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Super uomo


gattosc71

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Ma il superuomo di nietzsche memoria esiste ancora nella nostra societa' . O e' stato passato dal consumismo , esisto perche' consumo , o il fine dell uomo e' consumare !!!

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Sicuramente non stai parlando del ''superuomo'' - meglio dire ''oltreuomo'' - di Nietzsche. Se l'oltreuomo, cito Wikipedia, è

 

l'uomo [...] libero dalle catene e dai falsi valori etici e sociali dettati dallo spirito apollineo e dalla filosofia di Socrate, seguendo invece lo spirito dionisiaco.

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Oltreuomo

 

Si può ben capire che l'uso fatto nei nazionalismi, nel nazismo, nei socialismi e altrove non sono che strumentalizzazioni politiche e, quantomeno, storpiature e semplificazioni.

 

Per quanto mi riguarda, da vario tempo, interpreto l'oltreuomo di Nietzsche come l'uomo ''illuminato''. Non nel senso spirituale new age del termine, ma come l'essere umano capace di riconoscere i propri condizionamenti culturali ed esserne consapevole, per vivere la vita per quello che è: un gioco del divenire di cui fa parte attiva. Ciò dovrebbe avvenire con l'introspezione, l'esperienza diretta e una mentalità scientifica (inclusa quella ''umanistica''). A questo punto ritengo che la mia interpretazione dell'oltreuomo si scosti abbastanza dalla visione nietzschiana, in quanto la razionalità scientifica rientrarebbe, suppongo, nello spirito apollineo, cozzando così con la definizione di oltreuomo riportata più su. Ne sono consapevole, purtuttavia penso che la razionalità scientifica (la forma mentis, per esempio, che potrebbe avere un buon ricercatore, sia esso scienziato stricto sensu sia esso uno scienziato umanista) possa essere utile alla ''trasvalutazione dei valori'' che porta

 

[all']esaltazione della vita piuttosto che della sofferenza e l'accettazione di ogni istinto o lussuria come qualcosa di biologico e quindi valido, quindi al di là della condanna morale.

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Trasvalutazione_dei_valori

 

Poiché, tuttavia, l' ''essere naturale'' delle cose non può giustificare tutto, si necessita avere convenzioni sociali, morali, pur con la consapevolezza che esse non sono ''naturali'' (o ''divine''), ma umane, e quindi relative nello spazio-tempo, e modificabili. La consapevolezza della ''relatività culturale'' e dell'etnocentrismo dei giudizi è, ad esempio, elaborazione scientifica di una delle più belle scienze sociali-umane esistenti, l'antropologia culturale.

Edited by Layer
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Quindi se io me ne frego delle convenzioni sociali , e vedo la biologia dell uomo e mi stacco dal passato culturale sono superuomo .

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Quindi se io me ne frego delle convenzioni sociali , e vedo la biologia dell uomo e mi stacco dal passato culturale sono superuomo .

 

Non è esattamente semplice come leggerlo.

 

Cosa ti ha spinto, piuttosto, ad aprire un topic sulla questione? Curiosità?

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