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Elezioni presidenziali in Francia del 2017


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Hinzelmann

 

 

Prendiamo atto che Hinzelmann

 

Io ho già preso atto da tempo che dopo averci ammorbato

sul pericolo islamico - cioè esattamente ciò che dice la Le Pen

sui diritti LGBT - ora scopri le magnifiche sorti e progressive di

Macron, che dice il contrario.

 

Tu sei sulle posizioni della Le Pen quando si tratta di polemizzare coi gay

sulla posizione di Macron quando si tratta di polemizzare coi gay, cioè la

tua posizione politica si riassume essenzialmente in : Gli Eterosessuali hanno

sempre ragione ed i gay sbagliano sempre

Io ho già preso atto da tempo che dopo averci ammorbato

sul pericolo islamico - cioè esattamente ciò che dice la Le Pen

sui diritti LGBT - ora scopri le magnifiche sorti e progressive di

Macron, che dice il contrario.

 

Tu sei sulle posizioni della Le Pen quando si tratta di polemizzare coi gay

sulla posizione di Macron quando si tratta di polemizzare coi gay, cioè la

tua posizione politica si riassume essenzialmente in : Gli Eterosessuali hanno

sempre ragione ed i gay sbagliano sempre

Cambi discorso e tiri in ballo quello che avrei detto o non avrei detto, tra l'altro su questioni differenti, per evitare ancora una volta di spiegarci in cosa Macron sarebbe "fumoso sui diritti LGBT". Prima fa le sparate, poi dice "siete al limite dell'incredibile" a chi gliele ribatte, poi evita di rispondere e poi divaga. Fantastico, non c'è che dire.

 

Sulla questione immigrazione, islam e terrorismo comunque la penso come Fillon e non ho problemi nel dire che Macron su questi punti non mi faccia impazzire, sebbene lo preferisca su tutto il resto. Della Le Pen non prediligo alcuna posizione come vedi e non è di certo una novità questa. Ho sempre detto di preferire le posizioni di centro-destra su queste questioni.

 

Aggiungo poi che sull'islam la penso come diversi islamologi e personalità musulmane che ho sempre citato, personalità che auspicano una riforma dell'islam. Non mi sembrano esattamente dei fascistelli usciti fuori da una sede del Front National.

Edited by Uncanny
Hinzelmann

Non cambio discorso, semplicemente evidenzio che

non soltanto la posizione di Macron sui diritti LGBT

per essere la posizione di un liberale è "tiepida" e poco

significativa ( come ho già scritto ) ma che a te non frega

niente della posizione di Macron sulle questioni LGBT

perchè sei addirittura sulla posizione della Le Pen

 

L'unico motivo per cui voteresti Macron, se fossi francese

è per l'Europa...e perchè è un liberista, posizione legittima

beninteso, basta dirlo invece di dire falsità

Non hai ancora spiegato perché la posizione di Macron sarebbe tiepida e poco significativa sui diritti lgbt, è questo il punto. Hai ripetuto la stessa cosa in diversi post come fosse una verità autoevidente da non meritare neanche spiegazione, quando magari una spiegazione sarebbe necessaria.

 

Sul resto sorvolo, non si stava discutendo di questo e stai facendo deduzioni campate per aria che non meritano neanche risposta.

La Stampa

 

Presidente Berlusconi, mancano ormai poche ore ai risultati delle presidenziali in Francia, elezioni che potrebbero costituire uno spartiacque per l’intera costruzione europea. Cosa si augura?  

«Amo la Francia, ho studiato e lavorato a Parigi quando avevo vent’anni, sono convinto, al di là delle contingenze politiche, che abbiamo un destino comune scritto nelle radici latine, cattoliche, europee dei nostri due paesi. Auguro ai francesi una presidenza in grado di affrontare le drammatiche questioni che oggi si pongono a tutte le grandi democrazie europee: l’immigrazione, il terrorismo, la disoccupazione, la stessa ricostruzione dell’Europa, la cui crisi potrebbe diventare irreversibile». 

 

Macron e Le Pen: due visioni della Francia, dell’Europa e della società del tutto antitetiche. Se fosse francese, lei chi voterebbe?  

«A differenza di altri politici italiani, considero inopportuno schierarsi nelle elezioni di paesi amici. La Francia rimarrà per l’Italia un partner irrinunciabile chiunque vinca le elezioni».  

 

Ci sarà pure una differenza per lei... 

«Posso dire che la signora Le Pen è portatrice di valori e di una cultura che non sono le nostre, anche se rappresentano sensibilità e stati d’animo diffusi in larghi strati della popolazione, non solo in Francia ma in tutta l’Europa. Sono sentimenti e ragioni che vanno rispettati e che non possono essere sbrigativamente liquidati come populismo. Macron è un brillante tecnocrate che viene dalla sinistra, anche se ne sta innovando lo stile e il linguaggio. Ma questa non è la nostra cultura liberale». 

Saramandasama

Interessante analisi su Macron dello psicologo Segatori- (Libero)

 

Un'analisi controcorrente del professor Adriano Segatori - psichiatra e membro della sezione scientifica "Psicologia Giuridica e Psichiatria Forense" dell' Accademia Italiana di Scienze Forensi - sta circolando in questi giorni sul candidato alle presidenziali francesi di En Marche!. Il professor Segatori traccia un excursus della storia personale di Macron ricostruendo gli eventi e gli shock traumatici della sua vita e disegna un profilo psicologico del candidato di En Marche!. Lo psichiatra nella sua ricostruzione parte dal primo evento che turba l' infanzia di Emmanuel Macron: il rapporto sessuale con la sua insegnante Brigitte, oggi sua moglie, conosciuta al prestigioso liceo di Amiens «La Providence». Com' è noto all' epoca il giovane Macron aveva solo 15 anni mentre Brigitte ne aveva 39. Per il professor Segatori questo caso non è altro che un «gravissimo abuso sessuale perpetrato dalla sua insegnante Brigitte».

 

Questo evento segna la vita del «ragazzino Macron e interrompe violentemente il suo sviluppo psichico» a causa della seduzione «fisica e psicologica» subita dalla sua insegnante. Ovviamente si possono dare molteplici interpretazioni a questo evento, ma Segatori ne da una lettura di tipo traumatico. Il professore poi si sofferma a criticare anche l' immagine di questa storia mostrata dai media, raccontata con tinte da rotocalco rosa come un vero amore spontaneo nato tra studente e insegnante, piuttosto che come un «abuso sessuale perpetrato ai danni di un minore» ancora lontano dalla maturità fisica e psicologica. Nella psicanalisi potrebbero darsi altre letture, ma lo psichiatra propende per quella dell' abuso.

 

Ad aver evitato uno scandalo - continua Segatori - fu solo il fatto che l' abuso avvenne negli ambienti altolocati francesi, mentre se si fosse verificato in ambienti proletari «Macron sarebbe finito in affidamento ai servizi sociali e Brigitte invece in carcere» (l'eminente psichiatra sembra ignorare che in Francia l' età minima per un rapporto sessuale legale è proprio 15 anni).

 

Nella psicopatologia freudiana, per lo psichiatra, questo determina il superamento di un tabù e nella mente di un adolescente tutto questo porta ad amplificare il suo già spiccato senso di onnipotenza.

 

Macron quindi da quel momento in poi «coltiva una ambizione sfrenata» e sente la necessità di essere apprezzato costantemente dagli altri per nascondere o diminuire il suo senso di inferiorità. Secondo il professor Segatori, la sua personalità e queste caratteristiche fanno di lui «uno psicopatico». In questo caso il termine viene adoperato in un senso tecnico e «non è un insulto» citando a questo proposito il pensiero di una psicanalista americana, Nancy McWilliams, che ha ravvisato lo stesso tipo di personalità ai vertici delle diverse amministrazioni presidenziali Usa degli ultimi anni.

 

A personalità di questo tipo non è precluso fare carriera professionale ed è già capitato in diverse occasioni che abbiano raggiunto «i massimi vertici della politica e della finanza» purché dotati di alte capacità organizzative come nel caso di Macron. Questo tipo di personalità non ama essere messo in discussione o contraddetto, e quando questo accade le reazioni raggiungono il culmine dell' isteria, come è successo con il confronto con Marine Le Pen, durante il quale Macron ha più volte perso la calma. Segatori descrive Macron come «inaffidabile e privo di rimorso», quando per esempio più volte ha manifestato pubblicamente il suo disprezzo per gli operai, definiti degli «illetterati», o per i minatori paragonati a dei «tabagisti alcolizzati».

 

Delle affermazioni che lo hanno costretto a fare delle pubbliche scuse per correggere il tiro, non perché pentito delle sue affermazioni ma per ragioni di opportunità politica. «Se un giudice mi chiedesse una perizia psichiatrica di Emmanuel Macron, non avrei a dubbi a definirlo altamente pericoloso» perché - aggiunge Segatori - come tutti gli psicopatici «ha una grandissima idea di sé». Questo fa di lui una persona che «non ama la Francia e non lotta per il popolo francese», in quanto interessato solo all' adorazione di «sé stesso e della sua fragile identità».

 

Lo stesso antagonismo con Marine Le Pen, per Segatori, travalica i confini della battaglia politica e approda a quelli dell' avversione personale perché Macron non «può accettare che una donna sia in competizione con lui». Tutto questo fa di Macron «un pericolo per la Francia». Avrà ragione lo psichiatra oppure si tratta solo di un' ossessione contro Macron?

Gli Exit Poll pubblicati dalla TV pubblica belga, che non è tenuta al silenzio elettorale, vedono Macron al 62-64% e Le Pen al 36-38%. Al primo turno furono molto precisi nel prevedere il risultato finale, lo saranno dunque molto probabilmente anche questa volta.

Qualche giorno fa è stato anche pubblicato il primo sondaggio sulle legislative di giugno. La maggioranza all'Assemblea Nazionale si ha con 289 seggi.

 

Le previsioni del sondaggio sono:

- En Marche: 249-286 seggi.

- Centristi e conservatori (LR + UDI): 200-210 seggi

- Socialisti: 28-43 seggi.

- Front National: 15-25 seggi.

- Front de gauche: 6-8 seggi.

 

http://www.reuters.com/article/us-france-election-parliament-poll-idUSKBN17Z220

ANSA

 

Emmanuel Macron è stato eletto presidente della Repubblica francese con il 65,5% dei voti contro il 34,5% dei voti di Marine Le Pen, secondo una proiezione di Sofres per Tf1.

 

"Oggi inizia una nuova era di speranza e fiducia per la Francia": così su Twitter il nuovo presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron alla Afp, che lo riferisce in un tweet.

 

"Il presidente della Repubblica è Emmanuel Macron". All'annuncio dato dalla televisione francese, i circa 5.000 militanti di 'En marche!' riuniti davanti al Louvre di Parigi sono esplosi in un boato di gioia e in un tripudio di tricolori francesi. Macron li raggiungerà per festeggiare con loro sul grande palco installato al centro dell'esplanade che si sta riempiendo sempre di più.

 

"Ho telefonato a Macron per congratularmi. Gli ho fatto gli auguri per le immense sfide che si troverà di fronte": queste le prime parole di Marine Le Pen dopo i risultati. "I francesi hanno scelto la continuità", ha detto ammettendo la sconfitta. "Per noi è un risultato storico" che "pone il fronte patriottico come prima forza d'opposizione", ha aggiunto ancora Marine Le Pen. "Voglio rassicurare i francesi che hanno scelto di darmi il loro voto. Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito e hanno fatto una scelta coraggiosa e fondamentale", ha aggiunto.

 

"Auguri di cuore a Emmanuel Macron. La sua vittoria è una vittoria per un'Europa unita": ha scritto su Twitter il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert.

 

"Congratulazioni a Emmanuel Macron, contiamo su una Francia che contribuisca a cambiare l'Unione per riavvicinarla ai cittadini!". Così su Twitter, dopo la vittoria di Macron alle presidenziali francesi, il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani che, secondo quanto apprende l'ANSA, ha intenzione di invitarlo a intervenire in plenaria all'Europarlamento.

 

"Evviva #Macron Presidente. Una speranza si aggira per l'Europa", scrive su Twitter il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni.

 

Affluenza in netto ribasso al ballottaggio delle elezioni presidenziali francesi alle 17: ha votato il 65,3% degli aventi diritto, contro il 69,4% del primo turno e contro il 70,59% del ballottaggio 2012.

Edited by Rotwang

Risultati finali.

 

Macron: 66,04%

Le Pen: 33,94%

 

Macron riesce a superare pure il 66%, nei sondaggi era decisamente sottostimato.

 

Gli unici dipartimenti in cui Le Pen ha vinto sono stati Aisne e Pas de Calais nel Nord della Francia.

Edited by Uncanny
Hinzelmann

Jean-Marie Le pena aveva fatto 4.800.000 al primo turno del 2002

che divennero poi 5.500.000

 

Marine le Pen ha fatto 7.600.000 al primo turno che sono diventati

10.600.000

 

Tuttavia si è alleata con un partito che al primo turno aveva preso

1.700.000 e questo ridimensiona di molto la sua capacità attrattiva

di voti, essendo la base di partenza già 9.300.000

 

Ha convinto 1.300.000 Francesi rispetto ai 700.000 del padre a votarla

al secondo turno, non un successo clamoroso considerando il fatto che

nel 2002 la situazione era decisamente meno favorevole

 

Ciò che cambia è più che altro il tasso di partecipazione al voto da

procurato allarme degli altri, furono 25.500.000 i Francesi che nel 2002

andarono a votare Chirac contro il padre e sono calati a 19.500.000

 

Il Fronte repubblicano perde circa 6.000.000 di voti, la Le Pen ne guadagna

solo 600.000

I risultati definitivi comunque sono 66,1-33,9 e non quelli riportati da me prima. Pensavo che nella notte avessero finito di contare le schede.

 

Mezzo punto percentuale in più sarebbe stato il massimo. Oro per i complottari che già ora stanno impazzendo perché Macron ha festeggiato davanti alla piramide del Louvre, un chiaro riferimento al simbolo massonico dal loro punto di vista.

 

18301325_10155062087785428_4225903054550

Edited by Uncanny

La cosa che mi stupisce - e che accomuna la Le Pen a Berlusconi -

è che continueranno a ricandidarla anche se ha di nuovo perso le elezioni.

 

perchè sono i proprietari del loro partito almadel, mi sembra semplice.

 

la le pen se ne è impossessata col patricidio, berlusconi ha plasmato il partito che possiede a sua immagine.

Saramandasama

Dal Fatto

 

 

Elezioni Francia, vincono Macron e gli euroinomani

di Diego Fusaro |

C’era da aspettarselo, in fondo. In Francia hanno vinto il signor Macron, i globalisti, gli euroinomani e, in generale, quell’élite finanziaria che è classe dominante nel rapporto di forza oggi egemonico. L’antifascismo in assenza di fascismo s’è ancora una volta rivelato il fondamento ideologico dell’ultracapitalismo a cui anche le sinistre hanno venduto cuore e cervello. Ha vinto – occorre dirlo – l’ultraliberismo de-eticizzato e sans frontières, il volto più indecoroso della mondializzazione classista capitalistica tutta a detrimento di masse popolari, lavoratrici e disoccupate.

 

Per opporsi a Marine Le Pen, si è votato direttamente il Capitale. Per lottare contro il manganello fascista ormai inesistente si è votato per mantenere il nuovo manganello – realmente esistente – del mercato assoluto, globalista e desovranizzato. Macron è esponente della classe dominante, di cui è un prodotto in vitro. Gli utili idioti che l’hanno supportato è come se avessero sostenuto un’immane repressione delle classe lavoratrici e delle masse nazionali-popolari odiate dall’aristocrazia finanziaria.

 

 

In merito alle elezioni francesi Il Manifesto – avanguardia del mondialismo e della lotta per il capitale – titolava: “Speriamo che non sia femmina”. E si rivelava per quello che è, il giornale di quelli che in nome dell’antifascismo accettano il capitale, ossia il nuovo manganello invisibile dello spread e dell’austerity, dei tagli alla spesa pubblica e della spending review. Accettano esattamente ciò contro cui Marx e Gramsci lottarono per tutta la vita.

 

Gli sciocchi che hanno appoggiato Macron contro il cosiddetto nazismo della Le Pen farebbero bene ad aprire gli occhi e prendere coscienza del fatto che il solo nazismo oggi esistente è quello dell’Unione Europea e del fiscal compact, del “ce lo chiede il mercato” e dell’austerità depressiva. Hitler non torna con baffetto e svastica: è tornato parlando inglese e condannando tutti i crimini che non siano quelli del mercato, difendendo l’apertura globalista dei confini e la libera circolazione delle merci e delle persone mercificate.

 

Benvenuti nel tempo del nazismo economico, il nazismo 2.0.

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