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Elezioni presidenziali in Francia del 2017


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questo è un dato interessante. e preoccupante chissà se esiste qualche studio su quanto i social -con annesse bufale "a comando"- possano influenzare il voto "antisistema", "antika$ta", populista eccetera

 

Non credo esistano studi del genere, d'altronde se la Le Pen avesse

una affermazione, ricordo che attualmente i sondaggi ufficiali la darebbero

al 21% sotto Macron e non molto al di sopra del risultato già fatto dal padre

( 17-18% ) la prima cosa che dovremo fare, sarà interrogarci sui sondaggi fake.

 

Al netto della crisi, o in Francia della stagnazione, di duecento e rotti morti

per terrorismo, del problema profughi e del fallimento sostanziale di Hollande

se i Francesi voteranno secondo le previsioni, il fenomeno Le Pen di fatto non

esisterebbe neanche...il ché corrisponderebbe a quanto avvenuto in Olanda

 

In Olanda in effetti questo fenomeno antisistema si è sgonfiato nelle urne

 

Se qui ne discutiamo è perchè dopo Brexit e Trump, dubitiamo della veridicità

dell'informazione ufficiale, ma se l'informazione ufficiale è a sua volta inaffidabile

e non solo ovviamente sui sondaggi, ma su tanti altri aspetti ( cito i sondaggi solo

perchè c'è un immediato riscontro ogettivo e numerico, su altre cose si aprirebbero

delle legittime discussioni ) a quel punto come possiamo individuare le fake news?

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Saramandasama

La Marine ha successo

.

 

Leggendo i commenti sui social si può vedere che moltissimi sono a suo favore

Molti francesi vedono in lei l'ultima possibilità per rimettere le cose in Ordine

 

Trump ci ha fatto sognare, e Marine?

 

La le pen ci ha fatto cagare. Di disgusto. Forse anche vomitare.

 

Si fa chiamare solo marine per tentare di cancellare le sue origini ma lo sporco profondo non si puo' cancellare.

Edited by marco7

Sembrerebbe che i due partiti principali abbia fatto apposta ad escludersi dal ballottaggio.

 

Un candidato di estrema sinistra e un ladro non sono idonei alla carica di presidente della nazione.

Edited by marco7
Saramandasama

 

Trovo interessante riportare questo endorsement di Wilders alla Le Pen in quanto di fatto, pur essendo lui di estrema destra, tralle motivazione che cita contro l'islamizzazione europea, ci sarebbe la tutela dei gay, che nei Paesi Bassi vengono picchiati con dei tagliabulloni..

 

L'Europa è sempre più fucked up

 

Voglio trasferirmi negli USA

La Repubblica

 

Presidenziali, i francesi hanno scelto. Per l'Eliseo andranno al ballottaggio un giovane esponente centrista senza un partito consolidato alle spalle e una battagliera donna di estrema destra. Col passare delle ore le proiezioni si sono attestate su Macron al 23,7 % e Le Pen 21,7 % e via via anche i voti reali si allineavano: intorno alle 23 ogni cautela viene superata, diventa ufficiale che il centrista e la leader del Front National duelleranno di nuovo testa a testa il 7 maggio. Il conservatore Francois Fillon è arrivato al terzo posto con il 20,3%, e Jean Luc Mélenchon, esponente dell'estrema sinistra al quarto con un più che dignitoso 19,5%. Lontano il socialista Hamon, con un modesto 6 %. E Hamon ha subito lanciato il suo endorsement per il centrista Macron, "dovete votarlo anche se non è di sinistra". Cosa che invece Mélenchon non ha fatto. Un risultato comunque storico: vanno al ballottaggio due candidati di movimenti politici che non hanno mai governato.

 

Festeggiano i rispettivi comitati elettorali: "Oggi si volta chiaramente pagina nella vita politica francese", è la prima prudente dichiarazione di Emmanuel Macron (videoritratto) nel suo quartier generale. Poi, a tarda sera, si lascia più andare: "Cari compatrioti, il popolo francese si è espresso. E mentre il nostro Paese attraversa un periodo segnato da terrorismo, sfide economiche, sofferenze sociali, urgenze ecologiche, ha risposto nel più bello dei modi, andando a votare massicciamente mettendomi in testa al primo turno". Cosi Macron ha cominciato il suo discorso al Palais des Expositions di Porte de Versailles a Parigi davanti ai suoi sostenitori.

 

E lei, Marine Le Pen (videoritratto), altrettanto raggiante: "Mi sento addosso l'immensa responsabilità della difesa della nazione francese, la prima tappa verso l'Eliseo è superata. E' un risultato storico, un atto di fierezza francese, di un popolo che solleva la testa, che confida nel futuro", così ha arringato i suoi sul palco del suo quartier generale a Hénin-Beaumont. I sostenitori le hanno urlato "On va gagner", "Vinceremo", non appena sono apparsi i primi dati del primo turno delle presidenziali sui maxi schermi nella sala, sventolando bandiere tricolore e bandiere blu con la scritta 'Marine Presidente'. Con lei, secondo France 24, il Front National ha raggiunto il record assoluto di voti: oltre 6,9 milioni, una quota mai raggiunta dal partito di estrema destra.

Ma a place de la Bastille centinaia di studenti hanno subito organizzato una manifestazione dura contro la leader di Fn con esplosioni di petardi, cariche della polizia, lancio di lacrimogeni. Massiccia la presenza delle forze dell'ordine con blindati e decine di uomini in assetto antisommossa.

 

Per ore, in realtà, i primi dati reali, presumibilmente quelli dei comuni piccoli che hanno chiuso i seggi un'ora prima delle grandi città, hanno dato avanti la leader del Front National nei voti complessivi, attestati all'avvio intorno ai 600mila (26,2%), contro i 467 mila (20,5%) del centrista Macron e questo ha creato una qualche suspence. Intorno alle 21 Jean Luc Mélenchon ha addirittura invitato tutti i commentatori alla cautela e alla prudenza, quei risultati erano solo dei sondaggi, poi però il dato col passare delle ore si riallinea. Comunque sia, anche se la Le Pen alla fine avesse ottenuto più voti di Macron, poco sarebbe cambiato al di là della vittoria simbolica. Nessuno dei due ha comunque raggiunto il 50 per cento dei voti più uno e quindi andranno al ballottaggio e Macron, sulla carta, dovrebbe avere più possibilità della Le Pen di allargare la platea dei suoi elettori. E tanti ex avversari lo hanno già scelto come prossimo presidente da votare.

Già circolano i sondaggi del ballottaggio, che danno il centrista prossimo presidente di Francia: secondo l'istituto Ipsos-Sopra Steria, Macron può vincere agevolmente Le Pen con il 62% dei consensi contro il 38%. E un altro rilevamento, quello di IfopOpinion attesta il candidato di En Marche al 59% e la leader del Front National al 41%.

 

L'affluenza alle urne ha tenuto bene, i francesi hanno risposto al richiamo della democrazia: alle 12, la prima rilevazione ufficiale sull'affluenza alle urne certifica un 28,54%, dato anche migliore del 2012 (28,3), quando la Francia non era ancora finita nella morsa del terrorismo. Alle 17 l'affluenza è del 69,42%, in lievissimo calo rispetto al 70,59% del 2012, alla fine raggiungerà quasi l'80%.

 

Giunto a un passo dall'addio, l'uscente primo inquilino dell'Eliseo, il socialista François Hollande, aveva rivolto ai 47 milioni di elettori francesi un appello a vincere la paura e a recarsi alle urne. "Questo è il messaggio che possiamo dare: la democrazia è più forte di tutto".

 

E dopo il socialista Hamon, che ha ammesso per i Socialisti è stata una débàcle storica e ha invitato i suoi a votare Macron al ballottaggio, anche Fillon, esponente conservatore dei Républicains ha ammesso la sconfitta e si è schierato con il centrista: "L'astensione non mi appartiene, soprattutto quando un partito estremista si avvicina al potere. La vittoria di Le Pen porterebbe il nostro paese al fallimento. Voterò per Macron e vi invito a fare lo stesso".

Macron ha votato nella località balneare sull'Atlantico di Le Toquet, dove possiede una casa per le vacanze. Marine Le Pen nel suo feudo di Hénin-Beaumont, nord-est della Francia. Entrambi hanno subito le attenzioni delle attiviste di Femen, che hanno inscenato la loro consueta protesta a seno nudo celando il volto dietro maschere riproducenti i volti dei candidati. Fillon e Mélenchon hanno deposto le loro schede a Parigi.

 

La consultazione si è svolta in un clima senza precedenti, dopo l'assassinio di un agente di polizia nel cuore di Parigi, ultimo di una serie di attentati che hanno colpito al cuore la Francia negli ultimi anni. I servizi segreti sono in stato di massima allerta, i seggi sono stati considerati obiettivi vulnerabili e difficili da proteggere.

Macron vince al primo turno, bene così.

 

La Le Pen ha cominciato a perdere punti nei sondaggi nelle ultime settimane parallelamente al forte aumento di consensi di Melenchon, quindi sono dell'idea che una parte del voto operaio che si rivolgeva a Marine si sia spostato sul candidato di estrema sinistra.

 

Al ballottaggio è scontato che vincerà Macron. Secondo tutti i sondaggi che sono stati fatti finora - e faccio notare che al primo turno ci hanno preso - lo danno come minimo al 60%.

 

 

La Le Pen ha cominciato a perdere punti nei sondaggi nelle ultime settimane parallelamente al forte aumento di consensi di Melenchon, quindi sono dell'idea che una parte del voto operaio che si rivolgeva a Marine si sia spostato sul candidato di estrema sinistra.

 

Certamente Mélenchon ( che comunque alle presidenziali precedenti aveva preso l'11%

non era un Extraterrestre come i mass media hanno fatto capire...) ha vampirizzato ciò

che restava di Hamon dopo la decisione di Hollande e Valls di puntare su Macron ( ben

più grave che votare No al referendum italiano sotto il profilo di una unità partitica )

 

Ed oggettivamente sia nel 2012 che nel 2017 ha fatto argine alla Le Pen, questo credo

sia oggettivo, mi pare che però nelle ultime settimane di voto vi sia stata una piccola ma

significativa ripresa di Fillon

 

Fillon chiude di fatto al 20%, Mélenchon al 19,5%, entrambi erano accreditati di un 18%

è chiaro che quello di Fillon è un "rimbalzo" finale nella caduta  precedente quindi lo si

vede meno rispetto all'ascesa di Mélenchon, però c'è.

 

Probabilmente una fascia -certo marginale- di elettorato indeciso alla fine gli ha dato il voto

comunque, questo conferma il fatto che forse se il candidato repubblicano non fosse stato

un inquisito, la Le Pen neanche andava al ballottaggio

 

A questo aggiungerei il relativo successo di Dupont-Aignan un gollista di destra sovranista

ed anti euro che ha preso il 4,8% e nel 2012 aveva l'1,7%, questi sono tutti voti di francesi

che pur vicini alla Le Pen non la votano per il suo "passato neofascista"

Non credo esistano studi del genere, d'altronde se la Le Pen avesse

una affermazione, ricordo che attualmente i sondaggi ufficiali la darebbero

al 21% sotto Macron e non molto al di sopra del risultato già fatto dal padre

( 17-18% ) la prima cosa che dovremo fare, sarà interrogarci sui sondaggi fake.

 

Al netto della crisi, o in Francia della stagnazione, di duecento e rotti morti

per terrorismo, del problema profughi e del fallimento sostanziale di Hollande

se i Francesi voteranno secondo le previsioni, il fenomeno Le Pen di fatto non

esisterebbe neanche...il ché corrisponderebbe a quanto avvenuto in Olanda

 

In Olanda in effetti questo fenomeno antisistema si è sgonfiato nelle urne

 

Se qui ne discutiamo è perchè dopo Brexit e Trump, dubitiamo della veridicità

dell'informazione ufficiale, ma se l'informazione ufficiale è a sua volta inaffidabile

e non solo ovviamente sui sondaggi, ma su tanti altri aspetti ( cito i sondaggi solo

perchè c'è un immediato riscontro ogettivo e numerico, su altre cose si aprirebbero

delle legittime discussioni ) a quel punto come possiamo individuare le fake news?

sto giro però i sondaggi -senza exit pool- c'hanno preso;

chissà, avranno fatto tesoro delle topiche del 2016 e tarato meglio il campione.

 

nota a margine: Le Pen a  Parigi prende il 5% scarso

Limes


 


Emmanuel Macron e Marine Le Pen si contenderanno l’Eliseo il prossimo 7 maggio. Questo il responso del primo turno delle elezioni presidenziali francesi, nel quale il leader di En marche! ha ottenuto la maggioranza dei voti (23,9%) sulla rappresentante del Front national (21,4%). Esclusi dal ballottaggio, ma molto vicini ai primi due della lizza, il repubblicano François Fillon (19,9%) e il candidato della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon (19,6%).


Per la prima volta nella storia della Quinta repubblica, non accede al secondo turno nessuno dei due principali partiti tradizionali – quello gollista di centrodestra e quello socialista, il cui candidato Benoît Hamon ottiene un magro 6,4%. Quest’ultimo e Fillon hanno invitato i propri elettori a schierarsi con Macron.


Il voto restituisce una netta faglia est-ovest. Macron raccoglie la maggioranza dei suffragi a Parigi e nella parte più occidentale del paese (Bretagna, bassa valle della Loira, Aquitania, Massiccio Centrale), con l’eccezione dell’alta valle del Rodano e della Côte-d’Or in Borgogna. Le Pen è invece vincente a est e sul Mediterraneo, con un’incursione nell’alta Garonna.


Macron si è piazzato almeno al terzo posto in tutti i 101 dipartimenti a eccezione di Vaucluse e Bouches-du-Rhône, mentre Le Pen è rimasta al di sotto del “podio” in 20 di questi, tra cui la capitale. Oltre 1,5 milioni di voti di Macron provengono dall’Ile-de-France, mentre il principale bacino lepeniano è rappresentato dalle città mediterranee di Marsiglia, Nizza e Montpellier e da Lille a nord.


 


 


A differenza di quanto dice l'ignorantissimo Fabius81 che non ne azzecca neanche mezza e neanche una volta, la Corsica è lepenista come tutto il Mediterraneo francese, di solito ricco e più esposto all'immigrazione dall'Africa sub-sahariana e dai Paesi musulmani.


Edited by Rotwang

 

 

sto giro però i sondaggi -senza exit pool- c'hanno preso; chissà, avranno fatto tesoro delle topiche del 2016 e tarato meglio il campione. nota a margine: Le Pen a Parigi prende il 5% scarso

 

In effetti ci hanno preso, tuttavia dobbiamo anche onestamente dire che il

contenuto incremento di voti della Le Pen, proprio perchè contenuto ( ed

ingigantito a livello notizia dai giornali direi per il crollo degli altri partiti

tradizionali ) non è da addebitare alle fake news o al suo successo social

quanto al momento di difficoltà che la Francia sta attraversando da 5 anni

 

Ragionevolmente a Parigi ha fatto argine alla Le Pen il voto a Mélenchon

che ha canalizzato lo scontento economico e sociale in chiave non anti-islamica

ma solo anti europea

 

Se compariamo le cartine del 2012 e 2017, ovviamente considerando le zone in

cui all'epoca aveva prevalso Sarkozy e non la Le Pen, vediamo che nella sostanza

la Le Pen ha fatto breccia al Nord-Est in zone all'epoca socialiste, ed in Garonna al

Sud- Ovest ma è stata tenuta lontano dall'Atlantico da Macron che ha vinto anche in

Vandea ( per dire una regione notoriamente non socialista )

eh, ma un altro dato interessante è che se Melenchon e Hamon si fossero coalizzati,

probabilmente Le Pen sarebbe finita terza e ciao ciao ballottaggi

-con Salamandro che si sarebbe chiuso nel suo dolore per qualche eone-

 

poi certamente non è detto che ci sarebbe stata sta somma algebrica dei voti eccetera.

però mi pare una fondata possibilità

Edited by freedog

Penso che i Socialisti Francesi sperino in una alleanza

con Macron

 

Ovviamente un discorso è il successo di Macron, altro paio

di maniche En Marche alle politiche a Giugno, che difficilmente

da solo ce la può fare ( o comunque il PS spera in questo )

 

Hamon ha pagato il conto con un risultato umiliante, perchè gli

elettori socialisti o hanno votato Macron per far argine alla Le Pen

e Fillon, o hanno votato per il candidato di sinistra che aveva speranze

di andare al ballottaggio, cioè Mélenchon

 

Il voto a Hamon è diventato da subito un voto inutile, con ulteriore dimezzamento

dei suoi consensi nel corso della campagna

 

Ma i Socialisti spereranno ora di recuperare l'elettorato che voleva la sinistra al

ballottaggio ed in parte gli immigrati che hanno votato per paura Macron, per poi

proporsi a lui come alleati di governo

se Melenchon e Hamon si fossero coalizzati

Melenchon e Hamon hanno visioni molto diverse riguardo UE, NATO e politica estera. Melenchon su questi temi è molto più vicino alla Le Pen rispetto al candidato socialista e lo si vede anche solo dal fatto che Hamon ha dato il suo appoggio a Macron al ballottaggio al contrario di Melenchon che ha preferito non dare indicazioni. Anche nel caso in cui Hamon si fosse ritirato a favore di Melenchon, una parte del suo elettorato avrebbe probabilmente preferito Macron.

 

 

L'economista Attali, padrino politico di Macron, parla del suo pupillo.

 

-

 

Attali: ho scoperto io Macron e ora vi svelo come governerà

 

L’economista ed ex consigliere di Mitterand: «Sono stato io a presentare Emmanuel a Hollande e lui l’ha chiamato come consigliere»

 

Se Emmanuel Macron si è affacciato alla politica ed è diventato prima consigliere dell’Eliseo, poi ministro e adesso probabile presidente della Repubblica, lo deve a Jacques Attali. Economista, saggista e romanziere, Attali fu uno degli uomini più vicini a François Mitterrand e ha sempre coltivato un gusto bipartisan che nel 2008 lo portò a collaborare anche con l’allora presidente Nicolas Sarkozy. Per redigere il rapporto «Liberare la crescita», Attali si avvalse dell’aiuto di un giovane, brillante e sconosciuto prodotto dell’Ena, la scuola dell’élite francese: Emmanuel Macron. A pochi minuti dall’annuncio dei risultati, il 73enne Attali parla con un certo orgoglio del suo pupillo.

 

Come si sente in questo momento?

 

«Molto felice. Il primo posto di Macron è un risultato insperato fino a poche settimane fa. L’unico pericolo adesso è pensare che sia già finita e non concentrarsi abbastanza per vincere anche al ballottaggio del 7 maggio. La prima partita è stata vinta ma adesso se ne apre un’altra. Bisognerà giocarla con intelligenza e attenzione alle ragioni dell’altra Francia, quella che esiste e che ha votato per Le Pen».

 

Che pensa delle prime prese di posizione degli altri candidati sconfitti?

 

«Sono molto colpito dal fatto che abbiano tutti, tranne Mélenchon, fatto dichiarazione di voto per Macron contro Marine Le Pen. Torna una sorta di fronte repubblicano contro l’estrema destra, e vista la velocità con cui si sta formando stasera, immagino che resisterà fino al 7 maggio. Comunque, attenzione a considerare i giochi già chiusi».

 

Crede che Macron riuscirà a trovare una maggioranza in Parlamento?

 

«Visto l’allineamento di tanti leader degli altri partiti, da Fillon a destra a Hamon a sinistra, immagino di sì. Vedremo forse una coalizione, un’unione di forze diverse per sostenere il presidente».

 

Quale Francia ha votato per Emmanuel Macron?

 

«La Francia pro-Europa, la Francia moderna».

 

Che significa «Francia moderna»?

 

«Molto semplicemente, la parte di Paese convinta che le cose possano andare meglio domani, che l’avvenire possa e debba essere migliore del passato. Gli elettori di Marine Le Pen sperano nel ritorno a un’epoca che non esiste più, e che non potrà mai più tornare. Il mondo interconnesso è una realtà irreversibile. Macron può contribuire a governarlo e non subirlo».

 

C’è una parte di soddisfazione personale nel vedere il suo giovane collaboratore avvicinarsi all’Eliseo?

 

«Certamente. Dopo quel lavoro insieme sono stato io a presentarlo a François Hollande nel 2010, e quando Hollande è diventato presidente lo ha chiamato come consigliere. Devo riconoscere che provo un certo orgoglio nell’avere capito per primo che Emmanuel era un ragazzo di grandi qualità».

 

Quali sono le maggiori qualità di Macron?

 

«Molto competente, serio, intelligente, aperto, capace di ascoltare gli altri e quindi in grado di prendere il meglio da chiunque, che sia di destra o di sinistra non importa. Sarà un presidente straordinario».

 

Quali sono le misure nel suo programma che la convincono di più?

 

«Ha centrato le aree dove bisogna intervenire per rilanciare la Francia. Ovvero la scuola, in particolare quella materna, e poi le misure per formare e rimettere nel mondo del lavoro i troppi disoccupati che ancora ci sono in Francia. Un insieme di protezione e di accento posto sulle responsabilità individuali. Il suo sussidio per i disoccupati non è assistenzialismo, è formazione seria per renderli in grado di trovare un posto. E poi l’idea di puntare sull’Europa a partire dalla difesa comune, che è un progetto ormai pronto a essere varato, nonostante il disastro rappresentato dalla Brexit».

 

Il primo posto di Macron è una risposta anche alle potenze, dalla Russia di Putin agli Stati Uniti di Trump, che sembravano preferire Le Pen o semmai François Fillon?

 

«In questa fase degli equilibri internazionali, molti hanno interesse a distruggere il polo di potere rappresentato dall’Unione Europea. Andrebbe a vantaggio delle altre sfere di influenza, e per ogni singolo Paese europeo sarebbe una catastrofe. Ma né i russi né gli americani possono votare alle elezioni francesi. E stavolta questa è stata una grande fortuna».

 

http://www.corriere.it/esteri/presidenziali-francia/notizie/attali-l-ho-scoperto-ioe-ora-vi-svelo-comegovernera-emmanuel-4fe11bb4-2866-11e7-b6aa-7d1d46c4746d.shtml

Edited by Uncanny

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