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Fast fashion: Il soddisfacente sfogo di una società di insoddisfatti.


cuddlemaniac

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cuddlemaniac

Gia da una decina di anni a questa parte stiamo assistendo a grossi cambiamenti nel modo di vestirsi, gli abiti non sono fatti più per durare a lungo ma stanno nel nostro armadio al massimo una stagione.

Si chiama fast fashion, i vestiti costano poco, a volte pochissimo i modelli nuovi sono prodotti di continuo e tutto è quasi "ondemand" da una settimana all'altra possiamo vedere abiti rappresentativi della tendenza del momento.

Secondo l'analista finanziario Guido Brera l'aumento di profitti di aziende come Zara e H&M è direttamente collegato all'aumentare dei prezzi di ciò che ci serve veramente, cure mediche, istruzione, cibo di qualità diventano sempre più inaccessibili, questo ha creato un esercito mondiale di soggetti spaventati e insoddisfatti che si rifugiano in beni di modesto valore come la moda a basso costo.

Ma ci sono altri problemi che mettono in ballo la democrazia nostra e di altri paesi, come l'inquinamento che produce un'alta quantità di abiti immessa sul mercato e i diritti dei lavoratori.

La fondazione "H&M Conscious" ha avviato un piano di scelta delle fabbriche e dei materiali ecosostenibili, entro il 2018 l'azienda dovrebbe avere il 15% della produzione con soggetti pagati in maniera decente e che utilizzano solo materiali riciclati e biologici.

Ma è davvero sufficiente?

Nel frattempo i lavoratori continuano a crepare, famoso è stato il caso di Rana Plaza https://it.wikipedia.org/wiki/Crollo_del_Rana_Plaza_di_Savar

 

Qualè l'alternativa a tutto questo? Vestiti costosissimi prodotti comunque con le stesse tecniche? Caftani con gli elefantini comprati nei negozi solidal?

Edited by cuddlemaniac
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Ilromantico

Un ragionamento un po' allarmistico. C'è chi compra vestiti ogni anno e chi no. Non credo che il basso prezzo istighi per forza tutti a comprare più vestiti. A me ad esempio fanno solo risparmiare, non compro di certo più vestiti perché oggi esiste primark e costano 1/6 rispetto a 10anni fa. Più che altro mi soffermerei a capire perché la gente sente il bisogno di comprare tantissimi vestiti o sacrificarsi per quelli di marca.

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Invece si la bassa qualità dei vestiti di catena costano poco ma ti costringono nel giro di due anni ad acquistarne di nuovi.
Questo è vero purtroppo non posso permettermi 60 euro per una maglia

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Io ho visto t-shirt di cotone di 100€ durare molto meno di quelle costate 3€ comprate al mercato... ergo brand non sempre fa rima con materiali di qualità!

Edited by Kador88
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Credo che però la "novità" del marketing di queste catene sia appunto la

velocità dell'uscita delle novità e la velocità della loro sostituzione in negozio

in questo modo il visitatore abituale del punto vendita viene indotto a pensare

che - se non coglie l'occasione al volo - potrebbe non trovare lo stesso capo

che lo incuriosisce la settimana dopo

 

Se vogliamo è la stessa psicologia dell'occasione al mercatino rionale

ma con in più il "fascino" di comprare qualcosa di tendenza

 

D'altronde il boom di queste catene è indiscutibile, quindi funzionano

tu non stai comprando né un bene di lusso, né un brand di lusso, ma

compri una "imitazione" di ciò che i brand di lusso immettono sul mercato

e quindi senti di partecipare al mondo del fashion, anche se non te lo puoi

permettere

 

Il risultato però è che ci sono designer e operai che devono soddisfare continue

commesse e lavorare a ritmi infernali

 

Credo che questa scoperta dei limiti del mercato "fast" sia anche dovuta alla coscienza

aziendale del fatto che oramai il mercato è saturo...e quindi bisogna reinventarsi, anche

proponendo qualcosa in controtendenza rispetto alla propria filosofia

 

Quando apriranno le catene "slow fashion" ( cioè la versione moda di Eataly ) sapremo

che ci hanno già fregato un'altra volta...ed altri negozi chiuderanno, altre nicchie di mercato

saranno divorate dalla grande distribuzione etc

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