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Referendum sulla Riforma Costituzionale 2016


  

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  1. 1. Come voterai al referendum sulla riforma costituzionale?

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tanto con la clausola di supremazia statale la riforma introduce la possibilità per lo Stato di intervenire su qualsiasi materia, anche di esclusiva competenza regionale (invocando cose vaghisime come "la tutela dell'unità giuridica"), per cui di fatto le regioni saranno sotto lo stretto controllo dello Stato centrale su tutto

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a me pare oggettivamente un passo indietro rispetto a un'ipotesi federalista, o comunque di forte delega ai territori, verso la quale si stava andando da alcuni anni

la riforma del titolo V (fatta dal centrosinistra) è stata un bordello, ma di fatto questa riforma costituzionale fa non uno ma due passi indietro: limita fortemente il campo legislativo assegnato alle regioni e inoltre mette qualsiasi intervento legislativo regionale sub iudice rispetto alla Camera

 

è una riforma neocentralistica che mira a risolvere i problemi della riforma del titolo V togliendo alle regioni alcune materie su cui potevano legiferare, seppur in concorrenza con lo Stato

il Senato regionale così introdotto non è in grado di rovesciare questa impostazione, sembra più che altro un contentino

una riforma federalistica sarebbe andata in direzione opposta, ovvero ampliando le competenze assegnate in via esclusiva alle regioni rispetto a quelle assegnate allo Stato centrale

vedo poi in prospettiva un altro problema: in caso di vittoria del si, prima o poi occorrerà risistemare anche le ampie autonomie di cui godono le Regioni a Statuto Speciale, i cui privilegi cominceranno ad essere eccessivi rispetto a quelli delle altre regioni e non più giustificabili in un quadro che aspiri a un minimo di equità

di questo gli elettori di quelle regioni dovrebbero tenere conto prima di esprimere il proprio voto

 

a livello di mia personale visione politica del futuro, un ritorno del centralismo romano mi sembra un deciso passo indietro rispetto a quello che invece sarebbe auspicabile, ovvero un'Europa non degli stati nazionali ma delle regioni

 

Forse non mi son spiegato bene ma guarda che oggi le regioni NON hanno potestà legislativa esclusiva su nulla.

 

Quelle materie su cui esercitavano una potestà legislativa era solo di tipo concorrente stato-regioni.

Sono cioè materie in cui lo stato legifera prima con una legge quadro e in cui norma la materia e poi le regioni dopo possono fare una loro legislazione all'interno di quella statale nei limiti e nei paletti fissati dalla legge statale.

 

Quindi non immaginiamoci che prima le regioni avessero chissà quale potestà legislativa, avevano una potestà concorrente assieme allo stato su alcune materie.

 

Ora la riforma cosa fa?

 

Abolisce la lista di materie concorrenti stato-regioni perchè creavano molta conflittualità davanti alla corte costituzionale.

http://www.infodata.ilsole24ore.com/2016/08/29/stato-regioni-la-mappa-dei-ricorsi-alla-consulta/

 

Quelle materie contenute in quella lista in parte le riconsegna all'esclusiva potestà statale per quanto riguarda le tematiche di interesse nazionale (tipo salute pubblica, sicurezza sul lavoro, turismo, grandi opere energetiche e di trasposto di interesse nazionale), in parte invece le consegna alle regioni a cui assegna potestà legislativa esclusiva (lo stato su quelle materie potrà intervenire solo in via opzionale ed eventuale, lo potrà fare solo ex-post e solo nel caso di salvaguardia dell'interesse nazionale, su quelle materie per altro il senato dovrà obbligatoriamente intervenire e potrà mettere un veto superabile dalla Camera solo a maggioranza assoluta).

 

Questa riforma poi non voleva introdurre uno stato federale, l'impostazione è quella di uno stato regionalista, cioè la supremazia dello stato centrale ma lasciando concreti spazi di autonomia e rappresentanza alle regioni ed enti locali.

Ma anche prima della riforma non eravamo uno stato federalista.

Edited by Sbuffo

La riforma spinge (nuovamente) verso il centralismo statale. Io avrei preferito il contrario.

 

Il problema dell'attuale ''federalismo'' è il suo essere non pienamente compiuto, imho. E in ogni caso, responsabilizzare la classe politica regionale e provinciale (e conseguentemente i rispettivi elettori), sarebbe qualcosa di cruciale per il buon funzionamento degli enti periferici.

 

Ma tra i sostenitori del No non mi sembra vi siano partiti - realisticamente capaci di andare al governo - che propongano un'alternativa seria e operativa per superare il sistema odierno. Tanto vale allora ritornare indietro e correggere le storture derivate dalle materie concorrenti fra Stato e Regione, ecc. (Ci sarebbe certo la Lega Nord che porta nel suo DNA un certo interesse per il federalismo, ma oggi non sembra essere una sua priorità, vista la svolta ''nazionalista'' e ''statalista'' data da Salvini).

 

In generale, uno dei problemi più gravi del fronte del No, è che non dà nessuna alternativa politica seria. E nemmeno ci sono persone - mi pare - capaci di offrirsi come guida. E' davvero un'accozzaglia, per usare un termine riecheggiato numerose volte in questa campagna referendaria che - vivaddio - sta per concludersi, una sorta di brodo di partiti e associazioni tenuti uniti da un unico fattore: la volontà di far cadere il governo.

 

Non che il fronte del Sì brilli di competenza, serietà, ecc., beninteso. Ma quantomeno delle soluzioni - per quanto modeste, non sempre corrette, ecc. - le vorrebbe attuare.

Edited by Layer

 

 

oggi le regioni NON hanno potestà legislativa esclusiva su nulla.

 

questo non è esatto

la riforma federalista del 2001 aveva suddiviso le competenze in tre: materie di competenza esclusiva dello Stato, materie di competenza concorrente, e infine materie dcompetenza esclusiva delle Regioni (in questo ambito lo Stato non può neanche dettare i principi fondamentali)

La competenza esclusiva delle regioni era solo in via residuale, non c'era una lista di materie, cioè sostanzialmente su nulla.

 

Ma l'attuale riforma mantiene quell'espressione in via residuale con la potestà esclusiva ma in più aggiunge alla potestà esclusiva tutta una serie di materie che prima erano a potestà concorrente.

 

 

non c'era una lista di materie, cioè sostanzialmente su nulla.

 

non assimilerei l'aggettivo residuale al nulla; vuol dire: tutto il resto che non è contemplato

e non è che la riforma oggetto del referendum aggiunga materie alla potestà esclusiva, casomai ne toglie dalla potestà concorrente 

e infine, con la clausola di supremazia statale, potenzialmente lo Stato si riprende tutto

è indubbio che sia una riforma neocentralistica

poi potrai argomentare che secondo te va bene così (ma questo è un altro discorso)

No prima non c'era niente di fatto di potestà esclusiva perchè era solo in via residuale e la residuale alla fine consisteva in nulla perchè tutte le matierie erano già comprese nella lista a competenza statale in quelle a competenza concorrente.

 

Ora rimane la potestà esclusiva in via residuale ma in più si aggiungono alla competenza regionale esclusiva anche diverse comeptenze su cui prima c'era competenza concorrente.

 

In più gli enti locali accedono al processo legislativo tramite il Senato in cui hanno dei loro rappresentanti e con cui possono avanzare proposte di modifica o proposte di legge.

 

 

No prima non c'era niente

 

Quanto sei paraculo

 

devo davvero risalire tra i mesi ed i post come un salmone per quotare quelli in cui ti dicevi favorevole alla riduzione dei poteri delle regioni perchè il federalismo in Italia ha aumentato il debito?

 

Solo che mancano due giorni e venderesti agli zingari la verginità di tua nonna per un SI in più 

No ma infatti io non ho detto che la riforma introduce il federalismo e io nemmeno lo vorrei.

 

Io contesto questa visione per cui prima avessimo chissà quale indipendenza delle regioni e ora invece ci sia chissà quale limitazione.

 

Non c'era federalismo prima e non ci sarà dopo, è solo un impianto diverso di un modello regionalista.

Edited by Sbuffo

 

 

Ora la riforma cosa fa?

«Viene rivista la distribuzione delle competenze (nuovo art. 117 Cost .), in particolare attraverso l’aumento delle materie esclusive statali (nuovo art. 117, co. 2, Cost.; tra di esse: produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; infrastrutture strategiche e grandi reti di trasporto; ordinamento della comunicazione; tutela e sicurezza del lavoro) e l’eliminazione della competenza concorrente (quella per cui lo Stato fa leggi-cornice, contenenti i princìpi, e le Regioni leggi di dettaglio). La competenza concorrente sembra, però, “rientrare dalla finestra” attraverso la previsione di una serie di materie definite “disposizioni generali e comuni in materia di...” o simili (per esempio, nel caso di salute, istruzione, attività culturali, turismo, governo del territorio): cos’altro sono, infatti, le “disposizioni generali e comuni” se non i vecchi princìpi delle leggi-cornice? Tutte le materie non statali sono attribuite alla competenza legislativa regionale (c.d. competenza regionale residuale), ma alcune di esse vengono espressamente nominate, altre no, così creando una situazione ambigua (nuovo art. 117, co. 3, Cost.). Facile prevedere che, come già accaduto dopo la riforma del 2001, si aprirà una nuova fase di contenzioso davanti alla Corte costituzionale per definire compiutamente il nuovo assetto delle competenze legislative

No prima non c'era niente di fatto di potestà esclusiva perchè era solo in via residuale e la residuale alla fine consisteva in nulla perchè tutte le matierie erano già comprese nella lista a competenza statale in quelle a competenza concorrente.

 

Sbuffo se non convieni neanche sull'ovvio, mi pare inutile discutere con te 

che la riforma sia accentratrice è **ovvio**

al di là di tutti questi tuoi capziosi distinguo, taglia la testa al toro il fatto che è stata introdotta una clausola di supremazia statale 

ciò detto passo e chiudo visto che non si arriva a niente: almeno sono riuscito a dimostrare che, anche chi come te proclamava di voler discutere sul merito della riforma, alla fine non lo fa e forse non lo ha mai fatto in 37 pagine di discussione

Edited by conrad65

Sbuffo se non convieni neanche sull'ovvio, mi pare inutile discutere con te 

che la riforma sia accentratrice è **ovvio**

al di là di tutti questi tuoi capziosi distinguo, taglia la testa al toro il fatto che è stata introdotta una clausola di supremazia statale 

ciò detto passo e chiudo visto che non si arriva a niente: almeno sono riuscito a dimostrare che, anche chi come te proclamava di voler discutere sul merito della riforma, alla fine non lo fa e forse non lo ha mai fatto in 37 pagine di discussione

 

No era già prima accentratrice è questo che sto dicendo.

Perchè da come parli sembra che le regioni avessero chissà quale potestà legislativa, non è così, c'era una potestà concorrente in cui lo stato doveva intervenire su tutte le leggi prima con una legge quadro.

Ora invece le regioni hanno maggiori competenze esclusive e lo stato può(non è che debba) intervenire solo ex post e solo per far valere un interesse nazionale e se lo fa cmq la legge dovrà passare obbligatoriamente nel senato delle regioni e questo potrà porre un veto superabile solo a maggioranza assoluta dalla Camera.

Di fatto è una diversa forma di regionalismo.

Solo che il primo aveva creato molti conflitti e problemi davanti alla Corte Costituzionale e aveva creato problemi in taluni casi di uniformità nazionale, con questa riformulazione si cerca di porre rimedio.

 

 

«Viene rivista la distribuzione delle competenze (nuovo art. 117 Cost .), in particolare attraverso l’aumento delle materie esclusive statali (nuovo art. 117, co. 2, Cost.; tra di esse: produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; infrastrutture strategiche e grandi reti di trasporto; ordinamento della comunicazione; tutela e sicurezza del lavoro) e l’eliminazione della competenza concorrente (quella per cui lo Stato fa leggi-cornice, contenenti i princìpi, e le Regioni leggi di dettaglio). La competenza concorrente sembra, però, “rientrare dalla finestra” attraverso la previsione di una serie di materie definite “disposizioni generali e comuni in materia di...” o simili (per esempio, nel caso di salute, istruzione, attività culturali, turismo, governo del territorio): cos’altro sono, infatti, le “disposizioni generali e comuni” se non i vecchi princìpi delle leggi-cornice? Tutte le materie non statali sono attribuite alla competenza legislativa regionale (c.d. competenza regionale residuale), ma alcune di esse vengono espressamente nominate, altre no, così creando una situazione ambigua (nuovo art. 117, co. 3, Cost.). Facile prevedere che, come già accaduto dopo la riforma del 2001, si aprirà una nuova fase di contenzioso davanti alla Corte costituzionale per definire compiutamente il nuovo assetto delle competenze legislative

 
La palla di vetro non ce l'ho, tutto può essere, quello che è sicuro è che ora continuiamo ad avere un contenzioso stato-regioni che ha prodotto 100 giudizi l'anno davanti alla Corte e che non ne vuole sapere di arrestarsi.
 
Con questa riforma almeno si prova a dare una risposta al problema, solo i posteri potranno dire se ha funzionato e il contenzioso si placherà o attenuerà, di sicuro sappiamo che lasciando le cose così continuerà il contenzioso così come ha fatto per tutti questi anni. 
Edited by Sbuffo

si infatti lo chiamerei "regionalismo subalterno" 

 

Come quello di prima, visto che lo stato legiferava prima su tutto con le leggi quadro e poi le regioni potevano solo legiferare dopo all'interno e nei limiti di quelle leggi.

 

Per altro il regionalismo è per sua natura subalterno, sennò sarebbe federalismo.

Edited by Sbuffo

 

 

Solo che il primo aveva creato molti conflitti e problemi davanti alla Corte Costituzionale e aveva creato problemi in taluni casi di uniformità nazionale, con questa riformulazione si cerca di porre rimedio.

 

Ma non lo fa. Anzi, alla corte costituzionale dovrebbe ricominciare il lavoro fatto in questi anni e passeremmo altri anni in attesa degli esiti. Come spiegato nel mio post precedente.

 

Inoltre, la suddivisione in materie è limitante, perché il processo legislativo è complesso. Anche modifiche legislative apparentemente piccole possono andare a intrecciarsi con più di una di queste, con il caos che ne consegue per decidere a chi competono.

 

La clausola di supremazia statale già esisteva, ma era fondata sulla collaborazione e prevedeva tavoli in cui le parti coinvolte potevano discutere, ora non più. Ci sarebbe il senato, ma per come è formato e mancando vincolo di mandato è improbabile assuma il ruolo di rappresentanza degli enti territoriali: sarà un'altra camera politica.

 

Non credo neanche che la riforma risolva il problema del NIMBY, come dice @Almadel, ma mi piacerebbe capire meglio le sue argomentazioni.

Che non lo fa lo dici tu, ma non si può dire a priori, molti costituzionalisti che supportano la riforma sostengono il contrario, ne vedremo gli effetti se la riforma entrerà in vigore, di sicuro il contenzioso se teniamo le cose come stanno andrà avanti.

 

I tavoli di collaborazione in cui le parti possono discutere ci sono sempre ad esempio le conferenze stato regioni o le conferenze unificate non sono abolite, semmai si aggiunge un luogo istituzionale in più in cui si interviene però a monte dell'iter legislativo e non successivamente, che è appunto il nuovo Senato.

Il fatto che il senato sia composto dagli stessi consiglieri regionali garantisce la rappresentanza delle regioni, infatti sempre che questi consiglieri non siano soggetti a patologie di doppia personalità svolgeranno la loro attività in Senato come un prolungamento della loro attività in consiglio regionale, le istanze portate avanti in consiglio regionale saranno le stesse che porterà avanti in Senato essendo la persone le stesse.

Edited by Sbuffo

 

 

questa riforma seppellisce definitivamente ogni velleità di decentramento, e fonda un neocentralimo romano assoluto, incontestabile, che sarà difficile da scalzare a meno di riscrivere totalmente molti articoli e ripassare per questo stillicidio

 

A parte che parlare di "neocentralismo romano assoluto" mi pare un tantino esagerato, comunque alla fine della fiera di tutte le rivendicazioni federaliste al limite del secessionismo propugnate per trent'anni dalla grancassa leghista quello che si è conseguito è stata una moltiplicazione dei costi della politica, dei politici, delle amministrazioni locali, un aumento o della diffidenza tra eletti ed elettori o viceversa della loro complicità collusiva.

Io non sono di principio contrario ad uno Stato federale, anzi penso che una delle disgrazie dello Stato italiano sia stata quella di essersi formato per conquista bellica e non per aggregazione spontanea (anche se "spintanea" per pericoli esterni).

Tuttavia anche in uno Stato federale, per forza di cose altrimenti non sarebbe uno Stato federale, alcune materie strategiche perché essenziali devono necessariamente essere regolate ed amministrate centralmente, ad esempio l'energia, come ha detto qui sopra Almadell:

 

 

 

Fosse vero sarebbe uno dei motivi per cui mi piace la riforma; cioè proprio togliere alle regioni il controllo dell'energia e delle infrastrutture, perché il rischio - soprattutto per quanto riguarda l'energia - è la vittoria dei NIMBY ("Non nel mio giardino"): chi vorrebbe una centrale idroelettrica nella propria vallata o delle pale eoliche nalla propria campagna o delle trivelle nelle proprie coste? Nessuno. Purtroppo però l'energia non arriva dalla pummarola o dai tramonti sul Canal Grande.

 

Comunque, sarà un gusto personale, ma a me di essere governato da un Milanese o da un Lombardo o da un "Padano" che stia a Milano, in Lombardia o in "Padania" non interessa più di tanto, anzi non interessa proprio nulla:

certo astrattamente posso presumere che un Milanese od un Lombardo od un "Padano", che sia indigeno per lunga serie di lombi o che sia qui residente dalla nascita, conosca meglio i miei problemi, i miei interessi e quelli della mia città o della mia regione o del mio bacino fluviale rispetto ad un Siciliano o ad un Calabrese o ad un Fiorentino, ma passando dall'astratto al concreto spesso si passa dallo splendore delle stelle alla miseria delle stalle....

Infatti è tutto da dimostrare che, osservando da vicino i problemi locali questi si possano risolvere meglio nell'interesse degli indigeni, se non altro perché troppo spesso i problemi locali s'intrecciano con quelli universali e non possono quindi essere né affrontati né tanto meno risolti localmente, ma devono essere affrontati, se non risolti, universalmente.

Nel Comune dove lavoro vedo strade con buche larghe un metro e profonde trenta centimetri (non esagero) che l'amministrazione comunale, tutta indigena lombarda, si guarda bene almeno dal far riempire di catrame temporaneamente in attesa che trovi i soldi per rifare il manto stradale, in compenso si mantengono aziende partecipate, formalmente di diritto privato, con moltiplicazione di incarichi dirigenziali lautamente remunerati ed assegnati agli amici degli amici, quando non addirittura ai parenti di sindaco ed assessori:

sai quanto piangeremmo qui se la manutenzione delle strade fosse trasferita allo Stato e fosse eseguita decentemente?

Certo il trasferimento centrale non sarebbe una garanzia di esecuzione decente, ma neppure la responsabilità locale è una garanzia ed infatti non c'è una manutenzione decente:

ci interessa il risultato od il cartellino che sta scritto sopra?

 

Capisco che ciascuno possa avere i suoi miti e forse anch'io ho i miei, ma questo mito per cui il decentramento, il federalismo, il localismo sono desiderabili e perseguibili per sé stessi, perché per sé stessi sono nell'interesse dei cittadini, è perniciosissimo, a prescindere dal fatto che possa o no sembrare bellissimo:

meglio essere governati efficientemente dall'esterno che inettamente dall'interno!

In qualità di presidente di seggio -con nomina della corte d'appello di Roma-

(-> come pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni)

ricordo ai gentili scriventi che OGGI, sabato 3 dicembre 2016, vige il silenzio elettorale

:rtfm:  :rtfm:  :rtfm:  :rtfm:  :rtfm:

Ergo, è VIETATA qualsivoglia forma di propaganda referendaria (finalmente..).

Per cui, adeguatevi e MUTI!!!

:kingchris:  :kingchris:  :kingchris:  :kingchris:  :kingchris:

In qualità di presidente di seggio -con nomina della corte d'appello di Roma-

(-> come pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni)

ricordo ai gentili scriventi che OGGI, sabato 3 dicembre 2016, vige il silenzio elettorale

:rtfm::rtfm::rtfm::rtfm::rtfm:

Ergo, è VIETATA qualsivoglia forma di propaganda referendaria (finalmente..).

Per cui, adeguatevi e MUTI!!!

:kingchris::kingchris::kingchris::kingchris::kingchris:

Staizzitto ke fai parte della ka$ta! Mi vuoi levare il diritto di parola!!!!!?!!!! Io voglio Freedog fuori l'Italia e quindi voto noooooooo!

 

 

Puoi chiedere ai votanti di dirti facoltativamente per chi hanno votato dopo aver messo la scheda nell'urna freedog o e' proibito ?

è leggerissimamente stra-super-mega-ultra-iper VIETATISSIMO!!!


 

 

Io voglio Freedog fuori l'Italia

pixettì, come sai, ti voglio bene anch'io...

:onthequiet:  :onthequiet:  :onthequiet:  :onthequiet:  :onthequiet:

@Hinzelmann, ti presterei il mio account facebook :D

 

E' del tutto legittimo non guardare la TV, non leggere giornali

stampati e relazionarsi solo con gli amici dei centri sociali

 

Però poi si perdono i contatti con il paese reale, se non col realtà tout court

 

Non si sa che Renzi da due mesi è in TV ogni giorno su ogni canale

che votano sì pure Giuliano Ferrara e Vittorio Feltri etc

 

Ma poi la verità è che votate per logica di schieramento politico, io su

questo non ho dubbi, il ché peraltro è lecito ma se poi i vostri "amici" ve lo

fanno constatare è un problema personale, non del Paese

comunicazione istituzionale:

controllate la vostra tessera elettorale prima di andare a votare:

qualora avesse tutti i 18 spazi pieni,

dovete andare all'ufficio anagrafico del comune (quello dove fanno le carte di identità) e farvi rilasciare a vista una nuova tessera in sostituzione di quella completata.

 

Si ricorda altresì che la tessera elettorale completa NON da diritto ad alcun omaggio:

non confondetela con la raccolta punti del supermercato o del benzinaio!

Edited by freedog
si infatti lo chiamerei "regionalismo subalterno"

 

Si chiama in termini tecnici "regionalismo debole"

 

Ed è esattamente il contrario di ciò che è stato fatto dal 1990

ad oggi

 

Cioè ci hanno rotto i coglioni ( lo posso dire perchè è generico )

per 20 anni con 100 modelli di decentramento

 

Ed oggi - per MERE ESIGENZE DI FINANZA PUBBLICA - tutti

e quando dico tutti, dico TUTTI, sono diventati magicamente Centralisti

 

Questa è la dimostrazione di come non si governa un paese, perchè è una scelta

meramente opportunistica, che si va ad applicare però alla Costituzione, ovviamente

è una verità indicibile e quindi parte una cortina fumogena di menzogne, volta a coprirla

 

Questa contraddizione è palese - per non dire sconcertante - nel caso del PD, che votò

la riforma del Titolo V e della Lega, che sarebbe stata a favore del Federalismo ed è la

dimostrazione insuperabile del fatto che non è vero che Renzi realizza qualcosa che si

cercava di fare da 20 anni, perchè si muove nella direzione esattamente CONTRARIA

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