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per non soffrire di omofobia interiorizzata esistono rimedi casalinghi:

 

1) cantare a tutto volume con tanto di spazzola a mo di microfono il grande successo di Immanuel Casto: da grande sarai frocio

2) fare tanti CO

3) partecipare ai pride in modo serio ma con quel pizzico di frizzantezza che da il giusto corpo

4) sostituire l'Io "omosessuale represso" con l'Io "petaloso"

5) accettarti a prescindere di tutto quello che possano dirti

6) allontanare le persone che vogliono il tuo male ma senza ghettizzarti troppo

7) diventare vegano :aha:

 

l'ultimo punto è il più importante IMHO

ZAFKIEL TI AMO.

Capricorno, ho questa cosa da un bel po' però tento di nasconderla perché mi fa stare molto male e la trovo intrusiva. Cioè io prima non ero così!! Anzi, vivevo benissimo la mia sessualità! Boh. Per questo motivo non penso che il fatto del retaggio sia una causa ampia. Comunque se volete che vi spieghi cosa mi succede nei dettagli, cercate il termine su internet. In sintesi: quando penso alla mia sessualità non sono più felice come prima, mi sento inferiore, vedo le coppie etero che hanni figli loro e vedo la loro felicità e mi sento male. Vedo la mia sessualità come qualcosa di strano. Ma io queste cose non le voglio avere! Sto male, prima non ero così. E quando sono felice al pensiero di stare con un ragazzo che mi piace, si intrufolano pensieri brutti che mi rovinano le sensazioni. Mettiamoci anche il fatto delle cause dell'omosessualita' che me la influenzano e rovinano e siamo a posto. Comunque tutto ebbe inizio quando mi sono suggestionato pensando che essere gay non fosse normale.

Però intanto se sento i miei genitori o gente che dicono cose omofobe mi arrabbio! Ma vi pare normale? Comunque faccio una vita normalissima, ho amici gay, parlo di cose gay con loro e altri amici etero con cui sono dichiarato, però da tempo ho questo sassolino nella scarpa che mi arrovella il cervello. Come ne esco? Help...

Edited by Journey
Capricorno57

 

 

cercate il termine su internet

conosco il significato della parola, tanto più dopo un'anno emmezzo di Forum...

e mi pareva "strano" applicarlo alla Tua situazione,  e invece ne dai conferma. 

Non saprei come darti help, sinceramente.. 

sei quasi messo peggio del mio fidanzato che sa nuotare bene ma ha paura dell'acqua più alta di 2 metri. 

Ciao. Quanti anni hai?

Dai concetti espressi, pare che tu abbia elaborato ciò che vivere coerentemente con la propria omosessualità comporta, e percepisci il tuo destino come privato di molti aspetti di cui ti piacerebbe godere.

Hai incontrato qualcuno che t'ha ferito, o ti ha illustrato i lati sovente percepiti negativi della vita da ragazzo omosessuale? 

Qualcosa, dentro di te o con l'ausilio di agenti esterni, deve averti indotto a riflettere sulle mancanze, tralasciando i lati positivi e, soprattutto, i lati normali... ;-P

Suppongo ne uscirai gradatamente, nel tempo, man mano che continuerai a condurre la tua esistenza che descrivi come completa. Probabilmente è un pensiero transitorio, una fase che verrà debellata soltanto quando si consoliderà la normalità. 

 

Tuttavia, non m'è molto chiaro questo passaggio: "Mettiamoci anche il fatto delle cause dell'omosessualita' che me la influenzano e rovinano e siamo a posto".

Ovvero? 

Può essere che il problema deriva da alcune limitazioni oggettive dei nostri tempi. Essere una coppia gay vuol dire oggi dover specificare in continuazione, lottare e fare il triplo della fatica rispetto a una coppia etero.

Se ci aggiungiamo pure il fatto che la realtà gay è ancora abbastanza acerba e a tratti deprimente per dinamiche, discorsi, ambienti e varietà, capisco in parte le ragioni del topic starter.

Sinceramente razionalmente ci penso anch'io:"chi me l'ha fatto fare di complicarmi la vita". Ciò nonostante, penso che la mia coppia oggettivamente moltissimi etero se la sognano e che in generale le coppie dello stesso sesso sono nettamente più equilibrate e sincere.

Insomma, difficoltà dovute ai tempi? Sì, ma sentirsi inferiori assolutamente no, anzi...:)

21 anni.

Non penso di avere incontrato nulla, fu un pensiero che tempo fa mi ha suggestionato e continua a farlo. Sì,sarà qualcosa di esterno unita magari a un mio retaggio familiare inconscio che ora sta venendo fuori. Spero col tempo di uscirne. Però il fatto è che quando mi capitano ste cose sto male, mi viene l'ansia. Questo mi fa sospettare. Perché un gay omofobo non dovrebbe avere queste reazioni a questi pensieri,no?

Comunque per quanto riguarda l'ultimo mess, mi riferisco al fatto che leggo le cause dell'omosessualita' e vedo la qualunque!!! Per esempio il fatto che non si nasce gay ma ci si DIVENTA (parola che odio) nello sviluppo per cause ambientali, sociali, culturali, psicologiche... o per una madre invasiva e padre assente, o per abusi subiti... insomma, cose che mi inquietano molto. Da questo vedo la mia sessualità come qualcosa di provocato e non naturale. Sono però tutti complessi della mia mente, mi dispiace scrivere ste cose, ma è quello che la mia mente carpisce.

Tipo anche il fatto che noi non possiamo avere figli naturali.. la mia mente vede sta cosa come un punto a sfavore per l'omosessualità :(

Edited by Journey

Le ragioni non si sapranno mai, per lo stesso motivo perché non si perché caio è simpatico e a Ciccio piace la fragola. Ammesso e concesso cje fossero vere(davvero impossibile), a te che cambia? Tanto sei gay e quel che è stato è stato. Inutile piangere sul latte versato, che poi non hai minimamente colpe...

Prendo pure con le pinze i gay "omofobi". Mi è sempre sembrata una frase stupida, e non lo dico direttamente a te, ma in senso generale. Un gay può odiare alcune cose della sua vita, ma credo che l'omofobia "interiorizzata" sia una scusa per non ammettere altri problemi. Per alcuni i problemi reali sono l'ansia, la paura della società discriminante, ecc.

Journey, tutte queste tue riflessioni sono il tentativo della mente di non affrontare il problema. Ignorare il problema e pensare che SE tu fossi nato eterosessuale non avresti avuto questi problemi, non solo non ti sarà di nessun aiuto ma, alla lunga, rischia di aggravare la situazione. Perchè in questo modo, come ti stai rendendo conto, rischi di non accettarti per quello che sei, e non vivi la tua vita.

 

Guarda che in fondo, il tuo modo di vedere il mondo, non è così raro. Ci sono un sacco di persone che scoraggiate dai problemi della vita, si chiedono perchè mai si trovano in una  determinata situazione. Chi non trova lavoro, chi ha perso una persona cara (pensa ad un padre che ha perso un figlio, o qualcuno che ha perso il suo compagno o la sua compagna), chi è afflitto da una malattia grave. In questi casi, star lì a rimuginare che la vita è stata ingiusta con te e fare il confronto con chi, secondo te, sta meglio di te, perchè tu vedi che non ha i tuoi problemi... è uno dei modi peggiori per vivere. Innanzitutto devi accettare le cose così come stanno e fartene una ragione. In un certo senso devi dare un taglio con il passato, cioè devi dirti che, responsabile o meno dei tuoi problemi, li devi affrontare. Non c'è altra alternativa. Se in questo momento non vuoi affrontare il problema della tua omosessualità, cerca di fare qualcos'altro che ti impegni, ma vedi che non diventi un modo per procastinare questa cosa. Non voglio fare della filosofia, ma voglio dirti che ogni persona ha dei problemi da affrontare nella vita, e finchè non saranno superati si ripresenteranno, perchè quei precisi ostacoli che trovi sul tuo cammino non sono frutto del caso, ma sono determinati da quello che sei. Sono così perchè tu sei così.

Lo so, dovrei affrontare la cosa. Però queste maledette sensazioni non se ne vanno dalla mia testa! :(

 

Le tue sensazioni non se ne andranno da sole. E' il tuo modo di vedere le cose che ti influenza. E' su quello che devi lavorare, e questo vale anche come norma generale, al di là della tua situazione personale, cioè non accettare la tua omosessualità. Non è giusto che tu la veda solo dal lato dell"utilità". Cioè ti rendi conto che il fatto che sei gay ti rende la vita più complicata. Ma questo è un modo di vedere la tua vita sbagliato. Sbagliato perchè non è giusto che tu condizioni l'accettazione di te stesso a questo parametro, (che prima ho definito "utilità"). Sei quello che sei, e se devi combattere contro il mondo intero perchè gli altri non ti accettano, allora fallo. Non sei tu che sei sbagliato. E se anche non riesci a far cambiare l'opinione agli altri, non ha importanza. Non è importante quanta gente riesci a rendere gay-friendly, tanto per dire... La cosa davvero importante è che tu cominci ad aver fiducia in te stesso, ma non deve essere condizionata dall'opinione degli altri. La sola opinione che conta e sulla quale puoi lavorare è la tua. Quella degli altri, eventualmente sarà influenzata per riflesso. Una persona che ha fiducia in sè stesso, omo, trans o che altro, si nota e influenza la sua vita e le sue relazioni.

 

Prima lasci perdere quello che gli altri pensano e meglio è. Con questo non voglio dire che devi diventare menefreghista e non tenere in nessun conto quello che gli altri pensano, ma sono le loro opinioni, la loro vita, e se le gestiscono loro. Tu devi gestire la tua di vita, e per farlo devi lavorare su te stesso.

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