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La gente che parla a vanvera


radioresa

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Secondo me la vera colpa è di chi parla di argomenti

che non tutti i convenuti conoscono.

Non è strano in questo caso che chi si sente isolato

provi a sparare qualche cazzata per non sentirsi escluso.

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NorwegianWood

Esatto Norw, proprio così. Certe cose su Facebook e discussioni nei talk show sono di una pochezza deprimente... Stavo pensando anch'io di togliere Facebook, anche se per pochissime e ben circoscritte cose mi serve (tipo certi gruppi di approfondimento giuridico o per lo scambio di materiali universitari), perché davvero leggere certe mischie furibonde per delle cavolate, mi fa male al cervello.

 

Caro Norw, sapendo che tu sei un docente, mi viene da sorridere nel leggere che mi consideri uno che ha testa e la sa usare. :P grazie! Con l'espressione "cultura limitata" intendo dire che durante il mio percorso scolastico non mi sono mai appassionato troppo alla storia, alla letteratura... Materie che a mio parere aiutano un po' a capire il mondo... In più sento anche molto la disparità nei confronti di mio padre, che ha frequentato il liceo classico e ha una buona cultura e capacità di analisi. Non so se sia stata più colpa mia o degli insegnanti che non mi hanno saputo stimolare... Però adesso mi sento come se mi mancasse qualcosa, ecco... Magari è solo un'impressione.

 

 

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Per ora Facebook lo tengo pure io, perché comunque è un modo per restare in contatto con poche persone a cui tengo davvero e sapere cosa accade loro, cosa pensano, così da aiutarle quando ne hanno bisogno. Non si ha mai il tempo per dirsi le cose e telefonarsi, purtroppo. Inoltre qualcosa di interessante, soprattutto da gruppi, testate eccetera, salta sempre fuori. In mezzo a tanta robaccia che avvelena c'è anche un po' di sano nutrimento per l'anima.

 

Per la "cultura limitata"... guarda, io sono arrivato alla conclusione che alla fine ognuno ha i suoi interessi, per vari motivi (personali e no). Quasi nessuno è un tuttologo o un genio universale come lo era Leonardo. Poi, certo, la storia e la letteratura arricchiscono l'orizzonte di chi ha una mente scientifica, così come la matematica e la chimica arricchiscono quello di chi ne ha una umanistica. Però, in realtà, secondo non è davvero importante sapere tutto o specializzarsi. Ciò che conta è avere gli strumenti per trovare informazioni su ciò che ci appassiona, qualunque cosa sia, e - aspetto ben più basilare - avere un cervello che funziona e un cuore non incline al male, per farci qualcosa di buono con le quelle informazioni e con quelle passioni. Tu queste qualità le hai.

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Praticamente sempre mi capita di avere la sensazione di leggere e sentire fiumi di banalità: quando guardo un talk-show, quando sono su facebook e leggo commenti che scrivono in vari gruppi... Ma anche senza andar troppo lontano, qualche volta mi capita in chat o quando leggo topic su questo forum. :) leggo, valuto, e se capisco qualcosa, provo a rispondere. Sennò sto zitto.

Perché sì, anche a me danno fastidio i tuttologi, specie se vogliono imporre la propria idea con veemenza.

Forse ho un bagaglio culturale non troppo vasto che mi impedisce di capire cosa dice ognuno, o forse troppo spesso ho la sensazione che la gente dica le cose tanto per dire.. Mah?

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Mi trovo d'accordo su tutto. Purtroppo il 90% (se non il 100%) della televisione italiana si è ridotto a ciò: migliaia di opinioni e programmi ma zero contenuti. I commenti su facebook? No comment.

Domanda, ma è sempre stato così?

Perché io ho solo 19 anni e tutto ciò, l'esprimere sentenze senza sapare 'na minchia di cosa si parla, lo trovo quasi una moda, un qualcosa che si sta diffondendo negli ultumi anni forse anche alimentata da tutti 'sti social network.

Naturalmente a me come a voi fa girare i maroni in un modo bestiale visto che non faccio altro che cercare di essere rispettoso e di esprimermi solo in modo costruttivo e se conosco il tema di argomento ma purtroppo sono uno dei pochi rispetto alla gente che c'è in giro.

Comunque faccio notare come l'omosessualità sia il tema preferito dai "tuttologhi-spara-minchiate"...

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Lavoro in una piccola banca in zone rurali...

se un cliente parla a vanvera sorrido e gentilmente cerco di correggerlo -specie se mette in dubbio quel che gli diciamo noi quando non ce n'è ragione- se un collega parla a vanvera ma dispero della possibilità che capisca quello che intendo dire ugualmente sorrido e faccio finta di nulla (a meno che l'incomprensione non riguardi passaggi procedurali che si possono fare solo al modo in cui dico io, allora parlando molto lentamente cerco di far capire che la mia soluzione è corretta).

 

Cogli amici in realtà non si parla mai a vanvera.

Fondamentalmente perché sono un tipo molto rigido, di fondo, e non riesco a diventare amico della gente che parla a vanvera :(

Io se uno dice cazzate -sempre che non le dica in modo molto divertente e/o spiritoso, allora perdonato- sto zitto e sorrido!!!

C'è da parte mia arroganza e sfiducia nel genere umano...in molte occasioni io temo che quello che dirò non verrà capito dall'interlocutore, e allora sto zitto e se non voglio guastare i rapporti sorrido. Mesi, anni di sorrisi di circostanza. Perfino coi prof, coi superiori al lavoro...

 

Perciò rilancio: vi capita mai di ritrarvi prima ancora di dire quello che pensate perché già temete fortemente di non essere capiti???

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La mia reazione dipende un po' dall'argomento. Per cose più gravi (tipo "i ghei sono pervertiti", "le donne devono stare a casa a cucinare", "gli immigrati ci rubano il lavoro") tronco il discorso immediatamente e mi metto a parlare di cose futili con chiunque sia lì vicino. Per discorsi meno gravi fingo attenzione e faccio anche domande per capire fino a che punto sono morti i neuroni XD

 

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NorwegianWood

Domanda, ma è sempre stato così?

Perché io ho solo 19 anni e tutto ciò, l'esprimere sentenze senza sapare 'na minchia di cosa si parla, lo trovo quasi una moda, un qualcosa che si sta diffondendo negli ultumi anni forse anche alimentata da tutti 'sti social network.

 

Secondo me, sì, è sempre stato così. Solo che un tempo avevamo meno strumenti per mettere il becco ovunque, visto che non esisteva Internet e di conseguenza i cosiddetti social come Facebook, Twitter eccetera. Ha perfettamente ragione Eco: "I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un premio Nobel. È l'invasione degli imbecilli".

 

Poi questo thread dimostra anche che non sempre - vuoi per gentilezza, timidezza, affetto - siamo davvero capaci di mettere a tacere chi di qualcosa non sa una benemerita fava ma si ostina comunque a esporre le sue tesi deliranti e prive di fondamento nemmeno stesse tenendo una lectio magistralis.

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Perciò rilancio: vi capita mai di ritrarvi prima ancora di dire quello che pensate perché già temete fortemente di non essere capiti?

 

certo continuamente... anche qui sul forum per ogni intervento postato ce ne sarà stato almeno un altro scritto e poi cancellato... ma ne avrei dovuti cancellare molti di più

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Perciò rilancio: vi capita mai di ritrarvi prima ancora di dire quello che pensate perché già temete fortemente di non essere capiti???

si moolto spesso. Più che altro perché so di essere a volte un po' troppo confuso e impulsivo quando esprimo le mie opinioni..risultato? Mi autolimito. Si chiama insicurezza. E te? Più per una poca dimestichezza nel parlare o perché hai poca fiducia nell'essere umano?

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Direi alquanto spesso, nella vita reale come qua sul forum, ci sono argomenti che io personalmente non conosco e in  quei casi, se sono interessato a migliorare la mia conoscenza, faccio quello che mi riesce bene: sto zitto e ascolto attentamente, al massimo faccio qualche domanda chiarificatrice e punto.

Diverso il caso in cui sia un altro a intervenire a sproposito, come dice Radio, perchè in questa situazione cerco inizialmente di contenermi, far finta di nulla e attendere che sia un altro a far notare l'inopportuno intervento altrui. Se è un argomento tra persone che conosco e con cui ho confidenza, mi permetto di essere polemico nel rispondere e a volte di dire che l'altro "sta sparando cazzate" perchè sia chiaro che se non sai ma fai il figo, io non sono d'accordo con quel comportamento. Poi posso anche mollare il campo di discussione se il mio interesse è ormai scemato, a rischio di passare per snob.

Purtroppo un mio problema è che se l'argomento mi colpisce anche emotivamente, mi viene più difficile fare un discorso compiuto e se non essendo sicuro di rendere chiaro il mio pensiero all interlocutore, a volte preferisco evitare di dire la mia o comunque intervenendo solo con dei "si-no-giusto-io credo di no ecc".

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Io un autoproclamato tuttologo ce l'ho in casa ed è dura sopportare quel tono di solenne saccenza quando è accompagnato dai più banali punti di vista, probabilmente ascoltati distrattamente, forse anche travisati e riprodotti senza passare il vaglio cerebrale.

 

Anni fa mi capitava di alterarmi e cercavo almeno di fare capire che si stavano ignorando molti punti di vista e elementi di complessità per incastrare ogni cosa in una prospettiva manichea della realtà.

 

Mi ci è voluto del tempo, ma ho infine capito che discutere non ha senso, perchè chi non osserva partendo da un punto di vista critico non ha nemmeno intenzione di mettere in discussione la propria roccaforte ideologica.

 

E comunque non mi è mai piaciuto discutere perchè sono lento, e in una discussione un lungo silenzio di riflessione per elaborare una risposta è spesso visto come una resa.

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E te? Più per una poca dimestichezza nel parlare o perché hai poca fiducia nell'essere umano?

 

Beh sì, anch'io talvolta mi intimidisco; però, ecco, quando sono riuscito a dire quel che pensavo con "precisione" a es. genitori, qualche amico, ex fidanzato...mi sono pure sentito dire che io ho una parlantina troppo veloce, che sono "troppo svelto" (?) nell'esprimere il mio punto di vista e che non è facile starmi dietro.

In alcuni casi allora ho ripercorso il mio ragionamento con calma...e, ehm, gli interlocutori mi hanno risposto che sì, poteva darsi che avessi ragione ma non avrebbero saputo se/come/cosa replicare  :(

Edited by schopy
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ah ok, allora forse hai qualche problema nell'esprimere i tuoi pensieri.

a me non capita con amici e genitori ma "solo" se sono intimidito dalla persona e non mi trovo a mio agio.

 

si, la cosa migliore sarebbe appunto cercare di parlare con calma per riuscire a pensare meglio le parole da dire ma....facile a dirsi..se uno è agitato è agitato, punto

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  • 2 weeks later...

Interessante il post. Spesso mi trovo a disagio nelle conversazioni, ma questo dipende molto dal mio passato. Non sono un uomo di gran cultura ma sono sempre molto curioso su tanti argomenti. Spesso mi frulla nella testa una citazione credo di Omero che dice " so di non sapere nulla ". Lo penso veramente, ma attenzione la citazione può trarre in inganno. Il fatto di pensarlo o di dirlo puo' sotto intendere che conosci molto e che sei un superiore. Io no più ascolto mi accorgo di non sapere veramente nulla, anche negli argomenti che conosco un po' meglio. Forse mi lascio influenzare a seguire quello che l'altra persona dice che perdo il mio punto di vista (spesso perdo il discorso pensando e perdendo il filo del discorso).

Non ho molto il dono della dialettica e spesso anche nei miei scritti c'è la parola forse, credo, penso proprio perchè non ho certezze e supper penso che sia una cosa positiva, non avere schemi o idee fisse tipiche secondo me di quell'ignoranza più becera non dell'ignorante che non può o non ha voluto studiare, ma quella della superficialità e di essere convinti di aver capito tutto.

Purtroppo mi isolo mentalmente e mi chiudo a riccio e non riesco più a seguire il discorso. Il problema quando la conversazione è a due.

A volte sento rabbia che vorrei far esplodere ma la reprimo perchè già sono confusionario nell'espressione dei miei pensieri ma poi se mi parte l'embolo allora sono nello spazio più profondo.

Solo poche settimane fa non so' per quale motivo durante una conversazione molto futile e stupida con uno a cui dice che si professa un amante della dialettica e su un discorso del menga sono partito in quarta, lo conoscevo tramite un amico comune che vigliacco fa sempre così, quando io attacco lui prende le difese dell'altro. Giro che non sono un violento anzi ho paura dell'aggressività e della rabbia perchè ho avuto un padre e datori di lavoro estremamente aggressivi, ma c'è mancato poco che mi alzassi e mi dispiace dirlo non è molto bello ma c'è mancato poco (forse perchè mi mancava la dialettica) che gli tirassi un pugno (mai fatta una cosa del genere in vita mia) e la cosa che mi fa più incazzare e che quando poi il tipo in questione ha capito che stavo andando fuori dai gangheri mi dice che a lui piace la dialettica.

Ma che vuole dire ? la dialettica di permette di dire e sputare sentenze e stronzate alla Sgarbi per intenderci ?

E poi il colpo di grazia, il mio amico comune mi dice : " guarda è fatto così ". Beh anche questa cosa mi fa uscire la vena. Sono in una fase della mia vita in cui non accetto più queste cose è fatto così un par di palle. E' un demente e poi cosa vuol dire scusa è fatto così, allora può far di tutto e poi con la scusa è fatto così ucciderti (estremizzato come concetto) tanto è fatto così.

So' per certo di avere dei problemi relazionali la colpa è molto mia perchè penso che quando uno decide di farmi girare le palle non è colpa sua ma mia perchè sono io che glielo permetto, ma non riesco tanto a praticarla bene questa perla di saggezza e spesso mi ritrovo solo.

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Io sono di quelli che tace di solito, cerca di capire il discorso e casomai, una volta capito, se sa come rispondere senza farci una figuraccia risponde. Sennò ciao...
Poi ci sono quelle persone che devono per forza esprimere la loro anche se non ci capiscono nulla, anche se non c'azzecca una mazzafionda. E quelle le spedirei a fare un giro tipo la buonanima di Patrick de Gayardon, ma senza tuta alare...

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NorwegianWood

Io sono di quelli che tace di solito, cerca di capire il discorso e casomai, una volta capito, se sa come rispondere senza farci una figuraccia risponde. Sennò ciao...

Poi ci sono quelle persone che devono per forza esprimere la loro anche se non ci capiscono nulla, anche se non c'azzecca una mazzafionda. E quelle le spedirei a fare un giro tipo la buonanima di Patrick de Gayardon, ma senza tuta alare...

 

Una volta intervenivo molto di più, ora ho l'abitudine di ascoltare molto, spesso tacere anche a lungo e parlare alla fine, se ho qualcosa da dire.

 

Comunque... tu non puoi citarmi la mazzafionda e Patrick de Gayardon nello stesso messaggio. Su di me potrebbe avere effetti conturbanti. :p

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ti dirò a me dipende a volte mi trovo io a parlare a vanvera di robette ,perche se no ci sarebbe niente da dire , altre volte me capitato di essere presente in un gruppo dove si parlava a vanvera e io non riuscivo a farmi venire in mente nulla di interessante da dire.

ho un problema di base non sono molto ironico :fie:

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davydenkovic90

Uhm... dopo una birra e qualche shottino, rientro a pieno titolo nella categoria del "parlare a vanvera", ma assolutamente senza la pretesa di padroneggiare argomenti che non conosco in modo pertinente e risultare credibile.

 

Da introverso modello, sono allergico a chiunque si dia troppe arie o si prenda troppo sul serio e risulti pesante, a qualsiasi forma di small talk o discorso che riguardi il tempo, la carriera universitaria, la famiglia, il capodanno, le vacanze, il lavoro, i film visti, il look, le discoteche ecc.

 

Comunque sì, conosco un tipetto che fa una cosa del genere forse andando ben oltre il semplice parlare a vanvera.
E' un mio conoscente che riesce a tramutare ogni discorso random che viene fatto in un pippone autoreferenziale.
Addirittura, pur non essendo gay (anche se secondo me è un po' represso), in varie occasioni ha avuto pure da dire la sua criticando il mondo lgbt in lungo e in largo: secondo lui siamo tutti capre e caproni e lui l'unico che ha, invece, cose intelligenti da dire.
Anche io ho reagito facendomi entrare le sue parole da un orecchio e facendole uscire dall'altro. E non è stato affatto difficile: di cosa vuoi trovare da discutere con uno che passa dal parlare di donne che amano essere picchiate a letto da lui, alla sua carriera musicale da vincitore dell'Heineken Jammin Festival naufragata per colpa delle cover band e di X-Factor?  Boh
Tra l'altro si sfoga di continuo pure sui social e per ogni minimo avvenimento scrive un post chilometrico. E io rido.
Edited by davydenkovic90
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