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Posizioni della chiesa moralmente indifendibili


Cosgrove

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La misura è colma Non se ne può più delle ingerenze, dei diktat, delle ottuse chiusure del vaticano e degli uomini di chiesa, secondati da politici lacchè vilie ipocriti , su temi che toccano le coscienze umane di tutti noi. Noi diciamo NO alle retrive posizioni della Chiesa:

- sul diritto a NON SOFFRIRE, evitando atroci, inutili sofferenze con il suicidio assistito:

-sulla diagnosi preimpianto, dove il vaticano ha vergonosamente ottenuto che una coppia affetta da malattie genetiche non potesse selezionare un embrione sano da impiantare: la chiesa difende un grumo di cellule contro persone reali, vuole che nasca un bambino malato che presto morirà tra atroci siofferenze piuttosto che si nuoccia al "sacro" embrione; come si può essere più insensibili, stupidi, crudeli??

- sul riconoscimento delle coppie di fatto. Qui si tratta di garantire eguali diritti a coppie che si amano, di difendere gli omosessuali da discrimminazioni ingiuste, di tutelare le loro unioni, cosa che lascerebbe le famiglie cattoliche intatte, e non pregiudicherebbe certo il diiritto di formare una famiglia col rito cattolico! Qui si tratta di dare una libertà sacrosanta a qualcuno, non di toglierla a chicchessia! Ma già, sappiamo cosa intende, orwellianamente, la chiesa, per "Libertà": libertà per se di toglierla agli altri! Vaticano, politici baciapile e ipocriti, preti bigotti

V E R G O G N A T E V I!

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Riporto un commento di Michele Serra a proposito dell'atteggiamento della Chiesa nei confronti del riconoscimento delle coppie gay:

 

Poveri cattolici conservatori, terrorizzati dall´idea che qualche timida concessione statale alle coppie irregolari e alle coppie gay (regolarissime, in genere) possa mettere a repentaglio la loro Sacra Famiglia Tradizionale. Devono avere ben poca fiducia nei loro sacramenti, nel loro dio, nel loro amore, nei loro mariti e nelle loro mogli, per reagire con tanta piccineria e iracondia al bisogno di legge e di rispetto di chi non è come loro, non vive come loro, non ama come loro. Il rispetto degli altri è sempre direttamente proporzionale alla fiducia in se stessi. Evidentemente non hanno molte certezze sulla propria morale, questi tremebondi tutori della tradizione. Se non odiano gli omosessuali come i giovinastri rapati che ululano contro i "culattoni" inalberando le loro croci celtiche, e al riparo delle piazze "liberali" che li ospitano, è solo perché trovano più socialmente conveniente provare pena, e oggettivo disprezzo. Ma è la loro, non quella dei fascisti, la discriminazione più pesante e più violenta. È quella dei conformisti spaventati, insicuri dei loro sentimenti, sgomenti di fronte all´eros che scompagina la vita, chiusi a riccio attorno a un disamore che nessun dio vorrebbe mai ospitare nella propria casa, che è senza porte e senza inferriate.

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