gattosc71 Posted April 5, 2016 Share Posted April 5, 2016 Ma una drag queen come si definisce : gay , trans , travestita ????? Cioe' non fa parte del mondo gaio tipo : uomo barbuto !!! In quanto l uomo barbuto va solo con l uomo barbuto quindi dovrebbe essere un travestito e quindi essere in quel mondo trans che vuole l uomo barbuto virile cercare la giumenca ibrida ??? Oppure se fosse trans ma non seno dotata potrebbe ritornare gaia o trav gaia con umore artistico che fa serate. Cioe' per fate una drag queen ci vorrebbe una categoria a se stante ???? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted April 5, 2016 Share Posted April 5, 2016 Una drag queen è semplicemente un maschio che si traveste per fare degli spettacoli. Che la signora Leonida venga interpretata da un gay (Leo Gullotta) e la signora Coriandoli venga interpretata da un etero (Maurizio Ferrini) direi che è totalmente irrilevante. Il travestitismo sessuale è un'altra cosa, ma con drag queen ci si riferisce solo alla parte artistica. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
prefy Posted April 5, 2016 Share Posted April 5, 2016 (edited) Non saprei... ho spesso pensato che il travestitismo "per spettacolo" nasconda un desiderio, non agito, di farlo anche nella vita Invero ho sentito dire che anche una donna biologica puo interpretare una drag queen Edited April 5, 2016 by prefy Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted April 5, 2016 Share Posted April 5, 2016 Ci sono drag queen che vanno solo a qualche pride senza fare spettacoli oltre al pride ? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ghost77 Posted April 5, 2016 Share Posted April 5, 2016 Certo, quelle drag a cui magari è mancata l'occasione di apparire in qualche locale ma che vogliono interpretare comunque il personaggio che si sono creati. Avevo un amico che aveva fatto un corso da drag gestito da La Karl Du Pignè,che tempo fa era famosa,e andava in drag in disco come cliente sperando gli chiedessero di entrare nello staff,e che magari si travestiva a capodanno. Ora ha smesso per cui credo non vi fossero desideri di identità nascosti. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted April 5, 2016 Share Posted April 5, 2016 Quel che io non ho capito e' perche' dei locali propongono spettacoli con drag queen. Per conto mio la maggioranza dei clienti del locale preferirebbe uno spettacolo di altro genere. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ghost77 Posted April 5, 2016 Share Posted April 5, 2016 Neanche a me piacciono le drag, allo stesso modo in cui non mi piacciono gli spettacoli teatrali in cui c'è interazione diretta con il pubblico, ma è innegabile che ci sia ancora un pubblico che apprezza . Devo dire che non ho più sentito di drag under 30, cosa che un tempo era frequente, ed è anche possibile che sia una realtà che andrà a scomparire pian piano . Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Uncanny Posted April 5, 2016 Share Posted April 5, 2016 (edited) Per me è un misto amore-odio. X'D Da una parte le trovo sgradevoli e sguaiate, dall'altra mi affascina l'idea della costruzione di una nuova identità grottesca con cui fare spettacolo ed esprimere comunque un altro lato di sé. Mi affascina anche il fenomeno dei drag king, anche se è abbastanza ignorato. Edited April 5, 2016 by Uncanny Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Bullfighter4 Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 Negli USA le drag queens sono un fenomeno Che non invece rimane Ben consolidato. Personalmente preferisco le drag queens Che cantano dal vivo ( parodie di canzoni famose) o Di genere comico, Alle beauty pageants ( molto belle ma spesso nulla Di piu'). Per chi piace il genere, cercatevi i video Di Jackie Beat. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 Non saprei... ho spesso pensato che il travestitismo "per spettacolo" nasconda un desiderio, non agito, di farlo anche nella vita Alcune drag, a San Francisco negli anni '70, lo facevano ma come atto politico, non per desideri di transgenderismo se è questo ciò a cui alludi L'impersonificazione femminile è certamente un modo per esprimere una parte di sé, ma nella drag queen il piacere è legato alla "messa in scena" non al quotidiano della vita ( non è possibile essere Glamour come è glamour Ru Paul al supermercato ) ed al rapporto con il suo pubblico Non è detto che il rapporto con il proprio pubblico debba avvenire in un locale, basti pensare a Splendori e miserie di Madame Royal ove le drag queen del tempo facevano "salotto" e non è possibile tipizzare il tipo di desiderio che si soddisfa, che varia a seconda del personaggio interpretato Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Oscuro Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 Personalmente preferisco le drag queens Che cantano dal vivo ( parodie di canzoni famose) o Di genere comico, Alle beauty pageants ( molto belle ma spesso nulla Di piu'). Per chi piace il genere, cercatevi i video Di Jackie Beat. http://www.youtube.com/watch?v=mr51afj7eJY Ma solo perché William Belli due pisellate se le merita. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
freedog Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 (edited) La Karl Du Pignè,che tempo fa era famosa ti conviene fà testamento prima che te becca, SOLO x sta frase.. LA Karl è viva e lotta con noi, come & più di sempre!!! non ho più sentito di drag under 30 beh, a Roma ce ne sono: solo io ne conosco almeno 5 o 6; poi chi va al mukka magari può darti cifre più attendibili basti pensare a Splendori e miserie di Madame Royal ove le drag queen del tempo facevano "salotto" eh, ma in quel film erano più traveste o antenate delle drag (fenomeno allora sconosciuto, visto che i modelli dell'epoca eran le parodie da avanspettacolo di Bramieri & Vianello?) Edited April 6, 2016 by freedog Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 eh, ma in quel film erano più traveste o antenate delle drag (fenomeno allora sconosciuto, visto che i modelli dell'epoca eran le parodie da avanspettacolo di Bramieri & Vianello? Io direi che il concetto evidenziato dal film sia la drag queen Ci si esibisce in un improbabile e comico "protocollo di corte" ( ma ovviamente c'è in parte l'esagerazione dell'effetto comico che si vuole produrre, rispetto ad un clima del resto del film che è opprimente e drammatico ) che è - in sé - lo spettacolo Ed è uno spettacolo che ha un senso se c'è un pubblico che vi partecipa, stando al gioco Inoltre il personaggio interpretato en travesti è l'opposto del gay reale che, nella sua vita quotidiana, evidenzia invece ( ahinoi ) una patologica identificazione con la sopraffazione che finisce per subire ( dalla figlioccia, dal commissario etc ) Ovviamente non c'è niente di sessuale in questo salotto, quando il protagonista va a battere ci va da gay Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
freedog Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 Io direi che il concetto evidenziato dal film sia la drag queen teoria interessante, sempre tenendo presente cmq che a fine anni 60 -quando Caprioli girò quel film- non credo esistesse ancora (o almeno non mi pare ci fosse in Italia) il concetto di drag Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 (edited) A mia impressione nelle drag non c'é nulla di trans, ma devo basarmi sulle poche trans mtf che ho conosciuto. Distinguerle é facile: le drag incarnano quell'insieme di fantasie, pregiudizi, desideri che hanno i gay su come sono o dovrebbero essere le donne e come vorrebbero essere loro e davvero si tratta di un sistema concettualmente difficile da ordinare e ricostruire perché é pieno di slittamenti e cose tipicamente gay che personalmente riesco a riconoscere ma non riesco a spiegarmi lucidamente, le trans, poverine, oltre a subire per quel che sono, spesso sono troppo preoccupate, in modo un po' troppo lezioso, a cercare di dimostrare una femminilità anni '50 per poter essere davvero simpatiche(ma ripeto, da vicino ne ho viste poche). Alle drag etero credo poco, a meno che non siano etero che han frequentato ambienti gay e abbiano finito per innamorarsi della loro estetica Edited April 6, 2016 by Demò Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 Alle drag etero credo poco Evidentemente hai un concetto strano di drag. Praticamente tutti i comici etero italiani si sono travestiti per far ridere, pewrò molti di noi considerano "drag queen " solo i gay che lo fanno... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 Evidentemente hai un concetto strano di drag. Praticamente tutti i comici etero italiani si sono travestiti per far ridere, pewrò molti di noi considerano "drag queen " solo i gay che lo fanno... Vabbé, é questione di quanto ampli la copertura del termine, per me De Sica iunior e Lino Banfi vestiti da donne, sembrano più etero omofobi che fanno la parodia di quel che credono siano i gay che gay che si concedono in vesti femminili l'esuberanza che da maschi non avrebbero il coraggio di mostrare (ma puó darsi che io sia indotto a pensarla così dalle drag che fan cover e video su you tube) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 Immagino, per me invece non c'è differenza. Anche i gay che fanno le drag mettono in scena i loro pregiudizi sulla transessualità/femminilità e infatti recitano tutti la parte di troione assetate di cazzo pronte a farlo per soldi. La differenza è che gli etero non fanno reale distinzione tra omofobia e transfobia. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 Immagino, . Sicuramente entrambe le tipologie hanno un loro pubblico, le drag gay peró, a mia impressione, non fanno parodia delle trans e non hanno una carica offensiva nelle loro rappresentazioni. Sia per il fatto che dubito che un gay avrebbe mai la voglia di accostarsi all'immagine di una trans, sia perché cercano di rappresentare quel che sarebbe un gay in un mondo dove le fantasie si realizzano e non ci sono inibizioni (se facessero le stesse scene in abiti maschili allora si che passerebbero per troie). In altre parole, per me Banfi en travesti é omofobo e repressivo, una drag gay esortativa e favolosa. Peró immagino che le trans odino profondamente le drag. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 E' un tema che mi interessa da quando ho scoperto che al Pride di Edimburgo per rispetto delle trans sono stati proibiti spettacoli di drag queen. Nel gay medio - anche e soprattutto in quello più moralista - agisce l'idea che se fossero femmine la loro libertà sessuale sarebbe più gioiosa. Più che transfobia mi sembrerebbe omofobia interiorizzata. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Oscuro Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 Praticamente tutti i comici etero italiani si sono travestiti per far ridere, Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
LocoEmotivo Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 non mi piacciono gli spettacoli teatrali in cui c'è interazione diretta con il pubblico La pena capitale, ci vorrebbe. Praticamente tutti i comici etero italiani si sono travestiti per far ridere Ma in quel caso, come anche nelle tradizioni teatrali (citiamo Shakespeare) o musicali (il Cherubino mozartiano), sarebbe più opportuno parlare di ruoli en travesti. E tu lo sai meglio di me. E' un tema che mi interessa da quando ho scoperto che al Pride di Edimburgo per rispetto delle trans sono stati proibiti spettacoli di drag queen. Impressionante... e affascinante. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 teoria interessante, sempre tenendo presente cmq che a fine anni 60 -quando Caprioli girò quel film- non credo esistesse ancora (o almeno non mi pare ci fosse in Italia) il concetto di drag Non esiste un concetto di "drag queen" rigorosamente individuato Il termine risulta in realtà dall'associazione di due parole che originariamente erano usate in modo separato, Drag fa riferimento al gergo teatrale della recitazione "en travesti" mentre Queen è un omosessuale effeminato nello slang delle prime comunità omosessuali Drag-queen risulta dall'associazione dei due termini Come ben sappiamo alle spalle di Totò c'è stata una lunga tradizione culturale di teatro colto ( dal teatro elisabettiano fino al XVIII sec ) o meno colto ( le rappresentazioni parrocchiali che già un Paolo Poli dimostrava di conoscere, in Italia ) che poi si sono esaurite lasciando solo il cd. Varietà ( cioè l'attore etero mette le vesti femminili, per fare comicità ) Perchè si possa parlare di Drag-queen però occorre uno spettacolo in cui performer gay e pubblico gay ridono insieme Il tipo di rappresentazione a cui generalmente pensiamo oggi implica un ulteriore passaggio l'incontro della Drag Queen con il Camp, cioè con il mondo dello spettacolo... Madame Royal non è Camp, perchè il suo riferimento è la Corte francese Versailles etc ( però a New York per il Bastille Day le trans mettono in scena Maria antonietta etc, cioè non è un fatto isolato ed esaurito al 100% ) ma è - per me - una Drag Queen pre-camp che fa quindi riferimento ad un immaginario di "romanzetti" d'appendice etc Però avrebbe i due elementi chiave, una regina gay ed il suo pubblico ed uno spettacolo che viene messo in scena privatamente Le chiavi interpretative sono due: la chiave bassa-ironica ( per far ridere ) e la chiave alta ( per fare riflettere ) ma questa distinzione implica già l'incontro fra Drag Queen e Camp, cioè uno show contemporaneo Ovviamente quando la distinzione fra omosessualità e transessualità non era chiara ( vedi alla voce The danish girl ) il mondo della impersonificazione femminile non poteva che riflettere questa mancanza di chiarezza, nel senso che esistevano proto-trans che erano necessariamente solo cross-dresser ed erano costrette a farlo di nascosto etc Tuttavia esistevano già delle prime "messe in scena" prevalentemente legate a ruoli femminili di tipo domestico familiare ( faccio la zietta, faccio la mammina etc ) che possono dare dei problemi di interpretazione storica. In questi casi non è chiarissimo capire se eravamo in presenza di Proto-Drag Queen o di Cross dresser Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 (edited) @Almadel Ah ecco, mi ricordavo di aver letto i tuoi commenti su un pride drag-free Non lo so se é questione di moralismo, di solito la drag ha come obiettivo dei suoi sfottó lo stereotipo del gay scopainculo/m×m/in giacca e cravatta Comunque non penso che ti stupisca constatare che trans mtf e gay a volte possano pensare di avere interessi opposti e confliggenti Edited April 6, 2016 by Demò Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
freedog Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 (edited) De Sica iunior e Lino Banfi vestiti da donne, sembrano più etero omofobi che fanno la parodia di quel che credono siano i gay che gay che si concedono in vesti femminili l'esuberanza che da maschi non avrebbero il coraggio di mostrare ehm.. DeSica jr, oltre a tutte le voci che girano su di lui da decenni, ha diretto, un 15-20 anni fa (adesso non ricordo esattamente), un film (non eccelso in verità) gay-themed, intitolato Tre. Lui & Banfi possiamo *accusarli* di fare film & fiction di qualità quanto meno migliorabile, ma non penso proprio siano mai stati omofobi (anzi, per dirla tutta su Banfi lo so x certo). Edited April 6, 2016 by freedog Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 ehm.. DeSica jr, oltre a tutte le voci (anzi, per dirla tutta su Banfi lo so x certo). Saranno gay o gradevolissime persone nel privato, ma se han fatto film di bassa lega pieni di umorismo omofobo mi riservo di giudicarli tali. Non vale essere amici di qualche gay o fare la vita delle valate., altrimenti anche Formigoni ha un amico gay (con cui convive) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 Qui ci sono una serie di problemi... In primo luogo esistono due tipi di macchiette da avanspettacolo 1) il maschio che fa la femmina 2) l'etero che fa il gay e questo gay sembra una femmina, perchè i gay sono maschi mancati In secondo luogo c'è - in entrambi i casi - il limite della macchietta da avanspettacolo: la risata semplice, superficiale di un teatro oramai relegato ad avanspettacolo del cinema e quindi veloce ed involgarito E poi il recupero di questi canoni nel cinema popolare di terza visione che diventa a pieno titolo : cinema d'avanspettacolo ( l'Italia cambia, ma niente cambia...) Un esempio "nobile" di cinema in cui l'inversione dei ruoli sessuali, fa ridere ma non è una scemata al cubo...è Papà diventa Mamma in cui Aldo Fabrizi e Ave Ninchi, per colpa di un ipnotista, si scambiano i ruoli ( poi tutto tornerà a posto ma con la reciproca consapevolezza delle difficoltà dell'altro sesso ) Altro discorso è Totò che fa il parrucchiere effeminato etc Qui l'attore voleva divertire il pubblico in modo facile, ma certamente c'è con gli occhi di oggi omofobia, nelle battute etc Tutto ciò non ha niente a che vedere con le drag queen Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
gattosc71 Posted April 6, 2016 Author Share Posted April 6, 2016 Pero io vedo che molte drag queen sono poi femminielle anche nella vita . Quindi fino a che punto l interprerazione teatrale e' interpretazione ? Secondo me bisognerebbe dargli una lettera lgbt + d di drag . Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
JellyfiShy Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 Non esiste un concetto di "drag queen" rigorosamente individuato Il termine risulta in realtà dall'associazione di due parole che originariamente erano usate in modo separato, Drag fa riferimento al gergo teatrale della recitazione "en travesti" mentre Queen è un omosessuale effeminato nello slang delle prime comunità omosessuali Drag-queen risulta dall'associazione dei due termini Pero io vedo che molte drag queen sono poi femminielle anche nella vita . Quindi fino a che punto l interprerazione teatrale e' interpretazione ? Secondo me bisognerebbe dargli una lettera lgbt + d di drag . 2+2=4 E' effettivamente difficile che un gay "mascolino" nei modi di fare e nell'aspetto desideri mettersi in abiti femminili, parrucca e una tonnellata di makeup. E' invece molto più facile che un gay "femminiello" a cui l'attenzione di un pubblico non dispiace affatto (e farci magari qualche soldino, anche se non credo tanti) decida di fare il passo in più e mettersi a fare il lipsync di Britney, con la sola eccezione di sapere anche le parole della canzone in questione (cit.) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
LocoEmotivo Posted April 6, 2016 Share Posted April 6, 2016 E' effettivamente difficile che un gay "mascolino" nei modi di fare e nell'aspetto desideri mettersi in abiti femminili, parrucca e una tonnellata di makeup. E' invece molto più facile che un gay "femminiello" a cui l'attenzione di un pubblico non dispiace affatto (e farci magari qualche soldino, anche se non credo tanti) decida di fare il passo in più e mettersi a fare il lipsync di Britney, con la sola eccezione di sapere anche le parole della canzone in questione (cit.) Dici? Secondo me si confondono un po' troppo i piani. Alcuni "femminielli" sono dei travestiti meravigliosi, perché in quel modo riescono a esternare la loro (più o meno presunta) femminilità. Una drag queen, al contrario, più è "maschia" e meglio è. Si tratta di una carnevalata, di un rovesciamento, e come tale differisce dal travestitismo che ha invece un approccio molto più serio (quasi ontologico). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.