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sabato 11 giugno - Roma Pride 2016


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Per chi ancora non lo sapesse, è già cominciata, con una serie di serate nel vicoletto meglio noto come "gay street" la settimana del Pride romano, che culminerà nella frocessione di sabato prossimo per le vie del centro.

Quest'anno la piattaforma programmatica decisa dai promotori è la seguente

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Roma Pride 2016 ; parte la campagna di comunicazione. Sabato 11 Giugno la grande Parata per le vie della città

 

Da oltre venti anni il Roma Pride è l’espressione della lotta che vede unite le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender, queer e intersessuali.

La sigla lgbtqi che ci contraddistingue raccoglie al suo interno le varie anime della nostra comunità che lotta pacificamente per conquistare la piena parità e uguaglianza.

Il Roma Pride è l’espressione del nostro orgoglio e il momento più alto della visibilità della nostra lotta.

Lo slogan del Roma Pride 2016, “Chi non si accontenta lotta”, non deve lasciare dubbi a nessuno: la recente legge sulle Unioni Civili ha segnato un passo importante nel riconoscimento, seppur minimo, di diritti alle persone lgbtqi, soprattutto rispetto a un passato che è stato sordo e cieco alle nostre richieste. La legge rimane tuttavia una legge al ribasso, meno del minimo sindacale che ci saremmo aspettati e che relega nell’oblio proprio coloro che dovevano essere invece tutelati per primi: i nostri figli e le nostre figlie.

Alla politica chiediamo anche una legge contro omofobia e transfobia, maggiore attenzione ai programmi di educazione alle differenze nelle scuole, che non si ostacolino più le campagne di informazione e sensibilizzazione su Hiv, Aids e malattie sessualmente trasmissibili, che si faccia finalmente un passo avanti nel riconoscimento e tutela delle persone transessuali e intersessuali, troppo spesso dimenticate e maggiormente discriminate, infine una particolare attenzione a tutte e tutti coloro che vivono spesso doppie discriminazioni per la loro diversità e il loro orientamento sessuale, come le persone sorde.

Il Roma Pride ha elaborato per il 2016 una campagna di comunicazione visiva nuova e originale. All’interno delle quattro foto utilizzate abbiamo voluto evidenziare le differenze dei vari soggetti che fanno parte della nostra comunità, mescolandoli in maniera irrituale ma efficace. Molti i riferimenti storici e politici che saltano subito all’occhio:

  • un gruppo di nuotatori gay fa da cornice a una drag queen nell’atto di lanciare un tacco, chiaro riferimento a Sylvia Rivera e ai moti di Stonewall del 1969;
  • una famiglia formata da due donne con il proprio figlio fotografata accanto a un rappresentante della comunità ursina;
  • un ragazzo gay, una ragazza lesbica e un transessuale (FtM);
  • una cantautrice bisessuale e una ragazza bisessuale rappresentante della comunità lgbtqi sorda.

Sabato 11 Giugno il Roma Pride sfilerà per le vie della città con la grande Parata per rivendicare i diritti di tutte e tutti coloro che da anni lottano per il riconoscimento e la visibilità delle proprie differenze.

Il Roma Pride è forte e determinato e scende in piazza perché non ci accontentiamo di poche briciole di diritti e perché vogliamo ribadire ad alta voce alla politica di affrettare il proprio operato per la reale tutela delle persone lgbtqi.

Il Roma Pride lotta perché non si accontenta.Il Coordinamento Roma Pride, formato da oltre venti tra Associazioni e realtà lgbtqi, è lieto di annunciare che la manifestazione Roma Pride gode del patrocinio dell’Ambasciata del Canada, della Delegazione del Quebec e dell’Ambasciata degli Stati Uniti.

 

Coordinamento Roma Pride
Sebastiano F. Secci – Portavoce

Edited by freedog
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https://www.gay-forum.it/topic/32951-sabato-11-giugno-roma-pride-2016/
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cmq a me ste foto sembrano tanto tanto una citazione -più o meno voluta, devo chiedere- di questa baracconata (o sfrociata colossale che dir si voglia) della beata Raffa

https://youtu.be/8ubcXWotZdg

 

conoscendo chi le ha ideate [e la storica suoneria del suo cell.. chissà se alla fine l'ha cambiata],

mica mi stupirei se così fosse..

Edited by freedog
LocoEmotivo

Io, al Pride, ci vado.

E sarà il mio primo Pride.

Porterò con me (in virtù della mia personalità magnetica ma forse anche della mia autovettura) un gruppo eterogeneo di omosessuali (e i prefissi non possono essere scambiati): ci saranno aspiranti sfrante e zoccolette velate, più qualche probabile sorpresa dell'ultima ora.

signore e signori,

LA CAZZATA è servita...

http://roma.repubblica.it/cronaca/2016/06/09/news/roma_pride_fendi_contro_i_promotori_dell_evento_no_alle_foto_con_il_colosseo_quadrato_-141640177/

ma che ci voleva a chiede una stupiderrima autorizzazione x sfruttamento immagine, pork di quel pork???

:muro:  :muro:  :muro:  :muro:  :muro:  :muro:  :muro:  :muro:

 

-cmq conoscendo i miei polli & la loro sciatteria (e leggendo l'arrampicata sugli specchi che si sò dovuti inventà come risposta..), questi manco sapevano che da un paio d'anni il palazzo è stato venduto a Fendi..-

 

effetti collaterali dell'avè voluto mette il piskello fighetto come presidente...

Edited by freedog

per la precisione:

questa è la diffida spedita da Fendi

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e questa la risposta dei citrull..ehm.. del Roma Pride

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La Maison Fendi chiede il ritiro della campagna del Roma Pride

Stamani, increduli, abbiamo ricevuto una comunicazione ufficiale dei legali della Maison Fendi in cui s’intimava al Coordinamento Roma Pride di ritirare  e distruggere tutte le immagini della campagna pubblicitaria “Chi non si accontenta Lotta”, lanciata per promuovere la grande parata dell’11 giugno prossimo.

La Maison Fendi sostiene infatti che sia stato fatto un “uso improprio” dell’immagine del Palazzo della Civiltà Italiana, presente negli scatti della campagna, di cui rivendica di essere licenziataria esclusiva dell'immagine.

Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, capofila del Coordinamento Roma Pride, organizzatore della parata  nonché di tutti gli eventi e le iniziative ad essa collegate, è convinto ci sia un equivoco di fondo.

Non è possibile immaginare, infatti, che una società che sta sul mercato e che ha tra i suoi clienti anche le persone lgbt si senta in alcun modo danneggiata dall’indiretto collegamento con una manifestazione per i diritti umanitari organizzata da una storica associazione che fonda il suo lavoro al servizio dei diritti civili,  sul volontariato dei propri soci ed attivisti che in passato ha collaborato proprio con Fendi in occasione della Giornata mondiale di lotta all'Aids.

Il valore del Roma Pride è internazionalmente riconosciuto, infatti, oltre al sostegno economico per le iniziative culturali della Regione Lazio e al patrocinio di Roma Capitale ad oggi sono pervenuti i patrocini al Roma Pride 2016 della Ambasciate di: Canada, Quebec, Stati Uniti d’America, Regno Unito, Australia, Germania che, unitamente all’Ambasciata di Francia, parteciperanno con una propria delegazione alla Parata di sabato 11 p.v..

A questo punto ci chiediamo se per “uso improprio” la Maison Fendi non voglio alludere alla presenza di persone appartenenti alla comunità LGBTQI fotografate con il palazzo sullo sfondo.

Non intendiamo ritirare la campagna del Roma Pride, ma continueremo ad invitare tutti con forza alla grande parata di sabato 11 giugno, anche perchè il “Colosseo Quadrato” per i romani non sarà mai privato ma un simbolo della città.

 

Circolo di Cultura Omosessuale "Mario Mieli"

davydenkovic90

 

 

Non è possibile immaginare, infatti, che una società che sta sul mercato e che ha tra i suoi clienti anche le persone lgbt
 

Be', su questo ha pienamente ragione! Osteggiando il pride, le vendite delle pochette Fendi caleranno come minimo del 70% nel prossimo autunno inverno...  

ma dai!!

è una situazione talmente basic che potrebbe capirla perfino Colamarino:

Fendi è licenziataria dell'immagine del palazzo? Sì

Fendi ha cagato milioni per ristrutturarlo? Si

fine

 

Se lo vuoi usare come sfondo per i poster del pride, chiedi l'autorizzazione e, se accettano, aggiungi tra i credits "courtesy of Fendi

Edited by freedog
Hinzelmann

Beh non c'entra mica niente, in moltissimi musei pubblici è vietato fare fotografie

semmai questo divieto non dovrebbe esistere per ciò che è in mostra alla pubblica

vista, d'altronde se l'ente proprietario per rendere appetibile l'affitto del palazzo ha

contrattualizzato una privativa a tempo e registrato disegno e modello etc ( è consentita

solo la foto ad uso non commerciale e privata, questa sarebbe non commerciale ma pubblica )

 

Ma insomma la causa mica dobbiamo farla noi!

 

Deciderà - eventualmente il Tribunale di Roma...

a parte che è surreale che noi si manifesti per dei diritti e si ledano quelli altrui,

Fendi sta facendo un grosso favore al RomaPride, chiedendo solo la distruzione delle immagini senza alcuna denuncia.

 

eppure le solite indignate speciali in servizio permanente effettivo stanno montando lo stesso un casino twittarolo sul nulla,

facendoci fare la solita figura delle oche starnazzanti..

@freedog

 

FENDI e ROMA PRIDE: EQUIVOCO CHIARITO

Da sempre per FENDI la valorizzazione delle diversità professionali, culturali e di genere è parte integrante della cultura della società, la quale in nessuna attività, interna o esterna, discrimina in base orientamento sessuale, identità di genere, razza, colore, sesso, religione, opinioni politiche, nazionalità, origini sociali, etnia, invalidità, età, stato civile o altra condizione personale.

L’ambizione e la volontà di FENDI sono sempre state quelle di creare team di lavoro eterogenei che riflettano e rispettino le diversità, ritenendole un’importante fonte di arricchimento culturale.

FENDI ha chiarito l’equivoco con Roma Pride autorizzando l’utilizzo di Palazzo della Civiltà Italiana nella campagna sostenendo, quindi, la manifestazione del Roma Pride 2016 che si sta tenendo in questi giorni a partire dal 3 giugno fino al 12 giugno e che avrà come momento principe la Grande Parata dell’11 giugno.

Il Roma Pride e il Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli” sono lieti di constatare l’impegno di FENDI con tutta la comunità LGBTQI e la rinnovata collaborazione che ha unito Fendi e il Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli” fin dagli anni ’90.
Roma, 9 giugno 2016

Fendi

Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli”

Roma Pride

comunicato visto ora.

 

resta il fatto che tutto sto polverone (facilmente evitabile da subito) è servito solo a dare un minimo di visibilità twittarola a un pride che fino a mò è stato moscetto assai.

 

E dimostra la totale sciatteria di certi cialtroni che si sentono stokaz solo perchè gestiscono le liste a Mukka e si sono autonominati megacapi galattici della comunicazione del pride

-evito i nomi, ma PuroSpirito & Silver sicuramente sanno a chi alludo..-

 

Beh, ci sarebbe pure l'ipotesi che sia stata una strategia mediatica studiata apposta per ottenere visiiblità.

uhm..

naahh..

Conoscendo l'insipienza dei suddetti, trattasi di periodo ipotetico dell'irrealtà...


 

 

io non dico oche starnazzanti

tranquillo:

lo dico io,

esattamente come l'ho già detto millantamila volte alle suddette oche

Edited by freedog

Certo che insinuare omofobia, buttandola cioè in caciara con il sostegno dell'opinione pubblica e il giornalismo acritico, quando la richiesta di Fendi era più che legittima, mah... che disonestà intellettuale.

Edited by Layer
che disonestà intellettuale

ma magari fosse quella!

almeno ci sarebbe uno straccio di piano / progetto di comunicazione!!

 

questi sò solo imbranati messi lì per.. vabbè, lasciamo stà (sennò parte un merdone vero).

i mega espertoni fino a stamattina manco lo sapevano che esistono i diritti di immagine e che devi chiedere le autorizzazioni per riprese foto/video

(cosa che qsi stagista/galoppino che lavora alla produzione di un film-telefilm-fiction-fotoromanzo impara dopo 3 nanosecondi che sta nella troupe)

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hai presente i ragazzini che fanno i capricci e frignano se dici loro che una cosa non possono farla?

ecco, il livello è quello...

Edited by freedog

I membri dell'associazione non li conosco, freedog, quindi non posso dire - né mi sembrerebbe giusto dire - nulla oltre al fatto in sé. Tuttavia, anche fosse stato tutto progettato, la disonestà intellettuale - da parte poi di enti e istituzioni - non è per me mai giustificabile in situazioni simili.

LocoEmotivo

Cioè un bisex come te non è mai stato a un pride romano?

Mai.

E non ci fosse stata questa bagarre politica negli ultimi mesi, forse non sarei andato nemmeno a questo.

 

Certo che insinuare omofobia, buttandola cioè in caciara con il sostegno dell'opinione pubblica e il giornalismo acritico, quando la richiesta di Fendi era più che legittima, mah... che disonestà intellettuale.

Come posso non quotarti?

LocoEmotivo

Piccolo aggiornamento.

Il meraviglioso e artistico lavoro che da più di un'ora e mezza conducevo sulla maglietta da indossare domani al Pride si è vanificato in un momento.
"Ma tutto ora scompare, / l'altare si rovesciò."

Mi vestirò comunemente, e il mio cuore sarà a lutto.

 

 

Il meraviglioso e artistico lavoro che da più di un'ora e mezza conducevo sulla maglietta da indossare domani al Pride si è vanificato in un momento

oddio...

che t'eri inventato stavolta, cì??

[disse con tono tra il preoccupato e il rassegnato..]

 

 

ma che ci voleva a chiede una stupiderrima autorizzazione x sfruttamento immagine, pork di quel pork???

 

Non entro nel merito della sapienza o dell'insipienza degli organizzatori del Pride dei Quiriti, ma sono profondamente stupefatto che il proprietario d'un palazzo con facciata pubblicamente nota e fotografata liberamente da decenni e comunque visibile e volutamente visibile da luogo pubblico possa rivendicare un diritto d'immagine:

non potremmo dunque usare alcuna fotografia della Basilica di San Pietro senza la graziosa concessione del Sommo Pontefice?

Senza contare le fotografie degli innumerevoli palazzi ed edifici che in Italia da secoli prospettano, spesso con compiaciuta ostentazione, le vie pubbliche:

tutte usabili solo dopo autorizzazione dei proprietari?

Ma a rigore anche la facciata del mio edificio non potrebbe essere usata, senza concessione del Condominio, come sfondo da alcuno che dalla via pubblica si faccia fotografare davanti:

non che ce ne sia una particolare ragione artistica o storica, ma potrebbe essere ripresa anche solo per caso.....

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