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Referendum sulla Riforma Costituzionale 2016


Sbuffo

  

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  1. 1. Come voterai al referendum sulla riforma costituzionale?

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Ma non c'è stata nessuna campagna o spiegazione che possa coinvolgere gli elettori come quelle semplici e populiste del no

 

Non credo che nella storia dell'Italia Repubblicana si sia

mai vista una campagna politica in cui il Capo di governo

era così presente su tutti i mass media possibili e immaginabili,

per un periodo così lungo, bloccando un intero paese e finalizzando

ogni provvedimento di governo al conseguimento del suo risultato

politico.

 

Che vinca il Sì o il NO avremo creato un nuovo paradigma del livello

di intossicazione propagandistica che è consentito ad un governo in

carica.

 

Peraltro, faccio notare che praticamente esiste solo Renzi ed in

misura minore la Boschi, di fatto è stato cancellato ogni altro sostenitore

del Sì e lo stesso partito del capo di governo

 

Va riconosciuto a Renzi che sta faticando molto ( in effetti solo Fidel Castro

stava in TV più di lui ) però veramente solo attingendo alla psicologia è possibile

spiegare come i sostenitori del Sì su questo forum, possano atteggiarsi a "Vittime"

in un contesto del genere

 

Questo è già Populismo

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Non credo che nella storia dell'Italia Repubblicana si sia

mai vista una campagna politica in cui il Capo di governo

era così presente su tutti i mass media possibili e immaginabili,

 

Perché mai nella storia dell'Italia repubblicana ci sono stati i social media, altrimenti campagne e suoi rappresentanti sarebbero stati onnipresenti anche in quei casi.

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Le SS del No.

Edited by Rotwang
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Certo perchè quando Fidel Castro governava a Cuba

senza Social media, ma apparendo in Tv ogni giorno

quello non era uno stile di governo "populista"

 

Cambiano i mezzi, ma non la sostanza

 

Honecker era più comunista di Castro, ma parlava alle

assemblee di partito, non si rivolgeva direttamente al

Popolo

 

Nel momento in cui Renzi decide di passare da una

riforma - come prevedeva Letta - suddivisa in 3-4 leggi

costituzionali separate da sottoporre eventualmente al

voto in modo distinto ad un un'unica legge da sottoporre

ad un unico voto, in modo da trasformare il Referendum

in un Plebiscito, questo per te non è populismo

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Nel momento in cui Renzi decide di passare da una

riforma - come prevedeva Letta - suddivisa in 3-4 leggi

costituzionali separate da sottoporre eventualmente al

voto in modo distinto ad un un'unica legge da sottoporre

ad un unico voto, in modo da trasformare il Referendum

in un Plebiscito, questo per te non è populismo

Questo e' giocare col fuoco e in svizzera dove votiamo spesso lo sappiamo benissimo.

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Veramente questo dovrebbe essere un punto a favore, in quanto votando alle elezioni regionali si può cambiare in parte più una delle due camere.

 

non ho le idee chiare a riguardo: è vero che negli USA esistono le elezioni di mid term, per cui ci possono essere cambi di maggioranza a metà mandato presidenziale, ma si tratta appunto di una repubblica presidenziale, dunque l'elezione a metà mandato è un contrappeso

questo nuovo senato, eletto dagli organismi regionali o dal corpo elettorale con la doppia scheda (questo non è ancora dato sapere), si modificherà mediamente ogni anno, visto che in Italia abbiamo elezioni regionali quasi tutti gli anni

pur essendo stato concepito (il nuovo Senato) come una istituzione marginale e marginalizzata, tuttavia avere un'assemblea che corre il rischio di cambiare maggioranza tutti gli anni non mi sembra certo un inno alla stabilità

 

vorrei sottolineare un altro punto: vedo su questo forum che molti dei più convinti sostenitori del si sono forumisti del nord Italia, e anzi alcuni di loro sono assertori di una quasi antropologica superiorità del nord rispetto al centro-sud, e lo si vede bene in topic tipo quello su Milano che splende e Roma che sprofonda

siete davvero consapevoli di cosa significhi questa riforma costituzionale? questa riforma seppellisce definitivamente ogni velleità di decentramento, e fonda un neocentralimo romano assoluto, incontestabile, che sarà difficile da scalzare a meno di riscrivere totalmente molti articoli e ripassare per questo stillicidio

come si può essere tifosi del grande nord e insieme fautori di questa riforma, che ammazza gran parte delle autonomie regionali? anche a livello pratico: avete idea delle differenze enormi che già esistono tra la sanità pubblica al nord e quella al sud?

secondo voi cosa sarà più facile: che con il neocentralismo romano sarà data una migliore assistenza sanitaria al sud, oppure che sarà peggiorata e di molto quella oggi erogata ai cittadini del nord?

Edited by conrad65
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non ho le idee chiare a riguardo

 

In realtà è molto semplice, le elezioni di midterm negli USA sono

elezioni politiche quindi io fra due anni se fossi americano e votassi

potrei scegliere di rafforzare o meno l'azione politica dell'amministrazione

Trump. In Italia se passa il Sì io non potrò esprimere un voto politico per

il Senato, vuoi per il fatto che le varie elezioni amministrative sono sfasate

in modo imprevedibile, vuoi per il fatto che il mio voto è congiunto ad una

scelta amministrativa, il governo della mia regione. Potrò al massimo scegliere

quello dei consiglieri regionali che mi pare il più indicato per andare al Senato

ma non disporrò di un voto politico disgiunto dalla scelta amministrativa

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La Repubblica

 

L'ultimo giorno della campagna per il referendum sulla riforma costituzionale parte dal dato sul voto degli italiani all'estero. Caldissimo. Seggi chiusi con il 40% dell'affluenza, una stima di un milione e 600mila schede in arrivo che potrebbero davvero essere decisive, come paventa chi minaccia il ricorso in caso di vittoria del Sì in ragione della presunta ingerenza di Matteo Renzi proprio nella formazione dell'opinione dei nostri connazionali oltre confine. Renzi che, tra l'altro, sperava di portare alle urne un 30%. E' andata dunque, oltre ogni rosea previsione del premier. In Svizzera, secondo i primi dati che circolavano a Palazzo Chigi, ha votato il 42,2% degli italiani registrati, in Gran Bretagna l’affluenza è stata invece del 37%.

Matteo Salvini, inaugurando in piazza Colonna a Roma la sua agenda, attacca subito Renzi: "Credo che in consolati e ambasciate ne siano successe di cotte e di crude. Ma conto sul fatto che il voto degli italiani sarà un voto per il No che supererà anche gli eventuali Sì inventati e comprati da Renzi in giro per il mondo. E da lunedì a Palazzo Chigi si cambia inquilino". Il premier, prevedendo il copione, aveva intanto già detto la sua a RTL 102.5: "E' un film che ogni volta si ripropone. Il voto all'estero è stato proposto dall'allora ministro del centrodestra Tremaglia e votato a sinistra. Non capisco, perché dire che lì si fanno i brogli? Perché continuare ad alimentare tensioni e polemiche?". 


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Edited by Rotwang
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non ho le idee chiare a riguardo: è vero che negli USA esistono le elezioni di mid term, per cui ci possono essere cambi di maggioranza a metà mandato presidenziale, ma si tratta appunto di una repubblica presidenziale, dunque l'elezione a metà mandato è un contrappeso

questo nuovo senato, eletto dagli organismi regionali o dal corpo elettorale con la doppia scheda (questo non è ancora dato sapere), si modificherà mediamente ogni anno, visto che in Italia abbiamo elezioni regionali quasi tutti gli anni

pur essendo stato concepito (il nuovo Senato) come una istituzione marginale e marginalizzata, tuttavia avere un'assemblea che corre il rischio di cambiare maggioranza tutti gli anni non mi sembra certo un inno alla stabilità

 

vorrei sottolineare un altro punto: vedo su questo forum che molti dei più convinti sostenitori del si sono forumisti del nord Italia, e anzi alcuni di loro sono assertori di una quasi antropologica superiorità del nord rispetto al centro-sud, e lo si vede bene in topic tipo quello su Milano che splende e Roma che sprofonda

siete davvero consapevoli di cosa significhi questa riforma costituzionale? questa riforma seppellisce definitivamente ogni velleità di decentramento, e fonda un neocentralimo romano assoluto, incontestabile, che sarà difficile da scalzare a meno di riscrivere totalmente molti articoli e ripassare per questo stillicidio

come si può essere tifosi del grande nord e insieme fautori di questa riforma, che ammazza gran parte delle autonomie regionali? anche a livello pratico: avete idea delle differenze enormi che già esistono tra la sanità pubblica al nord e quella al sud?

secondo voi cosa sarà più facile: che con il neocentralismo romano sarà data una migliore assistenza sanitaria al sud, oppure che sarà peggiorata e di molto quella oggi erogata ai cittadini del nord?

 

Non è solo il Senato americano è anche il Bundesrat tedesco ad avere le elezioni sfasate e il rinnovamento parziale.

 

Se vuoi avere un senato degli enti locali è logico che deve avere l'elezione dei suoi componenti legata alle elezioni locali.

 

Anzi questo permette proprio che il Senato possa esprimere maggioranze di colore politico diverso dalla Camera e questo garantisce ancora di più un ruolo di vigilanza del senato sulle materie che rimangono di sua competenza (esempio le leggi di riforma costituzionale e in generale quelle su cui permane il bicameralismo perfetto, la nomina di 2 giudici costituzionali, la nomina di componenti negli organi di garanzia come Cda Rai e AgCom).

 

Per quanto riguarda le competenze legislative lo stato si riappropria di competenze in via esclusiva su temi su cui è necessaria una uniformità e su cui c'è un interesse nazionale, si pensi alla salute pubblica, alla sicurezza sul lavoro, alle politiche attive sul lavoro, alle politiche turistiche, alle grandi infrastrutture nazionali.

 

Inoltre bisogna ricordare che oggi le regioni in realtà non hanno competenza legislativa esclusiva su nulla, se non in via residuale, perchè le regioni oggi possono solo legiferare in via concorrente sulle materie di competenza concorrente stato-regioni.

Dopo la riforma acquisiranno un competenza legislativa esclusiva sulle competenze assegnate alle regioni (lo stato su quelle materie potrà intervenire solo in via opzionale ed eventuale, lo potrà fare solo ex-post e solo nel caso di salvaguardia dell'interesse nazionale, su quelle materie per altro il senato dovrà obbligatoriamente intervenire e potrà mettere un veto superabile dalla Camera solo a maggioranza assoluta).

 

Senza contare che gli enti locali con il nuovo Senato acquisiscono la possibilità di partecipare all'iter legislativo nazionale delle leggi tramite i loro rappresentanti, hanno finalmente un organo istituzionale tramite il quale far arrivare le loro istanze al parlamento nazionale attraverso i propri consiglieri regionali, cosa che prima non avevano.

 

Inoltre la cosa forse più importante della riforma delle competenze è il fatto che si andrà finalmente a risolvere un contenzioso infinito davanti alla Corte Costituzionale che dura da 15 anni e che ha prodotto una media di circa 100 contenziosi l'anno, questo si è verificato con la riforma del Titolo V del 2001 a causa delle creazione di una lista di materie a competenza concorrente stato-regioni.

http://www.infodata.ilsole24ore.com/2016/08/29/stato-regioni-la-mappa-dei-ricorsi-alla-consulta/

Edited by Sbuffo
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I sondaggi non possono però valutare il voto all'estero

ampiamente manipolabile dal governo, che peserà un

3,2% complessivo, l'effetto subliminale indotto dalla lettura

della scheda formulata in modo non neutrale, il voto clientelare

la vergogna di chi vota Sì per motivazioni poco degne, insomma altri

fattori meno quantificabili, ma esistenti.

 

Credo però sia vero che molti Italiani sono rimasti nauseati dal

comportamento di Renzi, che secondo me in uno sforzo volontaristico

ha forse ecceduto in esposizione personale

 

( oltre ovviamente al merito della riforma che è indifendibile )

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Bisogna vedere se gli elettori seguiranno a maggioranza la pancia come consiglia Grillo e quindi vincerà il no oppure se preferiranno optare per una scelta di cervello guardando ai contenuti della riforma e allora potrà vincere il sì.

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Il voto estero manipolabile è solo un ipotesi e comunque è un accusa grave. Per me il no è molto piú favorito del sì, a partire per il fatto stesso che si parla di Renzi.

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Va riconosciuto a Renzi che sta faticando molto ( in effetti solo Fidel Castro stava in TV più di lui ) però veramente solo attingendo alla psicologia è possibile spiegare come i sostenitori del Sì su questo forum, possano atteggiarsi a "Vittime" in un contesto del genere

 

 

Quando tutte le forze politiche d'opposizione e perfino una parte di quelle di governo strillano per il No, c'è tutto il diritto di sentirsi "circondati", se non vittime, a votare Sì.

 

Pensi che la gente esiti a dichiarare che vota Sì perché si "vergogna" dell'"indegnità" delle proprie motivazioni? Non puoi dire cose del genere e chiedere di essere trattato con la serietà che pretenderesti. Diciamo che Vincenzo de Luca ha dei suoi interessi (che comunque si sovrappongono al merito della riforma, non lo scalzano), ma non siamo tutti De Luca. La maggior parte di chi voterà Sì non ha niente di indegno di nascondere e lo fa per una semplicissima e legittimissima ragione: che questa riforma fa quello che tutti gli italiani e tutte le forze politiche hanno domandato che si facesse da trentacinque anni. Abolisce il bicameralismo perfetto, riduce il numero dei parlamentari, aumenta la partecipazione popolare ai referendum con il quorum mobile; TUTTI dicono da trent'anni che queste cose andavano fatte; gli italiani sono smemorati ma forse non così smemorati da esserselo dimenticato nel giro di sei mesi. Anche ammettendo che le critiche al modo specifico in cui queste cose sono state implementate siano qualcosa di più di vuoto pretesto per andar contro Renzi, resta il fatto che la riforma fa ciò che gli italiani vogliono e hanno chiesto a più riprese, con tutte le loro lamentele contro gli inciuci, contro i presidenti non eletti, contro la ka$ta lontana dai cittadini eccetera. E quindi in grandissima parte voteranno sì semplicemente per questo: perché è quello che vogliono.

 

Chi non dice di votare Sì non si trattiene perché ha qualcosa di cui vergognarsi, lo fa per una ragione altrettanto semplice di quella per cui lo vota: che se dice di votare No gli tocca iniziare a ricevere insulti su facebook, vedere labili amicizie virtuali andare in pezzi subito e perfino incrinarsi amicizie reali. Se si "vergogna" è perché è indotto a vergognarsi dall'aggressività dei sostenitori del No. Il clima è questo, ed è un clima creato in primis da Grillo e dal grillismo, non oggi e non ieri ma già da alcuni anni. E che comunque ha dei precedenti nella campagna di odio antiberlusconiana dei vari Di Pietro e Travaglio. 

Renzi risponde colpo su colpo a questa modalità di comunicazione, tutto lì. Ed è l'unico modo di agire in questo momento, se non rispondesse aggressivamente sarebbe sepolto dalla valanga. 

Edited by FreakyFred
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Quando tutte le forze politiche d'opposizione e perfino una parte di quelle di governo strillano per il No, c'è tutto il diritto di sentirsi "circondati", se non vittime, a votare Sì.

 

Ma per piacere, non ti crede nessuno

 

Semmai la verità è che Renzi sta governando con pezzi di opposizione

come Alfano e Verdini, che peraltro sono per il Sì, oltrechè con mezzo parlamento

eletto in modo illegittimo

 

 

 

Chi non dice di votare Sì non si trattiene perché ha qualcosa di cui vergognarsi

 

Il solito vittimismo delle SS del forum...premesso che io non ho detto che

la maggioranza di chi vota Sì si vergogna bensì una % marginale che potrebbe

rovesciare il risultato di una previsione

 

Questo sarà pure un tuo "dramma personale" ma convinciti del fatto che la

stragrande maggioranza dei Siciliani o dei Campani ne hanno di ben più rilevanti

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AndrejMolov89

Sinceramente, da una posizione assolutamente neutrale, visto che l'airee si è dimenticata la mia esistenza, non vedo l'ora che questa campagna referendaria finisca. Non credo che si siano raggiunti momenti così bassi nella discussione democratica, ed anzi, si può pacificamente dire che non ci sia stata. Da ambe due le parti c'è stato un tentativo continuo di distruggere l'altro, e quelle rare occasioni di dibattito si sono trasformati in comizi retorici, o in apocalittiche previsioni sulla fine del mondo civilizzato. Anche in questo topic non ho visto altro che sentimenti distruttivi, per quanto io li adori, e auspichi una lenta agonia per tutto il genere umano, se devo vedere un rischio della democrazia, lo vedo in questa totale anarchia nelle discussioni, e questo stato di natura pervasivo. In ogni caso è palese che vinca il no, che sia una cosa positiva o negativa, sarà il tempo a dirlo. 

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Ma per piacere, non ti crede nessuno

 

Semmai la verità è che Renzi sta governando con pezzi di opposizione

come Alfano e Verdini, che peraltro sono per il Sì, oltrechè con mezzo parlamento

eletto in modo illegittimo

Alfano non è opposizione, vota la fiducia ed è forza di governo, e se ben ricordo anche Verdini. In ogni caso non vedo il tuo punto. Abbiamo FI, LN, M5S, tutti insieme rappresentano qualcosa come i due terzi ALMENO dei votanti, che sono per il No. Politicamente parlando si è formato uno schieramento mastodontico. 

Non ti so dire sulla presenza televisiva, come molti della mia età non guardo la TV, anche se devo dire che in bacheca mi arrivano continuamente pezzi di trasmissioni televisive con rappresentanti del No. Ma ho due soli amici che sono schierati apertamente per il No (4-5 per il Sì), e bastano ad inondarmi la bacheca di "argomenti", dove uso le virgolette perché sono principalmente bufale e memes. A un certo punto mi son pure rotto di parlarci e ho smesso di seguirli tale era la rottura di maroni. 

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Ma ho due soli amici che sono schierati apertamente per il No (4-5 per il Sì)

 

Ed allora potrai sopportare 2 soli amici che votano in modo

contrario al tuo se 4-5 votano come te

 

Non vedi la tv

 

La riforma se l'hai letta non l'hai capita

 

Insomma esistono problemi peggiori nella vita!

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Ed allora potrai sopportare 2 soli amici che votano in modo contrario al tuo se 4-5 votano come te

Dipende da quanto rompono le balle.

Ah, intendiamoci, quelli che votano Sì potrebbero essere molto di più (dopotutto, sono "selezionati" alla fonte), io mi riferisco solo a quelli che lo propagandano. 

 

La riforma se l'hai letta non l'hai capita

 

Ti perdonerei agevolmente il sarcasmo poco brillante, se tu non fossi la stessa persona che mi ha rimproverato il sarcasmo poche pagine addietro.

Io sfotto tutti e tratto tutti con senso di superiorità; la differenza è che sto al gioco se poi qualcuno ci prova con me :)

Edited by FreakyFred
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Semplicemnte ti dico cosa penso in aperta sincerità

non c'è nessun sarcasmo

 

Secondo me tu - per tua legittima opinione - ODI il

Movimento 5 Stelle etc

 

E la riforma neanche l'hai letta

 

Se l'hai letta non l'hai capita

 

Ed in ogni caso avresti votato qualunque cosa purchè

fosse proposta da certe forze politiche

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Io invece credo che tu l'abbia letta e capita, perché non penso che per avere un'opinione diversa dalla mia occorra essere per forza più ignoranti o meno svegli.

 

E credo che in questa differenza di vedute si riassuma non tanto la campagna referendaria, quanto vent'anni di storia politica italiana.

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@Hinzelmann, ti presterei il mio account facebook :D

Tutti i miei contatti che esprimono un'opinione sono per il No

e inventano bufale, minacciano e sbavano.

(Solo Rotwang vota Sì ed è al livello dei sostenitori del No)

 

E' vero: vivo - come molti di noi - in una bolla mediatica

per cui l'80% dei miei contatti sono gay dei centri sociali.

Avessi avuto dei contatti del PD forse ora voterei No,

ma purtroppo - e questo bisogna riconoscerlo -

l'arma formidabile del fronte del Sì sono proprio i loro oppositori.

 

Continuare a citare Alfano e Verdini - che in rete hanno zero sostostenitori -

di fronte all'invincibile armata dei No-Gender, Movimento Cinque Stelle,

Lega Nord e Destre Estreme e Sinistre Antagoniste

che producono una infinità di contenuti online

(Forza Italia e PD nei social non sono molto presenti)

vuol dire non asver capito la "pancia" di chi voterà Sì.

 

Perché anche chi voterà Sì ha delle motivazioni "non nel merito della riforma"

non saranno irrazionali come fermare l'invasione dei profughi  o il gender o le scie chimiche come per il No

ma solo raramente saranno cercare di favorire Renzi.

 

Capisco poco chi voterà No alla Riforma per il meccanismo di elezione dei Senatori - il punto più controverso -

di fronte alla possibilità di "superare" il bicameralismo; ma lo rispetto (anche se so che la cortesia non è reciproca).

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Perché anche chi voterà Sì ha delle motivazioni "non nel merito della riforma" non saranno irrazionali come fermare l'invasione dei profughi  o il gender o le scie chimiche come per il No ma solo raramente saranno cercare di favorire Renzi.

Non ho difficoltà ad ammettere che sapere che Gandolfini fa campagna per il No è automaticamente una lieve spinta per il Sì, e lo sarebbe anche se non mi piacesse la riforma.

Per sostenere che l'unico motivo per cui voto Sì sia quello, però, ci vorrebbe qualcosa di molto più solido.

 

Non ricordo chi lo disse... Non possiamo essere privi di pregiudizi, possiamo solo ammettere quelli che sappiamo di avere.  

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Referendum e social: due interazioni su dieci con notizie false (e i commenti favorevoli al Sì avanzano)

 

I risultati dello studio dell’Imt di Lucca sulla disinformazione legata al quesito costituzionale in esclusiva per il Corriere della Sera e lo spaccato di Blogmeter sulle intenzioni di voto. Il No vince nelle interazioni, ma il Sì negli ultimi giorni è in recupero

 

Negli ultimi due mesi e mezzo di campagna elettorale per il referendum costituzionale il 20% delle interazioni (like e commenti) con le notizie su Facebook — fonte di informazione per il 35,5% degli italiani e seconda solo ai Tg, secondo il Censis — ha coinvolto contenuti falsi. È il risultato di una ricerca del Laboratorio di Computational Social Science dell’Imt di Lucca realizzata in esclusiva per il Corriere della Sera. Il gruppo di lavoro coordinato da Walter Quattrociocchi, fra i massimi esperti mondiali dei meccanismi che regolano le notizie in Rete, ha analizzato le interazioni con 5.411 post di pagine Facebook delle principali testate italiane e dei portali che diffondono notizie false filtrando i contenuti secondo una serie di parole chiave come «referendum», «riforma» e «costituzionale».

 

La disinformazione online

 

La disinformazione online è stata inserita nel 2013 dal World Economic Forum nel 2013 fra i maggiori rischi derivanti dallo sviluppo della tecnologia. La campagna per il voto presidenziale americano e l'elezione di Donald Trump hanno fatto esplodere la polemica con Barack Obama che ha parlato di «libertà democratiche» a rischio. In Italia, dove a finire nel mirino di una ricerca di BuzzFeed è stata la propaganda online del Movimento 5 Stelle e Matteo Renzi (foto in basso, Ansa) si è speso su Facebook per «smontare le 20 bufale del No», la presidente della Camera Laura Boldrini ha dichiarato che «inventare notizie false non è una goliardia, ma un'operazione sporca e illegale».

 

La polarizzazione

 

Il problema però va oltre la presenza di contenuti di questo tipo, che Menlo Park e Google stanno cercando di arginare chiudendo ai colpevoli il rubinetto della pubblicità (sfiora l’icona blu per saperne di più) e vengono sfruttati a fini politici da ben prima dell’avvento dei social network: consiste soprattutto nella difficoltà a contrastarli con argomentazioni serie e strutturate. I dati della squadra di Quattrociocchi (Fabiana Zollo, Michela Del Vicario, Ana Luicia Schmidt, Matteo Zignani, Sabrina Gaito), già giunta a questa conclusione con analisi precedenti, lo confermano: «Analizzando le interconnessioni fra le pagine e gli utenti che le visitano emergono due comunità fortemente polarizzate. Ed è la polarizzazione che diventa terreno fertile per informazione sommaria e propaganda». Gli utenti sono schierati da una parte e dall'altra e raramente si mischiano su terreni neutrali o "nemici" aprendosi a narrazioni alternative o a smentite. È il cosiddetto pregiudizio di conferma, che non è nato in Internet ma in Internet sta sprigionando una potenza inedita. Nel caso specifico, l’80% di chi ha messo Like su una notizia sul referendum fa parte di una comunità di 541 mila utenti che non entra in contatto con le fonti consultate dagli altri 124 mila, il 18,5%. Consistente anche la spaccatura dei commenti: il 70,6% di chi li pubblica non si mischia con l’altro 27,8%.

 

La spirale del silenzio (del Sì?)

 

Prendendo in considerazione il sentimento, ovvero la qualità e non solo la quantità dei commenti, Quattrociocchi — che ha avviato l’osservatorio Pandoors (sfiora l’icona blu per il sito dell’iniziativa) per analizzare il problema con il supporto di tutti gli attori del settore —fa inoltre notare come la connotazione degli interventi della comunità più grande faccia pensare «alla presenza di una spirale del silenzio del gruppo meno numeroso. Il risultato sembrerebbe antitetico a quelli registrati nel caso di Brexi o Trump: la corrente contraria e di protesta sembrerebbe quella Pro Renzi, mentre la comunità main stream (e sconfitta negli Usa e nel Regno Unito, ndr) parrebbe quella a sostegno del No. Scopriremo domenica (notte, ndr) se è davvero così».

 

L’avanzamento dei favorevoli

 

L’analisi di Blogmeter (sfiora l’icona blu per leggerla), effettuata da settembre a dicembre sulle conversazioni di 800 mila utenti su tutti i social network, sembra fotografare la stessa tendenza: il 60% degli utenti che parlano del referendum ha pubblicato commenti a favore del No, scagliandosi soprattutto contro il premier, mentre il 40% lo ha fatto a favore del Sì. Aggiunge Vincenzo Cosenza, senior strategist di Blogmeter: «Se si guarda l’evoluzione nel tempo si nota come negli ultimi giorni i sostenitori del Sì in Rete siano cresciuti. Siamo passati da un divario tra gli autori unici per il No e quelli per il Sì del 37% a inizio ottobre fino ad un 10% negli ultimi quattro giorni».

 

http://www.corriere.it/extra-per-voi/2016/12/01/referendum-social-due-interazioni-dieci-notizie-false-commenti-favorevoli-si-avanzano-e6509394-b7d8-11e6-a82f-f4dafb547583.shtml

 

Che i favorevoli al Sì sui social siano in aumento l'ho notato anch'io.

Azzarderei una vittoria risicata del Sì, considerando che Facebook non rappresenta il mondo reale e che da sempre in esso il PD è sottorappresentato.

I vecchi sono più pro-sì e pro-Renzi rispetto ai giovani e anche qualche sondaggio fatto in proposito lo confermava. E i vecchi in generale partecipano molto più al voto rispetto alle nuove generazioni, fra cui dilaga l'astensionismo (e si è visto con la Brexit).

Edited by Uncanny
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Dopo la riforma acquisiranno un competenza legislativa esclusiva sulle competenze assegnate alle regioni (lo stato su quelle materie potrà intervenire solo in via opzionale ed eventuale, lo potrà fare solo ex-post e solo nel caso di salvaguardia dell'interesse nazionale, su quelle materie per altro il senato dovrà obbligatoriamente intervenire e potrà mettere un veto superabile dalla Camera solo a maggioranza assoluta).

 

a me pare oggettivamente un passo indietro rispetto a un'ipotesi federalista, o comunque di forte delega ai territori, verso la quale si stava andando da alcuni anni

la riforma del titolo V (fatta dal centrosinistra) è stata un bordello, ma di fatto questa riforma costituzionale fa non uno ma due passi indietro: limita fortemente il campo legislativo assegnato alle regioni e inoltre mette qualsiasi intervento legislativo regionale sub iudice rispetto alla Camera

 

è una riforma neocentralistica che mira a risolvere i problemi della riforma del titolo V togliendo alle regioni alcune materie su cui potevano legiferare, seppur in concorrenza con lo Stato

il Senato regionale così introdotto non è in grado di rovesciare questa impostazione, sembra più che altro un contentino

una riforma federalistica sarebbe andata in direzione opposta, ovvero ampliando le competenze assegnate in via esclusiva alle regioni rispetto a quelle assegnate allo Stato centrale

vedo poi in prospettiva un altro problema: in caso di vittoria del si, prima o poi occorrerà risistemare anche le ampie autonomie di cui godono le Regioni a Statuto Speciale, i cui privilegi cominceranno ad essere eccessivi rispetto a quelli delle altre regioni e non più giustificabili in un quadro che aspiri a un minimo di equità

di questo gli elettori di quelle regioni dovrebbero tenere conto prima di esprimere il proprio voto

 

a livello di mia personale visione politica del futuro, un ritorno del centralismo romano mi sembra un deciso passo indietro rispetto a quello che invece sarebbe auspicabile, ovvero un'Europa non degli stati nazionali ma delle regioni

Edited by conrad65
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a livello di mia personale visione politica del futuro, un ritorno del centralismo romano mi sembra un deciso passo indietro rispetto a quello che invece sarebbe auspicabile, ovvero un'Europa non degli stati nazionali ma delle regioni

 

Hai visto quali sono le competenze che tornano allo Stato?

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Hai visto quali sono le competenze che tornano allo Stato?

 

l'ho visto in modo sommario: ad es. quella dell'energia (in piena sintonia con il recente referendum sulle trivelle, che è stato un conflitto politico tra Stato e regioni) e quella sulle infrastrutture (che chiaramente va a scapito di movimenti come quello dei no TAV, che, detto tra noi, non hanno tutti i torti a difendere la Val di Susa, e solo chi un minimo conosce l'orografia di quella valle può capire di che si parla...)

 

aggiungo che la riforma dà allo Stato centrale la possibilità di intervenire anche sulle materie di competenza regionale, di fatto riservandosi l'ultima parola su ogni decisione

dunque si tornerebbe a un centralismo ancora più pronunciato rispetto a quello che vigeva antecedentemente alla riforma del titolo V

Edited by conrad65
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Dimenticavo che anche il dato dell'affluenza del 40% per il voto all'estero è positivo per il fronte del Sì.

Io non darei affatto per scontata la vittoria del No come molti sembrano fare e rimango dell'idea che il Sì potrebbe anche vincere di poco.

Edited by Uncanny
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Ecco, ottimo; ricordavo cose meno macroscopiche.

Fosse vero sarebbe uno dei motivi per cui mi piace la riforma; cioè proprio togliere alle regioni il controllo dell'energia e delle infrastrutture,

perché il rischio - soprattutto per quanto riguarda l'energia - è la vittoria dei NIMBY ("Non nel mio giardino"):

chi vorrebbe una centrale idroelettrica nella propria vallata o delle pale eoliche nalla propria campagna o delle trivelle nelle proprie coste?

Nessuno.

 

Purtroppo però l'energia non arriva dalla pummarola o dai tramonti sul Canal Grande.

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