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Lo scrittore/poeta più sopravvalutato


  

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  1. 1. Qual è lo scrittore/poeta contemporaneo più sopravvalutato?

    • Pier Paolo Pasolini
      2
    • Pablo Neruda
      1
    • Jacques Prevert
      0
    • Eugenio Montale
      1
    • Louis Ferdinand Celine
      1
    • Italo Calvino
      2
    • David Foster-Wallace
      1
    • Jean Paul Sartre
      0
    • Nazim Hikmet
      0
    • Samuel Beckett
      0
    • Boris Pasternak
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    • John Steinbeck
      2


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Beh chiunque fruisca di uno spettacolo può dire mi piace-non mi piace

ed ha diritto di farlo

 

Ovviamente per me chi ha apprezzato Cicciabomba di Donatella Rettore

vale molto di più come persona di chi ha apprezzato Gli occhiali d'oro

 

Tuttavia se @freedog in un articolo sulla cinematografia a tema gay italiana

degli anni '80 ( cito un decennio dove i film saranno 4 a grattare il fondo del

barile ) da molto spazio a Gli occhiali d'oro e mi scrive che è un classico, dovrò

pur portare degli argomenti a sostegno della tesi che sta sbagliando

 

Non è che posso dire che i critici spesso sbagliano e basta

 

Certo, non lo posso dire.

E la fruizione dell'arte, se si tratta di un vero amore e non di una semplice posa,

mi porterà ad approfondire, a studiare, a conoscere...

 

Ma il confronto non potrà limitarsi ad una contrapposizione di erudizioni.

O meglio, potrà anche esserlo, lasciando gran parte del pubblico in disparte.

In Italia l'atteggiamento è ricorrente: dimostra di sapere chi riesce ad esprimere

ciò che dall'altra parte non potrà essere inteso.

 

Io dimostro di sapere in quanto tu non sarai in grado di comprendermi (non tanto di comprendere).

 

Quest'atteggiamento snobistico è molto peggio dell'amore incondizionato

ed inconsapevole, che si consuma magari nella sola contemplazione dell'opera,

in un battito di ciglio.

 

Ma il mio non è disprezzo nei confronti della critica, che invece

rispetto quando il critico non si limiti all'autoreferenziale, non voglia

parlare di arte per parlare di sé stesso.

 

E' il tentativo di riequilibrare le posizioni:

un classico non è definito tale solo dalla critica

ma anche dal pubblico (come accade,

secondo il mio punto di vista, per gli autori da

me citati).

Sugli scrittori della "beat generation" faccio una parziale marcia indietro e ne salvo uno : Kurt Vonnegut, il suo "Mattatoio n.5" è forse uno dei libri più interessanti degli anni '50. Va anche detto che Vonnegut fa parte solo marginalmente della c.d. "beat generation":

 

Trovo che alquanto sottovalutato e derubricato ad autore per ragazzi sia Rudyard Kipling, ma è stato probabilmente messo in ombra dalla decolonizzazione in poi, molte sue idee oggi sarebbero molto poco politicamente corrette (vedi la poesia "Il fardello dell'uomo bianco"), all'epoca però prese il Nobel e leggendo con più attenzione si nota che non era affatto un autore che puntava ad un pubblico di ragazzi.

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