Demò Posted March 31, 2016 Share Posted March 31, 2016 Ok, ero rimasto all'intervista della bignardi, in effetti diceva di aver convissuto una volta sola con un tipo E che vuol dire?: che trovava erotico il sesso in gruppo? Comunque, a parte i suoi gusti personali, non mi pare proprio che ai suoi tempi, che in parte erano anche i miei, l'omoerotismo implicasse necessariamente gusti "cumulativi". In somma seconndo te l'homo homoeroticus ai suoi tempi era effeminato nell'aspetto e nei modi, soprattutto nel parlare di sé al femminile, e "non di coppia" nelle pratiche sessuali? Pvolgare che vuole l'omoerotismo come ). Come al solito sei una falsona cavillosa che si nasconde dietro alle parole degli altri: non servono latinismi per dire che ti da fastidio l'androginia di Poli . Pensavo non avesse avuto relazioni a causa dell'intervista con la Bignardi, nella quale diceva di aver convissuto brevemente con un tipo(che come lui era sempre in viaggio, quindi non convivevano) solo una volta...e ho pensato, stupidamente, che per un 80enne dimostrasse uno scarso entusiasmo per le relazioni. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mario1944 Posted March 31, 2016 Share Posted March 31, 2016 Come al solito sei una falsona cavillosa che si nasconde dietro alle parole degli altri: non servono latinismi per dire che ti da fastidio l'androginia di Poli Non sono poi così falsone (non falsona, grazie.....) se credi d'aver scoperto le mie carte false..... Comunque a me non dà fastidio né quello che uno è né quello che uno vuol rappresentarsi di essere altrui, per qualsivoglia ragione lo faccia, anche solo per sua utilità "commerciale". E' un fatto che Poli, a prescindere da quello che fosse o si sentisse d'essere veramente, rappresentò l'omosessuale visto da un certo e tra l'altro molto volgare punto visuale secondo cui, poiché il maschio deve ideologicamente essere attratto dalla femmina, se un uomo di sesso maschio è eroticamente attratto da un altro uomo di sesso maschio, non può che essere un maschio imperfetto cioè un maschio mezzofemmina e questo indipendentemente dal giudizio di peccato dato dall'etica o dalla fattispecie di delitto stabilita dalla legge. Se permetti, ed anche se non permetti....., da questo punto visuale dissento fermamente, anche se non rimprovero certo Poli d'averne fatto materia della sua carriera artistica sia che fosse sia che non fosse aderente al suo io psicologico. A proposito della "androginia" ci sarebbe anche da ridere sull'uso di questa parola per indicare l'homo homoeroticus (uomo con pulsioni omoerotiche per chi si sente a disagio con il latino), dato che in Platone, nel famoso mito delle sfere messo in bocca ad Aristofane nel Simposio, proprio la sfera androgina, tagliata in due da Zeus, dava origine all'attrazione erotica eterosessuale! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted March 31, 2016 Share Posted March 31, 2016 E' un fatto che Poli, a prescindere da quello che fosse o si sentisse d'essere veramente, rappresentò l'omosessuale visto da un certo e tra l'altro molto volgare punto visuale secondo cui Dai, facendo pace, non credo si possa definirlo volgare: da ragazzino avrà trovato noioso Platone e avrà sognato sulle dive del cinema muto e su Rodolfo Valentino e da grande vestiva col papillon e recitava monologhi molto ben scritti impersonando contesse e altre gran signore...è un po' ingiusto accusarlo di volgarità e certamente ha avuto un gran coraggio nella sua vita(e molta ironia). Probabilmente se avesse voluto, avrebbe potuto darsi un tono intellettuale, però ha preferito inseguire quello che lo divertiva(e lo faceva sentire divo). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted March 31, 2016 Share Posted March 31, 2016 Beh non si possono confondere gli epiteti volgari detti dagli omofobi agli effeminati, con gli effeminati Mi pare evidente che prendersela con la vittima e non con il persecutore sia sbagliato Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Saramandasama Posted March 31, 2016 Share Posted March 31, 2016 (edited) Ho letto un articolo dove si diceva che la queer theory affermava che il travestitismo fosse soltanto uno dei tanti generi. Alla fine era semplicemente un fluido, no? Come Signorini. Anche lui da Chiambretti si è dichiarato un fluid.. http://m.leggo.it/gossip/articolo-1640474.html Edited March 31, 2016 by Salamandro Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted March 31, 2016 Share Posted March 31, 2016 Non mi risulta che Signorini si travesta e Paolo Poli lo faceva solo sul palco Mario Mieli effettivamente faceva del travestitismo politico comunque Paolo Poli si definiva finocchio, lasciamogli da morto la definizione che prediligeva Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
davydenkovic90 Posted March 31, 2016 Share Posted March 31, 2016 (edited) Non ci vedo molto di cui lamentarsi in Poli. Di Poli bisogna precisare alcune cose, prima di tutto che era del 1929... e poi che prima di essere omosessuale era effemminato, e che prima di essere effemminato era un artista unico nel suo genere. In un'intervista, ad esempio, disse: "Un tempo i finocchi facevano ridere, adesso guardi questi film dove soffrono, si lasciano, piangono..." (penso si riferisse a brokeback mountain o giù di lì) Però non ha mai nascosto la sua omosessualità, ha anche detto di aver convissuto con un uomo e di aver provato ad adottare bambini. Si è poi espresso in modo un po' "singolare" sul matrimonio gay definendolo "noioso" e parlando di "cani che si mettono l'anello". Ma sono sempre frasi molto ironiche e dissacranti: si è detto sempre a favore della legalizzazione del matrimonio gay. Credo che faremmo un grosso errore ad accostare Poli a un gay di regime (uno stile signorini, malgioglio o renato zero, per intenderci). Non era dalla parte degli omofobi né un maschilista o un machista che si schiera sempre dalla parte del più forte. Edited March 31, 2016 by davydenkovic90 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Oscuro Posted March 31, 2016 Share Posted March 31, 2016 RIP Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Saramandasama Posted March 31, 2016 Share Posted March 31, 2016 (edited) Ma il Signorini si definisce fluid in quanto, come da lui dichiarato, ultimamente si concede anche la compagnia di donne. Che poi il travestitismo da alcuni sia considerato un genere può spiegare tante cose.. In ogni caso Poli sarebbe stato fluid perché fluiva da gay a travestito. Signorini si definisce fluid perché fluisce da gay a "bisex"?? Un non queertheoriano potrebbe a questo punto definirlo semplicemente bisex. Ecco, i bisex hanno trovato un loro nuovo esponente di spicco! Interessante la queer t. Edited March 31, 2016 by Salamandro Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted March 31, 2016 Share Posted March 31, 2016 Io l'unica persona -che facesse del travestitismo politico inteso come performance di genere- che conosco, è Mario Mieli e lo ha fatto ragionevolmente sulla base della sua italianissima teoria, anche perchè è morto nel 1983 Paolo Poli neanche sapeva cosa fosse la queer theory per raggiunti limiti di età Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Saramandasama Posted March 31, 2016 Share Posted March 31, 2016 Signorini che si è detto fluido, la conoscerebbe la Q. T.? XD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mario1944 Posted March 31, 2016 Share Posted March 31, 2016 non credo si possa definirlo volgare No, guarda, qui c'è un equivoco sul significato delle parole: quando dico "punto di vista volgare" non intendo "punto di vista turpe", ma "punto di vista del volgo" che per altro agli effetti quotidiani può pur essere meno duro da sopportare, per chi ne è oggetto, di quanto sia il punto di vista del filosofo che dispiega le armi della razionalità interpretativa; ma questa è un'altra questione. E comunque la volgarità, pur intesa in senso di turpitudine, è propria del genere comico satirico, basti ricordare il già citato Aristofane, ben più "turpe" di molti comici odierni, e quindi non rimprovererei certo a Poli di averla adottata. In somma, mi sta bene che Poli abbia fatto il comico satirico anche a danno della mia rappresentazione, che forse ad alcuni può apparire troppo "elevata", dell'omoerotismo, ma proprio per questo non mi sento d'ammirarlo come esemplare di homo homoeroticus e d'altro canto capisco che proprio per ciò possa non essere dispiaciuto, se non addirittura essere stato ammirato da chi ha una rappresentazione dell'omoerotismo diversa dalla mia. certamente ha avuto un gran coraggio nella sua vita Non voglio certo valutare il coraggio o la viltà altrui, se non altro perché è troppo facile giudicare comodamente seduti a tavolino e perché è troppo difficile mettersi nei panni degli altri e soppesare tutti i condizionamenti familiari, parentali, amicali, sociali, giuridici, politici ecc., ma ho il sospetto che forse ci sarebbe voluto e ci vorrebbe ancora oggi molto più coraggio nel rappresentare l'homo homoeroticus fuori ed oltre il punto di vista "volgare": in fondo nessun omofobo avrebbe da ridire e potrebbe perfino ridere di gusto alla rappresentazione dell'omosessuale come semimaschio, come maschio imperfetto mezzofemmina, che proprio perciò affetta atteggiamenti femminili e spesso falsamente femminili, perché questo non confuterebbe certo il suo pregiudizio di diversità sostanziale, anzi!, lo confermerebbe. Per inciso, ma non troppo....., aggiungo che il punto di vista "volgare" fu ripreso da uno dei primi difensori della liceità etico sociale dell'omoerotismo nei nostri tempi, cioè alla metà del XIX secolo da Ulrichs, che considerava gli "uranisti" uomini con fisico maschile e psiche femminile (anima muliebris virili corpore inclusa), in ciò contraddetto dall'inventore del termine "omosessuale", cioè da Benkert, che sosteneva invece la piena virilità dell'homo homoeroticus. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted April 1, 2016 Share Posted April 1, 2016 nessun omofobo avrebbe da ridire e potrebbe perfino ridere di gusto alla rappresentazione dell'omosessuale come semimaschio E' obiettivo però che le reazioni agli spettacoli di Paolo Poli non furono quelle che tu dici, ma di stampo censorio Se la registrazione della trasmissione con Eco va in onda 6 anni dopo in orario estivo pomeridiano, ci sarà un perchè Se lo spettacolo in cui prende in giro le rappresentazioni parrocchiali sulle vite dei santi determinarono la chiusura del teatro etc, ci sarà un perchè In caso contrario noi leggeremo sui giornali dell'epoca che folle di omofobi lo plaudivano all'uscita del teatro Che il suo teatro possa non piacere ad un omosessuale, oggi o ieri, non è un dato in discussione ; Ma come si fa a dire "gli omofobi sghignazzavano e applaudivano" se i fatti lo smentiscono? Al più si potrà dire che la forza provocatoria dei suoi spettacoli nel corso degli anni si è venuta affievolendo...perchè il pubblico negli anni '90 si era abituato a Paolo Poli, una cosa del genere già sarebbe più ragionevole Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted April 1, 2016 Share Posted April 1, 2016 Sarà che sono abituato al Bagaglino, ma non ho mai pensato che il travestitismo turbasse le coscienze degli omofobi. In Paolo Poli le provocazioni non si riducevano certo a quello. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted April 1, 2016 Share Posted April 1, 2016 Generalmente si ritiene che Paolo Poli sia camp Il concetto dovrebbe essere travestirsi ( la maschera come essenza del camp ) non per ottenere un riconoscimento sociale del cambio dei ruoli di genere, come poteva pensare ( a torto o ragione ) un Mieli, o Stajano bensì per distruggere: la religione, la famiglia eterosessuale borghese etc Questo dovrebbe essere il concetto...non è che interpretare Caterina dei Medici o Rita da Cascia fosse funzionale a rivendicare la fluidità sessuale ( che il povero Poli neanche sapeva cosa fosse ) Semmai quel che poteva indispettire di Paolo Poli, negli anni '60-'70 ( sicuramente indispettiva Pasolini o Moravia etc ) era questo forte ancoraggio borghese...non era certo un tipo da Brecht, pur essendo comunista intendo, non era nelle sue corde quel tipo di rappresentazione "impegnata" che pure apprezzava se fatta da altri Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted April 1, 2016 Share Posted April 1, 2016 a mio avviso Paolo Poli era un "monolite", nel senso che la sua ricercata raffinata istrionica effeminatezza era parte integrale dell'artista di parola e di gesto, di sberleffo teatrale l'ho sempre immaginato come uomo di teatro in una compagnia shakespeariana inglese del XVII secolo di attori itineranti, come sublime interprete di commedie (non certo di tragedie, che a mio avviso in Shakespeare è un genere "minore") qualcosa di simile alle compagnie itineranti ben rappresentate nel film "Rosenkrantz e Guidestern sono morti" di Tom Stoppard, che non c'entra niente ma ne parlo lo stesso perché è un tale capolavoro che chi non l'ha visto dovrebbe correre a vederlo (qui l'inizio del film) a questo si unisce la sua integrale fiorentinità, un tratto cromosomico, talmente radicato da essere anche questo inscindibile dal personaggio; frutto di un retaggio familiare che si può ritrovare nella sorella Lucia Poli, altra grandissima artista di teatro Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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