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La societa degli uomini falena


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Prendo spunto da un topic visto prima sugli uomini cane per esprimere una riflessione sociale . La societa' secindo me e' colpita da una sindrome che io chiamo dell uomo falena , cioe' ho riflettuto su cio' che le tecnologie del web e dei social forum stanno portando nella vita comune . E sara un parere in ritardo saro io che sono antico , ma i siti di incontri cosi fruibili da cellulare stanno trasformando una parte della nostra societa' . Dico uomo falena perche' noto che le persone che hanno fra i 25 30 anni fino a 55 anni sono attirate come le falene alla luce , da internet . Le storie d amore finiscono iniziano.come e' sempre stato nel mondo ma oggi vedo che i ragazzini che sono cresciuti con i social riescono a gestire il rapporto fra realta e finzione , fra societa reale e societa di internet e hanno reazioni filtrate dall esperienza . Mentre le persone un po su con gli anni sono come smarrite attirate come falene dalla luce di non so quali mirabolanti erotiche fantasie . Tutti quelli che sento che si lasciano disfano famiglie , hanno il comune denominatore del aver trovato sui social un altro amore o pensano di aver trovato qualcosa . Fatto sta che poi sono.solo fuochi fatui che lasciano solo macerie sociali dietro . Sommando lo sbando sociale dovuto alla perdita di valori tradizionali che nel bene o nel male sono stati sempre un riferimento. Socialmente il correre dietro a luci vaghe a spettri elettronici secondo me puo' produrre mostri disagiati allo sbando .

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https://www.gay-forum.it/topic/33255-la-societa-degli-uomini-falena/
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Tratti dal bagliore / del piacere, / voliamo come insetti / alla luce del lampione.

In realtà, si potrebbe trovare un motivo più generale - e forse filosoficamente e scientificamente più solido - nel modo in cui la società contemporanea, secondo molte teorie storico-sociologiche, è andata a svilupparsi dal Novecento in poi. Che non nel dare la ''colpa'' alla tecnologia (alla fine, essa è solo uno strumento, figlio del tempo, pur influenzando in modo dinamico la cultura stessa che lo ha prodotto).

 

Zygmunt Bauman ci ha fatto la sua intera carriera (e fama) sulla teoria della ''società liquida'' (molti dei suoi libri riprendono la metafora della liquidità), probabimente lo avrai già sentito.

 

In merito,

 

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Edited by Layer

Dato che c'eri pure tu, ricorderai che questi erano discorsi che si facevano già 20 anni fa. Virtuale contro reale, la società che si sta perdendo, etc etc .

 

Trovo che siano cambiate le modalità, ma chi era fatuo prima con le chat del televideo lo è oggi con le app . Considerando inoltre che una volta c'erano 10 gay in giro e oggi ce ne sono 1000, direi che tutta questa volubilità è compensata dal maggior numero di esemplari in circolazione . 

 

E poi, voi del 1971, mica siete estinti . Ci siete ancora, in circolazione, sarebbe interessante sapere che cosa ti dicono i tuoi coetanei a proposito di questo argomento che trova in te sconcerto .

 

Se hai esperienze altrui da raccontare, dicci pure !

 

 

noto che le persone che hanno fra i 25 30 anni fino a 55 anni sono attirate come le falene alla luce , da internet . Le storie d amore finiscono iniziano.come e' sempre stato nel mondo ma oggi vedo che i ragazzini che sono cresciuti con i social riescono a gestire il rapporto fra realta e finzione , fra societa reale e societa di internet e hanno reazioni filtrate dall esperienza

beh, io direi ESATTAMENTE il contrario, pensa un po'..

Ossia: mi sembra che i piskelli oggi se la prendono più se gli togli l'amicizia su faccialibro -o se non gli metti un like sull'ultima cazzata che hanno postato- che se gli sputi in faccia per strada

Non sapevo di bauman , se lo trovo lo leggo . Certo che se la prendono per loro fb e' una realta' sociale quindi reale con le loro regole . Ma proprio perche' e' strutturata nella loro societa diventa comprensibile e gestibile . Invece un uomo adulto ha un altra societa reale e davanti a fb che e' irreale diventa lo sfogo delle proprie frustazioni o un modo per appagare le proprie fantasie quasi sempre erotiche . Quindi il ragazzo vive una realta l uomo una fantasia che poi diventa un disastro .

Non sono sconvolto dal mondo moderno . Ma vedo che nessuno ha percepito la differenza tra ciat e social e che trasformazione di pensiero e' stato l introduzione dello smartphone . Realmente solo ora si e' creata una societa virtuale dove ogniuno puo accedere come nella realta' . Negli anni 90 era a uso giornalistico parlare di societa virtuale oggi e' realta' e nessuno se ne rende conto . Sembra naturale l uso degli smart phone e dei social . Quando questo e'una cosa totalmente differente per il.modo di utilizzo e dei contenuti rispetto alla ciat su bbs degli anni 90 o la consol sip degli anni 80 . Un ragazzo ora vive in due realta sociali una reale una virtuale ma solo ora non 10 anni fa . Ne consegue che lui e' cresciuto cosi conosce le regole e il modo dei quella societa' e sa sciegliere perche' e' il suo mondo uno di 30 40 anni entra in quel mondo ma non e' il suo a altri valori e altre realta' .

Certo che Facebook è reale, reale come i telefoni.

Togliere l'amicizia su FB è come non risponderti al telefono.

 

E' verissimo che molti over 40 non capiscano questa cosa

e cosiderino FB come una chat erotica...

Non ho altro da aggiungere, la differenza è che chi è più in là con gli anni non ha capito che la vita reale passa anche da li
Ilromantico

La demonizzazione delle modernità e tecnologie l'ho sempre trovata una cosa da paranoici, ignoranti(non in senso offensivo eh) e antiquati. Gli estremi ci sono per tutte le cose e sono sempre negativi ovviamente, ma nella maggioranza dei casi la tecnologia non è dannoso, anzi....

Che i "giovani" utilizzano troppo internet, whatsapp e FB? Ma qual è il problema? Mi sembrano mezzi più comodi e utili che andare in bibiloteca, citofonare o chiamare a casa. Io le invitazioni del mio matrimonio le ho fatte via Facebook attraverso un gruppo. Con un clic tutti informati e nel giro di un giorno sapevo già a chi dover mandare l'invito ufficiale, vuoi mettere che praticità?

Capisco la nostalgia di certi abitudini in disuso e il fatto che un abuso di quesi mezzi moderni renda alcune volte le cose un po' troppo asettiche, ma nemmeno i 50enni tornerebbero indietro.

 

Sui social non sono così sicuro della loro suprema importanza. Twitter mi sembra divertente, ma credo sia una follia utilizzarlo con dati personali. Facebook è troppo massificato e ha perso la sua funzione iniziale. Tra colleghi, parenti, conoscenti da dover accettare giocoforza(puoi dire di no a molti, ma ad alcuni finisci per accettare la richiesta) risulta ben poco personale come mezzo. Io lo utilizzo ormai solo per vedere chi fa il compleanno e fare gli auguri. Per il resto è inutile, gli amici lontani e/o vicini li sento su whatsapp che ben più privato e funziona con i gruppi o coi diretti interessati.

Capricorno57

 

 

chi era fatuo prima con le chat del televideo lo è oggi con le app

..e prima ancora lo era in CB (Citizen Band, il "baracchino) quando la legalizzazione delle radio ricetrasmittenti diede grande diffusione allo strumento e favorì.. le tresche d'amore.

..e prima prima lo erano le feste di paese, quando i paesi, almeno alle mie parti, avevano il triplo degli abitanti e il quintuplo di giovani, e pare non si contassero le sveltine nei prati accanto.   

LocoEmotivo

[...] ho riflettuto su cio' che le tecnologie del web e dei social forum stanno portando nella vita comune .

[...] i siti di incontri cosi fruibili da cellulare stanno trasformando una parte della nostra societa' .

[...] le persone un po su con gli anni sono come smarrite attirate come falene dalla luce di non so quali mirabolanti erotiche fantasie . Tutti quelli che sento che si lasciano disfano famiglie , hanno il comune denominatore del aver trovato sui social un altro amore o pensano di aver trovato qualcosa .

[...]

Sommando lo sbando sociale dovuto alla perdita di valori tradizionali che nel bene o nel male sono stati sempre un riferimento.

 

I siti d'incontri non stanno trasformando: stanno semplicemente dando possibilità di espressione ad una parte del tuo carattere e del tuo modo di gestire le relazioni sociali. Ovvero: la colpa non è loro ma siamo NOI che li usiamo come li usiamo.

La tua riflessione sulla gente "di una certa età" che rimane stravolta da questa facilità di accesso alla scappatella è molto interessante, e ti dirò che non ci avevo mai riflettuto sopra: forse dipende dall'età, forse dipende dal fatto che oltre gli -enta ci sentiamo in qualche modo "arrivati" e che quindi rischiamo più facilmente di essere travolti da qualcosa di completamente nuovo. Però, lo ripeto, la colpa è nostra e non dei social: se io non ho istinti omicidi e casa mia è piena di armi, ucciderei mai qualcuno?

E non parliamo di "valori tradizionali", ti prego: come si fa a condurre un ragionamento o una discussione tirando in ballo argomenti astratti, intangibili, mitici come l'età dell'oro (e altrettanto irreali)? Perché nominare questi vicoli ciechi della ragione e del buon senso? Vogliamo dare la colpa alle mezze stagioni che non ci sono più?

Ti ricordo che fino a cinquant'anni fa esisteva uno status apposito per figli nati da relazioni extra-matrimoniali (si chiamavano "bastardi"), e basterebbe questo a dimostrarti che se le famiglie non si sfasciavano all'apparenza erano però comunque enormemente marce. Perché nelle case non c'è niente di buono, dice il poeta.

Per quel che vale il mio punto di vista, credo che buona parte (se non la quasi totalità) della popolazione mondiale si sia costruita una vita DI MERDA, e che i social e la scopata facile tramite fb siano semplicemente un ottimo metodo per distrarsi da questa grande consapevolezza. Inoltre, abbiamo forse finalmente l'occasione (e parlo non tanto di noi grandicelli quanto dei ventenni di oggi) di creare una società che sia meno perbenista e meno attaccata alle apparenze: una società più fluida, in cui amare non sia peccato né una minaccia sociale, e in cui si tenda finalmente a riconoscere un rapporto tra due persone come qualcosa di potenzialmente terminabile.

 

Concludo questo intervento con due clip: la prima (che cade luttuosamente a fagiolo) andrebbe imparata a memoria, così da sapere sempre cosa NON DIRE per imbastire un discorso che voglia essere onesto e non fermarsi ai luoghi comuni; la seconda, invece, rappresenta quello che io intendo quando parlo di "distrarsi da questa grande consapevolezza".

 

 

Le famiglie si ''sfasciavano'' pure 50 anni fa, solo che apparentemente mantenevano il loro aspetto. Non è che prima dell'istituzione del divorzio, non ci fossero disamori e separazioni.

Oggi è più ''facile'' tradire? Mah, non so quanto. E' più facile essere presi dalla tentazione di ''tradire''? No, l'uomo è sempre lo stesso, la sua natura è immutabile.

Gli amori veri e duraturi sono una cosa bellissima, ma come tutte le cose belle, tendono ad essere un'eccezione. La vera felicità è di pochi e questo lo diceva anche Aristotele.

La critica di Bauman è che si vivrebbe in un mondo in cui

conta più la quantità ( dei contatti ) rispetto alla qualità ( dei

rapporti di amicizia coltivati ) o detto altrimenti il mezzo tecnologico

ci fa scambiare la "facilità" per la "libertà"

 

Da un lato però tutti i mezzi tecnologici sono stati dei mezzi per facilitare

e accelerare operazioni in precedenza più lente ed impegnative

 

Certamente invitare a cena Almadel al telefono era già molto più veloce che

spedire un invito per posta ( la qual cosa ora facciamo solo per le nozze ) e

non è neanche vero che il telefono non abbia "turbato" ( potrei citare decine

di film thriller costruiti tutti su minacce telefoniche anonime )

 

Dall'altro lato è un discorso che non funziona in chiave gay, perchè i gay battevano

prima che esistesse grindr, ed hanno SEMPRE avuto la propensione a scambiare

la facilità per la libertà, la quantità per la qualità, e a vivere una socialità fatta di esposizioni

a plurime tentazioni etc

 

L'amore gay è sempre stato liquido, anzi semmai si sta facilitando il compito di quei gay

che non si accontentano più solo di amori liquidi ( non per i mezzi tecnologici, ma per i diritti

civili e l'accettazione sociale dell'omosessualità )

 

Ovviamente si può fare il discorso ( fatto già migliaia di volte ) che i gay italiani, non avendo

introiettato l'orgoglio reattivo per la propria identità usano certi mezzi solo come mezzi di facilitazione

piuttosto che di emancipazione, cioè continuano a comportarsi in modo nuovo secondo vecchi schemi

 

Ma questo passato da rimpiangere, è un privilegio che possono avere solo gli eterosessuali

Ilromantico

Beh, l'occasione rende l'uomo ladro, credo che sia un fatto abbastanza oggettivo. Molti dei famosi matrimoni etero sono durati per sempre perché non erano cosi belli da attrarre la tentazione, ma soprattutto perché vivevano in un ciclo chiuso "casa-famiglia-lavoro" che non gli permetteva di conoscere materialmente tentazioni.

In un certo senso, proprio questa generazione è quella che si è ritrovata spiazzata con i nuovi mezzi e si è fatta travolgere dalle nuove possibilità.

Di famiglie sfasciate per FB e social ne conosco a bizzeffe, ma la colpa non è del mezzo, la colpa è che la famiglia felice era una farsa.

Tutti quelli che sento che si lasciano disfano famiglie , hanno il comune denominatore del aver trovato sui social un altro amore o pensano di aver trovato qualcosa .

 

 

 

e non è meglio per loro che l'abbiano trovato, piuttosto che stare insieme a qualcuno che non amavano "tanto per"? non sono certo i social (o i siti di incontro) che sfasciano le famiglie - i tradimenti sono sempre esistiti: semmai oggi si assiste alla vera natura delle persone che, mentre prima dovevano fare i salti mortali per conoscere qualcuno e incontrarlo, oggi possono farsi una sveltina grazie ai vari craigslist, ashley madison etc.

 

l'unico motivo per cui le famiglie "del passato" erano (sembravano) più unite è unicamente perché non c'era la stessa facilità di accesso alle opportunità. altrimenti, NESSUNO sarebbe rimasto insieme al partner 30-40-50 anni di seguito, ne abbiamo la prova oggi.

Che l uomo sia sempre lo stesso e che sono.sempre le stesse cose che accadono non c'e dubbio . Che i valori tradizionali sono valori che nascondevano sotto un mondo marcio non vi e' dubbio . Ma concedetemi data la mia esperienza di divorziato che durante il divorzio e prima e dopo si passa da uno stress fortissimo ad un altro con depressioni ecc ecc . Percui non e' semplice il divorziare , crea solitudine perche' a un tot della vita dovrebbe essere la famiglia quale essa sia il fulcro della vita . Ma questa e' la vita reale oggi vi e' anche la societa virtuale in cui non si puo vivere ma che da l illusione di viverci . Ed e' proprio questo il punto , non e' reale come non e' reale la voce di un cellulare , come non era reale la voce di un cb , come non e' reale la ciat . Ma questo non e' vero nel pensiero comune perche' sento una voce guardo una foto ciatto con un altra persona . Quindi cosa accade : accade socialmente che da una parte nascono amori ecc ecc come e' sempre successo , ma vi e' una seconda realta virtuale che permette di passare nell irreale e avere una vita li con annessi e connessi . Cosa che prima di 10 anni fa non era possibile in nessun modo , assolutamente . E questo cosa comporta tangibilmente, comporta che se uno non capisce l illusione non ha gli anticorpi o ha una percezione del mondo basata sul reale prima o poi arriva ad uno scontro che crea macerie e distruzione . Si e' sempre davanti ad una scelta una proposta un fuoco fatuo che attira e l illusione di poter poi gestire la situazione nel.virtuale cosa non possibile ! Dieci anni fa quando ebbi il divorzio passai per le solite depressioni ecc ecc ma vivendo nel mondo reale , ora vedo che molti conoscienti vivono una specie di catatonica morte celebrale . Aspettano nel mondo virtuale una vita che non esiste ! E alla fine sono soli e depressi come cani bastonati .

LocoEmotivo

l'unico motivo per cui le famiglie "del passato" erano (sembravano) più unite è unicamente perché non c'era la stessa facilità di accesso alle opportunità. altrimenti, NESSUNO sarebbe rimasto insieme al partner 30-40-50 anni di seguito, ne abbiamo la prova oggi.

E la motivazione economica, R.POST! Cinquant'anni fa una donna non andava a lavorare, o comunque non poteva permettersi uno stipendio come quello del marito.

La parità dei sessi (più o meno) vuol dire anche questo: minor sudditanza economica.

 

concedetemi data la mia esperienza di divorziato che durante il divorzio e prima e dopo si passa da uno stress fortissimo ad un altro con depressioni ecc ecc . Percui non e' semplice il divorziare , crea solitudine 

D'accordissimo, gattosc, ma non confondiamo i piani.

Parlare di divorzio è un conto.

Parlare del mondo rovinato dal facile accesso alle scopate grazie ai social, se permetti, è un altro.

Capricorno57

 

 

come non era reale la voce di un cb

no, qui vorrei specificarTi che la voce che esce dall'altoparlante del cb o del telefono digitale è... la Tua!

Sei tu che trasmetti la tua voce e ricevi la mia.. una paio di conversioni elettroniche intermedie non falsano il messaggio, al massimo ne alterano la qualità audio. 

Lo stesso vale x le immagini, i documenti scritti, la musica.. io trasmetto al tuo computer i comandi per ricostruire la mia foto, la mia letterina, il mio canto. 

In genere chi parla di rapporto fra reale e sua rappresentazione

virtuale, non lo intende come una derealizzazione ma come una

sorta di "cambiamento di identità"

 

Se l'esperienza virtuale, non è una esperienza reale è però già una

esperienza e quindi appartiene già al campo delle mie esperienze

 

Tutti i gay oggi esordiscono nel cambiamento della propria identità

attraverso l'approccio virtuale ( il primo approccio al mondo gay )

il ché significa che il virtuale - genericamente inteso - aiuta ad essere

differenti

 

Non si può però pretendere che ciò che è un aiuto, un innesco, risolva

tutti i problemi, Bauman essendo etero non può capire come una

"facilitazione" possa essere essenzialmente positiva per una persona

che da etero diventa gay, questo aspetto lo sottovaluta gli sfugge.

 

Al contempo è chiaro che esistono problemi che vanno poi affrontati nella realtà

Devo leggerlo bauman !!!! Parlo del mio divorzio per dire che porta uno stress notevole e prolungato che cade quasi sempre in depressione piu o meno mascherata . Ma non e' il punto , la virtualita' e' diversa dallo scrivere una lettera o leggere un libro . Parlo del fatto che virtuale vuole dire essere ma non esistere . Ad esempio la voce del cellulare ti fa essere presente ma non esistere in quel monento in quel luogo . Ma il cellulare/telefono /cb e' uno strumento a basso livello , mentre quando tu sei rappresentato quasi in toto con foto commenti e tutto ma non esisti nel momento come milioni di persone , milioni non sono migliaia . Allora vi e' una societa virtuale . Non vi e' differenza fra etero o gay il risultato e' identico l allienazione prodotta e' identica . E penso che sia una cosa grave molto piu che in passato !!!! .

Bauman l'ho consigliato in relazione alla ''motivo più generale'' che avevo citato.

E anche perché, gattosc71, mi pare parlasse delle relazioni amorose etero (''disfano famiglie'', non può che riferirsi alla famiglie eterogenitoriali... - a meno che, ovviamente, non intendesse ''famiglie'' in senso lato per indicare anche ''coppie'' di qualsiasi genere).

 

Fin dall'inizio, poi, gattosc71 ha precisato come tutto il suo ragionamento fosse focalizzato sui 30-50enni in su, distinguendoli dai più giovani ''ragazzini''. I primi smarriti dalle nuove possibilità tecnologiche, non esistenti (o più limitate) durante la loro adolescenza, i secondi - nati praticamente in questa era - che paiono districarsi - a sua detta - con buona agilità nei nuovi rapporti virtuali-reali e con le nuove tecnologie social.

 

In questo senso, volevo solo indicare che, forse, bisognerebbe vedere il tutto rifacendosi a qualcosa di più generale, guardando nello specifico le trasformazioni socio-culturali a cui è andata incontro la società occidentale contemporanea dal Novecento in poi, e in particolare dagli anni Sessanta in poi. Bauman sarebbe legato a questo discorso, visto che ha fornito una chiave di lettura (sociologica) del fenomeno. E lo stesso gattosc71 ne ha accennato nel passo in cui ha parlato di abbandono dei ''valori tradizionali'', solo uno degli aspetti di questa profonda trasformazione socio-culturale ancora in fieri.

 

Le osservazioni di Hinzelmann, in tutto ciò, mi paiono comunque rimanere giustissime.

Edited by Layer

Io non ho niente contro Bauman, beninteso...ho scritto

che il suo "approccio" al problema è "sbagliato" per amor

di battuta e necessità di sintesi a fronte del fatto che gattosc71

ha "rigirato come un calzino" il mio intervento

 

In realtà però prima avevo scritto come anche i gay possano

usare i nuovi mezzi solo per facilitarsi la vita, invece che per

procurarsi una effettiva libertà

 

Per lo stesso motivo non sono però d'accordo con il fatto

di ridurre la discussione a qualcosa di "generale" ma in realtà

io direi "generico"

Se l'esperienza virtuale, non è una esperienza reale è però già una

esperienza e quindi appartiene già al campo delle mie esperienze

 

Sì, anche se siamo tutti d'accordo -credo- nel ritenere che è un'esperienza qualitativamente differente...

 

La critica di Bauman è che si vivrebbe in un mondo in cui

conta più la quantità ( dei contatti ) rispetto alla qualità ( dei

rapporti di amicizia coltivati ) o detto altrimenti il mezzo tecnologico

ci fa scambiare la "facilità" per la "libertà"

 

...non m'ha mai convinto la faccenda della società liquida...

d'altro canto Bauman forse, come tu suggerisci, non interessandosi della modalità gay di approccio con altri gay sottovaluta l'importanza di chat, forum, social...

Aggiungerei a quel che tu scrivi che molti gay mantengono una rete di conoscenze/amicizie anche attraverso la rete ché banalmente, magari nella quotidianità non hanno modo di frequentare sempre de visu altri gay (per i gay di provincia mediamente emancipati direi che funziona così).

 

 

La critica di Bauman è che si vivrebbe in un mondo in cui conta più la quantità ( dei contatti ) rispetto alla qualità ( dei rapporti di amicizia coltivati ) o detto altrimenti il mezzo tecnologico ci fa scambiare la "facilità" per la "libertà" Da un lato però tutti i mezzi tecnologici sono stati dei mezzi per facilitare e accelerare operazioni in precedenza più lente ed impegnative

effetto collaterale:

un terribile rischio di superficialità diffusa,

e quel pizzico di atrofia/pigrizia che non ti fa approfondire un argomento-tema-materia


 

 

ho scritto che il suo "approccio" al problema è "sbagliato" per amor di battuta e necessità di sintesi a fronte del fatto che gattosc71 ha "rigirato come un calzino" il mio intervento

allora non era forse meglio definirlo "incompleto" invece che "sbagliato"?

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