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The Post Internazionale

 

Le lesbiche a volte sono descritte come persone interessate solo al sesso o pervertite. Spesso sono ridotte a mero oggetto dello sguardo maschile. L’identità di una persona, complessa come lo è quella di ciascun essere umano, diventa niente più che una fantasia erotica degli uomini. 

 

Frasi come “è lesbica solo perché non ha ancora incontrato l’uomo giusto”, come se il vero piacere non potesse che essere procurato da un maschio e dal suo pene, sminuiscono la sessualità femminile. Gli stereotipi vanno dalla mascolinizzazione estrema all’ipersessualizzazione e oggettificazione delle donne omosessuali e bisessuali.

 

Il video proposto da Mic (https://www.facebook.com/MicMedia/videos/1360829737273146/) vuole combattere tutto questo e lo fa partendo dalle immagini che sminuiscono l’identità lesbica – cosa che a dire la verità può facilmente essere letta come una grave contraddizione in termini – per arrivare a proporre una rappresentazione più reale e ordinaria, meno eclatante e, soprattutto, che non ruoti solo e unicamente intorno all’aspetto sessuale.

 

“Le lesbiche sono feticizzate, i gay sono una barzelletta, le bisessuali vogliono solo attirare l'attenzione degli uomini oppure non esistono e i trans sono malati di mente sia secondo gli omosessuali che secondo gli eterosessuali”, commenta l'utente Lore Ingersoll sotto al video pubblicato su Facebook. “C'è davvero un casino di lavoro da fare per fermare le reazione tossiche nei confronti delle persone Lgbt”.

 

 

La pornografia ha contribuito a diffondere e rafforzare questo stereotipo sulle lesbiche, pornificate e oggetto sessuale maschile.

Edited by Rotwang
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Lo studio pubblicato su Journal of Sex Research, rivelò che la dipendenza dalla pornografia comporta insonnia, dimenticanze, trascuratezza delle relazioni umane, de-responsabilizzazione sul lavoro e pure aggressività.
  Come ogni tipo di dipendenza è un fattore abbastanza grave e da non sottovalutare.

 

Trueman dice che la pornografia è in grado di plasmare i desideri sessuali degli adolescenti... ok ma fino a che punto? Detto così sembra che un adolescente viene messo a forza davanti a dei porno scelti rigorosamente da qualcuno che mira ad una sorta imprinting... penso che un adolescente (che poi non è più un bambino) abbia già dei desideri sessuali che successivamente lo spingono a cercare materiale pornografico, scegliendo i contenuti che vuole vedere. Come dovrebbe tutto questo portare alla violenza se chi sta consumando materiale pornografico è di animo buono?

Nei porno la donna è vista come oggetto sessuale che deve soddisfare l'uomo... magari questo può rafforzare il pensiero di qualcuno che la pensa già in questo modo, infatti se un essere umano non è capace di vedere oltre ad una vulva non credo che senza vedere porno possa risolvere questo problema e personalmente non riesco a convincermi che la sua mente possa essere stata plasmata dai porno in questa direzione.

Il sesso è un attività spontanea, se fosse dettato da delle leggi scaturite da materiale pornografico non riuscirebbe a soddisfare un bisogno che non è costruito su delle strutture rigide. 

Vorrei far presente che anche se dico questo non mi sento di escludere totalmente che la pornografia è in realtà un male.

 

Ci sarebbero però degli effetti benefici della pornografia in quanto favorisce l'eiaculazione, che a detta di ricercatori allontana il rischio di ammalarsi di cancro alla prostata.

La cosa più importante è quella del quote all'inizio della mia risposta, quindi è doveroso richiamare l'attenzione su questi pericoli.

  • 1 month later...

The Daily Dot

 

Il mio nome è Bree Olson, sono un'ex pornostar e quando mi sono ritirata sono rimasta in silenzio. In silenzio da discriminata, da segregata, da minacciata, da depressa, umiliata e disonorata.

 

Le cose di cui parlo in 'Real Women, Real Stories' sono riprese di storie brevi. 'Real Women, Real Stories' di Matan Uziel porta la consapevolezza della criticità che affrontano ogni giorno milioni di donne. Come risultato di fattori molto diversi, però, molte di loro non potranno mai farsi avanti per ottenere l'aiuto di cui hanno bisogno, rimanendo in silenzio, come ho fatto per tanto tempo. Spero che quanto condiviso della mia storia attraverso 'Real Women, Real Stories' porti ad altri il coraggio di parlare. Non voglio più stare in silenzio. Ho scelto di parlare.

 

Ho lasciato una carriera da milioni di dollari per cercare di farmi rispettare. Ho spinto e lottato per anni. Le persone mi guardano come un molestatore sessuale. Mi guardano nel modo peggiore possibile. Non avevo mai capito quanto fosse progressista il mio pensiero e quanto la gente fosse spaventata così tanto dalla sessualità. Ho capito che non potevo tornare indietro ed essere un'infermiera o un'insegnante, o lavorare in una qualsiasi azienda che potrebbe licenziarmi in base a clausole morali, in caso di clienti a disagio a causa di ciò che sono.

 

Non ci sono diritti d'autore nel porno. Vedo inserzioni ancora oggi e i miei film sono ovunque su Internet. Queste persone senza volto dietro l'industria fanno ancora i milioni e non hanno ripercussioni, non mi resta che avere idee su come avere una mia attività, non c'è molto altro che possa fare. Siamo l'unico settore dello spettacolo che non offre diritti d'autore dopo che ci si ritira.

 

Il porno è l'industria dove più una donna ha successo, più soffrirà per il resto della sua vita.

 

Il mio più grande rammarico è stato lasciare l'industria. Lasciare tutti quei soldi e cercare di avere un mondo per me. Avrei dovuto continuare altri cinque anni, almeno con esercizi finanziari intelligenti e più vecchia, avrei potuto risparmiare abbastanza per vivere comodamente per il resto della mia vita.

 

La gente mi odia, ma se mi conoscesse scoprirebbe che sia una delle persone più belle che abbia mai incontrato. È un peccato, per tutti. Il mio messaggio per le ragazze è quello di stare attente. Le cose non funzionano solo quando si arriva nel settore e poi ci si ritira. Ci si separa dalla società, non avendo dietro alcun gruppo per i diritti civili. La vita è già abbastanza difficile, non fate questo a voi stesse. Il denaro non vale ciò che renderete pubblico per sempre.

Edited by Rotwang

Beh l'idea di passare dal porno ad Hollywood fidanzandosi

con Charlie Sheen, potrebbe aver contribuito a sovraesporre

il suo passato di sex worker

 

Detto ciò e precisato che per fortuna Charlie Sheen non l'ha contagiata

( ma ragionevolmente quando stavano insieme lui non sapeva ancora

di essere sieropositivo...) non è che sia la pornografia il problema, ma i

pregiudizi della società sulle persone che lavorano nell'industria del porno

  • 1 month later...

Il Fatto Quotidiano

 

“Oggi, un bambino di dieci anni può accedere liberamente ad una miriade di contenuti porno sul web, e non credo sia in grado di elaborarli correttamente”. L’affermazione non è né di Don Mazzi, né di Telefono Azzurro, bensì del pornoattore James Deen. Il 31enne californiano Bryan Matthew Sevilla, diventato Deen sui set di film come Kung Fu Pussy e Make me cum, durante un’intervista radiofonica ad un’emittente statunitense si è addentrato nel tema dell’impatto della pornografia online sui bambini, e le conclusioni sono risultate alquanto inattese rispetto all’immagine di perfomer “violento” e “duro” che si è guadagnato nella sua carriera di pornostar. “L’età media di accesso al web per il porno sembra essere addirittura tra gli otto e i nove anni, e questo non va per nulla bene. Penso che, soprattutto se sono da soli, e vedono scene di sesso, i bambini non riescono a capire bene cosa stia succedendo”, – ha spiegato l’attore -, “Negli ultimi dieci anni abbiamo avuto talmente tanta pornografia gratuita online, e a portata di mano per tutti, che questa non ha più la funzione di insegnare alla gente a conoscere meglio i dettagli della sessualità. Semmai sembra che lo scopo di questa massa di porno free sia diventato il semplice intrattenimento”.

 

“Quando ero ragazzino io l’iniziazione al porno arrivava quando tuo fratello maggiore ti passava un vhs, che a sua volta aveva rubato al padre o a il vicino di casa. Poi si raccontava in giro dell’entusiasmo di avere visto quella rivista o quell’altro nastro avuto di nascosto. Successivamente per immergersi negli abissi delle zone proibite di come facciamo sesso nel nostro intimo, tipo “peeing”, si attendeva di essere un po’ più grandi”, ha raccontato sul filo del ricordo Deen. L’attore 31enne ha definito questa sua analisi un “dilemma etico” che si è posto “per la prima volta nella vita”: “I ragazzini continuano a vedere questi esempi, regolarmente, da anni e anni, di quello che credono essere il sesso. E’ come se ci fosse una predisposizione alla desensibilizzazione attraverso questa strana dinamica comunicativa”.

 

James Deen è una figura controversa nel cinema per adulti degli ultimi anni da quando nel novembre 2015 è stato accusato di stupro da parte di Stoya, la sua ex fidanzata, interprete di titoli hard come Stoya loves anal. “James Deen mi teneva stretta e mi sco…. mentre io gli dicevo fermati, basta, mi fai male”, aveva twittato l’ex partner dell’attore accusandolo in rete di violenza. A quelle di Stoya si sono succedute le accuse da un’ex-porno star come Tori Lux, che ha accusato Deen di averla colpita violentemente mentre aveva un rapporto sessuale sul set di un film. Poi ancora sono arrivate le parole di fuoco di Ashley Fires, che ha raccontato di un tentativo di violenza sotto la doccia in un’occasione di privacy tra i due. Infine la superstar Amber Rayne ha rivelato al The Daily Beast di aver avuto un rapporto anale con Deen talmente violento fino a sanguinare e ad aver bisogno di punti di sutura.

Edited by Rotwang

A me piacerebbe sentire il parere di uno psicologo e non di un pornoattore:

quali sono i rischi dell'esposizione precoce alla pornografia?

 

Con internet negli ultimi quindici - vent'anni la prima fruizione di materiale porno

è scesa dai 16-18 anni di una volta a 12-13 anni e la quantità è enormemente aumentata.

 

Io però non ho notato differenze significative tra la mia generazione (fine Settanta) e quella di Rotwang (fine Ottanta)

Forse la generazione successiva alla mia è più bacchettona, perché per me le seghe non erano quasi mai una valida alternativa;

mentre i ragazzi di oggi mi danno l'impressione di preferire la pornografia al sesso occasionale.

E' solo una sensazione e servirebbero dei dati.

Alcune scene e pratiche sessuali possono essere piuttosto violente, penso che il problema psico-pedagogico - non considerando l'aspetto moralisitco - della pornografia potenzialmente fruita da bambini e primo-adolescenti stia tutto lì, più che l'atto sessuale in sé.

 

Lo stesso motivo per cui alcuni videogiochi, film, fotografie, documentari o reportage hanno limiti d'età: la violenza influisce negativamente in una fase delicata della crescita dell'invidividuo socializzato all'interno di una comunità che si vorrebbe sempre più ''civile''.

 

Non sono uno psicologo, ma questa è la mia opinione.

Edited by Layer

ai bambini non andrebbe data o messa a disposizione la pornografia ma dovrebbero avere dei media che parlino anche di sesso e affettività in modo adatto a loro.

 

anche la vodka o la birra o il vino non si danno ai bambini ma un cioccolatino contenente del cognac ogni tanto possono mangiarselo.

Edited by marco7

A me pare chiaro che la censura totale del sesso, anche inserito in una dimensione affettiva, sia una questione di moralismo che difficilmente si riuscirà a risolvere in qualche modo.

D'altra parte, la pornografia - per come è - non è chiaramente adatta per la fruizione infantile, benché - gioco forza - venga di fatto utilizzata da chi non dovrebbe per legge.

@Layer, per quanto una minima parte di porno possano essere violenti

lo sono comunque molto meno di film, videogiochi e anime di cui i bambini già fruiscono liberamente.

E' molto più facile vedere una decapitazione o una sparatoria in un videogioco o in un cartone animato,

rispetto a quanto sia possibile vederla in un porno.

 

Anche in questo caso vale però lo stesso discorso:

che cambiamenti significativi ha avuto la mia generazione di metà anni Settanta

- parcheggiata di fronte alla TV o al computer, senza filtri sulla violenza -

rispetto alla generazione nata nella metà degli anni Sessanta?

A giudicare dall'andamento dei crimini, di sicuro non siamo diventati più violenti.

 

Ci sono dei rischi nella visione precoce di violenza e/o sesso?

Bene, prima di cercare di arginarli io vorrei sapere semplicemente:

quali sarebbero? 

il fatto che molti videogiochi non siano adatti ai bambini e li usano ugualmente non implica che i bambini devono pure usare la pornografia pure non adatta a loro almadel.

 

il fatto inoltre che film violenti non comportino che tutti gli spettatori minori diventino assassini o stragisti non significa che fa bene ai bambini vederseli.

 

come il fatto che la pornografia vista da bambini non li fa crescere stupratori seriali non significa che favorisca un loro sviluppo affettivo e sessuale armonioso.

Edited by marco7

Ai "bambini" non interessa la pornografia, semmai ai pre-adolescenti;

l'età in cui i minori fruiscono della pornografia

coincide con quella nella quale cominciano a masturbarsi

che è molto prima rispetto a quanto è consentito vedere porno.

 

Noi rubavamo i giornaletti porno dalle edicole a 15-16 anni;

ma se avessimo avuto internet avremmo cercato porno molto prima.

 

La motivazione moralistica la conosco: "bisogna che gli adolescenti non sappiano nulla del sesso

altrimenti saranno spinti a cercare di avere rapporti sessuali"

ed è la stessa che si usa per ostacolare l'educazione sessuale nelle scuole...

mi chiedevo se esistesse una motivazione medica/psicologica

per "impedire" ai quattordicenni di accedere ai porno.

Assuefazione e aumento della soglia di tollerabilità alla violenza.

Queste penso siano le due motivazioni apportate da chi si scaglia, ad es., contro la fruizione di giochi violenti - GTA, Hitman, Killzone, Call of Duty, Battlefield, Halo, ecc. - da parte di minori (le saghe succitate hanno tutte il rating +18).

 

Ci si potrebbe chiedere poi se vi debba essere un nesso diretto tra l'aumento dell'assuefazione alla violenza e quello dei crimini (sessuali, nel caso di fruizione della pornografia). Bisognerebbe vedere i dati.

 

Da qui, comunque, si può prendere in considerazione un'altra teoria: la funzione catartica di tali produzioni mediali. Per cui l'utente fruitore sfogherebbe i suoi istinti simulandoli, guardando-giocando a tali prodotti, piuttosto che mettendoli in pratica realmente.

 

In questo senso, la violenza vista-recitata in un videogioco o in un filmato (pornografico o meno) non spingerebbe più a tentare di provare le stesse gesta nella realtà (uccidere o fare sesso occasionale): il desiderio è stato già soddisfatto.

Edited by Layer

beh, qualche rischio (chiamarlo pericolo è forse eccessivo) probabilmente c'è:

se un ragazzino pensa che ogni rapporto sia come quello che vede nei pornazzi (che, ricordiamocelo sempre, sono finzione)

rischia

  • o di sentirsi inadeguato perchè non è in grado di emulare tali performances
  • o di lasciar fuori da tutto il discorso sulla sessualità la dimensione affettiva & relazionale, che qsa conta; o almeno così mi risulta

 

 

se un ragazzino pensa che ogni rapporto sia come quello che vede nei pornazzi

 

Per lo meno questo rischio possiamo escluderlo.

I bambini cominciano a partire dai quattro anni a distinguere la finzione dalla realtà.

per questo non abbiamo mai realmente bisogno di dire ai bambini "Babbo Natale non esiste"

o non è necessario che premettiamo che Sailor Moon è irreale a nostra figlia di sei anni

per timore che creda di potersi davvero trasformare con lo scettro lunare che le ha regalato nonna.

 

Se non ci sono bambini di otto anni che si lanciano dal sesto piano credendo di essere Superman,

tanto meno ci sono quattordicenni che si spogliano durante l'ora di educazione fisica aspettandosi un bukkake.

 

Peraltro nei Paesi in cui la pornografia è proibita - come in quelli Islamici -

non sembra proprio che "la dimensione affettiva & relazionale" fra i maschi verso le femmine

sia poi così tanto più valorizzata...

  • 3 weeks later...

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