cuddlemaniac Posted April 3, 2016 Share Posted April 3, 2016 (edited) Gia da una decina di anni a questa parte stiamo assistendo a grossi cambiamenti nel modo di vestirsi, gli abiti non sono fatti più per durare a lungo ma stanno nel nostro armadio al massimo una stagione. Si chiama fast fashion, i vestiti costano poco, a volte pochissimo i modelli nuovi sono prodotti di continuo e tutto è quasi "ondemand" da una settimana all'altra possiamo vedere abiti rappresentativi della tendenza del momento. Secondo l'analista finanziario Guido Brera l'aumento di profitti di aziende come Zara e H&M è direttamente collegato all'aumentare dei prezzi di ciò che ci serve veramente, cure mediche, istruzione, cibo di qualità diventano sempre più inaccessibili, questo ha creato un esercito mondiale di soggetti spaventati e insoddisfatti che si rifugiano in beni di modesto valore come la moda a basso costo. Ma ci sono altri problemi che mettono in ballo la democrazia nostra e di altri paesi, come l'inquinamento che produce un'alta quantità di abiti immessa sul mercato e i diritti dei lavoratori. La fondazione "H&M Conscious" ha avviato un piano di scelta delle fabbriche e dei materiali ecosostenibili, entro il 2018 l'azienda dovrebbe avere il 15% della produzione con soggetti pagati in maniera decente e che utilizzano solo materiali riciclati e biologici. Ma è davvero sufficiente? Nel frattempo i lavoratori continuano a crepare, famoso è stato il caso di Rana Plaza https://it.wikipedia.org/wiki/Crollo_del_Rana_Plaza_di_Savar Qualè l'alternativa a tutto questo? Vestiti costosissimi prodotti comunque con le stesse tecniche? Caftani con gli elefantini comprati nei negozi solidal? Edited April 3, 2016 by cuddlemaniac Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ilromantico Posted April 3, 2016 Share Posted April 3, 2016 Un ragionamento un po' allarmistico. C'è chi compra vestiti ogni anno e chi no. Non credo che il basso prezzo istighi per forza tutti a comprare più vestiti. A me ad esempio fanno solo risparmiare, non compro di certo più vestiti perché oggi esiste primark e costano 1/6 rispetto a 10anni fa. Più che altro mi soffermerei a capire perché la gente sente il bisogno di comprare tantissimi vestiti o sacrificarsi per quelli di marca. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iron84 Posted April 3, 2016 Share Posted April 3, 2016 Invece si la bassa qualità dei vestiti di catena costano poco ma ti costringono nel giro di due anni ad acquistarne di nuovi.Questo è vero purtroppo non posso permettermi 60 euro per una maglia Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kador88 Posted April 3, 2016 Share Posted April 3, 2016 (edited) Io ho visto t-shirt di cotone di 100€ durare molto meno di quelle costate 3€ comprate al mercato... ergo brand non sempre fa rima con materiali di qualità! Edited April 3, 2016 by Kador88 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted April 4, 2016 Share Posted April 4, 2016 Credo che però la "novità" del marketing di queste catene sia appunto la velocità dell'uscita delle novità e la velocità della loro sostituzione in negozio in questo modo il visitatore abituale del punto vendita viene indotto a pensare che - se non coglie l'occasione al volo - potrebbe non trovare lo stesso capo che lo incuriosisce la settimana dopo Se vogliamo è la stessa psicologia dell'occasione al mercatino rionale ma con in più il "fascino" di comprare qualcosa di tendenza D'altronde il boom di queste catene è indiscutibile, quindi funzionano tu non stai comprando né un bene di lusso, né un brand di lusso, ma compri una "imitazione" di ciò che i brand di lusso immettono sul mercato e quindi senti di partecipare al mondo del fashion, anche se non te lo puoi permettere Il risultato però è che ci sono designer e operai che devono soddisfare continue commesse e lavorare a ritmi infernali Credo che questa scoperta dei limiti del mercato "fast" sia anche dovuta alla coscienza aziendale del fatto che oramai il mercato è saturo...e quindi bisogna reinventarsi, anche proponendo qualcosa in controtendenza rispetto alla propria filosofia Quando apriranno le catene "slow fashion" ( cioè la versione moda di Eataly ) sapremo che ci hanno già fregato un'altra volta...ed altri negozi chiuderanno, altre nicchie di mercato saranno divorate dalla grande distribuzione etc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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