Rotwang Posted June 26, 2016 Share Posted June 26, 2016 (edited) Da un po' di tempo mi chiedo se il movimentismo e l'associazionismo LGBT non stiano incontrando inevitabilmente una decadenza politica laddove matrimonio egualitario, leggi contro l'omofobia, riconoscimento dell'omogenitoritalità, stessi diritti e doveri degli etero nella vita civile, economica, sociale ecc. sono stati raggiunti pienamente da qualche anno, comportando quindi una fine o un esaurimento del "senso" di quelle organizzazioni che hanno visto compiere il proprio scopo. È possibile quindi che in nazioni dove tutti i diritti LGBT sono stati consolidati nella società civile, i movimenti gay stiano, per volontà o spontaneità propria, lasciando la presa perché ormai non hanno più motivo di esserci? Ad esempio, in Francia o in Spagna i movimenti gay sono in "decadenza" e sempre meno attivi? Edited June 26, 2016 by Rotwang Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted June 26, 2016 Share Posted June 26, 2016 Bella scoperta. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sampei Posted June 26, 2016 Share Posted June 26, 2016 (edited) Edited June 26, 2016 by Sampei Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
davydenkovic90 Posted June 26, 2016 Share Posted June 26, 2016 (edited) non lo so, ma non credo. politicamente non ci saranno battaglie da condurre, ma almeno come centri di aggregazione penso che siano rimasti, o forse addirittura rafforzati, e che non ci sia una decadenza in atto. bisognerebbe capire se sta venendo meno l'idea di "comunità lgbt", da qualche parte nel mondo. Cioè se si stiano verificando dei mutamenti sociali tali per cui essere gay diventa esattamente la stessa cosa che essere etero, al punto che i gay non sentono neanche più il bisogno di associarsi tra di loro per sentirsi più "forti" in un luogo con altri simili. Ma sinceramente la vedo un po' utopica come circostanza. Edited June 26, 2016 by davydenkovic90 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted June 26, 2016 Share Posted June 26, 2016 Conosco davvero poco la situazione altrove, ma non mi sembra. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted June 26, 2016 Share Posted June 26, 2016 (edited) Sembra una tematica nuova, ma ne abbiamo parlato mille volte e devo supporre che la posizione di Rotwang sia rimasta la stessa. Esiste una tendenza tra le persone non del tutto risolte con la propria omosessualità a guardare con sfavore a tutti quei fenomeni che rappresentano una manifestazione pubblica dell'identità lgbt. A seconda della gravità della propria "difficoltá" e direi, del numero di gay che si conoscono e si frequentano(certi discorsi troppo diretti si auto censurano perché vengono bollati immediatamente come discorsi "da repressi"), si oscilla tra le critiche radicali al pride ed attivismo e l'accettazione di queste realtà "con riserva", convincendosi che ora sono necessarie ma al contempo fantasticando di un futuro di normalizzazione che in realtà si immagina semplicemente come un "assorbimento" nella stessa realtà eteronormativa che conosciamo oggi, senza porsi il problema dei cambiamenti verso i quali questa sta già andando in contro. L'idea che pride, locali e associazioni diventeranno superflui é una manifestazione di queste fantasie interessate. La realtà é ben diversa: 1)dove i diritti sono raggiunti pride e locali vengono istituzionalizzati e riempiti di contenuti commerciali, che manifestano certamente tanto una normalizzazione "capitalista" quanto un'affermazione sociale, con tutto quel che ne consegue, ma certamente rafforzando l'identità gay e non indebolendola come si fantastica qui 2)É piú facile frequentare pride locali e associazioni dove esistono i diritti piuttosto che dove si rischia la galera o anche solo l'infamia sociale a dichiararsi 3)i gay sono una minoranza che necessita di avere spazi propri: le app sono una soluzione valida a teheran, finché non cadi in qualche tranello, ma é piú spontaneo e socialmente vantaggioso andare a caccia di sesso o fidanzati frequentando locali, associazioni e pride. 4)semmai assisteremo a una "riallocazione delle risorse": meno energie spese nelle associazioni pro rivendicazione politica dei diritti lgbt, più risorse spese nel "circolo degli scacchisti gay" o nel "coro lgbt per over 45 single e bruttini senza vita sociale" o nel "comitato per il carro del circolo schacchisti gay al pride torino 2027". Edited June 26, 2016 by Demò Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted June 26, 2016 Share Posted June 26, 2016 Sul punto 1 di @Demò sono d'accordo. A quello che sembra il Pride diventa una festa istituzionale con tanto di sindaco che apre il corteo. Ignoro però il ruolo specifico delle associazioni: credo siano essenzialmente gruppi di avvocati che si occupano di cause per omofobia con patrocinio gratuito. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted June 26, 2016 Share Posted June 26, 2016 Non basta approvare una legge per risolvere ogni problema direi sia una precondizione Certo se c'è insensibilità nei confronti di chi dovrebbe essere aiutato, sia che viva in provincia, sia che sia immigrato etc il problema si tende a cancellarlo Però - secondo logica - alla fase diritti civili dovrebbe succedere una fase sociale Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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