Jump to content

"The Homosexuals" (1967): per vedere quanto lontano siamo arrivati e quanta strada ancora ci manca


paperino

Recommended Posts

"The Homosexuals" è un episodio del 1967 della serie di documentari televisivi "CBS Reports". La trasmissione di un'ora presentava una discussione di una serie di argomenti legati all'omosessualità e agli omosessuali.

 

All'epoca l'argomento era così taboo che ci vollero tre anni, svariate revisioni e il cambio di due produttori per arrivare alla messa in onda. Fu il primo documentario su un grande network americano ad esplorare il tema dell'omosessualità. Presentava interviste con alcuni uomini gay di San Francisco, Philadelphia, Charlotte e New York, con esperti legali, critici culturali, preti e psichiatri, così come filmati di giovani che interagiscono in un bar gay e un adolescente arrestato nel corso di un'operazione di polizia. Non manca lo psicanalista che dà la colpa di tutto all'immancabile madre dominante.

 

Molto toccante l'intervista iniziale a un giovane uomo identificato come "Warren Adkins", che è in realtà l'attivista di rilievo per i diritti dei gay Jack Jichols, fondatore della Mattachine Society:

 

L'aspetto più intimo della personalità di un individuo è il suo orientamento sessuale e non riesco a immaginare di rinunciarvi e non credo che molte altre persone sicure della loro sessualità, che siano omosessuali o eterosessuali, riuscirebbero a immaginare di rinunciare alla loro.

 

Quando gli chiedono la "causa" della sua omosessualità e se l'idea lo tormenta, Nichols risponde in modo educatamente coraggioso presentando idee di certo molto più avanti del suo tempo e, per molti versi, ancora più evolute rispetto alle opinioni che molti hanno su questo argomento ancora oggi:

 

Ci ho pensato, ma in realtà non mi interessa molto. Non credo che se avessi i capelli biondi mi preoccuperei di quali geni e quali cromosomi li hanno causati, o se avessi gli occhi marroni... la mia omosessualità per me rientra nella stessa categoria. Non mi sento più in colpa per la mia omosessualità o per il mio orientamento sessuale di quanto non ci si sentirebbe una persona che avesse i capelli biondi o la pelle scura o chiara.

 

Un sondaggio commissionato per la trasmissione trovò che, all'epoca, il 90% degli americani vedeva l'omosessualità come una malattia e un ampissima maggioranza era a favore di pene legali anche per atti omosessuali condotti in privato tra adulti consenzienti. Ma la cosa più affascinante è che il segmento dipinge gli uomini gay (e, si badi bene, ignora completamente le donne lesbiche come parte della comunità omosessuale) come intrinsecamente promiscui, incapaci di sostenere relazioni monogame a lungo termine. Eppure, mentre rabbrividiamo ai fallimenti dei diritti civili nel 1967, mezzo secolo più tardi ancora si dibatte di matrimonio gay e si mettono in discussione i diritti di quegli uomini e donne che vogliono sancire legalmente proprio queste relazioni monogame a lungo termine.

 

Credo che l'importanza di dare un'occhiata a questo documentario stia nel vedere quanta strada siamo riusciti a fare in cinquant'anni, grazie all'attivismo e all'impegno per cambiare le cose (per quanto gli Stati Uniti siano un caso un po' particolare). E credo che dovrebbe essere anche uno stimolo a continuare a lavorare e impegnarsi, in modo che quando tra cinquant'anni qualcuno guarderà un documentario sugli omosessuali di oggi, gli sembri estraneo e antiquato, come a noi pare "The Homosexuals". Perché le cose continuino a migliorare.

 

Qui sotto trovate il documentario quasi completo (manca una parte che non sono riuscito a reperire in rete) che ho sottotitolato in italiano per chi fosse interessato a darci un'occhiata.

 

 

P.S.: Non sono un traduttore professionista, né un sottotitolista. Ci saranno certo refusi, typo, errori più o meno grandi. Potete correggerli direttamente contribuendo su YouTube oppure segnalandomeli qui o in privato; provvederò a sistemarli.

Link to comment
Share on other sites

 

 

Un sondaggio commissionato per la trasmissione trovò che, all'epoca, il 90% degli americani vedeva l'omosessualità come una malattia e un ampissima maggioranza era a favore di pene legali anche per atti omosessuali condotti in privato tra adulti consenzienti.

 

C'è da domandarsi se il sondaggio sia stato fatto con i piedi oppure se gli Americani normalmente allora chiamassero la polizia invece del medico quando s'ammalavano.....

Link to comment
Share on other sites

@Marco7

 

Facevo giusto ieri il conto di quanti conosco che hanno divorziato, alcuni dopo 3 decenni di matrimonio:

se non sono il 40%, poco ci manca eppure siamo un Pese con una plurisecolare tradizione di matrimonio indissolubile e sacramentale, dove il divorzio è stato introdotto solo 30 anni.....

Link to comment
Share on other sites

Che oggi in europa un matrimonio su due finisce in divorzio e' risaputo. Ma non credevo che 50 anni fa in america giaˋ il 40% divorziasse.

 

Ricordo mia mamma che quando ero bambino diceva che in america c'erano sono molti piu' divorzi che da noi in svizzera o in europa.

Edited by marco7
Link to comment
Share on other sites

E per fortuna che il matrimonio è considerato cosa sacra dai Cristiani, anche se solo per i Cattolici è sacramento, perché, se fosse considerata cosa profana, ci sarebbe da domandarsi quanti matrimoni durerebbero più di un anno.....

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...