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Scala Kinsey: identificarsi o etichettarsi?!


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Hypnoticeyes

La Scala Kinsey è un sistema di classificazione degli orientamenti sessuali nell'essere umano. La scala si divide in 6 livelli e il punteggio del soggetto in esame può variare nel corso della vita poichè l'orientamento sessuale non per forza rimane fisso..

La Scala Kinsey è così suddivisa:

 

0 -> esclusivamente eterosessuali

1 -> prevalentemente eterosessuali ,ma in alcune circostanze con tentenze omosessuali

2 -> prevalentemente eterosessuali,ma con una forte componente omosessuale

3 -> le tendenze eterosessuali e omosessuali si equivalgono (bisessuali)

4 -> prevalentemente omosessuali,ma con una forte componente eterosessuale

5 -> prevalentemente omosessuali,ma in alcune circostanze con tendenze eterosessuali

6 -> esclusivamente omosessuali

 

Secondo le statistiche è emerso che,ad esempio quasi il 46% degli uomini ha reagito sessualmente a persone di entrambi i sessi nel corso della sua vita adulta e il 37% ha avuto almeno una esperienza omosessuale.

La creazione di questa Scala però può essere considerata piuttosto discutibile,infatti di recente la rivista Psychological Science ha pubblicato una ricerca condotta dalla Washington State University che smentisce la teoria di una sessualità fluida,come invece propone Kinsey. La conclusione è che,dopo aver preso un campione di 33mila adulti americani (uomini e donne),tra chi è eterosessuale e chi non lo è c'è una linea ben precisa e non esiste dunque una scala graduale..

 

Voi forumisti pensate che la sessualità sia qualcosa di ben definito e distintivo oppure pensate che sia molto più conplessa e che abbia tante sfumature?!

Dovendo collocarvi nella Scala Kinsey, in quale fascia vi riconoscete? Io 5 (prevalentemente omosessuale,ma in alcune circostanze con tendenze eterosessuali)..

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/33111-scala-kinsey-identificarsi-o-etichettarsi/
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Anche io sono 5 sulla Scala Kinsey:

i miei ultimi rapporti etero penetrativi risalgono a vent'anni fa.

Se mi definissi bisessuale farei un torto all'identità

di chi ha scopato un maschio ieri e una femmina l'altro ieri.

 

L'impatto della fluidità sessuale è

- in ogni caso - grandemente sovrastimato.

 

Riguardo alla "etichettatura" non vedo alcun rischio,

niente ci vieta di definirci bisessuali se domani scopriamo di esserlo:

non c'è alcuna mafia gay che ci taglia le gomme dell'auto se lo facciamo.

Voi forumisti pensate che la sessualità sia qualcosa di ben definito e distintivo oppure pensate che sia molto più conplessa e che abbia tante sfumature?!

 

Semplificando, e ripudiando il concetto di ''fluidità sessuale'':

 

0: Eterosessuale.

6: Omosessuale.

1-5: Bisessuale (e con 1 o 5: Possibile represso o incerto per inesperienza o poca autocoscienza).

 

Dovendo collocarvi nella Scala Kinsey, in quale fascia vi riconoscete?

 

6.

Edited by Layer

@Layer, la scala Kinsey ha una valenza sincronica o diacronica?

Se scopavo ragazze negli anni Novanta sarò bisex per sempre?

 

Beh, in realtà, non parlavo della scala Kinsey, rifiutando il ''continuum'' da un orientamento all'altro che scaturisce da essa. Mi son riferito ai numeri per comodità (traducendoli in una scala Layer) - ho già detto altrove che cirinno l'idea di uno schema tripartitico degli orientamenti sessuali - almeno in fase adulta -, e qualsiasi incertezza (''finta'' eterosessualità/bisessualità) la si potrebbe classificare come omofobia o poca autocoscienza.

 

Ma rigirando la tua prima domanda a quello che proponevo, se rispondessi ''sincronica'' cozzerebbe col fatto che ripudio il concetto di ''fluidità sessuale''. In questo senso, allora, penso che la scala Kinsey abbia necessariamente una valenza ''sincronica'' (almeno per chi si posiziona nei punti 2, 3, 5 e 6).

Edited by Layer

6. Sono un finocchio purosangue.

 

smentisce la teoria di una sessualità fluida,come invece propone Kinsey. La conclusione è che,dopo aver preso un campione di 33mila adulti americani (uomini e donne),tra chi è eterosessuale e chi non lo è c'è una linea ben precisa e non esiste dunque una scala

Mi sembra molto strano. Se non ho frainteso, questa ricerca starebbe sottointendendo una inesistenza della bisessualità? Perché se ammettiamo che esista (e non avrebbe senso negarlo), mi pare logico che debba anche esistere uno spettro: omo, etero e infinite gradazioni di bisex. Mi informerò ma, ripeto, mi sembra strano.

 

Il punteggio del soggetto in esame può variare nel corso della vita poichè l'orientamento sessuale non per forza rimane fisso...

Mi meraviglio che Rotwang non sia già intervenuto per insultarti. EDIT: come non detto. Oggi niente vetriolo.

 

@Layer, la scala Kinsey ha una valenza sincronica o diacronica?

Se scopavo ragazze negli anni Novanta sarò bisex per sempre?

La scala Kinsey rimane un ottimo punto di partenza per comprendere che l'orientamento sessuale è uno spettro, però ha i suoi limiti perché non tiene conto della storia sessuale dell'individuo, per esempio, ed è stata rimpiazzata da modelli che prevedono complessità simili.

 

Mi torna sempre in mente che un forte limite dell'orientamento sessuale così definito con il caso degli individui dispersi nello spettro dell'identità di genere. Se non ci si identifica in uno dei due estremi uomo-donna non ha senso parlare di omo o etero.

Edited by wwspr

Negare (o ridimensionare) la teoria della fluidità sessuale

non significa affatto negare la bisessualità, anzi.

 

La critica più frequente che si sentono rivolgere i bisex maschi

è "Vedrai che dopo un po' di esperienze coi maschi smetterai di definirti bisex".

Smettere di definirsi bisex e definirsi gay non è forse un esempio di fluidità?

Negare (o ridimensionare) la teoria della fluidità sessuale

non significa affatto negare la bisessualità, anzi.

 

La critica più frequente che si sentono rivolgere i bisex maschi

è "Vedrai che dopo un po' di esperienze coi maschi smetterai di definirti bisex".

Smettere di definirsi bisex e definirsi gay non è forse un esempio di fluidità?

Secondo me no perchè tu stai parlando di definizioni, mentre io concepisco la fluidità come una mutazione nell'essenza dell'orientamento.

 

Se si è bisex ma ci si definisce gay non si sta dando prova di fluidità perché si rimane bisex nella sostanza.

E io non la intendo solo come un mutamento di definizione,

ma proprio come una presa d'atto - a volte difficile - che qualcosa è cambiato

e se anche fino a ieri eravamo capacissimi di fare sesso con la nostra ragazza

dopo aver avuto un rapporto sessuale completo con Simone* non ci viene più duro con lei.

Niente nominalismo, pura sostanza.

 

*Si chiamava proprio così nel mio caso.

Io sarei più interessato a capire come viene effettuata la ricerca.

Perché se è un'indagine sui comportamenti le domande devono vertere solo su quello,

se riguarda la consapevolezza/percezione che si ha di sé le cose cambiano.

Edited by schopy

Il sesso ultradecennale conta per sempre, niente finisce in prescrizione, lo sperano solo i finti gay bisessuali repressi.

 

La Scala Kinsey, come molti stupidi froci queer non capiscono, è superata, smentita, sorpassata, in linea con un tempo ormai lontano e in cui la sessualità era poco conosciuta e un tabù. Come ci si può definire ad esempio al 60% gay? Qual è il senso di quest'affermazione? Cosa significa? 0 e 6 = omosessuali puri, dall'1 al 5 = bisex.

 

Urge una nuova scala, in linea coi tempi contemporanei di maggiore conoscenza della sessualità umana.

Edited by Rotwang
Hypnoticeyes

@Layer allora non la pensi come Kinsey..io invece ritengo che esistano vari gradi sul nostro orientamento (anche perchè ne sono la prova dal momento che a me piacciono gli uomini ma in qualche rara occasione ho sentito attrazione o curiosità per una donna anche se più in maniera astratta e platonica) e ti dirò, io sinceramente sono più scettico su chi si definisce totalmente omosessuale o eterosessuale

@Almadel penso valga nel momento stesso in cui ti "esamini",ma col tempo ci si può riconoscere anche in altre fasce,ad esempio io prima ero nella zona 5 senza nessun dubbio mentre valutando i miei ultimi anni sono sempre nella zona 5 ma sempre più tendente al 6 perchè per le donne a livello erotico non sento più niente..

@Rotwang per te è tutto così semplice?! Mmmm secondo me invece esistono tante variazioni.. Prendi i colori ad esempio, esiste il nero e il bianco e nel bel mezzo ci sta il grigio..ma oltre a queste 3 tonalità ci stanno diverse altre sfumature,che si percepiscono meno,ma pur sempre reali,dunque tra il nero e il grigio esisteranno molte altre sfumature e ciò vale anche tra il bianco e il grigio (fai finta che i due estremi nero-bianco corrispondano a etero-omo e che il grigio corrisponda a bisex,dopodichè tutte le sfumature comprese tra questi tre colori siano le tante possibilità sull'orientamento sessuale di un individuo).

 

Vi ricordo che secondo la Scala,a prescindere che per voi sia discutibile o meno i bisex appartengono alla fascia 3 e non dalla 1 alla 5..comunque dovendo valutare il grado del vostro orientamento,fatelo considerando soltanto le reazioni/i sentimenti/altro che provate verso altri uomini/donne al di là di quanto vi sentite maschili/femminili o meno.. Ad esempio un ragazzo si può riconoscere nella zona 6 ma vi appartiene se effettivamente prova qualcosa esclusivamente per il sesso maschile,ciò non significa che sia effeminato,può anche essere molto maschile pur essendo assolutamente gay!

@Layer allora non la pensi come Kinsey..io invece ritengo che esistano vari gradi sul nostro orientamento (anche perchè ne sono la prova dal momento che a me piacciono gli uomini ma in qualche rara occasione ho sentito attrazione o curiosità per una donna anche se più in maniera astratta e platonica) e ti dirò, io sinceramente sono più scettico su chi si definisce totalmente omosessuale o eterosessuale

 

Ovviamente no, non la penso come Kinsey. Egli comunque fece tale scala sulla base delle sue interviste e conseguenti rilevazioni statistiche - cioè una metodologia che, pur non esente da difetti, è basata su un metodo ''oggettivo''. Io, per lo più, mi baso sull'esperienza (sicuramente limitata), il ragionamento (idem) e su alcune correnti di pensiero in ambito scientifico (non certo esenti da errori) con cui possono più o meno concordare. Non essendo però il mio campo, né avendo un interesse che va molto oltre l'amatoriale, non ergo il mio schema a chissà quale validità ''universale''. Ma tanto basta per non esser convinto del ''continuum'' che vien fuori dalla scala Kinsey, la quale ritengo sollevi troppi problemi così come pensata (almeno stando a quanto letto negli articoli che ne trattavano, poi - devo ammettere - non ho mai letto documenti critici e accurati sulle sue ricerche - perciò non voglio far passare la mia critica come pienamente fondata, inattaccabile e corretta).

 

Ad ogni modo, sull'obiezione che mi apporti, non posso che rispondere con quanto già scritto: per me, ogni incertezza sul proprio orientamento sessuale può esser spiegata con omofobia interiorizzata o poca autocoscienza (intendibile come poca propensione a riflettere su se stessi, poca esperienza o giovane età - tutti elementi che possono esser presenti assieme in un dato periodo, ovvio). L'amore platonico - se esiste qualcosa di riferibile a tale definizione - non è, per come è inteso filosoficamente, amore ''romantico'', né innamoramento (e quindi non è riconducibile all'orientamento sessuale - cioè, l'insieme di fattori che determinano di che genere di persone ci innamoriamo e ci fan ''sesso''). Al limite può esser ricondotto, in ambito pratico, all'amicizia, l'unica grande tipologia di relazione amorosa ''extra-familiare'', ''extra-passionale'' ed ''extra-ideale'' . Il percepire l'amore platonico come possibile interesse sessuale o sentimento passionale sarebbe quindi la poca coscienza di sé o il rifiuto della propria omosessualità, oltre - forse - il dare al ''amore platonico'' un'accezione volgarizzata/distorta del significato originale.

 

quanto vi sentite maschili/femminili o meno.. Ad esempio un ragazzo si può riconoscere nella zona 6 ma vi appartiene se effettivamente prova qualcosa esclusivamente per il sesso maschile,ciò non significa che sia effeminato,può anche essere molto maschile pur essendo assolutamente gay!

 

La scala Kinsey non prende in considerazione in nessun modo l'atteggiamento, l'identità di genere o altro. E' prettamente sviluppata tenendo conto della componente sessuale (a chi si pensa mentre ci si masturba, con chi si è fatto sesso, di chi ci si innamora e si vuol, perciò, far sesso).

Edited by Layer
Hypnoticeyes

Per quanto riguarda omofobia interiorizzata,poca coscienza di sè eccetera a me vengono in mente quelli che si definiscono etero curiosi..sicuramente nel loro caso sono d'accordo su quanto dice @Layer perchè certamente non sono pienamente etero e che in questa Scala sarebbero nella zona 1 o 2..

comunque @Giovina66 a proposito delle fasce 1-2 e 4-5, credo ci sia una linea "sottile" : chi si riconosce nella 1 o nella 5 avrà soltanto dei pensieri,delle fantasie nei confronti del sesso che solitamente non "considera" invece nella 4 o nella 6 realizzano anche queste fantasie,hanno proprio delle esperienze.. credo sia questa la differenza ;)

@Giovina66 ops nella 2 e nella 4 volevo dire (al posto di 4 e 6)*

Io amo le etichette, penso siano fondamentali nella vita.

Comunque mi sento appartenente alla categoria num.6

L'area 2-3-4 la vedo quasi totalmente etichettabile come bisessualità e non credo sia fissa. O meglio, ogni area è fissa, ma credo sia possibile che i propri gusti possano passare da una all'altra ed eventualmente rimanere in tale condizione per sempre o per un certo periodo.

Discorso simile potrei fare per il blocco 0-1 e il 5-6, escludendo i finti 1 che ovviamente sono dei 2-3-4 repressi.

  • 3 months later...

Mmm  :rolleyes: Non la conoscevo la Scala Kinsey ....ma sono abbastanza d'accordo sul fatto che tra lo 0 e il 6 ci siano molte sfumature (forse anche di più da quelle rappresentate nella Scala) ...secondo me, i più rari da trovare sono il tipo 0 e il tipo 6. Io, se proprio dovessi riconoscermi in uno di questi numeri, direi che sono un 5... 

La scala Kinsey a mio avviso è da valutare in base alle percentuali, mi spiego meglio: ritengo che queste categorie siano più teoriche che pratiche in quanto ho l'impressione che la stragrande maggioranza delle persone nella vita di tutti i giorni appartengano a solo tre delle sei categorie e precisamente:

 

0 -> esclusivamente eterosessuali
3 -> le tendenze eterosessuali e omosessuali si equivalgono (bisessuali)
6 -> esclusivamente omosessuali (io sottoscritto si trova in questa)

 

 

le altre a mio avviso ci sono ma sono poco frequenti o sono tipiche di persone che non hanno ancora pienamente accettato il fatto di appartenere alle tre categorie principali: io ad esempio molti anni fa ho avuto qualche rapporto etero ma non posso a mio avviso definirmi di categoria 5, in quanto in quei rari rapporti etero ero fisicamente con la ragazza che frequentavo allora ma con la testa con un compagno di università per il quale avevo una cotta, pertanto sento di essere sempre stato 6.

Edited by atreio

la sessualità umana è molto complessa e ogni individuo è un caso a sé, pertanto la scala Kinsey è da considerarsi solo un sistema di misurazione approssimativa, ma tuttavia già più corretto delle generiche etichette di etero, gay e bisex

 

io sento di dovermi collocare al livello 1 della scala, benché l'assenza di esperienze sessuali nella mia vita potrebbe aver influito a ridurre la mia auto-consapevolezza     

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