Jump to content

Referendum sulla Riforma Costituzionale 2016


Sbuffo

  

61 members have voted

  1. 1. Come voterai al referendum sulla riforma costituzionale?

    • 29
    • No
      27
    • Scheda bianca/nulla
      1
    • Non andrò a votare
      4


Recommended Posts

 

 

a posteriori pare che questo modo di esprimersi sia quello "giusto" per ottenere molte condivisioni

Dipende da chi odi. Se odi qualcuno di facile da odiare, una minoranza, questo attira dei consensi. Ma se dai l'impressione di odiare la persona stessa a cui ti stai rivolgendo (tipo "chi vota Sì è un serial killer del futuro dei propri figli") la persona in questione potrebbe pensare di andarti contro di proposito. Infatti Trump che sparava odio contro le minoranze funzionava, la Clinton che sparava odio contro Trump non funzionava... o molto meno di quanto ci si sarebbe aspettato. 

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 1.4k
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Hinzelmann

    200

  • Sbuffo

    195

  • Rotwang

    191

  • privateuniverse

    133

Top Posters In This Topic

Posted Images

La Clinton come Renzi aveva il Potere ed

usava i mass media

 

Per come la vedo io non è detto che chi non

ha potere, o ne ha molto di meno ( come Trump

che aveva 1/10 dei finanziamenti ) abbia per forza

ragione solo per il fatto di usare i Social

 

Bisogna vedere : può averne, o non averne

 

Certo io rimango fondamentalmente un uomo del XX

secolo, per me bisognerebbe andare in piazza fare delle

manifestazioni, delle assemblee etc

Link to comment
Share on other sites

privateuniverse

Allora non l'ho notato solo io che si sta facendo un attimo di confusione...

 

No, nessuna confusione.

 

Se n'è parlato già a iosa di questa storia della legge elettorale che sarebbe irrilevante perché non sta in Costituzione.

 

L'argomento è debole, per non dire infondato: quando Renzi disse che c'era "profonda sintonia" con Berlusconi parlava di riforma costituzionale E di legge elettorale, non a caso entrambe sono state portate avanti insieme e sono state approvate in parallelo. Le conseguenze della riforma vanno lette anche alla luce della legge elettorale che la sottende.

 

Allo stesso modo, la nostra Costituzione fu pensata per un sistema in cui si votasse con una legge proporzionale. In tal caso, la maggioranza assoluta richiesta per l'elezione del presidente della repubblica dopo il terzo scrutinio finisce per riflettere quanto meno una maggioranza assoluta nel paese, mentre la maggioranza assoluta dei tre quinti dei votanti richiesta dalla riforma, alla luce della legge elettorale sottesa dalla riforma, significa che il presidente della repubblica potrebbe facilmente essere espressione di una frazione ampiamente minoritaria dell'opinione pubblica.

 

Sono almeno vent'anni che si sostiene che l'innesto di una legge elettorale prevalentemente maggioritaria su un impianto costituzionale pensato per organi che sarebbero stati eletti con un sistema proporzionale avrebbe avuto effetti perversi.

 

Un'ultima parola sulla "bozza Chiti-Fornaro", sulla quale Sbuffo continua a sparare balle. Innanzitutto si tratta di un disegno di legge, la cui approvazione è tutt'altro che certa. Non c'è alcun impegno ad approvarla e, se lo fosse, essa sarebbe, con tutta probabilità, incostituzionale: alla clausola secondo la quale gi senatori sono nominati dai consigli regionali non si scappa. Indicativo della fiducia con la quale Fornaro (il primo firmatario del disegno di legge è lui, non Chiti) consideri l'approvazione del suo disegno di legge è il fatto che Fornaro sia uscito dal PD e voti No.

Link to comment
Share on other sites

cosa vi aspettate dal dopo referendum?

a mio avviso lo scenario è uno solo: Renzi non cambierà l'Italicum, e non lo farà perché è un giocatore d'azzardo

se vince, perché dovrebbe farlo? e se perde, riterrà che coloro che hanno votato si voteranno per lui alle prossime elezioni, dato che questo referendum è un plebiscito, il si è lui e il no è "un'accozzaglia"

se la giocherà al ballottaggio per prendere quella manciata di voti in più che gli daranno un'ampia maggioranza parlamentare

prima di arrivare alle elezioni, purgherà le liste del PD di tutta la vecchia guardia e di tutti coloro che gli sono stati contro, e potrebbe perfino cambiare nome al partito, in un'operazione simil-Equitalia volta a prendere voti a destra

l'unica cosa che deve fare prima del voto è una legge elettorale per il Senato: se vince il referendum ha la strada spianata, se perde tenterà di fare a colpi di decreti legge una legge elettorale che in qualche misura rispecchi l'Italicum, con il problema che la Costituzione attuale non permetterebbe niente del genere perché al Senato non si può fare una legge elettorale con premio di maggioranza nazionale... 

ed è questo l'unico motivo della riforma costituzionale: la regionalizzazione del Senato, sottraendolo all'elezione diretta, è funzionale a far passare una legge elettorale bonapartista come l'Italicum 

Link to comment
Share on other sites

No, nessuna confusione.

 

Se n'è parlato già a iosa di questa storia della legge elettorale che sarebbe irrilevante perché non sta in Costituzione.

 

L'argomento è debole, per non dire infondato: quando Renzi disse che c'era "profonda sintonia" con Berlusconi parlava di riforma costituzionale E di legge elettorale, non a caso entrambe sono state portate avanti insieme e sono state approvate in parallelo. Le conseguenze della riforma vanno lette anche alla luce della legge elettorale che la sottende.

 

Allo stesso modo, la nostra Costituzione fu pensata per un sistema in cui si votasse con una legge proporzionale. In tal caso, la maggioranza assoluta richiesta per l'elezione del presidente della repubblica dopo il terzo scrutinio finisce per riflettere quanto meno una maggioranza assoluta nel paese, mentre la maggioranza assoluta dei tre quinti dei votanti richiesta dalla riforma, alla luce della legge elettorale sottesa dalla riforma, significa che il presidente della repubblica potrebbe facilmente essere espressione di una frazione ampiamente minoritaria dell'opinione pubblica.

 

Sono almeno vent'anni che si sostiene che l'innesto di una legge elettorale prevalentemente maggioritaria su un impianto costituzionale pensato per organi che sarebbero stati eletti con un sistema proporzionale avrebbe avuto effetti perversi.

 

Un'ultima parola sulla "bozza Chiti-Fornaro", sulla quale Sbuffo continua a sparare balle. Innanzitutto si tratta di un disegno di legge, la cui approvazione è tutt'altro che certa. Non c'è alcun impegno ad approvarla e, se lo fosse, essa sarebbe, con tutta probabilità, incostituzionale: alla clausola secondo la quale gi senatori sono nominati dai consigli regionali non si scappa. Indicativo della fiducia con la quale Fornaro (il primo firmatario del disegno di legge è lui, non Chiti) consideri l'approvazione del suo disegno di legge è il fatto che Fornaro sia uscito dal PD e voti No.

 

La maggioranza dei 3/5 dei votanti è finalizzata a garantire che non sia possibile per il partito di maggioranza eleggere il presidente della repubblica.

Una maggioranza più alta avrebbe rischiato di rendere sostanzialmente impossibile l'elezione di un presidente della repubblica e creare quindi un blocco istituzionale.

Così facendo invece si è optato per un giusto equilibrio che impedisce al partito di maggioranza di eleggersi il presidente e allo stesso tempo non rende impossibile l'elezione del presidente della repubblica.

 

Sulla bozza Chiti nessuna balla, si chiama appunto "bozza" perchè è un disegno di legge, ma quello che continui ad ignorare è il principio costituzionale che viene attuato da quella bozza e cioè il principio della "conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi".

La bozza Chiti non sarebbe incostituzionale perchè prevede il passaggio in consiglio regionale ma con un'elezione che va semplicemente a ratificare quelle che sono le scelte degli elettori in sede di elezione regionali, così come indicato dal principio costituzionale.

Sarebbe semmai incostituzionale una legge che dovesse permettere liberamente ai consigli regionali di eleggersi chi vogliono violando quindi la conformità dell'elezione alle scelte espresse dai cittadini.

Edited by Sbuffo
Link to comment
Share on other sites

la nostra Costituzione fu pensata per un sistema in cui si votasse con una legge proporzionale.

 

La Costituzione fu tutta pensata per togliere potere al governo e distribuirlo a pioggia, favorendo quindi soprattutto i partiti, citati perfino in Costituzione:

la cosa peraltro aveva anche un senso dopo le vicissitudini dittatoriali, benché i costituenti non considerassero (o forse la consideravano e la volevano almeno quelli d'ideologia marxista)  la possibilità, poi verificatasi, che l'occupazione dello Stato fosse fatta non dal partito unico del capo del governo, ma dai partiti principali, se non da tutti.

 

Comunque mi sembra francamente ridicolo pensare che una legge maggioritaria, con o senza la riforma costituzionale  testé approvata, possa portare alla dittatura del partito di maggioranza o addirittura del suo capo:

in Italia?

Ma per favore!:

questo è il regno della moltiplicazione dei poteri (o meglio delle impotenze....) impedienti, dove anche un Berlusconi con tutti i suoi miliardi, con tutti i suoi molteplici interessi pubblici e privati, con tutte le sue relazioni lecite ed illecite, con tutte le sue maggioranze bulgare di coalizione, alla fine ha dovuto mettere la coda tra le gambe e rassegnarsi a non concludere nulla dei suoi mirifici programmi di rinnovamento dello Stato e dell'amministrazione pubblica.

Siamo qui a temere la dittatura del capo (si fa per dire.....) del partito di maggioranza (provvisoria), che la imporrebbe in forza d'una manciata di seggi in più in Parlamento, quando non riusciamo a concludere un'opera pubblica d'interesse europeo a causa di quattro scemetti che giocano impunemente a gettare bombette artigianali contro i cantieri!

Vabbe', d'altronde anche la nostra preterita dittatura fu una cosa da operetta:

basti confrontarla con quelle "serie" e quindi tremende che soffrirono Tedeschi e Russi....

Edited by Mario1944
Link to comment
Share on other sites

 

 

La Costituzione fu tutta pensata per togliere potere al governo e distribuirlo a pioggia

 

Veramente durante la vigenza dello Statuto Albertino per il Regno d'Italia

si ebbero 65 governi in 80 e passa anni, la media di un governo l'anno e

grazie a 20 anni di dittatura

 

Quindi è vero che esiste un problema di durata dei governi, ma non è

vero che questo dipende dalla Costituzione Repubblicana che "tolse"

poteri ai Governi

Link to comment
Share on other sites

La Repubblica

 

"Non c'è trucco e non c'è inganno, i cittadini eleggeranno il nuovo Senato". Nella diretta social da Palazzo Chigi Renzi insiste per dimostrare che, se entrerà in vigore la riforma, i futuri senatori saranno eletti dai cittadini. E per sottolineare il concetto mostra in rete il fac-simile della nuova scheda del Senato "riformato", quello a numero ridotto previsto se passa il sì al referendum. "Con la legge elettorale che sarà fatta in caso di vittoria del sì" ha sottolineato, "gli elettori potranno decidere sulla scheda quale consigliere regionale andrà in Senato, metteranno il nome e cognome del candidato scelto all'interno del loro partito". E, no, per i senatori-consiglieri e per i senatori-sindaci "non c'è il secondo stipendio". 

 

 "Sì, si potevano diminuire anche i deputati, ma si è fatto ciò che si poteva fare. Qui tutti si gioca il 'piccolo costituzionalista', anche io, ma non ci rendiamo conto che siamo a un passaggio storico: dopo 70 anni possiamo cambiare la Costituzione", così ancora Renzi, rispondendo alle domande dei cittadini.

 

Gli chiedono conto anche delle troppe immunità parlamentari: "Premetto che io non ho l'immunità perché non sono parlamentare. Ma questa mattina Luigi Di Maio è andato in televisione dicendo che c'è un rischio democratico perchè Renzi vuol dare l'immunità a tutti i sindaci e a tutti i consiglieri regionali. Si può discutere se sia giusto o no ma a quelli che dicono 'non vogliamo l'immunità" vorrei fare notare che se vince il No, l'immunità l'avranno 950 persone. Se vince il Sì ce l'avranno 730. Insomma, è una bugia cosmica, una balla galattica dire che ci sarà più immunità con la riforma".

 

 "Le lettere agli italiani all'estero le hanno mandate il comitato del sì e il pd. Non il governo", chiarisce Renzi che attacca "alcuni partiti che utilizzano in modo virale la propaganda, in modo discutibile le bufale e la rete". L'ultima, viralizzata - prosegue il premier - riguarda il voto di mia moglie Agnese. E ce n'è anche una sul fatto che nel mio comune, Rignano, sarebbero state trovate 500mila schede pre-compilate. A Rignano non sanno nemmeno dove metterle 500mila schede...".

 

Al termine di oltre un'ora e venti minuti di domande e risposte su Fb in tema referendario, Renzi chiude l'incontro social con un annuncio sull'Ilva di Taranto. "A fronte di 1,6 miliardi investiti su Taranto e l'Ilva,  di cui 1,3 messi dal governo, si dice che noi avremmo tolto un emendamento per 50 milioni ulteriori per la sanità nel tarantino. Il presidente della commissione bilancio, che è un deputato pugliese, ha ritenuto non ammissibile questo emendamento. Avrà avuto i suoi buoni motivi, non tocca a noi dirlo. Ma non accetteremo mai che si faccia polemica su questo. Ma sono felice di annunciare che proprio in queste ore si è conclusa la negoziazione tra la famiglia Riva e l'Ilva, che ora è nelle mani dello Stato, e più di un miliardo di euro arriveranno dalla famiglia Riva come elemento di compensazione. Questi soldi, alla fine quasi 1,4 mld, andranno a risanare Taranto e l'Ilva".

 

"Cosa accadrà dopo il voto al referendum?". "Il 5 dicembre dovremo ripartire tutti insieme, vedremo con quali responsabilità", così Renzi chiude la diretta Fb.

 

Link to comment
Share on other sites

La Stampa


 


Romano Prodi annuncia il Sì al referendum. «Per la mia storia personale e le possibili conseguenze sull’esterno, sento di dovere rendere pubblico il mio sì, nella speranza che questo giovi al rafforzamento della nostre regole democratiche soprattutto attraverso la riforma della legge elettorale» ha spiegato in una nota.


 


“Sfida pro o contro il governo ha indebolito il Paese”  


«Una modesta riforma costituzionale» è stata trasformata «in una sfida pro o contro il governo» continua. «Una rissa che ha trasmesso in Italia ed all’estero un senso di debolezza, qualsiasi sarà il risultato di questo referendum» mentre la «decisione sul contenuto della riforma» avrebbe dovuto essere «saggiamente» separata «dalla sorte del governo».  


Edited by Rotwang
Link to comment
Share on other sites

Cioè praticamente abbiamo trovato un Italiano

che vota Sì per le pressioni internazionali...

 

 

Per chi volesse divertirsi sapendo quanto conterà il suo "voto"

al Senato:

 

http://www.nuovosenato.it/

Complimenti, mettere il collegamento a un sito acchiappa click. Stai diventando proprio un grillino perfetto.

Link to comment
Share on other sites

 

 

sento di dovere rendere pubblico il mio sì, nella speranza che questo giovi al rafforzamento della nostre regole

 

molti dei partecipanti al funerale di Ciampi votano si... chissà come voterà la vedova 

Link to comment
Share on other sites

Internazionale

 

Come funziona negli altri paesi europei? In alcuni paesi, come Finlandia, Danimarca, Svezia e Grecia, il parlamento è monocamerale. In altri paesi – come Francia, Germania, Regno Unito e Spagna – il parlamento è bicamerale.

Francia
Il parlamento francese è composto da senato e assemblea nazionale. I deputati sono 577 mentre i senatori sono 348. L’elezione dei senatori avviene per suffragio indiretto: sono scelti da un collegio di 150mila grandi elettori tra gli amministratori locali. Tutte le leggi devono essere approvate da entrambe le camere, per un massimo di due letture in ogni ramo del parlamento. Quando non viene trovato un accordo, il governo incarica una commissione mista di deputati e senatori di mettere a punto un testo di compromesso: se anche questo non è approvato, la decisione finale è affidata alla sola assemblea nazionale, la cui maggioranza rispecchia l’esecutivo.

 

Germania
Il senato tedesco si chiama Bundesrat e non rappresenta esattamente un secondo ramo del parlamento accanto al Bundestag, la camera bassa. Infatti la Germania è una repubblica federale e il Bundesrat, che ha solo 69 membri, ha un potere legislativo limitato ad alcune materie, in particolare per quanto riguarda i land (le regioni tedesche), sulle quali ha anche diritto di veto sulle leggi proposte dal Bundestag. Solo la camera bassa dà la fiducia al governo, ma per approvare le riforme costituzionali serve la maggioranza dei due terzi anche nel Bundesrat. I senatori sono nominati dai governi dei land, in numero proporzionale alla popolazione di ogni regione. I rappresentanti di ogni land devono votare allo stesso modo e, in assenza di un’intesa, sono obbligati ad astenersi.

 

Regno Unito
L’equivalente britannico del senato è la camera dei lord, o camera dei pari, che riunisce 26 lord spiritual, esponenti della chiesa anglicana a cui spetta un seggio di diritto, e 789 lord temporal, che in parte si tramandano come seggi ereditari e in parte sono nominati a vita dalla regina. Insieme alla camera dei comuni – che ha 650 deputati – forma il parlamento del Regno Unito. Solo la camera bassa può chiedere le dimissioni del primo ministro o nuove elezioni, con una mozione di sfiducia o ritirando il suo appoggio. La camera alta ha un potere di controllo sull’attività legislativa e può rispedire una legge alla camera dei comuni per ottenere delle modifiche. La camera bassa ha comunque la facoltà di ignorare le indicazioni ricevute dai lord.

 

Spagna
Il parlamento spagnolo, le cortes generales, è composto dal congresso dei deputati e dal senato, che è eletto in gran parte a suffragio universale diretto: su 266 senatori, 57 sono eletti dagli organi legislativi delle autonomie locali. Solo la camera bassa vota la fiducia al governo, ma anche il senato ha poteri legislativi: può emendare o respingere i testi del congresso, che però può superare il veto della camera alta con un voto a maggioranza assoluta, tranne che per alcune proposte di legge. Tra queste, quelle che riguardano i diritti fondamentali e le autonomie locali, che richiedono maggioranza assoluta in entrambe le camere per l’approvazione. Infine, per attuare le riforme costituzionali serve una maggioranza dei tre quinti nei due rami del parlamento.

Edited by Rotwang
Link to comment
Share on other sites

Analisi del volantino del Comitato del Sì arrivatomi :music: :

 

giro e sfoglio giro e sfoglio e puff 

 

" Perché votare Si ...... " e ci sono belle facce di medici, studentesse e operai

" Perché votare No ...... " e ci sono le facce di D'alema photoshoppato per farlo sembrare brutto, Brunetta e Grillo con la bocca aperta ( come sempre ). Berlusca non c'è.

De Mita con la faccia da " sono più di là che di qua " e Zagrebelsky senza occhi. :haha:

 

Mhà ... come mai non hanno chiamato anche per il No gli operai, gli studenti e le sciure che stirano ? Ma hanno messo 'ste facce.

Monti lo odiano tutti, Brunetta anche. Quindi uno associa a Monti il No e quindi avendo sulle balle Monti è spinto a votare No.

Paradossalmente per il Sì c'è la gente, i nostri babbi, i giovani evviva ( leggi con l'accento della Boschi ) per il No la castah.

 

Poi andiamo a vedere meglio, chissa che googlando non troviamo qualcosa di interessante :).....

 

Nel fronte del Sì c'è un medico di lusso di nome Simona Tarocchi di Firenze che probabilmente è la dermatologa della Signora Renzi lol

 

Questa tizia che probabilmente è l'unica 19enne in Italia a cui hanno aperto un mutuo ( genitori funzionari pubblici ) delle Marche 

http://giovanimpresa.coldiretti.it/pubblicazioni/attualita/pub/maria-letizia-gardoni-è-il-nuovo-leader-di-coldiretti-giovani-impresa/

 

Massimo Carbonari un operaio vicino Perugia ( basta googlarlo e si è indirizzati al suo profilo )

 

Berto Barbieri, imprenditore ... che da qui scopriamo essere uno più politico che imprenditore

http://www.pdlazio.it/2013/12/la-direzione-del-pd-roma/

http://www.vice.com/it/read/circoli-pd-milano-roma-governo-renzi

https://twitter.com/bertobarbieri?lang=it

 

L'Italia è luuuuuuunga perchè intervistare chi abita vicino casa tua e che già conosci ? Potevano mettere della gente normale magari .. 

Poi hanno fatto lo stesso giochetto usato per lo spot del referendum del nucleare del 2011 da una parte il bianco ...... ( Perché votare Sì ) ... dall'altra il colore nero ( Perchè votare No ) :aha:

Bianchi i buoni.. quelli rassicuranti, neri malvagi.... la casta cattiva , chissà come mai :aha: Roba da chiamare l'antitrust lol Giochetti di persuasione da evitare se dici che gli altri fanno i giochetti

per promuovere il No :) Avendo accesso a google e Facebook o Twitter a differenza dei miei che non sanno usare il pc non mi lascio fregare da questa Casta vs popolino e in quanto minoranza ( gay e neanche 

ricco o coi genitori col lavoro buono ) non mi sento rappresentato dal popolino mostrato sul volantino ma dalla " casta " soprattutto per quanto riguarda D'Alema :maninlove: . Che non vuol dire che mi senta rappresentato da Grillo che è peggio di Salvini. Neppure Salvini hanno messo tra i " perché voto No " lol Quindi non conta niente in pratica e c'è solo per far caciare e far parlare i giornali e creare della falsa competizione

 

Poi stanno usando la stessa tecnica usata dalla Clinton " visitate il mio sito web per vedere come vengono sbugiardati " infatti sotto la faccia di Monti c'è la scritta 

" Scopri le false ragioni del No su blablabla.com "

 

Ultima pagina : 

una colonna del no e una per il si. Si parla solo di Cnel, stipendio dei consiglieri, che se voti si il Parlamento sarà obbligato ad ascoltare le iniziative popolari mentre se voti no saranno ignorate,  630 stipendiati e basta.

 

 

Salvini dice No perché Renzi dice Si. Se Renzi fosse stato per il No, Salvini avrebbe votato Si. Grillo è Grillo ed è un attore monologante e non dialogante e non voto m5s.

 

Quando pesteranno gay e donne com'è avvenuto al momento della Brexit e della vittoria di Trump sii libera di sentirti complice. Perché a votare con i familisti, si diventa come loro!

Link to comment
Share on other sites

 

 

Quando pesteranno gay e donne

 

forse nessuno te lo ha mai detto ma sei un filo ansiosetto e temo che questa cosa influenzi le tue opinioni..

 

non lo dico per consigliarti nulla, è solo per marcare il fatto che il tuo è un caso "patologico", altrimenti @hinzelmann ti utilizzerà come esempio di sinistra subalterna pretendendo che siamo tutti come te 

Link to comment
Share on other sites

privateuniverse

Credo di votare no solamente per uno stupido motivo e cioè che se fai qualcosa per il bene del paese, spieghi bene tutte le cose e chiaramente anche se poi ricevi i pomodori in faccia. Basta fare informazione correttamente e dire tutto quello che deve essere detto. Se la riforma ti piace e pensi sia giusta farla per il bene del paese, il paese deve sapere tutto ciò a cui va incontro e non solo ciò che ti va a favore e porta acqua al tuo mulino. 

 

Infatti.

Link to comment
Share on other sites

privateuniverse

 

Germania

 

 

[...]

 

I senatori sono nominati dai governi dei land, in numero proporzionale alla popolazione di ogni regione.

Non è vero.

 

Nel Consiglio Federale tedesco i territori non sono rappresentati in base alla popolazione.

 

Ciascun territorio ha da tre a sei rappresentanti, secondo che la popolazione sia inferiore a due milioni di abitanti (3), tra due e sei milioni (4), tra sei e sette milioni (5) e oltre sette milioni (6). Il Nord Reno - Vestfalia ha circa ventisette volte la popolazione di Brema, ma solo il doppio dei membri del Consiglio Federale. E' un sistema disegnato specificamente, come avviene in molte camere alte, per evitare che i territori più importanti possano prevaricare su quelli più piccoli.

 

Inoltre, il Consiglio Federale elegge la metà dei giudici costituzionali, ma è richiesta una maggioranza addirittura dei due terzi, molto più alta di quella prevista dal senatino renziano, e non concorre a eleggere il presidente della repubblica, a differenza del senatino renziano. 

Basta un Sì.

post-3558-0-94739700-1480551745_thumb.jpg

Link to comment
Share on other sites

Non è vero.

 

Nel Consiglio Federale tedesco i territori non sono rappresentati in base alla popolazione.

 

Ciascun territorio ha da tre a sei rappresentanti, secondo che la popolazione sia inferiore a due milioni di abitanti (3), tra due e sei milioni (4), tra sei e sette milioni (5) e oltre sette milioni (6). Il Nord Reno - Vestfalia ha circa ventisette volte la popolazione di Brema, ma solo il doppio dei membri del Consiglio Federale. E' un sistema disegnato specificamente, come avviene in molte camere alte, per evitare che i territori più importanti possano prevaricare su quelli più piccoli.

 

Inoltre, il Consiglio Federale elegge la metà dei giudici costituzionali, ma è richiesta una maggioranza addirittura dei due terzi, molto più alta di quella prevista dal senatino renziano, e non concorre a eleggere il presidente della repubblica, a differenza del senatino renziano. 

Basta un Sì.

 

Tesoro, ma veramente vuoi metterti contro l'Internazionale? Cavoli, arrivate pure a dire che notizie fattuali siano fasulle, basta semplicemente studiare o leggere il funzionamento politico degli altri Paesi, studia tesoro... Sì, Sì e poi Sì

Link to comment
Share on other sites

privateuniverse

Chi sceglie i senatori se vince il Sì

 

Questo post, come diversi dei giorni scorsi, non si rivolge a chi sa già tutto della Riforma Boschi-Renzi e dei suoi effetti costituzionali.

Uno dei quali - tra i più discussi in questa coda di dibattito - riguarda la questione: nel caso vincessero i Sì, chi sceglierà i senatori?

Si cercherà di rispondere qui in onestà intellettuale - cioè con informazioni tecniche corrette - ma senza nascondere opinioni. Eventuali integrazioni per edit sulle informazioni tecniche sono benvenute.

Partiamo dalla base.

Nell'attuale Costituzione, l'articolo 58 stabilisce che i senatori sono eletti a suffragio universale tra gli over 25. La Riforma Boschi abolisce questo articolo.

Schermata-2016-11-30-alle-11.13.11.png
La scelta dei nuovi senatori è quindi definita dal nuovo articolo 57:

«Il Senato della Repubblica è composto da 95 senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da 5 senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica. I Consigli regionali e i Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano eleggono, con metodo proporzionale, i senatori fra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindaci dei comuni dei rispettivi territori. Con legge approvata da entrambe le Camere sono regolate le modalità di attribuzione dei seggi e di elezione dei membri del Senato della Repubblica tra i consiglieri e i sindaci. I seggi sono attribuiti in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun Consiglio. La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti, in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge».

Cosa significa tutto questo?

Significa:

1. L'elezione a suffragio universale dei senatori, come principio costituzionale, è abolita (articolo 58 eliminato).
2. Per Costituzione (nuovo articolo 57) i futuri senatori sono rappresentativi delle istituzioni territoriali, non direttamente degli elettori di quei territori.

3. Dei 95 scelti dai consigli regionali, 21 saranno sindaci, gli altri 74 consiglieri regionali.
4. Questi dovrebbero essere scelti "con metodo proporzionale".
5. Per quanto riguarda la scelta di quali consiglieri regionali saranno anche senatori, si rimanda a una futura legge ordinaria, con un paletto: i consiglieri regionali-senatori dovranno essere scelti "in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri".

 

Ricapitolando:

Di sicuro, almeno 26 senatori su 100 (quindi oltre un quarto) saranno scelti senza che i cittadini abbiano voce in capitolo.

 

Si tratta dei 21 sindaci scelti dai consiglieri regionali senza bisogno di alcuna "conformità con le scelte degli elettori" e dei 5 nominati dal Capo dello Stato (tra l'altro, con il Senato attuale i senatori scelti dal Presidente pesano in misura dell'1,5 per cento; con la Riforma Boschi in misura del 5 per cento; quindi c'è un deciso aumento del peso dei nominati dal Quirinale).

 

Per quanto riguarda gli altri 74, per Costituzione devono rappresentare le istituzioni territoriali (non direttamente i cittadini elettori) e sono indicati dai consigli regionali, tuttavia devono essere scelti in conformità con le scelte degli elettori (fatte al momento delle elezioni per i consigli regionali).

 

Come noto a chi segue un po' il teatrino della politica, questa formula è il frutto di una mediazione: tra Renzi (che voleva un Senato con elezione solo di secondo livello) e la minoranza Pd (che insisteva perché la scelta dei senatori rimanesse agli elettori).

Come si concretizzerà questo, nella pratica, sempre se vincesse il Sì?

 

La Riforma Boschi-Renzi rimanda a una futura legge ordinaria. In attesa della quale valgono queste disposizione transitorie:

«In sede di prima applicazione e sino alla data di entrata in vigore della legge di cui all’articolo 57 della Costituzione, per l’elezione del Senato della Repubblica, nei Consigli regionali e della Provincia autonoma di Trento, ogni consigliere può votare per una sola lista di candidati, formata da consiglieri e da sindaci dei rispettivi territori».

 

In altre parole, fino all'approvazione delle futura legge ordinaria, decidono da soli i consigli regionali.

 

Quanto alla futura legge ordinaria, c'è un accordo interno al PD secondo la quale questa dovrà ispirarsi alla cosiddetta bozza Chiti-Fornaro. Questa prevede una seconda scheda, che verrebbe consegnata all'elettore quando elegge il consiglio regionale. In questa seconda scheda l'elettore indicherebbe quale consigliere regionale vuole anche come senatore.

 

Per completezza, va detto che metà delle regioni italiane (le più piccole) avrebbero due soli senatori; ed essendo uno di questi due tratto dal gruppo dei sindaci, se ne avrebbe uno solo scelto tra i consiglieri regionali. Quindi in realtà in metà delle regioni non ci sarebbe nessun metodo proporzionale: un solo consigliere regionale (se passasse la Chiti-Fornaro: quello che ha preso più voti sulla seconda scheda, purché facente parte della maggioranza del consiglio regionale) diventerebbe senatore.

 

Nelle altre regioni più grosse - attenzione - il metodo proporzionale non si riferisce alla proporzione tra i diversi partiti nelle scelte degli elettori, ma alla proporzione in base a come è diviso il consiglio regionale. E le leggi elettorali regionali sono maggioritarie. In altre parole, si stabilisce che i consigli regionali, eletti con il maggioritario, sceglieranno i senatori con il proporzionale, cioè in base alla proporzione tra i gruppi eletti con il maggioritario.

 

Detto tutto questo, sulla bozza Chiti-Fornaro c'è un ulteriore punto di domanda. Anzi, ce ne sono tre.

Primo, bisogna vedere se Renzi, dopo aver eventualmente vinto il referendum manterrà l'impegno a fare una legge ordinaria per l'elezione del Senato sulla base di un testo che nessun renziano aveva firmato (proveniva interamente dalla minoranza dem) e che anzi «quando l'abbiamo presentato siamo stati messi alla gogna dalla maggioranza del partito» (Federico Fornaro, il primo firmatario).

 

Secondo, bisogna vedere se su questa bozza convergeranno anche gli altri partiti indispensabili per farla passare, cioè l'Ncd di Alfano e Ala di Verdini. Senza di loro, non diventa legge.

 

Terzo, bisogna vedere se un'eventuale legge ordinaria basata sulla bozza Fornaro-Chiti è coerente con la nuova Costituzione, che abolisce il suffragio universale per l'elezione del Senato e stabilisce che il nuovo Senato rappresenta le istituzioni territoriali (non gli elettori). In altre parole, in base alla Riforma Costituzionale una legge Fornaro-Chiti potrebbe essere incostituzionale.

 

Grazie dell'attenzione, come sempre (ribadisco) graditi commenti e integrazioni - e buon voto a tutti.

 

http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/11/30/chi-sceglie-i-senatori-se-vince-il-si/


Tesoro, ma veramente vuoi metterti contro l'Internazionale? Cavoli, arrivate pure a dire che notizie fattuali siano fasulle, basta semplicemente studiare o leggere il funzionamento politico degli altri Paesi, studia tesoro... Sì, Sì e poi Sì

 

Infatti io ho studiato.

https://de.wikipedia.org/wiki/Bundespr%C3%A4sident_(Deutschland)

 

 

"Article 51, Sub-section 2 of the Basic Law stipulates that each federal state has at least three votes; federal states with more than two million inhabitants have four votes, those with a population of more than six million have five votes, and federal states with more than seven million inhabitants have six votes."
 

http://www.bundesrat.de/EN/organisation-en/stimmenverteilung-en/stimmenverteilung-en-node.html

Ora studia un po' anche tu, che è ora.

Edited by privateuniverse
Link to comment
Share on other sites

https://vimeo.com/193805020

 

“Prodi si è convinto a succhiare l’osso, sono scelte personali, e trattandosi di Costituzione, non mi sembra un Sì entusiasta, comunque lo rispetto, ma io non succhio l’osso e neppure il bastone, non mi turo il naso e soprattutto non lascio il no alla destra”. Questo il primo commento di Pier Luigi Bersani alla nota con cui Romano Prodi annuncia il suo voto per il Sì al referendum Costituzionale. Gli allarmismi di Renzi (su lo spread, rischio instabilità, ndr) hanno funzionato? “Quando si è sotto…” risponde l’ex segretario del PD, arrivando ad una iniziativa a Roma dei “Democratici per il No”. “Io vedo tanta sinistra in questo no – afferma Bersani – Libera, l’Arci, L’Ampi, la CGIL, Libertà e Giustizia, secondo, trovo tanta gente normale che ha votato PD o che non ha più votato il PD che non è convinta di questa riforma”.

 

Se vince il No ci sarà un governo tecnico? “Ce l’abbiamo adesso un governo tecnico – è il siluro che sgancia Bersani contro Matteo Renzi– abbiamo il presidente del Consiglio non eletto, il Ministro dell’Economia non eletto, il Ministro dello Sviluppo Economico non eletto, i sottosegretari non eletti, così questo governo tecnico? Per me può andare avanti questo governo tecnico”.  “Il No – ragiona l’ex segretario dem – mette davanti al sistema un impedimento: non si può andare a votare perché bisognerà fare le due leggi elettorali, per Camera e Senato. Il Parlamento avrà un anno per fare le leggi elettorali ed il governo si potrà concentrar sui problemi sociali che ci sono; con il Sì, invece, l’interrogativo del giorno dopo sarà: quando si vota? Secondo interrogativo: chi vince? Questo sarà e ci sarà un punto interrogativo sul sistema. Il No ti dà il tempo di battere la palla, il Sì non lo sai se ti darà il tempo di riflettere”

Link to comment
Share on other sites

Chi sceglie i senatori se vince il Sì

 

Questo post, come diversi dei giorni scorsi, non si rivolge a chi sa già tutto della Riforma Boschi-Renzi e dei suoi effetti costituzionali.

Uno dei quali - tra i più discussi in questa coda di dibattito - riguarda la questione: nel caso vincessero i Sì, chi sceglierà i senatori?

Si cercherà di rispondere qui in onestà intellettuale - cioè con informazioni tecniche corrette - ma senza nascondere opinioni. Eventuali integrazioni per edit sulle informazioni tecniche sono benvenute.

Partiamo dalla base.

Nell'attuale Costituzione, l'articolo 58 stabilisce che i senatori sono eletti a suffragio universale tra gli over 25. La Riforma Boschi abolisce questo articolo.

Schermata-2016-11-30-alle-11.13.11.png

La scelta dei nuovi senatori è quindi definita dal nuovo articolo 57:

«Il Senato della Repubblica è composto da 95 senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da 5 senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica. I Consigli regionali e i Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano eleggono, con metodo proporzionale, i senatori fra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindaci dei comuni dei rispettivi territori. Con legge approvata da entrambe le Camere sono regolate le modalità di attribuzione dei seggi e di elezione dei membri del Senato della Repubblica tra i consiglieri e i sindaci. I seggi sono attribuiti in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun Consiglio. La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti, in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge».

Cosa significa tutto questo?

Significa:

1. L'elezione a suffragio universale dei senatori, come principio costituzionale, è abolita (articolo 58 eliminato).

2. Per Costituzione (nuovo articolo 57) i futuri senatori sono rappresentativi delle istituzioni territoriali, non direttamente degli elettori di quei territori.

3. Dei 95 scelti dai consigli regionali, 21 saranno sindaci, gli altri 74 consiglieri regionali.

4. Questi dovrebbero essere scelti "con metodo proporzionale".

5. Per quanto riguarda la scelta di quali consiglieri regionali saranno anche senatori, si rimanda a una futura legge ordinaria, con un paletto: i consiglieri regionali-senatori dovranno essere scelti "in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri".

 

Ricapitolando:

Di sicuro, almeno 26 senatori su 100 (quindi oltre un quarto) saranno scelti senza che i cittadini abbiano voce in capitolo.

 

Si tratta dei 21 sindaci scelti dai consiglieri regionali senza bisogno di alcuna "conformità con le scelte degli elettori" e dei 5 nominati dal Capo dello Stato (tra l'altro, con il Senato attuale i senatori scelti dal Presidente pesano in misura dell'1,5 per cento; con la Riforma Boschi in misura del 5 per cento; quindi c'è un deciso aumento del peso dei nominati dal Quirinale).

 

Per quanto riguarda gli altri 74, per Costituzione devono rappresentare le istituzioni territoriali (non direttamente i cittadini elettori) e sono indicati dai consigli regionali, tuttavia devono essere scelti in conformità con le scelte degli elettori (fatte al momento delle elezioni per i consigli regionali).

 

Come noto a chi segue un po' il teatrino della politica, questa formula è il frutto di una mediazione: tra Renzi (che voleva un Senato con elezione solo di secondo livello) e la minoranza Pd (che insisteva perché la scelta dei senatori rimanesse agli elettori).

Come si concretizzerà questo, nella pratica, sempre se vincesse il Sì?

 

La Riforma Boschi-Renzi rimanda a una futura legge ordinaria. In attesa della quale valgono queste disposizione transitorie:

«In sede di prima applicazione e sino alla data di entrata in vigore della legge di cui all’articolo 57 della Costituzione, per l’elezione del Senato della Repubblica, nei Consigli regionali e della Provincia autonoma di Trento, ogni consigliere può votare per una sola lista di candidati, formata da consiglieri e da sindaci dei rispettivi territori».

 

In altre parole, fino all'approvazione delle futura legge ordinaria, decidono da soli i consigli regionali.

 

Quanto alla futura legge ordinaria, c'è un accordo interno al PD secondo la quale questa dovrà ispirarsi alla cosiddetta bozza Chiti-Fornaro. Questa prevede una seconda scheda, che verrebbe consegnata all'elettore quando elegge il consiglio regionale. In questa seconda scheda l'elettore indicherebbe quale consigliere regionale vuole anche come senatore.

 

Per completezza, va detto che metà delle regioni italiane (le più piccole) avrebbero due soli senatori; ed essendo uno di questi due tratto dal gruppo dei sindaci, se ne avrebbe uno solo scelto tra i consiglieri regionali. Quindi in realtà in metà delle regioni non ci sarebbe nessun metodo proporzionale: un solo consigliere regionale (se passasse la Chiti-Fornaro: quello che ha preso più voti sulla seconda scheda, purché facente parte della maggioranza del consiglio regionale) diventerebbe senatore.

 

Nelle altre regioni più grosse - attenzione - il metodo proporzionale non si riferisce alla proporzione tra i diversi partiti nelle scelte degli elettori, ma alla proporzione in base a come è diviso il consiglio regionale. E le leggi elettorali regionali sono maggioritarie. In altre parole, si stabilisce che i consigli regionali, eletti con il maggioritario, sceglieranno i senatori con il proporzionale, cioè in base alla proporzione tra i gruppi eletti con il maggioritario.

 

Detto tutto questo, sulla bozza Chiti-Fornaro c'è un ulteriore punto di domanda. Anzi, ce ne sono tre.

Primo, bisogna vedere se Renzi, dopo aver eventualmente vinto il referendum manterrà l'impegno a fare una legge ordinaria per l'elezione del Senato sulla base di un testo che nessun renziano aveva firmato (proveniva interamente dalla minoranza dem) e che anzi «quando l'abbiamo presentato siamo stati messi alla gogna dalla maggioranza del partito» (Federico Fornaro, il primo firmatario).

 

Secondo, bisogna vedere se su questa bozza convergeranno anche gli altri partiti indispensabili per farla passare, cioè l'Ncd di Alfano e Ala di Verdini. Senza di loro, non diventa legge.

 

Terzo, bisogna vedere se un'eventuale legge ordinaria basata sulla bozza Fornaro-Chiti è coerente con la nuova Costituzione, che abolisce il suffragio universale per l'elezione del Senato e stabilisce che il nuovo Senato rappresenta le istituzioni territoriali (non gli elettori). In altre parole, in base alla Riforma Costituzionale una legge Fornaro-Chiti potrebbe essere incostituzionale.

 

Grazie dell'attenzione, come sempre (ribadisco) graditi commenti e integrazioni - e buon voto a tutti.

 

http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/11/30/chi-sceglie-i-senatori-se-vince-il-si/

 

Infatti io ho studiato.

 

https://de.wikipedia.org/wiki/Bundespr%C3%A4sident_(Deutschland)

 

 

"Article 51, Sub-section 2 of the Basic Law stipulates that each federal state has at least three votes; federal states with more than two million inhabitants have four votes, those with a population of more than six million have five votes, and federal states with more than seven million inhabitants have six votes."

 

http://www.bundesrat.de/EN/organisation-en/stimmenverteilung-en/stimmenverteilung-en-node.html

 

Ora studia un po' anche tu, che è ora.

 

Infatti è come dice l'articolo dell'Internazionale, mi spiace per te.

Link to comment
Share on other sites

 

 

Voto no perché sono contro la spocchia.

 

Io invece voto SI' perché sono a favore del bel ragazzo che su internet ho visto invitare a votare SI'   ;-)

 

 

 

 

Se la riforma ti piace e pensi sia giusta farla per il bene del paese, il paese deve sapere tutto ciò a cui va incontro e non solo ciò che ti va a favore e porta acqua al tuo mulino.

 

In vita mia non ho mai visto nessuno che abbia portato, scientemente almeno, acqua al mulino altrui.

Ma forse tu conosci l'eccezione che conferma la regola.....

 

 

 

 

Se si vuole cambiare e mettere i ggggiovani bastava abolire i vincoli d'eta ( far votare tutti a partire dai 18 anni e dare la possibilità a tutti di farsi eleggere e non aspettare i 40 anni per il Senato).

 

Così, invece del bicameralismo perfetto, avremmo avuto il bicameralismo perfettissimo!

Più logico semmai sarebbe fare del Senato un vero senex-atus cioè una camera di persone sopra una certa età (ad esempio 45 anni che in antico era il limite tra gioventù e senilità) elette da persone sopra la stessa età, lasciando la Camera ai giovani eletti ed elettori:

non so se ci sia un caso simile nel mondo odierno, ma potrebbe essere un esperimento se non altro conforme all'origine del collegio senatorio.

 

Duplicare perfettamente le Camere non ha senso, se non al fine di ritardare e differire il procedimento legislativo, ritardi e differimenti che peraltro sono stati negati (vedi post precedenti) dai fautori del NO:

quindi neppure questo effetto ha la duplicazione perfetta!

Teniamocela solo per bellezza ;-)

Link to comment
Share on other sites

In vita mia non ho mai visto nessuno che abbia portato, scientemente almeno, acqua al mulino altrui. Ma forse tu conosci l'eccezione che conferma la regola.....

 

Beh insomma trattandosi di una riforma costituzionale

non si era mai vista una propaganda  così volgare e spocchiosa

Il motivo è abbastanza ovvio, nonostante le fumosità con cui molti

sostenitori del sì cercano di paludare la realtà

 

Renzi non avendo in realtà un modello costituzionale da proporre

una motivazione positiva per il voto, ne ha create di fittizie ( la Kasta

D'Alema La Burocrazia etc )

 

Praticamente sta facendo il Populista, il Grillino, ma a differenza

di Grillo lo fa avendo Soldi e Potere

 

Certo per chi ha già in passato votato Berlusconi o Bossi non costituirà

una novità assoluta ma solo un ulteriore passo in avanti nella degenerazione

demagogica della comunicazione politica

 

Però un populista che ha il Potere corre il rischio di risultare arrogante e spocchioso

( è oggettivo che sia così, tanto è vero che il linguaggio di Trump è cambiato ora che

è presidente eletto...cioè non è che siano cose neanche da spiegare )

 

A me fanno anche ridere i commenti dei giornalisti

 

L'unico errore vero che può essere imputato a Renzi è di aver rotto con Berlusconi

e quindi scelto di approvare questa riforma a maggioranza assoluta e referendum

lo fece per eleggere Mattarella e rinviare lo scontro con la minoranza interna, ma ben

sapendo che sarebbe arrivato il giorno...

 

A mio avviso fece questa scelta perchè lui per primo giudicava questa riforma costituzionale

poco più di un abborracciato compromesso scritto male, ma avendo l'idea che con l'Italicum

aveva avuto la "genialata" ( perchè l'italicum andrebbe chiamato Renzicum ) che la rendeva

vendibile

 

Purtroppo Renzi non è un Genio...l'Italicum può piacere solo a livello di "suggestione"

nel caso di Renzi poi si dovrebbe parlare di "autosuggestione" nel senso che glielo hanno

spiegato in 100 che l'Italicum non regge ma pare proprio non capirlo, non ci arriva

Link to comment
Share on other sites

Avete mai sentito parlare del fatto che la riforma costituzionale toglierebbe a noi cittadini il diritto di votare i senatori? Che avremo un Senato nominato dai partiti? Non è uno scherzo, hanno detto anche questo: niente di più falso.


 


In realtà, l’elettore sceglierà il senatore da cui vuol farsi rappresentare. Vediamo come.


 


La riforma sancisce in Costituzione l’obbligo di eleggere i senatori “in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi”. Infatti, l’emendamento Finocchiaro all’articolo 2 del ddl Boschi, approvato nell’ottobre del 2015, non lascia spazio a dubbi sul tema, tanto che anche in quell’occasione Il Fatto Quotidiano (giornale schierato ufficialmente con il fronte del No) scriveva: “Saranno i cittadini a designare i futuri senatori al momento delle elezioni regionali e i consigli regionali non potranno prescindere dalle indicazioni degli elettori. A decidere le modalità per la designazione sarà una legge ordinaria approvata successivamente”.


 


Ma come funzionerà? In caso di approvazione della riforma, c’è ormai un ampio accordo affinché la legge ordinaria che disciplinerà le modalità delle elezioni sia basata sulla cosiddetta “bozza Chiti”. Al momento delle elezioni regionali il cittadino avrà due schede, una per eleggere il consiglio regionale, l’altra per eleggere i senatori.


 


Per l’elezione del senatore, l’elettore dovrà semplicemente apporre una X nel riquadro contenente il nome del candidato che preferisce.


 


Il candidato senatore apparterrà a una lista regionale di candidati senatori-consiglieri, ognuno dei quali sarà candidato in uno dei collegi senatoriali della Regione. La Campania, per fare un esempio, eleggerà 9 senatori: 1 sarà un sindaco e 8 saranno consiglieri regionali. La regione sarà dunque suddivisa in 8 collegi. Si conteggeranno i voti raccolti dalla singola lista in tutta la regione e si attribuirà il numero di senatori spettanti. A essere eletti, saranno i candidati che nel proprio collegio hanno raccolto le percentuali più alte. Per i più esperti, si tratterà dunque di un modello simile al “Provincellum”: se un partito raccoglie il 25 per cento, nel caso della Campania, tale lista conseguirà 2 seggi, che saranno assegnati ai due candidati che nel proprio collegio hanno raggiunto le due percentuali più alte.


 


Per quanto riguarda l’elezione dei sindaci al Senato, invece, il comitato delle autonomie locali presenterà una terna di nomi al consiglio regionale che sceglierà, uno per regione, il rappresentante sindaco eletto.


 


La scheda di cui sopra si affiancherà alla scheda “tradizionale” con cui si eleggerà il presidente di Regione e gli altri consiglieri regionali. Eccole entrambe:


 


schede.jpg


A pochi giorni dal voto è bene contrastare le bufale, individuandole una per una, e spiegandone nel merito l’infondatezza, con la consapevole certezza di fare un servizio utile per la comprensione del referendum che voteremo questa domenica 4 dicembre, a prescindere da quel che si vuole votare. Non solo eleggeremo il Senato, ma aumenteremo sostanzialmente i nostri strumenti di partecipazione democratica. Più voce ai cittadini, più democrazia, più efficienza: Basta un Sì.


 


P.S: uno spagnolo che conosco mi ha detto che la riforma non gli sembra male.


Edited by Rotwang
Link to comment
Share on other sites

La Riforma Boschi-Renzi rimanda a una futura legge ordinaria. In attesa della quale valgono queste disposizione transitorie: «In sede di prima applicazione e sino alla data di entrata in vigore della legge di cui all’articolo 57 della Costituzione, per l’elezione del Senato della Repubblica, nei Consigli regionali e della Provincia autonoma di Trento, ogni consigliere può votare per una sola lista di candidati, formata da consiglieri e da sindaci dei rispettivi territori». In altre parole, fino all'approvazione delle futura legge ordinaria, decidono da soli i consigli regionali.

 

dunque aggiorno quello che secondo me sarà lo scenario di vittoria del si: Renzi farà di tutto per andare subito alle elezioni politiche, senza neanche approvare la legge per l'elezione del nuovo senato, e applicando questa disposizione transitoria

e questo spiegherebbe perché Renzi sta favorendo i presidenti di regione che fanno campagnia per il si, come De Luca, e sta otacolando altri a lui avversi, come Emiliano (e lo fa usando disinvoltamente il potere istituzionale che gli proviene dalla carica che attualmente ricopre)

 

l'altra questione di cui non si parla è la sincronizzazione dell'elezione del Senato: dato che i calendari elettorali delle regioni sono diversi, il Senato non solo non sarà rieletto in sincronia con le elezioni della Camera, ma sarà rinnovato solo in parte man mano che si svolgeranno le elezioni delle diverse regioni

mi sembra un gran pasticcio e una fonte di instabilità, con possibili conflitti con la Camera (almeno sulle materie di competenza del Senato), dato che il Senato potrebbe essere espressione di equilibri politici vecchi, già superati dalle elezioni politiche della Camera

Edited by conrad65
Link to comment
Share on other sites

Semmai è una bugia che potremo eleggere sicuramente i senatori direttamente perché:

  1. Trattasi di proposta di legge non approvata: avrà una maggioranza?
  2. Trattasi di proposta di legge incostituzionale rispetto alla riforma, perché toglie il potere di elezione ai consigli regionali.

Piuttosto, interessante approfondire come funziona negli altri paesi europei, visto che l'Internazionale scrive le cose a metà per far sembrare che la riforma costituzionale ci porti a un modello simile a quello di altri paesi, cosa palesemente falsa.

Link to comment
Share on other sites

Invece sarà così perchè il principio per cui i senatori debbano essere scelti dagli elettori è inserito in costituzione nel comma in cui dice "eletti In conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi".

 

La proposta di legge di Chiti semplicemente rende applicativo tale principio costituzionale.

 

Nella proposta Chiti per altro c'è anche il passaggio in consiglio regionale, semplicemente sarà un passaggio in cui i consigli regionali eleggeranno tramite ratifica i consiglieri scelti dai cittadini.

 

Sarebbe semmai incostituzionale una legge che dovesse prevedere la libertà dei consigli regionali di scegliere chi vogliono senza conformarsi alle scelte dei cittadini.

 

Poi il modello istituzionale del nostro Senato avrà similitudini con quello di altri paesi ma ovviamente non sarà uguale, così come non sono uguali quelli degli altri paesi tra di loro, ogni paese ha il suo modello.

Il senato francese è diverso da quello tedesco, che è diverso da quello spagnolo, che è diverso da quello americano.


l'altra questione di cui non si parla è la sincronizzazione dell'elezione del Senato: dato che i calendari elettorali delle regioni sono diversi, il Senato non solo non sarà rieletto in sincronia con le elezioni della Camera, ma sarà rinnovato solo in parte man mano che si svolgeranno le elezioni delle diverse regioni

mi sembra un gran pasticcio e una fonte di instabilità, con possibili conflitti con la Camera (almeno sulle materie di competenza del Senato), dato che il Senato potrebbe essere espressione di equilibri politici vecchi, già superati dalle elezioni politiche della Camera

 

Ma questo avviene anche negli altri paesi in cui il Senato rappresenta gli enti locali, il Senato Americano si rinnova di 1/3 ogni 2 anni, il Bundesrat si rinnova ad ogni elezione di land.

Edited by Sbuffo
Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...