mi è mai capitato di vederlo in teatro.

Era magnetico nella sua leggerezza e nell'autoironia su temi importanti.

Quando affrontava il tema dell'omosessualità, ricordo che il suo slogan era, citando Rousseau "il bambino è perfetto, sbagliata la società". 

Edited by davydenkovic90
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la sua adorabile lettura del Pinocchio

 

citiamo anche "Le sorelle Materassi" di Palazzeschi

 

http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-7005ddb5-abcd-4dba-9a0d-b2f17199347e.html

 

Rita da Cascia, spettacolo teatrale

 

https://www.youtube.com/watch?v=C1ey7zth57I

 

e un'intervista tra due recentemente scomparsi

 

Edited by conrad65
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Un gay old style lontano dai valori del movimento moderno poco felici molte sue uscite

epperò è quello che ci ha insegnato a vivere la gayezza in modo MOLTO meno tormentato -per dire- di Pasolini:

per lui l'essere frocio significava solamente che preferiva trombare con gli uiomini, con una invidiabile leggerezza -nb: cosa ben diversa dalla stupidità!!!- e senza tutti quei sensi di colpa bakkettoni che non ha MAI avuto.

poi vabbè, la classe è classe, e siccome non si compra su groupOn, da lui c'era solo da imparare cosa sia!

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Mi avevano fatto sorridere le sue parole sul matrimonio gay in un'intervista di Vanity Fair di giugno dell'anno scorso.
 
Un’ultima cosa: ha sempre detto di essere contrario ai matrimoni gay.
«“Caro, l’hai messo tu il sale nell’acqua? Bene, così non la salerò un’altra volta”. Noiosi».
 
Ma la domanda è: non crede che anche i gay dovrebbero avere il diritto di essere banali e noiosi?
«Va bene. Andai al Comune di Firenze a firmare sì per l’aborto e se c’è l’occasione andrò a firmare sì per i matrimoni gay. Anche per fare un dispetto al Papa. Che fa così il moderno e poi dice: “Eh no, quello no. Eh no, quell’altro no”».
 
http://www.vanityfair.it/show/tv/15/06/20/paolo-poli-torna-in-televisione-intervista-foto-carriera
 

 

Oppure queste di quando provo con l'adozione:

 

«Ho provato con l'adozione. Sono stato esaminato da una giudichessa che però mi individuò subito come pessimo soggetto. "I figli hanno bisogno di una figura femminile". Io misi avanti mia madre e le mie sorelle, invano. Alle spalle della giudichessa c'era un calendario con l'immagine della Natività. Sorrisi, indicando: "La madre, quella lì, è rimasta incinta da vergine, il padre putativo, famiglia più disastrata non c'è". La giudichessa mi cacciò in malo modo: "Lei non è atto all'infanzia". Invece l'uomo, come il cavalluccio marino, è più portato della donna alla cura dei figli.
Verso la metà degli anni Settanta a Roma scioglievano l'Opera Maternità e Infanzia. Ci sono andato, insieme con una dama benefica che aveva portato le caramelle. C'erano stanze piene di bambini che a quattro anni camminavano a stento e dicevano solo "cacca" e "cioccolato". Una suora di quelle pietose mi disse: "Ne prenda due e scappi". Io sognavo una bambina bionda e buona e una bruna e cattiva, come nelle fiabe, ma non feci in tempo a scegliere, in due mi saltarono al collo e mi chiamarono "mamma". "Ottimo inizio", pensai, e feci per guadagnare l'uscita. Mi fermò un infermiere, un sindacalista, che me le fece posare: meglio figlie dello Stato che di una ragazza irrecuperabile come me».

Edited by Uncanny
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L'ho conosciuto di persona da bambino, ero al ristorante con i miei genitori. Si era girato verso il nostro tavolo, quando ha saputo che avevo fatto l'asilo (e le elementari) con le suore ha espresso la sua canonica opinione politicamente corretta su queste figure. :D

 

Era un'adorabile pazza. 

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A prescindere dalla mia scarsa simpatia per il genere comico, d'avanpettacolo o no, Paolo Poli mi pare si sia sempre presentato, anche fuori delle scene, in perfetta aderenza al prototipo dell'homo homoeroticus proposto da una certa cultura (o meglio sottocultura....) omofoba, cioè come un homo "semimas", indipendentemente dal fatto che egli lo fosse veramente (e forse non lo era, ma s'adeguava per incapacità culturale di contrastare tale giudizio o meglio pregiudizio).

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davydenkovic90

 

 

homo homoeroticus proposto da una certa cultura (o meglio sottocultura....) omofoba, cioè come un homo "semimas", indipendentemente dal fatto che egli lo fosse veramente (e forse non lo era, ma s'adeguava per incapacità culturale di contrastare tale giudizio o meglio pregiudizio).

cioè ?

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cioè ?

Effeminato :D

 

In fin dei conti non si puó negare che fosse un frocio dei suoi tempi e che la Bignardi nell'intervistarlo, fosse stata istruita a vezzeggiarlo dicendogli che era bello bello bello.

 

In questi due giorni ho visto quanto di suo é trovabile in rete, mi é piaciuto molto,specialmente rita da cascia.

 

Comunque mi sembra che fosse frocio dei suoi tempi perché non trovava erotico il sesso di coppia, non certo perché da giovane si ossigenava o tingeva i capelli.

 

Di sicuro é meglio il suo Rita da Cascia che l'usignolo della fede cattolica di quel tormentato ateo devoto

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Comunque mi sembra che fosse frocio dei suoi tempi perché non trovava erotico il sesso di coppia

 

E che vuol dire?:

che trovava erotico il sesso in gruppo?

Comunque, a parte i suoi gusti personali, non mi pare proprio che ai suoi tempi, che in parte erano anche i miei, l'omoerotismo implicasse necessariamente gusti "cumulativi".

 

 

 

 

Effeminato  In fin dei conti non si puó negare che fosse un frocio dei suoi tempi e che la Bignardi nell'intervistarlo, fosse stata istruita a vezzeggiarlo dicendogli che era bello bello bello.

 

In somma seconndo te l'homo homoeroticus ai suoi tempi era effeminato nell'aspetto e nei modi, soprattutto nel parlare di sé al femminile, e "non di coppia" nelle pratiche sessuali?

 

Per rimanere ai suoi tempi ed all'ambiente artistico, un altro "frocio" famoso, Luchino Visconti, non mi pare rientrasse in questo tipo:

certo potresti affermare che tra i "froci" di quel tempo Visconti fosse l'eccezione e Poli invece la regola, ma non credo ci siano indagiini statistiche che permettano una tale affermazione, la quale ho pertanto il forte dubbio sia supportata solo dal vecchio pregiudizio di origine volgare che vuole l'omoerotismo come effetto necessario ed esclusivo d'una natura difettosa perché semifemminile in alcuni maschi ovvero difettosa perché semimaschile in alcune femmine (aggiunta ad usum Bisontis....).

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RIP a un grande attore del teatro italiano e protagonista di un'epoca d'oro dello spettacolo e della commedia italiana che non c'è più.

 

Credo sia stato il primo personaggio dello spettacolo in Italia a dichiararsi gay o sbaglio?

no il primo dovrebbe essere Giò Stajano, che fu anche chiamato come testimone al processo dei Balletti Verdi, non ci aveva mai partecipato ma fu sentito come "esperto di omosessualità" in quanto, appunto, unico dichiarato d'italia.

Erano tempi del "si sa ma non si dice" e come valeva per Poli valeva anche molto di più per Visconti, chiacchieratissimo, per la convivenza con Zeffirelli e anche per una relazione con Helmut Berger... mai rese pubbliche.

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Comunque mi sembra che fosse frocio dei suoi tempi perché non trovava erotico il sesso di coppia, non certo perché da giovane si ossigenava o tingeva i capelli.

 

Per quanto riguarda Paolo Poli:

 

Ha avuto fidanzati?

Ho avuto anche legami lunghi. Negli anni sessanta mi sono trovato pieno di debiti e un mio fidanzato olandese ha tirato fuori quindici milioni per me. Avevo avuto sempre dispetti e male dagli altri sono rimasto stupito. Lui era bianco di ciccia e sembrava morto mentre il negro è splendente. Ho capito che era una persona per bene e l’ho fatto impazzire. Arrivato a quarantanni mi lasciò dicendomi che aveva trovato un diciottenne biondo con i capelli azzurri. Aveva fatto troppo bene e glielo dissi. Rimasi suo amico fino alla fine. Ebbe un cancro e gli stetti vicino fino all’ultimo. Eravamo a Milano ci ubriacavamo e fumavamo tanto doveva ‘morì’. Sia chiaro che gli ho restituito i soldi.

 

Ebbe un legame pubblicamente raccontato con questo fidanzato olandese

è vero che anche diceva che questa relazione funzionava perchè il suo lui

poi tornava in Olanda...ma separare Paolo Poli dalla sua ironia, è praticamente

impossibile

 

Tra le righe si può cercar di interpretare..."avevo sempre avuto dispetti e male

dagli altri " e "ho capito che era una persona per bene e l'ho fatto impazzire" e

"rimasi suo amico fino alla fine"

 

Sotto un profilo storico, forse, l'accenno più importante è il fatto che questo fidanzato

lo avrebbe mollato per un ragazzo gay, cioè non corrispondeva allo schema degli amori

pre-stonewall secondo cui l'omosessuale doveva innamorarsi di un uomo "vero" a cui

piacevano anche le donne, in questo Paolo Poli è andato oltre Pasolini

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Visconti, chiacchieratissimo, per la convivenza con Zeffirelli e anche per una relazione con Helmut Berger... mai rese pubbliche.

Ma che significa "rendere pubblico":

sposarsi religiosamente o civilmente?

fare un'attestazione davanti ad un pubblico ufficiale?

fare una dichiarazione ai principali mass media nazionali ed internazionali?

 

Se significa una di queste cose, quante relazioni di convivenza non solo omosessuale, ma anche eterosessuale si può dire siano state pubbliche?

 

Se invece significa che la faccenda era comunemente nota, ed ai miei tempi ricordo che lo era, senza che fosse mai stata smentita dagli interessati, se del caso con querele data l'ignominia anche giuridica che l'omosessualità comportava, allora non si può certo dire che non fosse stata resa pubblica:

ron erano certamente relazioni e convivenze furtive ed occultate.

Edited by Mario1944
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Nel caso di Giò Stajano la sua omosessualità era pubblica e notoria

per aver scritto Roma Capovolta nel 1959, era un testo autobiografico

e palesemente gay e fu sequestrato dalla magistratura

 

La differenza fra Giò Stajano ed un Pasolini o un Poli è che Giò Stajano

fece dello "scandalo" permanente uno stile di vita e la sua professione

 

Tanto è vero che a Brescia si presentò a testimoniare vestito da donna a lutto

sferruzzando a maglia un gomitolo di lana nera...

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Mario, rendere pubblico significa o dichiararlo di propria sponte, non ad amici o parenti visto che di personaggi pubblici si parla, ma attraverso dichiarazioni inequivocabili a giornalisti... O rispondere alle voci dichiarandosi pubblicamente, confermandole.

Limitarsi a non smentire non può essere considerata una dichiarazione, semplicemente perché in questi casi non smentivano e nemmeno confermavano.

Edited by Krad77
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Va pur detto che negli anni '50 cosa fosse il CO

lo si ignorava...

 

I problemi con Giò Stajano sono due

 

1) Nel 1983 cambia sesso

 

Questo per me sarebbe il minore dei problemi, ma poichè per il gay

italiano medio non esistono zone grigie o scelte, è stato espunto da

ogni lista dalla voce "gay" e spostato in "trans"

 

A dire il vero il personaggio era imprevedibile e quindi questa decisione

ad oltre 50 anni rimarrà in parte interpretabile in vario modo, anche perchè

a questa seguì

 

2) la conversione al cattolicesimo e la sua battaglia per poter diventare "suora"

ma non per scherzo o anticlericalismo come Poli sul palco, bensì sul serio

 

riuscirà infine ad essere accolto come suora laica, non riconoscendo la CC il

suo cambio di sesso...

 

Inutile dire che questo coronamento finale di una vita scandalosa, sconcertò

molti gay

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Mario, rendere pubblico significa o dichiararlo di propria sponte, non ad amici o parenti visto che di personaggi pubblici si parla, ma attraverso dichiarazioni inequivocabili a giornalisti... O rispondere alle voci dichiarandosi pubblicamente, confermandole. Limitarsi a non smentire non può essere considerata una dichiarazione, semplicemente perché in questi casi non smentivano e nemmeno confermavano.

 

Va bene, ma questo dovrebbe valere anche per le relazioni eterosessuali:

perché si riinfaccia(va) ad un omosessuale il non fare dichiarazioni pubbliche in merito alla sua relazione sentimentale (omo)sessuale, accusandolo implicitamente di sottacere colpevolmente la sua omosessualità, mentre non si rinfaccia(va) ad un eterosessuale il non fare dichiarazioni pubbliche in merito alla sua relazione sentimentale (etero)sessuale, accusandolo implicitamente di sottacere colpevolmente la sua eterosessualità?

Un eterosessuale ha(veva) diritto ad essere riservato o almeno a non squadernare un pubblico i suoi fatti sentimentali e sessuali privati, mentre un omosessuale no?

Due pesi e due misure alla faccia della parità?

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Alcuni di questi personaggi furono criticati ai tempi del FUORI

per la non adesione al movimento omosessuale nascente

 

Ma a quel che mi risulta, nessuno aderì...non aderì Pasolini

non aderì Poli, non aderì Arbasino o Penna o Visconti e neanche

Stajano

 

Ci fu proprio un salto generazionale

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