Layer Posted July 5, 2016 Share Posted July 5, 2016 Veramente dagli articoli di giornale che ho postato io si legge il contrario E' la Germania che non ha fretta...e vuole semmai far fuori la Commissione Mi riferivo alla notizia ANSA, in cui Schaeuble sembra propendere per una soluzione intergovernativa se la Commissione dimostra di essere incerta sul da farsi, ma - come dicevo nella seconda parte non citata della mia frase - essa ha le mani legate finché non è il Regno Unito a notificare formalmente la sua intenzione di uscire dall'Unione Europea. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Leon94 Posted July 5, 2016 Share Posted July 5, 2016 La possibilità che un accada nulla è alta. Né i politici britannici né i leader europei vogliono la Brexit: il referendum è solo consultivo e dopo Cameron sarebbero anche capaci di rifarlo con risultati opposti. Anche secondo me è così...ma ne pagherebbero le conseguenze. Se il parlamento non accettasse il voto del referendum penso che sarebbero parecchi ad andare in piazza. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted July 5, 2016 Share Posted July 5, 2016 Mi riferivo alla notizia ANSA, in cui Schaeuble sembra propendere per una soluzione intergovernativa Schaeuble non propende per una soluzione intergovernativa perchè la Commissione è "incerta" Schaeuble propende per la soluzione intergovernativa perchè ritiene sia l'unico modo per salvare un mercato unico europeo che serve all'Economia tedesca, senza doversi addossare più di tanto il peso dei paesi latini Il problema dell'Europa in termini geopolitici è che la Germania manca sia della capacità di leadership per creare una unione politica ( perchè il Tedesco preferirà sempre un Inglese uscito dall'Europa ad un alleato italiano dentro l'Europa ) sia della caratteristica essenziale di un centro sovrannazionale ( il far partecipare la periferia al suo benessere, importando beni e servizi...la Germania invece è esportatore netto e drena solo liquidità ) Certo, se Schaeble potesse veramente fare tutto ciò che ritiene desiderabile disegnerebbe una europa a cerchi concentrici in cui l'Italia e la Grecia sarebbero esterni quanto la Gran Bretagna in questo senso sicuramente la Gran Bretagna gli ha tirato un brutto tiro ( anche perchè la Gran Bretagna era un paese anti-statalista, che votava con la Germania etc ) Altra rogna è sicuramente il nazionalismo dei paesi dell'Est che è troppo accentuato, ma che per il sistema economico tedesco sono essenziali ( ad ogni modo la Germania è garantita dal loro odio viscerale nei confronti dei Russi...) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Silverselfer Posted July 5, 2016 Share Posted July 5, 2016 Mi sembra di cogliere il solito menefreghismo europeo che neanche sull'orlo del baratro riesce a tirare fuori un pizzico di solidarietà. La Brexit dovrebbe essere un brutto guaio soprattutto per i tedeschi, ma a pagarne lo scotto sono soprattutto le nostre banche ... anche se poi la Deutsche Bank ha in pancia 72. 800 miliardi di derivati, cioè è la banca più esposta al mondo e anche in credibilità gestionale non brilla più del CDA di Unicredit ... Intanto, però, il nostro sistema bancario vacilla e non si capisce come caspita centri il caso Brexit ... o meglio, si capisce benissimo ma si preferisce far finta che il problema vero sia il referendum di ottobre e che se vince il no andrà tutto a carte quarantotto ... qui può accadere la qualunque, ma si riduce sempre tutto agli interessi delle nostrane fazioni belligeranti come ai tempi d'oro di Firenze. Io credo che in fondo la UE di Londra ne avesse piene le scatole e non accetta ripensamenti ... del resto è partita l'asta per accaparrarsi le Agenzie Europee che risiedono nella City. Il sindaco di Milano è andato la settimana scorsa a parlamentare a suon di sgravi fiscali per offrire gli spazi lasciati vuoti dall'Expo. Soprattutto, pare, che punti a EMA, l'agenzia farmaceutica che gestisce un budget annuo di 300 milioni di euro e 600 dipendenti diretti. Sarebbe un bel colpo, ma i contendenti sono Parigi e Francoforte ... tuttavia, se la potrebbe giocare bene, se le lentezze burocratiche italiane non fossero proverbiali anche all'estero. Il momento storico è quasi comico ... sicuramente patetico, con i parlamentari inglesi che ancora non lasciano Strasburgo e Camerun che piange se stesso, senza avere il coraggio di finire ciò che a iniziato. I tutto questo, mi permetto di ricordare che Brexit o no, il resto del mondo continua girare o, sarebbe il caso di dire ---> divampare. L'attentato di Dacca, per esempio ... senza contare che le milizie allo sbando dell'ISIS hanno appena celebrato una settimana di sangue, seminando il terrore a Baghdad ... se non vogliamo piangere per quei morti, dovremmo comunque preoccuparci per le nuove ondate di migranti che determinerà quella situazione critica, assai più critica di un mese fa. La Turchia è palesemente incapace di onorare gli impegni che si è presa con gli europei (tedeschi) e bisogna solo sperare che non venga risucchiata nella guerra tra sciiti e sunniti. ... e il caso libico non si è certo risolto solo perché in questo momento ci stanno più a cuore le azioni dei Monti dei Paschi crollate a meno di 30 centesimi. In questo scenario, dove non ultimo bisogna contemplare la possibilità di Donald Duck alla casa bianca, se gli inglesi si mettono a fare gli inglesi, cioè giocando da cinici speculatori sulle iatture altrui ... beh, agli europei che banchettano sulle rovine della City potrebbe andare il boccone di traverso. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted July 6, 2016 Share Posted July 6, 2016 Nel frattempo, sempre su pressione della Germania il Trattato Commerciale UE-Canada da atto di competenza esclusiva europea "degrada" ad atto che necessita della ratifica dei 28 stati europei per entrare in vigore ( atto misto europeo-nazionale ) Nell’affidare la ratifica ai Ventotto, la Commissione ha fatto una scelta politica comprensibile, ma controversa. Nei fatti ammette una riduzione della propria competenza esclusiva in campo commerciale, e rischia di creare un precedente tale da minare il suo potere nelle trattative che sarà chiamata a condurre nel prossimo futuro, a cominciare dall’accordo di libero scambio con gli Stati Uniti. «Ora il processo di ratifica dell’accordo potrà prendere anni e basterà il voto negativo di una assemblea nazionale per farlo cadere. C’è da domandarsi come l’Europa potrà ancora essere considerata un partner negoziale credibile». fonte Sole 24 ore La Gran Bretagna, o perlomeno il governo conservatore preannuncia di voler ridurre la tassazione sulle società dal 20% rispetto alla media europea del 22%, al 15% allineandosi alle aliquote irlandesi che sono attualmente al 12,5% in modo da rendere meno conveniente un trasferimento in Irlanda. Il costo fiscale a carico del contribuente inglese sarebbe pari a circa 10 MLD annui di mancate entrate fiscali Contemporaneamente la Banca d'Inghilterra preannuncia di voler sbloccare i fondi strutturali post 2008 del sistema bancario inglese, cioè l'obbligo di rafforzare la propria patrimonializzazione ( che paradossalmente sarebbe fare il contrario di ciò che invece stanno facendo le banche italiane ) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted July 7, 2016 Share Posted July 7, 2016 (edited) http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-07-06/mattone-inglese-crisi-domino-globale-agguato-234239.shtml?uuid=ADHUN6o&refresh_ce=1 Una bolla del mattone che scoppia, famiglie iper-indebitate dopo anni di mutui facili, fondi immobiliari costretti a congelare le quote e banche in picchiata in Borsa. Chi credesse di avere tra le mani un giornale dell’estate 2007, quando scoppiò la crisi dei mutui subprime Usa, non guardi il calendario: questo è il 2016. La crisi immobiliare che sta scoppiando in Gran Bretagna è però così simile a quella americana del 2007, da far sorgere un inquietante senso di «deja vu». E soprattutto una domanda: la crisi immobiliare inglese rischia di avere un effetto globale altrettanto forte come in quegli anni accadde con quella Usa dei mutui? È insomma possibile un effetto domino sistemico? Stiamo per rivedere lo stesso film?La maggior parte degli economisti pensa di no. Perché l’Inghilterra è troppo piccola per avere la stessa forza distruttiva degli Stati Uniti, perché oggi ci sono le banche centrali in azione per spegnere gli incendi, perché oggi il mercato delle cartolarizzazioni non è più “contagioso” come nel 2007. Ma questo, in fondo, consola poco: la maggior parte degli economisti anche nel 2007 pensava che i mutui subprime americani non rappresentassero una minaccia per il resto del mondo. E sbagliavano di grosso. Non si può dunque escludere che sbaglino anche oggi: il contagio, diverso forse nella forma, non è infatti così improbabile come molti pensano. Almeno due sono i possibili canali di propagazione del virus inglese: le banche e l’illiquidità dei mercati obbligazionari. Edited July 7, 2016 by conrad65 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted July 7, 2016 Share Posted July 7, 2016 La notizia positiva è che i mercati non attaccano i titoli del debito italiano, la notizia negativa è che attaccano le nostre banche ed il commissario UE Valdis Dombrovskis, sostiene essere un problema solo italiano e strutturale Non resta che sperare che sia contraddetto e si corra ai ripari, o che abbia ragione e cioè che il problema italiano non contagierà i mercati europei, ma causi danno solo a noi Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted July 7, 2016 Share Posted July 7, 2016 (edited) il problema delle banche italiane è ben delineato: una serie di crediti incagliati, di cui è nota l'entità, in parte già assorbiti da precedenti aumenti di capitale o accantonamenti il quadro oggi non è diverso da quello che è spiegato in questo articolo del Gennaio 2016 http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-01-20/copertura-crediti-deteriorati-italia-meglio-media-europea--070106.shtml?uuid=ACng3YDC i mercati non amano ovviamente le situazioni problematiche, ma odiano ancor più le situazioni oscure, dove i problemi esistono ma non sono ancora emersi (si veda il crollo di Deutsche Bank di cui nessuno parla, che in un anno ha perso circa il 70% del suo valore... e nella medesima situazione sono alcune banche inglesi) https://it.finance.yahoo.com/echarts?s=DBK.MI#symbol=DBK.MI;range=1y Edited July 7, 2016 by conrad65 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted July 7, 2016 Share Posted July 7, 2016 @Conrad65 i titoli bancari sono sotto attacco, il problema mi pare sia capire se esiste un problema di mala gestione, che certo potrebbe spiegare il -77% del Monte Paschi ( se non si interviene alla svelta siamo all'azzeramento del capitale sociale ) se a questo si aggiunge un problema strutturale italiano ( l'aver rifiutato l'Italia di ricapitalizzare, perchè PER NOI avrebbe significato far ricorso al fondo-salva-stati non avendo le risorse per farlo....soggiacendo oltre che a Monti alla troika, cosa che non facemmo) e questo potrebbe spiegare il tracollo dell'intera borsa italiana a causa del comparto bancario ( Piazza Affari perde oltre il 35% da inizio anno ) come dice il Commissario Lettone sottintendendo che essendo ora in vigore il Bail-in ci dobbiamo "arrangiare" o se esista un problema Europeo e di Brexit, in aggiunta ai primi due che potrebbe spiegare il -48% di Deutsche Bank ed altri titoli bancari dell'area euro ( non il -70% che dici tu ma il -48% è già tanto ) Se sono vere le prime due ed è falsa la terza, non esiste un rischio contagio. Esiste un problema inglese ma se lo sono cercato ed un problema italiano, in parte determinato da nostre scelte ma in parte no Il paradosso è che gli Inglesi scapitalizzano le Banche e noi le dovremmo ricapitalizzare... Se è vera la terza sussiste un interesse europeo ad evitare una nuova crisi complessiva del settore bancario e dei mercati dell'area euro L'Italia ha interesse ad accreditare che sia vera la terza perchè è un modo per ottenere da Bruxelles l'autorizzazione a dare ossigeno a banche italiane in gravissima difficoltà, tuttavia al di là del fatto che ci conviene dirlo, potrebbe essere vera, proprio perchè i mercati hanno individuato nelle Banche il punto di attacco il ché significa che il Mercato forse un po' emotivo ed isterico, le vede come il punto debole del sistema post-brexit Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted July 7, 2016 Share Posted July 7, 2016 (edited) ( non il -70% che dici tu ma il -48% è già tanto ) solo per puntualizzare, se vedi il grafico siamo a un circa -60% rispetto ad Agosto dello scorso anno, quindi ok non è il -70 ma siamo vicini... rispetto a inizio anno il calo è inferiore ma comunque significativo https://it.finance.y...DBK.MI;range=1y ovviamente nessuno è contento di questo, perché Deutsche Bank è un rischio sistemico per l'Europa e forse a livello mondiale, Monte Paschi no, il suo fallimento sarebbe gestibile mi chiedo se Schauble sarebbe favorevole ad applicare il bail in ai correntisti ed obbligazionisti di Deutsche Bank, visto che la regola è quella e non si cambiano le regole ogni due anni Edited July 7, 2016 by conrad65 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted July 7, 2016 Share Posted July 7, 2016 Il mio riferimento è a -48% da inizio anno, perchè applico la stessa misura temporale a Piazza Affari, a Monte dei Paschi ed a Deutsche Bank Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ciuciuta Posted July 9, 2016 Share Posted July 9, 2016 Il problema delle banche italiane è che le sofferenze "reali" non corrispondono alle sofferenze "ufficiali". Esistono miliardi di crediti inesigibili che le banche italiane non hanno ancora inquadrato nei loro bilanci. Ad esempio ci sono migliaia di mutui con rate arretrate oltre la ventiquattresima (2 anni per intenderci) che gli istituti di credito non risolvono per inadempimento al fine di evitare che finiscano ad incrementare le passività. Mentre il mondo delle aste immobiliari italiano è talmente sottodimensionato nelle cifre di realizzo da aver stimolato il riacquisto da parte degli istituti di credito e sollecitato interventi normativi (come quello - naufragato nella sostanza - che avrebbe permesso alle banche di rivendere gli immobili legati ai mutui con più di 6 rate arretrate)... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted July 9, 2016 Author Share Posted July 9, 2016 (edited) The Post Internazionale Il numero dei crimini d'odio, tutte quelle violenze legate alla discriminazione di persone in base a orientamento sessuale, etnia, religione o gruppo sociale, commessi nel Regno Unito, è cresciuto del 42 per cento dopo il referendum sulla Brexit. Lo ha riferito la polizia britannica all'agenzia Reuters. Nelle ultime due settimane si sono verificati 3.076 episodi del genere segnalati alle forze del genere, con un incremento di 915 reati rispetto allo stesso periodo del 2015. "Ora abbiamo una chiara indicazione degli aumenti dei crimini d'odio a livello nazionale e si può vedere che c'è stato un forte aumento nelle ultime settimane", ha dichiarato Mark Hamilton, il portavoce del Consiglio Nazionale di polizia sugli "hates crimes", i cosiddetti crimini di odio. "Questo è inaccettabile e mina la diversità e la tolleranza che dovremmo invece celebrare", ha aggiunto. I critici hanno accusato alcuni sostenitori della campagna del leave di alimentare la xenofobia e il razzismo, facendo leva sull'uscita del Regno Unito dall'Ue come modo per fermare l'immigrazione incontrollata. Una settimana prima del voto, la deputata laburista Jo Cox, una forte sostenitrice del remain era stata uccisa al grido di "Britain first" da un neonazista in un clima di odio crescente. La polizia ha riferito che il picco del numero dei crimini d'odio si è verificato il 25 giugno, quando sono stati segnalati ben 289 reati tra cui molestie, aggressioni, violenze, insulti, spintoni e sputi. Il primo ministro David Cameron, che rimarrà in carica ancora per qualche mese prima delle dimissioni, ha promesso di agire per reprimere quest'ondata di crimini di odio e il problema è stato sollevato anche in una riunione dei leader europei a Bruxelles. Edited July 9, 2016 by Rotwang Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted July 11, 2016 Author Share Posted July 11, 2016 (edited) ANSA Svolta nel Regno Unito: Theresa May è stata indicata come primo ministro. Il premier britannico dimissionario David Cameron ha annunciato di essere felice di sostenerla e di passare a lei le consegne il 13 luglio. Cameron ha fatto l'annuncio proprio dinanzi al portoncino numero 10 di Downing Street. Il Paese "non ha bisogno di un periodo prolungato di transizione", ha detto precisando che presiederà l'ultimo consiglio dei ministri, poi risponderà alla Camera dei Comuni al suo question time di congedo e infine cederà il passo a Theresa May. "Entro mercoledì sera in questo edificio alle mie spalle ci sarà un nuovo primo ministro", ha sottolineato. La May, riporta la Bbc, prima di andare a Downing Street sarà ricevuta a Buckingham Palace dalla regina per ricevere l'incarico formale di capo del governo di Sua Maestà. Cameron si è congratulato con Andrea Leadsom per aver preso la decisione "assolutamente giusta" di chiudere ora la corsa in casa Tory, rinunciando a favore di May. Ha poi elogiato la premier entrante come una figura "forte e competente, più che in grado di dare al Paese la leadership" che esso richiede per i prossimi anni e per i cambiamenti che il risultato del referendum sulla Brexit imporrà. Theresa May, 60 anni a ottobre, è da oggi leader del Partito Conservatore. La proclamazione è avvenuta da parte di Graham Brady, presidente del comitato elettorale Tory, il cosiddetto comitato 1922, dopo la rinuncia al ballottaggio dell'unica rivale rimasta, Andrea Leadsom, e dopo il via libera della direzione del Partito. Brady ha poi confermato che May subentrerà a David Cameron alla guida del governo. E, dopo essere stata proclamata leader dei Tory, dinanzi a Westminster la May si è impegnata a cercare "il miglior accordo possibile" per traghettare la Gran Bretagna fuori dall'Ue, ha confermato che "Brexit significa Brexit" e si è detta convinta che alla fine sarà "un successo". Accompagnata dal marito e applaudita dai deputati ha ammesso che il Paese affronta "tempi difficili e incerti", ma ha evocato "una visione positiva" sul suo futuro. Edited July 11, 2016 by Rotwang Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted July 19, 2016 Share Posted July 19, 2016 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted September 6, 2016 Author Share Posted September 6, 2016 (edited) Euronews La Scozia valuta ogni opzione per proteggere il proprio posto in Europa dopo la Brexit, compresa la possibilità di un referendum per separarsi da Londra. Lo ha detto Nicola Sturgeon, prima ministra scozzese, davanti al parlamento di Edimburgo, ricordando che a giugno il 62% degli scozzesi aveva scelto di restare nell’Unione. “Per assicurare che tutte le opzioni siano praticabili – ha detto – il governo prepara una bozza di legge affinché un referendum possa essere indetto immediatamente, se dedurremo che l’indipendenza è la migliore o l’unica via per proteggere gli interessi della Scozia.” L’esito di tale referendum sarebbe incerto, visto che quello del 2014 bocciò l’indipendenza da Londra e che i sondaggi attuali rivelano che una risicata maggioranza preferisce ancora rimanere parte del Regno Unito, nonostante lo scontento per la Brexit. Edited September 6, 2016 by Rotwang Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 7, 2016 Share Posted September 7, 2016 i sondaggi attuali rivelano che una risicata maggioranza preferisce ancora rimanere parte del Regno Unito, nonostante lo scontento per la Brexit. La vera notizia è questa Gli indipendentisti scozzesi, neanche dopo la brexit, hanno la certezza di poter vincere un referendum Non era scontato ed è un punto a favore di Londra Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iron84 Posted September 7, 2016 Share Posted September 7, 2016 (edited) Ma certo la Gran Bretagna se la sta cavando egregiamente con l'uscita dell'Europa nonostante i soloni economisti che immaginavano maremoti e altre calamità che si sarebbero abbattute su Londra. Gli Scozesi cominciano a rendersi conto che tutto sommato le cose tanto male non andranno.Certo certo, in molti diranno che le ripercussioni non possono esserci ancora perchè formalmente l'UK è ancora parte dell'Unione ma se parliamo di finanza a quanto pare sembra che non sia poi cambiato molto.Insomma nella peggiore dell'ipotesi nel 2017 l'UK crescerà "solo" dello 0,7 %, perde più di un punto di PIL di crescita, deve essere un colpaccio per gli inglesi ma tranquilli alla pizzata per non perdersi di vista che faremo tutti insieme, Italia e Francia gli sapranno spiegare come vivere senza crescita per tanti anni. Intanto è la peggiore delle ipotesi ma a quanto pare anche nel breve periodo la situazione sta andando meglio di quello che si immaginava. Bisogna solo sperare in un bel crollo dell'economia inglese per evitare di mettere il cappio al collo all'UE Intanto... Export, Germania leader mondiale Con 310 miliardi batte anche la Cina Surplus record (8,9%). Ma in Europa Italia, Francia e Finlandia si fermano. Le divergenze sono un problema: per la gestione delle economie della Ue e dell’Eurozona e per la gestione politica L’Europa non converge. Anzi. Le divergenze strutturali — dell’economia reale — continuano ad aggravarsi. Ieri, l’Ifo, uno dei più prestigiosi centri di studi economici della Germania, ha pubblicato le sue previsioni sul conto delle partite correnti: dice che nel 2016, grazie alle esportazioni, il Paese raggiungerà un surplus record attorno ai 310 miliardi di dollari, dando la polvere all’altro campione di export e di surplus, la Cina. In parallelo, l’Eurostat ha reso note le stime sull’andamento del Prodotto interno lordo nel secondo trimestre di quest’anno: una pattuglia di tre — Italia, Francia e Finlandia — ha registrato crescita zero rispetto ai tre mesi precedenti, un altro gruppo è cresciuto modestamente e i Paesi dell’Est Europa hanno invece dato segni di molto dinamismo. Le divergenze sono un problema: per la gestione delle economie della Ue e dell’Eurozona e per la gestione politica che viene così influenzata da percezioni diverse sullo stato di salute corrente. Il surplus tedesco non è una sorpresa: è l’accentuazione di una tendenza in corso da dieci anni. I conti correnti registrano le transazioni internazionali di un Paese, cioè importazioni ed esportazioni, trasferimenti, redditi. L’economista dell’Ifo Christian Grimme ha spiegato che il surplus tedesco è dato dal commercio in beni: nella prima metà dell’anno, le esportazioni sono state superiori alle importazioni per 159 miliardi di dollari. Riportato ai 12 mesi del 2016, fa prevedere che si arriverà a 310 miliardi di dollari, l’8,9% del Pil tedesco. E’ una quota enorme, che eccede per l’ennesima volta il limite massimo del 6% raccomandato dalla Commissione Ue. L’eccesso, infatti, è considerato negativo: se da un lato è il risultato della forza competitiva dell’industria tedesca, dall’altro crea sbilanci considerevoli. Non ultimo quello puntualizzato in primavera da Mario Draghi, secondo il quale i tassi d’interesse bassi che la Banca centrale europea è costretta a tenere sono il risultato di grandi masse di risparmio che si accumulano, anche a causa del surplus tedesco, e non trovano domanda per essere investiti e quindi accelerano la caduta dei rendimenti. La questione è politicamente delicata: è difficile obbligare un Paese a non avere successo nell’export. Una risposta sarebbe l’aumento dei consumi in Germania, attraverso una riduzione del carico fiscale e la liberalizzazione di una serie di settori protetti, soprattutto nei servizi: qualcosa di cui la Germania avrebbe grande necessità. Angela Merkel e il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble sostengono di avere mosso già dei passi in quel senso, alzando il salario minimo, aumentando gli assegni pensionistici e favorendo aumenti salariali significativi. Evidentemente, ancora poco. Tutto si scontra con la decisione di Schäuble e di gran parte dell’establishment del Paese di creare anche surplus del bilancio pubblico, per essere pronti ad affrontare le crisi. Situazione politicamente complicata, insomma. Anche le divergenze nell’andamento dei Pil — Italia, Francia e Finlandia ferme e gli altri che si muovono a velocità diverse — inizia a riverberare nella politica. Ieri, Eurostat ha notato che la crescita maggiore è quella di Romania (1,5% sul trimestre), Ungheria (1%), Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia (queste tre allo 0,9%). E proprio ieri il primo ministro ungherese Victor Orban ha sottolineato – parlando anche di altro – le molte differenze tra i vecchi Paesi della Ue e i nuovi dell’Est. «Oggi — ha detto — si può dire seriamente a un ragazzo di studiare perché domani il suo futuro sarà migliore solo nei nostri Paesi dell’Est. All’Ovest farebbe ridere. Il sogno europeo si è spostato da Occidente a Oriente». È con queste divisioni, che da economiche diventano subito politiche, che l’Europa si misura. E’ che le divergenze strutturali prima o poi hanno la meglio sul resto. Quando capiremo che siamo in un vicolo cieco e che dobbiamo tornare indietro sarà sempre troppo tardi Edited September 7, 2016 by Iron84 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 7, 2016 Share Posted September 7, 2016 Certo certo, in molti diranno che le ripercussioni non possono esserci ancora perchè formalmente l'UK è ancora parte dell'Unione ma se parliamo di finanza a quanto pare sembra che non sia poi cambiato molto. Più che altro a me risulta che i tecnici di Bruxelles abbiano già deciso che la Gran Bretagna farà parte dell'Associazione Europea di Libero Scambio Senza peraltro alcun dibattito politico di sorta si sarebbe deciso per una offerta di associazione anche alla Turchia di Erdogan Turchia e Gran Bretagna quindi andrebbero a far compagnia a Norvegia e Svizzera Una decisione che è sicuramente la meno coraggiosa che l'UE potesse prendere e che credo si possa giustificare solo nel superiore interesse della NATO Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iron84 Posted September 7, 2016 Share Posted September 7, 2016 Più che altro a me risulta che i tecnici di Bruxelles abbiano già deciso che la Gran Bretagna farà parte dell'Associazione Europea di Libero Scambio Senza peraltro alcun dibattito politico di sorta si sarebbe deciso per una offerta di associazione anche alla Turchia di Erdogan Turchia e Gran Bretagna quindi andrebbero a far compagnia a Norvegia e Svizzera Una decisione che è sicuramente la meno coraggiosa che l'UE potesse prendere e che credo si possa giustificare solo nel superiore interesse della NATO Interesse della Nato o interesse della Germania? La Turchia ha posto in essere la necessità di questo accordo come presupposto per fermare l'avanzata dei profughi siriani e visto come sono andate le elezioni in Germania,la Merkel ha dovuto cedere al ricatto di Erdogan (ricatto in senso positivo in questo caso, fare politica significa questo, Erdogan sarà anche un dittatore repressivo ma è un politico vero, come Putin. La verità è che in Europa è stata annientata una classe dirigente politica e non solo in Italia, ecco che spicca una medicore come la Merkel come statista). Per quanto riguarda la questione Gran Bretagna ma perchè avevi dubbi? Se rileggi qualche mio intervento precedente io dubbi non ne avevo ma avevo almeno speranze, come al solito tradite. Il punto è che l'agenda politica è dettata dalla grandi multinazionali, soprattutto tedesche ma non solo, e non voglio fare il grillino o il qualunquista ma è un dato di fatto, ed è ovvio che i grandi gruppi industriali e finanziari non vogliono stravolgimenti. Se rileggi l'articolo si dice anche che l'Europa dell'Est corre, ma che corre? Paesi di nuova industrializzazione con PIL che non crescono nemmeno del 2% corrono? E quando lo colmeranno mai il gap con l'Europa dell'ovest nel duemilamai? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted September 7, 2016 Share Posted September 7, 2016 Alla fine non sono i tecnici di bruxelles a decidere ma i politici. E siccome potrebbe darsi che la merkel venga pensionata prima della decisione finale sull'inghilterra tutto e' aperto e non si sa come finira'. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 7, 2016 Share Posted September 7, 2016 Interesse della Nato o interesse della Germania? Non è detto che l'interesse della NATO ( cioè degli USA ) sia in contrasto con quello della Germania Diciamo che l'interesse della NATO è non contestabile senza gli eserciti di Gran Bretagna e Turchia la NATO in Europa semplicemente non esiste L'interesse della Germania sarebbe stato invece contestabile Certamente una uscita del Regno Unito dal mercato comune porterebbe un danno alle esportazioni tedesche, la cui bilancia commerciale è fortemente in attivo, d'altronde si potrebbero aprire delle opportunità sul piano dei mercati finanziari, potendo tentare la Germania di proporre Francoforte come borsa europea La possibilità è esclusa in radice, come da me anticipato a Luglio dal momento che il 17 Agosto la Borsa di Francoforte ha approvato la sua fusione con la Borsa di Londra Era una decisione annunciata, che la Brexit non ha affatto rovesciato ( come pure sarebbe stato possibile ) E' chiaro che nel momento in cui la Gran Bretagna esce, ma le borse addirittura si fondono insieme tutte le nubi sui mercati finanziari inglesi si sono dissolte A quel punto non avrebbe senso per la Germania perseguire una guerra solo commerciale Discorso analogo - anche se profondamente diverso - per la Turchia Se la Germania si comporta così non resta che prenderne atto è un'altra picconata che la Merkel tira all'Unione Europea Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iron84 Posted September 7, 2016 Share Posted September 7, 2016 Non è detto che l'interesse della NATO ( cioè degli USA ) sia in contrasto con quello della Germania Diciamo che l'interesse della NATO è non contestabile senza gli eserciti di Gran Bretagna e Turchia la NATO in Europa semplicemente non esiste L'interesse della Germania sarebbe stato invece contestabile Certamente una uscita del Regno Unito dal mercato comune porterebbe un danno alle esportazioni tedesche, la cui bilancia commerciale è fortemente in attivo, d'altronde si potrebbero aprire delle opportunità sul piano dei mercati finanziari, potendo tentare la Germania di proporre Francoforte come borsa europea La possibilità è esclusa in radice, come da me anticipato a Luglio dal momento che il 17 Agosto la Borsa di Francoforte ha approvato la sua fusione con la Borsa di Londra Era una decisione annunciata, che la Brexit non ha affatto rovesciato ( come pure sarebbe stato possibile ) E' chiaro che nel momento in cui la Gran Bretagna esce, ma le borse addirittura si fondono insieme tutte le nubi sui mercati finanziari inglesi si sono dissolte A quel punto non avrebbe senso per la Germania perseguire una guerra solo commerciale Discorso analogo - anche se profondamente diverso - per la Turchia Se la Germania si comporta così non resta che prenderne atto è un'altra picconata che la Merkel tira all'Unione Europea Il punto è che non riusciamo ad esprimere una classe dirigente efficace perchè l'economia non cresce pochi cazzi. Se il Pil va giù va giù anche la popolarità dei nostri leader e visto che l'Europa va a picco l'unico leader forte è quello la cui economia corre ma a quanto pare anche per LEI le cose si stanno mettendo male. Siamo diventati la democrazia del Pil, costruiamo consensi sui dati Istat, sembra quasi necessario che le cose vadano male per evitare di far sentire la propria voce in ambito europeo. Immaginate la Spagna che cresce del 3% all'anno, se avesse un governo solido quanto sarebbe in grado di farsi sentire. Comunque si un'altra picconata, l'ennesima, ma penso siano del tutto sicuri che il muro non cade, e non cadrà finchè non avranno dirottato la grande maggioranza del loro export nei paesi extra Ue, allora l'Unione Europea potrà anche dissolversi per buona pace degli europeisti. 10 anni ancora. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted September 7, 2016 Share Posted September 7, 2016 Ma certo la Gran Bretagna se la sta cavando egregiamente con l'uscita dell'Europa nonostante i soloni economisti che immaginavano maremoti e altre calamità che si sarebbero abbattute su Londra. questo è vero: il possibile crollo del mercato immobiliare inglese, che paventavo su questo stesso topic, non c'è stato il motivo principale è che gli Stati Uniti hanno confermato che manterranno le sedi delle loro principali istituzioni finanziarie a Londra, e il segnale è venuto a metà Luglio dall'acquisto da parte di Wells Fargo della nuova sede europea a Londra, per un controvalore di quasi mezzo miliardo di dollari http://www.finanza.com/Finanza/Notizie_Mondo/Nord_America/notizia/Wells_Fargo_controcorrente_comprata_nuova_sede_europea_a_Lo-459905 gli Stati Uniti, con questa scelta politica, hanno tranquillizzati gli inquieti miliardari arabi che negli immobili di Londra hanno investito cifre da capogiro e che per il momento non fuggiranno da quel mercato Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted September 7, 2016 Share Posted September 7, 2016 Avete letto la lista dei desiderata giapponesi alla Gran Bretagna in vista della Brexit? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 7, 2016 Share Posted September 7, 2016 il motivo principale è che gli Stati Uniti hanno confermato che manterranno le sedi delle loro principali istituzioni finanziarie a Londra Ma questo era francamente scontato Meno che la Germania spianasse la strada alla Gran Bretagna Non posso quindi che citarmi: ll problema dell'Europa in termini geopolitici è che la Germania manca sia della capacità di leadership per creare una unione politica ( perchè il Tedesco preferirà sempre un Inglese uscito dall'Europa ad un alleato italiano dentro l'Europa ) sia della caratteristica essenziale di un centro sovrannazionale ( il far partecipare la periferia al suo benessere, importando beni e servizi...la Germania invece è esportatore netto e drena solo liquidità ) Certo, se Schaeble potesse veramente fare tutto ciò che ritiene desiderabile disegnerebbe una europa a cerchi concentrici in cui l'Italia e la Grecia sarebbero esterni quanto la Gran Bretagna in questo senso sicuramente la Gran Bretagna gli ha tirato un brutto tiro ( anche perchè la Gran Bretagna era un paese anti-statalista, che votava con la Germania etc ) Per ora sembra che stia avvenendo esattamente questo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted September 7, 2016 Share Posted September 7, 2016 Se tutte le banche tagliano il 20-30% dei loro impiegati a londra non e' poco. http://www.rsi.ch/news/mondo/Londra-UBS-pronta-al-trasloco-7981814.html Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 8, 2016 Share Posted September 8, 2016 @Marco7 In Italia dal 2000 ad oggi si sono eliminati 48.000 esuberi nel nostro settore bancario e Visco a Maggio ha detto che ne vanno eliminati altri 23.000 Certo siccome si tratta di "borghesia" si procede a forza di prepensionamenti e nessuno viene licenziato quindi non c'è conflitto sociale, né preoccupazioni etc Ovviamente il tutto ha un costo ed è a tutela dei tutelati Però rispetto alla chiusura delle filiali ( per la digitalizzazione ) e alla chiusura delle casse ( per la robotizzazione, vedi bancomat intelligenti ) cosa vuoi che sia la possibile perdita del 20% del personale amministrativo di una sede Londinese? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted September 8, 2016 Share Posted September 8, 2016 Dillo ai londinesi e a quelli di francoforte dove i posti vengono forse trasferiti hinzelmann. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 8, 2016 Share Posted September 8, 2016 Non ho bisogno di dirlo a chi lavora nel settore bancario, lo sanno già Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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