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Elezioni presidenziali in Francia del 2017


Rotwang

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Hinzelmann

Suppongo che la Francia, esattamente come l'Italia già accolga

ogni gay che sia perseguitato da qualunque paese stia scappando

 

Certo in teoria si potrebbe dire che la Cecenia è una repubblica autonoma

e quindi un gay ceceno può scappare a Mosca cioè all'interno della Federazione

Russa

 

Tuttavia tutti i paesi occidentali li accolgono, anche Trump e non c'è bisogno

di particolari piani trattandosi di un numero abbastanza limitato di persone basta

applicare la legge ( che si spera valga per ogni gay perseguitato da qualunque

paese provenga )

 

Insomma un po' di fuffa c'è

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La Cecenia ha 1 milione e 400 mila abitanti. Prendendo per buona la stima che il 5% delle persone sia omosessuale ci sono 70 mila potenziali rifugiati. Decine di migliaia in ogni caso.

 

Sono anche stati concordati dei monitoraggi regolari sulla situazione e i suoi sviluppi.

 

Macron ha tra l'altro anche attaccato i media statali russi durante la conferenza stampa congiunta con Putin:

"Russia Today e Sputnik non si sono comportati come organi di stampa ma come organi di influenza e propaganda. Non sono dei media ma degli strumenti di interferenza, c'è stata un'ingerenza grave durante il processo elettorale di un paese democratico."

Edited by Uncanny
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Nessuno dice che siano esatte, sono appunto solo stime. Quella del 5% è quella adottata dall'OMS, quindi una delle più realistiche.

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Hinzelmann

Quindi ricapitolando:

 

-- Macron non è fumoso sui diritti LGBT COME la Lituania

 

-- i gay ceceni che avrebbero richiesto l'asilo politico DA MOSCA

   sono 9

 

-- 2 sono in Lituania 1 in Francia

 

--il Dipartimento di Stato conferma che gli USA sono dalla parte dei

   gay ceceni, anche se buzzsfedd sostiene che ci sarebbero 40 Ceceni

   in Russia in attesa di visto essendo la notizia delle persecuzioni di Aprile

   e l'approvazione di una risoluzione del Congresso favorevole ai Ceceni del

   23 Maggio

 

Ragazzi, svegliatevi!

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Macron non si è limitato a raccattare qualche rifugiato, non vederlo è da miopi.

Prenderò una nuova sveglia, ma nel mentre suggerisco un bel paio di occhiali.

 

Ah ed è ancora attesa una spiegazione sulla "fumosità" di Macron, visto che non è ancora stata motivata da quando è stata tirata in ballo.

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Macron e' di sicuro meglio della le pen.

 

Macron e la merkel si sono attivati con putin in difesa dei gay ceceni.

 

Trump non ha fatto nulla per i gay ceceni.

 

Alla fine a trump importa piu' la corea del nord che i gay ceceni.

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Macron ha condannato il trattamento che subiscono i gay in Cecenia richiedendo a Putin che vengano rispettati i loro diritti, ha espresso preoccupazione per le condizioni (inclusa la libertà di espressione) delle minoranze e delle ONG nell'intera repubblica federale, ha concordato dei monitoraggi regolari comuni in cui quindi anche la Francia avrà un ruolo attivo sulla situazione dei gay in Cecenia, e oltre ad accogliere i rifugiati ceceni ha elaborato a riguardo un piano d'accoglienza apposito.

 

Giusto per essere chiari.

Edited by Uncanny
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Hinzelmann

W la Lituania!!

 

Abbasso l'Italia

 

( che in realtà il governo Gentiloni

è l'unico a non aver fatto niente per i

gay ceceni mentre Trump li accoglie )

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Hinzelmann

A. L'Italia

 

"Ci sono alcuni ministeri degli esteri che stanno lavorano sulla questione cecena e in alcuni casi sono riusciti anche a concedere dei visti per questi ragazzi perseguitati, l'Italia non è tra questi Paesi" e sottolinea: "Anche sotto il profilo di prese di posizione politiche. Cinque ministri degli Esteri Ue hanno scritto al loro collega russo per sollecitare un'iniziativa contro le persecuzioni degli uomini gay in Cecenia, Angela Merkel ha fatto una dichiarazione davanti a Putin. Dall'Italia non è arrivata una parola. Sono grato dell'azione fatta ma cerchiamo di vedere la situazione politica e umanitaria che va al di là"

 

B. Gli USA

 

La Cecenia non rientra nell'elenco dei paesi per cui esiste un bando, per ovvie ragioni essendo

una spina nel fianco della Federazione Russa chiunque se ne vada dalla Cecenia è ben accolto

negli USA, anche se magari poi mette delle bombe durante la maratona di Boston...figuriamoci se

è gay

 

L'Amministrazione Trump ha puntualmente condannato tramite l'ambasciatore all'ONU la persecuzione

dei gay ceceni fin dal 18 Aprile

 

Ho già pubblicato la notizia che il 23 Maggio pure il Congresso americano ha votato una risoluzione

a favore dei gay ceceni, assolutamente bipartisan

 

Poichè la notizia della persecuzione è del 1° Aprile direi sia una reazione abbastanza rapida

 

Le voci circa il fatto che sarebbero stati negati dei visti ai gay ceceni fra il 1 ° Aprile 2017  ed il 30 Maggio 2017

sono talmente assurde che non hanno bisogno di smentita, la stessa fonte buzzfeed che si cita a sostegno

del fatto che l'ambasciata americana non rilascerebbe visti, PRECISA

 

After initial publication of this story, the Russia LGBT Network spokesperson clarified that the US had not yet formally denied any visa applications.

But the group was not facilitating applications to the United States because it was so discouraged by their conversations with the US embassy.

A US State Department spokesperson said on background that all visa applications are considered on a case-by-case basis and the Chechens are

eligible to apply.

 

I Ceceni possono quindi fare domanda per entrare negli USA ma non possono pretendere un visto di ingresso

come profughi dall'ambasciata per il semplice elementare fatto che la legge americana lo vieta, prevedendo

che tale domanda sia fatta SOLO sul suolo americano da parte di chi sia entrato nel paese con un normale

visto di ingresso non-immigranti o turistico

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Mattarella in Russia ha detto le stesse cose di Macron a Putin, però evidentemente non fa notizia tra i disfattisti radical chic anti-italiani, se Gentiloni non gli ha fatto la predica eh va beh, capita. Va' in Russia, è il tuo Paese.

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Forse dal punto di vista geopolitico la francia e la germannia sono un attimo piu' pesanti dell'italia.

 

Putin non credo mangia spesso la pizza.

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Il Post

 

Il nuovo presidente francese Emmanuel Macron è in carica solamente da due settimane eppure ha già fatto parlare di sé diverse volte: non tanto per le sue iniziative di politica interna o il programma del suo nuovo governo – non c’è ancora stato tempo di fare quasi niente – quanto per alcuni suoi incontri con i leader mondiali. Negli ultimi giorni, fra le altre cose, Macron ha stritolato pubblicamente la mano del presidente americano Donald Trump, avviato una fitta collaborazione col primo ministro canadese Justin Trudeau – che CNN e altri hanno scherzosamente definito una bromance, un rapporto di amicizia molto stretto e affettuoso fra uomini – e accusato il governo russo di fare propaganda aggressiva durante una conferenza stampa con Vladimir Putin.

 

Durante questi incontri Macron ha ripreso e ampliato alcuni grossi temi di politica internazionale già citati nella sua campagna elettorale, come la necessità di rafforzare il rapporto fra i cittadini europei e l’UE, e la possibilità di intervenire in Siria in caso di nuovi attacchi chimici da parte delle forze del presidente Bashar al Assad, o dei loro alleati. Il New York Times ha fatto notare che Macron «ha rapidamente assunto un atteggiamento presidenziale».

 

L’atteggiamento di Macron da duro – o da macho, come l’ha definito Politico – ha preso alla sprovvista giornalisti e osservatori, e forse è anche per questo che se ne sta parlando molto. Inoltre, è un atteggiamento in aperto contrasto con quello più prudente dell’ex presidente francese François Hollande, in carica dal 2012 fino all’elezione di Macron.

 

Hollande era noto per comportarsi in maniera molto informale, sia con i giornalisti che nelle uscite pubbliche, e per i suoi toni spesso scherzosi e dimessi (nella campagna elettorale del 2012 aveva promesso di essere un presidente “normale”, al contrario dell’allora presidente uscente Nicolas Sarkozy). Macron invece «non è un chiacchierone, tiene a distanza i media e non fa battute», scrive il New York Times, che aggiunge: «nella conferenza stampa tenuta sabato dopo il vertice del G7 a Taormina, Macron ha parlato a lungo e a braccio di argomenti come la Libia e lo sviluppo in Africa, senza i tentennamenti, le esitazioni e i sorrisini tipici di Hollande».

 

Non erano in molti ad aspettarsi un atteggiamento così diverso da parte di Macron, che in passato è stato vicino a Hollande (fra il 2012 e il 2014 fu uno dei suoi più stretti collaboratori). Sarah Wildman, che si occupa di esteri per Voxha spiegato che Macron «in teoria non doveva essere così bravo in questo. I suoi critici lo accusavano di essere troppo nuovo, inesperto, e concentrato sull’economia, di non avere idee sulla politica estera, e ancora meno esperienza internazionale».

 

Secondo il New York Times, la «aura di autorevolezza» che Macron sta cercando di trasmettere è una specie di meccanismo di reazione al contesto piuttosto agitato della politica internazionale. Macron stesso ha parlato in questi termini delle ragioni dietro alla fortissima stretta di mano che ha dato a Trump: Macron ha detto di avere insistito appositamente nella stretta di mano per «far vedere che non faremo piccole concessioni, nemmeno simboliche», e che in generale ha preso atto del fatto che Trump, il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdoğan «vivono in una logica di rapporti di forza», e che quindi bisogna adattarsi.

 

Va detto che Macron è nel periodo di più alta popolarità della sua breve carriera politica: ha molti più margini di un presidente logorato in carica da tempo, e in futuro potrebbe decidere di abbandonare questa retorica nel caso non abbia più la necessaria credibilità, oppure semplicemente perché potrebbe essere costretto a prendere decisioni su questioni complicate di governo. Secondo il New York Times, comunque, nelle ragioni dell’atteggiamento di Macron non c’è solo un atteggiamento di reazione: la base per questa teoria è un’altra dichiarazione di Macron piuttosto sorprendente di due anni fa, in cui Macron disse che «nel processo democratico manca qualcosa come la figura di un re, la cui morte [l’ultimo re francese, Luigi XVI, fu decapitato il 21 gennaio 1793] non era stata voluta dal popolo». Quella di Macron è stata una dichiarazione rischiosa, ma che forse racconta qualcosa della sua idea di leadership intesa come guida morale del paese.

 

Non c’è il rischio di una deriva “autoritaria”: i collaboratori di Macron lo descrivono come una persona aperta e pragmatica, disponibile al compromesso. Una settimana Macron fa ha convocato all’Eliseo diversi leader dei sindacati per presentare loro la sua proposta di riforma del lavoro. I capi dei sindacati hanno detto di avere apprezzato il suo atteggiamento: Laurent Berger della CFDT, il più grande sindacato francese che in passato è stato vicino al Partito Socialista, ha detto che Macron «ha mostrato determinazione ma al contempo è rimasto aperto e ha ascoltato». Jean-Claude Mailly, leader del sindacato centrista Force Ouvrière, ha raccontato che «almeno in superficie ha dimostrato di voler fare le cose insieme: non ha avuto un atteggiamento autoritario».

Edited by Rotwang
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Hinzelmann

Beh approfittiamo di questa gaffe per aprire una finestra su una realtà

poco conosciuta:

 

Mayotte è una delle quattro isole dell’arcipelago delle Comore. La sua storia è molto particolare. Insieme a Grande Comore, Anjouan e Moheli viene occupata dai francesi nel 1841 e diventa colonia di Parigi nel 1912. Nel 1961 la Francia decide di concedere una forma di semi-indipendenza a tutto l’arcipelago e nel 1974 organizza un referendum per chiedere alla popolazione se intende staccarsi dalla madrepatria. Gli isolani votano in massa per l’indipendenza. Ma Parigi non ratifica il risultato sebbene, cinque mesi dopo, riconosca l’indipendenza di Grande Comore, Anjouan e Moheli, ma non Mayotte, che diventa Territorio d’oltremare e, successivamente, il 101° dipartimento della Francia. Quindi, di fatto, è un pezzettino di Europa al largo dell’Oceano Indiano.

Per questo motivo migliaia di comoriani delle tre isole principali tentano di raggiungere l’isola sorella. Approdando a Mayotte riescono infatti a fuggire dalla povertà endemica della loro terra (il reddito medio pro capite è di due euro al giorno). E non è un caso che Mayotte che ha una superficie di soli 400 chilometri quadrati abbia una popolazione di 214mila persone, il 40%, secondo le autorità francesi, immigrati illegali.

Raggiungere Mayotte però non è semplice. I comoriani cercano di arrivarci a bordo dei kwasa-kwasa, imbarcazioni veloci, ma poco stabili. Così, spesso, nei 70 km che separano Anjouan da Mayotte, molte di esse affondano. Difficile stimare quante siano state le vittime in questi anni. Secondo il Governatore di di Anjouan sono morte più di 50mila persone. Secondo la Francia tra le 7 e le 10mila. Il mare che separa Anjouan e Mayotte è così diventato il cimitero più grande del mondo.

 

Ma soprattutto per chi si interessa di più a figure significative del post-colonialismo europeo

ricordiamo :

 

Gilbert Bourgeaud alias Bob Denard detto Il Vecchio o Boku e dopo la conversione all'Islam 

in funzione anticomunista, Said Mustapha M'hadjou

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Bob_Denard

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A proposito di territori d'oltremare, nella Nuova Caledonia il prossimo anno si terrà un referendum sull'indipendenza dalla Francia e il risultato è tutt'altro che scontato.

 

Anche i candidati principali alle elezioni si erano espressi sulla questione:

 

"Le Pen, il cui partito è da sempre contrario a questo tipo di referendum e che per lungo tempo non ha voluto riconoscere gli accordi di Numea, ha appoggiato il voto che si terrà il prossimo anno, sperando in una sconfitta netta dei partiti indipendentisti. Anche François Fillon, candidato del centro-destra francese e da mesi coinvolto in un grosso scandalo, si è detto contrario all’indipendenza. Emmanuel Macron, candidato indipendente che è cresciuto moltissimo nei sondaggi degli ultimi mesi, non si è espresso direttamente né a favore né contro l’indipendenza, e si è limitato a dire che rispetterà il risultato del voto, qualunque sarà."

 

http://www.ilpost.it/2017/04/11/referendum-indipendenza-nuova-caledonia-francia/

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Hinzelmann

Vorrei ben vedere che non si debba rispettare il

risultato, ma di fatto non ci dice quale è il risultato

che auspica o preferisce

 

Come al solito, fumoso e ambiguo

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Meno di un mese dopo si è anche espresso su quello.

 

Macron souhaite que la Nouvelle-Calédonie reste dans la France

 

Emmanuel Macron a déclaré vendredi aux Nouvelles-Calédoniennes qu'il souhaitait que la Nouvelle-Calédonie "reste dans la communauté nationale" alors qu'un référendum d'autodétermination aura lieu en 2018 dans l'archipel.

 

"Ce sera aux Calédoniennes et aux Calédoniens de répondre à la question posée", a précisé le candidat d'En Marche ! à la présidentielle, se disant "convaincu que la présence de la France est nécessaire pour garantir la paix civile et le développement".

 

"Quel que soit le choix qui sera fait, la République sera aux côtés de la Nouvelle-Calédonie car il ne peut y avoir de rupture dans notre histoire commune", a-t-il encore déclaré dans cette interview au seul quotidien local.

 

http://www.lepoint.fr/politique/macron-souhaite-que-la-nouvelle-caledonie-reste-dans-la-france-05-05-2017-2124975_20.php

Edited by Uncanny
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Hinzelmann

E quindi?

 

Capisco che per te Macron faccia notizia anche quando respira

ma la realtà è che non ha detto niente di significativo, né prima

quando ha detto una assoluta ovvietà, né dopo quando ha fatto

una dichiarazione che potrebbe essere sottoscritta da chiunque

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Ma guarda che sei tu ad essere fissato con Macron e la sua, a tuo dire, fumosità.

 

Visto che si parlava di territori d'oltremare, mi sono limitato a riportare che il prossimo anno si terrà un referendum sull'indipendenza in Nuova Caledonia con annesse le posizioni dei candidati che correvano alle presidenziali.

 

Tu ovviamente, nella tua ossessione per lui, hai colto l'occasione per ribadire ancora una volta che è fumoso e ambiguo e io di conseguenza mi sono semplicemente limitato a far notare che ha anche fatto presente quale sia il risultato che si auspica e preferisce, cioè il rifiuto dell'indipendenza.

 

Magari non conosci il francese e in effetti avrei dovuto tradurre un minimo, anche se mi sembra comprensibile il senso generale, ma Macron afferma di augurarsi che la Nuova Caledonia resti nella comunità nazionale e che la Francia è necessaria per garantire la "pace civile e lo sviluppo".

 

In che modo queste dichiarazioni dovrebbero poter essere sottoscrivibili da chiunque, anche da un indipendentista caledone?

Edited by Uncanny
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Hinzelmann

Io ho aperto una finestra su un dramma internazionale poco conosciuto, su cui sarebbe

opportuno che i Francesi facessero qualcosa invece che battute sceme...come quella di

Macron

 

Questo è scritto e questo chiunque può leggere: io parlavo del dramma di Mayotte e Comore

e degli orrori del post colonialismo francese in Africa

 

Tu hai riportato la discussione ad un'altra dichiarazione scema di Macron, meno offensiva

della prima ma altrettanto scipita e fumosa

 

Poi siccome ti sei accorto della cosa, ne hai aggiunta una seconda, altrettanto scontata e banale

 

Poi sarei io ad essere ossessionato da Macron....XD

 

Ma va là

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Io non ho riportato la discussione a nessuna dichiarazione di Macron, ho aperto una parentesi su un altro territorio d'oltremare che a differenza di Mayotte potrebbe diventare presto indipendente.

 

Ovviamente ho ritenuto opportuno riportare la posizione a riguardo dei candidati alle presidenziali, ma di certo quella di Macron non era il fulcro del post, tant'è che prima della sua c'erano quelle di Le Pen e Fillon.

 

"A proposito di territori d'oltremare" ≠ "A proposito di dichiarazioni di Macron"

 

Comprensione del testo non pervenuta.

Edited by Uncanny
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L'importante è scrivere monoriga inutili.

 

Comunque tutti i sondaggi al momento danno En Marche per primi alle legislative e pure con notevole distacco. La media dei sondaggi vede En Marche al 30%, i Repubblicani al 20%, il FN al 18%, la Sinistra al 12-13% e i Socialisti all'8%.

 

La proiezione in seggi vede En Marche in media con più di 330 seggi arrivando anche a 350-360. La maggioranza assoluta si ha con 289 seggi.

 

Con buona pace di Hinzelmann.

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