Jump to content

Recommended Posts

Freud lo lascerei da parte, molte sue teorie sono superate e la psicoanalisi è una pseudo-scienza. E' utile da conoscere solo per cultura generale e per la sua importanza a livello di storia della filosofia e della psicologia, oppure per fare citazioni aneddotiche dotte quando non si sa che altro dire...

 

Lo so che il caro Freud ormai è stato rottamato, però a leggere di sesso, feci e pornografia mi sono tornate in mente alcune memorie del liceo :D

  • Replies 229
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Rotwang

    66

  • Layer

    34

  • Almadel

    21

  • marco7

    12

Top Posters In This Topic

davydenkovic90

Riflettendo c'è una cosa che non mi piacee del porno e cioè che sono prevalentemente gli uomini a guardare film porno. Le donne, storicamente, sono tenute a dissimulare l'interesse per la pornografia, e quindi il porno è il prodotto di una società fallocratica.

Questa cosa della pornografia ''sentimentale'' l'avevo letta anch'io - spesso anche da donne su Yahoo! (perché giustamente ci si chiede se le donne guardino porno o si masturbano, visto che non ne parlano mai o quasi in pubblico); mi son sempre chiesto però se ciò è dato più da un fattore culturale (educazione di genere) o davvero dipenda dalla modalità diversa di eccitazione a livello psico-somatico. Oppure un mix delle due cose.

 

Mi pare, tuttavia, abbastanza condivisibile dire che la pornografia comune abbia come target primario gli uomini, etero-bi-omosessuali.

 

A proposito di pornografia fatta da donne - e con una visione del porno totalmente opposta a quel del topic starter - interessante è questa esperienza: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/28/ragazze-del-porno-dodici-registe-raccontano-lerotismo-al-femminile/929963/

 

 

le donne generalmente preferiscono una "pornografia sentimentale" e non hanno un'eccitazione visiva tanto quanto i maschi, molto meno. Si eccitano con i romanzetti harmony

dai su, non mi cadere negli stereotipi più banali!!

chè se fosse come dici tu, come te lo spieghi il botto che hanno fatto le 3 puntate dei libri delle 50 sfumature di porno?

 

non mi pare siano classificabili come un romanzo di Liala...

dai su, non mi cadere negli stereotipi più banali!!

chè se fosse come dici tu, come te lo spieghi il botto che hanno fatto le 3 puntate dei libri delle 50 sfumature di porno?

 

non mi pare siano classificabili come un romanzo di Liala...

 

La componente sentimentale c'è, da quel che so.

Pornografia sentimentale non vuol dire, poi, ''niente sesso''.

 

Gli Harmony ad esempio non sono romanzi pornografici, al limite si può parlare di pornografia dei sentimenti. :D

Edited by Layer

Trovo assurdo che si faccia una discussione ignorando la differenza tra fantasia sessuale e perversione, se fosse chiaro questo concetto sarebbe superfluo quello di cui stiamo parlando

 

Inviato dal mio SM-G903F utilizzando Tapatalk

Edited by Iron84

Diciamo che c'è stata una evoluzione nei gusti delle donne?

 

Oggi non dispiace alla donna un contenuto sessualmente esplicito

purchè confezionato a dovere, all'interno di una storia di "relazioni"

 

Insomma forse @freedog intendeva dire che non si vagheggia più

l'aviatore o il principe azzurro, una sorta di Cavaliere romantico che

rimandava ai codici dell'amor cortese

 

Credo si possa parlare di romanzi erotici piuttosto che di pornografia

sentimentale, termine intrinsecamente polemico ( ma nei confronti di

quell'immaginario pre rivoluzione sessuale forse? Cioè non vedo ragione

per osteggiare la lettura in sé nel pubblico femminile rispetto alla visione

del porno, purchè ovviamente i desideri e le fantasie sessuali siano rappresentate

per tali anche se contestualizzate ad una storia )

 

 

forse @freedog intendeva dire che non si vagheggia più l'aviatore o il principe azzurro, una sorta di Cavaliere romantico che rimandava ai codici dell'amor cortese

anche questo, certo.

 

più che altro però c'è che cmq con l'emancipazione ormai le donne non si vergognano di parlare apertamente delle loro fantasie erotiche più spinte

sennò come si spiegherebbe, per esempio, il successone che hanno gli spogliarellisti, dall'8 marzo agli addii al nubilato?

  • 2 weeks later...

VICE News

 

Mike Pearl

 

"Il porno sta dando vita a una sottocultura fatta di uomini e donne a cui va bene non combinare niente nella vita," diceva qualcuno a novembre su Quora.

 

Esprimere un dubbio o un'opinione su Quora è un po' diverso da farlo su Yahoo o Reddit, perché su Quora ci sono esperti che rispondono citando magari i risultati di una ricerca o un qualche aneddoto informativo. Questo post in particolare chiedeva soluzioni che aiutassero a "mitigare gli effetti negativi del porno sui millennial," dando in qualche modo per scontato che la nostra generazione stia sperimentando "effetti negativi."

 

Oggi, trarre conclusioni estreme e spesso inutili sui millennial è quasi uno sport. Secondo uno degli ultimi articoli più letti del New York Times, la grande novità è che l'onestà quasi compulsiva dei millennial li rende privi di tatto, tanto sarebbero abituati a esprimere su internet tutte le loro emozioni senza filtri—avendone peraltro il pieno diritto. Ma la fruizione del porno ha qualcosa a che fare con il fatto che siamo la generazione peggiore (o forse migliore) della storia?

 

A giudicare dai dati disponibili, e sulla base di ricerche accademiche sul porno e delle informazioni reperite in vari modi su come e quando i millennial fanno sesso, si può dire che il porno abbia realmente lasciato un'impronta sulle abitudini sessuali dei giovani.

 

I millennial hanno sempre avuto accesso a una maggiore quantità e varietà di porno rispetto alle generazioni passate, e rimangono fruitori forti del porno anche da adulti. Secondo uno studio della Brigham Young University pubblicato l'anno scorso sul Journal of Sex Research, il consumo di materiale pornografico negli ultimi decenni è cresciuto, e continua a crescere. La generazione degli anni Novanta amava il porno più della generazione degli anni Ottanta, e il fenomeno ha continuato a crescere con la generazione successiva. Ma tutte quelle .gif e quei fuckvid possono davvero aiutare a spiegare il nostro disagio?

 

Se dobbiamo fare affidamento su quello che dice la gente, sì. Quando sento i miei coetanei parlare delle proprie abitudini sessuali o altri parlare di esperienze sessuali coi miei coetanei, l'impressione è che questi ultimi siano stati letteralmente tagliati fuori dall'idea di "vita sessuale appagante".

 

"Ho fatto sesso con millennial e non, e diciamo che i primi sono meno propensi a perdere tempo coi preliminari, non propongono nemmeno i preservativi e non hanno molta voglia di parlare o stare insieme, dopo," mi ha raccontato Jason, gay quarantenne, aggiungendo che il porno, che mostra un tipo di sesso freddo e impersonale, potrebbe essere una causa importante. "Il mio personale punto di vista è che i ragazzi sotto i 25 anni vanno bene per il sesso occasionale, ma finora non ho trovato materiale per potenziali relazioni o amicizie," ha aggiunto.

 

Non ci sono ovviamente dati o cifre che confermino una carenza di effusioni post-coitali, ma il calo nel numero di matrimoni potrebbe suggerire, almeno in parte, un certo disinteresse per le relazioni stabili. Secondo uno studio a lungo termine condotto da Jean M. Twenge della San Diego State University e pubblicato l'anno scorso in Archives of Sexual Behavior, i millennial sono più inclini alla promiscuità rispetto alle quattro generazioni precedenti. "Con la crescita dell'individualismo, i comportamenti e le tendenze sessuali sono diventati più lassi e sempre meno soggetti a regole," ha detto Twenge al momento della pubblicazione.

 

Per "individualismo", in questo caso, si intende il rimanere single più frequentemente e più a lungo, magari anche per sempre. Se è difficile raccogliere dati sul rapporto tra relazioni "vere" e trombamici, quello che è sicuro è che i millennial si sposano molto meno delle vecchie generazioni, e che uno su quattro non si sposerà mai.

 

Secondo la dottoressa Chantelle Tibbals, sociologa e autrice di Exposure: A Sociologist Explores Sex, Society, and Adult Entertainment, la mancanza di stabilità emotiva, insieme alla promiscuità che ne risulta, non sono causate dal porno. Più probabilmente, sostiene, sono legate ai fenomeni che lei chiama "isolazionismo e crollo dell'interpersonale" che la nostra generazione ha vissuto in pieno, ma che non sono certo limitati a noi.

 

Per Tibbals il porno è "un artefatto sociale", lo specchio di un contesto più ampio. Questo artefatto è "allo stesso tempo causa ed effetto del contesto in cui si trova." In altre parole—cosa è venuto prima: la gallina della mancanza di romanticismo nella vita reale oppure l'uovo del porno senza romanticismo?

 

Nel 2014 la sociologa Elizabeth Armstrong della University of Michigan ha dichiarato a Rolling Stone che "sembra che i giovani facciano meno sesso, abbiano meno relazioni, e che quello che fanno lo fanno in modo meno impegnato. Ma per ora possiamo solo fare supposizioni." Il collegamento tra il porno e la tendenza a evitare le relazioni stabili, comunque, non è chiaro. "Mi dispiace, ma sugli effetti del porno sui millennial posso solo dare risposte ipotetiche," mi ha detto Armstrong in un'e-mail. 

 

Il lavoro scientifico sul porno e i giovani si concentra sull'estetica del primo, e le ricerche di tipo comportamentale che mettono in relazione le abitudini sessuali con la fruizione di porno sono molto specifiche e tengono in scarsa considerazione l'età. Secondo una ricerca del 2014, per esempio, il decremento nell'uso del preservativo nelle relazioni sessuali gay sarebbe da legare ai porno, appunto, senza preservativo. Anche se il target non erano i millennial, studi di questo tipo dimostrano che a volte le vite sessuali reali delle persone e quello che vedono nel porno si sovrappongono.

 

Le fantasie collettive della nostra generazione come gruppo sono molto difficili da categorizzare, ma alcuni ci hanno provato. A luglio, PornHub e Mic hanno dedicato al tema l'articolo: "Coming of Age: Millennials". Non era del tutto ineccepibile e troppo concentrato sull'uso di PornHub, ma ha anche messo in luce una cosa importante: i millennial preferiscono l'hentai.

 

Secondo Tibbals, "le generazioni precedenti dovevano risicare a fatica un po' di erotismo" mentre oggi noi possiamo scegliere quello che più si addice ai nostri gusti. Il porno odierno, come la maggior parte dei media, offre all'utente esattamente quello che l'utente chiede, riferisce Tibbals aggiungendo che il porno "è in evoluzione, insieme alla cultura e agli utenti stessi di cui deve soddisfare i bisogni."

 

"I millennial con cui mi relaziono sono attirati dal sesso con una persona più grande," mi ha detto un uomo omosessuale che ho intervistato e che preferisce rimanere anonimo. "Almeno una parte di questa 'perversione' viene dalla possibilità di accedere a video pornografici che erotizzano il sesso intergenerazionale."

 

È interessante notare che, influenzato o meno dal porno, il sesso con persone molto più grandi è in crescita anche nei rapporti etero. Chase, che ha avuto esperienze sia con ventenni che con donne della generazione precedente, ha detto, "Alle millennial piace chiamare il partner 'daddy' durante il rapporto." Questo gioco è così comune, mi ha detto, che "ho dovuto mettermi un po' al passo e farmelo piacere."

 

Tibbals sostiene che la facilità con cui i millennial riescono a fruire di video hardcore gratuiti sui siti internet invece che comprare materiale pornografico fa sì che non abbiano accesso al "meglio" che il mercato ha da offrire loro. Quelli che vedono sono contenuti "orfani"—video il cui copyright per qualche motivo è stato infranto o è inesistente—insieme a scene o pezzi di contenuti decontestualizzati, invece di "film per adulti" ben fatti con una trama e dei personaggi.

 

Tibbals, che difende a spada tratta il porno, è ottimista riguardo agli effetti che questo può avere sulle nuove generazioni. Il porno, spiega, mostra agli spettatori non solo i più disparati atti sessuali, ma gli esseri umani nella loro infinita varietà di forme fisiche, etnie e desideri. "Il porno aiuta a sentirsi meno soli o meno isolati, e il fatto che i più svariati desideri siano riprodotti in un video ti fa capire che non sei l'unico ad averli," ha detto.

 

E se un bombardamento troppo serrato di immagini di esseri della tua specie che si accoppiano fosse in qualche modo dannoso—be', passerà qualche anno prima che la scienza sappia dire esattamente quale sarà il danno.

Edited by Rotwang
  • 1 month later...

VICE News

 

"Dalle uno schiaffo e fai uscire la bestia che è in te. Vuoi farle male? Falle male! Vuoi colpirla? Colpiscila! Vuoi finirla? Finiscila! Sei il suo boia, il suo padrone, lo stupratore, il torturatore." Potrebbero sembrare le parole del cattivo di un film dell'orrore di bassa lega, e invece sono state pronunciate dalla pornostar Rafael Santeria.

 

Sono uscite nel corso di un'intervista a VICE Germania nel 2015. A quel tempo, era tanto ambizioso quanto controverso. Santeria si presentava come il simbolo del cosiddetto hatefuck porn, un tipo di porno in cui la linea di confine tra finzione e realtà della violenza è spesso deliberatamente poco chiara.

 

L'hatefuck non è come il sadomaso convenzionale, in cui il consenso è fondamentale. Gli uomini—incluso Santeria—degradano verbalmente e fisicamente le donne al di là di quello che potresti aspettarti anche dal porno più estremo. In un video, Santeria dice alla sua coprotagonista che sta facendo sesso con un altro uomo, "Prendilo più a fondo, o ti sfondo lo stomaco di calci."

 

Circa sei mesi dopo, Rafael Santeria non sembra un boia. Sembra piuttosto uno che non dorme bene da un po'. Siamo nella cucina della redazione berlinese di VICE per parlare—non del gusto discutibile nell'usare la misoginia come strategia di vendita per il porno, ma di quello che è successo dalla fine di quella che chiama la sua "fase di celebrità oscura."

 

Santeria dice di aver visto cose che l'hanno spinto ad abbandonare la scena hatefuck. Situazioni in cui le attrici erano portate di proposito allo sfinimento; storie di stupri e aggressioni sessuali.

 

La carriera nel porno di Santeria è cominciata piuttosto in sordina. "Sono comparso in camera la prima volta nel 2013 per una sorta di provino," spiega. "L'agenzia per cui lavoravo stava tenendo un grande casting, una produzione economica con centinaia di persone, quattro o cinque set, un po' di sadomaso ma per lo più gang bang." Al tempo, Santeria si era ritirato dall'università e dice che era "senza prospettive."

 

L'unica cosa che sapeva era che se null'altro avesse funzionato, avrebbe fatto porno amatoriale. È riuscito a ottenere un lavoro dietro la telecamera, il suo primo rapporto con l'industria è stato dietro le quinte. Allora, il fatto che una donna "stesse lì 16 ore di fila per 500 euro per farsi scopare da 120 uomini" gli sembrava un po' strano, ma i suoi colleghi gli assicuravano che era "la norma"—e Santeria aveva piani di gloria. Voleva lavorare davanti alle telecamere.

 

"Ho deciso che per farmi notare dovevo avere un atteggiamento provocatorio," dice. Nel dicembre del 2014 ha debuttato come attore e producer, facendo tesoro della sua esperienza pregressa col "sadomaso moderato" e portandola al livello successivo: prendeva a pugni le ragazze, ci pisciava sopra e le insultava e umiliava davanti alle telecamere. I suoi social erano pieni di discorsi misogini, per fare il paio con i film. Dice che non lo preoccupava più di tanto il suo comportamento.

 

"Per qualche tempo ho pensato di poter trovare persone intelligenti che la pensavano come me a livello metafisico," dice dei colleghi. Ma tutto è cambiato quando ha conosciuto le persone che davvero guardano i suoi porno. "Mi sono reso conto che erano gli scarti della società." Ha scoperto che c'è una grossa differenza tra la violenza verbale—che magari non è del tutto seria, come in un dissing rap—e la violenza fisica, che sia di fronte a una telecamera o no.

 

"Questo scisma paradossale è possibile una volta che si crea una linea artificiale tra la violenza fittizia e quella reale," dice l'esperta di traumi Tabea Freitag, ma è una linea che "non esiste nella realtà dell'industria pornografica, dove le donne vengono davvero frustate e penetrate da tre uomini contemporaneamente." Freitag ha fatto da terapeuta per chi ha lavorato nel porno estremo e conosce bene gli effetti fisici e mentali dell'ambiente, soprattutto per le donne. La linea tra recitazione e abuso reale non è solo labile per chi guarda—spesso lo è anche per chi recita.

 

"In alcune situazioni chi si occupava dell'attrice diceva, 'È un bene che lei non sappia nulla, deve sembrare sopraffatta'," spiega Santeria. "Quelli della produzione spesso dicevano che era un bene che la donna sembrasse violata. A volte le attrici stesse concordavano, 'Non voglio sempre sapere tutto, così è più realistico'."

 

Quando gli chiedo se non pensava che ci fosse qualcosa di sbagliato alla base, Santeria mi risponde che le attrici sembravano apprezzare la cosa. Comunque, oggi ha cominciato a interrogarsi sulla "moralità" della scena.

 

"A un certo punto ha cominciato a diventare strano, ovviamente," dice.

 

"Sopraffare è ovviamente un eufemismo, in questo caso," obietta Freitag. "Quello che succede è che una donna viene trattata in modo estremamente doloroso, traumatico, terrorizzante e umiliante."

 

Gerard Schaefer, psicologo specialista in sessuologia di Berlino, considera dubbia la supposta natura "volontaria" dell'hatefuck. "Questo scenario non ha nulla a che fare con la finzione, piuttosto—al di là dei contratti e delle questioni legali—ci si può riconoscere una situazione di abuso vero e proprio. Quando pensi che l'altra persona non darebbe il suo consenso, allora stai già volontariamente oltrepassando il confine. Per questo ci sono conseguenze psicologiche gravi, rese ancora più drammatiche dal fatto che vergogna e senso di colpa sono ancora più forti perché la partecipazione è stata 'consensuale'."

 

La paura di essere etichettate come "difficili" se si rifiutano di fare qualcosa davanti alla telecamera è un altro fattore, soprattutto per le ragazze nuove nel giro. E porta a chiedersi—anche al di là dell'hatefuck porn—se è davvero possibile avere garanzia del consenso. "Ci sono donne che sotto pseudonimo accetteranno di raccontarti la loro storia, tutte attrici 'consensuali'. Ma la linea tra il volontario e l'obbligatorio spesso non è chiara," dice Freitag, e i motivi sono "i rapporti di potere, la dipendenza e la normalizzazione della violenza sessuale."

 

Col passare del tempo, Santeria è stato sempre più a disagio nel suo ruolo. Ha incontrato una ragazza, Jezzi Cat (che lavora anche lei nel porno), che ora è la sua fidanzata. Si sono conosciuti quando lei è collassata in un club di scambisti. Pare fosse in overdose—cosa non strana per la scena del porno tedesca. Ha visto colleghe vittime di stalking e minacce abbandonate a se stesse—nessuno faceva niente. Ma nemmeno lui è andato dalla polizia allora. Nemmeno quando è venuto a conoscenza di casi più gravi.

 

"Erano cose che sentivo dire apertamente, o che vedevo coi miei occhi, perché ero da un po' nell'ambiente," dice. "Alcune cose erano proprio sotto il mio naso."

 

La storia più scioccante "mezza—o meglio per niente—consensuale," è quella di una ragazzina che viene portata in un bosco da tre uomini dell'industria del porno e stuprata. "Non so se sia vero o sia solo una diceria... Ma mi hanno mostrato foto di lei che piange isterica avvolta in una coperta. E ci sono anche persone che parlano di sindrome di Stoccolma. Anche la violenza sui bambini era giudicata 'divertente' o 'affascinante'."

 

Santeria e Cat hanno iniziato ad allontanarsi dall'ambiente quando le relazioni con i colleghi sono diventate difficili. Al ristorante, uno di loro ha ordinato a Santeria di fargli scopare la sua fidanzata in bagno. "Quando ho risposto, 'No,' ha ghignato e detto, 'Ok, ora so come stanno le cose'."

 

Qui Jezz Cat, che fino a questo momento è rimasta in silenzio, interviene. "Volevano che provasse la sua 'fedeltà'," mi dice. "Io ero molto a disagio, perché questa persona aveva cominciato a mettermi paura di proposito qualche giorno prima. Prima mi ha raccontato storie di stupri e poi mi portava in giro in macchina di notte per le stradine e mi diceva, 'Oh, penso che abbiamo sbagliato strada'—solo per spaventarmi."

 

Santeria e Cat sono andati a stare da amici. Hanno cercato, senza successo, di sistemare le cose via email con i loro colleghi—ma questi hanno negato tutto, comprese le minacce di abusi in presenza della coppia. "Volevano sapere perché stavamo montando quel casino e mi dicevano che ero un pezzo di merda e che la mia ragazza è 'ossessionata dal sesso'. È stato allora che ho cominciato a sentire racconti di droghe dello stupro e stalking e ho iniziato a ricevere messaggi di persone che mi chiedevano di 'scopare le loro mogli fino alla morte'. Da ottobre, la mia carriera è in stallo. Non volevo più fare porno. Mi facevo schifo da solo."

 

Santeria ha cancellato i post misogini, ha cercato di riabilitare la propria immagine su YouTube, e anche di rimuovere il suo sito hatefuck da internet. (Non ha funzionato—la licenza del sito appartiene alla sua agenzia.) E—proprio terra terra—Santeria dice che i soldi dell'hatefuck non gli bastavano nemmeno a pagarsi gli spostamenti.

 

Quando gli chiedo di fare nomi, Santeria diventa nervoso. Non vuole parlare esplicitamente delle persone e degli eventi che mi ha raccontato a microfoni spenti. E poi, a dicembre la polizia l'ha fermato. "Sono ancora in paranoia quando sono in giro," dice. Dice di aver rotto tutti i ponti con la scena e ora cerca di stare con persone "che hanno un sentimento chiaro e 'umano' di quello che è giusto e quello che è sbagliato."

 

Tabata Freitag pensa che il problema riguardi soprattutto le donne che hanno subito abusi e ora hanno paura delle conseguenze dell'uscita dall'industria del porno hardcore. "In quanto esperta di traumi, mi trovo spesso ad avere a che fare con minacce e punizioni, con il potere e le relazioni di dipendenza della scena, in cui rompere il codice dell'omertà è una specie di tradimento," spiega.

 

In futuro, Santeria dice che gli piacerebbe aiutare a fermare le violenze nell'industria del porno. Sembrerebbe sia diventato femminista—e sa che non sarà facile per le persone intorno a lui capire e credere a questo cambiamento. Sulla sua pagina Facebook dice ai nuovi arrivati della scena porno di contattarlo se hanno qualche domanda. Non vuole che gli altri facciano gli errori che ha fatto lui.

 

Intanto, il porno hatefuck ha davvero titolo di esistere come sottospecie di hardcore? Secondo Tabea Freitag, la risposta è chiara. "La normalizzazione della violenza sessuale è un messaggio che spoglia di significato qualunque tentativo di prevenzione. Il fatto che l'industria passi questi contenuti è umiliante per le vittime, minimizza le conseguenze ed è un grave crimine contro l'autonomia e l'integrità del corpo femminile. Quando crimini simili vengono messi in scena perché sono 'divertenti', è perverso."

 

Una delle cose più difficili da comprendere è che Santeria e Cat vogliano continuare a essere registi di porno. "Ci abbiamo pensato a lungo, se era il caso di smettere—e abbiamo deciso di no. In qualche modo sarebbe stato un finale sbagliato," spiega Santeria. "Volevamo mostrare che il porno può essere diverso e volevamo avvicinarci a persone che fanno porno 'giusto'. Volevamo sostituire le energie negative con quelle positive."

 

A differenza delle attrici di cui hanno parlato prima, Santeria e la sua fidanzata sono usciti dalla scena con poche—relativamente—cicatrici emotive. Quello che rimane all'ex astro nascente dell'intrattenimento per adulti è un tatuaggio sopra il pene: "Misoginia". Ha in programma di coprirlo.

  • 4 weeks later...
  • 3 months later...

Secondo i dati dell’Associazione italiana per la ricerca in sessuologia la dipendenza dal porno riguarda il 10% degli uomini italiani (il 6% i dipendenti più un 4% a forte rischio) e il 2% delle donne, e colpisce sempre di più i giovani tra i 18 e i 35 anni a causa della pervasività di internet. A raccontarsi sono due uomini, 50 anni, un operaio e un imprenditore, ormai “sobri”, ovvero astinenti da mesi: a salvarli è stato “Usciamo dall’oscurità”, il primo gruppo in Italia per Dipendenti sessuali anonimi: http://video.repubblica.it/cronaca/dipendenza-da-sesso-e-porno-cosi-siamo-usciti-dall-ossessione/264420/264788?video&ref=fbpr

  • 2 weeks later...
  • 3 weeks later...

I fascisti e i cattolici sono a favore della prostituzione, figurati sulla pornografia, ne pensano tutto il bene possibile. Nessuno l'ha mai proposto perché non c'è idealismo, c'è un enorme deserto qualunquista nella politica italiana e non voto un partito omofobico e cattolico tradizionalista, essere contro prostituzione e pornografa è un dovere civico e progressista e non implica essere bigotti, sessuofobici o altro, e da laico anticlericale non credente non cambio idea, viva l'abolizionismo.

Edited by Rotwang

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now

×
×
  • Create New...