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Simone De Beauvoir


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Ultimamente mi sto appassionando molto alla figura di Simone, tanto da iniziare a leggere le sue memorie, intervallandole però con altre letture. 

 

Ho già letto "memorie di una ragazza perbene" e sto terminando "l'età forte". Al momento, possiedo già "a conti fatti", che però rappresenta il 6° volume dal punto di vista cronologico. Il 3° dovrebbe essere "la forza delle cose", che purtroppo è introvabile!!! 

 

Qualcun'altro si è cimentato in quest'impresa e mi può dire se per poter leggere il 4° "una morte dolcissima", c'è bisogno per forza di passare dal terzo? 

 

Dal 1° al 2° non ho trovato un filo rosso così stretto da doverli per forza leggere in successione, però non leggerli in successione mi manda in crisi. Ma, saltare il 3° – almeno per ora – è una costrizione alla quale mi devo sottomettere.

 

Se invece non avete letto le sue memorie, però avete letto altri suoi scritti e volete comunque commentare la sua figura, site liberi di farlo :) 

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Non ci credo! 

Sto terminando anche io "L'età forte"! E ho comprato già "La forza delle cose" (terza autobiografia) e "L'invitata" (il suo primo romanzo). 

 

Io la amo! Mi ci rivedo tanto. E il suo aspettare Sartre e l'amore che prova senza gelosia, senza troppi problemi, anche se a volte si chiude in se stessa, mi ispirano tanto. 

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Perché a Napoli non riesco a trovarlo "la forza delle cose"?? :( Ho letto in internet che è una raccolta dei suoi viaggi e delle conoscenze fatte in quegli anni di alcune figure illustri nel panorama letterario e filosofico...questo mi ha persuaso a credere che forse è una sorta di "pausa" dalla sua autobiografia...E' così, tu che ce l'hai tra le mani? XD

 

Anche io mi ci rivedo tanto, quando leggo le sue parole e come se l'avessi davanti e stessimo prendendo un caffè al Flore. 

 

Mi mancano una cinquantina di pagine per terminarlo e a parte qualche paragrafo piatto, mi sta piacendo molto. 

 

Paradossalmente avevo letto "la nausa" di Sarte, prima di leggere lei, e per fortuna aggiungo! 

 

Ho guardato il film "Violette", dove la figura di Simone è secondaria, ma non tanto secondaria. 

 

Adoro il suo modo di pensare alla vita, alla morte, alle relazioni. Il suo essere selvaggia e al tempo stesso pudica e riflessiva. La sua passione per la scrittura è appassionante. E non nascondo che a volte ho riso di gusto per alcune scene descritte. 

 

Potrei parlare per ore di lei ahah 

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Idem. Ultimamente è uno dei miei topi preferiti. Potrei parlare dei suoi scritti per ore. 

Non ho ancora sfogliato La forza delle cose e ti dico che è dura da trovare perché non se la incula nessuno. Pensa te che ho trovato qualcosa in Sardegna mentre ero in vacanza. 

Non lo escluderei dal leggerlo, perché racconta la sua vita e allora io me lo divoro comunque, ma se vuoi andare già avanti fai pure. I libri son fatti per essere saltati e riletti e vissuti :D 

 

Quando va al Flore o ai Trois Mousquetaires e parla per ore con le persone e le descrive come sono, giuro che mi fa pensare di non essere un quinto dello scrittore che vorrei essere. 

 

Di suo sto leggendo anche Il Secondo Sesso. 

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Sì, infatti, ho deciso di andare avanti e poi nel caso di ritornarci non appena riuscirò a trovarlo! Ho terminato il 2° volume; le ultime pagine sono magnifiche! Mi è piaciuto molto, inoltre, la descrizione di Camus, un altro scrittore che amo molto, ritrovarlo nelle parole di Simone è stata una piacevole sorpresa. Un altro scrittore descritto  che ha destato la mia curiosità è Jean Ganet– Un omosessuale ribelle che ha vissuto da ladruncolo e la cui scrittura ha incantato non solo Beauvoir ma anche Sartre,deve essere letto – Devo ammettere di non averne mai sentito parlare fino ad adesso. La Beauvoir lo nomina poco, ma quel poco è bastato a  incuriosirmi e farmi fare delle ricerche. Devo assolutamente leggere qualche suo romanzo. 

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Un altro scrittore descritto  che ha destato la mia curiosità è Jean Ganet [...] Devo ammettere di non averne mai sentito parlare fino ad adesso.

Non ne so nulla, devo indagare anche io! 

 

Cioè, non avete mai letto niente di Genet?

Ma che razza di froci con pretese intellettuali siete?

Bah.

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Cioè, non avete mai letto niente di Genet?

Ma che razza di froci con pretese intellettuali siete?

Bah.

 

 

ma infatti.

 

Senza Querelle di Brest un frocio non può dirsi letterato.

 

 

ahahahah Chiedo venia! Ma nessuno me ne ha mai parlato!!! La colpa è pure vostra, soprattutto tua caro @loco U__U 

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Anch'io mi sorprendo che un ragazzo gay che legge la Beauvoir non abbia letto il massimo scrittore omosessuale, Jean Genet. Un tempo dividevo (si parla di trent'anni fa) i gay in quelli che amano Genet e quelli che non lo amano: ma forse questa distinzione, ancorché sempre valida in sé, oggi ha meno luogo di essere.

 

Tornando alla Beauvoir, io ho letto tutte le sue memorie, e credo tutta o quasi la sua opera. Sorridete pure, ma la ragione fu amorosa. Avevo 28 anni, e il mio ragazzo, conosciuto a Parigi, adorava la Beauvoir della quale leggeva le memorie: fu lui a leggermi ad alta voce un passo incantevole dell'ultimo volume, La vieillesse. Volli comprare tutti i libri, in edizione de poche, e tornato a Roma li lessi tutti. Quelli ambientati duranti la guerra a volte sono diari, poco più che diari, ma lo stile personale, forte, rimane. Lei stessa lo dice: non ho voluto essere una virtuosa della scrittura, ma testimoniare.

 

La sua posizione verso l'omosessualità maschile è ambigua: al fondo, risente dei suoi tempi, anche se è stata un'antesignana e una stella polare del femminismo, anche se in tarda età è stata lei a correggere e mettere in crisi Sartre, che era omofobo. Ma sempre per ragioni "politiche". Lei non se ne rende conto, lo avrebbe negato, lo avrebbe anche detestato, ma quando parla di un omosessuale al fondo traspare sempre una nota negativa.

 

L'invitée è il suo primo romanzo e il migliore: negli altri, che possono anche essere belli o meglio catturanti, l'impostazione autobiografico-diaristica prende il sopravvento, e non abbiamo un vero romanzo.

 

Che poi lei nelle sue memorie abbia raccontato la verità, tutta la verità, non lo credo, anzi non è vero. Ma le memorie sono anch'esse un genere letterario: è inevitabile che si taccia questo, si riveda quello. Le mie parole possono sembrare critiche, ma non vogliono essere negative: come dicevo, non l'ho letta, l'ho divorata, e anch'io l'ho molto amata.

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Anch'io mi sorprendo che un ragazzo gay che legge la Beauvoir non abbia letto il massimo scrittore omosessuale, Jean Genet. Un tempo dividevo (si parla di trent'anni fa) i gay in quelli che amano Genet e quelli che non lo amano: ma forse questa distinzione, ancorché sempre valida in sé, oggi ha meno luogo di essere.

 

 

 

Forse oggi è più facile la distinzione tra chi lo conosce e chi no :) Io non lo conoscevo (ma adesso sì). Mi è capitato raramente di leggere un autore soltanto perché io/lui omosessuale.  

 

La Beauvoir ho iniziato a leggerla perché era una filosofa, perché amava la scrittura creativa, perché era un'insegnante. Io amo la filosofia, amo la scrittura creativa, aspiro all'insegnamento. 

 

Ho letto Tondelli perché mi appassionava il suo stile, così come ho letto Gore Vidal perché attratto dalla sua figura dopo la lettura di un saggio di critica. E oggi voglio leggere Genet perché incuriosito dalle parole di Simone. Che sia attratto inconsciamente da queste figure perché omosessuali? Uhm...forse sì, forse no...

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Ho finito L'età forte e ora mi darò a tutti gli altri. Simone mi ha totalmente cambiato la vita. 

Ed è inutile che facciate i saccenti, si è intellettuali solo se si leggono autori giapponesi. PFFFT. 

Comunque, consigliatemi altri autori francesi che io possa idolatrare!

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  • 2 weeks later...

Vive accanto a me, ma ancora nulla, mi sono reso conto un attimo che c'era di mezzo la sessione di Settembre e quindi pausa studio XD 

 

ahahaah ah ok! Anche io non ho ancora preso il 4°, e nel frattempo sto leggendo altre cose. 

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Ho finito L'età forte e ora mi darò a tutti gli altri. Simone mi ha totalmente cambiato la vita. 

Ed è inutile che facciate i saccenti, si è intellettuali solo se si leggono autori giapponesi. PFFFT. 

Comunque, consigliatemi altri autori francesi che io possa idolatrare!

Violette Leduc, Andre Gide, Marcel Proust,Alma de Cespedes, Rachid O (marocchino residente in Francia),  Monique Wittig (l'autrice di ''Il corpo lesbico'', ''Virgile non'')

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Hai letto per caso "la bastarda"? 

Lo voglio leggere, anche se è difficile trovarlo in italiano.

Vorrei leggere anche Therese e Isabelle.

Adoro i romanzi lesbici, non perché mi piacciano le lesbiche, ma perché sono scritti bene e sanno parlare di questa passione con delicatezza ma anche con coraggio.

 

a tal proposito mi viene da pensare a Marguerite yourcenare, che convisse per anni con la sua compagnia e scrisse vari romanzi dalla tematica omosessuale. Oltre al conosciuto Memorie di Adriano, mi viene da pensare ad Alexis, un'opera che lessi tutta d'un fiato, perché stavo vivendo per la prima volta, nella mia psiche e nel mio corpo, passioni omosessuali. Avevo soli 16 anni e c'era lo spavento, ma anche la curiosità. Poi.... ''Alexis'' mi ha infuso coraggio, perché mi ha fatto credere che...se nel '29... era possibile essere sé stessi...a maggior ragione lo deve essere oggi.

 

Un'altra autrice , probabilmente meno conosciuta, ma che si collega al ''filone lesbico francese'' e che fu compagna di Yourcenar, Gertrude Stein. Il suo libro più famoso è ''autobiogafia di alice toklas''.

Edited by Olimpo
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Ho letto anche io qualche anno fa questa lunga lettera. Ammetto di non essermene completamente innamorato, però, contestualizzandola, rappresenta un atto di coraggio di non poco conto! 

Sì , anche se fu scritta da una donna lesbica, che di omosessualità maschile se ne intendeva, ma non quanto un Andre Gide.

Di quest'ultimo ti posso consigliare Corydon e l'Immoralista :)

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