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Elezioni presidenziali in Francia del 2017


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Una volta fai il socialista bel demo' quando si tratta di cancellare i debiti alla grecia e poi ti piace la le pen ? Mah.

 

Ma lo sai che ha rubato i soldi all'europa facendosi pagare dall'europa gli impiegati per il suo partito quando li dichiarava come suoi collaboratori al parlamento europeo ?

Edited by marco7

Si la le pen e salvini sono la stessa cosa in due nazioni diverse.

 

L'unica differenza e' che salvini non ha il padre politico ucciso da lui.

vallo a dì a Bossi..

ok che col coccolone che c'ha avuto s'è quasi fatto fuori da solo;

però..

Dovevo scrivere meglio:

 

La le pen ha ucciso politicamente suo padre politico che e' anche suo padre biologico.

 

Salvini ha fatto fuori solo il padre politico.

 

La le pen ha fatto di piu' politicamente contro suo padre di quel che salvini ha fatto politicamente contro bossi.

Edited by marco7
cambiapelle

emmanuel macron mi piace proprio .. penso che votero per lui. non solo vuole abolire una delle tasse le piu odiate dei francesi ( casa), ma vuole che ogni spesa medica e dentistica sia al 100 % gratuita.

( per ora non si paga quasi nulla solo se si ha una mutuelle)

ho letto il programma e mi piace molto..avra il mio voto .

melenchon lo adoro quando parla... starei delle ore a sentirlo ..solo che le sue idee sono troppo estremiste e forse poco realizzabili.

fillon mi sa che ha poche speranze visto gli ultimi scandali. e comunque non mi piace . ha promesso che non cancellera il matrimonio gay ma che rendera piu difficili le adozioni.

la troia invece ha alcune chances di vincere ma molto molto remote . ma non ne voglio molto parlare perche mi mette la nausea.

Quale posizione ha il Veneto indipendente nei confronti della Le Pen ? E dell' Europa ?

 

Vabbe che se fanno le marchette a Salvini il quadro è molto chiaro

Il leghismo vecchio stampo indipendentista e più vicino a Bossi è europeista e contrario all'uscita dall'euro.

Bossi poco tempo fa ha detto: “Se venisse giù l’euro, verrebbe giù tutto, una situazione che nessuno saprebbe gestire. Pagheremmo di più le materie prime, cosa che per un Paese di trasformazione come l’Italia sarebbe un disastro. Ora va di moda parlare male dell’Europa, per avere i voti, ma io sono europeista, l’Europa ha sbagliato tante cose ma si può cambiare“.

È molto lontano dal nuovo leghismo nazionalista e sovranista salviniano e dal lepenismo.

Edited by Uncanny

Un francese degno di questo nome, e cioè che ama il suo paese, dovrebbe votare la Le Pen senza incertezze.

Purtroppo di francesi così ce ne sono pochi, milioni e milioni avendo subito con successo il condizionamento portato avanti dal sistema, che gli fa credere che bisogna accogliere i cari fratelli migranti, e che quest'ultimi sarebbero addirittura un arricchimento!

Ad arbitrare la competizione interviene l’unità di coordinamento dell’antiterrorismo, che chiarisce: Fillon è al livello di pericolo 2; Le Pen al 3; Macron e Mélenchon al 4. Il socialista Hamon è ignorato da tutti, dai terroristi e dal suo partito, terrorizzato solo dal fatto che il candidato non raggiunga neppure la soglia per i rimborsi elettorali.

 

Gli arresti di Marsiglia non sono la svolta della campagna; ma confermano l’impressione che Fillon abbia ancora una carta da giocare. Tutti i sondaggi danno al secondo turno Macron e Le Pen. Ma l’ex premier è in rimonta; e non solo perché ai suoi comizi da cinque giorni ci sono i tiratori scelti sui tetti, gli sono stati vietati i bagni di folla e a Nizza gli hanno chiesto di indossare il giubbotto antiproiettile, ricevendo un fermo diniego («Non ho paura, io»)

 

Fillon è l’unico ad avere dietro un partito, per quanto diviso; e un partito vuol dire non essere soli. Vuol dire avere militanti che non si limitano a rispondere ai sondaggisti, non partono per il week-end se il tempo è bello, non dimenticano di iscriversi alle liste elettorali, non appartengono alle élites urbane sedotte da Macron. Che è interessante, giovane, dinamico; piace a tutti, anche a vecchi arnesi come il sessantottino Cohn-Bendit, che ieri l’ha affiancato in un affollato meeting a Nantes; ma non ha alle spalle un’organizzazione, un territorio, una credibilità nel parlare di Islam e di sicurezza. È il preferito dai giovani, che però votano in pochi; Fillon è il preferito dai pensionati, che votano quasi tutti. Per mobilitare i cattolici è in continuo pellegrinaggio tra i santuari mariani; non perde una messa, il sabato santo ne ha prese due, la prima nella cattedrale di Nostra Signora dell’Annunciazione in Alvernia, la seconda nella chiesa copta di Chatenay-Malabry (Alta Senna).

 

Neanche i candidati dell’estrema sinistra e dell’estrema destra hanno un partito. Mélenchon se ne farà uno dopo le presidenziali. Le Pen ha una setta: suo padre è il fondatore, il suo compagno il vicepresidente; l’unica deputata è sua nipote, i discorsi glieli scrive il cognato. Per Marine queste elezioni sono la sfida della vita. La vittoria di Trump l’ha convinta che può farcela anche lei; ma la volata lunga l’ha stancata e innervosita. Mélenchon resta indietro, però è cresciuto molto grazie ai duelli tv: è il più colto, la sua Francia è quella rivoluzionaria e letteraria di fine Ottocento, cita di continuo la Comune e Zola, i deportati in Nuova Caledonia e i minatori di Germinal; e queste cose ai francesi di sinistra piacciono. Fillon, che ne invidia lo charme, per irriderlo lo chiama «il capitano della corazzata Potiomkin»; lui definisce Fillon e Macron «santoni della magia nera, che trasformano le sofferenze del popolo in oro per sé».

 

http://www.corriere.it/esteri/17_aprile_20/preghiere-comizi-blindati-corsa-quattro-quasi-di-fuori-partiti-89e1843a-253b-11e7-a8eb-9de3cd2120df.shtml

 

Aggiungo che la Le Pen e Macron i due candidati dati come avvantaggiati a livello personale

hanno un forte profilo di debolezza politica in vista delle prossime politiche di Giugno, potrebbero

entrambi essere costretti alla coabitazione con diverse maggioranze parlamentari

 

Macron difficilmente potrà col suo movimento neonato guadagnare una maggioranza nei collegi

uninominali, al pari della Le Pen con cui nessuno vorrà allearsi ad un secondo turno

 

L'unico candidato che ha realistiche chance di far meglio alle politiche che alle presidenziali ed

esprimere quindi una maggioranza coesa è per l'appunto Fillon, che ha un partito più forte di lui

alle spalle

 

Questo fattore potrebbe finire per pesare sul 35% di elettori francesi indecisi, soprattutto nel caso

di astensione bassa

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2017/04/19/voto-in-francia-il-governo-teme-una-maxi-astensione_90372d7c-e5f1-4148-b1f9-98a45f4f78f2.html

 

A sto punto per me:

 

- il candidato del partito socialista di cui non ricordo neppure il nome e' fuori

 

- non ci sara' un ballottaggio le pen - fillon

 

- non ci sara' un ballottaggio melanchon - macron

 

Tutto il resto e' possibile e se la le pen va al ballottaggio potrebbe vincere solo contro melanchon.

Corriere della Sera

 

Per lui, è «Marine». Sempre e solo Marine: il cognome, Le Pen, non conta. Un gesto di affetto, forse: David Rachline (classe ‘87, sindaco di Frejus e senatore del Var) è il responsabile della campagna elettorale della candidata del Front National, con la quale lavora da anni (nel 2012 era a capo dell’équipe digitale del partito di estrema destra e gestiva in prima persona l’account Twitter della Le Pen). Ma anche un segno di quanto, per queste presidenziali, il ruolo e la personalità della candidata siano centrali ed essenziali. È lei, con le sue idee, il suo programma ed il suo carattere, che i francesi voteranno. Ed è lei, «la cui forza è di non essere né di destra né di sinistra» come sottolinea Rachline, che deve riuscire a mettere insieme i voti di un elettorato «difficile» come quello del FN.

 

Gli elettori del FN (e gli altri)

Da un lato ci sono i lepenisti della prima ora, quelli che stavano dalla parte del fondatore Jean-Marie Le Pen (estromesso dal partito da Marine stessa). Dall’altro i sostenitori, liberal-conservatori, della linea della nipote Marion Maréchal-Le Pen. Poi lo zoccolo duro dei nazional-repubblicani, gli integralisti cattolici, i gruppi di identitari che stanno ancora più a destra della Le Pen ma che la voteranno perché è quella che più rispecchia le loro idee. Per tenere insieme tutte queste anime, interne al partito o che al partito fanno riferimento, «bisogna riunire, raggruppare. Ma per vincere ci serve più del 50% degli elettori, i nostri non bastano: dobbiamo convincere anche le persone che non votano FN», insiste Rachline.

 

La proposta di Marine Le Pen

Come? La strategia immaginata dalla Le Pen e gestita da Rachline (che, ricorda, è stato nominato responsabile della campagna nel settembre scorso ma di fatto aveva già iniziato a riflettere su come strutturarla da prima) è semplice: definire i temi politici principali e puntare sui valori. «Quelli dello Stato francese, dalla laicità alla libertà, che non sono né di destra né di sinistra. Ma poi serve anche una nazione forte che possa proteggere i cittadini», spiega il giovane. La proposta di Marine, come la riassume lui, è semplice: «O si vota per il sistema attuale, e poco importa che si scelga Fillon, Hamon, Macron o Mélenchon dato che sono tutti esponenti della stessa classe politica che ha portato la Francia alla crisi, oppure si fa una scelta di rottura e si cambia, votando la nostra candidata». Sotto questo punto di vista si capisce perché nel FN (almeno a parole) non temano l’outsider di queste elezioni, l’ex ministro dell’Economia Emmanuel Macron che resta il favorito dei sondaggi: «È una finta novità - argomenta Rachline - ha lavorato per anni per l’attuale presidente Hollande, fa parte di quelli che hanno rovinato il Paese».

 

La campagna, dal web ai meeting

Questo, in teoria. In pratica, per la campagna è stata messa a punto un’organizzazione rigida: «Un consiglio strategico, formato da un gruppo di specialisti in diversi ambiti, che delinea gli obiettivi». Poi, «alcune decine di persone che la gestiscono giorno per giorno. In media hanno 30 anni, ma ci sono molti giovani soprattutto per la gestione del web». A proposito di web: quando gli si chiede come gestisce i rischi della «fachosphere» (il sottobosco online dell’estrema destra, che da un lato sostiene e rilancia i temi cari alla Le Pen ma dall’altro spesso va molto oltre) alza le spalle: «Le idee di Marine sono talmente chiare e note che non c’è dubbio possibile su cosa lei pensi e sostenga e cosa no, a prescindere dai rumors sul web». Internet è importante, certo, ma per Rachline la strategia vincente passa attraverso gli incontri «reali». Non tanto e non solo i grandi meeting, i bagni di folla nelle principali città francesi. Ma soprattutto «le riunioni politiche che abbiamo organizzato nei piccoli comuni di meno di 2mila abitanti. Quei centri dove i politici non vanno mai e dove invece di problemi da risolvere ce ne sono tanti: lì facciamo vedere che noi ci siamo», racconta.

 

Così «Marine» ha cambiato il FN

La strategia per ora funziona. Da mesi i sondaggi confermano che la Le Pen potrebbe riuscire a passare lo sbarramento del primo turno. Un’«impresa» che era riuscita a Jean-Marie Le Pen solo nel 2002 (il fondatore del partito in tutto si è presentato alle presidenziali per cinque volte, l’ultima nel 2007), ed era finita con la vittoria dell’avversario Jacques Chirac. In Francia il passaggio di Le Pen padre al secondo turno lo ricordano tutti, e resta uno spauracchio che ha convinto molti giovani di allora a impegnarsi in politica per scongiurare il rischio che possa risuccedere. Invece potrebbe capitare, domenica prossima. Ma per Rachline non è una sorpresa, e non lo è da tempo: «Da quando Marine guida il partito (ne è stata eletta presidente nel 2011) ha creato una dinamica diversa: di fatto lo ha reso un movimento elettorale, ponendo delle basi solide che ci hanno portato fin qui».

 

Verso le urne

In uno degli ultimi sondaggi, condotto da Harris Interactive, in testa resta sempre Macron (che ottiene il 24% delle intenzioni di voto dei francesi), mentre la Le Pen si piazza al secondo posto ma perde un punto percentuale (22%, mentre la settimana precedente era al 23%). Un punto in più, invece, lo guadagna il candidato di destra François Fillon (20%), che resta però tallonato dall’esponente dell’estrema sinistra Jean-Luc Mélenchon (19%). Se Fillon dovesse ancora salire, le possibilità che la Le Pen finisca al secondo turno potrebbero ridursi. «Marine arriverà al secondo turno - afferma Rachline - poi, vedremo cosa vogliono davvero i francesi: continuare con questo sistema, che li ha portati alla crisi, o scegliere una strada diversa. Stavolta possiamo vincere».

Edited by Rotwang

Se vince mi trasferisco in Francia!

Potrebbe essere l'unica cosa positiva se la vacca vince.

 

Fa in fretta a trasferirti perche' lei fa la frexit e poi addio libera circolazione delle persone con la francia.

Edited by marco7

Secondo il tg svizzero melanchon propone una tassa del 100% per i salari elevati.

 

Forse gli fara' prendere dei voti ma chi saranno i scemi che lavoreranno ancora con un salario elevato se lo devono dare tutto in imposte ?

Sembra ci sia stato un attacco terroristico (pare sventato dalla Polizia) agli Champs Elysées.

Quanto peseranno sul voto a favore di Le Pen questo e potenziali altri eventi prima delle elezioni?

 

Ho paura che non siano irrilevanti...

Edited by Layer
Saramandasama

http://youtu.be/TOcYu8zyNNY

 

Madame Marine Le Pen risponde a delle domande usando persino snapchat e i suoi filtri..

Adoro!

Che donna moderna e interessata al futuro dei più giovani..

Sembra ci sia stato un attacco terroristico (pare sventato dalla Polizia) agli Champs Elysées.

Quanto peseranno sul voto a favore di Le Pen questo e potenziali altri eventi prima delle elezioni?

 

Ho paura che non siano irrilevanti...

Ma vi rendete conte del livello che si sta raggiungendo?

Dell'agente ucciso a causa di un attacco islamista fottesega..

L'importante è che Marine Le Pen non si avvantaggi elettoralmente..

Non ho parole!

Questo è il topic delle elezioni francesi e mi chiedevo quanto potessero influire (e, penso, certo influiranno) sul voto degli indecisi (e qui sarà Le Pen a guadagnarci)... cosa dovrei dire sul poliziotto morto, ahimè, nel tentativo - apparentemente riuscito - di sventare l'attacco?

Edited by Layer

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