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Elezioni generali in Spagna del 2016


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Le elezioni generali spagnole sono state anticipate al 26 giugno 2016, a causa della mancata maggioranza parlamentare e dell'impossibilità di formare un nuovo governo dopo le precedenti elezioni del 20 dicembre 2015 .

 

Pablo Iglesias, leader fondatore del partito anti-casta di sinistra radicale Podemos, ora alleato di Izquierda Unida, vede i sondaggi dargli buone probabilità di riuscire lo storico sorpasso sul Partito Socialista Operaio Spagnolo di Pedro Sánchez, diventando il nuovo partito egemone della sinistra spagnola e il rivale più pericoloso per il premier uscente, il popolare Mariano Rajoy.

 

FINE DEL BIPARTITISMO

Pochi mesi dopo l'elezione di un parlamento ingovernabile, per la prima volta nella Spagna democratica e post-bipartitica PP-PSOE, Iglesias non si sente più novello ma un possibile Alexis Tsipras iberico.

L'ultimo sondaggio Metroscopia ha confermato il primo posto nelle intenzioni di voto del PP di Rajoy, al 29,9% contro il 28,7% alle precedenti consultazioni. Ma ha anche registrato la forte spinta di 'Unidos Podemos', l'alleanza fra Podemos e Izquierda Unida, salito al 23,2%, tre punti sopra il PSOE, al 20,2%.

 

SORPASSO SUL PSOE

In dicembre i socialisti erano arrivati secondi con il 22% davanti a Podemos al 20,7% e Ciudadanos (centrodestra liberale) di Albert Rivera al 13,9%.

Il leader 'viola' cerca di abbassare i toni per le elezioni, difendendo il suo progetto come unica alternativa al PP di Rajoy e ai 'piani di élite'.

 

LA STRADA DI SYRIZA

Come Syriza in Grecia col vecchio PASOK, Podemos punta a prendere il posto del partito socialista come forza egemone della sinistra. Iglesias ha già offerto, se vince, la poltrona di vicepresidente di governo al leader del PSOE, in coalizione. Per i socialisti, e soprattutto per Sánchez, dopo il fallimento del tentativo di ottenere l'investitura a premier all'inizio dell'anno, è quasi una lotta per la sopravvivenza. Se ci sarà il sorpasso, Sánchez sarà probabilmente sostituito alla guida PSOE dalla potente presidente dell'Andalusia Susana Díaz. Ma fra Iglesias e la Moncloa (residenza ufficiale del primo ministro) resta ancora un ostacolo e non da poco.

 

RAJOY ANCORA PRIMO

L'inaffondabile Mariano Rajoy, dato più volte per politicamente spacciato negli ultimi mesi di crisi politica, ma che i sondaggi confermano come il leader del sempre primo partito spagnolo. Vincitore per di più, con grande sangue freddo, del braccio di ferro politico in atto. Dipende anche da Ciudadanos, possibile alleato di governo 'naturale' del PP, che potrebbe fermare così un'alternativa di sinistra.

Edited by Rotwang
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https://www.gay-forum.it/topic/32910-elezioni-generali-in-spagna-del-2016/
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Ilromantico

 

 

Dipende anche da Ciudadanos, possibile alleato di governo 'naturale' del PP, che potrebbe fermare così una dittatura di sinistra.
 

Io odio il PP, ma vista l'anteprima della gestione delle sindaco di Podemos a Madrid e Barcelona una vittoria dei neo-comunisti sarebbe l'inizio del chavismo e di una dittatura bolivariana. Il massimo sarebbe un governo Cs e PSOe (impossibile), ma in alternativa spero in un governo PSOE, Cs e PP dove quest'ultimo abbia meno deputati della somma degli altri 2 partiti della coalizione.

 Il massimo sarebbe un governo Cs e PSOe (impossibile), ma in alternativa spero in un governo PSOE, Cs e PP dove quest'ultimo abbia meno deputati della somma degli altri 2 partiti della coalizione.

 

Ma il partito centrista Progresso e Democrazia è completamente scomparso dalla scena politica? era arrivato quasi al 10% qualche tempo fa.

Io voterei Ciudadanos.

Peccato che in Italia non ci sia niente del genere, cioè uno straccio di partito liberale che abbia un ruolo rilevante nel mondo politico.

L'unico che mi viene in mente è il Partito Radicale (oggi Radicali Italiani), ma è già tanto se si presenta alle elezioni e oltre l'1-2% non va.

Edited by Uncanny
Ilromantico

@fabius81

Per un momento non ho capito a che partito ti riferissi xD. UPyD(da leggersi U,pè i-dè) era un partito inutile sinceramente, nato principalmente dall'opportunismo di una ex-diputata del PSOE che poi ha creato UPyD.

 

 

@uncanny

Scelta logica! Anche se le voci di corridoio più maligne narrano che Cs sia formato da ex-franquisti e/o sia un piano B per il PP. Non sono proprio di destra, ma loro sembrano liberali e progressisti. Vedremo

@uncanny

Scelta logica! Anche se le voci di corridoio più maligne narrano che Cs sia formato da ex-franquisti e/o sia un piano B per il PP. Non sono proprio di destra, ma loro sembrano liberali e progressisti. Vedremo

Penso possa considerarsi un partito di centro.

In ambito economico è socioliberale, cioè, a differenza del liberalismo classico di stampo liberista di centro-destra, vede positivamente un certo ruolo dello stato nell'economia per garantire una giustizia sociale di base.

In Inghilterra ad esempio i liberaldemocratici (di centro) si differenziano dai conservatori (di centro-destra).

In Europa poi Ciudadanos fa riferimento all'ALDE (Alliance of Liberals and Democrats for Europe) che è centrista.

  • 4 weeks later...

La Repubblica

 

Sei mesi dopo, il rischio è lo stesso. Nella Spagna che il 20 dicembre scorso ha seppellito il tradizionale bipartitismo Pp-Psoe, inaugurando uno scenario inedito con quattro forze politiche incapaci di trovare un accordo per dar vita a un esecutivo, si torna alle urne in questa prima domenica d'estate ancora con lo spettro dell'ingovernabilità all'orizzonte.

 

Stabile l'orientamento dell'elettorato (la maggior parte dei sondaggi non prevedono variazioni di rilievo), l'unico scossone potrebbe venire da una scelta di carattere strategico: l'alleanza stipulata tra Podemos e i comunisti di Izquierda Unida consentirà alla formazione di Pablo Iglesias di sommare ai voti del suo partito tutto - o quasi - il milione di consensi riscosso a dicembre dalla sigla storica della sinistra. Voti che, in quell'occasione, valsero a IU appena due seggi in Parlamento, per via di una legge elettorale che penalizza oltre misura i gruppi minori nella ripartizione dei resti su base provinciale.

Sommati invece alla sigla "viola", si crea un effetto moltiplicatore che potrebbe aiutare Iglesias a coronare il sogno coltivato fin da quando, due anni fa, entrò in politica: superare per numero di voti e seggi il Psoe, diventando così forza egemone della sinistra.

Non solo, al termine di una campagna segnata da un'estrema polarizzazione, Podemos non nasconde l'obiettivo di puntare a consacrarsi come prima forza assoluta, insidiando la posizione dei conservatori del Partito Popolare.

 

L'eventuale avanzata di Podemos complicherebbe però con ogni probabilità la formazione del cosiddetto governo "del cambiamento", per il quale necessita del sostegno dei socialisti. Il leader del Psoe Pedro Sanchez, contrario a qualunque forma di "grande coalizione" con il Pp, con o senza Mariano Rajoy alla guida, avrebbe enormi difficoltà anche ad appoggiare l'investitura di Iglesias come premier. Anzi, se i socialisti venissero relegati nel ruolo di terza forza, la stessa continuità di Sanchez alla segreteria del partito verrebbe serriamente messa in dubbio.

Da qui la campagna estremamente dura dello storico partito della rosa nel pugno contro le ambiguità, ideologiche e programmatiche, dei nuovi arrivati di Podemos.

Se il Psoe evita il sorpasso a sinistra, la collaborazione con Iglesias da una posizione di forza è possibile. Altrimenti, si potrebbe riprodurre lo scenario di ingovernabilità che ha funestato gli ultimi mesi della politica spagnola, con il primo caso di una legislatura fallita sul nascere in quasi quarant'anni di democrazia.

Sul versante opposto, del resto, le cose non sono più semplici. I centristi di Ciudadanos guidati da Albert Rivera sarebbero anche disponibili a trattare con i popolari, ma solo nel caso in cui il loro candidato, il premier uscente Mariano Rajoy, accettasse di fare un passo indietro. È troppo compromesso, sostengono, dagli scandali di corruzione che hanno sconvolto il partito. E in più, Rivera critica anche la gestione della crisi economica nel corso dell'ultima legislatura in cui la destra governò con maggioranza assoluta.

Rajoy, per il momento, tira dritto e replica snobbando Ciudadanos, nella speranza di poter recuperare sotto forma di "voto utile" anti-Podemos almeno una parte dei consensi che a dicembre andarono a Rivera. Ma poi ripropone, come formula di governo, un improbabile accordo con i socialisti. I quali, ogni volta, rispondono gelidi: "No vuol dire no. Che parte del no non ha capito?".

Edited by Rotwang

I primi Exit Poll mostrano una situazione non particolarmente dissimile rispetto a quella che c'era prima del voto.

 

Quindi:

- Nessuno ha la maggioranza da solo.

- Il Partito Popolare si conferma il partito più votato.

- Podemos grazie alla presentazione di lista congiunte con Izquierda Unida riesce a posizionarsi come secondo partito più votato.

- I Socialisti di Sanchez passano quindi dal secondo al terzo posto.

- Ciudadanos rimarrebbe al quarto posto.

 

Elezioni Spagna - Exit poll ore 20

Edited by Sbuffo

No i risultati del voto reale smentiscono il sorpasso di Podemos.

 

Quindi:

- Nessuno ha la maggioranza da solo.

- Il Partito Popolare si conferma il partito più votato ma rispetto alle scorse elezioni incrementa la percentuale di voti e di seggi.

- Il Partito Socialista si conferma al secondo posto con una percentuale pressochè simile di voti e probabilmente qualche seggio in meno.

- Podemos si conferma al terzo posto con una percentuale simile e un numero di seggi che dovrebbe rimanere uguale.

- Ciudadanos rimarrebbe al quarto posto con una percentuale simile e qualche seggio in meno.

 

Queste nuove elezioni sembrano di fatto non aver cambiato nulla, anzi i partiti di sinistra (partito socialista e podemos) ne escono ridimensionati mentre il partito popolare ne esce rafforzato.

 

Una perdita di tempo e di soldi che ha riproposto la stessa situazione e anzi ha indebolito le forze di sinistra.

 

Ora con i numeri ancora più risicati dei partiti di sinistra sarà ancora più difficile (per non dire impossibile) per loro formare un governo.

Edited by Sbuffo

Se non passa la riforma costituzionale, mi sa che ci ritroveremo uno scenario simile in Italia.

 

Le opzioni per la Spagna sono due, ovviamente: grande coalizione (metteranno da parte Rajoy?) o... nuove elezioni fino a che non uscirà una maggioranza chiara.

Edited by Layer
Ilromantico

Meno male, come al solito i sondaggi si sono sbagliati!

É incomprensibile capire il perché la gente voti in massa il PP, ma comunque va bene così. Non possono governare facilmente e Podemos ha avuto la sua bella dose di umiltà.

Pp+psoe+cs= ragionevole, ma poco probabile (potrebbe significare la fine del psoe). Psoe+Podemos+Cs= più probabile e meno probabile allo stesso tempo. Sia perché il psoe vorrà dar zero protagonismo a iglesias(in modo da far ridimensionare il fenomeno podemos) e sia perché Cs e podemos sono incociliabili.

In ogni caso le terze elezioni sono praticamente impossibili visti i risultati simili di queste elezioni.

La Repubblica

 

Popolari: 33%

 

Socialisti: 22,7%

 

Unidos Podemos: 21,1%

 

Ciudadanos: 13,1%

 

Nessuna certezza dalle urne in Spagna: le elezioni hanno riproposto i risultati del voto di dicembre 2015 con il Pp primo partito ma senza maggioranza assoluta (anche se rafforzato con 14 deputati in più), davanti a Psoe, Podemos e Ciudadanos. Un voto che ha visto tramontare il 'sogno' di Podemos di diventare il primo partito della sinistra, superando i socialisti, e candidarsi alla guida del governo.

Dopo la pubblicazione di un disastroso exit-poll che dava il partito post-indignados davanti allo Psoe e il suo leader Pablo Iglesias in buona posizione per candidarsi a premier di un governo di sinistra, i risultati reali mano a mano hanno rovesciato il quadro politico. Così l'inaffondabile Mariano Rajoy sopravvive ad un'altra elezione e, anzi, è il vincitore relativo delle politiche spagnole.

 

Il partito 'viola' registra una forte delusione, dopo che le inchieste demoscopiche per settimane gli hanno fatto "toccare il cielo", dando a un'ipotetica coalizione Podemos-Psoe guidata da Iglesias quasi la maggioranza assoluta. Il partito, alleato con Izquierda Unida, si ferma a 71 seggi, lo stesso risultato delle elezioni dello scorso 20 dicembre, che hanno segnato la fine del tradizionale bipartitismo spagnolo e portato allo stallo il Parlamento.

Il Pp di Rajoy si rafforza rispetto a dicembre: cresce di 13 deputati, a quota 137 su 350, con il 33% dei voti. Gli elettori hanno votato la 'sicurezza' contro l'avventura di Podemos. Così i popolari hanno vampirizzato anche il partito moderato emergente Ciudadanos, che è sceso da 40 a 32 seggi e al 12,9%. I socialisti, in leggera flessione a 85 deputati contro i 90 del Congresso uscente - con il 22,8% - si sono salvati però dal disastro annunciato dai sondaggi, che unanimi prevedevano il sorpasso di Podemos.

 

"Rivendichiamo il diritto di governare, perchè abbiamo vinto", ha detto il leader del Pp Mariano Rajoy davanti a una folla di sostenitori festanti davanti alla sede del partito, in calle Genova, a Madrid. "Inizieremo a parlare con tutti" ha aggiunto, in vista della formazione di un futuro governo.

Edited by Rotwang

Se i Socialisti si comportano da Socialisti

cioè in modo masochistico sacrificandosi in

nome dell'interesse sovra-nazionale, lo possono

fare ; se si comportano da Spagnoli, no.

 

I socialdemocratici tedeschi lo fanno in nome

dell'interesse nazionale, come nel 1914...

Ilromantico

 

 

Perché i popolari e i socialisti non possono fare una Grosse Koalition alla tedesca?

Semplice, se lo fanno perdono lo status di alternativa al PP. Il fatto è anche aggravato che al capo del PP ci sia Rajoy che negli ultimi anni si è ritrovato vari casi di corruzione e scandali nel suo partito. Appoggiare Rajoy vuol dire andare contro il "NO" alla corruzione con conseguente perdita di credibilità dell'elettorato socialista.

Un altro motivo recente è inoltre Podemos. Se pattassero con i Populares, Podemos potrebbe usare come argomento che il PSOE è un "traditore" e fa casta con il PP. Il pericolo è che nelle successive elezioni Podemos possa far fuori il PSOE se quest'ultimo deciderà di pattare col PP.

 

Per me non gli conviene assolutamente pattare, è pura follia. Io li farei astenere e che lascino governare il PP, c'è un opposizione abbastanza massiccia per mettere il PP in ridicolo e causare anche crisi di governo.

Un'alleanza PSOE-PODEMOS-CIUDADANOS potrebbe essere utopicamente possibile, ma credo che il tempo politico europeo sia sfavorevole e ci saranno ancora crisi economiche. Meglio lasciare la patata bollente al PP, altrimenti se ci fosse una coalizione 'forzata' del cambiamento e le cose andassero male, ci ritroverebbe tra 4 anni con un governo PP a maggioranza assoluta (una dittatura neo-franquista credetemi. Roba che berlusconi ai tempi era quasi del PD.) 

 

Sono completamente ignorante in merito alla politica spagnola.

Perché i popolari e i socialisti non possono fare una Grosse Koalition alla tedesca?

 

Anche io non capivo, poi ho scoperto, tramite uno storico in una conferenza, che la Spagna si porta ancora addosso pesanti strascichi della guerra civile che vanno avanti da generazioni, se da noi una riappacificazione è stata difficilissima, nel paese iberico è ancora peggio.

Io so che il PP detiene un monopolio delle tv peggiore di quello berlusconiano.

 

Abbastanza vero, ecco i canali principali :

 

- Antena 3 e La Sexta gruppo Telefonica, vicinissimo al PP

 

- Telecinco e Cuatro gruppo Mediaset Espana, meno schierato ma comunque ostile al PSOE

 

- El Trece della Chiesa cattolica spagnola

 

Il resto sono tutte televisioni tematiche come da noi (tipo Focus, Real Time, Cielo, ecc...) che non hanno spazi informativi.

Ilromantico

Falso. In teoria ti riferisci alla tv di Stato che è politicizzata (dipende da chi sta al governo), ma comunque non la guarda nessuno (forse solo per Masterchef) quindi non gli serve a molto. Berlusconi aveva una TV commerciale e gli tornava utile (soprattutto nei servizi TG), ma qui le reti televisive più viste sono apolitiche o abbastanza tendenti alla sinistra. 

 

@fabius81

Fidati che hai preso un granchio di grandissime dimensioni xD. Antena3 e LaSexta sono anti-PP al massimo LOL, difatti la Sexta è pure complice di aver creato il fenomeno Podemos. Telecinco e Cuatro sono piene di gay e alquanto apolitiche, ma le battute anti-PP si sprecano anche lì... El Trece, mai visto...O-o'

 

Il PP ha appoggio perché la gente è molto credulona ed egoista, inoltre molti scelgono "il male minore" e infatti seppur sono corrotti (ecc.) molti ti diranno "mi hanno deluso, ma li voto perché le alternative sono peggiori".

Per me è incomprensibile, ancor prima per le scelte politiche perché come leader politico mi sembra davvero mediocre e un fesso di proporzioni epiche. Almeno Berlusconi era un pagliaccio indecente, ma Rajoy? Un incompetente con zero empatia che meriterebbe di andare a zappare la terra. In teoria tutti gli alti dirigenti del PP mi ricordano i repubblicani rappresentati nei film apocalittici americani (falsissimi, ingessati, incompetenti e crudeli).

Edited by Ilromantico

Falso. In teoria ti riferisci alla tv di Stato che è politicizzata (dipende da chi sta al governo), ma comunque non la guarda nessuno (forse solo per Masterchef) quindi non gli serve a molto. Berlusconi aveva una TV commerciale e gli tornava utile (soprattutto nei servizi TG), ma qui le reti televisive più viste sono apolitiche o abbastanza tendenti alla sinistra. 

 

@fabius81

Fidati che hai preso un granchio di grandissime dimensioni xD. Antena3 e LaSexta sono anti-PP al massimo LOL, difatti la Sexta è pure complice di aver creato il fenomeno Podemos. Telecinco e Cuatro sono piene di gay e alquanto apolitiche, ma le battute anti-PP si sprecano anche lì... El Trece, mai visto...O-o'

 

Bah eppure wikipedia definisce Antena 3 vicina alla destra 

"Antena 3 es el principal canal del Grupo Atresmedia y es una cadena generalista y de entretenimiento, mientras que los servicios informativos son de derecha política"

 

El Trece è questa : https://it.wikipedia.org/wiki/13_TV

  • 3 months later...

La Stampa

 

139 sì e 96 no: il Partito socialista spagnolo ha ufficialmente cambiato linea e darà nei prossimi giorni il via libera al governo Rajoy, astenendosi nella votazione sull’investitura del premier uscente.  

 

La svolta è arrivata dopo oltre 300 giorni in cui la Spagna è rimasta senza un esecutivo. La decisione è stata presa dal comitato federale del partito socialista, dopo le dimissioni del segretario Pedro Sánchez, forte oppositore di un governo della destra. Il partito resta diviso, i più contrari all’astensione sono i parlamentari catalani.  

 

Ora Mariano Rajoy ha la strada spianata per l’investitura ma il Pp dovrà governare in minoranza, cercando difficili accordi in parlamento, primo fra tutti sulla finanziaria.  

 

Per il Psoe si apre una fase difficile, con Podemos che grida al tradimento della sinistra e tenterà ora di guidare l’opposizione a Rajoy. 

Edited by Rotwang
  • 2 weeks later...

Euronews

Il nuovo governo spagnolo ha giurato davanti al re Felipe VI. 
La cerimonia si è tenuta al palazzo della Zarzuela, residenza ufficiale dei reali di Spagna.


Su tredici ministri sei sono nuovi ma lo stesso primo ministro Mariano Rajoy, ha annunciato che il nuovo governo opererà in continuità col precedente.

Tra i nuovi ingressi Maria Dolores de Cospedàl, nome di peso del partito popolare, nominata ministro della difesa.
Cambio anche al ministero degli esteri dove arriva Alfonso Dastis Quecedo, già ambasciatore spagnolo presso l’Unione europea.

Continuità, invece, al ministero dell’economia dove resta titolare, e aumenta il suo peso, il ministro del riscatto economico spagnolo: Luis De Guindos.

Resta in carica anche la più importante figura chiave dell’esecutivo: Soraya Saènz de Santamaria, fedelissima di Rajoy, rimane vice-primo ministro e assume il carico dei rapporti con le amministrazioni territoriali compresa la patata bollente dell’indipendenza della Catalogna.

La Spagna esce in questo modo da dieci mesi senza governo. Rajoy governa dopo aver ottenuto in parlamento la fiducia del partito popolare e di Ciudadanos. Astenuti i socialisti.

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