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Marco Pannella, storico leader del Partito Radicale, considerato uno dei politici più importanti e influenti della storia repubblicana dell’Italia, è morto oggi in una clinica privata a Roma, dove era ricoverato. Aveva 86 anni e da tempo era malato di cancro. Nelle ultime settimane gli avevano fatto visita moltissimi amici, giornalisti e politici, tra cui sia l’attuale presidente del Consiglio Matteo Renzi sia Silvio Berlusconi.

 

Pannella è stato unico nella storia politica italiana, per modo di viverla, per indipendenza e originalità di pensiero, e per carattere: aveva iniziato a fare politica negli anni Cinquanta e aveva continuato a farla praticamente fino alla fine della sua vita: negli ultimi giorni di gennaio del 2016, per esempio, ha partecipato a un convegno sul rispetto dei diritti umani in Iran della ONG “Nessuno tocchi Caino”, legata ai Radicali. Ha avuto una vita movimentata, ricca, contraddittoria – larger than life, più grande di una vita sola, direbbero gli americani – vissuta per lungo tempo all’interno del dibattito politico e culturale italiano: fu direttore di due quotidiani di sinistra radicale, Lotta continua e Liberazione, per esempio, e anche sostenitore del primo governo di Silvio Berlusconi nel 1994.

 

Promosse per tutta la vita i valori democratici e liberali, la difesa dei diritti umani e dell’autodeterminazione individuale, ma negli anni è stato accusato di aver disposto del Partito Radicale in maniera eccessivamente autoritaria. Aveva condotto e vinto decine di battaglie politiche e culturali di massa – a favore della libertà di scelta sull’aborto, del divorzio e dell’obiezione di coscienza alla leva, contro i Patti Lateranensi fra Stato italiano e Vaticano, per la depenalizzazione delle droghe leggere e il miglioramento delle condizioni di vita nelle carceri, eccetera – senza incassarne mai grandi dividendi politici: è entrato e uscito dal Parlamento per gran parte della sua carriera, non è mai stato al governo.

 

Pannella si era anche concentrato a lungo su temi più marginali, cercando di farli entrare nel dibattito pubblico: la responsabilità civile dei magistrati, l’indipendenza del Tibet, l’europeismo, la lotta alla caccia. Aveva sostenuto tutte queste cause con la sua abile e particolare oratoria e con le tecniche della cosiddetta “disobbedienza civile”: lunghi scioperi della fame e della sete, comizi interminabili, manifestazioni pubbliche. Aveva detto di aver fumato «per una vita» 100 sigarette Celtic al giorno, e di essere recentemente passato a 60 sigari toscanelli. Due anni fa aveva raccontato al Fatto: «Due tumori alla mia età ci possono pure stare. Me ne frego. Semmai ho un dolorino ai reni che non si capisce cosa sia».

 

Pannella era nato Giacinto Pannella – Marco era il secondo nome, ma finì per essere quello più usato – a Teramo, il 2 maggio 1930. Si laureò in Giurisprudenza all’Università di Urbino nel 1953. Fece carriera nella sezione giovanile del Partito Liberale e si unì alla corrente “di sinistra” del partito quando nel 1956 se ne andò per fondare il Partito Radicale, di cui divenne per la prima volta segretario nel 1963. È stato a lungo parlamentare, dal 1976 al 1992. L’ultimo incarico ufficiale lo aveva ottenuto nel 2004, quando era stato eletto al Parlamento Europeo con la Lista Bonino (uno dei diversi nomi con cui i Radicali si sono presentati in quegli anni alle elezioni politiche).

 

Oltre che per i rapporti personali complicati con vari membri dei radicali – aveva litigato pubblicamente più volte con Emma Bonino, il più importante esponente dei Radicali dopo Pannella: l’ultima volta solo qualche mese fa – Pannella era anche noto per le sue dichiarazioni molto sopra le righe o poco verificabili. Nel 2005, poco prima di accordarsi per entrare nella coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi, disse che in caso di vittoria di «questo centrosinistra prodiano» sarebbe scappato dall’Italia, «come era espressione anche di speranza il gesto di coloro che andavano in esilio agli albori del nazismo e del fascismo». Sostenne di aver incontrato a 17 anni il noto intellettuale italiano Benedetto Croce, che gli disse che erano parenti. Ultimamente aveva detto che Papa Francesco gli aveva telefonato per dirgli: “La ringrazio per il suo coraggio, continui a essere coraggioso”.

Edited by Rotwang
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https://www.gay-forum.it/topic/32852-%C3%A8-morto-marco-pannella/
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ho sempre avuto grande stima per il personaggio politico, le sue idee e quasi tutte le sue battaglie

penso che negli ultimi anni la comunità gay (ma non solo) avrebbe dovuto appoggiare maggiormente il partito radicale

Edited by prefy

È stato un personaggio molto controverso, su questo non si può dire di no, tuttavia ha contribuito al raggiungimento di leggi molto importanti, leggi che i suoi avversari, che tanto hanno sciacallato ieri, hanno abusato...

A casa mi è sempre stato insegnato che era il male puro, insieme alla Bonino, Prodi e Margherita Hack (non ricordo bene se il suo cognome si scriva così)...

Ma perché salvini, meloni o adinolfi non muoiono mai?

Negli ultimi 10 anni è stato un personaggio molto controverso, decisamente criticabile per molti aspetti, ma non posso non stimarlo e non stimare il suo passato politico.

 

Mi dispiace della sua morte e mi dispiace anche constatare la morte del partito radicale, ormai purtroppo quasi ininfluente.

Lo è mai stato, influente? Tutti a piangere Pannella e lo votavano in tre.

 

non c'è bisogno di aver mai votato uno stronzo narcisista come pannella per apprezzare quello che ha fatto(insieme alla Bonino ed ad altre persone).

 

I Radicali sono stati anche il partito dei voltafaccia, capaci di produrre gente come Capezzone e di allearsi con chiunque. 

Sono riusciti a farsi apprezzare dalle gerarchie vaticane che hanno riconosciuto loro lo status particolare di "nobile avversario" (qualsiasi cosa significhi, non necessariamente sentitamente creduta). E onestamente Pannella ha abusato degli scioperi della fame e altri mezzi eclatanti per poter risultare credibile negli ultimi decenni.

 

Adesso però cerchiamo di non essere infantili: ogni volta che muore qualcuno di famoso c'è chi lo piange per partecipare all'evento mediatico(credendo di ritagliarsi un qualche merito nel farlo) e chi addita l'insincerità di questi( ugualmente credendo di ritagliarsi un qualche merito nel farlo), a me fanno un po' ribrezzo entrambi i comportamenti.

 

Salvo il fatto che il commiato ad un personaggio pubblico che ha fatto parte dell'immaginario politico della nostra vita fino ad ora è anche un modo per accomiatarsi dal nostro passato individuale e conciliarci col fatto che il tempo passa e arriva il momento in cui si smette di crescere per iniziare ad invecchiare, senza considerare la legittimità del "tributo postumo" a chi mmagari in vita non c'è piaciuto ma riconosciamo aver dimostrato valore, in quanto gay credo di doverlo ringraziare perchè il suo impegno è andato in senso favorevole alle mie necessità.

 

Ad ogni modo di fronte alla morte di un 86enne più che triste e piangente mi definirei sentitamente coinvolto.

Hinzelmann

Faccio - sommessamente - notare che ad oggi

le uniche affermazioni significative le abbiamo ottenute

negli ultimi anni, grazie a Certi Diritti e Rete Lenford

 

Non che fossero creature dirette di Pannella, ma Radicali sì

 

[ la cosa grave - semmai - è che lo ignorate... ]

 

 

Faccio - sommessamente - notare che ad oggi
 

 

Associazione Radicale Certi Diritti è un nome parlante, ma ignoravo che Rete Lenford avesse origini radicali( non esiste pagina wikipedia e il sito omette scrupolosamente di dirlo).

 

Detto questo, cosa c'entra? Mi sembrava si stesse dando una valutazione complessiva del personaggio, più che riconoscergli i suoi meriti che possiamo fare?

Hinzelmann

 

 

Perdonaci

 

Potrei perdonarti, al singolare, se mai mi fossi rivolto a te, citandoti.

 

Potrei perdonare la community, al plurale, se un moderatore si fosse

rivolto a me, in sua vece e citandomi.

 

In mancanza di entrambe le cose, vi lascio amabilmente continuare....

LocoEmotivo

ogni volta che muore qualcuno di famoso c'è chi lo piange per partecipare all'evento mediatico(credendo di ritagliarsi un qualche merito nel farlo) e chi addita l'insincerità di questi( ugualmente credendo di ritagliarsi un qualche merito nel farlo), a me fanno un po' ribrezzo entrambi i comportamenti.

Qualora non la conoscessi, questa è (anche) la mia lettura di tali eventi.

Mi dispiace, ha dato un contributo importante alla politica italiana, per di più guidando un piccolo partito. 

 

C'è da distinguere il Pannella giovane da quello vecchio, il primo ha portato avanti battaglie importantissime in un periodo storico estremamente difficile (fondò il PR nel 1956) dove la chiesa in Italia era una potenza che in Europa era seconda solo alla Spagna di Franco, il secondo iniziò a fare accordi politici con chiunque in cambio di qualche posto (passò dal PDS alla neonata Forza Italia e poi si legò per filo e per segno a Prodi come niente fosse) e battaglie come quella sull'amnistia ben poco condivise dalla popolazione.

io la nominerei presidenta del mondo intero, lei:

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Emma-Bonino-a-piazza-Navona-c2ecbabf-2792-465a-9344-558e3873f2d4.html

-e sicuramente lo renderebbe migliore di com'è ora..-

 

ok, forse sono un po' di parte...

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