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sulla metro, a Roma (non voglio parlare dell'Atac, per carità)


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ieri sera ho preso la metro A, quasi piena, ma trovo un posto a sedere.

Davanti a me due ragazze, 16 anni all'incirca, piercing, capelli di colori improbabili, parlavano delle vacanze che avrebbero fatto insieme. Si baciano per un secondo, con naturalezza (e sottolineo la naturalezza). Dopo poco scendono.

 

La gente che ho intorno, ragazze poco più grandi delle due, fa commenti a mezza bocca: "ma sono lesbiche?", "oddio, ma l'ha baciata", "vabbè... però... così... cioè, oh" , "fosse per me, mica ho problemi, però, insomma...",

Un misto di concessa tolleranza, perché intolleranti non si può essere e bisogna concedere, e di delusa sorpresa, perché non ho nulla contro, però, se me lo trovo innanzi, mi infastidisce, e penso sia meglio non lo facessero.

 

Bho, mi ha irritato. Perché è un atteggiamento viscido. Non biasimi la cosa, sarai pure d'accordo (a parole), ma la devi commentare.

Devi sanzionarla (ambiguamente) come fatto degno di nota.

 

p.s. magari una delle due ragazze sta qua sul forum, può darsi: io ero il ragazzo  vestito male, con la giacca di pelle, seduto davanti a voi, a cui non avete giustamente ftto caso, credo.

Edited by Bloodstar
LocoEmotivo

E' una cosa che capita sempre, sempre più spesso.

In metro, in treno o anche semplicemente per strada, assisto ad un numero sempre maggiore di effusione omoerotiche.

Una cosa bellissima.

 

I costumi stanno evolvendo. E lo dimostra anche il fatto che i commenti degli astanti (i rumoresque senum severiorum di catulliana memoria) non hanno interrotto il gesto ergendosi a giudici morali o difensori del pudore: ne hanno parlato successivamente, in quella che spero essere una sorta di rielaborazione dei propri tracciati sinaptici.

Tra qualche decina d'anni, se tutto va bene, la cosa non catturerà più l'attenzione di nessuno. Se non di una lella interessata ad una delle due tipe, magari.

 

io ero il ragazzo  vestito male

E con l'aria da pensionato.

LocoEmotivo

Le ventenni sono comunque figlie di gente che ha tra i quaranta e i sessanta, quindi non proprio di primo pelo.

Ecco perché parlo di decenni: tra un venticinque anni, le tipe avranno probabilmente figliato e la loro prole potrebbe non farci più caso.

Oddio, io non riesco a pensarla come Loco o Conrad, io non riesco a vedere il bicchiere mezzo pieno.

Sicuramente è in atto un cambiamento sociale ma il problema è quello, che è in atto, in atto  ora, nel 2016 a Roma!

In Italia c'è un ritardo che è mostruoso ed inaccettabile.

Poi non so forse sono io che ho aspettative sbagliate.

LocoEmotivo

Sicuramente è in atto un cambiamento sociale ma il problema è quello, che è in atto, in atto  ora, nel 2016 a Roma!

So che non è il massimo della filosofia, ma non è meglio tardi che mai?

 

 

Un misto di concessa tolleranza, perché intolleranti non si può essere e bisogna concedere, e di delusa sorpresa, perché non ho nulla contro, però, se me lo trovo innanzi, mi infastidisce, e penso sia meglio non lo facessero.

 

Ti risulta estraneo al dibattito in corso nel paese?

 

Non mi risulta che sia molto diverso dall'atteggiamento di chi dice, che sì

insomma l'Italia è in ritardo e bisogna concedere ai gay dei diritti perchè è

un fatto di "civiltà", ma certamente le coppie gay non sono una famiglia, i gay

non sono uguali agli etero, non devono essere genitori etc

 

Un messaggio del tipo: "i gay sono uguali agli etero e se non vi sta bene, fatevene

una ragione", non c'è.

 

E' positivo però che a 16 anni queste ragazze abbiano il coraggio di rivendicare la

tolleranza ( pensatela come volete, ma noi ci baciamo lo stesso)

In centro a MI non è insolito vedere coppiette omo mano nella mano (soprattutto maschi adulti) o in atteggiamenti affettuosi (soprattutto adolescenti femmine) sia in metro che per strada. Ma perfino nella mia bella provinciotta rozza e campestre mi sta ricapitando ogni tanto di vedere baldi fanciulli in atteggiamenti compromettenti in pubblico.

 

Che la gente poi commenti turbata sottovoce... mi fa solo piacere. Perché testimonia che siamo entrati nella fase storica in cui lo si fa sottovoce quindi oramai si percepisce che è da cagacazzi pettegoli e bigottoni farlo.

Edited by Sampei
LocoEmotivo

Che la gente poi commenti turbata sottovoce... mi fa solo piacere. Perché testimonia che siamo entrati nella fase storica in cui lo si fa sottovoce quindi oramai si percepisce che è da cagacazzi pettegoli e bigottoni farlo.

Quotone assoluto.

Non si sentono ormai culturalmente legittimati a reprimere simili manifestazioni.

E questa, a mio avviso, è una grande vittoria.

Quotone assoluto.

Non si sentono ormai culturalmente legittimati a reprimere simili manifestazioni.

E questa, a mio avviso, è una grande vittoria.

 

Concordo anche io, pensa se invece fosse finito così... https://www.youtube.com/watch?v=QYzccu5tn7A

Ma si la gente parla sempre anche se non ha niente da dire.

 

Avrebbero lo stesso borbottato se le ragazze avessero avuto i jeans strappati, la caviglia scoperta, un accento straniero, i capelli con un ciuffo blu ecc..

 

Idem se fosse stata una coppia etero che si limonava. Avrebbero detto qualcosa lo stesso.

 

Siamo tutti bravi a giudicare..

vabbè, su.

Passi che sono un pensionato, ma le riconosco due ragazze che stanno assieme. E non è questo il punto, comunque.

 

Certo mi ha fatto piacere che le critiche sono rimaste a mezza bocca, però, ripeto, stiamo parlando di ventenni, pretese persone moderne, dovrebbe essere il minimo.

Mi fa piacere che qualche passo avanti.

Però forse debbo sottoscrivere quello che dice Hinzelmann.

davydenkovic90

noto anche io che le ragazze adolescenti sono quelle che si fanno meno problemi nello scambiarsi effusioni in pubblico (anzi, probabilmente ci provano gusto).

Giorni fa mi è capitato di vederne due che si baciavano appassionatamente in fila al supermercato con una folla di persone intorno. Niente commenti omofobi ma tutti guardavano e loro erano ben contente, penso, di essere guardate. Esattamente come fanno gli etero. Che poi lo facciano per puro esibizionismo, per moda, per trasgressione, poco mi importa. E' comunque un segnale che qualcosa si smuove in meglio.

Ed è decisamente meglio tardi che mai, in questo caso. Io mi sento già fortunato di vivere questa epoca di cambiamenti culturali e non in un  nichilismo tipico di alcuni gay più grandi di me che mi è capitato di incontrare... che hanno imparato a vivere così perché si sono dovuti adattare all'ambiente circostante e l'hanno potuto fare solamente in quel modo. Io almeno sento di avere una possibilità in più.

Edited by davydenkovic90
giovanni3857

noto anche io che le ragazze adolescenti sono quelle che si fanno meno problemi nello scambiarsi effusioni in pubblico (anzi, probabilmente ci provano gusto).

Giorni fa mi è capitato di vederne due che si baciavano appassionatamente in fila al supermercato con una folla di persone intorno. Niente commenti omofobi ma tutti guardavano e loro erano ben contente, penso, di essere guardate. Esattamente come fanno gli etero. Che poi lo facciano per puro esibizionismo, per moda, per trasgressione, poco mi importa. E' comunque un segnale che qualcosa si smuove in meglio.

Ed è decisamente meglio tardi che mai, in questo caso. Io mi sento già fortunato di vivere questa epoca di cambiamenti culturali e non in un nichilismo tipico di alcuni gay più grandi di me che mi è capitato di incontrare... che hanno imparato a vivere così perché si sono dovuti adattare all'ambiente circostante e l'hanno potuto fare solamente in quel modo. Io almeno sento di avere una possibilità in più.

Conosco gente di 30 anni che evitano di fare coming out per non perdere il posto di lavoro ..come un noto dottorando di mia conoscenza
davydenkovic90
Conosco gente di 30 anni che evitano di fare coming out per non perdere il posto di lavoro

c'è di peggio, pensa a quelli che sono gay, hanno paura di accettarlo e viverlo e quindi, magari dopo la laurea e dopo una vita di sofferenze, prendono i voti e diventano sacerdoti o frati o altro...

Quelli sì che stanno male e non credo siano stati in pochi a farlo, in passato.

Mi ha fatto molta pena la nota storia dell'abate di Montecassino... delle sue fughe in america latina con gli escort e le droghe, eccetera.

Non ho potuto fare a meno di leggere tutta la sua storia e darne un'interpretazione un po' più profonda: un ragazzo di 25 anni appena laureato in medicina, gay, negli anni 80, proveniente da una famiglia borghese bigotta e pesante, di quelle che ti vogliono a tutti i costi sistemato e con una buona posizione sociale... Probabilmente ha visto di fronte a sé un vicolo cieco e l'unica alternativa a una vita finta, a un matrimonio finto, era entrare in convento. Probabilmente la consolazione che trovava negli ambienti religiosi era vera. E probabilmente la famiglia accettava piuttosto di buon grado la vocazione.

Era un represso, e mi ha fatto molta pena leggere la sua storia, penso che ce ne siano moltissimi altri, che non finiscono sui giornali perché non fanno 500.000 euro di buco nelle casse di un abbazia, ma che sicuramente soffrono e si reprimono esattamente come faceva questo qui. 

Provenendo anche io da una famiglia bigotta dove non si respira certo libertà, dove è la prassi criticare le scelte altrui se queste non sono in linea con l'ipocrisia di stampo cattolico e piccolo borghese, be', mi reputo già fortunato ad essere così come sono... ad essere riuscito attorno ai 20 anni ad accettarmi e da lì aver iniziato un percorso fatto di esperienze e coming out in cui mi sento sempre più libero e sempre più a mio agio nel mondo, nei riguardi della mia natura...

E penso che molto abbia a che vedere coi tempi che corrono e con l'ambiente circostante: se avessi dovuto fare questo stesso percorso nel 2000 invece che nel 2010, sarebbe stato molto più difficile. Probabilmente in futuro sarà ancora più facile, ma già adesso, pensando al passato, siamo piuttosto fortunati

Edited by davydenkovic90
giovanni3857

c'è di peggio, pensa a quelli che sono gay, hanno paura di accettarlo e viverlo e quindi, magari dopo la laurea e dopo una vita di sofferenze, prendono i voti e diventano sacerdoti o frati o altro...

Quelli sì che stanno male e non credo siano stati in pochi a farlo, in passato.

Mi ha fatto molta pena la nota storia dell'abate di Montecassino... delle sue fughe in america latina con gli escort e le droghe, eccetera.

Non ho potuto fare a meno di leggere tutta la sua storia e darne un'interpretazione un po' più profonda: un ragazzo di 25 anni appena laureato in medicina, gay, negli anni 80, proveniente da una famiglia borghese bigotta e pesante, di quelle che ti vogliono a tutti i costi sistemato e con una buona posizione sociale... Probabilmente ha visto di fronte a sé un vicolo cieco e l'unica alternativa a una vita finta, a un matrimonio finto, era entrare in convento. Probabilmente la consolazione che trovava negli ambienti religiosi era vera. E probabilmente la famiglia accettava piuttosto di buon grado la vocazione.

Era un represso, e mi ha fatto molta pena leggere la sua storia, penso che ce ne siano moltissimi altri, che non finiscono sui giornali perché non fanno 500.000 euro di buco nelle casse di un abbazia, ma che sicuramente soffrono e si reprimono esattamente come faceva questo qui.

Provenendo anche io da una famiglia bigotta dove non si respira certo libertà, dove è la prassi criticare le scelte altrui se queste non sono in linea con l'ipocrisia di stampo cattolico e piccolo borghese, be', mi reputo già fortunato ad essere così come sono... ad essere riuscito attorno ai 20 anni ad accettarmi e da lì aver iniziato un percorso fatto di esperienze e coming out in cui mi sento sempre più libero e sempre più a mio agio nel mondo, nei riguardi della mia natura...

E penso che molto abbia a che vedere coi tempi che corrono e con l'ambiente circostante: se avessi dovuto fare questo stesso percorso nel 2000 invece che nel 2010, sarebbe stato molto più difficile.

Ti capisco anche nella mia famiglia non è proprio rosea ,mia madre è di ampie aperture ma il dubbio che potrebbe reagire male se facessi coming out resta ...mio padre è mistero favorevole al matrimonio gay ma se vede due gay baciarsi un po storce il naso,anche in questo caso figuriamoci se dicessi che sono bisex ...secondo poi mia madre non esiste questa categoria.

Tornando a quel dottorando comunque non avrà avuto li stessi problemi di quel prete...però rischiare di perdere il lavoro all'università perché è gay non è una bella cosa

LocoEmotivo

Era un represso, e mi ha fatto molta pena leggere la sua storia

"E la sventurata rispose: sì".

Nessuna pietà per i repressi conniventi o per chi accetta compromessi di comodo.

Ché se chi ha combattuto queste battaglie prima di noi avesse finto di non essere della parrocchia come la gloriosa tradizione cattolica-borghese-benpensante-perbenista insegna da troppo tempo, le tizie riportate da Bloodstar non avrebbero avuto il "coraggio" di fare ciò che hanno fatto.

E noi, invece di andare orgogliosi di noi stessi, ci rintaneremmo ancora nei cessi delle stazioni.

giovanni3857

Madonna quando Faby91 scrive in politicallycorrectese mi fa un sesso assurdo.

 

Se poi si aggiunge davydenkovich con le sue riflessioni metastoriche hipster, svengo proprio.

Ci manca solo che spruzzi pure e l'hai fatta completa ;)

Anche a me è capitato il bacio fra lelle! Ero su un lungolago anche abbastanza affollato, e nessuno ha avuto delle reazioni scomposte, anche se a dire il vero non è stato un limonone continuato.

 

Invece non molto tempo fa in treno una coppia etero si slinguazzava in treno con schiocchi e risacche di saliva e quando sono scesi dal treno una signora ha commentato acidamente. Lelle 1 - coppia etero 0.

davydenkovic90
crEdo che con un po' di fortuna, di testa e di voglia, l'avresti fatto anche nel 77 

Non con la famiglia che mi ritrovo... 

 

E' facile puntare il dito contro chi si nasconde, però nella vita non c'è solo la sessualità, è una parte importante ma non è tutto. Se già molte delle tue energie e del tuo tempo se ne vanno per lavorare/studiare è facile perdere di vista il resto. Con certe famiglie molto pesanti e improntate al "dio patria famiglia tennis e pianoforte" per sopravvivere, a un certo punto, ti rendi conto che conviene marciare a testa bassa e fare contenti i genitori. E' sbagliato, e infatti me ne sono accorto, una volta finito il liceo, e ho cambiato rotta e modo di vivere. 

Però è stato molto facile cascarci, non ho molto da rimproverarmi per non essermi accettato e di aver rifiutato di affrontare il problema della mia sessualità fino ai 18-19 anni. Il problema l'ho affrontato sempre da solo (come quasi tutti, penso) e al di fuori dell'ambiente familiare...

Se la nostra cultura cambia è grazie a una rivoluzione che è sempre doppia, c'è quella più visibile e irruenta sbattuta sui media che si prende gli schiaffi in faccia dai vari ku-klux-klan, come c'è quella sotterranea, del ragazzo gay normale che magari non fa grandi battaglie rivoluzionarie ma, nel suo piccolo, si preoccupa di essere libero e accettato nel suo piccolo contesto. Per molto tempo mi sono sentito di quest'ultimo tipo,  adesso credo di essere anche pronto a fare qualcosa di più... penso che una rivoluzione estetica sia fondamentale. Anche il solo abituare le persone all'immagine di due uomini (di qualunque tipo, esattamente come gli etero: belli, brutti, uno bello e uno brutto, alti, bassi, giovani, vecchi, ricchi, poveri, effemminati, virili, magri, grassi) che si abbracciano e si baciano è di vitale importanza per la causa, per questo dovremmo impegnarci a fare effusioni in pubblico, per quanto poco esibizionisti di natura possiamo essere (io sono il primo) e per quanto poco possano far piacere le occhiate di stupore o di fastidio... E in questo, ripeto, le ragazze molto giovani sono le più aperte. E' capitato davvero molte volte anche a me di vedere ragazze baciarsi in pubblico in luoghi random della città. Molto meno i ragazzi...

Poi c'è anche una differenza fra città e città per quanto riguarda le reazioni. Al nord la gente magari è pure più razzista e ipocrita, però si fa molto i cazzi suoi. A Roma rischi non solo che ti parlino alle spalle dopo che scendi alla fermata della metro, ma pure di essere apostrofato in pubblico con termini coloriti, mi imamgino. 

Edited by davydenkovic90
Capricorno57

 

 

E' facile puntare il dito

non punto alcun dito, ci mancherebbe, tanto meno verso di Te..

anch'io a suo tempo lasciai la famiglia (papà e mamma) in fondo alla classifica dei CO, anche perchè a 32 anni ne ero già fuori da un po'

 

 

 

penso che una rivoluzione estetica sia fondamentale
.

mi piace

LocoEmotivo

crEdo che con un po' di fortuna, di testa e di voglia, l'avresti fatto anche nel 77 

Esattamente.

Una coppia di miei amici sta insieme da circa trent'anni, e anche prima di loro ci sono state persone che hanno avuto il coraggio magari di non dichiararsi pubblicamente (in quanto ancora "malati" secondo il DSM) ma almeno di non accettare totalmente i canoni imposti dall'esterno: penso a tutti gli scapoloni inveterati che poi magari dividevano casa con un "amico" o con un "collega" per risparmiare sulle spese e robe così.

 

E' facile puntare il dito contro chi si nasconde

[...]

Con certe famiglie molto pesanti e improntate al "dio patria famiglia tennis e pianoforte" per sopravvivere, a un certo punto, ti rendi conto che conviene marciare a testa bassa e fare contenti i genitori.

[...]

penso che una rivoluzione estetica sia fondamentale.

[...]

E' capitato davvero molte volte anche a me di vedere ragazze baciarsi in pubblico in luoghi random della città. Molto meno i ragazzi...

[...]

A Roma rischi non solo che ti parlino alle spalle dopo che scendi alla fermata della metro, ma pure di essere apostrofato in pubblico con termini coloriti, mi imamgino. 

E' facile e doveroso puntare il dito. Ma non contro chi si nasconde e basta quanto verso chi si nasconde e ci sguazza.

Non punterei mai il dito contro un ragazzo tormentato, che non riesce a tirar fuori se stesso (senza doppi sensi), né passo il tempo a far prediche sull'obbligo del CO: sono cosciente delle nostre diverse esistenze e dei nostri differenti approcci di vita, ergo non mi permetto di erigermi a chissà quale modello da seguire. Chi schifo, però, sono gli opportunisti. Quelli del "mi sposo ma poi vado su Grindr", quelli del "io sono etero anche se succhio cazzi a ripetizione", quelli del "nessuno deve sapere niente di me a prescindere". Quelli come il prelato di Montecassino da te citato, che invece di passare una vita di contrizione e tormento interiore ha preferito sguazzare nella sua situazione e cogliere i benefici di entrambi i lati.

Sulla rivoluzione estetica (espressione che ti dobbiamo assolutamente rubare) hai una ragione marcia. Marcissima. Il mio ex storico limitava le effusioni in pubblico, ed ora so che non sopporterei di stare con un ragazzo che non si struscia a me (o non si lascia strusciare) in pubblico. Perché 'ste cose le ho fatte con le mie ragazze e voglio continuare a farle perché mi piacciono.

A me, invece, capitano molti ragazzi. Ma davvero tante coppie/coppiette. Di tutti i tipi, poi: giovanissimi, trentenni, belli, brutti... Sembrano molto più consapevoli, molto più maturi. Ogni volta che li guardo, mi riempiono la giornata.

A Roma non rischi tanto, in verità. Anche perché "noi" siamo ormai un potere, e i romani sanno riconoscere a naso i potenti di turno. Poi, ovvio, è meglio evitare certi luoghi più smaccatamente problematici, ma anche lì il discorso potrebbe essere lungo...

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